Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 February 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 57
Alla Cittadella dei Musei
Dai tempi remoti allo studio dell'arte dei nostri giorni
 
Cinque intensi giorni di dibattiti, incontri, scambi per far festa ai vent'anni del Dipartimento di scienze archeologiche e storico artistiche dell'Università di Cagliari. Si svolgeranno nell'Aula Verde della Cittadella dei musei e saranno segnati dalla presenza di tutti i protagonisti. Il convegno, che si propone come obiettivo la presentazione e l'analisi dei risultati delle ricerche in corso nel Dipartimento, avrà inizio domani alle 16 con l'introduzione di Simonetta Angiolillo. Porteranno i saluti il rettore Giovanni Melis, il preside di Lettere e Filosofia Roberto Cotroneo, l'assessore regionale alla cultura Maria Lucia Baire e quello comunale Giorgio Pellegrini. A Pasquale Mistretta, già a lungo rettore dell'Ateneo, il compito di parlare dei beni culturali nel sistema territoriale, agli studiosi Marco Giuman, Carlo Lugliè, Alessandra Pasolini e Fabio Pinna la presentazione di ArcheoArte, rivista elettronica di archeologia e arte curata dal Dipartimento. Infine una mostra importante, allestita in occasione del convegno: “Note di colore. Nuove luci del restauro dei vasi della Collezione Gorga dell'Università di Cagliari. Organizzata dal Centro interdipartimentale dei musei e dell'archivio storico (Cimas) del Dipartimento di scienze archeologiche e dalla Soprintentenza di Cagliari e Oristano, potrà essere visitata sempre in Cittadella, al Museo archeologico nazionale, sino al 30 settembre. L'inaugurazione, domani alle 18, sarà preceduta da una breve presentazione degli archeologi Marco Minoja, Donatella Salvi, Luisa D'Arienzo e Simonetta Angiolillo. Sarà presente la pronipote di Evan Gorga, Maria Cristina Gorga.
I giorni successivi, fino al 5, saranno dedicati alla presentazione delle ricerche da parte dei vari ambiti. Martedì 2: Storia e protostoria nel Mediterraneo, (coordina Giovanni Ugas), Archeologia fenicio-punica (Carla Del Vais). Mercoledì 3 Archeologia classica (Comella, Angiolillo Giuman). Giovedì 4 Archeologia postclassica, (Rossana Martorelli e Fabio Pinna), Scultura medievale a Bisanzio e in Occidente (Roberto Coroneo). Infine, il 5, la giornata sarà dedicata di mattina all'Arte moderna in Sardegna in una dimensione europea (Maria Grazia Scano Naitza) e nel pomeriggio alle arti contemporanee fra linguaggi e contaminazioni (Maria Luisa Frongia). In chiusura sarà proiettato il film documentario “Ricordando Nivola” diretto da Giovanni Columbu e prodotto dal Dipartimento, IFOLD (Istituto Formazione Lavoro Donne), e dalla Ilisso.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari    Pagina 23
Colle di Tuvixeddu, in arrivo nuovi vincoli
Annuncio del sovrintendente ai beni archeologici Marco Guidonia ad un convegno di Legambiente
 
Preziosi siti archeologici ancora poco conosciuti, ma anche decine di altre tombe puniche coperte da palazzi e strade: da via Is Maglias a Sant'Avendrace, passando anche per viale Buoncammino. Per questo già nelle prossime settimane potrebbero arrivare richieste di altri vincoli della Soprintendenza archeologica per proteggere i nuovi ritrovamenti segnalati.
L'archeologo Alfonso Stiglitz non ha dubbi: «L'ingresso a Tuvixeddu», ha detto ieri nella sua relazione al convegno organizzato da Legambiente, «a tutti gli effetti viene indicato nel villino Serra, ora chiuso da un palazzo in Sant'Avendrace. Ma la stessa area riconosciuta dal vincolo archeologico rischia tra poco di diventare un cortile condominiale».
Un'area che secondo lo studioso è ben più vasta di quella che si conosce: «Anche sotto la casa studente di via Trentino», ha ammesso il docente universitario, «c'è un'alta possibilità che vi siano presenti altre tombe puniche». Una relazione appassionata, quella dell'archeologo universitario cagliaritano e presentata ieri mattina al convegno su Tuvixeddu nell'aula consiliare di Palazzo Regio.
Quasi un botta e risposta con la relazione dell'archeologo è il documento inviato al convegno da Marco Guidonia (sovrintendente per i Beni archeologici delle Province di Cagliari e Oristano) che ha annunciato la possibilità di estendere i vincoli per effettuare «interventi imminenti per la messa in sicurezza di ulteriori strutture funerarie, in linea con le politiche nazionali che riguardano la riqualificazione dei parchi archeologici». Poco prima, il presidente dell'associazione ambientalista sarda, Vincenzo Tiana, aveva rilanciato la proposta di chiedere l'intervento dell'Unesco così da realizzare «un grande parco archeologico-paesaggistico, come fatto in Sicilia con la Valle dei Templi». Criticata la delibera approvata dalla Giunta regionale lo scorso gennaio che riparte dall'accordo di programma del 2000: per Legambiente il documento con contiene riferimenti al codice del paesaggio. Per l'Urban center «tutti oggi chiedono l'acquisizione delle aree limitrofe al Parco, nella misura massima. Questo é esattamente ciò che tre anni fa e più chiesero di perseguire: Milia, Maninchedda e, sommessamente, anche noi».
FRANCESCO PINNA
 
3 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia  
Pagina 45
scientifico
Studenti e don Pittau in una tesi di laurea
 
Un interessante lavoro di cooperazione è stato svolto tra Alessandra Spanu, neo laureata di Cabras, ed alcuni studenti delle quinte dello Scientifico Mariano IV. La ragazza, giovedì scorso, ha discusso la sua tesi di laurea in Scienze dell'educazione, nella facoltà di Scienze della formazione dell'Univerità di Cagliari, dal titolo “Cronaca dalle Sorgenti, ovvero multimedialità e scenari di ricerca operativa”. Particolare attenzione, durante la discussione della tesi è stata data anche ai liceali, presenti in aula. Il lavoro svolto ha riguardato la realizzazione di un progetto sociale che ha impegnato i ragazzi della scuola di via Messina, nella comunità terapeutica di recupero “Alle Sorgenti” di Morgongiori. «Il progetto, realizzato con finanziamenti regionali, è stato un momento importante di crescita per i ragazzi che hanno lavorato sul tema del disagio ma soprattutto su quello del recupero sociale», fa sapere il preside Luigi Roselli. Durante questo periodo, gli alunni del Mariano IV, hanno svolto frequenti visite alla comunità, con la realizzazione di un video, sotto la supervisione di Don Pittau e degli insegnanti di religione della scuola. ( m. f. )
 
4 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia   Pagina 45
teatro garau
Corsi universitari, incontro con i maturandi
 
Qual è l'offerta formativa che la facoltà di economia dell'università di Cagliari (con sede gemmata ad Oristano da 13 anni) propone per il prossimo anno accademico? La presenterà martedì il preside Aldo Pavan che alle 9.30 nel teatro Garau incontrerà gli studenti dell'ultimo anno del liceo classico De Castro, dell'istituto tecnico commerciale Mossa - Brunelleschi e dell'istituto tecnico commerciale Atzeni.
Durante lo stesso incontro la presentazione del corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici con sede ad Oristano sarà a cura del presidente del corso Giuseppe Melis. Sarà presente alla manifestazione anche il presidente del Consorzio Uno Gian Pietro Pili. Durante gli anni nella Facoltà di economia di Oristano 187 studenti hanno conseguito la laurea triennale, 75 hanno conseguito il vecchio Diploma universitario (così si chiamava la laurea triennale prima della riforma universitaria) e 11 la laurea specialistica in Economia manageriale presente alcuni anni fa. Attualmente al corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici sono iscritti 185 studenti. ( e. f. )
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Lo scempio di Tuvixeddu
«In decenni costruiti sulle tombe strade e palazzi»
Gli archeologi di Legambiente denunciano ritrovamenti anche a Sant’Avendrace e in via Is Maglias
«Occorre modificare l’accordo di programma del 2000 superato dal Codice Urbani»
ROBERTO PARACCHINI
 
 CAGLIARI. Il capoluogo dell’isola è la città dell’archeologia violata, tanto che se «potesse gridare per il dolore, a Cagliari tutti dovrebbero tenere le orecchie tappate», lo ha affermato ieri l’archeologo Alfonso Stiglitz durante il convegno promosso da Legambiente sul compendio Tuvixeddu-Tuvumannu. Infatti l’area della necropoli «è molto più estesa di quella sottoposta a vincolo».
 Stiglitz ha ricostruito la storia dell’area punica che, ha ribadito, è oggi «sottoposta a vincolo solo in minima parte». Seppure a macchia di leopardo, tombe sono state rinvenute in diverse parti dell’area, anche se poi coperte e nascoste da strade, palazzi e parcheggi. E questo è avvenuto in via Is Maglias (presso la facoltà di Ingegneria), in viale Sant’Avendrace (che è un’area ricchissima), sino a viale Buoncammino (salendo da piazza D’Armi, sulla destra). «L’ingresso della necropoli punico romana più grande del Mediterraneo di Tuvixeddu - ha spiegato Stiglitz - viene indicato nel villino “Serra”, ora chiuso da un palazzo in via Sant’Avendrace». Inoltre la stessa area riconosciuta dal vincolo archeologico, che insiste sul colle di Tuvixeddu, rischia tra poco, ha continuato Stiglitz, «di diventare un cortile condominiale». Attenzione, poi, alla casa dello studente di via Trentino, «sotto il parcheggio c’è un’alta possibilità di presenza di altre tombe puniche».
 In altre parti d’Italia, ha spiegato Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente, durante l’apertura del simposio (promosso assieme alla Provincia) le Regioni sono intervenute per la costituzione di un parco, acquisendo anche lottizzazioni varie, come avvenuto per la Valle dei Templi ad Agrigento o per quello di via Appia antica. Da qui la richiesta di Legambiente di «un grande parco archeologico naturalistico regionale per Tuvixeddu, che dia continuità ai diversi siti e che comprenda tutte le aree non ancora edificate». Da realizzarsi anche con la collaborazione finanziaria del ministero alla Cultura.
 Il vincolo paesaggistico posto sul colle di Tuvixeddu, ha spiegato Tiana, risale al 1997, da questo deriva l’autorizzazione paesaggistica del 1999. Ma da allora ad oggi, è stato precisato sia da Tiana che da Stiglitz (responsabile scientifico archeologico di Legambiente), sono capitate tante altre cose. Inoltre sono state rinvenute nuove tombe in vico secondo Sant’Avendrace, in via Falsarego e via Montello, e anche presso la facoltà di Ingegneria. Mentre il vincolo archeologico diretto e indiretto, che risale al 1996, ha continuato Tiana, è rimasto immutato. Nello stesso tempo, però, c’è stato il Codice Urbani che ha riconosciuto il valore del paesaggio. E anche per questo Legambiente nazionale ha mandato una lettera al ministro Sando Bondi.
 La necessità dell’acquisizione del compendio dai privati è stato sottolineato, oltre che da Luciano Uras (La Sinistra) e da Chicco Porcu (Pd), dal presidente della provincia Graziano Milia. Quest’ultimo ha ricordato che si era espresso in tal senso sin dal 2005, precisando che nella storia di Cagliari, da Santa Gilla a Casa Tigellio sino a Tuvixeddu, è mancata la capacità di «pensare la città». Attilio Mastino, rettore dell’università di Sassari e professore di Storia romana, ha dato la disponibilità del suo Ateneo per ulteriori approfondimenti sull’argomento. Enrico Corti (docente di ingegneria, professionista che ha redatto l’attuale piano urbanistico di Cagliari) ha richiamato l’ultima sentenza del Consiglio di Stato (che per le prossime autorizzazione paesaggistica pone la necessità di una dettagliata motivazione - ndr) come indice di una visione del paesaggio come evento dinamico ed evolutivo. Mentre l’archeolgoga Maria Antonietta Mongiu (già assessore regionale alla Cultura) ha ripercorso il lavoro della scorsa legislatura.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Gallura
Turismo, non più solo cemento e mattoni
Dibattito sulle nuove prospettive: occorrono più investimenti in formazione e cultura
SERENA LULLIA
 
ARZACHENA. Un territorio dai ricchi portafogli, ma povero di cultura, dove le dichiarazioni dei redditi sono alte e il numero di diplomati e laureati è basso. La Costa Smeralda si interroga sul suo futuro nel convegno organizzato dal Centro Biblioteca Dante Alighieri. Il territorio guarda agli ultimi 40 anni, ripensa nostalgico al principe Aga Khan, ma si dice pronto alle future sfide turistiche. Con l’amara certezza di aver investito più in metri cubi che in cultura.
 L’interessante dibattito nel centro giovanile riesce a fondere diversi argomenti, dal turismo all’economia alla cultura. A guidare il pubblico nella riflessione il docente di Economia dell’università di Sassari, Carlo Marcetti e il parroco di Porto Cervo, don Raimondo. «Penso che questo territorio debba studiare percorsi di sviluppo alternativi all’edificazione e investire sulla formazione - dice Marcetti -. La Gallura ha due tristi primati, il numero più basso di laureati e diplomati in Italia. Un trend da invertire. Abbiamo poi molti giovani che vanno via e tanti che arrivano. Ma con la partenza dei nostri ragazzi perdiamo delle risorse importanti». Su questa linea l’intervento di don Raimondo. «Quando sono arrivato qui mi domandavo quale fosse l’approccio culturale del territorio sulla tematica del turismo - dichiara -. Notai quanti pochi ragazzi andassero all’università. E questo centro giovanile è nato anche per aiutare bambini, giovani e adulti a sentire il tema culturale. Senza questo pane quotidiano si rischia di subire la storia, anche la più bella. La povertà più grande è quella culturale. Se ci si guarda intorno il benessere privato c’è. Ma manca qualcos’ altro». Dalla cultura all’urbanistica, il tema-guida dei 40 anni di vita della Costa Smeralda. «Dal 1968 ho vissuto in prima persona la storia della Costa Smeralda, prima come dipendente poi come amministratore - sono le parole dell’ex assessore Ignazio Ragnedda -. Mi sono sempre domandato se la scelta di dire no al masterplan proposto dal principe sia stato un bene per questo territorio». Tecnica la risposta dell’economista Marcetti. «Credo sia sempre stato sbagliato il modo in cui ci si è posto il problema - commenta Marcetti -. Non si può aspettare 30 anni per dare una risposta seria a un imprenditore che vuole investire. Ci sono stati troppi nì, o quando il Comune diceva sì la Regione diceva no. Abbiamo perso una occasione. Ciò che è successo in questo territorio, è stato anche conseguenza dell’arrivo del principe. La sua presenza ha portato benessere. Certo è stato un cambiamento dirompente dal punto di vista sociale. Chi era allevatore o agricoltore è andato in Costa, spesso per fare i lavori più umili. Ma molti dei figli di quella generazione di operai, di muratori e camerieri oggi sono laureati».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
La mostra tutta da toccare
Cittadella dei musei, un percorso tattile-olfattivo abbatte barriere architettoniche e culturali
 
 CAGLIARI. Uno sgambetto intelligente alle barriere architettoniche. “Vietato non toccare” è la mostra tesa ad abbattere le ingiustizie per i meno abili. Inaugurato ieri alla Cittadella dei musei con il supporto del dipartimento di Archeologia, il percorso tattile-olfattivo è una porta aperta per i non vedenti. E non solo. Chi, per ragioni psicofisiche, fa i conti con l’insensibilità dei gestori dei luoghi pubblici, trova una mano solidale nell’evento curato dagli uffici disabilità degli atenei di Cagliari e Siena. Accompagnata da un’esibizione delle Balentes, con gli studenti a fare da cornice, “Vietato non toccare” si è aperta con una sorpresa: il percorso nella sala mostre si svolge bendati. Per capire il tutto si usano mani e naso. In sottofondo, musica e rumori delle comunità primitive. Si tocca e si annusa: pelli, asce, cordicelle, crani umani e di animali, conchiglie, argilla. In breve, un viaggio multisensoriale tra materie prime e utensili. Con un obiettivo: “Rendere accessibili gli ambienti in cui viviamo e fruibile a tutti arte e cultura” dice Lucia Sarti, docente e fondatrice del Lau, laboratorio per l’accessibilita universale dell’università senese. “Per chi, come noi, si occupa di servizi universitari per i disabili, il Lau offre una chance da non perdere”, dice Marcella Melis, funzionaria dell’Ufficio disabilità d’ateneo che segue circa 500 studenti con varie disabilità. Dalla tetra-para plegia ai non vedenti e non udenti. Un mondo che chiede risposte adeguate: “Abbiamo attivato anche il servizio “prendi-appunti”: gli studenti seguono la lezione e uno dei nostri 10 tutor scrive per loro le nozioni più importanti”, aggiunge Marcella Melis. La mostra e i servizi - seguiti da Carmelo Masala, docente a Scienze della formazione e delegato d’ateneo per la disabilità - è la base di una fruibilità universitaria senza confini. La mostra è aperta fino al 28 marzo, dal martedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Info: 070.6756222/1.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Il declino di Lettere, la gloriosa
In rete l’allarme degli studenti: «Affrettatevi, domani forse si chiude»
Nella Facoltà di Sa Duchessa i docenti vanno in pensione e scompaiono insegnamenti storici
DANIELA PABA
 
CAGLIARI.Tutto cambia, all’improvviso, all’Università. Travolta da un’insolita congiuntura che mette insieme i tagli all’ateneo col pensionamento dei docenti giunti in età di lasciare l’insegnamento, la facoltà di Lettere e Filosofia è la prima a subire le conseguenze del naturale avvicendarsi dei professori bloccato dai farraginosi quanto oscuri meccanismi di reclutamento previsti dalla riforma Gelmini.
L’allarme vola veloce in rete, sono gli studenti a lanciarlo per primi, i più attenti a rivendicare i propri diritti davanti al pericolo di cattedre vuote e discipline che spariscono. “Affrettatevi a dare gli esami oggi - dicono - domani chissà, forse si chiude, il tempo stringe”. Senza professori si paventa infatti lo smembramento della facoltà, che potrebbe essere costretta a chiudere per mancanza dei requisiti minimi. Saranno pure visioni apocalittiche di chi vede i propri piani di studio perdere pezzi, ma la situazione non è rassicurante. Vittima esemplare, la cattedra di Storia del teatro, la stessa che ha visto avvicendarsi a Sa Duchessa maestri come Mario Baratto, Guido Davico Bonino, Gigi Livio, in tempi in cui la disciplina si staccava da Letteratura italiana per guadagnare autonomia e statuto propri. Ebbene è scomparsa a dicembre con la fine del primo semestre. Pre pensionato il titolare uscente Sergio Bullegas, la sua eredità, di studenti e d’esami, è passata a Francesco Cotticelli, ricercatore alla facoltà di Lingue, il quale però, davanti a prospettive di carriera assai vaghe, ha scelto di tornare a insegnare a Napoli, sua città natale. E se una cattedra scompare difficilmente l’insegnamento si potrà riattivare, come sanno bene presidi e docenti. Una regola che diventa ancora più restrittiva in periodo di tagli e blocco dei concorsi come quello attuale.
 L’anno in corso a Lettere e Filosofia manda in pensione Maria Luisa Marcialis che ha insegnato per tanti anni storia della filosofia e Giancarlo Movia che insegna storia della filosofia antica, ma anche Renato Tanca di Letteratura cristiana antica. E se alcuni docenti ordinari delle discipline canoniche verranno sostituiti dai più giovani associati altri spariranno col proprio insegnamento.
Tradizioni popolari si trova a fare a meno di Anna Lecca e l’anno prossimo anche Antropologia resterà senza Giulio Angioni, con una disciplina che ha visto avvicendarsi figure come De Martino, Cirese, Chiara Gallini, affidata ai soli, per quanto ottimi, ricercatori, proprio mentre la facoltà ha istituito la laurea specialistica in antropologia.
Anche Storia moderna dovrà rinunciare a Bruno Anatra, uno dei padri della storia moderna in Sardegna, per essere affidata a un ricercatore Francesco Carboni. Stesso destino attende anche Storia antica.
Ma l’apoteosi finale, come nel calendario Maya, sarà raggiunta nel 2011-2012, quando andranno in pensione l’intero dipartimento di latino e quello di greco: in un sol colpo Cugusi, Sblendorio, Fele, Mureddu, Nieddu e Leurini.
Alcuni insegnamenti verranno garantiti ancora per un anno prima di essere soppressi, altri resteranno affidati ai ricercatori che però non sono obbligati a sobbarcarsi il carico didattico di associati e ordinari, anche se poi lo fanno per dovere di servizio, nella speranza di fare carriera, prima o poi, anche se il loro compito istituzionale è appunto dedicarsi alla ricerca. Colpa di una politica di reclutamento miope che negli ultimi dieci anni ha privilegiato le carriere verticali, piuttosto che guardare alle esigenze della didattica. Colpa di una politica universitaria che anziché progettare il futuro ragiona in termini autoconservazione. Colpa dei tagli e della crisi che non risparmiano l’Università. Colpa infine di un progetto di riforma talmente farraginoso, che dicono tutti, non funzionerà. Prime vittime gli studenti, i quali concludono con l’appello “Svegliatevi ragazzi. Può una facoltà che non ha ordinari di latino, greco, antropologia e neanche in storia moderna chiamarsi Facoltà di Lettere e Filosofia?”.
 La domanda è legittima. Ma, ancora più preoccupante è il fatto che identico destino attende molte altre facoltà di un’Università tutt’altro che “Unica”, come recita impropriamente il suo indirizzo elettronico.
 
 

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