Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 June 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Sassari – pagina 33
Il neo rettore boccia Gheddafi
«Non credo sia la persona giusta per la laurea»  
Sassari. La proposta della Facoltà di Giurisprudenza approderà entro l'estate al Senato accademico
 
La vittoria nel duello contro il preside di Agraria, Pietro Luciano, sconfitto per 412 a 287, era attesa. Resta il neo del voto del personale tecnico-amministrativo: 322 hanno scelto Luciano, e solo 165 hanno optato per Mastino.
Il tema caldo è la laurea honoris causa al colonnello Gheddafi: «Non credo che la figura di Gheddafi sia la migliore cui conferire una laurea honoris causa, perlopiù in Giurisprudenza».
Attilio Mastino, eletto giovedì nuovo rettore dell'Università di Sassari, vestirà l'ermellino del Magnifico solo dal 1° novembre, data in cui la querelle Muammar Gheddafi potrebbe essere già un ricordo.
Quindi il successore di Alessandro Maida, preferisce concentrarsi su altre urgenze dell'Ateneo sassarese, quelle reali. «I primi passi da rettore saranno quelli della costituzione della Giunta, la riforma dello Statuto dell'Università e un radicale cambiamento nell'organizzazione della didattica», spiega il professore di Storia romana arrivato alla poltrona più ambita dell'università di Sassari dopo anni da prorettore.
La vittoria nel duello contro il preside di Agraria, Pietro Luciano, sconfitto per 412 a 287, era attesa: «Sì, me l'aspettavo. Il rischio era quello di andare a una serie di ballottaggi, e avere vinto alla prima votazione mi da una forza maggiore». Resta il neo del voto del personale tecnico-amministrativo: 322 hanno scelto Luciano, e solo 165 hanno optato per Mastino.
«Questo vuol dire che da più parti si chiede un nuovo modello amministrativo, l'applicazione di un nuovo contratto in tutti i suoi aspetti e una nuova forma di organizzazione del lavoro», commenta. «Sono criticità che mi impegno a risolvere con priorità assoluta. Sono problemi che devono essere risolti con il rispetto per le persone. È questo l'aspetto che mi sta più a cuore, il rispetto per le persone».
L'organizzazione del lavoro tecnico-amministrativo non è l'unica emergenza di un ateneo che quest'anno perderà un fiume di finanziamenti statali a causa di una nuova disciplina di assegnazione dei fondi basata sulla legge che chi più produce più intasca. «Avvieremo immediatamente un progetto di autovalutazione della didattica perché il nostro ateneo deve aumentare la produttività», continua Mastino.
«Dobbiamo riuscire nell'intento di avere un numero maggiore di laureati, e questi devono avere una migliore conoscenza delle lingue straniere, della matematica, dell'informatica. E questi sono risultati che si possono raggiungere migliorando l'offerta formativa del nostro ateneo».
Infine un ultimo richiamo alla questione Gheddafi, il leader libico cui la Facoltà di Giurisprudenza vorrebbe assegnare la laurea honoris causa: «La collaborazione con la riva nord del Mediterraneo, con le università , le istituzioni, i movimenti culturali, si può raggiungere anche senza conferire una laurea ad honorem a Gheddafi, Anche se mi rendo conto che esiste un'autonomia delle Facoltà che occorre rispettare». La proposta approderà entro l'estate nell'aula del Senato accademico: un passaggio non obbligato, visto che l'unica decisione spetta al ministero dell'Istruzione.
VINCENZO GAROFALO
 
2 – L’Unione Sarda
Economia – pagina 11
«Più credito alle piccole aziende innovative»
Siglato un accordo fra Unicredit Banca di Roma e l'Università di Cagliari per offrire assistenza agli imprenditori sardi
   
L'Università di Cagliari e Unicredit Banca di Roma siglano un accordo per offrire assistenza alle imprese che puntano sull'innovazione tecnologica: insieme metteranno a disposizione un pacchetto di servizi che comprende la valutazione degli interventi necessari ad avviare il processo di sviluppo, la pianificazione, l'accesso alle agevolazioni e il finanziamento a condizioni particolari. L'intesa è stata firmata ieri a Cagliari dal rettore uscente Pasquale Mistretta e dal presidente di Unicredit Banca di Roma, Paolo Savona. La nuova sinergia punta da una parte sulla conoscenza messa a disposizione dai vari dipartimenti dell'Università (ieri erano presenti tra gli altri i responsabili dei centri di Medicina, Farmacia, Economia e Scienze politiche), dall'altra sul potenziale finanziario dell'istituto di credito.
LE AZIENDE Il servizio è rivolto alle piccole e medie imprese di qualsiasi settore (da quello edile a quello caseario) che vogliono investire nella crescita, come ha ricordato il rappresentante della banca e presidente del Comitato territoriale Unicredit Sardegna Paolo Savona: «La stipula dell'accordo ci permette di contribuire utilmente allo sviluppo del tessuto produttivo regionale in cui vi sono nicchie produttive di eccellenza. L'apporto dell'Università ci permetterà inoltre di essere un propulsore di innovazione». Soddisfatto anche Mistretta per le nuove opportunità dell'ateneo in ambito regionale: «Si tratta di un tassello di assoluto rilievo nelle nostre attività volte a rafforzare i rapporti con il territorio, la rete imprenditoriale e gli enti pubblici».
I SERVIZI Ricercatori e docenti che si recano nelle aziende per pianificate l'innovazione e una banca pronta a finanziare il progetto: lo schema dell'accordo è questo. La procedura comincia con la “valutazione tecnologica” da parte della banca, che identifica le aziende potenzialmente interessate. Queste saranno poi segnalate a uno dei project manager dell'Università che si occuperà della ricerca e dell'elaborazione del progetto, organizzando anche eventuali sopralluoghi. Sulla base della validità tecnica del progetto, la banca valuta la possibilità di finanziamento, mentre l'Università avrà anche il compito di reperire eventuali agevolazioni pubbliche a vantaggio delle imprese.
NICOLA PERROTTI

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Campus, «gli studenti attendono risposte» 
Mancano all’appello ancora mille posti letto, «non bisogna dilazionare i tempi» 
Il neo rettore dell’università Giovanni Melis sollecita decisioni rapide da parte dell’amministrazione comunale 
 
CAGLIARI. Per il campus universitario di cui si parla da anni meglio l’ex Semoleria di via La Plaia o lo studentato diffuso, magari nel centro storico? Giovanni Melis, neoeletto rettore dell’ateneo cittadino non ha dubbi: vanno bene l’uno e l’altro, ma è importante non dilazionare più i tempi, perché ci sono mille ragazzi in attesa di un posto letto che hanno bisogno di risposte. Nella sua prima uscita ufficiale, a pochi giorni dalle elezioni che l’hanno visto succedere a Pasquale Mistretta, Melis affronta uno dei nodi più caldi della politica cittadina, e universitaria. E lo fa in “La città degli studenti d’Europa, Cagliari futura”, incontro promosso, a Palazzo Siotto, dal neonato comitato Urban center Cagliari. Invitato a pronunciarsi sul tema, Giovanni Melis parte da una lucida analisi dell’importante momento di sviluppo attraversato dalla città: ‹‹Col completamento del Policlinico universitario, che auspico - dice - nel centro storico si libereranno una serie di spazi, e si aprirà una fase da gestire. Su questo sono molto interessato a discutere con l’amministrazione comunale››.
 Sì allo studentato diffuso nel centro storico, dunque, dice il futuro rettore, che in questa possibilità vedrebbe soddisfatte due esigenze: dare lustro al centro cittadino, mettendo in vetrina le risorse culturali che la città offre, e valorizzare contemporaneamente alcune aree universitarie importanti ora in difficoltà. ‹‹La facoltà di Architettura, ad esempio - aggiunge - soffre per i difficili collegamenti con la zona universitaria di Ponte Vittorio››. Sì però anche al campus nell’ex Semoleria, va avanti Melis: ‹‹Sono d’accordo - dice - ma per mille posti letto non bisogna dilazionare i tempi. Sono anni che ne parliamo e ancora non è stata messa la prima pietra››. Non vede contraddizione tra un campus nell’ex Semoleria e uno studentato diffuso neppure il presidente della circoscrizione Centro storico, Gianfranco Carboni, critico su come la questione è stata gestita sinora: ‹‹In tutti questi anni si è voluto mantenere la situazione in equilibrio, senza prendere decisioni - afferma - Chiedo però: duemila studenti che non trovano posto nella casa dello studente sono un problema? Credo proprio di sì, e la città deve farsene carico››. Sul problema a proporre una soluzione sono gli stessi studenti. Tre in particolare (Andrea Deidda, Andrea De Guio e Stefano Gregorini), dopo aver mostrato i risultati di uno studio fatto sentendo vari esperti e intervistando più di 300 colleghi la buttano lì come una provocazione: facciamo il Campus a Sant’Elia, magari davanti allo stadio, o nell’area in cui sarebbe dovuto sorgere il museo Betile. Soluzione shock che fa storcere il naso. Ma almeno si butta di nuovo una pietra.
Sabrina Zedda 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
La prima sfida di Mastino: sanare la frattura tra le due università 
Al nuovo rettore il 65% dei consensi ma l’avversario raccoglie i voti di tecnici e amministrativi insofferenti 
La Uil a Maida: «Noi equidistanti, restano i problemi» 
di Pier Giorgio Pinna
 
 SASSARI. «Quel voto dice che esistono due università: ad Attilio Mastino l’onere di riunificarle». Il giorno dopo l’elezione i commenti più diffusi in ateneo riguardano la frattura che si è creata.
 Una frattura piuttosto netta. Da un lato, il blocco del nuovo rettore. Dal lato opposto, i sostenitori dell’altro candidato ai vertici dell’ateneo, Pietro Luciano. Mastino, prorettore uscente, è considerato il naturale successore di Alessandro Maida, in carica come Magnifico per 12 anni consecutivi. Ma lui stesso ha spesso tenuto a sottolineare che si muoverà in una linea di profondo rinnovamento. Ha ottenuto 412 preferenze contro le 287 del rivale, pari al 65% dei voti espressi. E ieri attraverso il blog su internet www.attiliomastino.it ha voluto ringraziare indistintamente i partecipanti alla competizione, sia quelli che l’hanno appoggiato sia quelli che hanno sostenuto il suo rivale.
 Il diretto avversario, Pietro Luciano, che non aveva nascosto di voler dare un segno di forte discontinuità rispetto alle strategie accademiche del recente passato, ha invece riscosso molti più consensi tra il personale tecnico e amministrativo. Testimonianza dell’insofferenza maturata tra molti negli ultimi tempi, anche tra i professori, per alcune logiche di gestione interna e per la mancata attuazione di patti e intese sindacali.
 Ricucire alcuni di questi rapporti non sarà semplice. Così come rilanciare il ruolo dell’ateneo sassarese in Sardegna nel quadro di nuovi rapporti internazionali. Non a caso una ventina di docenti hanno espresso il loro disagio e l’impossibilità di farsi rappresentare da uno o l’altro dei candidati votando scheda bianca (cinque le nulle).
 Nella campagna elettorale si è molto parlato di ricerca e didattica. Gli oltre 15mila studenti delle 11 facoltà hanno preso parte al voto, poi mescolato nelle urne con quello dei docenti, attraverso i loro 40 rappresentanti. Ma non c’è stata una loro partecipazione di massa agli incontri, ai faccia a faccia, ai dibattiti promossi dai due candidati. Persino l’altro ieri, al momento dello spoglio delle schede nell’aula magna centrale dell’ateneo, in piazza Università, i ragazzi e le ragazze interessati ai risultati si potevano contare sulle dita delle mani. Forte, al contrario, la presenza degli impiegati e dei tecnici.
 Intanto la Uil, attraverso Paolo Fiori, responsabile regionale della Paurafam e segretario d’ateneo per il sindacato, ha replicato all’intervento di Alessandro Maida alla vigilia del voto. Dopo aver precisato di aver tenuto un’equidistanza tra i candidati, il dirigente Uil è entrato nel merito dei rapporti rettore-lavoratori. «Ci sono contrasti con l’amministrazione che si protraggono da anni - ha spiegato - E l’università è intervenuta solamente dopo la convocazione nella Direzione provinciale del lavoro. Come nel caso del ricorso di 150 dipendenti contro i criteri della mobilità del personale imposti senza tener conto del contratto nazionale. Criteri che favorivano alcuni a discapito della quasi totalità degli altri e che sono stati rivisti solo in quella sede». Ancora oggi l’università, secondo Fiori, «disattende la corretta dialettica». «I nostri uffici legali - è la conclusione - stanno così valutando se in questo comportamento siano ravvisabili gli estremi della condotta antisindacale» e se sia quindi opportuno ricorrere alla magistratura per fare rispettare i diritti dei lavoratori.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Giuristi in rivolta: “No laurea a Gheddafi” 
 
 SASSARI. Trecento firme per dire no alla laurea honoris causa a Muammar Gheddafi. Sono quelle di avvocati, magistrati e dottori in giurisprudenza che in una lettera al preside della facoltà, Giovanni Lobrano, esprimono «il più assoluto dissenso» per la decisione che «umilia la facoltà e l’ateneo». Il documento è stato spedito anche al ministro Maria Stella Gelmini e al rettore. In particolare si fa riferimento a un’affermazione di Lobrano che, supportando l’iniziativa, invitava a non confondere i piani del rispetto dei diritti umani da quello dell’organizzazione costituzionale dello stato libico. «Riteniamo sia meglio uno Stato disorganizzato in ogni istituzione che tutela però i suoi cittadini - replicano i firmatari - che una dittatura perfettamente ordinata». I motivi per cui la laurea in leggi a Gheddafi non viene ritenuta giusta sono tre: prima di tutto il mancato rispetto dei diritti umani, citando come esempio il dissidente libico Fathi al-Jahmi, recluso e torturato in carcere. Poi il più o meno esplicito appoggio da parte del leader libico al terrorismo. Infine l’espulsione e la confisca dei beni, nel 1970, agli italiani che vivevano in Libia, giornata che ogni 7 ottobre si festeggia come il «giorno della vendetta». Il documento si chiude auspicando rapporti di collaborazioni con le istituzioni libiche, ma non certo «che il suo presidente sia assunto ad esempio nell’ambito del diritto». Nei giorni scorsi alcuni cittadini avevano organizzato una raccolta di firme on line, il cui gruppo conta quasi 3500 sostenitori.
Luca Losito 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
«L’isola può uscire dalla crisi» 
Lunedì prossimo un convegno dibattito del Crenos sull’economia e sulle prospettive della Sardegna 
 
 SASSARI. Preoccupazione ma anche consapevolezza che con un’azione coordinata la Sardegna e più in particolare il nord dell’isola possa battere la crisi. Contiene un germe di speranza il convegno dibattito «L’economia della Sardegna-Analisi, confronti e prospettive» in programma lunedì dalle 11,30 nell’aula magna dell’Università. Gli organizzatori del Crenos (il centro di ricerche economiche degli atenei di Sassari e Cagliari) e della Banca d’Italia puntano a confrontare i risultati dei rispettivi studi «per trovare una strada comune che consenta di uscire in maniera positiva da questo momento negativo», dice il presidente della Confindustria del nord Sardegna, Stefano Lubrano. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina a Villa Mimosa, sede dell’Assoindustriali: lunedì il convegno si aprirà con l’analisi della situazione economica della Sardegna di Gennaro Gigante, direttore della filiale sassarese di Bankitalia, che precederà l’illustrazione del rapporto della banca (Giuseppe Saporito) e quello del Crenos (Anna Maria Pinna). Nel pomeriggio, dalle 14,30, il dibattito coordinato da Marco Vannini (direttore del dipartimento di Economia dell’Università di Sassari), con gli interventi di Gianfranco Torriero (responsabile del Centro studi dell’Abi), Luca Paolazzi (direttore Centro studi Confindustria) e Luigi Cannari (Servizio studi di struttura economica e finanziaria della Banca d’Italia). Per Marco Vannini «entrambi i rapporti che saranno presentati mettono in evidenza, sotto diverse prospettive, le difficoltà al cospetto della crisi e in particolare nelle zone più vulnerabili come la Sardegna, ma l’aspetto unificante sono la preoccupazione ma d’altra parte la speranza che questa sia l’opportunità per utilizzare le poche risorse dell’isola in maniera più razionale e mirata e mettere ordine nelle strutture produttive. Ora che il settore privato è in difficoltà, il ruolo degli enti come la Regione diventa fondamentale, ma deve essere più selettivo, non certo all’insegna dei finanziamenti a pioggia». Vannini fa riferimento al discorso di Emma Marcegaglia, che indica infrastrutture, capitale umano e turismo come assi portanti per attenuare i riflessi negativi della crisi e cominciare a far ripartire l’economia. «Osservazioni ancora più valide per il nord della Sardegna - dice - se pensiamo alle sue prerogative in campo turistico. C’è urgenza di difendere i resti dell’industrializzazione per evitare tragedie sociali, ma occorre un programma di riconversione». Anche per Lubrano le infrastrutture sono un priorità ed è chiaro il riferimento alla questione della Sassari-Olbia «per collegare le imprese e creare ricambi. Ma ci sono altre azioni da portare avanti, in campo nautico e farmaceutico ad esempio, senza chissà quali cifre, ma in grado di dare impulso all’economia». (a.pa.)
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Accordo raggiunto tra l’Università e Unicredit Banca di Roma 
Innovazione tecnologica, progetto per le piccole imprese 
 
 CAGLIARI. Le piccole e medie aziende sarde potranno avvalersi in futuro della collaborazione e della competenza di ricercatori e professori universitari. E’ questo il risultato dell’accordo raggiunto ieri fra l’Università e Unicredit Banca di Roma. Un gruppo di esperti affiancherà le imprese nell’elaborazione di progetti innovativi che saranno finanziati dalla banca e otterranno particolari agevolazioni pubbliche. La partnership si articola in quattro momenti. In un primo tempo Unicredit identificherà all’interno della propria clientela le aziende potenzialmente interessate a un progetto di innovazione tecnologica, segnalandole all’Università. Quest’ultima valuta le aziende che le sono state indicate e studia con gli imprenditori progetti di sviluppo che possano interessare alla banca. Unicredit, se giudica positivamente il progetto, eroga alle aziende un finanziamento che copra le spese da sostenere. L’Università, infine, si avvarrà di un organismo specializzato per far ottenere alle aziende agevolazioni fiscali. «Abbiamo fatto un passo avanti importante», ha dichiarato il rettore Pasquale Mistretta, «che ci consente di rafforzare i rapporti con il territorio, le aziende e gli enti pubblici». (p.c.)
 
 
 
 
 

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