Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 December 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e redazione web
 

 
   


L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Prov. Ogliastra - Pagina 33
La missione
«Ho scelto di vivere al servizio degli altri»   
Anna Rita Deiana ha scelto la facoltà di psicologia un anno dopo il trapianto: «Ho capito che la mia vita doveva servire ad aiutare gli altri. L’anno scorso», ricorda la neo dottoressa, «ho fatto il tirocinio obbligatorio presso il coordinamento trapianti del Brotzu e ora continuerò con la specialistica».
Tortolì
SI LAUREA IN PSICOLOGIA STUDIANDO ANCHE SE STESSA
Anna Rita, dopo un trapianto il sorriso da centodieci e lode Annarita, trapianto e una super-laurea
Malata di fegato, ha atteso il trapianto. L’ha avuto, una delle prime in Sardegna. Ha riabbracciato la vita che sembrava perduta e ieri si è laureata all’università di Cagliari in Psicologia.
«Dedico questo lavoro a due famiglie: la mia che tanto amo, e quella del donatore che ringrazio di cuore». Con queste parole scritte sulla sua tesi di laurea in psicologia, Anna Rita Deiana ha rivolto un pensiero ai familiari dell’uomo che nel 2005 le donò il fegato: il suo fu uno dei primi trapianti nell’isola (il numero 22). Anna Rita, 31 anni, di Tortolì, ieri mattina si è laureata all’Università di Cagliari: 110 e lode, con una tesi sugli aspetti psicologici nel trapianto d’organi. Tailleur nero e capelli raccolti, all’uscita dall’aula magna si è lasciata andare ad un pianto liberatorio. Ma subito le è tornato il sorriso. «Ora vedo il mio futuro assolutamente roseo. Non avevo mai calcolato l’eventualità di laurearmi».
Anche la madre, Assunta Perra, in abito nero tradizionale e foulard in testa, non trattiene le lacrime. Quasi non riesce a pronunciare il nome della malattia che ha colpito la figlia: il morbo di Wilson, una patologia metabolica rara che causa un eccessivo accumulo di rame nel fegato e in altri tessuti. «Anna avrebbe dovuto prendere medicine per tutta la vita. Un chirurgo bravissimo l’ha salvata, e adesso è rinata».
Lui si chiama Fausto Zamboni ed è primario di Chirurgia generale del Brotzu: unico in Sardegna ad eseguire trapianti di fegato e pancreas, non è voluto mancare alla discussione della tesi. «Anna Rita era affetta da una disfunzione epatica molto grave», spiega. «È stato un intervento complesso, ma per fortuna siamo riusciti a trovare l’organo adatto, e come possiamo vedere è andato tutto bene».
Di quel periodo buio, la neo dottoressa ogliastrina non vuole parlare. Vuole solo godersi l’affetto di parenti e amici, riuniti per il rinfresco nella Casa dello Studente, dove ha vissuto negli ultimi anni. E invita tutti ad assaggiare le torte salate e i dolci sardi preparati rigorosamente a mano da mamma Assunta, che da un mese non pensa ad altro.
Riprenderà anche a lavorare, come responsabile della segreteria di Prometeo, l’associazione dei trapiantati di fegato. Il presidente della onlus, Giuseppe Argiolas, lamenta un forte calo nelle donazioni: «Non perché sia mancata la bontà dei sardi, il problema è la cattiva organizzazione degli ospedali cagliaritani. Abbiamo scritto una lettera aperta all’assessore Liori chiedendogli di intervenire. La qualità dei trapianti sardi è eccezionale, il tasso di sopravvivenza è del 95 per cento».
Francesco Fuggetta
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca Italiana - Pagina 10
IN 100MILA CHIEDONO UNA SCUOLA DIVERSA
Manifestazione della Flc-Cgil per dare un futuro ai giovani e contro i tagli alla «conoscenza» nell’ambito dello sciopero degli statali. A Roma, in piazza del Popolo erano in 100 mila (presenti Gugliemo Epifani, Pier Luigi Bersani e l’ex ministro Giuseppe Fioroni) per chiedere al governo proprio di fare marcia indietro e di tornare ad investire sulla conoscenza, non solo scuola, ma anche università e ricerca.
Roma. Ancora proteste contro la Gelmini
Scatta la tregua: niente manifestazioni fino al 12 gennaio
Scontri studenti-polizia: 10 feriti
Corteo dell’Onda non autorizzato, capitale in tilt
Il corteo era autorizzato fino alla Sapienza, poi ha deviato verso la sede dell’Economia dove sono avvenuti scontri e tafferugli.
ROMA Scontri tra polizia e studenti, cortei con migliaia di persone, proteste davanti ai ministeri e automobilisti imbottigliati. Ancora un giorno di passione a Roma nell’ultimo giorno prima della tregua di Natale sulle manifestazioni in vigore fino al 12 gennaio. Il corteo dell’ Onda, diretto al Ministero dell’Istruzione senza essere autorizzato, ha impattato contro le forze dell’ordine, deviando verso la sede del Dicastero dell’Economia. E tra gli studenti, secondo gli universitari, c’è stata una decina tra contusi e feriti «per le cariche della polizia». Tra loro un ragazzo con una mano fratturata e un altro con lesioni al labbro superiore, al naso e vicino all’occhio. Entrambi, a quanto riferiscono gli studenti, si sono fatti medicare in ospedale.
L’Onda è partita dalla Sapienza assieme a diversi studenti delle superiori e alcuni docenti precari, per un corteo autorizzato solo fino a piazza della Repubblica. Qui sono cominciate le tensioni. Al grido «Alemanno, ma quale autorizzazione, andiamo al Ministero dell’Istruzione» sono arrivati gli universitari, che hanno tentato di forzare il cordone della polizia. Gli agenti hanno bloccato due volte, usando i manganelli, gli studenti che hanno fatto pressione sul cordone a mani alzate. Le strade sono state bloccate ai manifestanti. L’Onda, supportata anche da centinaia di studenti medi, ha deviato verso la sede ministero dell’Economia, a pochi passi, e sono cominciati nuovi scontri e tafferugli. Oltre un migliaio di giovani hanno protestato davanti al ministero dell’Economia per poi tornare in corteo alla Sapienza.
A proposito del corteo degli studenti, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha ribadito che le prescrizioni della Questura sono state adottate congiuntamente e «si sono anche rese necessarie proprio a tutela di tutti i diritti costituzionalmente garantiti» e per evitare «la paralisi della città».
Rispetto alle tensioni registrate al corteo dell’Onda, è andata meglio a 600 studenti medi di vari licei romani, che dopo alcune trattative con la polizia sono partiti da Ostiense raggiungendo in corteo il ministero dell’Istruzione, dove a protestare sono stati anche alcuni insegnanti precari truccati da fantasmi e con delle lapidi di polistirolo. Tra i primi a commentare le proteste degli studenti è stato il Ministro dell’Istruzione, Gelmini, «rammaricata» del fatto che «alcune manifestazioni non sono dirette e coordinate dagli studenti ma dai centri sociali e dagli anarchici». Sugli scontri il sindaco di Roma, Alemanno, ha detto che gli incidenti «dimostrano che i problemi per la città non dipendono da un’inerzia» delle istituzioni, ma «dal conflitto di natura politica» di alcune fasce della società, «che rifiutano la regolamentazione delle manifestazioni».
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano - Pagina 23
Cultura. Iniziativa dell’Istar oggi alle 11.30, al liceo classico “De Castro”
UN CONVEGNO SULL’ARTE NEL GIUDICATO DI ARBOREA
Incontro culturale di alto livello, oggi alle 11.30, nel liceo classico “De Castro”. Sarà trattato lo stimolante tema “L’arte nel Giudicato di Arborea” e relatore d’eccezione sarà Roberto Coroneo, docente di Storia dell’arte medioevale presso l’università di Cagliari, nonché preside della facoltà di Lettere e Filosofia dello stesso ateneo e autore di fondamentali pubblicazioni sull’arte medioevale in Sardegna e nel Mediterraneo.
L’iniziativa è promossa dall’Istar ed ha come destinatari speciali gli allievi dello stesso liceo “De Castro”, che avranno modo di conoscere e di approfondire interessanti pagine di storia del periodo giudicale nel quale Oristano ha avuto un ruolo di primo piano.
L’incontro sarà coordinato dal direttore scientifico Istar Giampaolo Mele e dal preside dell’istituto Guido Tendas che sicuramente sapranno cogliere gli stimoli provenienti dal colto uditorio.
Intanto, restando nell’ambito della benemerita istituzione che ha promosso l’incontro, il sindaco Angela Nonnis e l’assessore comunale alla cultura Luca Faedda, insieme a tutta la Giunta, hanno reso noto che l’Istar (la più antica istituzione municipale con intenti scientifici e di alta divulgazione fondata in Sardegna) grazie alla legge nazionale 142 del 1990 ha ricevuto uno stanziamento della Regione Sarda, atteso da circa tre anni. Potrà così meglio perseguire i propri fini statutari, sviluppando le tematiche riguardanti, in modo particolare, l’epoca del Giudicato, ma anche la età spagnola, in collegamento con diverse università e centri di ricerca in Italia e all’estero.
(e.f.)
 
  
4 - L’Unione Sarda
Prov Gallura - Pagina 49
Università
UN MASTER PER LA GESTIONE DEI PORTI
La prima lezione è stata varata, 23 studenti nei prossimi mesi apprenderanno la difficile e semisconosciuta arte della gestione dei porti e dei trasporti marittimi in Italia. Ieri è iniziato il master di primo livello in “Economia, diritto e politiche del mare - Seamaster” organizzato dal polo universitario di Olbia in collaborazione con l’Autorità portuale del nord Sardegna e la Confitarma, la confederazione italiana degli armatori. La prima lezione del corso è stata fatta da Luca Sisto, dirigente della Confitarma, e dal professor Francesco Morandi dell’università di Olbia. Il presidente dell’Autorità portuale Paolo Piro ha annunciato che molto probabilmente a questo master ne seguiranno altri: «Stiamo pensando di organizzare dei corsi che si svolgano direttamente a bordo delle navi, in modo da riuscire a dare subito la necessaria esperienza a coloro che dovranno essere i manager dei nostri mari. La nostra dirigenza, infatti, ha bisogno di un ricambio generazionale che possa usare alla perfezione tutti gli strumenti più moderni. Ma naturalmente è necessario che entrino a far parte di una compagnia navale o di sistema portuale con un bagaglio di esperienza già formato. Al termine del percorso formativo, gli allievi possiederanno competenze e attitudini per pianificare le attività come la sicurezza nei porti, dei traffici marittimi, scali e approdi e gestione del demanio nell’ambito di gruppi di lavoro. In cattedra saliranno ben 40 docenti, per un totale di mille e 500 ore di lezione, suddivise in 300 ore di lezione in aula e mille e 200 di attività didattiche che comprendono tirocini, convegni, seminari, eventi e predisposizione della tesi.
C.C.
  
 
5 - L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro - Pagina 23
Comune
UNIVERSITÀ, FACCIA A FACCIA TRA IL SINDACO E IL COMITATO DI CITTADINI
Ieri il sindaco Mario Zidda ha ricevuto una delegazione dell’associazione “Pro Università”, il comitato di cittadini per sostenere dell’ateneo nuorese. L’incontro è stato occasione per ripercorrere le ultime tappe della vicenda ed è servito per uno scambio di valutazioni sulla situazione generale.
Zidda ha ribadito la necessità di una revisione dell’accordo di programma, alla luce delle nuove necessità e delle criticità. In particolare, il sindaco ha ricordato che poche settimane fa il presidente della Regione ha promesso che si sarebbe interessato alla questione, ma si è ancora in attesa della convocazione dell’annunciato tavolo. Zidda ha ribadito la sua proposta di realizzare un piano strategico per l’Università della Sardegna centrale che ridefinisca l’identità del polo nuorese alla luce dell’evoluzione socio-demografica, culturale ed economica del territorioi. La delegazione - composta da Letizia Marchi Forteleoni, Carlo Pala, Laura Melis, Agata Provengano, Andrea Denti, Caterina Sotgiu - ha esposto a Zidda le finalità del comitato e la volontà di collaborare con le istituzioni e chiunque voglia sostenere l’università a Nuoro.
 
  
6 - L’Unione Sarda
Pagina 35 - Prov Medio Camp
Tirocinio
VILLANOVAFORRU
Il Comune ha attivato un tirocinio formativo in collaborazione con l’Università di Cagliari. Marzia Melis, di Villacidro, lavorerà nel settore socio-assistenziale.
(an.pin.)
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
  
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Nazionale  
«UNIVERSITÀ, TORNIAMO AL PATTO»
Il sindaco Zidda ha incontrato il comitato spontaneo «Noi dobbiamo riscoprire l’Accordo di programma» 
Nuoro. «Bisogna tornare all’Accordo di programma che ha dato origine all’Università nuorese»: così ieri mattina il sindaco di Nuoro Mario Zidda alla delegazione dell’associazione «Pro Università». L’incontro si è risolto con un appello alle istituzioni.
Consorzio o Fondazione? Niente di tutto questo, adesso si torna all’anno zero.
Dopo un lungo silenzio e alcune manifestazioni di protesta da parte degli studenti la questione dell’università nuorese torna decisamente in primo piano, ma sotto altre forme.
A sollecitare le istituzioni e i partiti politici adesso sono quelli del «Comitato dei cittadini» messo su spontaneamente e che dichiara di non rassegnarsi alla morte dell’ateneo.
Ieri mattina il sindaco Mario Zidda ha ricevuto una delegazione dell’associazione “Pro Università”, il comitato spontaneo sorto con l’obiettivo di occuparsi attivamente dell’università nuorese e del suo futuro.
L’incontro, promosso dal sindaco Zidda, è stato utile per ripercorrere le ultime tappe della “vicenda università”, con le questioni emerse nel corso di incontri con i vertici della regione Sardegna e delle università sarde ed è servito per uno scambio di valutazioni sulla situazione generale dell’ateneo barbaricino.
Zidda ha ribadito quanto già sostenuto in altre sedi cioè la necessità di una «revisione dell’accordo di programma» che sta all’origine dell’università nuorese, alla luce anche delle nuove necessità e delle nuove criticità in campo.
In particolare poi, il primo cittadino ha ricordato che poche settimane fa il presidente della Regione Ugo Capellacci ha promesso un proprio «attivo interessamento alla questione» ma che si è ancora in attesa della convocazione dell’annunciato «tavolo tra le parti» che possa favorire un confronto tra le diverse necessità.
Il sindaco di Nuoro ha infine ribadito la propria proposta di realizzare un «piano strategico per l’Università della Sardegna Centrale» che utilizzi un approccio sistemico alla necessità di ridefinire, l’identità del polo nuorese, alla luce dell’evoluzione socio-demografica, culturale ed economica del nostro territorio, ed alla luce anche dell’evoluzione dell’istituzione universitaria in Italia e in Sardegna e i possibili approcci connettivi.
La delegazione dell’associazione - composta da Letizia Marchi Forteleoni, Carlo Pala, Laura Melis, Agata Provengano, Andrea Denti, Caterina Sotgiu - ha esposto al primo cittadino di Nuoro le finalità del Comitato e la volontà di collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche e con tutti coloro che vogliono contribuire al consolidamento dell’università a Nuoro.
(n.b.)
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Attualità  
OTTO ORE DI SCIOPERO E MIGLIAIA DI PERSONE IN CORTEO
a Roma come a Milano ...
Roma. Otto ore di sciopero e migliaia di persone in corteo, a Roma come a Milano come a Napoli, per chiedere «meno tagli e più investimenti» ovvero più risorse per la scuola, per il rinnovo dei contratti pubblici e stabilizzazione dei lavoratori precari. Erano 200 mila, per gli organizzatori, gli statali che ieri hanno partecipato alle manifestazioni della scuola e del pubblico impiego indette dalla Cgil e secondo il sindacato le adesioni allo sciopero sono state del 50-60%. Il ministero della Funzione pubblica calcola invece che la partecipazione alla protesta si sia attestata sul 9,7%.
Sciopero riuscito insomma secondo la Cgil, nonostante la protesta sia stata decisa senza le organizzazioni di categoria di Cisl e Uil. «Ho rammarico di non poter stare insieme - ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - credo che se il governo è inadempiente si debba rispondere. L’abbiamo sempre fatto. Oggi c’è la Cgil ma non dispero».
Ai cortei hanno partecipato 100.000 persone a Roma, 70.000 a Milano e 10.000 a Napoli. A causa dello sciopero ci sono stati alcuni disagi per i cittadini soprattutto negli uffici pubblici e negli ospedali dove molte visite ambulatoriali sono state rinviate (assicurate invece le emergenze e gli interventi essenziali). Sono rimasti chiusi inoltre alcuni musei mentre in altri uffici si sono allungati i tempi per carenza di personale.
La piazza ieri ha protestato non solo a sostegno di maggiori risorse per il rinnovo dei contratti e della stabilizzazione dei precari, ma anche a difesa della Costituzione dopo le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che l’ha definita una «legge vecchia», da cambiare. «Rimettiamo in campo il comitato “Salviamo la Costituzione” - ha detto Epifani - mobilitiamoci perchè non c’è difesa del lavoro pubblico e della scuola senza difesa della Costituzione».
Per quanto riguarda il mondo della scuola, la Cgil ha in particolare chiesto al governo di fare marcia indietro e di tornare ad investire sulla conoscenza. Non solo scuola, quindi, ma anche università e ricerca. Ha chiesto anche la stabilizzazione dei precari, «che sono tanti e che finora hanno garantito qualità - ha spiegato il segretario della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo - Adesso li si butta fuori, impoverendo il settore e gettando tanti ragazzi e ragazze nelle disperazione».
Al corteo di Roma ha partecipato Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, perchè «dove ci sono i lavoratori noi dobbiamo esserci, pur rispettando l’autonomia dei sindacati». Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha invece definito le manifestazioni «cortei contro la pioggia».
Monica Viviani
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
CONVEGNO
MA NELLE ISTITUZIONI LE DONNE SONO ASSENTI 
Sassari. C’è ancora molto da fare per quanto riguarda la rappresentanza alle donne nelle istituzioni. E’ quanto emerso dal convegno promosso dal difensore civico Graziano Tidore e dalla presidenza del consiglio comunale, nell’aula magna dell’Università. Nell’occasione sono stati presentati i risultati della ricerca “Genere e rappresentanza nelle istituzioni politiche. Il caso Sardegna”, elaborata da Maria Rosa Cardia e Silvia Benussi, dell’Università di Cagliari. In Italia la rappresentatività femminile nel parlamento è pari al 21,3 per cento, dato che pone il nostro paese al 52esimo posto su 188 stati, a pari merito con Cina e Canad, dietro Afghanistan, Pakistan, Eritrea, Iraq e Bulgaria. Nella realtà sarda le donne nelle istituzioni regionali sono appena il 13,4 per cento.
La ricetta femminile: «La politica deve stare alla larga dal potere» 
Sassari. Il potere e la politica analizzate con l’occhio attento delle donne. È quanto è avvenuto ieri alla facoltà di Lingue e Letterature straniere (nella foto) con il seminario “Potere e politica non sono la stessa cosa”, promosso dal comitato pari opportunità dell’Università di Sassari. La presidente Monica Farnetti ha detto che «l’Università deve riprendere a formare uomini e donne capaci di porsi delle domande e darsi delle risposte sui problemi propri e degli altri».
«La crisi della politica è sotto i nostri occhi - ha aggiunto Lidia de Candia, dell’Università di Sassari -. Bisogna rientrare in contatto con la realtà, dalla quale la politica si è staccata. Fare politica oggi significa stare lontani dal potere». «Al mondo c’è stata solo una grande rivoluzione senza violenza - ha affermato Annarosa Buttarelli, dell’Università di Verona - quella che ha dato i diritti alle donne. Ora è possibile farne una seconda, realizzando il destino imprevisto del mondo, ascoltando il magistero femminile, che è indipendente dalla suggestione del potere e ha a cuore la vita di ognuno».
Fabio Fresu
 
 
10 - Pagina 37 - Gallura
Nautica e turismo in Gallura, il futuro è donna 
Ben 17 ragazze neolaureate (su 19 iscritti) partecipano al «Sea master» inaugurato a Olbia 
Il settore è in crescita e offre grandi opportunità ai giovani aspiranti manager 
OLBIA. Il mare si tinge di rosa e un esercito di donne è pronto a sbarcare nel mondo della nautica da diporto. Ieri all’Isola Bianca è cominciato il «Sea master» in economia, politiche e diritto del mare. Una full immersion di 1500 ore volta a creare nuove professionalità in campo marittimo. Un mondo che finora è sempre stato appannaggio degli uomini, ma che adesso, su 19 neolaureati iscritti, conta ben 17 ragazze. Una novità assoluta. Il master promosso dall’Università e da Confarma, è sostenuto dall’Autorità portuale, dalla Camera di Commercio, dalla Confindustria e dal Comune.
 
La nautica diventa rosa: 17 ragazze neolaureate iscritte al «Sea master»
OLBIA. Il mare si tinge di rosa. Il regno assoluto degli uomini, da Ulisse a Onassis, cambia sesso. Un esercito di donne è pronto a sbarcare nel mondo della navigazione. La vulgata che le ragazze di oggi sognino tutte di diventare veline o di emulare Belen si scontra con i numeri forniti dal «Sea master». Ieri mattina a Olbia è stato tagliato il nastro del master in economia, politiche e diritto del mare. Una full immersion di 1500 ore volta a creare nuove professionalità in campo marittimo. Un mondo che finora è sempre stato appannaggio degli uomini.
 Ma chi pensava di trovarsi di fronte allievi in giacca e cravatta forse non aveva fatto i conti con le nuove frontiere del lavoro. Su 19 studenti ammessi al master ben diciassette sono donne. Una maggioranza bulgara che costringe in un angolo i due colleghi maschietti. «Non c’è da stupirsi - dice Alessia Ratti, venticinquenne romana, sbarcata ieri per la prima volta a Olbia proprio per frequentare il corso -. Noi non abbiamo la possibilità di avvicinarci al mondo del mare prima dell’università. Gli uomini, diversamente, possono frequentare l’accademia e aprirsi una strada da quando sono più giovani. Credo sia questo il motivo di una netta maggioranza femminile al master. Ciò non toglie che le donne siano più curiose, non disdegnino settori di solito attribuiti ai maschi. Io sono laureata in economia manageriale nel settore della moda, ma quando mi è stata ventilata la possibilità di fare il corso ho deciso di iscrivermi immediatamente. Può essere un’opportunità per il domani. Anche se oggi non so ancora quello che farò». Chi, invece, sembra avere le idee chiare sul suo futuro è Cristina Calvisi, laureata in Economia a Olbia, da un pò di mesi stagista alla Port Authority. «La mia è una vera passione - racconta la giovane olbiese -. In questo mondo io mi sono affacciata con la tesi sull’intermodalità dei trasporti marittimi. Uno studio che mi ha permesso di capire come funziona il sistema. A quel punto ha avuto la grande opportunità di frequentare frequentareuno stage all’Autorità portuale. L’unica donna in mezzo a soli uomini. Lavoro al molo Cocciani nelle ispezioni in porto. Da subito mi sono resa conto che è un mondo prettamente maschile, ma non ho mai avuto problemi. Ho capito, però, quale differenza ci sia tra chi esce dall’accademia e chi dall’università. I primi hanno da subito la possibilità di toccare con mano il lavoro, mentre noi dobbiamo aspettare che ci capiti la grande occasione. Io sono stata fortunata perché prima lo stage e ora il master mi hanno fatto capire quale sarà la mia strada. C’è ovviamente da pedalare, ma il mio futuro, perlomeno questo è il sogno, è al timone di un’azienda in campo marittimo». Il binomio laurea-stage lo ha percorso anche Velia Puddu, anche lei dottoressa in Economia e ora stagista in una società di diporto, la International Boat Service. «Un’esperienza unica - afferma la giovanissima di Tempio -. Ho iniziato subito dopo la laurea, lavoravo nel cantiere nautico. Anche io unica donna in un ambiente di soli uomini, ma non ho mai provato disagio, non ho mai subito discriminazioni per il mio esser donna. Anzi, sono stata aiutata da tutti. Ora continuo lo stage alla Marina di Olbia, sono sempre più affascinata da questo mondo. Il mio futuro lo vedo qui, non so bene cosa farò, ma i ruoli vengono da soli». Le potenzialità del mondo del mare non sono, però, legate solo a cantieristica e navigazione. Il mare ha anche un legame inscindibile col turismo. In ogni realtà. Figurarsi in Sardegna, a Olbia. «Sin dalla scuola il sogno era lavorare nel turismo - afferma Giuseppina Sotgiu, 24 anni, di Ozieri, pure lei con la laurea targata Olbia -. Non ho mai voluto fare altro. Pensavo addirittura di iscrivermi a Rimini, ma poi, per fortuna, è stato inaugurato il polo universitario di Olbia. Io sono ancora giovane, ma tra i motivi che mi hanno spinto a iscrivermi al master c’è la possibilità di un risvolto occupazionale. In momenti di crisi avere in mano uno strumento o un titolo in più non è cosa da poco».
Alessandro Pirina
  

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