Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 June 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
1 - Per l'Università è il tempo delle scelte, editoriale di Giuseppe Marci
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
L’elezione del rettore a Cagliari
Per l’Università è il tempo delle scelte
di Giuseppe Marci  
 
L’intensa campagna elettorale che si è conclusa con la vittoria di Giovanni Melis, sessantesimo Rettore dell’Università di Cagliari, ha messo in luce una serie di aspetti positivi sui quali importa riflettere.
È stata una vicenda fortemente sentita: non solo dai docenti ma dall’intera opinione pubblica, informata dai media che hanno dato ampio spazio alla questione universitaria. Sono così usciti dall’ambito degli addetti ai lavori gli elementi critici relativi alla drammatica povertà di risorse che sta portando alla paralisi molti atenei italiani e all’urgenza di rimodulare i progetti di studio per adeguarli alle esigenze di una società in evoluzione.
Ma, nel contempo, si è manifestata la ricchezza della quale disponiamo quasi senza saperlo. L’insieme delle competenze, la passione per la ricerca e per la formazione dei giovani superano di gran lunga i fattori negativi che pure esistono e sarebbe sciocco negare. Ed è apparso chiaro come l’Università e il territorio possano trarre reciproco vantaggio da un rapporto più intenso e non strumentale ma ispirato a un comune progetto di crescita al cui interno coesistono aspetti economici e culturali. Per raggiungere un tale risultato - e farlo nei tempi brevi che la situazione impone - è necessario però superare i vincoli derivanti da impostazioni politiche improduttive e dalle contrapposizioni che ne derivano. Il rapporto fra sviluppo degli studi e crescita della società è una questione strategica che dovrebbe essere svincolata da logiche di parte. I docenti hanno mostrato di averne consapevolezza, registrando con fastidio e, in linea di massima, rifiutando il tentativo di intrusione (vero o presunto: poco importa) della politica.
È questo un nodo delicatissimo. L’Università vive in una penuria di risorse difficilmente immaginabile da chi non operi al suo interno, ma la soluzione non può essere trovata nell’adesione agli indirizzi dell’uno o dell’altro schieramento politico. Sembra scontato (e inutile) dire che occorre compiere scelte di più ampio respiro e orientate verso i generali interessi: ma non bisogna stancarsi di ripeterlo, come hanno fatto i cinque candidati rettore nei loro programmi.
Ora che la scelta è stata compiuta, spetta a Giovanni Melis il compito non certo facile di difendere non un astratto principio di autonomia universitaria ma, al contrario, l’idea di un’Università che si sappia "compromettere" positivamente con il territorio in cui opera, che sappia vedere le esigenze future e contribuisca a orientarle. Che sappia mettere a disposizione il patrimonio di intelligenza di cui dispone rendendolo quanto più possibile produttivo: a beneficio di una società sarda che continua a occupare gli ultimi posti delle classifiche italiane ed europee a causa del deficit di cultura che da sempre ci affligge.
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp Pagina 25
Turismo, servono servizi di qualità
Barumini. Esperti a confronto nel centro Lilliu. Il ruolo centrale della Provincia
 
