Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 December 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L’UNIONE SARDA
1 - Ma il processo breve è davvero così breve?, editoriale di Leonardo Filippi
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
 

1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Il disegno di legge
Ma il processo breve è davvero così breve?
di Leonardo Filippi
 
Il disegno di legge sul "processo breve" marcia speditamente in Senato ma continua a suscitare polemiche. Bisogna dire che un processo dalla "durata ragionevole" è certamente auspicabile perché è il processo prescritto dalla nostra Costituzione, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, è quello che ci impone la Corte di Strasburgo e per la cui mancanza siamo il Paese europeo più condannato. E’ vero che i giudici europei non esigono la predeterminazione per legge di una durata massima del processo, ma non c’è nulla di male nel fissare un tetto massimo di durata, anche perché questo è forse l’unico modo per essere certi che il processo si concluda davvero entro tempi ragionevoli. D’altra parte un termine massimo di durata è già stabilito per le indagini preliminari e la custodia cautelare, senza che abbia mai scandalizzato nessuno.
Occorre dire, piuttosto, che questo processo, per la verità, non sarà tanto breve, visto che potrà durare sei anni (due anni per il primo grado, due per l’appello e altri due per il giudizio di cassazione), oltre un altro anno o due per le indagini, più un eventuale altro anno per il giudizio di rinvio, e quindi fino a otto-nove anni. Anzi, poiché i termini potranno essere sospesi, di fatto saranno ancora più lunghi. Siamo pertanto ben lontani dalla durata considerata "ragionevole" dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale inoltre raccomanda di tener conto della complessità o semplicità del singolo caso, della condotta tenuta dal ricorrente e del comportamento dell’autorità giudiziaria procedente.
Qualche correzione durante i lavori parlamentari sarà inevitabile. Ad esempio, non ha senso limitare il "processo breve" agli incensurati ed escluderne tutta una serie di reati, alcuni addirittura contravvenzionali. Si tratta di una discriminazione irrazionale e certamente in contrasto con il principio di uguaglianza perché tutti gli imputati sono presunti innocenti e devono essere giudicati in tempi ragionevoli.
Dovrà essere rimeditata anche l’operatività delle nuove norme, che dovrebbero applicarsi solo ai nuovi procedimenti e non ai procedimenti in corso, perché non si cambiano le regole del gioco a partita iniziata. Ma, soprattutto, prima di fissare limiti massimi di durata dei processi, devono essere garantite al servizio-giustizia risorse umane e finanziarie idonee a far marciare il processo appunto con tempi ragionevoli. E sembra che i recenti cospicui stanziamenti per la giustizia vadano proprio in questa direzione. Perché occorre ogni sforzo per concludere i processi, anche per rispetto delle vittime, e l’estinzione con la prescrizione dovrà essere l’eccezione.
*Ordinario di Diritto processuale penale Università di Cagliari
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 20
«Una scuola forestale mediterranea»
Nuoro. Dopo lo stanziamento di 5 milioni da parte della Regione, proposta del preside della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari
 
 Una scuola forestale mediterranea, con «una connotazione internazionale per la formazione al personale dei Corpi specialistici delle nazioni del Nord-Africa e degli altri Paesi del Sud-Europa». La proposta arriva da Pietro Luciano, preside della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari che, partendo dalla recente decisione del Consiglio regionale di stanziare cinque milioni di euro per realizzare a Nuoro il centro formativo del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, tenta di allargare il dibattito cogliendo anche l’occasione per rilanciare il ruolo della moribonda università nuorese. Offre l’occasione per una riflessione sulle iniziative pubbliche in campo forestale e ambientale ricadenti non solo nel Comune ma anche nella Provincia di Nuoro.
Luciano, infatti, pensa a un istituto di eccellenza che si differenzi dalle altre scuole forestali, «come quelle del Corpo forestale nazionale, più orientate a formare personale che opera in ambienti alpini ed appenninici dell’Italia centro-settentrionale». Secondo il preside di Agraria si può attivare una stretta «collaborazione con l’Università di Sassari che ha a Nuoro la sede dei corsi di laurea in Scienze forestali e ambientali e in Sistemi forestali. Si può quindi ipotizzare che la Scuola offra dei corsi più o meno intensivi e diventi anche sede di riferimento per scuole estive o master universitari in settori in cui esiste una particolare specializzazione (solo a titolo esemplificativo si ricorda la formazione dei direttori del fuoco o di specialisti nel settore fitosanitario)».
Oltre alla visione internazionale, sempre secondo Pietro Luciano, il futuro centro nuorese potrebbe assumere un’importanza fondamentale in Sardegna con la formazione anche per il personale dell’Ente foreste («offrendo il necessario supporto di preparazione teorica sugli aspetti di gestione dei compendi forestali, dal vivaismo all’organizzazione dei cantieri»); dei funzionari pubblici preposti all’applicazione della normative ambientali (dal vincolo idrogeologico al Piano paesistico) e dei volontari impegnati nella Protezione civile.
«La presenza della Scuola forestale può rappresentare l’occasione per realizzare a Nuoro un articolato Polo di educazione ambientale - sostiene il docente sassarese - con strutture educative aperte alle scuole anche per stage settimanali». Su questa linea Luciano completa il discorso proponendo la nascita vicino al Centro di educazione ambientale che il Comune sta completando sul Monte Ortobene, di un Museo (dove opererebbero conservatori e divulgatori appositamente formati presso strutture equivalenti esistenti in Europa) che completerebbe l’offerta museale e turistica cittadina e una “Casa della montagna” «attrezzata per ospitare settimanalmente da due a tre scolaresche con, oltre il personale di sorveglianza e per l’ospitalità «animatori e specialisti dell’ambiente montano sardo e mediterraneo in grado di organizzare attività in aula e all’aperto.
«La proposta del Polo di educazione ambientale, se attuata nel suo insieme», conclude Pietro Luciano, «potrebbe essere l’occasione per valorizzare la ricchezza ambientale e paesaggistica, culturale e formativa presente nel Nuorese e un’opportunità di occupazione per i laureati in Scienze forestali, ambientali e naturali. Essa richiede comunque una forte sinergia di tutti gli enti che operano nel territorio che dovrebbero, al contrario che in passato, giocare finalmente con efficace determinazione la carta ambientale, che nelle condizioni socio-economiche odierne appare l’unica valida a garantire uno sviluppo sostenibile delle zone interne».
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Tuvixeddu, prosciolti Soru e i prof
Diffamazione. Indagato solo l’ex capo ufficio stampa
 
Un gruppo di docenti universitari aveva firmato un duro documento pubblicato sul sito della Regione a proposito di Tuvixeddu ed erano finiti tutti sul registro degli indagati per diffamazione. Con loro anche l’ex governatore della Regione Renato Soru, per omesso controllo.
Al termine delle indagini il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia ha però deciso di archiviare. Caso chiuso dunque per tutti tranne uno: il responsabile del sito della Regione dell’epoca, il giornalista Umberto Cocco che nei giorni scorsi ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini.
La vicenda è legata alla battaglia su Tuvixeddu: sul sito della Regione era comparso un durissimo documento e gli avvocato Luigi Concas per l’ex sindaco Mariano Delogu e Agostinangelo Marras per l’imprenditore Gianfranco Cualbu avevano presentato una querela. Nel documento, firmato da 56 intellettuali, c’era scritto che “la distruzione della memoria storica del patrimonio archeologico della città è stata realizzata grazie alla pubblica, incestuosa e concertata collusione tra politici, imprenditori, funzionari con l’unico obiettivo di privatizzare tutte le aree panoramiche di pregio ancora esistenti”. 
 
4 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 13
Pubblico impiego, si ferma la Uil
 
La Uil proclama lo sciopero generale dei dipendenti pubblici per il 21 dicembre. Riguarderà il personale dei ministeri, agenzie fiscali, università e ricerca, conservatori, parastato e scuola. Nel mirino il mancato rinnovo del contratto. L’11 dicembre sciopererà la Cgil, che contesta anche le riforme di Brunetta.

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Aids: si muore meno ma l’ottimismo aumenta il pericolo 
 
CAGLIARI. Il convegno sull’aids promosso ieri dalla divisione malattie infettive del Santissima Trinità e dall’università di Sassari partiva da una precisa domanda: vivere e invecchiare con l’aids, quali prospettive? Il responso scientifico, soprattutto alla luce dell’aspettativa di vita dei pazienti che hanno contratto il virus negli anni ’80 e ’90, è stato assolutamente incoraggiante.
 Oggi i malati di aids possono sperare realisticamente di avvicinarsi agli standard di vita nazionali. Nel contempo però questo dato di fatto ne fa scaturire quasi in automatico un altro: sparisce la percezione dell’aids come patologia mortale e si abbassano in parallelo la soglia di attenzione verso i comportamenti a rischio. Lo ha confermato anche Giuseppe Angioni, direttore della divisione malattie infettive del Santissima Trinità: «Possiamo affermare che oggi la vita media di un paziente, grazie alle terapie farmacologiche e ai controlli di laboratorio, si avvicina a quella di un paziente normale. Questo purtroppo determina anche una sorta di calo dell’attenzione nei confronti della malattia, una sorta di lato negativo dei benefici delle terapie - afferma Angioni - perché il “grande pubblico” ha notato come anche chi è affetto da aids conduca sostanzialmente una vita normale e dunque si preoccupa meno di quanto non si facesse negli anni precedenti». Eppure i dati dicono che l’Italia, tra i paesi dell’Europa occidentale, sconta una media di contagiati medio-alta, con circa sette nuovi pazienti l’anno ogni 100 mila abitanti: «Un dato giustificato anche dal fatto che, al contrario, degli anni ’80 e ’90 i soggetti a rischio non sono più tossicodipendenti e omosessuali - precisa Angioni - ma il rischio è trasversale, perché legato ai comportamenti del singolo e dunque il contagio può riguardare chiunque non abbia, ad esempio, rapporti non protetti, indifferentemente da classi d’età e ceto sociale».
 Il convegno ha fatto il punto anche sull’ormai famosa influenza A e sui riflessi che si potrebbero avere nei malati di aids: «Parliamo certo di un’infezione di una certa importanza - conclude Angioni - anche perché si diffonde in maniera molto più marcata rispetto alla normale influenza stagionale, ma non occorre fare allarmismi, non ci sono queste grandi differenze. E anche in questo caso, i malati di aids sopravvivono abbastanza tranquillamente a questa e ad altre patologie, al contrario di quanto avveniva in passato». Come dire: guardia alta, perchè il pericolo non è passato ma sono stati i progressi della medicina e della farmacologia ad aver arginato gradualmente la mortalità dell’infezione. (p.s.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Gallura
Conferenza sull’economia della Gallura, le tesi di Putzu e Pigliaru 
 
 OLBIA. “Organizzare il sapere. L’economia della conoscenza nel terzo millennio” è il titolo di una conferenza che si terrà venerdì 4 dicembre in città. Organizzato dalla società C&D center, che cura l’organizzazione e lo sviluppo del capitale umano nelle imprese e che ha sede a Cala Saccaia, la conferenza farà il punto sullo stato dell’economia di Olbia e della Gallura. Interverranno Francesco Pigliaru, professore di economia all’università di Sassari (ed ex assessore regionale alla programmazione), Massimo Putzu, presidente della Confindustria sarda, Gibi Sanna della direzione dell’ufficio provinciale del lavoro.
 La conferenza è aperta a tutti, previa conferma (ora d’inizio alle 16), e servirà per mettere a fuoco le emergenze del sistema economico del nord-est dentro il quadro regionale e nazionale e, anche, per dare rilievo ai fenomeni economici e sociali di una provincia che, a differenze delle altre dell’isola, continua a tirare, come dimostrano gli ultimi dati resi pubblici dall’Istat e dall’Unioncamere.
 In particolare, oltre al ruolo delle imprese, i tre relatori centraranno i loro interventi sul capitale più importante: quello umano, dagli imprenditori agli operai.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
MOVIMENTO FEDERALISTA
L’integrazione europea
 
CAGLIARI. Il processo di integrazione europea sarà al centro del convegno organizzato venerdì dalle 16.30, sabato e domenica dalle 9, sempre all’Hotel Regina Margherita, dalla sezione cagliaritana del Movimento federalista europea.
 
 

Questionnaire and social

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