Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 February 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Economia – pagina 16
Il microcredito contro la povertà
In arrivo 40 milioni per le imprese svantaggiate 
La Giunta crea un fondo per concedere prestiti ai più deboli. Il Comune di Cagliari fa da apripista
La Regione scommette sul microcredito: nasce in Sardegna un fondo di garanzia per sostenere le piccole imprese svantaggiate
 
Il microcredito è l'antidoto contro la povertà. La Regione ci crede: tanto da mettere sul piatto 40 milioni di euro per un fondo di garanzia. Il funzionamento è semplice: le risorse serviranno per concedere prestiti (da un minimo di 10 mila a un massimo di 25 mila euro) alle imprese svantaggiate, quelle che non riescono ad accedere al finanziamento bancario ordinario. Sono imprenditori deboli, donne e uomini che operano nel sociale (no profit), o che hanno creato un'attività per uscire da un periodo di lunga disoccupazione. A gestire le operazioni sarà la Sfirs. L'agenzia della Regione disporrà - a partire dal prossimo maggio - di otto sportelli distribuiti sul territorio (uno per provincia).
IL CONVEGNO Il progetto (il più importante per risorse a livello nazionale) è stato presentato ieri a Cagliari, nella ex vetreria di Pirri, dall'assessore al Lavoro, Franco Manca , e dal presidente della Sfirs, Antonio Tilocca . I due esponenti della Regione hanno partecipato a una tavola rotonda assieme al sindaco di Cagliari, Emilio Floris , e al presidente del Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito, Mario Baccini . «Il Piano regionale di sviluppo», dice Manca, «mette la persona al centro di tutto. In linea con questo principio, abbiamo ragionato su un sistema che sia alternativo alla finanza tradizionale. Ecco come è nato il fondo microcredito. Per noi contano l'etica, l'equità, la persona e le sue competenze, molto più del capitale economico».
LA RETE Il Comune di Cagliari ha fatto da apripista, stanziando 300 mila euro per garantire prestiti alle piccolissime imprese, attive nel turismo sostenibile, nel risparmio energetico, nel commercio equo-solidale e nelle fonti rinnovabili. «Col microcredito si può creare sviluppo e occupazione», spiega Floris. «Noi siamo partiti, ora mi piacerebbe che si iniziasse anche negli altri comuni sardi e italiani, con l'obiettivo di formare un'unica rete nazionale». Intanto «i risultati cominciano ad arrivare», commenta Antonello Melis , assessore comunale alla Programmazione: «In pochi mesi abbiamo già finanziato 25 progetti d'impresa».
LA POVERTÀ Sulla stessa linea Mario Baccini. «Dobbiamo battere la povertà, scommettendo sulle persone. Non vogliamo regalare soldi: vogliamo solo investire su iniziative economicamente sostenibili, capaci di restituire il denaro prestato». Il Comitato per il microcredito punta sulla formazione. «Prevediamo percorsi di assistenza e di monitoraggio», commenta Baccini. «E per farlo chiediamo sostegno al sistema universitario».
LA FORMAZIONE L'Università di Cagliari darà la propria disponibilità, assicura il rettore dell'ateneo, Giovanni Melis . «Sono tre le ipotesi immediatamente percorribili: una riguarda gli studenti che per motivi economici non riescono a proseguire gli studi per le difficoltà lavorative sopraggiunte in famiglia. La seconda strada è riferita a quei lavoratori che, in seguito a crisi aziendali, abbiano la necessità di riqualificarsi attraverso corsi universitari. La terza possibilità», conclude Melis, «è relativa allo start-up di nuove imprese, e rientra nella terza missione degli atenei, che si affianca a quelle tradizionali della ricerca scientifica e della formazione».
LANFRANCO OLIVIERI
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 29
Scuola. L'obiettivo è quello di fornire informazioni sulle facoltà ai ragazzi delle superiori
Undicimila studenti a Unica Open Day
Successo della manifestazione alla Cittadella universitaria 
Sono stati migliaia i ragazzi che hanno affollato le corsie della Cittadella universitaria per Unica Open Day
 
Solo ieri erano presenti circa 2300 ragazzi ma in una settimana di Unica Open Day la Cittadella universitaria di Monserrato ha visto l'invasione di 11.000 studenti di scuole superiori del quarto e del quinto anno, provenienti da tutta la Sardegna. Ragazzi e ragazze arrivati lì con un mucchio di curiosità e domande sull'università: quale potrebbe essere la più adatta in base ai propri interessi e alle proprie inclinazioni? Quali sono i possibili sbocchi professionali per ogni laurea e l'effettiva possibilità di trovare subito un lavoro? Quali sono i corsi a numero chiuso e come si fanno i test per riuscire ad accedervi? Questioni abbastanza importanti per chi frequenta l'ultimo anno e inizia ora a porsi il problema di cosa fare subito dopo la maturità.
L'INIZIATIVA La Settimana di Unica Open Day è promossa dalla Direzione orientamento e comunicazione interna dell'Università di Cagliari e ha come obiettivo quello di consentire agli studenti di avere tutte le informazioni necessarie per compiere una scelta ponderata. Fino a oggi le aule della Cittadella sono state adibite alla presentazione dei corsi di laurea, in alcuni casi proponendo un linguaggio fresco e aggiornato (la presentazione del corso di Medicina di ieri si è giocata molto anche con i riferimenti ai telefilm “medici” di grande successo, da Dr. House in giù) e in altri provando anche a dare consigli utili su come vivere al meglio la vita all'università. TEST Uno dei motivi di maggiore interesse riscontrato durante l'iniziativa è rappresentato dalla possibilità per gli studenti di cimentarsi in una simulazione di test di ingresso per corsi a numero chiuso. «Le simulazioni hanno avuto molto successo», spiega Fabrizia Biggio, dirigente della direzione orientamento dell'Università di Cagliari, «perché i ragazzi hanno voglia di capire se sono all'altezza delle domande, cercano di testare la loro preparazione. Del resto poi si sono svolti tutti in forma anonima e i risultati vengono pubblicati in rete il giorno dopo senza “sbugiardare” pubblicamente nessuno studente...». Non ci sono ancora statistiche precise, ma i test andati meglio sono quelli di Scienze politiche, Beni culturali e Lettere: in questi la maggioranza degli studenti ha superato la sufficienza. Quelli che invece si sono dimostrati più ostici sono stati i test di Economia e Architettura, probabilmente per la maggiore presenza di matematica nelle domande. Invece il test di Medicina non si è svolto, perché la facoltà ha optato semplicemente per proiettare un video dove mostrare come si svolge il test, visto che l'anno scorso le richieste di partecipazione sono state altissime e la situazione era più difficile da gestire.
L'ESERCITO L'unico soggetto esterno all'Università che ha partecipato all'iniziativa è stato l'Esercito italiano, presente in Cittadella con un proprio box informazioni. «L'Esercito offre agli studenti la possibilità di guardare alle professionalità che offre l'Accademia, con la possibilità contemporaneamente di prendere una laurea», spiegano all'Ufficio comunicazione del comando militare. E anche in questo caso la curiosità dei ragazzi è stata alta. Anche delle ragazze: «Le richieste da entrambi i sessi ormai si equivalgono», spiegano, «ma dato che le donne sono in genere più agguerrite, sono anche più predisposte a superare i test».
ANDREA TRAMONTE
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 25
università
Apre oggi il percorso dei sensi contro le barriere architettoniche
  
Abbattere le barriere architettoniche e quelle emotive. Ecco l'obiettivo di “Vietato non toccare”, una mostra che sarà inaugurata oggi, alle 16,30, nella Cittadella dei musei, in piazza Arsenale. L'iniziativa, promossa dall'ufficio Disabilità dell'università di Cagliari, in collaborazione con l'ufficio Disabilità dell'ateneo di Siena e sponsorizzata da Regione, Comune e Provincia, Fondazione Andrea Parodi e Lau è - nell'intendimento dei promotori - un museo per tutti, un nuovo modo di fare cultura museale, un cantiere aperto a nuovi percorsi di formazione. All'entrata della mostra, i visitatori sono inviati a bendarsi, poi in gruppi di due o tre persone si affidano ad una guida che li condurrà in un percorso al buio da esplorare con il tatto e da percepire con l'olfatto e l'udito, utilizzando quindi i sensi che solitamente sono gregari della vista.
L'esposizione sarà aperta dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, e si chiuderà il 28 marzo. Per informazioni si può chiamare ai numeri 070/6756221-6222.
 
4 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 31
Coppa Rettore, quarantotto squadre in gara
Calcio. Otto gironi per il campionato universitario
 
La Coppa Rettore non si smentisce. Anche quest'anno gli universitari hanno fatto a gara per trovare un nome stravagante da dare alla propria squadra, contribuendo a rendere esilarante la lettura del tabellone del torneo dove figurano appellativi altisonanti mutuati dal calcio internazionale (Werder Brenda, Pirri Saint Germain, Estudiantes non meda, Le Merendes) e denominazioni decisamente grottesche come Mandarancio Meccanico, Mascalzone Ogliastrino, Signore degli agnelli e AcPicchia.
La kermesse calcistica si è aperta il 19 gennaio con 48 squadre al via e dopo un mese le classifiche degli 8 gironi stanno cominciando a sgranarsi. Nel Girone A comandano Barbagia Rock e Gialappa's Band (6 punti), seguite da Biddaxidru (3) e Muretto a secco (2). Chiudono Costedda Jan Palach e Ac Denti (0). Nel Girone B guidano Le Merendes con 4 punti davanti all'Armata Brancaleone (3), Acromion (2), Croccausu in s'umbra (1), Nascitivo d'India e Arabax Club (0). Il Girone C vede in testa Granchi avatori e AcPicchia (3) seguite da Fs Burrumballa e Bestie Rare (1), Mandarancio Meccanico e Pirri S. Germain (0). Nel Girone D 3 punti per Real Orroli e Betis Quadra, 1 per Signore degli agnelli e Ogliastra-rasta, zero per Werder Brenda e Un po' più quotati. Nel Girone E 3 punti per Estudiantes non meda, Tinta unita e Livercool, zero per Compagnia delle vigne, Universidad alcolica e Black Mamba. Situazione identica nel Girone F dove comandano Creatina Team, Ac Medici e Alitalia su Spider Pork, Entula arrubia e Az Ultrawhite. Nel Girone G 3 punti per Olympique Lioi e Coffaro Fc, 1 per Borotalcool e Taverna dei bastardi, zero per All Blacks e Mina Vagante. Nel Girone H , 3 punti per Io Resisto, Athleticos Pagu e Malos a ghirare, zero per Cavalli di Troia, Mascalzone Ogliastrino e Burd Boys. ( p. l. )
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Cagliari
La facoltà di Economia si presenta e cerca nuovi iscritti alle superiori
 
ORISTANO. Spesso non sanno a che santo votarsi. Di sicuro hanno bisogno di una grossa mano per non perdere l’orientamento nel momento in cui devono decidere di iscriversi all’Università. Così per gli studenti di alcune scuole cittadine (il Liceo classico De Castro, l’Istituto tecnico Mossa-Brunelleschi e l’Istituto Tecnico Atzeni), la giornata di martedì diventa importante.
Aldo Pavan, preside della facoltà di Economia dell’Università di Cagliari, e Giuseppe Melis, presidente del corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici che ha sede proprio in città, illustreranno agli studenti l’offerta formativa della facoltà e presenteranno i vari corsi di laurea.
La facoltà di Economia è presente con i suoi corsi nella sede gemmata di Oristano fin dall’anno accademico ’96/’97. Nel corso di questi tredici anni, 187 studenti hanno conseguito la laurea triennale in questo corso di studi, 75 hanno conseguito il vecchio Diploma Universitario (così si chiamava la laurea triennale prima della riforma universitaria) e 11 laurea specialistica in Economia manageriale presente alcuni anni fa. Attualmente sono iscritti 185 studenti.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Un sardo contro la sclerosi multipla
Giovanni Delogu, ricercatore di Siligo, autore di un’importante scoperta
Lo studio pubblicato su una rivista internazionale
SILVIA SANNA
 
