Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 April 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 26
Ateneo e Monserrato separati in casa
Polo scientifico, non vivono in città i 3.500 studenti fuori sede
Inchiesta. Il Comune non ha stipulato accordi con l'Università su alloggi e servizi
Università e città s'ignorano a vicenda: a Monserrato nessuna ricaduta per la presenza del Polo scientifico
 
Si sogna l'Università diffusa, la realtà è un'esistenza da separati in casa. Il Policlinico e le facoltà scientifiche oltre la Statale 554 sembrano quasi un corpo estraneo, per il Comune di Monserrato: nessun accordo sulla dislocazione di servizi anche al di qua della circonvallazione, nemmeno una convenzione per offrire affitti agevolati agli studenti fuori sede, che pure sono un esercito: circa il quarantaquattro per cento degli ottomila iscritti che gravitano nel Polo scientifico lungo la provinciale per Sestu. Per il futuro i progetti non mancano, a iniziare dal trasferimento nell'ex Cries della facoltà di Odontoiatria, e nemmeno le buone intenzioni scritte nero su bianco nel Piano strategico comunale. Tutto futuro: un presente non c'è.
I NUMERI Sono tre le facoltà principali che hanno la maggior parte dei corsi nella Cittadella universitaria: Medicina, Scienze e Farmacia. Con 3.301 iscritti, di cui 685 matricole, la prima ha il maggior numero di studenti, seguita da Scienze con 3.230 iscritti e 704 matricole, per poi chiudere con Farmacia a quota 1.322 iscritti e 241 matricole. La facoltà di Medicina registra anche il numero più alto di studenti fuori sede: sono 1.475, pari al 44,68 per cento. Una percentuale simile anche per gli altri due corsi: 44,61 per Farmacia e 43,84 per Scienze. Complessivamente, sono circa 3.500 gli studenti provenienti da altre province, e quindi in cerca di alloggi a buon mercato.
GLI ALLOGGI Il Capoluogo resta ancora un forte centro d'attrazione: pochi universitari cercano sistemazione a Monserrato. «Nel nostro Comune il numero non è elevato», conferma il sindaco Marco Sini, «ma nel Piano strategico abbiamo inserito un progetto per attrarre gli studenti che frequentano la Cittadella. Stiamo partecipando ai bandi regionali per trovare le risorse necessarie». Il motto è “residenzialità diffusa”, ma per il momento non si va oltre le buone intenzioni. Non esistono accordi con i proprietari di immobili che prevedano canoni agevolati per gli universitari fuori sede, ma in prospettiva non c'è neanche l'eventualità che si realizzi in centro una Casa dello studente.
GLI OSTACOLI Secondo un'indagine realizzata dal Comune intervistando un campione rappresentativo di studenti della Cittadella, sono tre gli ostacoli principali che limitano l'attrattività di Monserrato: mancanza di servizi e attività adatte al target universitario, assenza di un sistema di trasporto efficiente e la sensazione d'isolamento che si percepisce nel Polo scientifico oltre la 554.
I SERVIZI «Per superare questo senso di separazione», prosegue Sini, «ci sono diversi progetti. Ad esempio, stiamo per ultimare i lavori nell'ex Cries, che ospiterà la didattica di Odontoiatria. Pensiamo che sia necessario creare servizi e alloggi anche nei pressi della Cittadella universitaria: sono previsti nel Piano urbanistico comunale». Nuovi servizi, ma sempre all'interno del Polo scientifico, sono previsti anche nei piani dell'Università di Cagliari. «È una novità di questi giorni la nuova mensa dell'Ersu», conferma Luigi Sotgiu, capo di gabinetto del rettore Giovanni Melis, «mentre il Cus ha un piccolo impianto sportivo: c'è l'accordo per tenerlo aperto un'ora in più. Tra Comune e Università i rapporti sono ottimi e nulla esclude che si possano sottoscrivere accordi per migliorare l'offerta dei servizi per gli studenti che gravitano attorno a Monserrato».
I TRASPORTI Nota dolente, i trasporti. L'esercito di studenti crea un forte pendolarismo, considerato che non tutte le lezioni si tengono nella Cittadella universitaria: una parte delle cliniche per gli specializzandi di Medicina sono all'ospedale “San Giovanni di Dio” a Cagliari (ancora per due anni) e, per quanto riguarda il corso di Geologia, si continua a fare affidamento sulla sede di via Trentino. Una boccata d'ossigeno al traffico è stata assicurata dall'apertura del ponte strallato sulla 554, ma a beneficiarne sono soltanto gli studenti che viaggiano in auto.
LA METROPOLITANA Sul fronte dei mezzi pubblici, si attende la realizzazione della linea di metropolitana leggera che collegherà la stazione di via San Gottardo con la Cittadella universitaria. I lavori dovrebbero iniziare a breve. Utilizzare le attuali linee del Ctm sembra un'avventura. Il QS/A - che attraversa non solo Monserrato, ma anche Selargius e Quartucciu per poi giungere a Quartu - termina le corse verso le 18: è un grosso problema, per gli studenti che hanno lezione fino alle 20. E poi parlano di «sensazione» d'isolamento.
GIOVANNI MANCA DI NISSA
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp Pagina 26
Siddi
Due secoli fa i malati si curavano così
 
In Marmilla due secoli fa ci si curava con le erbe. Terapie a disposizione anche dei più poveri in un ospedale costruito a Siddi grazie al lascito di un ricco possidente della zona . Venerdì prossimo proprio a Siddi, alle 16, nei locali dell'ex ospedale Managu, in piazza Leonardo da Vinci, sarà presentato il testo "Ricette per poveri. Medicina in Sardegna nella metà dell'ottocento", un volume pubblicato grazie al sostegno della Provincia.
Il testo è stato scritto da Cecilia Tasca, professore di archivistica dell'Università di Cagliari, che ha studiato i registri degli infermi ed i quaderni delle visite di uno dei pochi nosocomi presenti in Sardegna alla fine del 1800 e che operava proprio nel piccolo paese. Uno spaccato della sanità di due secoli in Marmilla fa che offre molti spunti interessanti (an.pin.)
 
3 – L’Unione Sarda
Gallura Pagina 22
la maddalena
Convegno su scienze e società
 
Prende il via domani alle 15 il V° Convegno Scuola, Scienza e Società, nell'aula magna della Marina Militare Primo Longobardo. Questo il programma: dopo la cerimonia di apertura a cura della preside del Liceo Garibaldi, Raimonda Fresi, ci sarà l'intervento di Sebastiano Seatzu dell'Università di Cagliari, (ore 15,30) coordinatore del Convegno, quindi a seguire, Paolo La Colla dell'Università di Cagliari (Origine della vita e ruolo dei virus nell'evoluzione), e Gianluca Alimonti dell'INFN di Milano (Le energie rinnovabili).( f.n. ) 

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
L’ex Magistero compie quarant’anni 
Oggi e domani manifestazione al Civico, mostra nella sede e un concerto 
La facoltà di Lettere celebra l’anniversario della nascita: tra gli ospiti il presidente Agcom Calabrò 
PAOLETTA FARINA 
 
 SASSARI. Sono passati quarant’anni dall’istituzione del Magistero diventato successivamente facoltà di Lettere e Filosofia. Un avvenimento importante non solo per la comunità scientifica ma per tutto il territorio che oggi e domani verrà ricordato con una serie di iniziative.
 Il Civico sarà teatro della manifestazione celebrativa che si aprirà alle 9 e vedrà molti ospiti di spicco. Tra loro Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità garante per le comunicazioni, poeta e scrittore. Dopo il saluto delle autorità, ci saranno le testimonianze dei primi docenti della Facoltà di Magistero, tra cui i professori Alessandro Maida, rettore emerito, monsignor Pietro Meloni e Manlio Brigaglia, che nella facoltà ha insegnato fino al pensionamento. Era il 10 dicembre del 1969 quando il Magistero venne istituito. Un risultato segnato da ostacoli e resistenze, nel quale ebbe una parte a sostegno anche la «Nuova Sardegna», che con un referendum chiamò i sassaresi a pronunciarsi. Nel dibattito a favore della nuova istituzione si inserirono le voci di intellettuali come Antonio Pigliaru, Guido Clemente, Carlo Patatu, Ignazio Canu, Luigi Tola e molti altri. Alla fine il progetto fu possibile grazie alla comunità locale che si consorziò trovando i fondi per i locali e l’avvio delle lezioni. Nella sessione estiva del 1972 i primi laureati.
 Tra gli altri partecipanti alla manifestazione ci saranno Clelia Martignoni, dell’università di Pavia, che presenterà la nascita del «Fondo autografo scrittori sardi» e che sarà inaugurato dal presidente della Commissione Programmazione e Bilancio della Regione, Paolo Maninchedda. Angela Donati, segretaria generale dell’Association Internationale d’Epigraphie Grecque et Latine e docente dell’Università di Bologna, presenterà gli Annali di Facoltà, un’assoluta novità. Marco Manotta curerà, invece, l’illustrazione degli atti del convegno “Grazia Deledda e la solitudine del segreto”, Maria Grazia Melis gli atti del convegno nazionale dei giovani archeologi “Uomo e territorio”.
 Inoltre nell’open space della facoltà di via Duca degli Abruzzi, alle 12 di domani, verrà inaugurata la mostra fotografica «Quarant’anni di storia», curata da Brunilde Giacch. Questo pomeriggio verranno poi presentate le aree di ricerca da parte dei docenti che più hanno condiviso la storia della facoltà. Successivamente breve concerto della Jazz Ensemble del Conservatorio “Luigi Canepa”. Domani pomeriggio, invece, la compagnia teatrale di Sante Maurizi presenterà una lettura scenica di “La Cometa” da «Polvere d’Oro», uno dei tre radiodrammi di Salvatore Mannuzzu raccolti nel libro la «Polvere d’Oro», un volume inedito dello scrittore, che la facoltà ha stampato proprio per il quarantennale.
 
Pagina 23 - Sassari
IL PRESIDE MORACE 
«Il nostro obiettivo? L’università per stranieri» 
 
 SASSARI. «Siamo entrati nella piena maturità e possiamo dire di essere diventati l’epicentro culturale di tutta la Sardegna». Il preside Aldo Maria Morace può essere soddisfatto: si ritrova a festeggiare un avvenimento come il quarantennale dell’ex Magistero, ora facoltà di Lettere e Filosofia.
 Una facoltà ancora giovane, quindi, e sempre più proiettata nel futuro con obiettivi ambiziosi che lo stesso Morace annuncia: «Puntiamo alla creazione di un’università per stranieri, sul modello di quella di Perugia. Sarebbe la quarta in Italia. Già abbiamo attivato ad Alghero, in collaborazione con il Comune, corsi di lingua e cultura italiana per stranieri, e stiamo firmando una convenzione con l’università di Princeton, che manderà i propri studenti. Un progetto che ha anche un valore economico per l’indotto che porterà. Un’iniziativa, quindi, che è anche legata allo sviluppo e alle esigenze del nostro territorio che hanno sempre contrassegnato la nostra offerta formativa».
 «Abbiamo duemila studenti e oltre settanta docenti, che raggiungono il centinaio se si calcolano gli insegnanti a contratto - prosegue il professor Morace -. A disposizione degli iscritti ci sono 15 classi di laurea, con quattro lauree triennali e cinque magistrali. Abbiamo raggiunto risultati scientifici riconosciuti a livello nazionale e internazionale, con punte di eccellenza nell’ambito dell’archeologia, della filologia moderna e dell’italianistica. Ma abbiamo sempre davanti l’esigenza di creare lavoro, e lo dimostrano corsi come quello di servizio sociale che formano, apounto, gli assistenti sociali. Ancora, per quantità di progetti Prin approvati, quelli cioè di rilevanza nazionale, siamo la prima facoltà dell’ateneo». Un’attività a conferma della crescita dell’ex Magistero, che la facoltà di via Duca degli Abruzzi non vuole abbandonare con l’obiettivo di crescere ancora. Quarant’anni, in fondo, sono un’età da ragazzini. (p.f.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
ITTIRI 
Il costume sardo diventa protagonista 
Sabato un convegno, si confronteranno numerosi esperti 
VINCENZO MASIA 
 
 ITTIRI. Ittiri capitale del costume sardo, almeno per un giorno. E’ questo l’obiettivo che si propone Piero Simula presidente dell’Associazione Folklorica Ittiri Cannedu che, attraverso un convegno dal titolo “Sestos Aspettando la Folk Festa ittiri incontra Paradisola”, porterà in città sabato 27 marzo, esperti da tutta l’isola per discutere di problemi e di prospettive del costume sardo. “Sestos”, plurale della parola logudorese “sestu” che significa modello per tagliare, da cui il verbo “sestare” (tagliare i panni) rappresenta la prima fase nella costruzione di un abito e quindi di un costume. Partendo, perciò, dalla fase iniziale si vuole portare a conoscenza di un vasto pubblico il modo con cui nasceva e fortunatamente, grazie a simili iniziative, continua a nascere e a vivere l’abbigliamento tradizionale del popolo sardo. L’importante appuntamento, realizzato con la collaborazione di Paradisola, il portale che veicola l’immagine della Sardegna nel mondo, del Comune di ittiri, delle Scuole Elementari, dell’Associazione Culturale S. Francesco, della Sopraintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro, dell’Assessorato al Turismo della regione Sardegna e con il patrocinio dell’Università di Sassari, è la prima tappa di un percorso culturale che si concluderà il 25 luglio in occasione della XXV edizione di Ittiri Folk Festa.
 L’iniziativa rappresenta una importante occasione per quanti hanno interesse a conoscere la storia dei vari costumi isolani. Infatti, esperti provenienti da tutta la Sardegna discuteranno problemi e prospettive del costume sardo, di aspetti della ricostruzione dell’abito di gala, dell’antico ricamo sardo su tela pieghettata, di mito e realtà nel costume dell’area Bittese, solo per citare alcuni degli argomenti che verranno dibattuti nel Centro per le Arti di via XXV luglio con inizio alle ore 16. Ai ragazzi delle elementari è dedicata, nella Biblioteca Francescana, con inizio alle ore 10, una sezione speciale che prevede la spiegazione di come nasce un costume, con particolare riferimento a quello Ittirese.
 Nella stessa sede, alle ore 12, verrà inaugurata la mostra “Donnine” (Bambole in costume) delle sorelle Bianca e Laura Ruiu le quali, sulla scia dei successi degli anni Cinquanta dovuti alla creazione dell’Isola (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano), crearono le “Donnine” vestite con costumi “veri” che all’origine avevano una funzione di tipo turistico commerciale ma le cui superstiti oggi rivestono un ruolo di testimonianza storica e si presentano come una interpretazione alternativa allo schematismo dei pupazzi di Eugenio Tavolara e richiamano, nella loro preziosa fattura, la statuine dei presepi napoletani del 1700.
 
 

Questionnaire and social

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