Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 July 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
1 - Autonomia. Beniamino Moro: "Il nuovo Statuto ora serve davvero"
2 - Test d’ingresso, è l’ora delle matricole
3 - Workshop all’Università
4 - L’Università nuorese riparte dal consorzio 
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 - Il gruppo Tdm 2000 festeggia dieci anni
6 - Seneghe, dal 22 al 26 la Scuola sulle alternative per cibo e territorio
7 - Sassari. Ok al bilancio Asl, Regione bocciata 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Prima pagina
Previsto dal federalismo fiscale
Il nuovo Statuto ora serve davvero
di Beniamino Moro
Dal prossimo 7 settembre è prevista una sessione del Consiglio regionale dedicata al dibattito sulle riforme, con l’obiettivo di mettere a punto i contenuti di un nuovo Statuto di autonomia. Di questa esigenza si parla da molti anni in Sardegna, diventando quasi un alibi dell’intera classe politica nel suo insieme per giustificare gli scarsi successi ottenuti (al di là degli schieramenti) in campo economico, dell’occupazione e dello sviluppo. Da entrambi gli schieramenti, infatti, si sentono affermazioni categoriche del tipo: "solo un nuovo Statuto può darci la libertà che crea le condizioni per un nuovo sviluppo"; "nessuna emergenza può essere affrontata e risolta senza una riforma dell’autonomia che proviene da un nuovo Statuto"; l’autonoma determinazione è l’unico strumento che può creare le condizioni per superare i ritardi infrastrutturali e di sviluppo".
Nonostante affermazioni categoriche di questo tipo siano sulla bocca di politici, sindacalisti e intellettuali da molti anni, il discorso sinora non è andato al di là delle enunciazioni di principio, come è emerso chiaramente anche in un recente convegno organizzato ad Abbasanta dalle confederazioni sindacali regionali. Probabilmente si sarebbe andati avanti a lungo con la solita strofa, se oggi non ci fosse un fatto nuovo, che costringe a passare in tempi brevi dai discorsi tanto fumosi quanto inconcludenti del passato a discorsi più concreti ed operativi da fare subito, perché il nuovo Statuto di autonomia (ammesso che davvero di esso si tratti) venga definito ed approvato in tempi brevi, che sono i tempi dettati dalla legge 42/2009 sul federalismo fiscale. L’ultimo articolo di questa legge, infatti, prevede il coordinamento della finanza delle Regioni a statuto speciale che "concorrono al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà,… nonché al patto di stabilità interno e all’assolvimento degli obblighi posti dall’ordinamento comunitario, secondo criteri e modalità stabiliti da norme di attuazione dei rispettivi statuti", da definire entro due anni dall’approvazione della legge.
Semplificando un po’, è come se lo Stato dicesse a queste regioni, Sardegna compresa: sbrigatevi ad adeguare le vostre norme statutarie ai principi federalisti, altrimenti rischiate di subire passivamente il nuovo processo di distribuzione delle risorse che il federalismo fiscale metterà in campo. E le nuove risorse non saranno di più, ma di meno di quelle attuali: il ministero dell’Economia, infatti, ha già calcolato che con i meccanismi previsti dalla legge 42 si risparmieranno 10 miliardi di euro in aggiunta al taglio dei 10 miliardi già previsti in due anni dalla manovra economica in corso di approvazione al Parlamento.
Perciò, è giunto il momento che tutti coloro che in Sardegna sostengono l’esigenza legittima di rinegoziare con lo stato un nuovo Statuto di autonomia, con la riserva mentale che in tal modo si possano ottenere nuove risorse, si mettano sull’avviso. Avremo sì una maggiore autonomia, anche sul piano fiscale, ma il rischio è che sarà l’autonomia di tassare come vogliamo una produzione regionale che continuerà ad essere povera e depressa; e senza più l’alibi, a quel punto, che il sottosviluppo ci venga imposto dallo Stato padrone.
 

2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Università. A settembre le prove di ammissione per tutti gli 86 corsi di laurea
Test d’ingresso, è l’ora delle matricole
Sul sito dell’Ateneo i quiz online per fare allenare gli studenti
 Appuntamento con la prova di ammissione alle facoltà ad accesso limitato e libero.
Gli esami di maturità sono appena finiti ma per i neodiplomati è già tempo di ripensare agli studi e all’iscrizione all’Università. Tra sei giorni (27 luglio) si aprono i termini (sino al 23 agosto) per presentare le domande di partecipazione ai test d’ingresso ai corsi di studio, sia quelli a numero chiuso che ad accesso libero. Domande che si presentano esclusivamente online, collegandosi al sito www.unica.it oppure a quello dei servizi agli studenti, pagando una tassa d’iscrizione di 20,60 euro, la cui ricevuta dell’avvenuto pagamento dovrà essere esibita il giorno della prova.