 SASSARI. Un microbatterio innocuo, capace di scatenare una reazione immunitaria che distrugge le cellule del cervello. La scoperta, che potrebbe aiutare a capire come nasce la sclerosi multipla, porta la firma di due ricercatori, uno dei quali è il sardo Giovanni Delogu.
 Quarantun anni, di Siligo, laurea a 23 in Scienze biologiche a Sassari, specializzazione con il «maestro» sassarese Giovanni Fadda, poi un’esperienza di quattro anni a Washington. Sei anni fa il rientro in Italia, a Roma: Giovanni Delogu attualmente è professore associato e ricercatore all’istituto di Microbiologia (diretto da Giovanni Fadda) del Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore. Sposato, un bambino di 4 anni, Giovanni Delogu ogni venerdì sera sale sull’aereo e rientra a Siligo, dove vive la sua famiglia. Il lunedì mattina alle 9 è di nuovo nel suo laboratorio a Roma. La sua attività di studio e di ricerca è concentrata sui microrganismi, in particolare sul batterio che provoca la tubercolosi e due milioni di morti all’anno nel mondo. Tre anni fa, Giovanni Delogu ha avviato una collaborazione con Francesco Ria, professore associato di Patologia generale e immunologo, esperto di sclerosi multipla. L’obiettivo: promuovere uno studio in cui due campi della ricerca biomedica si incontrano per dare risposta a interrogativi complessi.
 I primi risultati, pubblicati sulla prestigiosa rivista “Journal of immunology”, rappresentano una novità importante proprio per quanto riguarda la sclerosi multipla. Si sa che all’origine della malattia provocata da una reazione infiammatoria scatenata dal sistema immunitario, ci sono due fattori, uno genetico e l’altro ambientale. Su quest’ultimo si è concentrata la ricerca portata avanti da Giovanni Delogu e Francesco Ria. Racconta il microbiologo: «Nel fattore ambientale l’organismo infettivo può essere un agente patogeno, che causa l’infezione al cervello provocando la risposta immunitaria, oppure un microrganismo incapace di raggiungere il sistema nervoso centrale. In quest’ultimo caso, secondo i nostri studi, è la risposta immunitaria indotta dall’agente a provocare la malattia autoimmune».
 Il topo di laboratorio utilizzato negli esperimenti si è ammalato di encefalite, la forma animale della sclerosi multipla. I due studiosi hanno modificato un batterio molto comune appartenente alla famiglia dei micobatteri, di cui fa parte anche quello che causa la tubercolosi: «Si tratta di un agente con cui è facile venire di frequente a contatto - spiega Giovanni Delogu -, per esempio è presente nel terriccio, nel sifone della doccia, nei rubinetti». Attraverso il processo cosiddetto di “ingegnerizzazione”, il batterio ha assunto caratteristiche simili alla molecola della mielina, la sostanza fondamentale della guaina che riveste le cellule nervose. Nell’arco di quindici giorni, il batterio è stato eliminato dalle cellule T del sistema immunitario. Ma, prima di scomparire, è riuscito a modificare le caratteristiche delle cellule, permettendogli di entrare nel sistema nervoso centrale e scatenare così la malattia autoimmune: l’encefalite del topo.
 La ricerca dimostra che è possibile infettarsi con un batterio innocuo e in seguito alla reazione dell’organismo sviluppare una malattia autoimmune. Un’ipotesi che trova conforto in un dato certificato: la sclerosi multipla è più diffusa nei paesi dove il livello di sanità è elevato. Nei paesi poveri, dove le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, l’incidenza della malattia è molto bassa. La spiegazione potrebbe essere questa: dove l’igiene è scarsa, l’organismo viene continuamente a contatto con microrganismi patogeni e reagisce uccidendoli; dove invece è presente un alto livello di igiene, il sistema immunitario interagisce con microrganismi innocui sui quali concentra tutta la sua attenzione. Ed è proprio la reazione forte a provocare l’insorgere della malattia.
 Ora, compiuto il primo passo, Giovanni Delogu e Francesco Ria sono intenzionati ad andare avanti lungo questa strada: «Modificheremo quello utilizzato con altri batteri, per vedere come cambia la risposta immunitaria che scatena la malattia». L’obiettivo finale è uno solo: sviluppare un vaccino che blocchi la reazione dell’organismo e, di conseguenza, sconfigga la sclerosi multipla.
 
 

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