Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 January 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e redazione web
 

L’UNIONE SARDA
1. Master and Back, tempi stretti per le domande
2. Energia solare, borse di studio per 30 ricercatori
3. Distretti industriali, contributi a fondo perduto della Regione 
4. Come buttare 6 milioni. Banca staminali in fuga verso Milano
 
LA NUOVA SARDEGNA
5. Gli studenti premiano il «no» al rettore
6. Alghero. Assemblea pubblica per salvare la facoltà
7. Nuoro. Università, dibattito con i politici
 

 
L’UNIONE SARDA
  
1. L’Unione Sarda
Economia - Pagina 15
Lavoro. Domani ultimo giorno
Master and Back, tempi stretti per le domande
Il programma regionale Master and Back (diretto all’inserimento professionale di giovani sardi che abbiano concluso un percorso formativo qualificato al di fuori della Sardegna in strutture private o pubbliche amministrazioni, comprese le università) è giunto alla sua fase clou. Scade infatti domani la presentazione delle proposte di inserimento da parte del candidato e del soggetto ospitante.
REQUISITI Le selezioni sono riservate a quanti abbiano presentato istanza di inserimento nelle vetrine “candidati” dell’Agenzia per il lavoro entro l’11 dicembre 2009 e siano in possesso dei seguenti requisiti: non abbiano condanne passate in giudicato o decreti penali di condanna irrevocabili o l’interdizione dai pubblici uffici; non siano stati destituiti, dispensati o licenziati per motivi disciplinari dall’impiego in una Pubblica amministrazione; non abbiano ancora 41 anni e risiedano in Sardegna da almeno 3 anni oppure, purché abbiano avuto la residenza nell’Isola per almeno 20 anni, non l’abbiano trasferita da più di 5 anni.
INSERIMENTO I bandi relativi agli inserimenti proposti - ha spiegato Donatella Tore della Direzione per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane dell’Università di Cagliari - prevedono: 124 assegni di ricerca universitari di uno o due anni, 20 tirocini nelle pubbliche amministrazioni della durata di 6-12 mesi, 24 contratti di collaborazione coordinata e continuativa e 13 contratti di lavoro subordinato a tempo determinato (della durata di 12, 18 o 24 mesi). Per quanto riguarda i tirocini e gli assegni di ricerca, il contributo erogato dalla Regione copre l’intero costo annuo previsto. Per le altre tipologie, tempo determinato e collaborazione coordinata e continuativa, resta a carico della struttura ospitante l’importo dell’Irap e, per i soli contratti di co.co.co., anche la quota eccedente il 15 per cento delle imposte a carico amministrazione. Non ci sono limiti alle attività da proporre che potranno riguardare il supporto a didattica e ricerca, o progetti, ad esempio, in ambito amministrativo-gestionale, tecnico specialistico o informatico.
INFORMAZIONI Per informazioni chiamare i numeri 0706752375 o 2075, 2055, 2419. È possibile richiedere ulteriori dettagli anche inviando una email all’indirizzo: concorsi@amm.unica.it.
(al.co.)
 
 
2. L’Unione Sarda
Economia - Pagina 15
Formazione
Energia solare, borse di studio per 30 ricercatori
Il CRS4 Uninominale, l’Universita degli studi di Cagliari (dipartimenti di Ingegneria Meccanica e di Ingegneria Elettrica ed Elettronica), Rtm, Sapio produzione idrogeno ossigeno e Sardegna Ricerche comunicano che è indetta una selezione per titoli e colloquio per l’ammissione al corso di “Formazione di nuove professionalità per lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie innovative nel settore dell’energia solare” per 30 partecipanti. Tre le figure professionali individuate: ricercatori modellisti, ricercatori processisti e tecnici di laboratorio.
REQUISITI Per partecipare alla selezione è richiesta la laurea specialistica, magistrale o di vecchio ordinamento in fisica, matematica, informatica, ingegneria per la figura di ricercatori modellisti (durata 24 mesi). Serve invece la laurea specialistica, magistrale o vecchio ordinamento in ingegneria chimica, ingegneria elettrica, ingegneria meccanica per la figura di ricercatori processisti (durata 24 mesi). Infine, è sufficiente il diploma secondario di istituto tecnico industriale o laurea di primo livello in ingegneria industriale per il tecnico di laboratorio (durata 15 mesi). Ai 30 partecipanti sarà erogata una borsa commisurata alla durata del corso e al profilo professionale. Le domande dovranno pervenire entro non oltre le ore 12.00 del 18 gennaio 2010. Per legge l’intero bando è possibile visitare il sito www.crs4.it/ecp/projects.
 
 
3. L’Unione Sarda
Economia - Pagina 15
Distretti industriali, arrivano gli aiuti
La Regione erogherà contributi a fondo perduto. I beneficiari: consorzi e associazioni di impresa
Premiata la collaborazione fra aziende
Agevolazioni in pista per favorire le relazioni fra imprese nell’ambito dei distretti industriali dell’Isola. Gli aiuti della Regione saranno a fondo perduto. L’assessorato all’Industria eroga contributi in conto capitale su programmi di sviluppo per migliorare le relazioni tra imprese nell’ambito dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali. C’è tempo fino al 30 novembre per presentare le domande.
DESTINATARI Possono beneficiare delle agevolazioni i consorzi, le società consortili e le associazioni temporanee di imprese, costituite da piccole e medie imprese industriali, di servizi e artigiane operanti all’interno dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali. L’intervento riguarda quello lapideo nelle province Ogliastra, Nuoro e Olbia-Tempio; del sughero a Calangianus-Tempio Pausania; della moda e del tessile sul territorio delle province di Oristano, Nuoro e Ogliastra e i sistemi produttivi locali, su tutto il territorio della Sardegna, nei campi della logistica avanzata, delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, della nautica, dell’industria agroalimentare e delle biotecnologie della salute. Sono escluse dagli aiuti: le imprese operanti nei settori della pesca e acquacoltura, della costruzione navale, dell’industria carboniera, della siderurgia, delle fibre sintetiche; quelle dedite ad attività connesse con la produzione primaria (agricoltura e allevamento) di prodotti agricoli e l’esportazione. Non verranno, inoltre, concessi aiuti condizionati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti d’importazione o in favore di aziende in difficoltà (come definite dagli Orientamenti comunitari per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà).
AGEVOLAZIONI I programmi a cui sono indirizzati i contributi devono essere finalizzati al miglioramento delle reti di servizi alle imprese che operano nell’ambito dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali, individuati dalla Regione. I programmi di sviluppo devono riguardare la realizzazione di progetti relativi ad attività di ricerca industriale, di sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico e interscambio di conoscenze e tecnologie tra mondo distrettuale e università, organismi di ricerca e trasferimento tecnologico, parchi scientifici volti: al miglioramento ambientale delle aree produttive; al risparmio energetico e all’utilizzo di energia pulita; alla promozione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict); allo sviluppo di servizi logistici di sostegno all’intero sistema distrettuale; al sostegno ad attività, di carattere strutturale, tese a favorire il radicamento nei mercati esteri del sistema distrettuale.
DOMANDE Gli interessati devono trasmettere le richieste tramite raccomandata con ricevuta di ritorno a: Rti Banco di Sardegna Spa-Sardaleasing Spa ufficio di finanza d’impresa e crediti speciali piazza Castello, 1 07100 Sassari. Una fotocopia della domanda deve essere inviata anche all’assessorato dell’Industria in viale Trento, 69 09123 Cagliari.
Informazioni. La documentazione necessaria per poter inoltrare le domande di agevolazione potrà essere richiesta all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’assessorato dell’Industria in viale Trento 69 09123 Cagliari (piano terra) ed è disponibile sul sito internet della Regione Sardegna all’indirizzo www.regione.sardegna.it. Per informazioni è possibile chiamare lo 0706067037.
Alessia Corbu
 
 
4. L’Unione Sarda
La banca delle staminali è in fuga verso Milano
Intervista. L’imprenditrice Maria Grazia Massimino e la burocrazia
Il sindaco di Quartucciu dice che è tutta una bugia però Maria Grazia Massimino insiste. E racconta una storia incredibile: voleva aprire una banca di cellule staminali (trenta posti di lavoro) finanziata dal ministero della Ricerca con sei milioni di euro ma ha perso tutto perché il Comune non le ha rilasciato in tempo la concessione edilizia. L’imprenditrice, 62 anni, un figlio, ha ripiegato sul San Raffaele di Milano: «Realizzerò in Lombardia quello che non riesco a fare dove sono nata. Che dite, qualcuno capirà la lezione?»

Pagina 9 - Cronaca Regionale
COME BUTTARE SEI MILIONI DI EURO
Maria Grazia Massimino: effetti collaterali di un “no”
IL PERSONAGGIO
Marito piemontese, 62 anni, un figlio, si occupa di depuratori e biotecnologie
BATTAGLIA PERSA
«Il Comune mi ha negato la licenza edilizia e io ho perso i fondi ma rifaccio tutto al S. Raffaele di Milano»
CONFESSIONI
L’arretratezza? Colpa della scarsa professionalità dei sardi. I veri industriali si contano su una mano
È un’invettiva che buca timpani e cielo, la sua. «Voglio che tutti sappiano». Maria Grazia Massimino, imprenditrice su tre fronti (depuratori, biotecnologie e mattone), accusa l’amministrazione comunale di Quartucciu di aver narcotizzato la richiesta di concessione edilizia per una banca di cellule staminali. Operazione finanziata dal ministero della Ricerca con sei milioni di euro e la prospettiva di offrire trenta buste paga in un territorio sospeso tra miseria e disperazione. Non se ne fa più niente. La banca delle staminali che doveva nascere in Sardegna cambia strada e vedrà la luce in locali messi a disposizione dall’università San Raffaele di Milano. Il sindaco di Quartucciu, un ingegnere che passa per essere persona seria e rigorosa, se la ride. Anzi, s’arrabbia. Dice che è tutta una bugia, che «la Massimino ha ottenuto esattamente quello che voleva». Dunque non capisce «questo rumore». Casomai non bastasse, precisa che siamo di fronte «a un’arrogante convinta che le si debba tutto». Non solo: a riprova della sua buona fede rinvia ad un confronto pubblico «nella sede che la signora vorrà scegliere».
Maria Grazia Massimino, sessantadue anni «portati benissimo e con leggerezza», non è un personaggio facile. Va dritta al bersaglio, ignora le sfumature. Quando spiega le sue ragioni ricorre ad immagini che farebbero arrossire un camallo del porto di Genova. Da signorina, come si dice, fa Angioni. Figlia del responsabile- trasmissioni del Comando militare della Sardegna.
Laureata in Filosofia, ha il brevetto di pescatore subacqueo ma non la patente di guida. La scorrazza e la protegge in auto di rappresentanza un ex maresciallo. Ha un figlio, Luca, che si è appena laureato in neuroscienze e un marito, Paolo, commercialista piemontese che teneva cattedra all’università di Torino.
A capo di un gruppo che ha dodici dipendenti e un fatturato di cinque milioni l’anno, Maria Grazia Massimino è una valanga che travolge anche eventuali soccorritori. Confessa d’essere civetta, forse «colpa del fatto che a suo tempo sono stata eletta miss liceo Dettori e miss Ateneo», e di muoversi – quando occorre - con la determinazione di uno schiacciasassi. Anni fa ha conquistato il premio Bellisario, a coronamento d’una carriera da imprenditrice vincente. E lieve come un peso massimo nell’offensiva finale per mettere ko l’avversario. «I deboli non sono ammessi nel ring della vita, bisogna difendersi».
Ha frequentato la Costa Smeralda, dà cameratescamente del tu a numerosi ricchi & potenti. Le banche, che ghigliottinano senza rimpianti il popolo canaglia degli insolventi, la descrivono («ufficiosamente, per carità») come persona seria, affidabile e puntuale nei pagamenti. Il che, tenuto conto dei tempi che viviamo, è quasi una seconda laurea. Altro da aggiungere? Politicamente parlando, la Massimino nasce col Manifesto e poi, cammina cammina, si candida alle ultime regionali coi Riformatori. Sposa col cuore e col cervello una frase di Winston Churchill riportata nel sito www. mariagraziamassimino.it: chi non è di sinistra da giovane è senza cuore, chi non è di destra da vecchio è senza cervello. Concetto, questo, ripreso più tardi con sobria eleganza da Silvio Berlusconi: chi vota a sinistra è un coglione.
Signora Massimino, come nasce il progetto sulle staminali?
«Come socio fondatore del Parco scientifico di Pula, sono stata invitata a far parte di una società pubblico- privata per creare una banca di cellule staminali».
E risponde sì, giusto?
«Certo. A quel punto presento un progetto al Comune di Quartucciu per ottenere la concessione edilizia. Si trattava di un’area di 4.500 metri quadri in zona industriale».
Poi?
«Poi, niente. Il Ministero garantisce un finanziamento per sei milioni di euro e io ci metto, di mio, quattrocentomila euro. Il progetto è talmente interessante che Alessandro Cecchi Paone viene, gratuitamente, a presentarlo».
I soldi ministeriali erano a fondo perduto?
«No. Da rendere a condizioni agevolate».
Che ci faceva una banca di staminali in Sardegna?
«Aveva in programma la coltura di cellule per le isole pancreatiche e condrociti (che riguardano i legamenti). Due mesi fa ha aperto qualcosa di simile nei pressi di Pisa».
Ruolo di marcia?
«A sei mesi dalla concessione edilizia saremmo stati in grado di cominciare offrendo un’occupazione soprattutto a biologi. Anche se a me il Comune chiedeva solo assunzioni di uscieri».
Lei è ricca?
«Vivo un solido benessere. Però non capisco la domanda».
La banca delle staminali puntava al profitto?
«Certo, non era un’opera di misericordia. Non credo alle iniziative imprenditoriali finto-benefiche: sono destinate a fallire».
Padrini dell’operazione?
«Nessuno. Il giorno della presentazione del progetto avevo un parterre du roi ma non ho dato la parola a un solo politico».
Perché?
«L’ho spiegato: era una serata dedicata ai giovani laureati che, anche con 110 e lode, stentano a trovare lavoro».
Quel finanziamento è definitivamente perduto?
«Sì. E meno male, così non ci divento matta. La banca delle staminali la faccio a Milano: ho già chiuso l’accordo col San Raffaele».
Secondo lei, perché il Comune di Quartucciu...
«...non mi ha dato la licenza edilizia? Per insipienza».
Il sindaco dice che le sue sono menzogne.
«Dica quello che vuole. Io pongo una sola domanda: me l’ha data la concessione? No. Ho anche pensato di chiedere un commissario ad acta per accelerare i tempi e non perdere il finanziamento».
Il sindaco dice anche che lei è arrogante.
«Arrogante? Direi assertiva. Sono una donna con grande senso pratico, sicuramente intransigente quando tratta di posti di lavoro».
Ha provato a cercare un aiutino?
«No. Ho sempre pensato che avere un nome impeccabile bastasse e avanzasse. Dopotutto, ho portato Quartucciu nel mondo».
In che senso?
«La mia azienda di depuratori, che ha sede a Quartucciu, ha installato impianti alle Maldive, in Cina, in Russia. Attualmente sta lavorando in Romania, in provincia di Roma, a Livorno e Milano. Basta come credenziale?»
Insomma: tutta colpa d’una burocratica insipienza?
«Francamente credo che un ruolo l’abbia giocato anche l’invidia. L’ho pensato quando qualcuno mi ha chiesto: se non ti danno la concessione edilizia, perdi il finanziamento? Ho commesso l’errore di rispondere sì, dando un’informazione preziosa e mortale».
In Sardegna esiste un vero ceto imprenditoriale?
«Il petrolchimico è stato un tragico equivoco: non ha portato cultura industriale e tantomeno cultura dell’indotto. Non è un caso che bastino le dita di una mano per contare i veri industriali sardi».
Molti hanno solo saccheggiato fondi pubblici.
«Quelli che hanno rubato, per fortuna nostra, sono morti oppure falliti. Quelli che restano sono solo custodi di posti di lavoro che non si possono perdere».
La Sardegna è terra di razzia?
«Sicuramente lo è stata. Io mi auguro che finisca la politica dei contributi a fondo perduto e si cominci con gli incentivi reali. È un’altra musica».
Cos’ha fermato lo sviluppo?
«Devo dire la verità? La scarsa professionalità dei sardi».
C’è da dire che il danaro qui costa più che altrove.
«Purtroppo. Questo deriva proprio dal fatto che in passato l’industria ha drenato fondi pubblici senza restituire neppure gli interessi. Così, siamo finiti in un rating, cioè in una classificazione di zona ad alto rischio economico».
La stagione delle tangenti è finita con Mani pulite?
«Macché. Andrà avanti in eterno. Avessi pagato tangenti, soprattutto all’inizio della mia attività, avrei decuplicato il fatturato in un attimo».
Non gliene hanno mai chiesto?
«Mia madre mi ha insegnato che una signora, quando vuole, non deve avere orecchie. È capitato che girassero intorno all’argomento, io fingevo di non capire e tra me e me dicevo: prima o poi, loro in Ferrari e io in galera. No, non ne vale la pena».
Lei ha detto: non partecipo se non so di vincere.
«Fa parte del mio modo di essere. Sono stata anche campionessa d’atletica, non solo miss qualcosa. Partecipare per vincere vuol dire conoscere se stessi, misurare le proprie forze. Detesto la velleità, la follia di quelli che si gettano allo sbaraglio».
Eppure a Quartucciu ha fatto flop.
«Non ho perso. Ho semplicemente deciso di cambiare campo di gioco. Sono finita al San Raffaele, centro di eccellenza nazionale: per aver perso non mi sembra sia andata malissimo».
Lei è stata anche Lady Costa Smeralda.
«Anni fa. Unica donna sarda ad aver ricevuto questo titolo».
È necessario far tappa a Porto Cervo per tenere lucido il nome?
«Non ci passo più da quattro anni. Sono disgustata da veline e velone. C’è stata anche la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso».
E cioè?
«Lapo Elkann mi ha invitato all’inaugurazione del Fiat-Playa. Sapete chi era la madrina? Man-Lo, la cinese del Grande Fratello».
E allora?
«Ho rifiutato inorridita: non si può, non si può. Da allora passo le mie vacanze con quattro vecchi parei e un paio di pantaloni a fiori alle Maldive. Un altro mondo, credetemi».
Giorgio Pisano
pisano@unionesarda.it


 
LA NUOVA SARDEGNA
 
5. La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Gli studenti premiano il «no» al rettore 
La lista di centrosinistra contraria al bilancio stravince le elezioni 
«Melis ha dimezzato i fondi destinati a migliorare i servizi» 
CAGLIARI. Il primo bilancio di previsione del rettore-economista Giovanni Melis è stato approvato, a fine dicembre, dal consiglio di amministrazione dell’università con una maggioranza bulgara: venti sì su ventidue, un astenuto e un solo voto contrario. A non votare è stato il rappresentante degli studenti della lista «Ichnusa», area Comunione e Liberazione, mentre l’unico no è stato quello di Lorenzo Espa, eletto dal gruppo «Università per gli studenti», che si riconosce nel centro-sinistra ed è vicino ai giovani del Partito Democratico.
Quell’unico voto contrario deve avere avuto il suo bell’effetto sugli studenti se nelle successive elezioni per i rappresentanti nei consigli di facoltà proprio «UxS» - sintesi di «Università per gli studenti» - ha stravinto, prendendosi la rivincita su «Unica 2.0» - il movimento Onda - che ad aprile aveva conquistato la maggioranza nelle elezioni per il consiglio di amministrazione, il Senato accademico e l’Ersu. Così, all’indomani del no solitario al bilancio, «UxS» è diventata l’unica voce critica all’interno dell’università. Perché?
A spiegarlo è Lorenzo Espa: «Indipendentemente dai tagli nazionali che siamo costretti a subire - dice - il bilancio presentato dal rettore a noi è apparso fin troppo attendista e purtroppo lontanissimo dalle nostre esigenze». Per «UxS» c’è una voce più di altre che non può essere condivisa: «Il taglio - dice Espa - di 481 mila del fondo per migliorare i servizi agli studenti. Nel 2009, rettore Mistretta, lì c’erano ben 936 mila euro, e Melis li ha dimezzati. Mentre ha fatto lievitare altri capitoli di spesa sulle cui finalità aleggia per noi il mistero più assoluto». Le voci contestate da «UxS» sono due: la prima “è quella generica Progetti di Ateneo, che in un anno è stata triplicata e non è chiaro a che cosa serva”, dice Espa per poi aggiungere: “l’altra è ancora più vaga Spese per l’informatizzazione dell’ateneo che nel 2009 era di 710 mila euro e adesso è esplosa a ben tre milioni e 450 mila”. Tirate le somme, la lista «Università per gli studenti» è molto dura: «Ci siamo trovati così a che fare con un bilancio zeppo di voci generiche, mentre noi abbiamo sempre auspicato capitoli di spesa chiari e mirati, destinati quindi a incidere concretamente sul miglioramento dei servizi». Per questo motivo, «UxS» ha bocciato la relazione del rettore: «Da un economista qual è Melis - continua il rappresentante nel consiglio di amministrazione - mi sarei aspettato una maggiore razionalizzazione delle spese, mentre gli unici tagli evidenti hanno riguardato gli studenti e questo è di una gravità estrema perché il rettore ha finito per colpire la categoria più debole. Certo, c’è stato un potenziamento dei progetti per l’orientamento e la didattica, ma cosa serve orientarci bene o essere al nostro fianco durante il percorso formativo, quando poi vengono a mancare o sono carenti i servizi di base?». Ed è dopo questo interrogativo, che Lorenzo Espa rilancia quella che sono le richieste (inascoltate) della sua lista: «Da noi studenti oggi l’università è valutata non solo a seconda della sua qualità e della disponibilità di docenti e tutor, ma anche e soprattutto dall’affollamento delle biblioteche e delle aule di lezioni, dall’offerta di posti-letto e spazi mensa, dalla presenza di strutture per lo studio e lo sport. E invece, purtroppo, queste voci sono tutte carenti nel nostro ateneo». Ecco invece cosa servirebbe subito: una nuova biblioteca nella facoltà di Lingue, una sala studio al Palazzo delle scienze, la mensa alla Cittadella universitaria e nel Polo economico-economico giuridico di viale Fra’ Ignazio, l’orario di apertura delle biblioteche fino alle 22 e anche più libri a disposizione e altre aule informatiche. «Queste erano le nostre richieste - dice Espa - ma il rettore ha preferito annegare il suo bilancio in voci misteriose o isolarle in sterili cattedrali nel deserto. Per questi motivi, a dicembre, abbiamo votato no e da oggi in poi continueremo a vigilare, con attenzione, su ogni euro speso».
 
 
6. La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Sassari
ARCHITETTURA 
Assemblea pubblica per salvare la facoltà 
ALGHERO. Un’assemblea generale aperta al pubblico per spiegare le ragioni della mobilitazione dalla facoltà di Architettura di Alghero (università di Sassari) è stata convocata per martedì, alle 18 nella sede di via Garibaldi, all’Asilo Sella. Nelle scorse settimane la facoltà, preoccupata dalla decisione della Regione di interrompere il finanziamento delle sue attività, ha elaborato un documento e avviato una petizione pubblicata sul sito www.petizionioline.it su cui, in dieci giorni, ha raccolto già oltre 1000 firme. Il manifesto è pubblicato anche sul sito della facoltà.


7. La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
UNIVERSITÀ
Dibattito con i politici
Si terrà domani mattina, alle 9.30, nell’aula magna del Consorzio universitario nuorese, in via Salaris 18, un incontro sul tema dell’università a Nuoro organizzato dal comitato di sostegno dell’università nuorese. L’assemblea è aperta al pubblico. Sono stati invitati tutti i rappresentanti delle forze politiche del territorio.
 
 

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