LE DISCIPLINE Quest’anno i corsi inseriti nel Manifesto degli studi, approvato dal Senato accademico il 29 giugno scorso, sono 86: ne sono stati soppressi otto rispetto allo scorso anno ma altri quattro sono di nuova istituzione. Qualche ritocco potrebbe essere ancora fatto nella seduta di venerdì, quando il Senato è chiamato a riunirsi per definire l’offerta formativa dei corsi di cinque facoltà (quelle segnalate con l’asterisco: Economia, Farmacia, Lingue, Scienze della formazione e Scienze matematiche, fisiche e naturali), nelle quali si dovrà valutare l’effettiva disponibilità dei ricercatori all’insegnamento, dopo la preannunciata astensione in segno di protesta contro la riforma Gelmini. Tra i nuovi corsi c’è anche quello di Scienze degli alimenti e della nutrizione attivato tra la facoltà di Farmacia e quella di Scienze.
I TEST In questo periodo dell’anno gli studenti devono già avere le idee chiare su cosa vorranno fare da grandi, in modo che possano decidere a quale corso iscriversi senza fare scelte azzardate che poi potrebbero rivelarsi fallimentari. Servono anche a questo i test di verifica, che possono rivelarsi utili allo studente per capire se un determinato tipo di corso può fare al suo caso. L’anno scorso sono stati 11 mila i ragazzi che hanno fatto domanda di partecipazione e più o meno tanti saranno quelli che si presenteranno quest’anno alle prove che si svolgeranno a Cagliari tra il primo e il 20 settembre (fatta eccezione per la specialistica in Scienze infermieristiche e ostetriche che slitta al 26 ottobre). Un discorso che ormai riguarda tutti i corsi di laurea: anche quelli che non sono a numero chiuso devono sottoporre le future matricole a una prova a test, per una verifica delle conoscenze e delle attitudini in vista dell’ingresso all’Università. Naturalmente nei corsi ad accesso programmato (per esempio Medicina, Odontoiatria, Architettura, Farmacia, Scienze della formazione) l’immatricolazione è comunque subordinata al numero dei posti messi a concorso e alla posizione conquistata dallo studente in graduatoria. In generale sono previsti anche corsi di recupero per chi non raggiunge il livello di preparazione richiesto e, se il corso è a numero chiuso, l’assolvimento entro il primo semestre degli specifici obblighi formativi aggiuntivi. Proprio perché l’iscrizione a un test non garantisce l’ingresso automatico nel corso di laurea prescelto, gli studenti in genere si concedono più chance, partecipando a più prove di verifica.
PREPARAZIONE Questo è anche il periodo in cui fioriscono i corsi di preparazione ai test. Qualche facoltà (vedi Ingegneria) li organizza per proprio conto, qualche altra mette a disposizione delle matricole i “tutor dell’orientamento” ma gli studenti hanno comunque la possibilità di allenarsi collegandosi al sito dell’Ateneo contenente i test somministrati negli anni precedenti dalle singole facoltà. Molti studenti, invece, si affidano a società private che, a pagamento, gestiscono questi corsi, attivi per tutta l’estate e alcuni già durante l’ultimo anno delle superiori.
Carla Raggio
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 19
Workshop all’Università
Prende il via oggi, alle 18,30, la seconda edizione di “Com.unica senza frontiere - e-learning communication workshop & showcase”, organizzata dal corso di laurea di Scienze della Comunicazione nella Facoltà di Scienze della formazione, in via Is Mirrionis, 1. Tante le iniziative: workshop, showcase, e-learning communication, proiezioni dei cortometraggi.
 
 
4 - L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia - Pagina 36
dopo la crisi Accantonata l’idea di Fondazione
L’Università nuorese riparte dal consorzio
L’ultimatum posto dalla Regione nella Finanziaria di quest’anno sta per scattare: se entro il 31 dicembre non sarà costituito il consorzio universitario della Sardegna centrale fra Nuoro e Oristano, non verranno più garantiti i finanziamenti. È stata forse questa la molla che ha fatto scattare, ieri mattina, l’incontro fra il presidente della Provincia Roberto Deriu e il sindaco Sandro Bianchi (soci al 50 per cento del consorzio universitario nuorese).
Argomento unico dell’incontro: fine del commissariamento e ricostituzione del consorzio che poi andrebbe ad integrarsi con quello di Oristano. A quanto pare al commissario straordinario Tore Cocco, che nell’ultimo anno ha speso energie significative per cercare di tenere in piedi la baracca, sarà chiesto di farsi da parte a favore di un ricostituito consorzio composto dai rappresentanti di Comune e Provincia.
La ripresa del dialogo fra Comune e Provincia, dopo i contrasti fra lo stesso Deriu e il precedente sindaco Mario Zidda, oltre che ad essere dettati dall’urgenza dei termini imposti dalla Regione, sembra aver fatto accantonare la proposta di Fondazione tanto cara al presidente della Provincia, che aveva persino fatto votare dal Consiglio provinciale una delibera che decretava la fine del consorzio, per questo motivo messo in liquidazione. Intanto di speranze di salvare l’istituzione ce ne sono davvero poche.
  
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Scuola per giovani di multiculturalismo 
Il gruppo Tdm 2000 festeggia dieci anni con sedi anche in Estonia 
CAGLIARI. Tutto è partito dieci anni fa da un gruppo di studenti universitari col pallino del multiculturalismo. Oggi queste ragazze e ragazzi, che hanno un’età media di 25 anni, vedono con soddisfazione che il loro gruppo (l’Associazione Tdm 2000) ha sedi a Malta, Germania, Estonia, Lettonia e Lituania. Ed è questo quanto hanno sottolineato durante il simposio per i dieci anni dalla fondazione, tenuto al Castello di San Michele. Nel 2008 l’organizzazione ha dato vita anche a un network internazionale delle associazioni che si occupano di politiche giovanili, «poi riconosciuto dal Consiglio d’Europa e che raggruppa diciotto associazioni di quindici Paesi diversi», informa il vice presidente Michele Demontis. In città vi sono 92 iscritti, in campo internazionale 5-600. «Ora noi collaboriamo - spiega Demontis - con l’Unione europea per i programmi di “mobilità internazione”, per creare la consapevolezza della comune appartenenza all’Europa: scambio di idee, competenze e intelligente da Paese a Paese». Tra i vari programmi europei c’è anche «Leonardo», orientato allo sviluppo del lavoro con tirocineo all’estero o in Sardegna, e la collaborazione di imprese e istituzioni pubbliche. locali ed estere. Poi c’è il programma «Erasmus per imprenditori» (nato quest’anno), «che manda un giovane imprenditore o aspirante tale in altri Paesi per fare esperienza». In questo momento, inoltre, vi sono giovani anche in Polonia: per un corso di formazione sulla fotografia in collaborazione con diversi Stati. Da alcuni anni «si tiene in città un meeting internazionale, in agosto (dal 2 al 9), che coinvolge normalmente almeno 150 ragazze e ragazzi stranieri. L’obiettivo è quello di evidenziare le culturee e la tradizioni sarde in un contesto multiculturale, di scambio con le altre aree europee. Poi dal 20 al 27 agosto, vi sarà un altro incontro, con una quaratina di giovani di 22 organizzazioni differenti, che creeranno una struttura finalizzata alla promozione di nuove iniziative». L’associazione lavora anche col Comune di Cagliari e la Provincia.


6 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Seneghe, costruire lo sviluppo con i prodotti agroalimentari 
Dal 22 al 26 la Scuola sulle alternative per cibo e territorio 
SENEGHE. Per il quinto anno consecutivo, e dopo il successo delle edizioni precedenti, anche quest’estate apre i battenti la scuola estiva di Sviluppo Locale, intitolata alla memoria di Sebastiano Brusco. La scuola, ospitata nella sede comunale dal 22 al 26, affronterà il tema “Sviluppo locale, cibo e territorio”, una maniera alternativa per discutere e sensibilizzare l’opinione pubblica sui concetti dello sviluppo locale perseguibile anche attraverso le produzioni agroalimentari.
La scuola estiva è stata progettata grazie alla collaborazione delle Università di Cagliari, Alessandria, Torino, Piacenza, e del Comune di Seneghe. Ai promotori originari si sono aggiunti l’Istituto Ricerche Economiche Sociali del Piemonte, il Politecnico di Torino, l’università della Calabria e quella di Pollenzo oltre al presidio “Slow Food” Montiferru Barigadu Planargia. Una compartecipazione di tutto rispetto che, nel corso degli anni, ha trasformato la scuola seneghese in un punto di riferimento per il confronto e l’acquisizione di competenze specifiche sul tema dello sviluppo locale e delle politiche territoriali, regionali ed europee. Insomma, un successo su tutta la linea che ha catapultato l’esperienza di Seneghe nel panorama nazionale grazie a un soggetto collettivo, la Scuola di sviluppo locale, capace di produrre e costruire sviluppo grazie con la formazione acquisita durante le settimana di lavori che da cinque anni caratterizza la fine di luglio nella cittadina del Montiferru.
I temi sviluppati nelle diverse sessioni scolastiche tratteranno la pianificazione strategica dei territori e delle produzioni alimentari, l’integrazione delle filiere, il marketing e la distribuzione dei prodotti tipici, la comunicazione e il ruolo dell’immagine, il comportamento del consumatore, la valorizzazione delle risorse e la cultura dell’ alimentazione. (c.z.)
 

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
La Conferenza provinciale approva a maggioranza il documento che la presidente Giudici voleva respingere 
Ok al bilancio Asl, Regione bocciata 
La rabbia dei sindaci per i tagli. Ganau: «L’azienda unica? Sarebbe un disastro» 
SASSARI. La Conferenza provinciale sanitaria ha approvato a larga maggioranza il bilancio consuntivo 2009 dell’Asl n.1, illustrato la settimana scorsa dal commissario straordinario Paolo Manca. Non è passata la proposta della presidente della Provincia e dell’assemblea dei distretti Alessandra Giudici la quale, chiedendo «un gesto forte e un segnale» che denunciasse la scarsità delle risorse per il Sassarese, aveva in principio sollecitato la bocciatura del documento contabile. La votazione si è conclusa con otto sì e un solo contrario, il rappresentante del Comune di Nule, Giuseppe Masala. Unanimi, invece, sono state le critiche, nella sala Angioy del palazzo della Provincia, contro la Regione per la situazione di sfascio dell’assistenza e tagli e ridimensionamenti annunciati.
Di peso è stata, alla fine, la dichiarazione di voto a favore dell’approvazione del rendiconto da parte del sindaco di Bonorva Mimmino Deriu: pur apprezzando l’analisi della Giudici, ha chiesto di distinguere il giudizio politico da quello tecnico, così come era avvenuto in passato. «Invece non faremo sconti quando si tratterà di approvare il bilancio di previsione, perché questo è lo spazio utile per esprimere il dissenso». Un percorso condiviso dall’assessore del Comune di Pozzomaggiore Anna Marchesi. «L’Asl - ha sollecitato - ci sottoponga al più presto il bilancio finanziario per il 2010, la presidente della Conferenza, invece, prepari un documento contro le politiche sanitarie della Regione».
Il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau ha mediato leggendo nell’indicazione della Giudici «il senso di frustrazione» di un territorio che si vede penalizzato e una «provocazione» tesa a smuovere le acque della palude in cui è finita l’assistenza nel Nord Sardegna. Alla fine è passata la linea del sì e del documento in cui verrà formalizzata «l’indisponibilità ad accettare ancora politiche di tagli e contenimento delle spese che danneggiano pesantemente la qualità dei servizi erogati».
Prima dell’apertura della votazione ha replicato il commissario Asl Paolo Manca a difesa del documento contabile e contro la sua bocciatura. «Non è uno strumento che deve essere usato per dare segnali - ha detto -. È un bilancio che mi sono caricato sulle spalle, e ne sono diventato l’avvocato difensore, anche se non è il prodotto di azioni poste in essere con la mia amministrazione».
È sul «rosso» di 23 milioni di euro Manca ha spiegato che «se qualcuno ritiene che siano il segnale della frana o del disservizio totale sbaglia. I direttori generali che mi hanno preceduto non hanno buttato risorse fuori dalla finestra, ma garantito servizi trovandosi di fronte ad un sotto finanziamento».
Nel dibattito i rappresentanti dei Comuni (per la verità ieri poco presenti se si considera che la conferenza provinciale ne raggruppa 66) hanno, anche con piccoli esempi, dato un quadro scoraggiante. Il vicesindaco di Castelsardo, Salvatore Sussarellu, ha raccontato che il servizio dei prelievi di sangue è presente solo una volta alla settimana, e ha denunciato che in «periferia» poliambulatori e consultori non funzionano.
Contro il disegno di riordino della Regione si è schierato ancora Gianfranco Ganau: «L’assurdo è che a Sassari si va in direzione opposta alle altre Asl, e non riesco a comprendere il motivo, perché non è quello che il territorio aveva chiesto. Otto anni fa - ha proseguito il sindaco - fui tra i pochi medici ospedalieri a sostenere l’unificazione tra Asl e università, ora ritengo che sarebbe un disastro. Perché non accorpano allora a Cagliari? Quale è la filosofia alla base? Ho letto che gli universitari sono favorevoli ad un’azienda e un ospedale unico ma c’è un equivoco, perché non è solo un problema di strutture». «E poi - ha concluso Ganau - bisogna essere onesti e dire che per costruire un nuovo complesso ospedaliero occorrerebbero almeno quattro o cinque anni e almeno il doppio dei finanziamenti che abbiamo a disposizione. E nel frattempo?».
Paoletta Farina 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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