Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 October 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
 
L’UNIONE SARDA
01 - L’Università di Cagliari: docenti a zero euro
02 - Buste paga. La scala sociale dei professori: da 0 a 5300 euro
03 - Annunci economici, concorsi a Verona e Sassari
04 - Il Pd incontra l’Università. Ieri a Cagliari, il 29 a Sassari
05 - A Lettere il Premio “Francesco Masala e i giovani”
06 - Sedilo. Cinema d’autore con i classici greci
07 - Una moschea in città, i musulmani: «Basta con le attese»

LA NUOVA SARDEGNA
08 - Contratti a un euro? Mastino: “Una realtà consolidata”
09 - Laboratori universitari hi-tech a Sassari e Alghero 
10 – Sassari. Apre i battenti la biblioteca scientifica

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

    
  
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Prima pagina
I ricercatori non sono più disponibili a fare lezione. E le cattedre restano vuote
L’Università di Cagliari: docenti a zero euro
L’Università cerca docenti disposti a insegnare gratis. Non è una novità ma fuori dalle mura dell’Ateneo la notizia fa clamore. Eppure i contratti a titolo gratuito sono sempre esistiti, accanto a quelli retribuiti. Ma forse non come quest’anno: i bandi per gli incarichi a zero euro pubblicati dalle facoltà (in questi giorni scadono i termini) sono destinati a coprire parecchie discipline rimaste senza docente, soprattutto ora che i ricercatori non sono più disponibili a fare le lezioni e vista la carenza di fondi. Pena la sopravvivenza di molti corsi.

