Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 October 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Insegnamento di qualità
 
Riprendono oggi gli incontri del Laboratorio didattico Caralitano, l'iniziativa dell'Università che ha visto decine di docenti impegnati in un corso su argomenti e criteri legati alla docimologia, la scienza che si occupa dell'attendibilità e dell'oggettività dei sistemi di valutazione scolastica. Si tratta della prima esperienza a livello nazionale sulla qualità dell'insegnamento. Oggi alle 11,30, nell'aula Boscolo, a Monserrato, la Cabina di regia nazionale incontrerà gli studenti.
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Un premio per gli studenti più brillanti
In palio 750 mila euro a favore della ricerca in diversi campi
Ateneo. Concorso internazionale Eni-Award presentato ieri nella facoltà di Ingegneria
Dalla ricerca alle energie rinnovabili, dall'ambiente al futuro degli idrocarburi: sono i campi in cui gli studenti universitari possono cimentarsi e mettersi alla prova, partecipando al concorso Eni
 
Settecentocinquanta mila euro a disposizione degli studenti più brillanti. L'occasione arriva dal Premio internazionale bandito dall'Eni, ente nazionale idrocarburi: un'iniziativa che consentirà agli universitari più meritevoli di mettersi in mostra e di farsi valere in diversi campi: dalla ricerca alle energie rinnovabili, dall'ambiente al futuro degli idrocarburi.
L'INIZIATIVA Ieri mattina la presentazione nell'aula magna di Ingegneria, in piazza d'Armi, delle quattro sezioni del premio Eni Award. Per l'ateneo di Cagliari ha preso parte ai lavori Giorgio Massacci (preside di Ingegneria), Raimondo Ciccu (nuovo pro rettore per le Attività produttive) e Franco Meloni (responsabile direzione innovazione). Per l'Eni sono intervenute Georgia Eaton e Laura Prioli. «La nostra facoltà non può che plaudire iniziative di questa portata anche perché sui temi del bando abbiamo maturato competenze e attenzioni internazionali consolidate», ha detto il preside di Ingegneria Giorgio Massacci. Il bando si chiude il 30 ottobre prossimo.
I PREMI: NUOVE FRONTIERE DEGLI IDROCARBURI Il premio consiste in una medaglia d'oro, più 300 mila euro da assegnare al ricercatore o al gruppo di ricercatori che abbiano conseguito o promettano di conseguire in ambito internazionale significativi risultati di sviluppo di tecnologie per l'uso efficiente degli idrocarburi con particolare riferimento alle attività di esplorazione, produzione, trasporto, distribuzione e trasformazione.
ENERGIE RINNOVABILI E NON CONVENZIONALI Il premio consistente in una medaglia d'oro e 200 mila euro, sarà assegnato al ricercatore o gruppo di ricercatori che abbiano conseguito o promettano di conseguire in ambito internazionale rilevanti risultati di ricerca e sviluppo nel campo delle fonti di energia rinnovabili e non convenzionali.
PROTEZIONE DELL'AMBIENTE Il premio consiste in una medaglia d'oro, più 200 mila euro da assegnare al ricercatore o gruppo di ricercatori che abbiano conseguito in ambito internazionale rilevanti risultati di ricerca e innovazione nel campo della correlazione tra le attività umane e l'ambiente naturale, con riferimento ad approcci sia di tutela sia di risanamento ambientale.
DEBUTTO NELLA RICERCA Sono istituiti due premi, ciascuno consistente in una medaglia d'oro più 25 mila euro, da assegnare a laureati autori di tesi per il dottorato di ricerca svolte in Università italiane sui temi dell'efficienza nello sfruttamento degli idrocarburi, delle energie rinnovabili e non convenzionali e della protezione dell'ambiente. Per informazioni: www.eniaward.net.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Università
Rettore, costituito l'ufficio di gabinetto
 
È stato costituito l'ufficio di gabinetto del Rettore, coordinato dal capo di gabinetto Francesco Luigi Sotgiu, 60 anni, funzionario dell'Università e giornalista pubblicista dal 1990. Sotgiu è stato segretario della Cgil università, componente del Consiglio d'amministrazione e del Senato accademico integrato, ha inoltre ricoperto l'incarico di presidente dell'Ersu.
L'ufficio, oltreché dalla segreteria curata da Anna Guidi e Francesca Demartis, è composto da Alessandra Orrù (Politiche strategiche e rapporti istituzionali), Andrea Pùtzulu, capo ufficio stampa e redazione web, Ivo Cabiddu e Sergio Nuvoli (addetti stampa). L'ex capo ufficio stampa di Mistretta, Mario Frongia, diventa il responsabile della Comunicazione scientifica. 
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 37
Le Associazioni bocciano Urologia
Sassari. La Faistomo chiede la revoca di Centro d'Eccellenza per il reparto sassarese
Preoccupazione dopo il caso del paziente operato a metà
Il reparto ospedaliero disponeva di 31 posti, quello universitario di 20. Oggi Sassari ha 28 posti letto contro i 51 del passato
 
Domani mattina Marco Salis, presidente nazionale della F.a.istom.o (federazione associazione incontinenti, stomizzati e malati oncologici) e presidente regionale della Finco (federazione incontinenti) chiederà la revoca della qualifica di Centro di Eccellenza al reparto Urologia delle Cliniche Universitarie di Sassari.
Il riconoscimento era stato concesso due anni fa dalla Finco, dietro richiesta del Reparto, che «aveva dimostrato caratteristiche di alta professionalità sanitaria e organizzativa a favore dei pazienti» si legge in un documento della F.a.i.stom.o. «Per coerenza - scrive il presidente - tale riconoscimento oggi non può essere mantenuto dopo i fatti denunciati: è una forma di rispetto per tutti i pazienti e malati che altrimenti vedono calpestati i loro diritti e non riconosciute le legittime richieste di supporto».
La Federazione ha poi trasmesso un documento all'Assessore regionale alla sanità chiedendo un incontro. «Nel documento - precisa Marco Salis - abbiamo anche espresso la nostra preoccupazione per quanto accaduto chiedendo un immediato intervento a tutela dei pazienti e individuando eventuali responsabilità affinché non si ripetano simili fatti».
In realtà F.a.i.stom.o e Finco hanno già individuato le responsabilità e le cause degli episodi da noi denunciati (mesi di attesa per malati oncologici e un intervento a metà su un paziente per la mancanza di uno strumento). E le indicano con precisione: «L'accaduto fa pensare che chiudere il reparto di Urologia al SS. Annunziata ed accorparlo alle Cliniche Universitarie - si legge in un documento - sia stato deciso senza verificare i necessari livelli di efficienza e risorse a garanzia dei numerosi malati».
Il reparto ospedaliero disponeva di 31 posti, quello universitario di 20. Oggi Sassari ha 28 posti letto contro i 51 del passato. La scelta è stata fatta dall'ex assessore Nerina Dirindin contro ogni logica: con l'innalzamento dell'età media di vita delle persone infatti è costante l'incremento delle patologie dell'apparato urologico.
Il reparto ospedaliero non doveva essere soppresso anche perché quello universitario aveva già una lista d'attesa di diverse centinaia di pazienti. «La nostra federazione e le associazioni che vi aderiscono riconoscono le grandi professionalità mediche e paramediche diffuse nei nostri ospedali» afferma Marco Salis. «Ma nemmeno il più bravo dei chirurghi può fare nulla contro le inefficienze di un sistema che non permette neppure di avere gli strumenti per curare i malati».
GIBI PUGGIONI
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Lettere: corso sulla tossicodipendenza
 
La facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università organizza per l'anno accademico 2009/2010 un corso di approfondimento sul fenomeno della tossicodipendenza articolato in 2 moduli, per 30 ore, con inizio il 9 Novembre. Le iscrizioni scadono il 30 ottobre (massimo 100 partecipanti) La domanda di iscrizione va inviata via mail all'indirizzo: guaita@unica.it; oppure valguaita@tiscali.it.
 
6 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 15
sanità e formazione
Terapia con il laser, master per medici e dentisti
 
Si respira aria di innovazione all'Università degli studi di Cagliari. Per la prima volta in Sardegna apre i battenti il master in luce laser terapia di secondo livello, promosso dal dipartimento di Chirurgia e Scienze odontostomatologiche, in collaborazione con il Consorzio per lo Sviluppo delle Scienze odontostomatologiche e l'Accademy of Laser Education. Il corso post lauream (che rappresenta un punto d'arrivo per il dentista che si vuole occupare di terapia odontoiatrica con il laser) vanta un corpo docenti e un programma di altissima qualità. Studiato per dare allo studente una preparazione vera sia teorica che pratica.
L'iscrizione è rivolta ai laureati di secondo livello e a quelli in possesso del diploma di laurea conseguita secondo il vecchio ordinamento in Medicina e Chirurgia o in Odontoiatria e Protesi Dentaria o di un titolo equipollente ottenuto in Italia o all'estero. Il master (della durata di due anni per complessivi 120 crediti formativi universitari) sfornerà veri specialisti nell'uso del laser in grado di sapere come e quando usarlo, ne conoscano tutti i pregi e i difetti possibili al fine di evitare al paziente la somministrazione di una terapia non adatta, ma soprattutto siano in grado di realizzare (grazie ai vari tipi di laser a disposizione) una trattamento di grande qualità.
La documentazione dovrà pervenire entro giovedì 22 ottobre, a mano o a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, al professor Vincenzo Piras, complesso odontoiatrico universitario via Binaghi 4, a Cagliari. Per maggiori delucidazioni è possibile contattare il direttore del master al numero 3384309297 o scrivere agli indirizzi e-mail: vpiras@unica.it o gloriadenotti@tiscali.it. Il bando è sul sito www.unica.it. ( al. co. ) 
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 10
La speranza in una molecola
Muntoni: si può vincere la distrofia muscolare
 Il professor Francesco Muntoni, cagliaritano trasferito da tempo a Londra, porta avanti un eccezionale esperimento con la speranza di arrivare presto a un farmaco. Pubblicati i risultati
di LUCIO SALIS
 
La scoperta di uno scienziato cagliaritano apre la strada alla cura della distrofia muscolare, malattia che colpisce i bambini maschi e li costringe a vivere in sedia a rotelle. Perché oggi non esiste una terapia. I risultati della ricerca, eseguita dall'équipe del professor Francesco Muntoni, direttore del MDEX Consortium di Londra, (organismo multidisciplinare che si occupa della distrofia di Duchenne) sono stati pubblicati, il 26 agosto scorso, nell'autorevole rivista scientifica The Lancet neurology, che gli ha dedicato anche la prima pagina e presentati al convegno annuale della World muscle society, tenutosi a Ginevra a settembre.
La distrofia muscolare si manifesta prima negli arti inferiori, provocandone la progressiva paralisi, poi si diffonde in tutto il corpo, interessando anche l'apparato respiratorio. Si presenta in numerose varianti, le più note sono la distrofia di Duchenne e di Becker. Considerata malattia rara, si calcola che colpisca un bambino ogni 3500. I casi stimati sono 5000 in Italia e 250 mila nel mondo, ma sono approssimativi perché non esiste un data base ufficiale. Non ci sono neppure cure specifiche, ma si cerca di assicurare ai pazienti le migliori condizioni di vita attraverso un'assistenza multidisciplinare basata sulla fisiokinesiterapia, la chirurgia ortopedica, i controlli cardiologici e l'assistenza respiratoria.
All'origine di questa patologia c'è la mutazione di un gene del cromosoma X, che sovrintende alla produzione di una proteina, la distrofina, indispensabile per avere il tono muscolare. Ed è proprio sulla distrofina che punta la ricerca condotta da Muntoni. Sinora con ottimi risultati, che aprono incoraggianti prospettive. Attraverso l'inserimento di una molecola, chiamata AVI 4658, in un muscolo del piede di alcuni malati, si è infatti riusciti a provocare la ricomparsa della distrofina. «L'aspetto innovativo della nostra ricerca - spiega Muntoni da Londra - è l'uso di queste piccole molecole, legate al messaggio che i geni producono e consentono la riparazione, almeno temporanea, della mutazione che porta altrimenti alla malattia di Duchenne».
In un primo tempo le sperimentazioni sono state compiute su animali, poi su esseri umani. «In particolare, su 7 pazienti, di età compresa fra i 10 e i 17 anni, che hanno ricevuto un'iniezione della molecola su un muscolo del piede , sottoposto a biopsia dopo circa un mese. Per verificare se il trattamento fosse stato ben tollerato, ma soprattutto che l'effetto fosse quello atteso: la riparazione temporanea del gene difettoso con la produzione della distrofina».
Il farmaco-molecola è stato somministrato in basso dosaggio a 2 pazienti e in quantità più elevata agli altri 5. In questi ultimi si è avuta una produzione di distrofina pari al 45 per cento di quella di un muscolo sano. Negli altri 2 la quantità rilevata è stata insignificante. Le analisi sulla sicurezza non hanno evidenziato effetti collaterali.
Di fronte a questi dati sorprendenti, è doverosa la prudenza, ma un fatto sembra incontrovertibile: la presenza di distrofina ottenuta riparando il gene significa poter ridare tonicità a un muscolo rigido. E infatti i ricercatori hanno deciso di andare avanti.
«Considerati i risultati molto incoraggianti, nel febbraio 2009 abbiamo iniziato un altro studio, nel quale stiamo verificando l'efficacia della stessa molecola, ma questa volta somministrata per via endovenosa e ripetutamente, in modo da raggiungere tutti i muscoli del corpo, visto che tutti muscoli sono colpiti dalla Duchenne. Oggi lo studio è già al 65 per cento e va avanti spedito».
L'obiettivo e arrivare quanto prima a ottenere un farmaco. E infatti Muntoni precisa: «Se otterremo i risultati sperati, cercheremo di registrare questo nuovo approccio come prodotto medicinale nel 2011 o nel 2012 al più tardi. Siamo già discutendo con le autorità che disciplinano l'approvazione dei nuovi prodotti».
Francesco Muntoni, 50 anni, è figlio d'arte. Il padre è il professor Sergio Muntoni, studioso noto soprattutto per le ricerche sulle malattie metaboliche. Il fratello Sandro è professore associato di Patologia generale al dipartimento di Tossicologia dell'università di Cagliari. Francesco è sposato con Silvia Torelli (anche lei ricercatrice) ha due figlie. Si è laureato nel 1984 a Cagliari (tesi con Gianluigi Gessa: 110, lode, menzione speciale) e specializzato in Neuropsichiatria infantile a Sassari. Ha collaborato con Antonio Cao, Carlo Cianchetti, Marisa Marrosu e Mario Pirastu. Nel '93 ha deciso di allargare gli orizzonti emigrando a Londra, dove lo hanno subito apprezzato: nel '98 era già professore di Neurologia pediatrica presso l'Imperial college di Medicine. Dal '96 dirige il Dubovitz neuromuscular centre, uno dei più prestigiosi centri europei di diagnosi e ricerca sulle malattie neuromuscolari in età infantile. L'anno scorso ha trasferito il suo gruppo clinico, di ricerca e diagnostica dall'Imperial college all' Institute of child health and Great ormond street hospital for children di Londra, dove il suo lavoro di ricerca è molto facilitato. Ha 350 pubblicazioni scientifiche.
Lo studio sulla distrofia muscolare non è il primo che pubblica su Lancet, eppure Francesco Muntoni preferisce il basso profilo, anche se ha i titoli per essere definito un cervello in fuga da un'università in cui dilaga il nepotismo. Così ammette che «è possibile lavorare seriamente anche in Sardegna, ho colleghi con curricula e attività scientifiche di tutto rispetto». Poi però aggiunge che «si potrebbe lavorare ancora meglio, soprattutto se la scelta delle assegnazioni di responsabilità e fondi fossero maggiormente rispettose degli aspetti meritocratici e di qualità degli individui che meritano». E conclude: «Forse un po' troppo spesso interessi di parte interferiscono con le scelte tecniche. Questo è sicuramente un aspetto che dovrebbe ricevere maggiore attenzione, perché spendere meglio i pochi soldi che ci sono è un obbligo e una necessità». In cauda venenum.

8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Alla scoperta dei maghi delle invenzioni 
Uno dei temi del premio è l’efficienza delle energie rinnovabili 
 
CAGLIARI. Dalla ricerca alle energie rinnovabili, passando per la tutela dell’ambiente e il futuro degli idrocarburi. L’Eni mette 750 mila euro a disposizione degli studenti. In cambio, chiede idee, innovazione, fantasia, territorio e sviluppo.
 Il premio è stato presentato ieri nell’aula magna di ingegneria: «La nostra facoltà plaude a iniziative di questa portata perché sui temi del bando abbiamo maturato competenze e attenzioni internazionali oramai consolidate» ha detto il preside, Giorgio Massacci. L’Eni Award si sviluppa su quattro sezioni: Nuove frontiere degli idrocarburi (medaglia d’oro più 300 mila euro “per il ricercatore, o il gruppo di ricerca, che abbia conseguito o promettano di conseguire significativi risultati di sviluppo per l’uso efficiente degli idrocarburi con riferimento a esplorazione, produzione, trasporto, distribuzione e trasformazione), Energie rinnovabili e non convenzionali (medaglia d’oro e 200 mila euro per le ricerche sulle fonti di energia rinnovabili e non convenzionali), Protezione dell’ambiente (medaglia d’oro più 200 mila euro per ricerca e innovazione nella correlazione tra attività umane e ambiente) e Debutto nella ricerca (due premi, con medaglia d’oro e 25 mila euro ciascuno per laureati con tesi per il dottorato di ricerca svolte in atenei italiani sull’efficienza nello sfruttamento di idrocarburi, energie rinnovabili e non convenzionali, protezione dell’ambiente).
 Al lancio del premio hanno preso parte anche Raimondo Ciccu (pro rettore attività produttive) e Franco Meloni (responsabile direzione innovazione). Per l’Eni sono intervenute Georgia Eaton e Laura Prioli.
 Gli elaborati dovranno essere presentati all’Eni entro il 30 ottobre.
 

Questionnaire and social

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