Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 November 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 31
«Un Pronto soccorso al Policlinico»
Melis: è necessario concludere in tempi brevi il Blocco Q
Azienda mista. Il progetto per una struttura d'emergenza per i centri dell'hinterland
 
Servono dieci milioni di euro e sei mesi per l'apertura del Blocco Q del Policlinico universitario di Monserrato.
«Un reparto per le urgenze è fondamentale per dare risposte alle necessità dei centri dell'hinterland cagliaritano, dei paesi del Parteolla e della Trexenta». Gian Benedetto Melis, direttore sanitario dell'Azienda Mista (Università-Regione), riapre il libro dei sogni del Policlinico. La realizzazione del Pronto soccorso è legata all'ormai fantomatico blocco Q della struttura di Monserrato. Il nuovo edificio, oltre al polo materno-infantile, una volta conclusi i lavori, dovrebbe ospitare la struttura di emergenza.
IL PROGETTO Melis è come un disco incantato: il San Giovanni di Dio e la clinica Macciotta sono ormai al collasso. La soluzione ottimale, oltre che naturale (visti i denari già spesi) è utilizzare nel migliore dei modi il Policlinico universitario, dove operano medici e infermieri altamente specializzati. Insomma, le risorse umane non mancano. Discorso inverso per i soldi. «Nei blocchi di Monserrato esiste già una camera calda , un posto coperto dove le ambulanze possono trasferire i pazienti in barella al riparo dalle intemperie, collegata con quello che ora è utilizzato come day hospital, ma in futuro dovrebbe diventare il cuore del Pronto soccorso», afferma Melis. «Nei nostri progetti c'è il trasferimento del day hospital all'ultimo piano del Blocco Q, in modo che quegli spazi vengano utilizzati per le emergenze».
LE NOVITÀ Il direttore sanitario dell'Azienda mista non ha dubbi. «Il servizio del 118 subirà un miglioramento. Abbiamo già avuto dei contatti con i vertici del servizio di emergenza: la posizione del Policlinico è utilissima per una parte della popolazione. Ora Monserrato, Quartu, Settimo e tutti gli altri centri dell'hinterland, quando il Brotzu non è di turno, fanno riferimento all'ospedale Civile. Capita anche, però, che i pazienti poi dal San Giovanni di Dio debbano essere ricoverati al Policlinico, con notevoli perdite di tempo, di risorse umane e di costi per le ambulanze». Un esempio su tutti, la Neurologia trasferita da tempo a Monserrato: ora i pazienti, dopo essere passati attraverso il Pronto soccorso, vengono accolti dal reparto di Medicina e poi trasferiti al Policlinico.
CACCIA AI FONDI Su una cosa Regione e Azienda mista sono d'accordo: per aprire il Blocco Q servono 10 milioni di euro. «Con quei soldi in sei mesi l'edificio sarebbe pronto», afferma Melis. «Per quanto riguarda il Pronto soccorso, ci servono le coperture economiche per pagare il personale: circa 1,5 milioni di euro». Con l'apertura del Blocco Q e il relativo trasferimento di Ostetricia e ginecologia a Monserrato al Civile si libererebbero spazi. «Accentreremo due strutture universitarie: Odontoiatria, che opera in via Binaghi, e Ortopedia, ospitata all'ospedale Marino».
ANDREA ARTIZZU
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 31
Azienda mista, indetto sciopero
 
Due giornate di sciopero di tutto il personale universitario in servizio nell'azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, sono state proclamate dalle organizzazioni sindacali per il 9 e 10 dicembre prossimi. A comunicare le giornate di astensione dal lavoro sono state le segreterie di Cgil, Cisl, Cisal e Confsal. I rappresentanti sindacali hanno invitato il commissario straordinario dell'azienda ad avvisare i pazienti e gli utenti.
 
3 – L’Unione Sarda
Carbonia - Pagina 31
Nasce il Gruppo di azione costiera
Lunedì in Provincia si svolgerà la riunione costitutiva
 
Nasce il Gac, il Gruppo di azione costiera. La Provincia di Carbonia Iglesias, insieme alla Provincia di Cagliari, all'università di Cagliari, al Gal Sulcis, ai Comuni costieri della Sardegna sud occidentale, agli operatori del settore ittico, turistico ed enogastronomico e alle associazioni di categoria, sta promuovendo un partenariato per la costituzione di un gruppo di azione costiera.
La riunione costitutiva avrà luogo lunedì prossimo nei locali dell'ente intermedio. Si tratta di un bando indetto dall'assessorato regionale all'Agricoltura nell'ambito del fondo europeo per la pesca, il F.e.p., finalizzato allo sviluppo sostenibile delle zone di pesca.
«Il Gac - ha spiegato l'assessore provinciale alle attività produttive, Alberto Pili - nasce con l'intento d'incrementare la prosperità economica e sociale delle zone di pesca valorizzando i prodotti della pesca, dell'agricoltura e del turismo». Fondamentale sarà l'adesione dei soggetti privati ai quali, peraltro, non sarà richiesto alcun impegno finanziario. D'altra parte, invece, le amministrazioni comunali dovranno finanziare il piano con quote pari a mille euro per i Comuni fino a diecimila abitanti e di cinquemila per i Comuni oltre i diecimila abitanti. (mo. p.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia - Pagina 27
comune e Geasar Martedì prossimo: sala Ludovici
Educare i bambini, libertà, autorità e dovere: convegno all'aeroporto
 
Libertà, autorità, dovere. Parole chiave su cui la Geasar, in collaborazione con il Comune di Olbia e l'Osservatorio permanente sulla dispersione scolastica, ha organizzato un seminario intitolato "L'arte di educare: libertà e autorità in equilibrio", che si svolgerà martedì prossimo alle 16,30 nella sala Lodovici dell'aeroporto Costa Smeralda di Olbia. «Si parlerà del modo di educare i bambini e i ragazzi - ha spiegato l'assessore alla pubblica istruzione, Paolo Calaresu, che sarà anche moderatore del dibattito previsto durante il seminario - ed è un tema che apre problematiche sulla capacità degli educatori di trovare il giusto equilibrio tra autorità e libertà. Se si è troppo autoritari si rischia di soffocare la libertà altrui; d'altra parte, è assolutamente sbagliato invocare e perseguire il lassismo: ritengo che il problema dei pessimi risultati nelle scuole olbiesi sia dovuto al fatto che gli insegnanti abbiano perso la capacità di insegnare, i genitori di educare e i presidi di dirigere. Ognuno cerca di scaricare le responsabilità e ora si è perso il controllo della situazione». Il seminario è aperto a tutti, anche agli studenti, perché l'educazione coinvolge tutti i livelli e vari piani della formazione. A molti interrogativi si tenterà di dare una risposta durante il seminario. Al programma prenderanno parte il professor Calaresu, assessore e insegnante delle scuole superiori, la professoressa Paola Sini, ex dirigente scolastico, e il professore Felice Nuvoli, docente di Pedagogia Generale dell'Università di Cagliari e autore del saggio sull'educazione dal quale prende spunto il seminario. Per informazioni e iscrizioni contattare l'Osservatorio scolastico al 0789.69109. ( c. c. )
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 5
Pdl
Una legge per creare alloggi da affittare
 
Una proposta di legge del gruppo del Pdl in Consiglio è stata presentata dalla vicecapogruppo Simona De Francisci. L'obiettivo è quello di favorire la creazione di alloggi da destinare alla locazione temporanea. Una legge rivolta «alle persone che soggiornano nelle aree metropolitane per un periodo limitato o che, in conseguenza di una situazione precaria di lavoro, formazione o famiglia hanno necessità abitative temporanee». «Si tratta - afferma De Francisci - di studenti universitari, lavoratori temporanei, pazienti in day hospital o parenti di pazienti ricoverati negli ospedali cittadini; persone con frattura del nucleo familiare di provenienza per separazione o divorzio». Un esempio: solo i precari in Sardegna sono oggi circa 100 mila, mentre gli studenti fuori sede sono circa 10 mila.

 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Presentata in Provincia un’iniziativa della Regione
Progetto di «housing sociale» per case a canone moderato
ANTONIO MELONI
 
 SASSARI. L’obiettivo è garantire una casa alle famiglie della classe media. Il sistema, la creazione di un fondo immobiliare a partecipazione pubblico-privata col supporto di una società di gestione e della Cassa depositi e prestiti del ministero dell’Economia. Il programma di «Housing sociale», promosso dalla Regione, è stato presentato ieri nella sala Angioy della Provincia, dall’assessore regionale ai Lavori pubblici Sebastiano Sannittu e dal presidente della Provincia Alessandra Giudici. Un momento di confronto, utile per proporre agli addetti ai lavori (e non solo) la nuova iniziativa su cui la Regione ha deciso di buttasi a capofitto. A Riccardo De Lisa (università di Cagliari), e Patrizia Becca (servizio edilizia residenziale dell’assessorato) è toccato illustrare caratteristiche e vantaggi di questo sistema, basato sulla rendita di un fondo immobiliare creato per l’occasione e aperto anche all’impresa privata. Stato e Regione, dunque, ma anche Comuni, aziende regionali, cooperative, imprese e associazioni di imprenditori. Il caso più classico, illustrato durante i lavori del convegno, è quello di un Comune dotato di un ricco patrimonio immobiliare per buona parte in disuso. Palazzi destinati a rimanere «fermi» perché l’amministrazione non ha i soldi per rimetterli in sesto. Edifici, magari di pregio, che possono essere inseriti in un fondo la cui rendita consente di realizzare progetti di edilizia sociale. Nel fondo però possono essere inserite anche quote di capitale a patto che l’obiettivo sia quello di costruire case o attivare servizi a carattere sociale. Alla Regione spetta il compito di accogliere le richieste, verificando con attenzione la validità del progetto e la rispondenza alle caratteristiche del mercato. Programmi analoghi sono stati realizzati con successo nelle grosse realtà urbane dell’Italia Settentrionale, la scommessa ora si gioca in Sardegna che presenta caratteristiche un tantino differenti. Il seminario, rivolto soprattutto ai tecnici del settore, rientra nell’attività di informazione sui programmi di housing sociale e finanza etica, promossi dalla Regione con l’intento di garantire case a canone moderato. «L’obiettivo - ha spiegato l’assessore Sannittu - è costruire case da destinare a famiglie che non possono avere diritto all’alloggio popolare, ma che non sono in condizioni di acquistarne uno proprio». Le idee-progetto dovranno rispettare alcuni parametri importanti. Le proposte, infatti, dovranno essere basate su un progetto adeguato dal punto di vista economico-finanziario, eventuali nuovi quartieri dovranno essere realizzati all’insegna della qualità e del recupero urbanistico. Con questa iniziativa, la Regione vuole incrementare la costruzione di case usando il meno possibile denaro pubblico che può essere destinato ad altri progetti.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Fatto del giorno
RICORDARE COSSIGA/PERCHÉ SÌ
È giusto commemorare il Presidente vicino ai sardi
Restiamo convinti della nostra scelta e proseguiamo decisi su una linea di rinnovamento e di assoluta trasparenza
di Giuseppe Poggiu
 
Apprendo con stupore che la dedica della nuova Sala conferenze dell’Ersu di Sassari, intitolata alla memoria dell’ex capo di Stato Francesco Cossiga, abbia creato tanto clamore. Il presidente emerito della Repubblica Italiana è stato uno straordinario interprete e insieme protagonista dei nostri tempi; indubbiamente dotato di una personalità molto complessa e a volte discussa, ha saputo tuttavia interpretare appieno i più alti valori della sardità. In qualità di presidente dell’Ersu esprimo la convinzione di aver percorso in maniera democratica e trasparente l’iter istituzionale che ha consentito al nostro cda di approvare la mozione a favore dell’intestazione della sala alla memoria di Cossiga.
 Nel comunicato del rappresentante degli studenti, pubblicato qualche giorno fa in cui si attaccava questa nostra scelta speravo di leggere anche altre questioni riguardanti l’Ersu, che ha messo a disposizione la prima rata della borse 2010/2011 a partire dal 15 novembre, con grande anticipo rispetto a molti altri Enti regionali per il diritto allo studio. Avrei voluto leggere che abbiamo assicurato agli studenti di poter occupare gli alloggi assegnati già dal 10 di ottobre, grazie anche al senso di responsabilità del personale. E non ultimo avrei voluto leggere che abbiamo riaperto la mensa di Padre Manzella per non creare lunghe file e disagi agli studenti.
 Mi pare auspicabile, insomma, che l’Ersu balzi agli onori della cronaca non in seguito a sterili polemiche, ma per l’imponente attività che svolge a favore degli studenti. Il nostro Ente si è posto in vetta alla graduatoria nazionale per la tutela del diritto allo studio, garantendo l’erogazione di borse di studio, alloggio, mensa e servizi di assoluta e riconosciuta eccellenza a tutti coloro che possedevano i requisiti richiesti. Questo grazie anche al lavoro svolto dal precedente consiglio di amministrazione e dal direttore generale Maria Grazia Piras. Il nostro impegno è quello di assicurare sempre un alto livello di servizi ai nostri studenti anche nel momento di crisi in cui si dibatte il territorio. Obbiettivo dell’Ente è di conseguire il traguardo di 1000 posti letto al fine di contribuire al progetto più ampio di «Sassari città universitaria». Entro la primavera del 2011 saranno inoltre disponibili altri 45 posti letto, nella residenza di Via Rosello, un immobile del XVII secolo di grande pregio architettonico conosciuto come casa del Conte di Ittiri.
 Senza dubbio l’Ente sta attraversando un processo di rinnovamento interno dopo la recente ricomposizione del consiglio di amministrazione e vive attualmente un momento di difficoltà da un punto di vista economico-amministrativo, legata ad una mancanza di continuità nella conduzione politica (prima) ed a una «ingessata» attività istituzionale per cronica carenza di organico (dopo). A questo si aggiunge un periodo di restrizioni dovute ai tagli operati dal governo con la finanziaria. Tutto ciò responsabilizza e motiva insieme, rappresenta uno stimolo importante ad una competizione che ci dovrà vedere attori protagonisti di una programmazione oculata delle risorse economiche ed intellettuali, che dovremo amministrare in questo triennio. Abbiamo comunque fissato obiettivi per un forte rinnovamento e per valorizzare al massimo le nostre risorse, proiettati nel mediterraneo per misurarci con le altre realtà.
 Grazie all’articolo 14 dello Statuto della Regione Sardegna che consente l’acquisizione di aree e strutture demaniali, abbiamo il progetto di realizzare un campus studentesco. La nuova struttura, che potrebbe accogliere fino a 500 posti e impianti sportivi e ricreativi polivalenti, occuperebbe un’area di 10 ettari e sarebbe dotata di impianti per la produzione di energia rinnovabile in un ottica di sostenibilità ambientale. In questo modo il campus Sassarese diverrebbe il manifesto della green economy dimostrando che il cambiamento culturale è possibile.
* PRESIDENTE ERSU SASSARI
 
Pagina 17 - Fatto del giorno
RICORDARE COSSIGA/PERCHÉ NO
Intitoliamo la sala dell’Ersu agli studenti morti all’Aquila Il Picconatore avrebbe capito
Le intitolazioni spettano a figure che raccolgono un consenso generale Per l’ex capo dello Stato non è così
Eugenia Tognotti
 
Non si può dire che quella di intitolare a Francesco Cossiga una sala all’Ersu di Sassari sia una buona idea. E questo a prescindere del tutto dalla vicenda e dalla figura politica del presidente emerito della Repubblica. Ma, anche, dalle motivazioni degli studenti contrari a quella scelta, ancora sotto l’impressione di una di quelle provocazioni e paradossi tipici di Cossiga: l’esortazione al ministro dell’Interno a reprimere la manifestazione degli studenti contro i tagli all’Università, facendoli pestare dalle forze dell’ordine.
 Senza far carico agli studenti di non averla percepita come tale e ribadendo - semmai ce ne fosse bisogno - che hanno pieno titolo di esprimersi sulle scelte che riguardano i loro spazi residenziali. E di proporre l’idea - più vicina alla loro sensibilità - di intitolare quella sala “6 aprile 2009”, in memoria dei loro coetanei, morti nel crollo della Casa dello studente all’Aquila, per colpa dell’incuria e del malaffare che corrodono l’Italia di oggi. Lasciando, dunque, queste motivazioni sullo sfondo, l’appropriatezza di quella scelta è da leggere sulla base di considerazioni generali, sul filo della tradizione.
 Le “intitolazioni” - che si tratti di scuole, biblioteche, istituzioni culturali, aule e istituti universitari, - sono una cosa maledettamente seria. E non solo perché sono destinate a durare nel tempo e a perpetuare la memoria di figure che hanno segnato il loro tempo, lasciando una traccia significativa di sé. Ma anche perché devono corrispondere a “modelli” che servano da stimolo ai giovani, anche al di fuori dalla temperie politica e culturale in cui si sono trovati ad illustrare la cultura, le arti, le scienze, la storia delle idee. Sono tali, per fare solo alcuni esempi, nomi come quello di Cesare Beccaria - autore del celeberrimo pamphlet - cui è intitolata un’aula della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia dove insegnò. O, ancora, quello di Alessandro Volta, scienziato e fisico che rivoluzionò il mondo dell’elettricità con l’invenzione della pila. Ma, anche, per arrivare ai giorni nostri, il nome del “Gandhi italiano”, il filosofo e politico pacifista Aldo Capitini, morto nel 1968, cui è stata intitolata di recente un’aula di Palazzo Gallenga, sede della Università per stranieri della sua città, Perugia, di cui era stato rettore nel secondo dopoguerra, diffondendo i valori della pace e dell’internazionalità.
 Non per niente le scelte - fatte da organismi collegiali - consigli, giunte, e quant’altro - sono lungamente meditate e ragionate, in particolare per quanto riguarda le figure politiche. In genere le intitolazioni sono fatte in occasioni di anniversari e simili, quando la scena in cui hanno dominato è abbastanza lontana da non evocare il fuoco dello scontro e delle divisioni. L’aula di Storia economica alla Sapienza, per fare un esempio, è stata dedicata ad Amintore Fanfani, storico dell’economia, nel decennale della morte, nel 2009. Siccome le intitolazioni sono cose serie, provocano talora polemiche aspre, come quella recentissima, tra l’università di Padova e il sindaco di Chioggia. Il quale voleva intitolare un’aula del polo universitario di Biologia marina al fondatore del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante. Niente da fare, ha risposto contrariatissimo, il rettore dell’ateneo della città, medaglia d’oro della Resistenza: «Almirante è figura che non ha assolutamente nulla a che fare né con l’Università in generale né con l’Università di Padova né con la didattica e la ricerca universitaria né con il Veneto né con la città di Chioggia». Come dargli torto?
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Gallura
L’arte di educare in un seminario all’aeroporto
Iniziativa della Geasar in collaborazione con l’osservatorio sulla dispersione scolastica. È rivolto a genitori e docenti
 
 OLBIA. Educare i ragazzi è un’arte dimenticata. Partendo da questa constatazione la Geasar, società che gestisce l’aeroporto e da tempo impegnata in operazioni di tipo culturale, ha organizzato per il 23 novembre un seminario aperto a genitori e docenti intitolato appunto «L’arte di educare-Libertà e autorità in equilibrio». Per partecipare occorre iscriversi contattando il numero dell’osservatorio permanente sulla dispersione scolastica del Comune di Olbia (0789.69109). Ieri in aeroporto la presentazione con l’assessore alla scuola del Comune, Paolo Calaresu (la cui relazione che introdurrà l’argomento) e Lele Ciaravola, business manager della Geasar. «Quello della responsabilità dei ragazzi è un problema da sempre trascurato - spiega Calaresu -. Il libro di Felice Nuvoli, docente di pedagogia generale all’università di Cagliari e che sarà presente al seminario, in un suo libro sull’argomento rileva i rapporti tra autorità e responsabilità, mostrando come debba necessariamente esistere un punto di riferimento credibile e valido se si vuole che i giovani maturino un senso di responsabilità che oggi sparisce: vediamo maleducazione, scarso impegna, il fenomeno crescente dell’analfabetismo culturale per cui si arriva alle superiori senza sapere scrivere in maniera decente un testo. Questo perchè le famiglie non sono più in grado di inculcare nei ragazzi il senso di responsabilità che loro stessi, oggi, richiedono. Si rendono conto di non avere più un riferimento nè in famiglia nè a scuola, dove trovano genitori o docenti amici». Certo, spiega Calaresu, ricoprire quel ruolo non è facile nè comodo nella vita stressante di questi tempi. Prima del dibattito, le relazioni di Paola Sini (dirigente scolastico) e Anna Maria Chessa (osservatorio). (a.pa.)
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Cultura e Spettacoli
IL CINEMA E LE DONNE
Lucia Cardone presenta il suo libro
 
 ALGHERO. Serata dedicata al cinema coniugato al femminile questa sera a partire dalle 18,30 al Blau Sky Bar dell’Hotel Catalunya. L’occasione è data dalla presentazione del volume «“Noi donne” e il cinema. Dalle illusioni a Zavattini (1944-1954)» di Lucia Cardone, docente di Storia e critica del cinema alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, pubblicato dalla Ets. Incontrano l’autrice Laura Bocchiddi, Emma Gobbato e Nadia Rondello, studentesse di cinema. Dal dibattito si passa, ale 21, sempre nello stesso hotel ma nella sala Mimosa, alla proiezione del film «Siamo donne» di Alfredo Guarini, Gianni Franciolini, Roberto Rossellini, Luigi Zampa, Luchino Visconti (Italia 1953, b/n, 95’).
 
 

Questionnaire and social

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