Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 September 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 30
Studenti pronti a marciare su Cagliari
Università. Lunedì l’animata assemblea dei ragazzi iscritti al corso di Scienza dell’amministrazione di cui è stata annunciata la chiusura
 
L’idea è marciare su Cagliari fino alla presidenza di Scienze Politiche in viale Fra Ignazio. Per gli studenti di Scienza dell’amministrazione, riuniti lunedì sera in assemblea, la partita per l’università nuorese è troppo importante per delegare solo alla politica o, peggio ancora, subire senza reagire. La strada da seguire non può che essere quella di una mobilitazione forte per evitare «il nuovo scippo». Nell’animata riunione nella sede di via Salaris c’erano tanti ragazzi e ragazze che vorrebbero continuare a studiare dove hanno iniziato. Insomma, nessuno è disposto a rispettare l’ordine arrivato da Cagliari di chiusura dei corsi gemmati nuoresi, con conseguente spostamento della popolazione studentesca verso il capoluogo sardo.
«Dobbiamo farci sentire andando fino a Cagliari e capire perché oggi all’improvviso ci abbandonano - ha tuonato la rappresentante degli studenti Laura Melis -, eppure le risorse quest’anno sono state investite in tempo dalla Provincia, ma non sembra essere servito a nulla. Continuiamo a sentire versioni contrastanti». Ad ascoltarla c’è la neo iscritta Valentina Soro. «Ho appena fatto le preselezioni a Cagliari per frequentare Scienza dell’amministrazione a Nuoro - dice la matricola -, ora però sento dire che non è possibile. È una delusione fortissima che non mi consente nemmeno di cambiare in corsa optando per altri corsi universitari che si tengono in città». Per tanti il problema principale è l’assenza della volontà politica di salvare un patrimonio della città e del territorio. «Pare che del nostro destino non preoccupi più di tanto chi deve fare le scelte a livello politico - dice Andrea Denti -, in troppi assistono passivamente ad un territorio che si svuota privandosi ora anche di un contenitore importante come l’università». Presente anche Salvatore Cocco, il commercialista nominato lo scorso maggio dal Tribunale commissario liquidatore dell’ormai defunto Consorzio universitario della Sardegna Centrale. «Io non mi arrendo - ha detto Cocco all’assemblea degli studenti - fino a quando anche una piccola possibilità rimarrà in piedi per salvare i corsi e dare nuova linfa all’ateneo barbarico, sarò in prima linea per farlo». Tanta rabbia anche tra chi ormai è prossimo alla laurea. «L’università è conoscenza e opportunità - racconta Paolo Pirisi, laurendo in Scienze Sociali - studiare è un percorso importante per ogni giovane di questo territorio. Una ricchezza unica di cui occorre avere piena consapevolezza».
Intanto si muove anche la politica. Il primo a farsi sentire tra i parlamentari che incontreranno il 14 settembre il commissario liquidatore è il deputato del Pdl Bruno Murgia. «Credo ancora nel sogno dell’Università nuorese - ha detto Murgia - perché è l’unico modo per dare una prospettiva di sviluppo a questo territorio. Spostare improvvisamente a Cagliari gli studenti potrebbe costituire la violazione di un patto e dunque non escluderei, qualora le famiglie lo volessero, di intentare una causa alla Facoltà di Cagliari per interruzione arbitraria di servizio. Da Scienze Politiche non possono utilizzare il bilancino delle norme e chiudere la facoltà nuorese: è ovvio che occorra una deroga e molta sensibilità». Argomenti affrontati anche ieri sera dal sindaco Mario Zidda in un incontro con Tore Cocco. Al termine della riunione il primo cittadino ha lanciato un messaggio politico preciso: «Per rilanciare l’Università bisogna prima di tutto ripartire da un rapporto con la Regione».
LUCA URGU

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Nazionale
Università, la marcia su Cagliari 
Gli studenti si mobilitano contro la chiusura di Gestione pubblica 
di Nino Bandinu
 
NUORO. L’Università nuorese non è né carne né pesce. Il vecchio Consorzio non si decide a morire e la Fondazione non è ancora nata. Gli studenti sono nuovamente sul piede di guerra. Temono la chiusura e in particolare quella del corso di Amministrazione pubblica. Allo stesso tempo gridano allo scippo. Già, perché essi ritengono uno scippo il fatto che, mentre qui a Nuoro si rischia la chiusura, il corso di Amministrazione pubblica invece apre a Cagliari, grazie anche al numero delle matricole nuoresi, cioè degli iscritti al primo anno. Appena suonato l’allarme, è rullato il tam tam on line degli studenti ed è partita la mobilitazione. Un centinaio di giovani si sono ritrovati nell’aula magna di via Salaris per un esame della situazione e decidere il che fare. Presente il commissario Tore Cocco nominato dal tribunale per la liquidazione del vecchio Consorzio universitario.
 In poche battute, Laura Melis, la studentessa universitaria che ha convocato l’assemblea via on line, ha disegnato il quadro. «Nonostante il Manifesto di Studi di Cagliari indicasse come ancora esistente la sede nuorese - ha iniziato - nei moduli di iscrizioni al primo anno del corso di Amministrazione pubblica non veniva data l’opportunità agli studenti, come gli altri anni, di scegliere la sede di Nuoro. Ci si iscriveva all’ateneo di Cagliari e basta. Ma questo voleva dire che la sede di Nuoro entrava a rischio per assenza di matricole. Da qui la nostra mobilitazione per decidere come reagire». In sala gli studenti erano sbalorditi, nessuno si aspettava questo colpo. E la sorpresa non era finita. Durante il dibattito che è seguito è saltata fuori poi anche la “perla” dello scippo. Sempre Laura Melis ha infatti spiegato la storia delle iscrizioni al primo anno solo a Cagliari, dove aprirà quel corso che forse chiuderà a Nuoro. «Noi già dall’inizio - ha detto - abbiamo chiesto il numero delle iscrizioni al corso nuorese, ma nessuno ci ha saputo dire nulla di preciso. Da qui tutti i nostri sospetti e la decisione di un appello via on line agli studenti nuoresi che si erano iscritti come matricole al corso di Amministrazione pubblica: in tutto erano circa quaranta». Quanto basta, comunque, per tenere in piedi il corso di Nuoro. Ma basterà, poi? Il clima non sembra dei migliori, nonostante l’impegno del commissario Cocco, che ha annunciato per il 14 settembre un incontro con tutti i parlamentari nuoresi, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori della Barbagia, con il sindaco di Nuoro e il presidente della Provincia in testa. E la Regione? «L’assessore Baire - ha detto Cocco - ci ha riferito che anche lei sostiene la battaglia di Nuoro». Stante questa situazione, dunque, per gli studenti, il soggetto decisivo resta il rettore dell’ateneo cagliaritano. Ma secondo altri, forse, servirà anche una “proroga” da Roma. Stabiliti questi punti gli universitari nuoresi alla fine hanno deciso di puntare a una marcia su Cagliari. Nei prossimi giorni faranno una manifestazione davanti alla Regione e all’ateneo.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Cagliari
Consorzio Uno, protestano i dipendenti 
«Corsi universitari a rischio chiusura Il direttivo che fa?» 
 
ORISTANO. Le promesse per ora non sono state mantenute e tra i dipendenti del Consorzio Uno, che a Oristano gestisce i corsi universitari, ritorna la paura per il futuro: «Il Consiglio regionale della Sardegna si è nuovamente dimenticato dell’università oristanese - scrivono in una nota -. Il collegato alla finanziaria non prevede soldi per i corsi oristanesi». Secondo i lavoratori del Consorzio Uno esiste il serio pericolo che ci si avvii verso la smobilitazione. A pagare il conto non saranno solo i lavoratori ma anche gli studenti, i quali vedranno ridursi ulteriormente i servizi offerti e saranno costretti a trasferirsi presso altre sedi.
 Dal 1º luglio l’organico del Consorzio Uno è stato ridotto di cinque unità, è stata chiusa la biblioteca e è stato ridotto l’orario di lavoro e lo stipendio. I lavoratori accusano di latitanza gli enti locali che compongono il consiglio direttivo del Consorzio «che non sente neppure l’esigenza di riunirsi dallo scorso mese di aprile».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
RAPPORTO OCSE 
Prof italiani pagati poco ma aumentano i laureati 
 
ROMA. Prof lasciati soli, senza valutazioni e pagati poco. Studenti che stanno molto tempo in aula ma con risultati poco eclatanti. Ma nelle università aumenta il numero di chi prende la laurea, anche perchè con il «pezzo di carta» alla fine si guadagna di più rispetto a chi non ce l’ha. E’ un’Italia a più velocità quella che emerge dal rapporto «Education at a glance 2009» presentato dall’Ocse, tanto da far dire a Andreas Schleicher, esperto dell’Organizzazione, che nel nostro Paese «c’è una situazione a luci e ombre». E sui dati che arrivano da Londra c’è il botta e risposta tra Mariastella Gelmini e i sindacati: «I risultati Ocse evidenziano alcune criticità del sistema scolastico italiano che ho più volte segnalato. In particolare, non è più rinviabile l’introduzione di meccanismi che valutino il lavoro degli insegnanti», afferma il ministro dell’Istruzione. Per Cgil e Uil, invece, è necessario e strategico investire, in particolare sul capitale umano, già a partire dal prossimo rinnovo del contratto di lavoro, da chiudere entro il 2009. Secondo il rapporto, aggiornato al 2007, il 55% dei prof italiani non riceve alcun tipo di riscontro sul lavoro svolto. Arriva anche la conferma che i docenti italiani vengono pagati poco (40 mila dollari l’anno, pari a 28 mila euro) contro i 60 mila della Svizzera e i 50 mila della Germania. Inoltre, nonostante i risultati insoddisfacenti raggiunti dagli studenti nei test internazionali come l’Ocse-Pisa, dal rapporto risulta che in Italia si sta tanto in classe, una media di 8 mila ore nelle classi fino a 14 anni, contro poco meno di 7 mila ore di media negli altri paesi Ocse. Accanto a questi dati negativi, Ocse registra un positivo incremento di quasi il 6% degli studenti che raggiungono la laurea o un diploma di specializzazione, in linea con gli altri paesi Ocse. Altro dato positivo: quello dei guadagni extra dei laureati, che sono i secondi al mondo dopo gli Stati Uniti.
 Secondo il ministro Gelmini, «solo attraverso l’introduzione di sistemi di valutazione e legando gli avanzamenti di carriera al merito sarà possibile migliorare la scuola italiana. La ricerca dimostra che non sempre la qualità della scuola è legata alla quantità delle ore di lezione e alla quantità di risorse investite». Allo stesso modo, la spesa per studente in Italia, pari al 4,9% del Pil, «è superiore alla media Ocse. Questo dato - ha concluso il ministro - dimostra che bisogna spendere meglio i soldi che lo Stato investe nella scuola. E’ indispensabile dunque accelerare sulla via delle riforme per offrire finalmente ai nostri ragazzi una scuola di qualità». Non hanno dubbi i sindacati: «l’Ocse ribadisce - afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil - che è strategico investire in istruzione per battere la crisi».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
CONVEGNO NAZIONALE 
Società di filosofia, forme del linguaggio 
 
CAGLIARI. Da domani fino a sabato, nelle sale della Cittadella dei musei, ci sarà il XVI Convegno nazionale della Società italiana di filosofia del linguaggio, dal titolo “Forme e formalizzazioni”, organizzato dalla facoltà di Scienze della formazione. Il convegno tratterà delle nozioni di forma e formalizzazione, viste sotto vari aspetti (dalla semiotica alla logica) e dei formati della comunicazione.
Sarà suddiviso in sezioni con le relazioni che saranno tenute da esperti italiani e stranieri. La conclusione dei lavori è prevista per sabato in tarda mattinata. (p.c.)
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie