Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 September 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA - ePOLIS

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Importante ricerca condotta dal dipartimento di Scienze chimiche dell'Università
Medicinali “intelligenti” contro i tumori
Particelle magnetiche indirizzano le cure sulle cellule malate
Novità importanti sulla lotta contro i tumori da una ricerca condotta a Cagliari
 
Una nuova tecnica per la lotta contro il cancro. Nei laboratori del dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Cagliari, un'équipe di ricercatori ha fabbricato delle nano particelle visibili solo al microscopio elettronico, che possono essere comandante a distanza con dei campi elettromagnetici: in futuro trasporteranno il farmaco utilizzato nelle terapie tumorali direttamente nel cuore della cellula malata, evitando così gli effetti collaterali che la chemioterapia può dare all'organismo. Non solo. Questi nano magneti potranno anche agganciare le cellule tumorali, aumentandone la temperatura sino a ucciderle.
LO STUDIO A lavorare da oltre due anni sul versante biomedico delle nano tecnologie è l'équipe scientifica guidata da Anna Musinu, 56 anni, professore di Chimica-fisica e presidente del corso di laurea di Scienze dei materiali nella facoltà di Scienze. Un team di dieci docenti e ricercatori che sta studiando come fabbricare e utilizzare in campo medico le particelle composte da una manciata di atomi. «I nano magneti», spiega la docente, «possono essere guidati dall'azione di un campo magnetico. Bisogna pensarle come delle piccolissime navicelle, capaci di navigare nel sangue. Una delle loro possibili applicazioni è la somministrazione guidata del farmaco. Una volta “agganciato” il farmaco, le nano particelle possono essere guidate verso la zona colpita da tumore e, arrivate a destinazione, rilasciare il loro carico solo dove necessario. In questo modo il farmaco può agire in maniera puntuale senza provocare danni ai tessuti sani circostanti».
LA NOVITÀ Qualcosa di molto simile a un sommergibile radiocomandato che naviga nel sangue, indirizzato da campi magnetici esterni, che arrivato sul bersaglio lo annienta con una scarica di medicinale. Ma questo non è l'unico modo di utilizzare le nano particelle, come assicurano gli esperti che le stanno fabbricando. «L'altra importante applicazione», prosegue Anna Musinu, «potrebbe essere la distruzione di un tumore attraverso l'ipertermia. Le cellule cancerogene possono infatti essere annientate sollevando la loro temperatura a 42.5 gradi e mantenendola per più di 30 minuti. Guidati dai campi elettromagnetici, i nano magneti possono agganciare le cellule malate e, sotto l'azione di un campo magnetico, liberare calore fino al raggiungimento della temperatura critica per la sopravvivenza delle cellule tumorali». Il funzionamento, spiegano dall'Università, è simile a quello del forno a microonde: entrati nella cellula, le particelle possono essere fatte oscillare, sprigionando calore. Terminata la missione, verranno poi assorbite e distrutte dall'organismo.
I MATERIALI Le nano particelle create (o per meglio dire sintetizzate) nei laboratori della Cittadella universitaria di Monserrato vengono realizzate lavorando direttamente sugli atomi: vengono poi inglobate dai liposomi (piccole vescicole fosfolipidiche), così da essere più facilmente assorbite dalle cellule. «I nano magneti possono essere di ossido di ferro oppure di ferrite di cobalto, ma devono essere di circa 20 nanometri», spiegano dall'équipe, «dimensioni maggiori potrebbero ostruire i vasi, mentre se fossero inferiori potrebbero venire fagocitati dai macrofagi». Divorate da queste speciali cellule, verrebbero poi distrutte ed espulse senza portare a termine la missione.
Nonostante i successi, la ricerca è ancora alle prime fasi. Ora sarà dunque necessario un lavoro di collaborazione con i dipartimenti di Farmacia e Medicina: una volta valutata la tossicità dei nano magneti, si passerà poi alla sperimentazione sui topi da laboratorio.
FRANCESCO PINNA

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Fra turismo e cambiamenti climatici 
Si è chiusa la Summer School organizzata dalle Università di Cagliari e Sassari 
Parco di Porto Conte. Esperti a confronto sulle prospettive future dei flussi turistici internazionali 
 
ALGHERO. Si è conclusa nella sede del Parco di Porto Conte la Summer School Monitoring Sustainable Tourism, organizzata dal Centro ricerche economiche delle Università di Sassari e Cagliari, uno dei rari esempi in Europa di scuola estiva sul tema della sostenibilità.
 La terza edizione della scuola è stata interamente dedicata a un confronto sul tema degli effetti dei cambiamenti climatici sul turismo. La concorrenza tra destinazioni nel prossimo futuro si giocherà, infatti, non solo sul prezzo e sulla qualità dei servizi turistici ma sempre più sulla qualità dell’ambientale, incluso il clima.
 E’ stato calcolato che uno scenario possibile, nel 2071, potrebbe vedere città come Londra o Stoccolma avere un clima come quello attuale della Spagna o della Sardegna. Così l’incremento delle temperature o l’aumento del livello delle maree possono costituire una minaccia per il turismo, ma anche una opportunità se gli operatori delle varie destinazioni sapranno anticipare le scelte adattative per essere in grado di continuare ad attrarre flussi turistici. Inoltre, il 59% dei turisti si mostra attento alle questioni ambientali orientando le scelte della destinazione sulla base del loro impatto sull’ambiente.
 La scuola si è dunque occupata di fornire ai partecipanti gli strumenti di pianificazione turistica secondo un approccio integrato. I corsi sono stati tenuti nella sede del Parco, a Casa Giosa a Tramariglio, da Alessio Satta, direttore della Conservatoria delle Coste, ed Elisabetta Cherchi, ricercatrice del CRIMM (Centro Ricerche Modelli di Mobilità) dell’Università di Cagliari. I due sono stati coadiuvati da Carlo Perelli e Vania Statzu del CRENoS.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
SCOPERTA A CAGLIARI 
I nanomagneti come killer dei tumori 
 
CAGLIARI. Piccole particelle magnetiche, guidate dall’azione di un campo magnetico, potrebbero trovare applicazione in campo biomedico nella cura del cancro. Alleati dei farmaci antitumorali «nanomagneti» possono agire come killer selettivi delle cellule neoplastiche.
 Un lavoro di ricerca del dipartimento di Scienze Chimiche dell’università di Cagliari, diretto dalla professoressa Anna Musinu, ha portato alla sintesi di nanomagneti, microparticelle capaci di navigare nel flusso sanguigno sotto la guida di un campo magnetico. Una volta «agganciato» il farmaco, le nanoparticelle possono essere guidate verso la zona colpita da tumore e, giunte nel punto desiderato, rilasciare il loro carico solo dove necessario. In questo modo il farmaco può agire in maniera puntuale senza danneggiare i tessuti sani circostanti. Per i nanomagneti è in fase di studio un’altra applicazione biomedica: la distruzione di un tumore localizzato attraverso l’ipertermia. Le cellule cancerogene possono essere soppresse innalzando la loro temperatura a 42.5 C e mantenendola tale per più di 30 minuti.
 Guidati fino all’esatto punto in cui si trova il tumore, i nanomagneti possono agganciare le cellule tumorali e, sotto l’azione di un campo magnetico variabile di intensità opportuna, essere costretti a oscillare liberando calore fino al raggiungimento della temperatura critica per la sopravvivenza delle cellule tumorali. Il fenomeno è lo stesso che caratterizza il funzionamento del forno a microonde. Il gruppo di ricerca di Cagliari è impegnato nella preparazione delle nanoparticelle sintetizzandole e caratterizzandole per valutare le loro proprietà strutturali e magnetiche, e poterle poi inglobare nei liposomi.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Chiesa medievale e antisismica 
Un libro dello storico Roberto Coroneo che ha curato i lavori 
Domani l’inaugurazione ufficiale del tempio restaurato e dedicato a San Salvatore 
di Laura Sanna
 
IGLESIAS. L’hanno incollata, saldata, cucito lesioni vecchie di secoli e tra le mura hanno inserito fibre in carbonio e «calze» piene di malta. Oggi la chiesa di San Salvatore è poco meno di un edificio antisismico. Tre anni fa nessuno avrebbe scommesso sulla sua tenuta.
  I lavori di restauro dell’edificio sono conclusi da oltre due anni, poi è stata la volta dell’illuminazione e infine si è messo ordine nell’area attorno che era un misto tra il roveto e l’immondezzaio e domani ci sarà l’inaugurazione ufficiale. In realtà la chiesetta messa a nuovo è stata già presentata ai cittadini da tempo e in più di un’occasione si sono tenuti concerti, dunque quella di venerdì - a partire dalle 18 - sarà l’occasione per presentare l’insieme dei lavori e la pubblicazione sulla chiesa curata da Roberto Coroneo. Il libro, «La Chiesa altomedievale di San Salvatore di Iglesias», Edizioni Città di Iglesias, collana Memoria, Identità, Futuro, racconta sia la chiesa da un punto di vista storico e stilistico sia i difficili restauri e le scoperte a cui hanno portato, come le due piccole absidi laterali o le tracce di mosaici ormai scomparsi.
 Coroneo, docente di storia dell’arte medievale e preside della Facoltà di Lettere all’università di Cagliari, ha infatti seguito il restauro del tempio, il più antico della città e uno dei pochi esempi di architettura cruciforme bizantina dell’isola: solo un’altra chiesa ha le sue stesse caratteristiche, Santa Croce di Ittireddu, che si è conservata però molto meglio dato che è rimasta sempre una chiesa, trattata come tale. Il recupero di San Salvatore ha invece quasi del miracoloso per le condizioni di partenza dell’edificio, sconsacrato nel 1868, ceduto a privati e trasformato in abitazione privata e deposito di attrezzi. Condizioni di partenza pessime, dunque, anche se proprio le mura di uno degli astabili addossati hanno evitato che crollasse la parete sud della navata.
 «Attingendo alle opportunità di finanziamento europee, nazionali e regionali - dice il sindaco Pierluigi Carta -, la struttura è stata espropriata, restaurata e valorizzata: ora è di nuovo patrimonio della città. Dopo anni di generalizzata insensibilità nei confronti del patrimonio storico-architettonico cittadino si è imboccata la via maestra della valorizzazione dei beni culturali, che sono chiamati sempre più a caratterizzare la nuova identità di Iglesias».
 In condizioni precarie è invece un’altra chiesetta molto antica, fuori città: San Pietro di Serrachei, costruita su uno sperone roccioso in cima al monte San Pietro. Anche in questo caso la chiesa - la cui volta è parzialmente crollata due anni fa - è proprietà di privati. Si tratterà di valutare se anche in questo caso sia possibile un’operazione come quella adottata per San Salvatore.
5 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 17
Campi magnetici contro i tumori
Università. Una ricerca del dipartimento di Scienze chimiche: “nanomagneti” per aggredire cellule maligne
 
Piccole particelle magnetiche, guidate dall’azione di un campo magnetico, potrebbero trovare applicazione in campo biomedico nella cura del cancro. Alleati dei farmaci antitumorali, i cosiddetti “nanomagneti” possono agire come killer selettivi delle cellule neoplastiche ed evitare gli effetti dannosi sui tessuti sani. Un lavoro di ricerca del Dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Cagliari, diretto dalla professoressa Anna Musinu, ha portato alla sintesi di nanomagneti, microparticelle capaci di navigare nel flusso sanguigno sotto la guida di un campo magnetico.
Una volta “agganciato” il farmaco, le nanoparticelle possono essere guidate verso la zona colpita da tumore e, giunte nel punto desiderato, rilasciare il loro carico solo dove necessario. In questo modo il farmaco può agire in maniera puntuale senza danneggiare i tessuti sani circostanti. Per i nanomagneti è in fase di studio un’altra applicazione biomedica: la distruzione di un tumore localizzato attraverso l’ipertermia. Le cellule cancerogene possono essere soppresse innalzando la loro temperatura a 42.5 °C e mantenendola tale per più di 30 minuti. Il fenomeno è lo stesso del forno a microonde. ■  
 

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