Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 November 2009
Rassegna quotidiani locali



1 - L’Unione Sarda
Pagina 9 - Cronaca Regionale
 
Se le stelle non hanno segreti
San Basilio, quel radiotelescopio all’avanguardia
Mancano otto - nove mesi, poi il "Sardinian radio telescope" sarà montato. E i ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica e universitari potranno studiare i dati raccolti a San Basilio, nel sud dell’Isola

DAL NOSTRO INVIATO
GIANCARLO GHIRRA

SAN BASILIO Sta nascendo a Pranu Sanguini, altopiano vicino a San Basilio, il Sardinian radio telescope , uno dei radiotelescopi più importanti d’Europa e del mondo. Tecnici e ingegneri della Icom di Macchiareddu, per conto della tedesca Mt Mechatronics, stanno completando la posa della struttura meccanica sulla quale, a partire dai primi del 2010, sarà istallata a 70 metri d’altezza la parabola del diametro di 64 metri sulla quale saranno montati a spicchi con due enormi gru ben mille pannelli. Ognuno dotato di un sistema di aggiustamento che tiene conto delle deformazioni alle quali può andare incontro la parabola, i mille attuatori meccanici di precisione - il cuore del telescopio - sono stati costruiti in Sardegna dalla Vitrociset. «È un lavoro di assoluta precisione, ogni momento del montaggio e della saldatura delle strutture è accompagnato da misurazioni continue. Non si può sbagliare di un millimetro nel montaggio», spiega Nichi D’Amico, professore di Astrofisica all’Università di Cagliari e direttore dell’Osservatorio dell’Istituto nazionale di fisica.
UN CANTIERE APERTO Appaltati nel 2003, cominciati nel 2004, i lavori dovrebbero concludersi nel 2010, in un cantiere costantemente aperto al pubblico. San Basilio, Goni, San Nicolò, Silius, Villasalto e gli altri paesi della zona puntano molto sul radiotelescopio per spezzare lo storico isolamento del Gerrei, che potrà contare su un Teatro delle pietre dal quale si potrà godere un panorama straordinario. Sull’esempio di quanto accade in altri radiotelescopi nel mondo, si punta anche ad aprire il sito dove è in corso il montaggio del radiotelescopio alle visite di scolaresche e gruppi al cantiere. L’obiettivo è quello di attrarre 50 mila visitatori all’anno, oltre a ricercatori di tutto il mondo.
Si avrà insomma una ricaduta anche economica sul Gerrei da un investimento di ben 65 milioni di euro, molti dei quali spesi dalla Regione. Il professor D’Amico, impegnato a tempo pieno nel progetto, spiega che «saranno almeno 25 i ricercatori residenti a Planu Sanguini, astrofisici ma anche ingegneri e tecnici sempre pronti a curare una macchina assai complessa, che ci fornirà dati e segnali provenienti dai corpi celesti. Quei dati, immessi nella rete telematica a banda larga, faranno di San Basilio uno dei quindici radiotelescopi più importanti d’Europa, tutti collegati fra loro, e uno dei più importanti del mondo».
LE STELLE, I SEGRETI Sarà dunque possibile continuare in Sardegna gli studi che l’équipe guidata dal professor D’Amico ha condotto negli anni scorsi soprattutto in Australia: studi che nel 2005 hanno fruttato a lui, ad Andrea Possenti e Marta Burglay il premio Cartesio per la scoperta della prima "pulsar doppia". Il massimo riconoscimento europeo per la scienza è stato ottenuto grazie agli studi condotti su un sistema composto da due stelle di neutroni ruotanti una intorno all’altra. Osservando le orbite delle due stelle, i ricercatori dell’Università e dell’Istituto di fisica cagliaritani hanno calcolato che esse si avvicinano ogni giorno in misura pari a 7 millimetri, confermando la teoria della relatività di Einstein.
EINSTEIN E NON NEWTON «Studiando la doppia pulsar -spiega D’Amico - abbiamo accertato che Newton ha torto quando ritiene che due stelle rotanti mantengano un’orbita fissa. È invece nel giusto Einstein quando sostiene che due oggetti gravitanti uno intorno all’altro perdono onde gravitazionali, con un avvicinamento lento ma inesorabile».
Da qui a 85 milioni di anni le due stelle andranno a collidere, con esiti imprevedibili. «Tutto potrà succedere -spiega l’astrofisico - perché si svilupperà una quantità di energia devastante. Qualcosa di simile potrebbe aver causato l’estinzione dei dinosauri».
Noi non ci saremo, e forse la stupidità degli umani avrà già creato altre strade di distruzione del pianeta. Ma intanto la ricerca potrà continuare anche grazie al radiotelescopio di San Basilio, che consentirà di cogliere (e dunque studiare) le radiazioni emesse dagli oggetti cosmici. «I corpi celesti - spiega il radioastronomo D’Amico - emettono radiazioni su tutto lo spettro elettromagnetico, dalle onde radio all’infrarosso, l’ottico, i raggi X e gamma. E proprio le onde elettromagnetiche vengono colte con le antenne del radiotelescopio».
AL DI LÀ DELLA VISIONE Siamo insomma ben al di là della banda ottica, di ciò che è visibile, niente a che fare con gli antichi telescopi ottici. Grazie a strumenti quale quello di Planu Sanguini si studiano galassie lontane miliardi di anni luce». Usando un termine improprio, si può dire che il radiotelescopio è una sorta di "grande orecchio" in grado di ascoltare onde radio debolissime, provenienti da decine di migliaia di anni luce.
Non a caso è stato scelto Pranu Sanguini, dove l’inquinamento elettromagnetico è quasi inesistente: inutile sperare che un telefonino possa funzionare, per fortuna della ricerca. Una ricerca che resterà aperta agli studiosi di tutto il mondo all’insegna delle proposte competitive e sotto il segno di una reciprocità che recentemente ha portato una studiosa del gruppo cagliaritano, Paola Castangia, 33 anni, a prendere parte a un’importante scoperta: quella di una sorgente d’acqua antica 11 miliardi di anni ai confini dell’Universo. L’ha descritta su Nature il gruppo coordinato dall’italiana Violette Impelizzeri, dell’istituto tedesco Max Plack di Radioastronomia, a Bonn, del quale ha fatto parte la dottoressa Castangia. Si tratta della sorgente d’acqua più antica nell’Universo, scoperta anche grazie algrande radiotelescopio di Effelsberg, vicino a Bonn. E forse domani altre grande novità scientifiche arriveranno da Pranu Sanguini, due passi dai menhir di Goni, nel Gerrei dove gli antichi ritrovamenti archeologici si fondono con le ricerche più innovative dell’astronomia e dlel’astrofisica.
 
