Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 February 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Economia – pagina 13
Università
«Usare gli eurobond per uscire dalla crisi»
   
Gli eurobond per uscire dalla crisi e rilanciare lo sviluppo. È la proposta fatta dal vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, ieri a Cagliari per l’inaugurazione del master in Progettazione europea, organizzato dal CRENoS e dalla facoltà di Scienze politiche.
L’IDEA Gli eurobond, emessi dalla Banca europea degli investimenti e garantiti dai diversi Stati, permetterebbero infatti una raccolta di 1000 miliardi all’anno, per finanziare un grande progetto europeo di rilancio e sviluppo, attraverso un programma per le infrastrutture, uno per la ricerca e la formazione e il lancio dell’Erasmus universale, esteso ai giovani tra i 16 e i 35 anni. «Servono decisioni coraggiose», ha detto l’europarlamentare, «quello degli eurobond è un tema che va rilanciato con forza, serve una forte iniziativa politica su un argomento che vede d’accordo anche il Governo italiano».
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 43
Centro documentazione donne
Una tesi di laurea nel nome di Silvana Olla
   
Si rinnova l’intento del Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari di dare a una giovane donna il Premio di laurea “Silvana Olla”. Stavolta la scelta è caduta su Amina Bouyahia, laureata in Letteratura italiana presso l’Istituto superiore di Lingue di Tunisi con una tesi sul “Rapporto madre figlio come forma di resistenza in Aracoeli di Elsa Morante”. Il premio, che in questo caso si lega fortemente ai rapporti del Centro con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, verrà consegnato stasera alle 18 nella sala Eleonora D’Arborea di via Lanusei 19. Presenterà la tesi Giovanna Caltagirone, docente di Letteratura Italiana Contemporanea nell’Università di Cagliari.
L’iniziativa è nata nel 2006 dalle socie del Centro presieduto da Annalisa Diaz, che hanno voluto così ricordare con una modalità fortemente simbolica Silvana Olla, socia fondatrice, prematuramente scomparsa quattro anni fa, da sempre impegnata nello studio e nella valorizzazione del pensiero e dell’agire femminile. E legata alle donne del Centro da un lungo rapporto di condivisione e di solidarietà, fatto di progetti, di battaglie femministe e di sogni collettivi.
 
3 – L’Unione Sarda
Oristano e provincia – pagina 17
Università
Archeo-sub verso l’alta formazione
Dedoni: serve un programma certo
   
Archeologia subacquea diventerà un centro di eccellenza e di alta formazione. Il futuro è scritto nelle delibere della Giunta regionale e negli atti dell’Università di Sassari, da cui dipende il corso oristanese. Ma il percorso verso questa trasformazione non può assolutamente essere improvvisato. Ne è convinto il presidente della commissione Cultura in consiglio regionale Attilio Dedoni che ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Ugo Cappellacci, agli assessori al Bilancio e alla Cultura Giorgio la Spisa e Lucia Baire per analizzare la questione. «È necessario promuovere un incontro preliminare con il rettore dell’Università di Sassari, il preside della facoltà di Lettere e filosofia - ha scritto Dedoni - i soprintendenti per i beni archeologici per definire tempestivamente le linee di programma per questo centro di eccellenza». Un centro che, secondo la delibera della Giunta regionale dello scorso agosto, deve raccordarsi con l’attuale curriculum di Archeologia subacquea dell’università di Sassari. Tanto più che lo stesso ateneo, in relazione alla riforma universitaria (al momento in discussione al Senato) sta attuando la trasformazione di Archeo-sub, ramo della laurea triennale in Scienze dei beni culturali, in un corso di laurea magistrale interuniversitario e internazionale a cui parteciperanno oltre all’ateneo di Sassari anche le università di Cagliari, Pisa, Bari e Foggia. Inoltre ci saranno gli atenei di Tunisi, Barcellona, Aix -en - Provence e quello egiziano della South valley university. «La laurea magistrale sarà attivata nella sede oristanese», ha sottolineato Attilio Dedoni.

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
E adesso si spulciano gli atti 
Ma non ci sarà commissione d’inchiesta sull’ispezione 
Da lunedì gli ex consiglieri di amministrazione alla sede centrale per tutelare i loro interessi 
GABRIELLA GRIMALDI 
 
SASSARI. Comincia lunedì alle 9 la sfilata degli ex consiglieri di amministrazione dell’università in rettorato. Molti di loro sono preoccupati per un eventuale coinvolgimento personale in seguito all’ispezione ministeriale sull’attività contabile dell’ateneo. Intanto è stata accantonata l’idea di una commissione d’inchiesta interna.
 Per il momento a svolgere le indagini saranno direttamente il rettore Attilio Mastino e il direttore amministrativo Guido Croci. Si andranno a spulciare tutti gli atti contestati dall’ispettore della Ragioneria generale dello Stato e si produrrà documentazione sufficiente a formulare le controdeduzioni. Che costituiranno la reale possibilità, per l’università di Sassari, di chiarire tutti gli aspetti messi in discussione.
Molti dei quali riguardano appunto l’iter procedurale adottato dai vertici dell’università: in alcuni casi il rilievo è relativo a decisioni prese senza passare attraverso una delibera del consiglio di amministrazione, ma anche nei casi in cui la discussione veniva regolarmente svolta in assemblea si contestano contraddizioni nei tempi, delibere irregolari, assenza di firme. Ecco perchè in tanti ora vogliono vederci chiaro, proprio per tutelare la propria posizione.
Ed ecco perchè qualcuno è arrivato a chiedere che le registrazioni delle sedute siano messe sotto chiave. Lo ha fatto il preside di Agraria Piero Luciano che giovedì, durante la riunione degli attuali consiglieri di amministrazione e dei membri del senato accademico convocata dal rettore, si è tolto il classico sassolino dalla scarpa. Dopo aver rispedito al mittente (l’allora rettore Alessandro Maida) l’accusa di aver «avvelenato i pozzi» quando a giugno del 2009, in piena campagna elettorale per la carica di rettore, preannunciò l’arrivo della relazione ministeriale, ha anche affermato che «dall’ispezione risulta l’attribuzione di precise responsabilità al consiglio di amministrazione ma mi chiedo che ruolo avessero in tutto questo tempo gli organi di controllo come ad esempio i revisori dei conti».
Ma Piero Luciano ha anche lanciato un segnale di distensione dimostrando un certo fair-play nei confronti dell’avversario che l’ha battuto nella competizione elettorale: «Sono totalmente sulla linea del rettore Mastino per ciò che riguarda la trasparenza e la volontà di cambiare le procedure che danneggiano l’università. Sono a completa disposizione per qualunque aiuto».
C’è dunque preoccupazione per il futuro di un’istituzione importante come l’università che potrebbe rischiare un drastico ridimensionamento se non addirittura l’estinzione. Incomprensibile ai più risulta invece il fatto che la richiesta al consiglio regionale di istitutire una commissione d’inchiesta sulle contestazioni poste dal ministero sia stata firmata da 25 consiglieri di maggioranza tutti rigorosamente di Cagliari tranne Pietrino Fois, che però è di Alghero. Sanna che ieri avevamo indicato come firmatario non era Giacomo del Psd’Az ma Matteo, consigliere del capo di sotto. I sassaresi si sono astenuti da questa operazione considerandola, nella migliore delle ipotesi, una «forzatura» ma dando fiato a una divisione territoriale che può provocare solo danni.
 
Pagina 21 - Sassari
«Votavamo, talvolta senza capire» 
La testimonianza di studenti e docenti del cda decaduto 
 
SASSARI. «Spesso non capivamo ma, trattandosi di materie molto tecniche, ci fidavamo di quello che dicevano il rettore e il direttore amministrativo e votavamo a favore». «Qualche volta le sedute erano talmente lunghe che alla fine eravamo sfiniti».
Sono alcuni commenti di ex consiglieri di amministrazione che oggi sono preoccupati per la loro posizione personale rispetto alle contestazioni del ministero. Frasi che rispecchiano una diffusa paura, quella che alla fine dell’indagine ministeriale a pagare siano soltanto i «pesci piccoli», o perlomeno le persone che vedevano passare decisioni sopra la loro testa senza rendersene conto.
In un passaggio della relazione dell’ispettore Centrone si fa riferimento ad esempio al contenzioso da oltre 700 mila euro tra la funzionaria dell’ufficio legale Rosanna Ruiu e l’ateneo. Si afferma che una delibera del 18 ottobre 2007 con cui si approvava un regolamento sugli onorari agli avvocati dipendenti, riporta pedissequamente le richieste della funzionaria giunte all’amministrazione alcuni mesi prima: «Palesando una carente istruttoria del provvedimento, la delibera manifesta gravi carenze motivazionali». C’è da chiedersi in sostanza se tutti i consiglieri capivano quello che sarebbero andati a decidere. «Certo i dubbi qualche volta mi assalivano - ha detto una studentessa che ha rappresentato i colleghi nel cda tra il 2005 e il 2008 - e ad esempio in una approvazione del bilancio mi sono astenuta, ma per le partite tecniche, come quelle sull’edilizia, era assurdo votare contro».
 Piero Sanna, docente di Storia moderna a Scienze politiche, è stato in consiglio di amministrazione nell’epoca Milella. «Abbiamo fatto grandi battaglie su temi scottanti come la costruzione della facoltà di Veterinaria». Oggi c’è solo da avere fiducia nei nuovi vertici. (g.g.)
 
Pagina 21 - Sassari
I dubbi su Attilio Mastino «Ho la coscienza a posto» 
Il successore di Maida è stato suo prorettore per 12 anni 
 
SASSARI. «Addirittura mettere sotto chiave le registrazioni dei verbali del consiglio di amministrazione. Manco fossimo in un film di spionaggio internazionale». Il rettore Attilio Mastino ha ancora la forza dell’ironia a tenerlo su, perchè gli ultimi dieci giorni lo hanno messo davvero a dura prova. In carica da novembre dopo essere subentrato ad Alessandro Maida di cui era stato prorettore per tutti i 12 anni del lunghissimo mandato, è stato investito dal ciclone dell’ispezione ministeriale. «Ci tengo a dire che il clima all’interno dell’università è estremamente sereno - ha detto da Cagliari dove ieri aveva presenziato alla manifestazione -. Stiamo già lavorando perchè tutte le ombre siano cancellate e ho fiducia che molti quesiti posti dal ministero saranno risolti immediatamente. Nessuno vuole che l’immagine dell’università sia danneggiata».
Non si può nascondere però il fatto che Mastino è stato ai vertici dell’ateneo per gli ultimi dodici anni. Se qualcosa di irregolare è stato fatto, è il commento di molti, lui avrebbe dovuto saperlo. «Per ciò che riguarda gli atti da me approvati in quel periodo - ha risposto lui deciso - ho la coscienza a posto. Mi preoccupo invece dello stato generale dell’università e il mio impegno sarà tutto per rilanciare questa istituzione».
Alcuni cambiamenti si sono già notati come ad esempio la pubblicazione online delle sintesi delle sedute del consiglio di amministrazione entro 24 ore mentre Mastino ha specificato che da novembre non sono stati affidati nuovi incarichi diringenziali. Altro passo già annunciato, quello di chiedere indietro somme non dovute per locazioni di immobili. Ci saranno poi da esaminare lo stato e la consistenza del patrimonio immobiliare per evitare, per il futuro, sprechi e investimenti sbagliati. (g.g.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Tuvixeddu salvato dal cemento 
La Sovrintendenza ha vinto: nullaosta bocciati dal Consiglio di Stato 
BATTAGLIA LEGALE Coimpresa potrà chiedere nuove autorizzazioni ma l’ultima parola spetterà agli uffici ministeriali 
MAURO LISSIA 
 
CAGLIARI. Il piano per Tuvixeddu di Nuova Iniziative Coimpresa è arrivato al capolinea: riformando la sentenza del Tar, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici che si oppone alla costruzione degli edifici privati.
 I giudici di palazzo Spada hanno restituito validità ai decreti coi quali l’allora responsabile dell’ufficio Fausto Martino aveva annullato gli ultimi due nullaosta paesaggistici concessi al costruttore dal Comune ad agosto del 2008. Senza quelli, il progetto di edificazione non può andare avanti. Ora il gruppo Cualbu potrà ripetere la procedura autorizzatoria, con una nuova richiesta dei nullaosta che andrà all’esame degli uffici tecnici comunali. Ma è qui che arriva la novità destinata probabilmente a fermare definitivamente l’avanzata dei lavori: in seguito a una modifica del Codice Urbani, che regola le questioni legate al paesaggio, dal 31 dicembre 2009 la Sovrintendenza paesaggistica non deve limitarsi a dare un semplice parere di legittimità sulle autorizzazioni ma è chiamata a fornire un parere vincolante entro 45 giorni dalla richiesta. E quello della Sovrintendenza è lo stesso ufficio ministeriale che negli ultimi anni si è battuto con ogni strumento legale contro l’edificazione del colle punico, con la collaborazione diretta dell’avvocatura dello stato. Sarebbe paradossale che dopo un’aspra battaglia condotta sul filo del diritto amministrativo ed ora sostanzialmente vinta, l’ufficio della Sovrintendenza - retto da Gabriele Tola - si smentisse d’improvviso e concedesse il via libera finale al gruppo Cualbu. Lo scenario più probabile è dunque quello attuale: due palazzine ormai in via di completamento sul versante di via Is Maglias ma stop definitivo a tutto il resto del progetto. Compresa la strada nel canyon, peraltro bloccata con una procedura di vincolo. Compresi gli interventi sulle aree contigue, dove - come ha certificato il recente provvedimento per la richiesta di archiviazione firmato dal pubblico ministero Daniele Caria - è tutt’altro che improbabile la presenza di tombe inesplorate, da aggiungere alle 1166 ritrovate a partire dal 1997 e ignorate dall’ex sovrintendente Vincenzo Santoni, indagato per tentato abuso d’ufficio e dichiarazioni false in atti pubblici.
 Tornando alla sentenza del Consiglio di Stato, inappellabile e quindi definitiva, è stata la carenza della motivazione espressa dalla commissione edilizia comunale a provocare l’annullamento - ora confermato - delle autorizzazioni di agosto 2008. I giudici di palazzo Spada - la sesta sezione, presidente Giuseppe Barbagallo, consiglieri Domenico Cafini, Roberto Garofali (estensore), Bruno Rosario Polito e Manfredo Atzeni, quest’ultimo ex giudice del Tar Sardegna - affermano nella decisione depositata il 5 febbraio scorso che «manca una valutazione della compatibilità paesaggistica più dettagliatamente attenta alle specifiche modalità costruttive da osservare in sede di realizzazione dei singoli interventi edilizi, oltre che per esempio alle altezze, all’organizzazione dei singoli edifici, alle volumetrie». Per i giudici di Roma la motivazione del comune non era altro che «una mera elencazione, peraltro generica e di chiusura, delle caratteristiche che quegli interventi avrebbero presentato, essendo viceversa nevessario un effettivo ed adeguatamente motivato apprezzamento di compatibilità di quelle stesse caratteristiche con le ragioni sottese all’apposizione del vincolo». Chiara ed estremamente significativa la conclusione del Consiglio di Stato: «Altrimenti - è scritto nella sentenza - si introdurrebbe una troppo agevole modalità elusiva del sistema di controllo». Un’accusa implicita rivolta alla commissione comunale, che a suo tempo avrebbe quindi liquidato il caso Tuvixeddu con sbrigativi richiami al rispetto delle norme. Troppo poco, considerato l’inestimabile valore del bene da tutelare. Valore che i giudici romani riconoscono pienamente, al contrario di chi negli anni ha continuato a parlare di Tuvixeddu come di un luogo abbandonato al degrado.
 Per il Tar Sardegna, per Nuova Iniziative Coimpresa - difesa dagli avvocati Pietro Corda, Andrea Manzi e Antonello Rossi - e per l’amministrazione comunale di Cagliari, difesa da Carla Curreli, è una sconfitta bruciante e ormai senza possibilità d’appello. Chiara invece l’affermazione per la l’amministrazione regionale di Renato Soru, Italia Nostra, Gruppo di Intervento giuridico e Legambiente che si erano costituite nel giudizio e si sono battute contro il cemento.
 
Pagina 1 - Cagliari
ELIO GARZILLO 
«E adesso sarà il Ministero a dare le autorizzazioni» 
 
 CAGLIARI. «E’ una decisione straordinaria quella appena depositata dal Consiglio di Stato, un punto a favore della salvaguardia che assume un grande rilievo per l’importanza del sito archeologico»: Elio Garzillo, responsabile regionale dei beni culturali, trattiene a stento la gioia per una sentenza destinata con ogni probabilità a precludere qualsiasi altra iniziativa edificatoria sul colle dei punici. Garzillo è entusiasta: «E’ arrivata la conferma dell’attenzione e della correttezza con cui la direzione regionale e la sovrintendenza hanno operato ed emerge con forza la centralità del tema Tuvixeddu rispetto alla città». Entrando nell’analisi della decisione Garzillo spiega: «La carenza di motivazioni non è un elemento formale, perchè manifesta l’impossibilità a dichiarare la compatibilità paesaggistica di quegli edifici, di quella strada, di quegli interventi che non a caso erano stati oggetto di approfondita valutazione paesaggistica in partenza e quindi, lo dicono i giudici, anche dopo». Peraltro, va avanti il dirigente del ministero «il Consiglio di Stato ha ritenuto questo aspetto assorbente ogni altra motivazione, quindi i numerosi rilievi manifestati dalla sovrintendenza pesano ancora sull’intera vicenda».
 Ora poi «ogni autorizzazione andrà valutata con le nuove procedure del Codice Urbani, col parere vincolante e preventivo di merito del ministero dei beni culturali. C’è stato un rovesciamento delle competenze, ora siamo noi ad essere legittimati a dire che le case occludono il panorama, incombono sul sito archeologico e sono inaccettabili». (m.l) 

Questionnaire and social

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