1 – La Nuova Sardegna

Pagina 20 - Fatto del giorno

 

I partiti devono poter tornare a rappresentare in maniera virtuosa le loro origini fondative della Costituzione. Alla luce di questa prospettiva la Costituzione può essere difesa non solto dagli organi di garanzia, la Corte costituzionale e il Presidente della Repubblica, ma anche dalle forze associate alle quali la Costituzione affida la possibilità di «concorrere alla determinazione della politica nazionale». Bisogna ricordare, come di recente hanno fatto i vescovi italiani, che l’art. 54 della Costituzione prevede un obbligo di fedeltà alla Repubblica e una disciplina cogente per coloro cui sono affidate funzioni pubbliche. Tali funzioni devono essere infatti adempiute con «disciplina e onore». Un argine alla assenza di regole può essere costruito rafforzando la prescrittività della Costituzione anche sotto il profilo dell’etica pubblica e costituzionale. In questi anni, troppo a lungo, ci siamo concentrati sulle trasformazioni costituzionali legate alla riforma della legge elettorale. Legge che deve certamente essere cambiata perché favorisce la formazione di un Parlamento di soli nominati. Legge, tuttavia, che non è l’unica responsabile della struttura oligarchica dei partiti in Italia.

 Per difendere la Costituzione dobbiamo prenderla sul serio partendo dalla applicazione dell’art. 49 che non ha mai avuto attuazione. Appare ormai ineludibile una legge sui partiti che affronti con determinazione i nodi della partecipazione democratica. Occorre anzitutto incentivare il diritto individuale di determinare le scelte politiche nazionali. I luoghi della formazione delle idee sono ormai molteplici e la legge sui partiti potrebbe incentivare e supportare forme di partecipazione effettiva alle scelte politiche. Altro tema da affrontare è quello della opacità e della fragilità del sistema di finanziamento dei partiti. Tema da approfondire, subordinando in legge la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici ad un controllo indipendente sulla trasparenza dei bilanci dei partiti.

 Infine, anche la democrazia paritaria è un dovere costituzionale e come tale i rimborsi elettorali potrebbero essere subordinati alla realizzazione di una maggiore presenza femminile in Parlamento. Poche regole, ma essenziali per ritrovare le ragioni fondative della Repubblica.

 

2 – La Nuova Sardegna

Pagina 2 - Cagliari

 

CAGLIARI. L’assessorato regionale alla Pubblica istruzione, assieme al gruppo Giovani imprenditori dell’associazione Industriali della Sardegna meridionale, ha stanziato dieci borse di studio per la partecipazione al corso di formazione europeo “Eu institutions: projecting your european future”.

 All’iniziativa hanno collaborato anche la facoltà cagliaritana di Economia, l’International european movement (Emi) e l’associazione studentesca Aegee.

Le lezioni, destinate a neo laureati e studenti universitari, si svolgeranno a Bruxelles dal 30 novembre al 4 dicembre. Il sussidio, che sarà assegnato attraverso una selezione, copre le spese di iscrizione e quelle relative a biglietti aerei, vitto e allogio. Per la composizione della graduatoria saranno valutati cinque elementi: la lettera di presentazione e il curriculum vitae, entrambi in lingua inglese, i crediti universitari maturati, l’ammontare delle tasse pagate nell’ultimo anno e il livello di conoscenza della lingua anglosassone.

Il corso costituisce un’opportunità per fare un’esperienza d’alta formazione all’estero. Il gruppo Giovani imprenditori offrirà inoltre ai dieci borsisti la possibilità di partecipare alla selezione di dieci stages gratuiti presso alcune imprese sarde. Chiunque fosse interessato può consultare il bando sui siti internet www.regione.sardegna.it e www.aegeecagliari.com. Ulteriori informazioni possono essere richieste al delegato Emi Giovanni Soffietti, Square de Meeus 25 - Bruxelles, 1000 - Belgio, mail projectingyoureuropeanfutur@gmail.com.