1 – La Nuova Sardegna

Pagina 10 - Cagliari

ORISTANO. Il pane a fermentazione naturale che non scatenerebbe le celiachie, le meraviglie dei vini ottenuti da vitigni autoctoni come il vermentino. Ma anche film trasparenti e commestibili, derivati dal siero del latte, per involgere gli alimenti e proteggerli.

Queste e altre scoperte, frutto del lavoro degli studenti delle facoltà di Agraria e tecnologie alimentari, saranno al centro di una intensa tre giorni, che a partire da domani, permetterà di per fare il punto sulla ricerca in materia di biotecnologie agroalimentari e delle food tecnology compiute dalle università italiane.

Così si annuncia la 14º edizione del Workshop nazionale ospitato quest’anno in città e che vedrà, da mercoledì a venerdì, la presenza di 23 facoltà e 150 studenti (8 i sardi) delle università italiane. Un appuntamento annuale, che per questa edizione si svolge appunto a Oristano, quasi una scommessa, come ha sottolineato ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione, il professor Antonio Farris, preside della Facoltà di Agraria di Sassari, da parte del Consorzio 1, in un periodo non certo facile per le università gemmate, alle prese con poderosi tagli ai finanziamenti.

«Un’occasione propizia - ha detto ancora Farris - per promuovere, dinanzi alla comunità scientifica nazionale, il corso di laurea in tecnologie enologiche, viticole e alimentari».

Giampietro Pili, presidente del Consorzio 1, ha rimarcato come il workshop si proponga come un’occasione formidabile per gli studenti del corso di Oristano di far conoscere e mettere a confronto il lavoro di ricerca scientifica svolto durante gli studi.

Proprio il lavoro di uno studente della facoltà di Agraria di Sassari, lo scorso anno venne scelto per il Congresso di Berlino.

Ciascuno studente presenterà la propria ricerca attraverso dei poster, mentre i lavori del workshop, al quale parteciperanno ricercatori provenienti da tutta Italia, saranno aperti da una cerimonia ufficiale in programma mercoledì pomeriggio, alle 15, al Teatro Antonio Garau.

Michela Cuccu