Cagliari e Provincia - Pagina 19
L’indisponibilità dei ricercatori a insegnare costringe le facoltà a cercare sostituti senza retribuirli e al di fuori dell’Ateneo
UNIVERSITÀ: CORSI DI LAUREA A COSTO ZERO
Bandi per le docenze gratis: alcuni sono andati deserti
Molte discipline sono senza docente da quando i ricercatori si sono resi indisponibili. Per assicurare la sopravvivenza dei corsi di laurea si ricorre anche a contratti a titolo gratuito, vista la penuria di fondi.
Lavorare gratis per amore della scienza? A quanto pare si può e, anzi, in questo momento l’Università ci spera. Soprattutto quest’anno, con i disagi creati dalla protesta dei ricercatori non più disponibili a far lezione, è più che mai necessario trovare volontari dell’insegnamento per coprire le cattedre rimaste senza docente. Possibilmente gratis, perché coi fondi disponibili, questo è l’unico modo, per la maggior parte delle facoltà, di poter continuare a garantire la sopravvivenza dei molti corsi di laurea rimasti orfani del titolare.
CONTRATTI GRATIS Succede in tutta Italia e anche a Cagliari, dove proprio in questi giorni sono in corso le procedure per attivare gli incarichi gratuiti a copertura delle discipline (e non sono due o tre) vacanti, a mezzo di un contratto. Alcuni bandi pubblicati dalle facoltà cagliaritane scadono proprio in questi giorni: entro le 12 di oggi quello pubblicato da Economia, entro le 12 di domani quello di Scienze e, sempre domani, entro le 13 quello di Lingue e Letterature straniere. Stante l’indisponibilità di 300 ricercatori (su un totale di 489), in protesta permanente contro la riforma Gelmini, ad avere interesse a partecipare alle selezioni potrebbero essere i tanti precari della ricerca, come gli assegnisti e i contrattisti, ma anche i precari della didattica, esterni chiamati a tenere corsi in qualità di supplenti, come avviene per un qualsiasi laureato o un docente di scuola superiore. E non è da escludere che qualche corso venga affidato anche a professori ripescati dalla pensione. Ma dov’è la convenienza di lavorare gratis? Per molti, a quanto pare, l’insegnamento a zero euro rappresenta l’unico modo per entrare all’Università o rimanerci dentro e per arricchire il proprio curriculum. Questo non vuol dire che non si facciano contratti retribuiti: ogni facoltà fa i conti col proprio budget e valuta autonomamente in che modo e tra quali voci distribuire le risorse disponibili. Nel caso in cui i bandi andassero deserti, poi, l’Ateneo ribandirebbe i concorsi, e in questa fase chi potrà permetterselo metterà a disposizione anche una paga per l’aspirante docente.
LO SCENARIO Scoprire che l’Università funziona anche così (a Sassari fanno clamore i contratti a 1 euro) non fa onore né all’istituzione stessa né a chi ci lavora. Ma tant’è. Il rettore Giovanni Melis è più stupito del fatto che se ne parli: «Non è una novità, ci sono sempre stati incarichi a titolo gratuito o retribuiti, avviene in tutti gli Atenei. Può darsi che quest’anno per l’indisponibilità dei ricercatori sia necessario fare più bandi per coprire le discipline vacanti, e che sia necessario ricorrere alla formula gratis per la grave carenza di fondi: mi auguro che questa situazione si superi e che al secondo semestre, quando scadranno questi bandi, la protesta sia nel frattempo rientrata». E sui contratti gratis o a 1 euro c’è chi, come il responsabile nazionale dell’Università del Pd, Marco Meloni (che ieri era nell’Ateneo di Cagliari, una delle tappe del suo tour per le Università italiane), vede «il peggiore dei ricatti: o lavori gratis - dice - o interrompi il tuo percorso di carriera».
I RICERCATORI I ricercatori, che gratis hanno sempre fatto le lezioni sino all’anno scorso, sono i primi a non veder di buon occhio questa prassi, tanto più se l’incarico è dato ad esterni: «Affidare certe discipline a persone fuori dal campo universitario rischia di compromettere la qualità dell’offerta formativa del nostro Ateneo - spiega Valentina Onnis, coordinatore della Rete 29 Aprile - per questo e per non depotenziare la nostra protesta numerose attribuzioni di corsi finora tenuti dai ricercatori cagliaritani sono state respinte nei Consigli di facoltà. Nonostante ciò il Senato accademico ha deliberato di avocare a sé la possibilità di assegnare i corsi per contratto retribuito o gratuito, anche in presenza di voto contrario delle facoltà». Inaccettabile, per i ricercatori, che ribadiscono le loro posizioni. «Ieri è iniziato l’anno, ma è stata una falsa partenza - denuncia Onnis - in quasi tutte le facoltà numerose lezioni non si sono svolte per mancanza del docente. Il rinvio sine die dell’inizio dell’anno sarebbe stato un forte segnale di dissenso contro il disegno di legge e un atto di maggiore responsabilità nei confronti delle matricole e di tutti gli studenti».
Carla Raggio
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia - Pagina 19
le buste paga
La scala sociale dei professori: da 0 a 5300 euro
L’università di Cagliari è una città nella città di oltre 42 mila abitanti. Ha poco più di 35 mila studenti, circa 5000 laureati che frequentano master, corsi di specializzazione e dottorati, 1347 docenti, tra ordinari, associati, ricercatori (i più numerosi) e assegnisti di ricerca e più o meno 1100 dipendenti amministrativi.
Ma quanto guadagnano i professori? Quesito opportuno, nei giorni in cui, causa crisi, quasi surrealmente si cercano persone disposte ad insegnare gratis per evitare la scomparsa di interi corsi.
Il loro stipendio, come quello dei magistrati, è stabilito dalla legge. Secondo le tabelle ufficiali, gli stipendi - incrementati del 3,77% nel 2009, variano dai 1299 euro netti al mese di un ricercatore neo assunto ai 5321 (assegni esclusi) di un docente ordinario di classe 14/5, cioè dopo 19 scatti (ogni due anni sino all’anno scorso, ora bloccati sino al 2014) al massimo della carriera. Nessun contratto integrativo. Solo i clinici, professori e ricercatori di Medicina, hanno un’integrazione dalla Regione perché svolgono attività per il Servizio sanitario nazionale.
I ricercatori - 489 al lordo dei 300 indisponibili da quest’anno - guadagnano meno di tutti: 1299 euro il primo anno, 3014 alla soglia della pensione. Appena sopra, gli associati (323): se lavorano a tempo pieno guadagnano 2140 euro da neo assunti e 4038 a fine carriera, i colleghi a tempo determinato hanno 1630 euro nella prima busta paga, destinati a crescere sino a un massimo di 2353. I più benestanti sono i docenti ordinari: lo stipendio di un neo assunto è di 2818 euro che cresce sino a 5321 a fine carriera. (f.ma.)
 
  
3 - L’Unione Sarda / Economia - Pagina 16
Università, 17 posti
L’Università degli studi di Verona ha indetto le procedure di valutazione comparativa per la copertura di 17 posti di ricercatore nelle facoltà di economia, giurisprudenza, lettere e filosofia, lingue e letterature straniere, scienze della formazione, medicina e chirurgia. Domande entro l’8 novembre. Bando su www.univr.it. (G.u. 80 dell’8 ottobre).
Ateneo, 4 collaboratori
Il Dipartimento di Scienze botaniche, ecologiche e geologiche dell’Università di Sassari ha indetto i bandi di procedura comparativa pubblica, per titoli e colloquio, per l’assegnazione a laureati di 4 contratti di collaborazione coordinata e continuativa di prestazione specialistica per attività di prelievo e analisi di campioni generici dei seguenti compartimenti: a) planctonico (fitoplancton e zooplancton); b) bentonico ed elaborazione dei dati raccolti; c) parassitologico; d) chimico. Domande entro il 22 ottobre. Bandi su www.uniss.it.
 

4 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 11
Ieri a Cagliari e il 29 ottobre a Sassari per illustrare le controproposte
Il Pd incontra l’Università
I vertici del Pd incontrano gli atenei di Cagliari e Sassari per illustrare le proposte di riforma dell’Università. L’iniziativa è stata presentata ieri dal segretario regionale del partito Silvio Lai e dal consigliere regionale Marco Meloni, responsabile nazionale per il settore Università e Ricerca, che ha l’incarico di visitare tutti gli atenei italiani.
LA FINALITÀ «Stiamo lavorando per cambiare radicalmente il Ddl Gelmini», hanno detto gli esponenti del Pd, «e per fondare la selezione dei docenti universitari su percorsi rapidi, basati sul merito e sulla certezza delle regole e dei diritti. Non è più possibile che il funzionamento dell’Università italiana sia basato sul lavoro precario di decine di migliaia di ricercatori e addirittura sul lavoro gratuito di persone sottoposte al peggiore dei ricatti: o lavori gratis o interrompi il tuo percorso di carriera».
I RICERCATORI Il Pd ha proposto anche di istituire un contratto unico di ricercatori in formazione, con diritti e compensi certi e che non sia possibile conferire incarichi di insegnamento a titolo gratuito per i giovani ricercatori. «Marco Meloni sta conducendo un viaggio nelle università italiane», ha spiegato Silvio Lai, «e tra queste quella di Cagliari, che ha incontrato ieri, mentre il 29 ottobre sarà il turno dell’ateneo di Sassari. Vorremmo parlare con docenti, studenti e operatori per spiegare quale sia la nostra proposta alternativa alla riforma Gelmini e per discutere sullo stato delle università. Già nel 2009, con le norme per la ridistribuzione del fondo unico per gli atenei, si sono spostati 400 milioni di euro dalle università del sud a quelle del nord. Cagliari e Sassari hanno perso una quota di sei milioni di euro. Nel 2010 ci sarà un ulteriore taglio e nel 2011 è probabile che l’università di Cagliari perda altri 12 milioni: una situazione preoccupante».
IL RESPONSABILE Marco Meloni mostra la stessa preoccupazione: «La riforma Gelmini, tecnicamente non è una riforma, ma il tentativo di dare stabilità a una contrazione di investimenti nel settore che ammontano al 20 per cento del totale di quanto investe lo Stato in tre anni. Eppure l’Italia spendeva poco più della metà degli altri Paesi europei già prima di questi tagli. La riforma Gelmini ha finito quindi per affondare l’università ridimensionandola e centralizzando tutte le scelte».
Sergio Atzeni
 
 
5 - L’Unione Sarda /  Cultura - Pagina 44
Domani dalle 17 alla facoltà di Lettere di Cagliari, nel nome del grande scrittore
Il Premio Francesco Masala e i giovani
Approda all’Università di Cagliari, con uno sguardo rivolto ai giovani, il premio “Francesco Masala per il teatro”, giunto ormai alla terza edizione. Pensata da Enzo Giacobbe, medico e commediografo ottantaseienne, e dall’Associazione Arcipelago che presiede, per rendere omaggio al grande poeta e scrittore di Nughedu San Nicolò scomparso a novant’anni nel 2007, la manifestazione è stata finora accolta nel Piccolo Auditorium di piazza Dettori. Domani pomeriggio dalle 17 sarà l’aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Lettere e Filosofia a ospitarla. La manifestazione è aperta a tutti: studenti, teatranti, letterati, studiosi, appassionati del cantore di “Quelli dalle labbra bianche”.
Novità di quest’anno, sostenuta dal preside Roberto Coroneo, l’istituzione del “Premio di drammaturgia Francesco Masala per i giovani” riservato agli studenti, ai sardi in Italia e all’estero, e agli Istituti italiani di cultura nel mondo. Un’idea che balenò nella mente di Giacobbe quando Giovanna Cerina, indimenticata docente di Letteratura italiana e Semeiotica del testo, accettò la presidenza della Commissione giudicatrice. A lei dunque è rivolto al “Premio di drammaturgia” che ora trova la naturale collocazione all’università. Il bando del concorso riservato agli studenti richiedeva l’elaborazione di un atto unico di scrittura teatrale in lingua italiana - a tema libero, anche in forma di monologo - per una recitazione della durata massima di 45 minuti. E l’atto risultato vincitore sarà proposto domani dall’attore del Riverrun Andrea Atzori, della scuola di recitazione di Fausto Siddi. Alla premiazione parteciperanno (con Brunella Scalabrini Masala), Enzo Giacobbe, Roberto Coroneo, le docenti Patrizia Mureddu e Gonaria Floris, Carlo Ricci e Tito Orrù, già docenti dell’università, Giulio Solinas, dell’Associazione culturale per la tutela della lingua sarda. A loro il compito di premiare i vincitori. Un intermezzo musicale sarà proposto dal quartetto Tango Nuevo che eseguirà musiche di Astor Piazzolla. Alla fisarmonica Raffaele Podda, alla chitarra Marco Gagliega, al contrabbasso Massimo Battarino e al violino Massimiliano Viani. Teo Spigno eseguirà la “Pregadoria de sos messadores”.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano - Pagina 23
Sedilo
Cinema d’autore con i classici greci
 “Parole nel tempo” è il titolo della rassegna di cinema d’autore che scandirà l’inverno a Sedilo. Quattro studi tratti dalla letteratura classica greca. Prodotti da Aula39, diretti dall’attore e regista teatrale Gaetano Marino in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, hanno trovato il favore dell’Amministrazione comunale. Si inizia il 20 novembre (alle 18,30 nei locali della biblioteca) con “Voi che sapete, condanna e morte di Socrate”, tratto da Platone. Il 27 novembre si prosegue con “Medea” di Euripide. Il 4 dicembre lo spettacolo “E ragion d’amore” sarà tratto dal Simposio di Platone. La rassegna si chiuderà l’11 dicembre con “Parole di donne” da Aristofane. Intanto, lo scorso 13 ottobre nelle materne ed elementari, sono iniziate le letture di Gaetano Marino. Sempre in collaborazione con l’Università condurrà un progetto di animazione ed educazione alla lettura per i bambini. Con la Società Umanitaria di Cagliari e le associazioni del paese, il Comune sosterrà inoltre una stagione di cinema a Sedilo. ( a. o. )
 
 
7 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 21
il caso Botta e risposta col sindaco
Una moschea in città, i musulmani: «Basta con le attese»
L’atteggiamento è di chi si è stancato di aspettare: «Il sindaco di Cagliari dice che nei paesi di religione musulmana non si possono costruire le chiese. Ecco: questo è un discorso che nasconde malafede o totale ignoranza». Fawzi Ismail, presidente dell’associazione “Amicizia Sardegna Palestina”, mette da parte la diplomazia. Lo fa per chiedere - dopo il primo appello fatto alla fine del Ramadan dall’imam di Cagliari Triki Mehhrez - una moschea dove poter ospitare i 3000 musulmani che abitano a Cagliari e nell’hinterland. Il convegno della scorsa settimana - nella sala Cosseddu della Casa dello studente - è servito anche per denunciare «molti commenti spiacevoli pubblicati sui blog e su alcuni siti internet, da cui emerge una ottusità molto pericolosa».
IL SINDACO La replica del primo cittadino Emilio Floris non si fa attendere: «Malafede e ignoranza è di chi dice queste cose. Io difendo reciprocità e tolleranza». Anzi, Floris rilancia: «Loro sono collegati con le autorità di origine e possono far molto. Questa è civiltà. Insisto: la malafede è di chi mi attacca e interrompe ogni discussione». Per ottenere la moschea, aggiunge il sindaco, servono passi formali. «Significa preparare un documento scritto per chiedere la moschea, ma nello stesso documento devono proporre alle autorità del loro paese maggior tolleranza nei confronti della nostra religione».
L’ESPERTA Patrizia Manduchi, docente di storia dei paesi islamici a Scienze politiche, dice che la moschea «può essere la prima di una serie di giuste rivendicazioni. Le altre? Spazi cimiteriali dedicati ai musulmani, assistenza dell’imam in carcere, rispetto delle prescrizioni alimentari nelle scuole». Per il resto, la docente fa notare che «Cagliari è in ritardo. Dobbiamo renderci conto del fatto che le migrazioni sono una realtà, l’Islam è la seconda religione in Italia e anche in Sardegna. Molti, sbagliando, accostano la presenza dei musulmani a una minaccia terroristica. Invece l’Islam, in particolare quello sardo, è laico e apolitico, moderato anche se tradizionalista». Il concordato? «Non è più adatto, viene attribuito troppo vantaggio alla religione cattolica».
I MUSULMANI Suleiman, rappresentante della moschea di via del Collegio, ripercorre le tappe che hanno portato alla richiesta dell’Imam: «Quando è nata la moschea della Marina, nel 1995, poteva ospitare 80 persone. Ora siamo riusciti a raddoppiare la capienza. Ma non basta: il venerdì vengono a pregare in 300. Chi non riesce a trovar posto dentro è costretto a inginocchiarsi in strada». Negli anni, per questo, la comunità musulmana ha ricevuto lamentele da parte dei dirigenti della scuola primaria di via del Collegio e da una parte del quartiere della Marina. «A noi questo dà fastidio. Ecco perché ci serve più spazio, dove insegnare ai nostri bambini e anche agli italiani la storia della nostra religione».
   
 
LA NUOVA SARDEGNA 
  
 
8 – La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
«I contratti a un euro? Una realtà consolidata in tutti gli atenei italiani»
Il rettore Mastino ribatte alle critiche «I docenti si sacrificano per il servizio pubblico»
Ma i corsi a costo zero sono molti di più 
SASSARI. «Contratti di insegnamento a un euro lordo? Ormai sono una realtà da anni in tutti gli atenei italiani, tanto da essere diventati una prassi, sbagliata, ma senza i quali molti corsi di laurea dovrebbero chiudere “i battenti”». Colpa dei tagli che «finiranno per distruggere l’università pubblica e, insieme a essa, il motore di sviluppo della nazione». Così ribatte in una lunga nota il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino in merito agli insegnamenti della facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari, retribuito alla cifra sbalorditiva di 1 euro lordo.
Corsi praticamente gratuiti, visto che la cifra è meramente «simbolica perché si è preferito pagare l’assicurazione contro gli infortuni». Il lavoro che questi docenti a “cottimo” fanno è comunque degno di lode, continua il rettore che è anche docente di Storia romana proprio nella facoltà di Lettere di Sassari e che dall’inizio del suo mandato, bisogna dirlo, batte cassa alla Regione. I risultati però non sembrano essere stati sinora eccelsi. «Bisogna essere grati ai professori a contratto - continua Mastino - che si sacrificano non perché obbligati a farlo dall’accademia (quasi fossero vessati o ricattati o schiavizzati) o per implementare il loro curriculum. Grazie alla loro opera, l’università può svolgere un servizio pubblico e continuare a fornire risposte al territorio».
In pratica per Mastino, la nutrita schiera di insegnanti a contratto farebbe gratuitamente lezioni, esami, segue tesi e partecipa alle sessioni di laurea non perché sotto una sorta di “ricatto professionale” o per un’ulteriore “medaglia” da attaccare nel proprio curriculum, ma per puro spirito di servizio nei confronti di una università in pezzi che da anni gratta il fondo del barile dei risicati fondi ministeriali. Con tagli scriteriati che minano la sopravvivenza di molti corsi di laurea (il rettore fa l’esempio del corso di Laurea in Servizio Sociale). Una situazione inimmaginabile ancor di più in questo autunno caldo in cui le voci di protesta e di allarme per il baratro in cui rischia di cadere tutto il sistema dell’istruzione si stanno facendo sentire con manifestazioni a tappeto.
«Quando non è stato possibile retribuire adeguatamente i docenti - sottolinea il Rettore - si è optato per un compenso che ne evidenziasse la simbolicità, il nobile volontariato, e fosse, al tempo stesso, un memento polemico per l’opinione pubblica e per il governo: un euro lordo, appunto». Un “memento” polemico che ormai dura praticamente da parecchio ma che ormai si è ben consolidato: i due bandi datati 29 settembre e 7 ottobre 2010 sono solo gli ultimi in ordine di tempo. Pochi giorni prima, l’8 settembre, sempre la facoltà di Lettere aveva pubblicato un altro bando. In quel caso gli insegnamenti vacanti pagati 1 euro lordo erano stati 19. Solo due venivano retribuiti con “l’iperbolica cifra” di 500 euro, sempre lordi. Se si va ancora indietro, l’elenco aumenta, le cifre rimangono quasi invariate. Nel bando del 19 maggio si arriva addirittura a 43 corsi: uno “Storia dei paesi islamici” è addirittura “gratuito” (in quel caso l’assicurazione contro gli infortuni è pagata?), altri come i quattro insegnamenti di “Informatica” sono pagati 500 euro e solo uno, “Storia della musica moderna e contemporanea”, costa alla facoltà di Lettere una cifra più robusta: mille euro lordi. Il resto, naturalmente, è pagato al solito 1 euro lordo. È possibile che tutte queste persone siano dei “buoni samaritani” della cultura?
«Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza», diceva Dante Alighieri. Ma si può campare di “canoscenza”, cioè di “sapere” con un solo euro in tasca?
 
 
9 – La Nuova Sardegna /
Pagina 19 - Sassari
Dove nasce il futuro dell’edilizia 
Laboratori universitari hi-tech a Sassari e Alghero 
SASSARI. Sei poli ad alto contenuto tecnologico e un laboratorio per la creazione di materiali edili innovativi ad Alghero. Il primo progetto dell’università di Sassari, finanziato per un importo complessivo di 3 milioni e 500 mila euro, prevede la realizzazione di sei centri, ciascuno dei quali costituito da laboratori con strumentazione didattico-scientifica innovativa.
I poli saranno creati sulla base delle specificità disciplinari: si tratta di scienze (biologiche, chimico-fisiche, farmaceutiche e veterinarie), scienze agrarie, sanitario-bionaturalistico, scienze umane e sociali.
«Il nostro Ateneo - spiega la professoressa Donatella Spano, delegato rettorale alla Ricerca e responsabile del progetto - ha risposto al bando regionale finalizzato al miglioramento della qualità della didattica e della ricerca degli atenei sardi attraverso l’allestimento e il potenziamento di laboratori e dotazioni Ict. Per questi progetti il Governo regionale ha destinato rilevanti risorse». L’ateneo quindi diventerà un campus urbano diffuso in cui le strutture didattico-scientifiche sono concentrate per tipologia di indirizzo in aree strategiche della città comprendendo anche Alghero con il polo di Architettura.
Coordinerà i poli il Servizio centrale d’ateneo, che garantirà la messa in rete dei laboratori. Lo scopo è infatti realizzare una rete integrata multidisciplinare di laboratori ad alto contenuto tecnologico in grado di soddisfare le esigenze comuni della didattica e di incrementare le attività sperimentali e di ricerca. Ogni polo sarà costituito da una struttura principale per la didattica (laboratorio multimediale virtualizzato, dotato di 51 postazioni studenti di cui una per i diversamente abili, più la postazione docente, complete di videoproiettore, lavagna elettronica, telecamere e software di analisi statistica e di referenziazione geografica), intorno alla quale si poggiano una serie di strutture specialistiche integrative che nell’insieme sono in grado di soddisfare le esigenze comuni di studenti e docenti.
Il progetto del laboratorio sui materiali edili, finanziato per un importo complessivo di 750 mila euro, riguarda invece la creazione di un laboratorio per le prove meccaniche sui materiali tradizionali per l’edilizia. La struttura sarà realizzata all’interno del parco scientifico-tecnologico di Porto Conte Ricerche, si chiamerà “Meditar”.
In questa nuova struttura si terranno corsi di formazione continua rivolti agli operatori del settore, in modo da comunicare l’esigenza di un utilizzo più consapevole dei materiali da costruzione tenendo conto del risparmio energetico e dell’ecocompatibilità.


10 – La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
OGGI L’INAUGURAZIONE
Apre i battenti la biblioteca scientifica
SASSARI. Si tiene oggi alle 16,30, nel complesso di Piandanna, l’inaugurazione della nuova biblioteca della Facoltà di Scienze. La biblioteca è nata dall’aggregazione delle biblioteche e dei fondi librari della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, dei dipartimenti di Chimica, Scienze botaniche, ecologiche e geologiche, Scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari, Zoologia e genetica evoluzionistica e dell’Istituto di matematica e fisica.
L’apertura di questa area a supporto della didattica e della ricerca, predisposta dal Coordinamento servizi bibliotecari dell’università guidato da Elisabetta Pilia, ha consentito infatti la riunificazione di buona parte del materiale bibliografico, oltre a quella del personale e ha permesso la riorganizzazione del lavoro. La biblioteca di Scienze dispone di circa 10 mila monografie e una vasta collezione di periodici, ora in gran parte in formato elettronico.
L’accesso ai disabili è reso possibile grazie alla presenza di un ascensore. I servizi erogati agli utenti istituzionali (studenti, docenti e personale dell’Ateneo) sono gratuiti, eccetto la fotocopiatura. La consultazione è libera. È anche possibile disporre, attraverso la biblioteca, di documenti disponibili presso altre biblioteche del Sistema bibliotecario di Ateneo con sede diversa da Sassari (Alghero, Olbia e Nuoro).


 

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