Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 October 2009
Rassegna stampa quotidiani locali
A cura dell’Ufficio Stampa e redazione web
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 24
Università. Proposta del rettore: servono 50 milioni
«Dipartimenti scientifici, tutti trasferiti a Monserrato»
   
Il progetto del rettore prevede di trasferire alla Cittadella i dipartimenti di Scienze della Terra, Matematica e Informatica, Farmacia sparsi in città, per dare spazi ai poli umanistico e giuridico.
L'idea è quella di portare nella Cittadella universitaria di Monserrato i dipartimenti scientifici ancora sparsi in città. È uno dei progetti che il nuovo rettore Giovanni Melis porterà avanti durante i suoi quattro anni di mandato nella guida dell'Ateneo cagliaritano. Annunciato già nella sua prima conferenza da Magnifico, potrebbe essere quello che lascerà il segno nell'Università, con una nuova organizzazione delle strutture nell'interesse degli studenti e dei docenti di tutte le facoltà. Per ora c'è una proposta presentata alla Regione: l'Ateneo chiede un finanziamento di 50 milioni di euro per costruire a Monserrato due nuovi blocchi che serviranno ad ospitare le strutture di Cagliari.
IL PROGETTO I dipartimenti interessati al trasferimento sono quelli di Scienze della terra, Matematica e informatica e Farmacia. Un progetto parallelo (e complementare) all'altro, già finanziato dalla Regione, che riguarda il polo di Medicina: una rivoluzione che il preside Mario Piga si augura di veder completata al più presto (col trasferimento del San Giovanni di Dio e di tutte le cliniche) per metter fine a questa “diaspora” di reparti. Quindi due iniziative separate, anche se convergeranno entrambe nella cittadella universitaria.
COME NASCE La proposta del trasferimento dei dipartimenti scientifici nasce dall'esigenza di non perdere i fondi Fas regionali 2007-2013 che si pensava di impiegare per la ristrutturazione del San Giovanni, possibile solo quando verrà completato il polo di medicina. «Per non perdere quei soldi - spiega il rettore - abbiamo fatto una proposta alla Regione chiedendo di finalizzare quella somma al completamento del polo scientifico, in modo che tutti i dipartimenti ancora dislocati nell'area urbana vengano unificati a Monserrato, consentendo così di dare un maggior respiro alle facoltà del polo umanistico e giuridico, tra le più sacrificate. Attendiamo con ansia che il progetto venga finanziato».
TEMPI Tempi? Tre, forse quattro anni. «Non corriamo - frena Melis - solo se la Regione darà il via libera al finanziamento si potrà cominciare a pensare al progetto, confrontandoci con gli organi competenti, il Senato accademico e le varie facoltà. Ci vorranno 3-4 anni, ma è un progetto importante, che va incontro alle esigenze degli studenti e dei docenti che avendo tutto concentrato in un'unica sede risparmieranno tempo e non verranno sballottati da una parte all'altra». (c. ra.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 42 – Lettere e opinioni
La Regione assicura: graduatorie pubbliche la settimana prossima
Giovani scienziati invecchiano (in attesa della borsa di ricerca)
   
Sono una dei 1.059 ammessi al Bando regionale per giovani ricercatori scaduto il 14 febbraio 2009. Credo che fosse nato con lo spirito di valorizzare i progetti di ricerca su tematiche relative al territorio sardo, riportando a casa i cervelli "fuggiti" all'estero. La mia storia probabilmente non è diversa da altre. Mi laureo a Napoli, col massimo dei voti, a 24 anni, in Biotecnologie. Fiera di essere sarda, cerco un contratto nelle Università della mia terra, visto che nel privato non c'è spazio. Nessuna offerta di lavoro, se non quella di segretaria. Gratis. Delusa, ma consapevole che forse la mia formazione non è sufficiente, riparto per Napoli, dove prendo il titolo di Dottore di ricerca e diverse borse di studio. Il mio cammino mi porta anche a Padova (presto il Cribi, un ottimo centro di ricerca) e alla Cornell University, negli Usa. A questo punto, provo a tornare in Sardegna, ma le porte sono chiuse: sono troppo qualificata. Riparto per gli Usa, uno dei pochi paesi che promuove la ricerca di giovani cervelli. Sono qui da più di due anni. Ma il mal di Sardegna mi spinge verso il progetto "Borse di ricerca per giovani ricercatori". Siamo nel febbraio 2009. A luglio è stato pubblicato l'elenco degli ammessi. Da allora, nessuna notizia. È indecoroso che in otto mesi la Regione non sia stata capace di esaminare poco più di mille domande e stilare una graduatoria. Comincia a sfiorarmi l'idea che la mia terra faccia mobbing passivo contro chi potrebbe migliorare le cose, usando il solo sistema che la macchina burocratica conosce: non dare risposte e procrastinare i risultati.
LETTERA FIRMATA
 
