Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 August 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI



L’UNIONE SARDA
1 - Olbia. Iscrizioni aperte da lunedì 
2 - Università della Sardegna centrale: «Subito il tavolo con Oristano»
3 - Racconti dell'estate, Luciano Marrocu
4 - San Gavino: sportello Cesil per le domande all'Ersu 
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 - E la Gelmini regala una laurea al Senatùr 
6 - Nuoro: «Un’azione condivisa per salvare l’ateneo»
7 - Akes: orientamento per l’università
8 - Docenti precari e lauree eccellenti
 
    
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda di domenica 8 agosto 2010
Cronaca di Olbia - Pagina 35
università
Iscrizioni aperte da lunedì
Il polo universitario di Olbia comunica che dallo scorso lunedì è possibile effettuare l'immatricolazione e l'iscrizione al corso di laurea in Economia e management del turismo. La domanda di immatricolazione deve essere compilata on-line nel sito www.uniss.it/iscrizioni. Il 13 settembre nei locali dell'università, al primo piano dell'aeroporto, si svolgeranno i test di verifica della preparazione iniziale.( c.c. )


2 - L’Unione Sarda di domenica 8 agosto 2010
Nuoro e Provincia - Pagina 30
Nuoro
Università della Sardegna centrale: «Subito il tavolo con Oristano»
«Il Consiglio comunale di Nuoro assuma un preciso e tempestivo impegno per la costituzione di un tavolo tecnico per programmare una azione condivisa sull'Università, visto il nuovo scenario che si propone come fattore di sviluppo funzionale alla qualificazione del territorio di riferimento, affinché il tutto non diventi l'ennesima occasione perduta». È questo il succo politico della mozione che i consiglieri civici di minoranza de “La città in Comune” Paolo Manca e Giuseppe Tupponi chiedono venga votata dall'assemblea municipale. L'iniziativa, oltre gli scenari di riforma nazionale, nasce dalla necessità di sfruttare la possibilità offerta falla finanziaria regionale (emendamento Capelli-Dedoni per l'istituzione di un terzo polo universitario per la Sardegna Centrale, anche attraverso l'unificazione degli enti gestori di Nuoro e Oristano purché in presenza, entro il prossimo 31 dicembre, di una proposta progettuale progetto e del suo percorso attuativo.
L'iniziativa dei consiglieri Manca e Tupponi è accompagnata da una nota della segreteria politica del movimento “La città in Comune” che ricorda gli impegni presi più volte nella recente campagna elettorale dal sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi che, in attesa del chiarimento tra i socialisti, ha ancora l'interim dell'annunciato assessorato all'Università: «Attendiamo la conferma - sostiene la lista civica - della presenza della amministrazione comunale e i chiarimenti sullo “stato dell'arte”, che costituirebbero un concreto segnale di attenzione verso e non solo agli sbandierati e sinora inutili pronunciamenti, da sempre al centro delle intenzioni programmatiche delle amministrazioni provinciale e comunale ma, nei fatti, sempre più distanti. Nella fattispecie attendiamo fiduciosi di conoscere quante risorse, nell'interminabile programmazione della elaborazione del bilancio di previsione del 2010, la nuova giunta sarà capace di accantonare, per dimostrare la sua precisa volontà sull'Università nuorese».
 
 
3 - L’Unione Sarda di domenica 8 agosto 2010
Estate - Pagina 11
Racconti dell'Estate, quarto appuntamento: Luciano Marrocu. La prossima settimana Francesco Abate
Quarto appuntamento con i Racconti dell'Estate de L'Unione Sarda. Dopo Gianluca Floris, Elias Mandreu, Paolo Maccioni, questa domenica è la volta di Luciano Marrocu. Nato a Cagliari nel 1948, Marrocu insegna Storia contemporanea all'Università di Cagliari dopo essere stato ricercatore a La Sapienza di Roma. Nel 2000 esordisce come narratore, pubblicando per Il Maestrale “Fáulas”, romanzo giallo, cui segue due anni dopo “Debrà Libanòs, ispirato alla dura repressione causata dall'attentato al maresciallo Rodolfo Graziani, viceré d'Etiopia, del 2004 “Scarpe rosse, tacchi a spillo”. Di poche settimane fa è il suo ritorno in libreria come romanziere con “Il caso del croato morto ucciso” per Baldini, Castoldi & Dalai con un altro caso, siamo nel 1934, per Eupremio Carruezzo e Luciano Serra, poliziotti della Divisione Affari Generali e Riservati. La prossima settimana il racconto di Francesco Abate e la successiva di Michela Murgia.
Lo squillo del telefono e, all'altro capo del filo, la preside: «Vieni in facoltà, ti devo parlare»
La cattedra dei cattivi pensieri
L' estate non risparmia nulla e nessuno in città, tantomeno me e le due stanze e cucina del bastione di Santa Croce dove sono accampato. Muffe dai colori fiabeschi colonizzano il mio frigorifero, mentre cataste di piatti si innalzano dal lavello, in cucina, e sotto i piatti, immerse in una poltiglia ormai putrescente, posate e padelle attendono da giorni di essere lavate. Di notte, quando il caldo si fa insopportabile, supino, nel letto, guardo il soffitto. Non sono disperato, disperato no, in uno stato di sospensione, piuttosto. Per ora sto sul fondo, quieto, estraneo a un ordine delle cose che, comunque, mi appare provvisorio.
Squilla il telefono. È la preside.
«Non è che più tardi sei in facoltà?». Non aspetta la risposta: «Ho proprio bisogno di parlarti».
«Volo, mi precipito».
Percorrere gli anditi della mia facoltà nella penombra estiva, è come essere in una prigione da cui siano appena fuggiti i carcerati, salvo qualcuno che, uscito dalle celle, continua ad aggirarsi nei corridoi, di certo non sa dove andare.
Busso alla porta della preside, che mi dice di entrare. Ogni volta che me la trovo di fronte, la prima cosa che penso (la sola cosa che penso, anzi) è che ha belle gambe. Sono solide e allo stesso tempo slanciate, sono gambe orgogliose di esistere. Oggi porta scarpe con tacchi molto alti.
Quando entro nel suo ufficio alza appena lo sguardo e mi saluta con un distratto «accomodati». La scrivania, aperta al centro, inquadra perfettamente ginocchia, caviglie e tutto il resto. L'attrazione che provo nei confronti di quelle gambe è di natura feticistica, vive dell'isolarle dal resto del suo corpo.
«Naturalmente hai capito il motivo per cui ti ho chiamato».
«Io naturalmente non capisco proprio nulla».
«Io non ti piaccio, vero Giacomo?».
«Tu hai delle bellissime gambe», dico io e non so perché l'ho detto, forse non ero del tutto uscito dalla mia fantasia feticista.
«Sarebbe un'avance o cosa?», ha detto la preside.
«Non faccio avances alle presidi», ho tagliato corto. A pensarci bene, era proprio un'avance, invece, per quanto estemporanea.
«Insomma, ho chiesto di vederti per la faccenda del concorso».
«Quale concorso?».
«Lo sai benissimo: il tuo concorso», sibila lei.
«Vuoi sapere se mi dispiacerebbe che la facoltà bandisse un posto di Storia Contemporanea? Non mi dispiacerebbe».
«A quanto tempo risale la tua pubblicazione più recente?».
«Tre anni, un pensoso saggio su Forster e il colonialismo britannico...».
«Che hai pubblicato dove?».
«Negli Annali, mi pare».
«Cosa vuol dire mi pare?».
«Sì, va bene, nei nostri oscuri Annali...cosa mi vuoi dire: che la facoltà non mi chiederà il concorso?».
«La facoltà non chiede concorsi né per te né per nessun altro, la facoltà bandisce secondo esigenze obiettive».
«Se è cosi...», dico e faccio il gesto di alzarmi.
La verità è che da quando un improvvido ministro della pubblica istruzione, di sinistra va detto, oltre che cugino di uno storico segretario del Partito comunista, ha introdotto l'attuale sistema concorsuale, tutte le facoltà universitarie italiane bandiscono concorsi rigorosamente ad personam.
Il meccanismo è diabolico. Le facoltà non solo decidono quali concorsi bandire ma nominano i relativi commissari interni, ovviamente graditi a coloro a cui il concorso è destinato. Ai commissari interni spetta poi di “governare” il concorso.
L'accordo tra il commissario interno e il resto della commissione sarà che, delle due idoneità che possono essere attribuite, una vada al concorrente della facoltà che bandisce, l'altro al concorrente prescelto dal più influente dei commissari eletti. La facoltà che bandisce chiamerà poi il “suo”, tra i due idonei, mentre il secondo potrà essere chiamato da un altro ateneo. Un meccanismo ad orologeria, insomma, assolutamente perfetto quando si voglia un'università retta dall'alleanza tra le più oscure e retrive corporazioni locali e i resti imputriditi delle antiche baronie.
Ora la preside sorride: «Stai seduto e ascoltami, Giacomo...tu sai che in questa tornata concorsuale alla nostra facoltà sono riservati due posti di prima fascia e che uno dei due non può che essere Epigrafia Greca... la Stella è una vita che aspetta, e poi lo merita...».
Osservo il suo naso. La curva del suo naso trasuda malevolenza, dispetto. Penso di mandarla a cagare, ma come spiega il filosofo Maurizio Ferraris c'è una grande differenza tra pensare di mandare a cagare una preside e iscrivere all'esterno, esprimere a parole cioè, il pensiero di mandarla a cagare. Solo così questo pensiero diventa «un oggetto condiviso, che non dipende esclusivamente da noi».
«Va bene, la Stella... rimane un altro posto, però».
«Ti confesso che per qualche tempo ho pensato a Storia Contemporanea...».
«Poi è capitato qualcosa che ti ha fatto cambiare idea...».
«In effetti ci sono realtà nuove, situazioni inattese...».
«...che hanno un nome e un cognome, suppongo».
«Non un nome e cognome, ma una disciplina: Antropologia filosofica».
«Oddio, Pompucci!», faccio io, sobbalzando sulla sedia. «Ti rendi conto che Pompucci è da almeno quindici anni che non pubblica una riga?».
«Sì. Sai però cosa sta organizzando Pompucci?».
«Suppongo ti riferisca al convegno sui Falsi d'Arborea».
«Lui ci chiede di non chiamarli falsi».
«E io ti chiedo di non chiamare sedia la sedia su cui sono seduto, e di non chiamare scrivania la tua scrivania».
«Mi pare che la tua indignazione, oltre che fuori misura, si applichi all'oggetto sbagliato».
«Io non sono indignato, più modestamente mi cascano le braccia. Voi mi lasciate senza parole».
«Voi chi?», chiede la preside, a questo punto alzando la voce.
«Voi tu, voi la cupola che regge la facoltà, voi la facoltà, voi la volgarità dei tempi, voi tutti».
«Siamo ai sacri furori, a quanto vedo».
«Non ai sacri furori, preside, ma ai sacri rompimenti di coglioni».
La battuta, per quanto modesta, mi pare una chiusa adatta. Così mi alzo dalla sedia e me ne vado sbattendo la porta, con la soddisfazione e l'orgoglio che il mio mandare a cagare la preside con la curva malevola del naso ha ora uno “statuto ontologico” che anche il filosofo Maurizio Ferraris riconoscerebbe e, forse, approverebbe
LUCIANO MARROCU
 
  
4 - L’Unione Sarda di lunedì 9 agosto 2010
Prov Medio Camp - Pagina 18
Sportello Cesil: domande all'Ersu
SAN GAVINO. Le domande per la richiesta di accesso ai servizi dell'Ersu per l'anno 2010/11 potranno essere presentate presso lo sportello Cesil del Comune entro e non oltre le 13 del 18 agosto 2010, pena l'esclusione. Per usufruire del servizio è necessario presentare l'attestazione Iseeu rilasciata dal Caaf e riferita ai redditi 2009 che viene rilasciata senza oneri per lo studente dai Caaf convenzionati con l'Ersu. (g. pit.)
 



LA NUOVA SARDEGNA
 
5 - La Nuova Sardegna di domenica 8 agosto 2010
Pagina 11 - Attualità
ONORIFICENZE 
E la Gelmini regala una laurea al Senatùr 
Essendo noto da anni che, con l’avvento di Umberto Bossi, il confine del pensiero moderno va spostato in avanti, finalmente qualcuno ne prende atto. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, sponsorizza e benedice la laurea “honoris causa” (che significa “al merito”) per il Senatùr. Gliela darà, con solenne cerimonia, l’università varesina “Insubria”, della cui esistenza ora veniamo a conoscenza.
Su quale materia avrà il sommo riconoscimento? Scienza della comunicazione. Per il dito medio? Per il gesto dell’ombrello? O per quello del culo a ciambella? Sicuramente no. Neanche per i vecchi tempi del “ce l’ho duro”, né per l’uso igienico del tricolore.
La Gelmini farà capire, nel cinguettìo con cui blandisce i potenti, qual è il motivo. Il rettore dell’università ce lo spiegherà ancora meglio.
Ora però Bossi, che in gioventù si vantava di essere laureato senza aver fatto un esame, potrà fregiarsi del titolo di dottore. Viste le difficoltà del figlio per avere la maturità, il Senatùr avrà ben pensato di evitare fastidiosi esami. (p.c.)


6 - La Nuova Sardegna di domenica 8 agosto 2010
Pagina 4 - Nuoro
La Città in Comune al sindaco 
«Per salvare l’ateneo bisogna decidere un’azione condivisa» 
NUORO. L’università è un patrimonio irrinunciale per lo sviluppo di Nuoro e del territorio, pertanto il consiglio comunale deve assumere «un preciso e tempestivo impegno per la costituzione di un tavolo tecnico per programmare un’azione condivisa». Lo scrivono i consiglieri comuni di «La Città in Comune», Paolo Manca (nella foto) e Giuseppe Tupponi, nella mozione presentata al sindaco Alessandro Bianchi. Il gruppo di opposzione lancia una proposta di attività comune che vada oltre le divisioni tra maggioranza e minoranza. «Siamo convinti - spiega una nota - che soltanto un concorso di idee, di proposte progettuali per la salvaguardia del poco esistente, un coinvolgimento di tutte le risorse del territorio, possono contribuire a individuare un proposta complessiva che possa essere sostenuta con rinnovato entusiasmo e soprattutto con condivisione allargata». La considerazione di La Città in Comune parte dal fatto che le norme nazionali limitano fortemente la possibilità di istituire nuovi corsi, soprattutto nelle sedi gemmate. Manca e Tupponi, peraltro, ricordano che nella finanziaria regionale, l’emendamento Capelli-Dedoni favorisce l’istituzione del terzo polo universitario sardo con l’unificazione Nuoro-Oristano.


7 - La Nuova Sardegna di domenica 8 agosto 2010
Pagina 4 - Oristano
ALES
Orientamento per l’università
ALES. Organizzato dall’Agenzia di Sviluppo Due Giare, in collaborazione con il Consorzio Uno-Università di Oristano, domani pomeriggio alle 18.30, nella sala conferenze dell’Unione dei comuni dell’Alta Marmilla, si terrà un incontro per la presentazione dell’offerta formativa del polo universitario provinciale. L’azione rientra nell’ambito delle attività dell’Agenzia a supporto dei giovani per l’accrescimento delle competenze e professionalità. L’incontro costituirà un’ottima occasione per conoscere le attività didattiche, i corsi di laurea e le modalità con cui iscriversi e prendere parte ai percorsi formativi offerti dall’Università di Oristano. (t.s.)
  
  
8 - La Nuova Sardegna di domenica 8 agosto 2010
Pagina 28 - Sassari
Docenti precari e lauree eccellenti 
Quella di Barbara Berlusconi fa decisamente discutere 
SPERANZA RUBATTU 
Sono la mamma di un docente precario che, dopo essere stato “utilizzato” dallo Stato, a 49 anni si ritrova senza più lavoro e con tre figlie da mantenere e far studiare. Sono anche la nonna di una ragazza di 25 anni che ha conseguito la laurea in Psicologia con il massimo dei voti e che ora, per lavorare “emigrerà” negli Stati Uniti. Ma proprio in questi giorni mi è capitato di leggere sull’Avvenire, a cui sono abbonata, una notizia che mi ha fortemente indignata: Barbara Berlusconi si è laureata, con 110 e lode, presso l’Università San Raffaele. Lo sdegno non è stato certo determinato dall’aver appreso dell’evento, peraltro positivo, ma dallo squallore che ne è conseguito. Alla cerimonia infatti era straordinariamente presente il Rettore don Luigi Verzè, noto amico di Silvio Berlusconi, il quale ha chiesto a lei, Barbara Berlusconi, e non a uno degli altri quattro neolaureati, se poteva nascere una facoltà di Economia sul pensiero dell’autore sul quale verteva la sua tesi e se in tal caso lei avrebbe accettato di averne una cattedra. Barbara Berlusconi ha risposto di sì! Visto che cotanto padre era tra il pubblico, forse don Verzè gli ha lanciato una richiesta di finanziamenti? La mia indignazione è forte, se penso che mio figlio sarà tra i 1037 docenti in meno nel prossimo anno scolastico nella nostra isola. Ma come cattolica praticante la mia indignazione è ancora più profonda: quale rapporto sempre in “evoluzione” lega Berlusconi e la chiesa cattolica? I sacerdoti non dovrebbero avere e predicare il principio dell’equità e della giustizia sociale? Mi dispiace davvero per avere rovinato la festa e una occasione di lavoro per Barbara Berlusconi e quindi... tanti cari auguri Barbara!
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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