Maggiore formazione degli operatori ricettivi e più qualità nei servizi per i turisti. È stata la conclusione del convegno ospitato ieri mattina nel centro "Giovanni Lilliu" di Barumini e organizzato dalla Provincia e dal Sistema turistico locale del Medio Campidano.
All’inizio si era pensato di sollecitare la Regione all’elaborazione di una nuova legge nell’isola che disciplini il settore della ricettività. Spesso si parla di bed and breakfast che non assolvono al loro compito o di strutture come gli agriturismo che si avvicinano più ai ristoranti. La Provincia ha invece raccolto il suggerimento di Massimo Deiana, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari: le norme eccessive penalizzerebbero ancora di più questo settore.
«Si deve lavorare sulla qualità dei servizi e dell’ospitalità», ha suggerito lo stesso Deiana, «un percorso che potrebbe essere coordinato proprio dalle province. Le stesse amministrazioni provinciali o la Regione, dopo corsi di formazione e una valutazione del funzionamento delle strutture ricettive, potrebbero offrire a ristoranti, agriturismo e bed and breakfast un riconoscimento della qualità della proposta con una sorta di bollino».
La Provincia è pronta a questa scommessa. Lo ha garantito l’assessore provinciale al Turismo Fabrizio Collu. Suggerimenti preziosi per tutta l’isola ma soprattutto per il Medio Campidano. I dati sull’offerta ricettiva della Provincia sono stati illustrati dal dirigente dell’Stl Giulio Matzeu: 2826 posti letto divisi in 34 alberghi, 1 campeggio, 9 affittacamere, 1 ostello, 68 bed and breakfast e 38 agriturismo. Le presenze sono in crescita: più 3,6 per cento tra 2007 e 2008 contro il dato isolano di 1,1. Per i bed and breakfast le sollecitazioni di Giuseppe Melis, professore di marketing turistico: «Raggiungere almeno i 190 pernottamenti l’anno».
ANTONIO PINTORI 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Rettore: Luciano o Mastino? 
Sassari, domani si vota all’università. Risultati in serata 
di Pier Giorgio Pinna
 
 SASSARI. L’università sceglie il nuovo rettore. Due soli i candidati: Pietro Luciano e Attilio Mastino. Dopo Cagliari, dove Giovanni Melis subentra a Pasquale Mistretta, in carica da 18 anni, domani si designa il successore di Alessandro Maida, ai vertici dell’ateneo sassarese da 12.
 Il prorettore uscente, Attilio Mastino, viene dato come favorito da molti osservatori. C’è chi crede che il suo nome già domani risulterà in testa alle preferenze, senza bisogno di ricorrere ad altre votazioni e poi a eventuali ballottaggi. In questo caso, per lui, sarebbe comunque indispensabile superare la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto (almeno 404 delle 806 preferenze totali disponibili). Nelle ultime ore s’incrociano però telefonate e contatti frenetici. Altri docenti e appartenenti al mondo universitario interessati a un’analisi della situazione preelettorale danno così in recupero Pietro Luciano. Entro certi limiti il risultato si presenta dunque aperto, la lotta avvincente come non accadeva più da decenni.
 Oggi, nella corsa al rettorato, a rendere più complesso il quadro, contribuisce la posizione più o meno affine di entrambi i candidati, riconducibile al centro. Tutti e due ex democristiani, sia Luciano sia Mastino sono generalmente stimati, apprezzati dai colleghi e conosciuti da tutti per essere comunque dei riformisti moderati. Ma almeno sul piano accademico poco incide in questo caso l’appartenenza partitica o il riferimento a schieramenti politici in senso stretto. A formare giudizi e orientamenti sono piuttosto considerazioni in parte differenti, basate sul rapporto dei candidati con l’ateneo.
 Professore di Storia romana, 59 anni, esperienze di scavi archeologici in Tunisia e Marocco, con incarichi internazionali, Attilio Mastino prima che a Sassari, dove è docente di prima fascia, ha insegnato all’università di Cagliari, dal 1972 al 1981. Si presenta con un programma che punta a consolidare e rafforzare le esperienze già acquisite ma nel segno di un profondo rinnovamento. Pietro Luciano è preside di Agraria dal 2005. 57 anni, è anche lui docente ordinario, di entomologia. Evidenziando carenze nella vita dell’ateneo, ha voluto dare alla sua candidatura una valenza di discontinuità rispetto al passato.
 Il confronto parte da lontano. Mastino e Luciano avevano infatti annunciato la loro candidatura da tempo, presentato i loro progetti in un faccia a faccia diretto promosso dalla Cisl in ateneo parecchi mesi fa, successivamente ufficializzato e affinato i programmi. Nel dibattito preelettorale ha giocato un ruolo non secondario Progetto Magnifico. Un movimento che non ha dato comunque indicazioni di voto, nato com’era per sollecitare riforme sostanziali nella vita universitaria, chiedere la valorizzazione della ricerca, promuovere interventi per garantire un futuro di primo piano all’ateneo in Sardegna, oltre che nei rapporti internazionali.
 Dei professori chiamati alle urne 218 sono di prima fascia, 243 associati, 271 ricercatori. Ago della bilancia viene ritenuta Medicina. Che, con un numero di docenti in qualche caso pari addirittura al doppio e al triplo di altre facoltà, ha un peso considerevole a Sassari. La gran parte delle facoltà, tranne buona parte di Agraria, Lingue e qualche sacca di Medicina, voterebbe per Mastino. Mentre Luciano raccoglierebbe consensi un po’ dappertutto, ma in una maniera, per così dire, più trasversale. Non si esclude poi che una porzione di elettori decida di astenersi o depositare bianca la scheda nell’urna.
 