Le graduatorie per le borse di ricerca sono finalmente pronte e dovrebbero essere consultabili sul sito Internet della Regione dalla settimana prossima. Così assicura Fabio Tore, responsabile del Bando presso il Centro regionale di programmazione. Respingendo l'immagine di una burocrazia ottusa che si oppone al dinamico mondo della ricerca: «I progetti non si sono arenati nei nostri uffici. Da luglio erano all'esame del comitato di esperti ed accademici che doveva valutarli nel merito: 38 specialisti, tutti esterni alla Regione, selezionati dagli elenchi del Ministero dell'Università, come prevede la legge 7 ». Il dottor Tore difende il lavoro della sua piccola équipe: in sei hanno fatto la scrematura "formale" delle 1.182 richieste iniziali. E poi hanno individuato i referees che avrebbero dovuto valutare nel merito i 1.059 progetti ammessi: luminari nei loro settori, non sempre disponibili a tamburo battente. Tra l'altro, sottolinea il funzionario del Crp, il bando era molto ampio e le ricerche proposte spaziavano dalla poesia sarda antica alle biotecnologie: il rischio di intoppi era stato previsto dai tecnici, che però sono rimasti inascoltati. E ora devono gestire lo scontento dei candidati.
In conclusione, gentile lettrice, la sua impazienza è comprensibile. Ma è plausibile che i tempi lunghi siano dovuti alla novità di procedure non collaudate. E magari anche a limiti propri del Bando (aperto a dottori di ricerca come a semplici laureati) e della stessa legge regionale sulla ricerca scientifica. Speriamo che, verificati i punti critici, vi si metta rimedio. A vantaggio di tutti.
DANIELA PINNA  
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 24
convegno
Leucemie e trombosi in crescita: esperti internazionali a confronto
   
Crescono in Sardegna le leucemie e le trombosi, così come aumentano i sardi che assumono farmaci anticoagulanti. Il trapianto di midollo osseo è e sarà una buona risorsa. Di questo e delle nuove frontiere della ricerca si parlerà a Cagliari il 16 e 17 ottobre, nella sala conferenza del T Hotel, in occasione del convegno nazionale “Nuovi progressi in ematologia e nella coagulazione”.
I più qualificati esperti nelle varie branche dell'ematologia - tra i relatori Antonio Cao e Paul Giangrande, luminare dell'Oxford college - si confronteranno sulle prospettive della terapia cellulare genica, sui nuovi farmaci contro l'eomofilia, sul monitoraggio degli anti tromboci e sulla diagnosi prenatale.
Il simposio, presieduto da Roberto Targhetta, è curato dal Centro Emofilia e Patologia della coagulazione dell'università di Cagliari. «Il numero dei pazienti sardi che assumono farmaci anticoagulanti orali sono in costante aumento», spiega Targhetta, «soprattutto quelli affetti da cardiopatie o portatori di protesi valvolari cardiache, soggetti a grande rischio trombotico».
Al convegno si dibatterà anche di ematologia oncologica pediatrica e dell'età adulta. «Le leucemie linfoblastiche e mieloidi rappresentano le neoplasie ematologiche più frequenti in età infantile», sottolinea il presidente del congresso.
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Gli studenti sono tornati in piazza 
Centinaia di giovani di medie e università contro i tagli della Gelmini 
Corteo sino a piazza Garibaldi «In Sardegna la situazione è ancora più drammatica: oltre il collasso» 
PAOLO CAMEDDA 
 
CAGLIARI. Oltre quattrocento studenti sono scesi in piazza ieri mattina contro i tagli alla scuola pubblica decisi dal ministro Maria Stella Gelmini. Alla manifestazione hanno partecipato gli alunni delle superiori e delle medie, ma c’erano anche studenti universitari. Dopo l’incontro in piazza del Carmine, i manifestanti hanno formato un corteo, con in prima linea le organizzazioni Unione degli studenti e Movimento studentesco cagliaritano, e, scortati dalle forze dell’ordine, hanno sfilato per le vie del centro fino a raggiungere piazza Garibaldi. C’erano tante bandiere delle due associazioni, e molti ragazzi avevano fischietti e megafoni. Davanti al corteo gli studenti reggevano due grandi striscioni: «Diamogli una lezione», diceva il primo, «Studiare: il nemico non si combatte con l’ignoranza», il secondo, realizzato dal Movimento studentesco. Lungo tutto il tragitto sono stati tanti anche gli slogan gridati contro il ministro Gelmini. «Protestiamo insieme alle altre città italiane per far valere i nostri diritti - ha detto Roberto Ursino, rappresentante di istituto del Grazia Deledda e membro dell’Unione degli studenti - e contestiamo il taglio dei fondi alla scuola pubblica e la scomparsa della meritocrazia». Il coordinatore dell’Unione degli studenti, Giacomo Dessì, focalizza l’attenzione sulla situazione sarda. «In un quadro a tinte fosche per tutta la scuola italiana - ha affermato - la situazione dell’istruzione pubblica in Sardegna è ancora più drammatica». I problemi maggiori? «Nella qualità della didattica e nell’ediliza scolastica», ha dichiarato ancora Dessì. I membri del Movimento studentesco distribuiscono volantini, nei quali, in cinque punti, esprimono il loro pensiero. «Ci battiamo in difesa della scuola pubblica messa in pericolo dai tagli della Gelmini - si legge - degli insegnanti precari che hanno perso il lavoro, della laicità dello Stato, della democrazia, della libera informazione. Vogliamo una scuola multiculturale che affronti i problemi sociali».
 Anche gli universitari sono preoccupati per i tagli che colpiranno gli Atenei sardi a partire dal prossimo anno. «Siamo qui per difendere la dignità dell’istruzione pubblica. Le Università di Cagliari e Sassari rischiano un grosso ridimensionamento il prossimo anno perché non sono state inserite dal ministro fra gli atenei virtuosi - ha detto Alessandro Serra, studente di Scienze Politiche - quando invece i finanziamenti statali dovrebbero andare in senso opposto, e cioè aiutare maggiormente chi si trova in difficoltà, per non aumentare il gap con i primi».
 A novembre è prevista una settimana di mobilitazione promossa da di Azione studentesca.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Convegno. Lunedì confronto tra esperti 
Malattie rare e genetiche, lezione magistrale del professor Antonio Cao 
 
 CAGLIARI. Confronto tra i maggiori esperti nazionali e internazionali nell’ambito delle malattie rare, dello screening neonatale e delle malattie metaboliche ereditarie. Per la prima volta in Sardegna, da lunedì a mercoledì si terrà in città (al T-hotel) il congresso nazionale Simmsn (Società malattie metaboliche ereditarie screening neonatale) e Simgeped (Società italiana malattie genetiche pediatriche e disabilità). Il simposio sarà aperto da Antonio Cao con una lezione magistrale su alcuni aspetti genetici di particolari malattie autoimmuni. Tra gli argomenti saranno trattati anche le questioni legate allo screening neonatale, alla fibrosi cistica e alle malattie del metabolismo degli amminoacidi.
 

Questionnaire and social

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