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 35 - Provincia di Sassari

Sassari. Laura Manca affiancherà Attilio Mastino: gestirà l’Ateneo insieme a sette professori
I fantastici sette del rettore
Il magnifico si affida a una giunta e una donna

«La Giunta di Ateneo è una delle novità che avevo annunciato nel mio programma elettorale», spiega il neo rettore Mastino. Le altre novità saranno gli obiettivi che questa amministrazione si prefigge di raggiungere.
All’Università di Sassari l’era Mastino inizia con due novità assolute: una Giunta di sette professori che affiancheranno il rettore nella gestione dell’Ateneo, e il primo prorettore donna nella storia dell’università sassarese. La cerimonia di insediamento del nuovo rettore Attilio Mastino è in programma domani, ma il Magnifico che subentra dopo dodici anni ad Alessandro Maida, già ieri ha voluto presentare prorettore, direttore amministrativo e Giunta.
Partiamo con il prorettore: per la prima volta la seconda carica dell’Ateneo va a una donna. La prescelta è Laura Manca, 53 anni, professore ordinario di biochimica nella Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, già vice preside della Facoltà e presidente del corso di laurea interfacoltà di Biotecnologie. Poi ecco il nuovo direttore amministrativo, che subentra a Giovannino Sircana, andato in pensione: è Guido Croci, 56 anni, romano, che in passato ha ricoperto le cariche di dirigente a contratto per lo sviluppo delle risorse umane all’Università di Bologna, e direttore amministrativo dell’Università di Foggia. La terza svolta targata Mastino è la Giunta, un organismo contemplato dallo Statuto dell’Ateneo, ma finora mai messo in pratica. Si tratta di sette professori che chiamati a gestire (senza portafoglio) ciascuno un determinato settore della vita amministrativa dell’università. La squadra è composta dal prorettore Laura Manca, delegato all’organizzazione della didattica, alta formazione, diritto allo studio e servizi agli studenti; Sergio Coda, ex preside di Veterinaria, delegato alla infrastrutturazione e gestione del patrimonio edilizio; Lucia Giovannelli, presidente della Consulta di Ateneo, e docente di economia aziendale nella Facoltà di Economia, delegato alla programmazione, bilancio, innovazione manageriale; Giovanni Lobrano, l’ex preside di Giurisprudenza che voleva attribuire la laurea honoris causa a Gheddafi, delegato all’internazionalizzazione; Francesco Morandi, preside di Economia, delegato all’innovazione regolamentare, affari legali, trasparenza; Giulio Rosati, preside di Medicina, delegato alla sanità; Donatella Spano, docente di arboricoltura nella Facoltà di Agraria, delegato alla ricerca e trasferimento tecnologico. «La Giunta di Ateneo è una delle novità che avevo annunciato nel mio programma elettorale», spiega il neo rettore Mastino. «Le altre novità saranno gli obiettivi che questa amministrazione si prefigge di raggiungere», continua. E allora ecco un piccolo breviario dei traguardi fissati: aprire l’università all’esterno, «il nostro Ateneo entrerà a far parte della rete delle Università catalane, consentendoci di partecipare a progetti internazionali»; migliorare la didattica e la produttività, «dobbiamo essere più competitivi, non possiamo continuare a perdere il 20 per cento degli studenti dopo il primo anno di università»; e poi c’è la ricerca, «abbiamo ripristinato il fondo da 1 milione di euro per la ricerca», un fondo che era stato cancellato per mancanza di fondi regionali. Tutto questo con un messaggio al Ministero: «Il nostro Ateneo ha una storia che dura da 450 anni, ci opporremo con tutte le forze a qualsiasi progetto di accorpamento con altre università».
VINCENZO GAROFALO
 
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 35 - Provincia di Sassari

Alghero. La squadra multidisciplinare individuerà una cura per ogni singolo litorale.
Pool per salvare le spiagge malate
 
 
Ogni metro quadrato di sabbia divorato dal mare, oltre al disastro ambientale, produce un danno economico stimato tra gli ottocento e i duemila euro. Lo dice la commissione di esperti chiamata al capezzale delle spiagge di Alghero, malate da tempo.
Il pool tecnico-scientifico è formato da rappresentati del mondo accademico e istituzionale e avrà il compito di individuare delle proposte concrete per tutelare i litorali colpiti dall’erosione, un fenomeno che sta interessando tutta l’Isola e per il quale non esistono ancora dei protocolli di intervento consolidati. Ieri il primo di una serie di incontri, nell’ufficio del sindaco Marco Tedde, per mettere a punto un piano di azione che potrà essere di esempio anche per altre località della Sardegna. «Il modello Alghero è speciale - ha spiegato Sergio Ginesu, docente di sedimentologia dell’Università di Sassari - perché qui insistono i litorali tra i più critici e delicati d’Italia. È un sistema fragile e purtroppo non abbiamo ancora la soluzione definitiva». La squadra multidisciplinare, formata da docenti dell’ateneo sassarese, esperti della Conservatoria delle Coste e dai direttori dell’area marina di Capo Caccia e del parco regionale di Porto Conte, individuerà una cura per ogni singolo litorale.
Si comincia dalla spiaggia delle Bombarde, ridotta ormai a un fazzoletto di sabbia. «Sarà la candidata privilegiata del prossimo bando che verrà pubblicato a marzo - ha anticipato il presidente della commissione Gian Marco Saba - ci sono disponibili 22 milioni di euro per una ventina di Comuni». Gli esperti sono stati chiari: non hanno la bacchetta magica e le risorse economiche sono limitate. Intanto si cercherà di salvare l’esistente. «Sono cambiati i venti - ha aggiunto Vincenzo Pascucci, docente di geomorfologia - insiste sempre di più il libeccio, che porta via la sabbia», mentre il maestrale soffia di meno. Le barriere frangiflutti collocate negli anni Ottanta sono servite a tamponare il problema nella zona del Lido, ma hanno creato dei danni in altri punti del litorale. Tra i rimedi più moderni, si è accennato anche ai geotubi, specie di cilindri in tessuto da riempire di sabbia che vanno sistemati sotto il livello del mare. «Riducono la forza delle mareggiate - è stato detto - ma non hanno un bell’impatto visivo». Sull’ipotesi di un ripascimento invece gli esperti sono stati cauti. «L’apporto di nuovi sedimenti non è semplice dal punto di vista burocratico», ha aggiunto Sergio Cappucci, consulente del ministero dell’Ambiente. Ma soprattutto è un intervento rischioso, perché non si possono prevedere gli effetti. «Al Poetto sono sicuramente stati fatti degli errori - ha precisato Ginesu - ma la situazione era davvero terrificante e forse se non si fosse intervenuti la spiaggia sarebbe sparita completamente». (c. fi.)





1 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 – Cagliari

Scuola. Domani la presentazione degli istituti superiori
 «Tecnicamente» all’ex Vetreria per scoprire le nuove professioni
 
  CAGLIARI. Oltre duecento studenti delle scuole medie inferiori parteciperanno domani all’ex Vetreria di Pirri, nei locali della Città dell’impresa, a “Tecnicamente-Orientagiovani 2009”, manifestazione organizzata dall’Associazione industriali per illustrare l’offerta formativa degli istituti tecnici superiori di Cagliari e provincia. «L’evento - ha affermato il delegato alla formazione di Confindustria Simone Colombo - è aperto a genitori, insegnanti, alunni, agenzie formative e dirigenti scolastici. Sette istituti tecnici, come il geometri Bacaredda, il nautico Buccari, il commerciale da Vinci e gli Industriali Giua, Marconi e Scano illustreranno agli allievi delle scuole medie dell’area vasta cagliaritana l’offerta formativa e soprattutto gli sbocchi lavorativi post-diploma». Il tema scelto per l’edizione 2009, dedicata alla formazione tecnico-scientifica, non è casuale.
 ‹‹Il mercato del lavoro ha un forte bisogno di tecnici specializzati - ha sottolineato il presidente dei giovani industriali di Confindustria, Andrea Pili - eppure in questi settori notiamo una forte carenza di professionalità, si parli di ambito informatico, manifatturiero o ingegneristico. Basta pensare che, in media, la facoltà di Informatica dell’università sforna circa sessanta laureati l’anno, mentre informatica oscilla tra i sessanta e i settanta studenti che concludono con profitto la carriera universitaria››. Il responsabile dei giovani di Confindustria non ha lesinato critiche al sistema produttivo, soprattutto in relazione alla crisi economica in atto. «Nel nostro Paese - ha detto Pili - la crisi è determinata non solo dalla situazione economica mondiale, ma anche dal fatto che le nostre industrie continuano a proporre gli stessi prodotti di trent’anni fa. Ovvero: non esiste innovazione. L’offerta industriale, insomma, non è riuscita ad adeguarsi alla domanda».
 
 
2 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 – Sassari
 
Soldi freschi e nomine Le richieste del rettore al presidente Cappellacci
Intanto la riforma della Gelmini mette a rischio la facoltà di Architettura
 
GABRIELLA GRIMALDI
 SASSARI. Aguerrito all’incontro con il presidente della Regione Ugo Cappellacci. Così si è presentato ieri pomeriggio il nuovo rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino. Le richieste non erano di poco conto, d’altronde. Ad esempio la nomima immediata del presidente dell’Ersu e del commissario dell’azienda mista, oppure la «restituzione» di oltre 20 milioni di euro anticipati per prestazioni sanitarie. Cappellacci ha risposto che le istituzioni regionali difenderanno l’università e che per questo motivo sarà aperto un tavolo tecnico.
 Il rettore, che all’incontro è stato accompagnato dal nuovo direttore amministrativo Guido Croci e da Simonetta Sanna, delegato del rettorato per i rapporti Università-Regione, era reduce da un incontro con la stampa nel quale aveva presentato il nuovo staff. In primo luogo il nuovo direttore amministrativo, che proviene dall’ateneo di Foggia, e poi il prorettore, per la prima volta una donna: la docente di biochimica Laura Manca.
 Attilio Mastino ne ha approfittato anche per evidenziare i principali fattori sui quali punterà per realizzare il suo programma. «Si deve partire dai punti di forza di questa università - ha detto -. In particolare dalla mole enorme di rapporti internazionali costruita nel tempo, un patrimonio che farà da base a una didattica più competitiva. I veri problemi, quelli davvero urgenti, infatti, riguardano proprio il tasso di dispersione dei nostri studenti. Troppi di loro infatti abbandonano nel passaggio dal primo al secondo anno (il 20 per cento). È necessario che i risultati siano migliori e che molti più studenti arrivino a conseguire la laurea».
 Soltanto in questo modo infatti, sarà possibile salvare corsi di laurea che oggi, in virtù della riforma Gelmini, sono a rischio. Il rettore ha spiegato che con la nuova normativa i corsi possono restare in vita solo grazie a parametri rigidissimi fra cui un numero minimo di docenti. Di conseguenza potrebbero avere seri problemi le sedi gemmate dell’università di Sassari fra cui la prestigiosa facoltà di Architettura di Alghero e il centro di Archeologia subacquea di Oristano. «Sarà fra le priorità - ha detto Mastino - salvare questi corsi dall’estinzione. Sono sicuro che ce la faremo».
 Ma naturalmente il nuovo rettore non potrà in alcun modo trascurare l’aspetto economico, dal quale dipende la vita stessa dell’intero ateneo. Per questo motivo è stata annunciata una riforma generale che prevede la drastica riduzione del numero di dipartimenti - che da circa 30 passeranno a 15 - e con essi la contrazione dei centri di spesa con una razionalizzazione che dovrebbe andare a vantaggio delle casse universitarie e la trasformazione delle dodici facoltà esistenti in sei cosiddette scuole, alla maniera della Normale di Pisa, ha spiegato Mastino.
 Un risparmio necessario che va però di pari passo con la necessità di avere fondi e contributi disponibili in tempi ragionevoli. «Considerato che è quasi un’utopia ottenere finanziamenti da fondazioni ed enti privati - ha detto - è urgente che la Regione appoggi con decisione l’esistenza stessa delle università sarde. Intanto dobbiamo rientrare in possesso di ingenti somme riguardanti le prestazioni sanitarie effettuate all’interno del policlinico e per la Asl n.1. Poi ci aspettiamo, nel 2010, un fondo d’intesa triennale a partire dal 2009».
 Una boccata d’ossigeno con cui far ripartire tanti progetti per il momento al ralenti.
 Intanto c’è un appuntamento al quale il rettore non potrà mancare: l’insediamento ufficiale in programma per venerdì alle 11,30 in aula magna. La cerimonia sarà seguita, alle 12, dalla conferenza dal titolo «Europa, Mondo arabo, Mediterraneo» tenuta dal professor Azedine Beschaouch.

ORGANIZZAZIONE
 Varata la nuova giunta
 
 SASSARI. Il nuovo rettore Attilio Mastino ha mantenuto la promessa. Uno dei primi atti del nuovo incarico ha riguardato proprio l’organizzazione «politica» dell’ateneo. E si tratta di una piccola-grande rivoluzione. Nella prima assemblea presieduta da Mastino il consiglio di amministrazione ha infatti provveduto a istituire la Giunta d’Ateneo, un organismo che fino ad oggi era esistito solo sulla carta. Previsto dall’articolo 13 dello Statuto da alcuni giorni è effettivamente operativo. Si tratta di un gruppo ristretto di consiglieri nominati dal rettore ai quali è stata affidata la cura di uno specifico settore dell’università.
 Ne fanno parte il prorettore Laura Manca, che si occuperà dell’organizzazione didattica, dell’alta formazione, di diritto allo studio e dei servizi agli studenti, Sergio Coda, delegato alla infrastrtturazione e alla gestione del patrimonio edilizio. Lucia Giovannelli si occuperà di programmazione e bilancio mentre Giovanni Lobrano è delegato all’internazionalizzazione. A Francesco Morandi è stata affidata l’area relativa all’innovazione regolamentare, agli affari legali e alla trasparenza, a Giulio Rosati quella della sanità mentre Donatella Spano è delegata alla ricerca e al trasferimento tecnologico).
 Si tratta di figure simili a quelle dei ministri, ma tutti senza portafoglio. (g.g.)

EDILIZIA
Le opere da completare
 
 SASSARI. Fra i tanti problemi dell’università c’è sicuramente quello edilizio e, anche se il rettore Mastino sostiene che al momento ci sono altre priorità, non ci si può nascondere che il completamento di alcune grandi opere si sta facendo davvero attendere. Vedi ad esempio l’ampliamento della facoltà di Agraria e la realizzazione definitiva del polo naturalistico di Piandanna. Il famoso orto botanico inaugurato alcune settimane fa dall’ex rettore Alessandro Maida.
 Intanto però sembra essere arrivata una buona notizia. L’università ha già firmato un accordo per ricevere un finanziamento da 6 milioni di euro per i lavori alla facoltà di Veterinaria in via Vienna. Il progetto preliminare esiste già, quindi in tempi brevi si dovrebbe procedere all’avvio dei lavori per realizzare un attrezzato ospedale per gli animali. Una svolta positiva dopo la disavventura di Bonassai. Nella tenuta sulla strada di Alghero sarebbe dovuto sorgere il polo agrario veterinario ma dopo anni di attesa la Regione ha ritirato il progetto.
 Altro nodo è quello del palazzo Estanco, l’ex manifattura diventata di proprietà dell’università alcuni anni orsono. Ci vogliono 15 milioni di euro solo per la facciata. Nel frattempo che si trovano i fondi, in una parte ristrutturata dell’edificio Seicentesco sono stati trasferiti gli uffici del rettorato. (g.g.)

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie