Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 September 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Il troppo cibo è come una droga 
Lo dice una ricerca del team guidato dal farmacologo Di Chiara 
 
CAGLIARI. «L’abuso di cibo produce sul nostro cervello gli stessi effetti delle sostanze stupefacenti sui tossicodipendenti». A questa conclusione è giunta una ricerca del dipartimento di Tossicologia dell’Università, condotta da Gaetano Di Chiara e cofinanziata da David Kessler, decano della School of Medicine di San Francisco.
 Lo studio è stato effettuato dopo il raffronto fra le reazioni cerebrali su chi assume droghe e i topi-cavia che mangiano cibo in eccesso. L’indagine ha dimostrato che ogniqualvolta il cervello riceve uno stimolo, i neuroni liberano un’infinità di neurotrasmettitori e sono queste sostanze a portare le informazioni fra le cellule del sistema nervoso. Fra i neurotrasmettitori c’è la dopamina, molecola fondamentale nel processo che “porta l’uomo a voler riprovare più volte una sensazione quando la trova piacevole”, scrivono i ricercatori. Nel caso del cibo, la dopamina fa sì ad esempio che dopo aver assaggiato una volta il cioccolato, ogni volta che lo vediamo proviamo il desiderio di mangiarlo per risentire quella sensazione piacevole.
Quando si mangia cioccolata per la prima volta, nell’area chiamata shell del nucleo accumbens, cioè la cassaforte del piacere nel cervello, è sprigionata una quantità di dopamina, che non aumenta dopo ogni scorpacciata, ma soltanto cinque giorni più tardi. Quando invece il cervello riceve stimoli gratificanti non naturali, come nel caso di chi usa cocaina, il nucleo è portato a lavorare in modo continuo e frenetico, e nasce così la dipendenza. La ricerca ha dimostrato però che se un individuo consuma cibo in quantità eccessive e dunque innaturali, gli effetti prodotti sono gli stessi della cocaina. «Durante lo studio, condotto sui topi-cavia», ha detto Valentina Bassareo, componente del team, «abbiamo simulato la condizione dell’uomo che consuma cioccolato o cibi salati in eccesso. Così abbiamo potuto vedere che, nei soggetti nei quali si manifesta un bisogno irrazionale di mangiare, il cibo si comporta come uno stupefacente. In altre parole, il loro cervello sprigiona dopamina ogni volta che assumono cibo. La conseguenza è che presto diventano cibo-dipendenti». (p.c)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Cagliari
IN BREVE 
GIORNALISMO
Iscrizioni al master universitario
 
ORISTANO. Sono aperte le iscrizioni al nuovo Master biennale in Giornalismo dell’Università di Sassari. Il Master è una delle 14 scuole convenzionate con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti e sostituisce il praticantato: al termine dei corsi si è ammessi a sostenere l’esame di stato per giornalisti professionisti. I posti disponibili sono 30. Si accede attraverso selezioni. Per i più meritevoli sono disponibili 8 borse di studio, ciascuna di 3.400 euro l’anno.
 Per iscriversi è necessaria una laurea almeno triennale. Le domande devono essere presentate entro il 2 ottobre. Informazioni sul sito http://mascom.uniss.it o al telefono 079-2823124.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
Cagliari rivede il piano 
Le nuove direttive hanno costretto la Regione ad aggiornare le decisioni sulla lotta al virus 
 
CAGLIARI. Non c’è allarme per l’influenza A, ma le nuove direttive del ministero per la salute sulle vaccinazioni costringeranno la Regione a rivedere il piano per la pandemia influenzale, che malgrado abbia provocato fino ad oggi un numero di decessi di gran lunga inferiore alle forme di infezione diffuse negli anni passati continua a far paura. Questa mattina alle 10.30 si riunisce quello che con una scelta vagamente malaugurante è stato battezzato Comitato pandemico regionale, a convocarlo è stato il direttore del servizio prevenzione Donatella Campus. Già in questi giorni saranno comunicate le decisioni assunte per combattere la diffusione del virus. Fanno parte di quest’organismo alcuni fra i maggiori specialisti nelle malattie virali: il direttore generale della sanità, il direttore del servizio prevenzione e gli specialisti Maria Stella Mura, docente di malattie infettive dell’azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, Giuseppe Angioni, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Fiorenzo Delogu, responsabile servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl 1 di Sassari, Giorgio Steri, responsabile servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl 8 di Cagliari, Paolo Emilio Manconi, docente medicina interna dell’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, Paolo Castiglia, docente di Igiene all’università di Sassari, Giovanni Panichi, responsabile del servizio veterinario di sanità animale dell’Asl 5 di Oristano, appena nominato commissario della stessa Azienda sanitaria, Vassilios Fanos, docente di pediatria all’università di Cagliari, Lucia Carta, responsabile del servizio farmaceutico dell’Asl 1 di Sassari.
 Il Comitato è stato recentemente integrato con Antonina Dolei, docente di virologia all’università di Sassari, Giuseppe Vacca, rappresentante dei pediatri di libera scelta, Salvatore Cinus, rappresentante della Protezione civile. Portavoce scientifico è Paolo Emilio Manconi.

4 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 23
Attenzione all’abuso di cibo, dà dipendenza come la coca
Lo studio. La scoperta da una ricerca del dipartimento di Tossicologia dell’Università di Cagliari
Il cervello reagisce allo stesso modo quando riceve impulsi dovuti all’assunzione
Smodata di alimenti o droghe: libera la dopamina, le conseguenze sono identiche
 
Pane, cioccolata o cocaina per il cervello dell’uomo pari sono: in casi di abuso si crea una dipendenza. Cibo, farmaci o droghe: l’effetto dell’assunzione eccessiva è il medesimo. È la conclusione di una ricerca del dipartimento di Tossicologia dell’Università di Cagliari condotta da Gaetano Di Chiara e cofinanziata da David Kessler, decano della School of Medicine di San Francisco, università della California. I ricercatori hanno confrontato gli effetti sul sistema nervoso delle sostanze stupefacenti nei soggetti tossicodipendenti con quelli dovuti all’abuso di cibo nel caso di soggetti che manifestano un atteggiamento compulsivo nei suoi confronti, come avviene nei casi di bulimia e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata). Quando il cervello riceve uno stimolo, i neuroni liberano i neurotrasmettitori cerebrali, sostanze che trasmettono le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso. Uno dei neurotrasmettitori è la dopamina che riveste una grande importanza nel processo che permette di associare ad un evento piacevole gli stimoli che ci richiamano a voler riprovare la stessa sensazione: se mangiare cioccolato ci fa provare piacere, ogni volta che vediamo il cioccolato ci viene il desiderio di mangiarlo per ricercare quello stesso piacere. Con la prima assunzione di cioccolato, in una specifica area del cervello chiamata shell del nucleo accumbens, viene liberata una certa quantità di dopamina. In seguito però il livello di dopamina non cresce ogni qual volta viene assunto cioccolato, ma riprende ad aumentare solo dopo cinque giorni circa. Gli stimoli gratificanti non naturali, come le sostanze stupefacenti, stimolano invece il nostro cervello in maniera innaturale. Nel caso della cocaina per esempio, la dopamina viene liberata nella shell del nucleo accumbens ogni volta che viene assunta, mantenendo alto il livello di dopamina, la cocaina favorisce un apprendimento associativo abnorme che diventa patologico. “Durante lo studio, svolto sui ratti da laboratorio, abbiamo simulato la condizione dell’individuo che consuma cioccolato o cibi salati in eccesso” spiega Valentina Bassareo componente del gruppo di ricerca di Cagliari, «e abbiamo valutato il loro livello di dopamina ogni volta che assumevano cibo. Nei soggetti che manifestano un bisogno irrazionale di mangiare, il cibo si comporta al pari della cocaina e libera dopamina ogni volta che l’individuo lo consuma, portando alla dipendenza». ■
5 - L'Unione Sarda
Prima pagina
Dualismo Nord-Sud
Università in agonia tra tagli e premi
di Beniamino Moro  
 
Nei giorni scorsi si sono fatti in tutta l'università italiana i test di ammissione ai vari corsi di laurea. Da tali test sono emersi elementi di valutazione tutt'altro che brillanti sulla preparazione dei nostri studenti. Parte da qui, dalla preparazione degli studenti, il discorso meritocratico che con molta fatica si sta facendo strada in Italia e che coinvolge l'intera istituzione universitaria, per non parlare dell'intera scuola italiana.
Limitandoci all'Università, di recente il governo ha approvato due provvedimenti che hanno fatto molto discutere e che sono destinati a condizionare fortemente le attività universitarie già dall'imminente inizio del nuovo anno accademico. Il primo è costituito dal ridimensionamento dei fondi statali a favore dell'Università contenuto nella legge 133/2008, che prevede un taglio drastico di 1.441,5 milioni di euro in 5 anni, corrispondente a regime a una decurtazione di circa l'11% della spesa universitaria complessiva. La decurtazione, contenuta quest'anno in 63,5 milioni, sarà di 190 milioni il prossimo anno, per aumentare a 316 milioni nel 2011, a 417 milioni nel 2012 e, per le Università che riusciranno a sopravvivere, diventerà di 455 milioni nel 2013.
Il taglio non è giustificato dall'esistenza in Italia di una spesa eccessiva rispetto agli altri Paesi Ocse, in quanto i vari indicatori internazionali presi in considerazione ci dicono che la spesa pubblica per l'istruzione terziaria nel nostro Paese è ben lungi dall'essere eccessiva, anzi è piuttosto carente in rapporto agli altri Paesi sviluppati con cui ci confrontiamo più direttamente.
Il secondo provvedimento che ha fatto discutere riguarda il decreto del ministro dell'Università Gelmini del luglio scorso con cui si è attivato un meccanismo premiale nella distribuzione dei fondi, limitatamente al 7% degli stessi. La premialità è stata stabilita in base a parametri riferiti alla didattica e alla ricerca scientifica. Esclusi gli atenei dell'Italia centrale, tra le Università premiate, solo 4 su 27 sono del Sud. Tra le Università punite, invece, solo 3 su 27 sono del Nord. Il risultato è che 52,6 milioni di euro vengono così trasferiti dal Sud verso il Nord. Certamente, l'ultima cosa di cui il nostro Paese ha bisogno è di alimentare un nuovo dualismo Nord-Sud alla rovescia, che coinvolga l'Istituzione universitaria. Quanto alle due Università sarde, Cagliari viene penalizzata con 2.917.500 euro e Sassari con 2.465.100 euro. Nelle condizioni economiche disastrate che la Sardegna sta attraversando, dove si troveranno le risorse sostitutive?
Peraltro, pur essendo a favore di criteri di premialità, il merito va riconosciuto ai singoli ricercatori, ai gruppi di ricerca e ai Dipartimenti e non, come si è fatto, alle Università in modo indistinto. Così si premiano anche i gruppi di ricerca mediocri delle Università virtuose e si puniscono i gruppi di ricerca virtuosi delle Università mediocri, senza tenere conto del fatto che punte di eccellenza da premiare esistono dappertutto, al Nord, al Centro e al Sud. Una riforma meritocratica degna di questo nome deve poter individuare e valorizzare il merito e le eccellenze anche e soprattutto nelle Università del Mezzogiorno e indirizzare i premi verso i dipartimenti dove tali eccellenze si formano.
 
6 - L'Unione Sarda
Cagliari – pagina 17
La cioccolata? Genera dipendenza come la droga
Lo conferma un nuovo studio del dipartimento di Tossicologia dell'Università
   
La cioccolata può generare dipendenza come una droga. La conferma arriva da uno studio del dipartimento di Tossicologia dell'Università di Cagliari, che ha messo a confronto gli effetti sul sistema nervoso delle sostanze stupefacenti nei tossicodipendenti con quelli dovuti all'abuso di cibo nel caso di persone che manifestano un atteggiamento compulsivo nei suoi confronti, come avviene nei casi di bulimia e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata).
«Nei casi di abuso di cibo, il cervello manifesta lo stesso comportamento che assume nel caso di abuso di farmaci, generando una dipendenza», afferma Valentina Bassareo, componente del gruppo di ricerca guidato dal farmacologo Gaetano Di Chiara.
Secondo lo studio, «quando il cervello riceve uno stimolo, i suoi neuroni liberano i neurotrasmettitori cerebrali, sostanze che trasmettono le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso. Uno dei neurotrasmettitori», spiega Valentina Bassareo, «è la dopamina che riveste una grande importanza nel fenomeno dell'apprendimento associativo, il processo che permette di associare ad un evento piacevole gli stimoli che ci spingono a voler riprovare la stessa sensazione: se mangiare cioccolato ci fa provare piacere, ogni volta che vediamo il cioccolato ci viene il desiderio di mangiarlo per ricercare quello stesso piacere».
«Normalmente», aggiunge la ricercatrice, «gli stimoli gratificanti naturali come il cibo, l'acqua e l'accoppiamento, attivano in maniera naturale il nostro cervello innescando quello che viene chiamato meccanismo adattativo. Con la prima assunzione di cioccolato, in una specifica area del cervello chiamata shell del nucleo accumbens , viene liberata una certa quantità di dopamina. In seguito però il livello di dopamina non cresce ogni volta che viene assunto cioccolato, ma riprende ad aumentare solo dopo cinque giorni circa».
Secondo lo studio gli stimoli gratificanti non naturali, come le sostanze stupefacenti, stimolano invece il nostro cervello in maniera innaturale, persistente e continua. Con la cocaina la dopamina viene liberata nella shell del nucleo accumbens ogni volta che viene assunta; mantenendo alto il livello di dopamina. «Durante lo studio svolto sui ratti da laboratorio», conclude Bassareo, «abbiamo verificato che nei soggetti che manifestano un bisogno irrazionale di mangiare, il cibo si comporta al pari della cocaina e libera dopamina ogni volta che l'individuo lo consuma, portando alla dipendenza».
 
 
 
 
 
 
 
 

Questionnaire and social

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