Pagina 9 - Sardegna
Ultimi appelli nell’ateneo 
«E’ un momento decisivo
Al di là delle polemiche pensiamo al futuro di tutti» 
 
 SASSARI. È il momento degli appelli finali prima del voto. Così Attilio Mastino replica oggi alle contestazioni mosse avantieri da Pietro Luciano. «Fra poche ore la nostra università sarà di fronte a una scelta importante e decisiva per il suo futuro, per Sassari e per la Sardegna - dice - La campagna elettorale è stata lunga, animata. Nelle ultime settimane il tono è salito, con note dissonanti, che possono diffondere un’immagine negativa dell’ateneo. Continuerei a tenere la discussione su un livello più elevato, sebbene debba ricordare che l’altro candidato, l’amico e collega Piero Luciano, è stato pienamente coinvolto in una gestione che ora giudica con severità».
 «Voglio pensare in realtà al futuro, farmi carico delle speranze di tutti, esprimere un programma che costruisca un’università di diritti e di doveri - prosegue Mastino - Potrei constatare che l’incarico affidato dal professor Luciano e dal suo vice a una società specializzata per progettare dall’esterno il domani del nostro ateneo testimonia la debolezza del programma originario depositato il 18 maggio». «Con gli oltre 70 incontri da me promossi mi sono confrontato con l’intera comunità universitaria, oltre mille persone - è la conclusione di Attilio Mastino- Possiamo costruire il futuro solo con la determinazione a operare per la disponibilità di chi intende dedicare tempo, energie e passione all’istituzione. È un capitale di valori non quantificabile. L’ateneo possiede la maggior parte delle energie per un rilancio: dobbiamo riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza e l’entusiasmo di lavorare assieme».
 
Rappresentanti degli studenti
Un peso pari al 5 per cento
 
Gli oltre quindicimila iscritti dell’ateneo sassarese votano per il rinnovo della carica di rettore attraverso i loro rappresentanti: 25 del consiglio degli studenti, 15 della consulta. Il loro peso si aggira attorno al 5 per cento.
 
Pagina 9 - Sardegna
INTERVENTO 
La replica di Alessandro Maida: sbagliata la scelta di avvelenare i pozzi 
Il rettore dell’ateneo sassarese, Alessandro Maida, interviene per replicare a una serie di contestazioni emerse nel dibattito sulla gestione dell’università in vista del voto di domani
 
Una certa asprezza di toni e persino qualche colpo basso sono da mettere in conto in una campagna elettorale. Quella dei candidati alla carica di rettore dovrebbe però essere improntata a uno stile affatto diverso, date le funzioni di un’istituzione educativa come l’università.
 Considero quindi stupefacente l’intervista al professor Pietro Luciano comparsa sabato sulla «Nuova». Evidentemente convinto che attaccare sia meglio che battersi sul piano delle idee, invece di confrontarsi sui programmi col suo competitor il professor Attilio Mastino, non ha esitato a gettare ombre, dubbi, sospetti sull’università, come se non facesse parte, e da anni, nelle vesti di preside di Agraria, del massimo organo di governo dell’ateneo, il Senato accademico, e non fosse responsabile di uno dei maggiori centri di spesa dell’università di Sassari. Il candidato Luciano non risparmia in proiettili, e poco importa se il fuoco “amico” danneggia l’immagine dell’ateneo e tutti coloro, che in diverse vesti, sono negli organi di governo dell’università, che appaiono come convitati di pietra che avrebbero avallato scelte sbagliate nella gestione amministrativa, nella programmazione, nei progetti, questioni tutte su cui il professor Luciano avrebbe ben potuto somministrare i suoi saggi e illuminati pareri, ma di cui non vi è traccia in nessuna delibera.
 Mi sono fin qui rigorosamente attenuto a una doverosa equidistanza dalla campagna elettorale per il rettore, evitando di intervenire a favore o contro l’uno o l’altro dei due candidati in lizza, che, come è giusto, hanno potuto spiegare e confrontarsi in tutta libertà e in numerose occasioni pubbliche, nelle facoltà e nei dipartimenti. Del resto lo ha onestamente riconosciuto lo stesso professor Luciano, in un recente colloquio da lui richiesto proprio per darmi atto della correttezza della mia posizione. Se intervengo ora nel dibattito è perché non posso consentire - insieme a tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità negli organi di governo di questo ateneo - che passi un’immagine sbagliata e distorta. Sarebbe persino troppo facile confutare punto per punto le sue asserzioni e non mancherò di farlo in altra sede, cominciando dalla famosa “ispezione”, un adempimento periodico che non ha alcunché di misterioso.
 Qui mi limito a chiarire alcuni punti per dissipare ogni ombra. Il primo riguarda l’avanzo libero di bilancio dell’ateneo: sovvertendo il buonsenso, il professor Luciano ci rimprovera di non essere cicale ma formiche. Si tratta di fondi - non certo i 52 milioni imprudentemente citati nell’intervista, ma poco più di 20 - destinati, da una parte, a garantire i finanziamenti della ricerca, a borse per dottorati e assegni di ricerca, a premi di produttività e incentivi per la didattica. Dall’altra all’edilizia: polo bionaturalistico di Piandanna, Palazzo centrale dell’università, Economia, Farmacia, Lettere e Lingue, Veterinaria, Agraria. Con la scure dei tagli governativi che sta per abbattersi sull’università, credo che debba essere considerata non una colpa, ma un merito la possibilità di farvi fronte con relativa tranquillità.
 L’altro punto che mi preme chiarire è la presunta difficoltà di accedere ai dati, non si sa bene in base a quale oscuro disegno o piano strategico: chiunque può verificare la trasparenza degli atti e accedervi senza alcuna difficoltà.
 Risulta, inoltre, sorprendente che il professor Luciano si stupisca del contenzioso dei docenti medici, un annoso problema di cui era da tempo a conoscenza essendo stato evocato più volte in Senato accademico e la cui responsabilità non è certo addebitabile all’università. Come è ben noto, essa è totalmente attribuibile all’ex assessore Dirindin, che ha sempre rifiutato l’applicazione dei provvedimenti economici di cui al DLvo. 517. Peraltro si avvicina una soluzione per la disponibilità in questo senso del nuovo Assessore Liori e dei dirigenti aziendali.
 Circa la turbolenza delle relazioni sindacali, c’è da dire che rientra nella normale dialettica - sia nel pubblico sia nel privato - e che non abbiamo mai rinunciato allo sforzo di ricercare, anche faticosamente, una sintesi unitaria. Infine la questione della presunta mancanza di una pianificazione finanziaria pluriennale sollevata dal professor Luciano che rimandiamo alla lettura delle 215 pagine della Relazione programmatica sul bilancio di previsione e sul Bilancio triennale 2006-2008 (Ed. Tas, Sassari), anche se nell’incertezza delle regole e dei finanziamenti che vive l’università italiana appare perlomeno arduo ogni tentativo di pianificazione. Si confronti col professor Mastino, dunque, il candidato Luciano: la scelta di avvelenare i pozzi non sembra davvero la strategia giusta per chi aspira, legittimamente, a ricoprire la carica di rettore di questa università.
Alessandro Maida
 rettore dell’università di Sassari
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Le ricerche dell’ateneo turritano sulla desertificazione che avanza 
 
SASSARI. Oggi è la giornata mondiale di lotta alla desertificazione che dal 1995 viene celebrata ogni anno in tutto il mondo con iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’estensione, la diffusione e la gravità del degrado della terra.
 Sono molte le regioni italiane a rischio di desertificazione. Secondo uno studio quelle più colpite sono la Puglia (con il 60% di superficie vulnerabile), la Basilicata (54%), la Sicilia (47%), la Sardegna (31%). In queste regioni sono notevoli i processi di degradazione dei suoli in atto, tipici dell’area del Mediterraneo, tra cui i più importanti e diffusi sono l’erosione idrica ed eolica. In Italia solo alcune istituzioni di ricerca trattano temi legati alla desertificazione; tra queste l’Università di Sassari che, già dai primi anni’90, ha istituito il nucleo di ricerca sulla desertificazione, divenuto dal 2000 centro interdipartimentale di ateneo. In oltre tre lustri di attività, il centro NRD ha sviluppato importanti iniziative di ricerca volte a comprendere dapprima le cause e gli effetti della desertificazione e successivamente le strategie più efficaci per contrastarla, accreditandosi presso importanti istituzioni nazionali ed internazionali.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Oristano
Borore, un’antologia degli interventi di Carrus nel consiglio regionale 
Il libro sarà presentato venerdì prossimo nel museo del pane 
 
BORORE. Gli interventi di Nino Carrus in Consiglio regionale sono stati raccolti in un antologia dall’associazione culturale che porta il nome dell’uomo politico di Borore. Il titolo: Obiettivo Sardegna. L’associazione ha raccolto gli interventi di Carrus dal 1969 al 1983. «Impresa non facile - dice il presidente, Fausto Mura, - per le difficoltà oggettive legate alla trascrizione dai vecchi stenografi e quindi al lavoro di fotocopiatura affidato a due studenti universitari volontari e ai componenti del direttivo dell’associazione che hanno voluto avviare questa nuova impresa». Il libro sarà presentato venerdì alle ore 18, nella sala convegni del museo del pane di Borore, paese natale di Carrus che a lui ha dedicato la nuova aula delle riunioni del consiglio comunale. La presentazione verrà curata dal professor Antonello Arru, presidente della Fondazione Banco di Sardegna, e dall’ex- presidente del consiglio regionale, Gian Mario Selis, protagonista per tanti anni della politica sarda. Il coordinamento è affidato a Matteo Marteddu, del direttivo dell’associazione, estensore della prefazione alla raccolta antologica.
 Dalla lettura degli interventi di Carrus emerge l’impegno profuso dal politico bororese in un periodo di grandi cambiamenti per la Sardegna, come la nascita di nuove iniziative industriali. (t.g.t.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
VENERDÌ A SAN DOMENICO
Incontro dibattito su economia e benessere
 
 ORISTANO. Venerdì alle 18 si terrà nel salone San Domenico, in via Lamarmora, un incontro-dibattito sul tema “Economia e ricerca del benessere: lavoro, consumo e relazioni interpersonali”. Ad approfondire la delicata questione sarà Vittorio Pelligra, economista e docente presso la Facoltà di economia e commercio dell’Università di Cagliari. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del ciclo di incontri “Agorà per una politica partecipata” promosso dall’Osservatorio socio-pastorale della diocesi di Oristano, dal Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), dal Movimento politico per l’Unità e da altre associazioni ecclesiali della diocesi di Oristano. All’incontro interverrà anche Salvatore Fadda, della Direzione provinciale del lavoro, che approfondirà il rapporto tra giovani e mondo del lavoro in relazione alle opportunità offerte dal territorio e dalla normativa vigente. Seguirà il dibattito con esperienze dal mondo del lavoro e dell’imprenditoria locale.
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie