Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 September 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Pagina 30 – Nuoro e provincia
La normativa statale condanna i corsi nuoresi ma ora si spera nel recupero di altri insegnamenti
Università, scambio di accuse
La preside di Scienze politiche: «Tutti sapevano»  
Il commissario del Consorzio Tore Cocco ha convocato in città parlamentari e consiglieri regionali
 
Nella Nuoro litigiosa molti degli impegni presi dalla politica per l’Università continuano a rimanere sulla carta. Così l’ateneo barbaricino, faticosamente costruito oltre vent’anni fa, e mai decollato concretamente, viene attraversato da robusti venti di crisi proprio alla vigilia di un nuovo anno accademico, sempre di più all’insegna dell’incertezza. La notizia che i corsi di laurea in Scienza dell’amministrazione, avviati vent’anni fa, quest’anno spariscono ha creato nuovo scompiglio e risvegliato vecchi timori. Gli studenti sono pronti a tornare in piazza per evitare che venga infranto il sogno dell’università sotto casa, ma anche per gli amministratori, che vogliono costruire il terzo polo nella Sardegna centrale, la partita non sembra affatto chiusa. Così per i quasi duecentocinquanta iscritti al corso, avviato nel 1990, non c’è al momento altra possibilità che spostarsi per seguire le lezioni e sostenere gli esami a Cagliari.
IL SINDACO Alla luce di quanto emerso sulla chiusura di alcuni corsi di scienza della amministrazione e al fine di concordare con le altre istituzioni territoriali interessate, le iniziative più idonee per scongiurare la chiusura dei corsi, il sindaco Mario Demuru Zidda ha chiesto un incontro urgente al commissario liquidatore Salvatore Cocco per essere informato in modo dettagliato sulle recenti decisioni della facoltà di Scienze Politiche dell’università di Cagliari che, ciclicamente, mette in forse la sopravvivenza dei corsi universitari a Nuoro. L’incontro si dovrebbe tenere all’inizio della prossima settimana.
IL CAMPUS E se il campus nell’area dell’artiglieria è ancora un plastico, anche la forma giuridica dell’ente che dovrebbe guidare il rilancio dell’università è in naftalina: da valutare al momento opportuno quando probabilmente gli scenari politici saranno più chiari. Intanto, in attesa che si arrivi alla nascita di una fondazione, o di qualcosaltro che prenda in eredità quello che l’ex Consorzio (formato da Provincia e Comune) a guidare l’università c’è un commissario liquidatore nominato dal Tribunale.
LA REAZIONE Il liquidatore ha accolto la notizia della chiusura dei corsi con grande disappunto, ma si dichiara pronto a rilanciare l’offerta formativa. «Effettivamente se siamo sotto i requisiti minimi di legge, chiediamo però di venire incontro al territorio e alla popolazione studentesca con altri strumenti», spiega il commissario Cocco, «abbiamo chiesto almeno la possibilità di seguire le lezioni in videoconferenza ma ci è stato risposto picche. Se l’Università di Cagliari non è più interessata a sostenerci, non ci rimane che guardare altrove cercando e accogliendo le proposte di altre offerte formative, oggi in linea con lo sviluppo del territorio come il settore artistico e quello museale».
GLI STUDENTI Determinata a dare battaglia per difendere i corsi è Laura Melis, 42 anni, rappresentante degli studenti. «Siamo molto delusi. Pensavamo che i problemi fossero stati risolti, invece questo che viene fatto nei nostri confronti è l’ennesimo tradimento», spiega la ragazza, iscritta al secondo anno di Scienza dell’amministrazione. «Non stanno rispettando un contratto - conclude Laura Melis - molti di noi si sono iscritti per seguire i corsi a Nuoro, e non altrove».
LA PRESIDE Di tutt’altro avviso la professoressa Paola Piras, preside della facoltà di Scienze Politiche da cui dipendono i corsi nuoresi. «Che non sarebbero stati attivati i corsi lo sapevano tutti», ha detto la preside. «la legge prevede che ogni corso abbia almeno quattro docenti per anno. A Nuoro dallo scorso anno era stato preso l’impegno di finanziare l’impiego di quattro ricercatori. Ma poi inspiegabilmente non è stato fatto nulla. Non capisco perché si riversano sugli altri, in particolate su Cagliari, le proprie responsabilità. Ho dimostrato di tenere a Nuoro e ai suoi corsi ma occorre ricordare chiaramente che lo scorso anno a frequentare le lezioni erano soltanto in dieci». Per la Piras anche l’ipotesi videoconferenza è da scartare. Intanto, per affrontare la situazione dell’università a Nuoro, il commissario liquidatore Salvatore Cocco, ha invitato per lunedì prossimo nella sede del Consorzio di via Salaris i parlamentari e i consiglieri regionali della provincia.
LUCA URGU

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Fatto del giorno
Sardegna, la Regione chiude il caso 
Ci saranno due virologi nel comitato pandemico 
 
 SASSARI. La Regione inserirà nel comitato pandemico regionale due virologi: la professoressa Antonina Dolei, dell’università di Sassari e responsabile in Sardegna del laboratorio Influnet dell’Istituto superiore di Sanità, e il professor Aldo Manzin, dell’ateneo cagliaritano. Si chiude così il caso suscitato dalla stessa Dolei, delusa nell’apprendere che la sua struttura non era stata coinvolta nel comitato istituito lo scorso 23 luglio dall’assessorato alla Sanità in seguito all’allarme suscitato dall’influenza A. Ma soprattutto stupita che nel novero di esperti (undici in tutto) mancassero proprio i virologi visto che la battaglia si deve condurre contro un virus, l’H1N1, che ha fatto ammalare cittadini di tutto il mondo.
 La Regione, quindi, è corsa ai ripari. «Nessun intento di voler escludere alcuno, anzi, le competenze scientifiche costituiscono un arricchimento del lavoro che il comitato dovrà svolgere per fronteggiare la nuova pandemia - afferma Tonino Dessì, capogabinetto dell’assessorato diretto da Antonello Liori -. Ho parlato a lungo con la professoressa Dolei e abbiamo convenuto che la consulenza dei virologi è importante, soprattutto nel caso di cambio di passo del virus, che potrebbe avere delle mutazioni rivelandosi quindi più insidioso. Di qui la decisione dell’assessore - precisa Dessì - di integrare il comitato con la presenza della Dolei e di Manzin, certo che il loro contributo servirà a mettere in campo tutte le strategie per affrontare al meglio l’ondata di influenza A quando quando questa colpirà l’isola».
 Per Dessì i tempi per la nomina ufficiale dei due virologi saranno brevi: «Occorrerà un nuovo decreto che verrà firmato al più presto».
 «La mia non era una rivendicazione sterile. Piuttosto la necessità di contribuire alla costruzione di qualcosa di utile - afferma Dolei -. Ho trovato disponibilità da parte della Regione dopo aver spiegato le mie ragioni. Il nostro laboratorio sta seguendo l’evolversi dell’influenza A dallo scorso aprile. Un compito svolto com me dalla collega Caterina Serra e su base volontaria da quattro giovani collaboratori precari. Per loro chiederò alla Regione un contributo economico: lavorano incessantemente e hanno diritto ad essere pagati. In passato ci è stato accordato, anche se in misura ridotta». (p.f.)
 
 

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