Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 December 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 - Morto Mimmo Costa, neuro scienziato di fama mondiale, il commento di Gian Luigi Gessa 
 
 

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
SPORT E DOPING
Un convegno domani a Monserrato
 
Domani e sabato, nella sala conferenze di “Medicina”, all’interno della Cittadella universitaria a Monserrato, si tiene il congresso “La tutela della salute dello sportivo e la lotta al doping”. I lavori sono curati dal tossicoloro Giampiero Cortis, del laboratorio di Tossicologia Forense dell’università di Cagliari. Il congresso viene aperto dalla professoressa Nereide Rudas e dal professor Ernesto D’Aloja. Tra i chairman, anche i professori Francesco Paribello e Francesco De Stefano.
IL CONVEGNO Domani dalle 16 in poi e sabato dalle 9 alle 13.30 e dalle 15 in poi, saranno affrontati, tra l’altro, temi e problematiche legate al mondo dello sport, alle procedure e alle attività dei laboratori antidoping, ai modelli e agli approcci in voga tra gli sportivi. In particolare, il professionismo e le tecniche connesse alla tutela della salute.
RELATORI Intervengono, tra gli altri, Rosa Alemany Ventura (del laboratorio antidoping Barcellona), il medico del Cagliari Calcio, Marco Scorcu, Maria Rita Uccheddu (del Coni Sardegna), il magistrato Paolo De Angelis (sostituto procuratore a Cagliari), Stefano Del Giacco.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Regione
Borse di studio per aspiranti avvocati
 
La Regione mette a concorso 40 borse di studio da 10.000 euro l’una per giovani laureati in giurisprudenza al fine favorire l’alta specializzazione giuridica. I vincitori dovranno frequentare un tirocinio negli uffici giudiziari sardi per dieci mesi per un minimo di 20 ore alla settimana.
Il bando è stato pubblicato dalla Regione con la collaborazione dei tribunali del distretto di Corte d’appello della Sardegna. Possono concorrere i laureati in giurisprudenza in possesso di uno dei seguenti requisiti: frequenza del secondo anno di scuole di specializzazione per le professioni forensi presso le università della Sardegna; iscrizione al registro dei praticanti avvocati in uno degli ordini forensi sardi per il secondo anno di pratica; ammissione a un dottorato di ricerca in materie giuridiche delle università sarde.
L’assegnazione dei tirocinanti agli uffici giudiziari sarà effettuata dal Presidente del Tribunale di Cagliari sulla base della graduatoria e delle preferenze indicate dal candidato nel modulo di domanda.
Le domande dovranno arrivare entro il 21 dicembre, a mano o via posta, al seguente indirizzo: Presidenza della Regione, Servizio Affari generali e istituzionali, Viale Trento 69 09123 Cagliari. 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
IL NUOVO RETTORE MELIS 
Torna l’inaugurazione dell’anno accademico 
 
CAGLIARI. Per la prima volta dopo diversi anni torna l’inaugurazione dell’anno accademico all’università. La stagione 2009/2010 comincia ufficialmente stamani nella sede di via Università 40 dove il rettore Giovanni Melis alle 10.15 inaugurerà l’anno di studi. Una scelta condivisa dall’intero corpo docente perché l’università vuole uscire dall’episodicità del rapporto col mondo esterno, quella provocata dai fatti appunto legati a episodi isolati a volte problematici. L’Università vuol farsi conoscere con appuntamenti costanti. Sarà l’occasione per approfondire alcuni aspetti. Uno per esempio riguarda le risorse destinate agli atenei da parte della Regione. «Bastano» i 7 milioni e 670 mila euro aaasegnati nell’ambito del comitato paritetico Regione-Università? Per il 21 dicembre la segreteria nazionale Uilpa università ha dichiarato lo scipero negli atenei per protestare contro i tagli alla ricerca e all’università pubblica.
 
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina - Oristano
Università, il caso Oristano a Roma e Cagliari 
Interrogazione di Caterina Pes al ministro Gelmini. Emendamento di Dedoni alla Finanziaria 
«La Regione confermi i finanziamenti ai livelli del 2004» 
 
ORISTANO. La situazione dell’università oristanese all’attenzione del Parlamento e del consiglio regionale. Il deputato del Pd, Caterina Pes, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, chiedendo un intervento che salvaguardi i corsi avviati dal Consorzio Uno. Il consigliere regionale Attilio Dedoni (Riformatori) ha invece presentato un emendamento alla legge finanziaria (sottoscritto anche dai colleghi Diana e Capelli) chiedendo che vengano confermati i finanziamenti per l’università oristanese ai livelli del 2004-2005.
 
Pagina 12 - Cagliari
«Università, la parola al ministro» 
Interrogazione di Caterina Pes sul futuro dei corsi del Consorzio Uno 
Questa non è una fabbrica di disoccupati Molti laureati in tutti questi anni hanno trovato lavoro 
MICHELA CUCCU 
 
 ORISTANO.  Anche il governo nazionale si occuperà del caso dell’università di Oristano, la cui esistenza è messa a forte rischio, soprattutto a seguito delle nuove disposizioni ministeriali. Dovrebbe risponedere proprio il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, investita della questione attraverso una interrogazione della parlamentare Caterina Pes. Sempre che l’interrogazione della deputata oristanese non rimanga inascoltata come è accaduto per quella sull’eolico a Is Arenas.
 L’esponente del Partito democratico chiede al ministro «se e come intenda garantire la permanenza delle sedi universitarie periferiche, laddove siano presenti dei corsi di studi con particolarità specifiche, ed in alcuni casi unici nell’intero territorio nazionale, che trovano la loro naturale integrazione nel territorio in cui sono ubicati».
 Caratteristiche che riflettono pienamente la realtà universitaria gestita in città dal Consorzio Uno. Nata nel 1996 con un’intesa tra Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, associazione degli Industriali, l’Associazione del Commercio, dei servizi e del turismo e da soggetti privati - come ricostruisce in una minuziosa cronistoria l’interrogazione - i primi passi nel senso didattico risalgono all’anno accademico 1996/1997, a seguito dell’attivazione del corso di diploma universitario in Economia e Gestione dei Servizi Turistici e il corso di Diploma universitario in Economia e Amministrazione delle Imprese (entrambi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Cagliari).
 Man mano sono stati istituiti i vari corsi, compreso il curriculum di Archeologia subacquea, attualmente unico attivo in Italia.
 Al 31 gennaio 2009 la sede universitaria di Oristano conta 536 iscritti (di cui 203 in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, 77 in Biotecnologie Industriali, 54 in Archeologia Subacquea, 100 in Tecnologie Alimentari, 102 in Viticoltura ed Enologia); al 5 novembre 2009 se ne sono laureati 377 (di cui 177 in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, 92 in Biotecnologie Industriali, 15 in Archeologia Subacquea, 43 in Tecnologie Alimentari, 50 in Viticoltura ed Enologia).
 Inoltre, sottolinea ancora Pes il 38 per cento degli iscritti in Economia e gestione dei servizi turistici è in procinto di concludere il proprio corso di studi; così come il 79 per cento degli iscritti in Biotecnologie industriali, il 70 per cento degli iscritti in Archeologia subacquea, il 21 per cento del corso in Tecnologie alimentari; il 32 per cento del corso in Viticoltura ed enologia.
 L’università oristanese non è una fabbrica di disoccupati, se si pensa che nell’arco di un anno dal conseguimento del diploma di laurea hanno trovato lavoro il 53 per cento dei laureati in Economia e gestione dei servizi turistici, il 29 per cento dei laureati in Biotecnologie industriali; il 33 per cento dei laureati in Archeologia subacquea, il 45 per cento dei laureati in Tecnologie alimentari, il 60 per cento dei laureati in Viticoltura ed enologia.
 Una realtà che occupa diverse persone, fra docenti, tecnici e tutors. Personale in parte ridotto a causa delle minori disponibilità finanziarie, soprattutto da parte della Regione.
 Nonostante tutto l’università di Oristano continua l’attività didattica e di ricerca, nonchè le di scavi archeologici. «Il contributo della Regione è annuale, mentre servirebbe una previsione almeno triennale», scrive Pes che denuncia come in questa situazione la sede universitaria decentrata di Oristano corra «seri rischi di chiusura».
 Un timore che è ben presente da tempo tra i lavoratori e gli studenti da tempo cercano di sensibilizzare, sinora con scarsi risultati, i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali perchè facciano dei passi concreti per tentare di salvare l’università oristanese, messa in pericolo dai taglli del governo nazionale.
 
Pagina 12 - Cagliari
L’INIZIATIVA 
«Soldi e un polo unico con Nuoro» 
 
ORISTANO. Anche il consiglio regionale si occuperà delle sorti dell’università oristanese. E lo farà nel momento più importante, quello in cui si decide come spendere i soldi.
 Il consigliere regionale oristanese Attilio Dedoni (Riformatori), che è anche presidente della commissione Cultura, ha infatti presentato un emendamento alla Finanziaria per chiedere che al Consorzio uno vengano riconosciuti i finanziamenti che già la Regione erogava nel 2004. A una condizione, però.
 «Sul Fondo unico per l’Università diffusa in Sardegna - recita l’emendamento firmato anche dal capogruppo del Pdl, Mario Diana, e dal consigliere nuorese dell’Udc, Roberto Capelli - viene riconosciuto a regime, alle sedi universitarie di Oristano e di Nuoro, un finanziamento annuo pari al trasferimento consolidato negli anni 2004 e 2005».
 Quindi il Fondo unico è incrementato, per l’esercizio finanziario 2010, di 1 milione di euro.
 La condizione è questa: «Dal primo gennaio 2011 il Consorzio universitario Uno di Oristano e il Consorzio universitario di Nuoro,attraverso la loro fusione, creeranno il Polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
UNIVERSITA’ 
Suddivisi i fondi con l’intesa tra giunta e rettori 
 
 CAGLIARI. Il Comitato paritetico Regione-Università ha dato il via libera alla ripartizione per il 2009 del Fondo globale «Interventi regionali per l’Università» da destinare agli atenei di Cagliari e Sassari. Gli assessori alla e al Bilancio, Lucia Baire e Giorgio La Spisa, e i due rettori, Giovanni Melis e Attilio Mastino, hanno convenuto di ripartire lo stanziamento di 11, milioni di euro assegnandone 7,6 a Cagliari e 4,13 a Sassari. Un milione di euro va al finanziamento dei corsi di laurea in scienze infermieristiche (500 mila euro ad entrambi gli atenei), 200 mila euro (da suddividere in parti uguali) per i corsi di laurea delle professioni sanitarie. Con l’obiettivo di potenziare l’internazionalizzazione dell’università sarda, ci sono 4 milioni (2,4 Cagliari e 1,6 milioni a Sassari) per il programma «Visiting professors». Infine, un milione di euro (suddiviso in parti uguali) per promuovere il rientro nell’isola di docenti e ricercatori sardi.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
Morto Mimmo Costa, neuro scienziato di fama mondiale 
Si è spento a Chicago, dove s’era trasferito nel 1954 dopo la laurea e l’insegnamento nell’ateneo di Cagliari 
GIAN LUIGI GESSA 
 
Il 28 novembre si è spento a Chicago Erminio Costa, Mimo per gli amici, uno dei più grandi neuroscienziati del mondo.
 Era nato a Cagliari nel 1924. Nell’università di Cagliari si era laureato in medicina a 23 anni e vi ha insegnato Farmacologia fino al 1954, quando si è trasferito negli Stati Uniti dove ha realizzato una straordinaria carriera scientifica.
 Il suo nome è legato soprattutto alla scoperta del meccanismo d’azione delle benzodiazepine, i farmaci più usati nel mondo per curare l’ansia, l’insonnia e l’epilessia. Mimo Costa ha scoperto che questi farmaci agiscono potenziando nel cervello l’azione di un neuro trasmettitore, chiamato GABA, e ha suggerito che i disturbi d’ansia, l’insonnia e certe forme di epilessia sono dovuti ad una alterata funzione di tale molecola.
 L’ascesa di Mimo Costa ai vertici della ricerca scientifica è segnata da diverse tappe in prestigiosi laboratori: Department of Pharmacology University of Illinois a Chicago, National Institutes of Health a Bethesda, Columbia University a New York, National Institute of Mental Health a Washington, George Town University a Washington. Nella sua lunga carriera Mimo Costa ha avuto più di trecento giovani allievi provenienti da tutto il mondo: giapponesi, cinesi, russi, bulgari, pachistani, finlandesi, svedesi, spagnoli, francesi, inglesi, greci, israeliani, australiani, cecoslovacchi, ungheresi, polacchi, turchi, sloveni e molti italiani; un buon numero dei quali era costituito da ricercatori e scienziati provenienti dall’Università di Cagliari.
 Dal gennaio del 1996 Mimo Costa ha diretto lo Psychiatric Institute dell’Università dell’Illinois a Chicago ed è stato professore di Psichiatria e di Biochimica in quella stessa Università.
 Fino a qualche giorno prima del decesso Mimo Costa era attivamente presente nel suo laboratorio, impegnato con un gruppo di trenta giovani allievi in una ricerca sui meccanismi neurochimici alla base della vulnerabilità alla schizofrenia.
 Nel 1985, in occasione della assegnazione della medaglia d’oro da parte del presidente della Repubblica ai benemeriti della cultura, Mimo Costa così esprimeva il suo amore per la Sardegna: «La Sardegna è un isola misteriosa ed incantevole. Accomunando impareggiabili bellezze naturali ad una durezza quasi scostante, questa terra plasma i suoi figli ad affrontare la vita con entusiasmo, curiosità e determinazione. Sono orgoglioso di queste radici».
 Mimo Costa ha chiesto di far rientrare le sue ceneri a Villacidro, il paese di origine della sua famiglia.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Il Pecorino Romano lancia da New York l’assalto agli Usa 
Nel 2010 investimenti di un milione di euro per il marketing 
 
 NEW YORK. «Siamo l’isola dei pastori: una regione al centro del Mediterraneo in cui dai pascoli d’erba naturale arrivano benefici per la salute dell’uomo». Con queste parole, Toto Meloni, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop e del Consorzio Latte di Macomer, ha inaugurato un’imponente campagna di promozione negli Stati Uniti del formaggio a pasta dura prodotto per il 98% in Sardegna anche se si chiama Pecorino Romano. Presenti anche Andrea Pinna (vicepresidente del Consorzio Latte) e Salvatore Palitta (vicepresidente del Consorzio di tutela).
 Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nell’auditorium del «The Times Center», all’interno del New York Times Tower (il celebre polo mediatico progettato da Renzo Piano) e alla presenza di una folta pattuglia di giornalisti Usa e rappresentanti istituzionali (c’erano anche il console italiano, Marco Alberti, e il segretario generale della Camera di commercio italo-americana, Franco De Angelis), Meloni ha presentato le iniziative dei due consorzi per promuovere l’export del Romano che nel 2008 ha visto diminuire le vendite del 15%. Esportazione in costante calo perché nel 2008 gli Stati Uniti hanno acquistato circa 151 mila quintali mentre nel 2007 erano 178mila. Dal 2000 la media era di oltre 179mila quintali.
 Per rilanciare quello che è considerato il re dell’export agroalimentare sardo, il Consorzio Latte (in collaborazione col Consorzio di Tutela) ha investito, per il 2010, oltre 1 milione di euro in una robusta azione di marketing.
 Oltre alla campagna di marketing rappresentata da un cuore intagliato nel formaggio, è stato dato ampio spazio all’approfondimento scientifico a sostegno degli effetti del Romano sulla salute. Nel convegno dal titolo «Consumption and health benefits of pecorino cheeses», i professori Anna Nudda (Università di Sassari) Mark McGuire (University of Idaho) hanno presentato i risultati di sei anni di studi condotti in Sardegna dal 2003 al 2009 dalle Università di Sassari e Cagliari (prof. Sebastiano Banni) in collaborazione con un team Usa. Risultati che confermano i benefici di certi formaggi che, come nel caso del Romano Dop, quando vengono prodotti con latte di pecora alimentata al pascolo, non solo riducono il tasso di colesterolo nel sangue (e quindi il rischio di cardiopatie), ma abbassano anche la soglia di rischio dei tumori, soprattutto al seno e colon. Il formaggio di pecora infatti contiene un’elevata concentrazione dei cosiddetti “grassi buoni”: l’acido linoleico coniugato (CLA) e l’Omega-3. Il supervisore del network di ricerca italo americana e coautore dello studio è il professor Giuseppe Pulina (Università di Sassari).
 

Questionnaire and social

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