Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 June 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Nuovo rettore, è il giorno della verità
Oggi il ballottaggio per scegliere il successore di Mistretta  
Università. Urne aperte dalle 8 alle 19 in quattro sedi dell'ateneo. L'incognita studenti
Oggi docenti universitari, studenti e dipendenti dell'Ateneo conosceranno il nome del nuovo rettore che sostituirà Pasquale Mistretta
 
Un calcio a un pallone per dimenticare le tensioni della campagna elettorale. Oggi sarà la giornata della verità per i due aspiranti rettori, l'anatomopatologo Gavino Faa e il docente di Economia aziendale Giovanni Melis. Lunedì 22 giugno, invece, a verdetto acquisito, il campo del Cus (ore 20,30) vedrà la stretta di mano tra i due concorrenti, a quel punto vincitore e vinto, in occasione della partita di calcio tra il polo economico-giuridico di viale Fra Ignazio e la formazione della facoltà di Medicina.
LA VIGILIA La vigilia del voto è stata frenetica, con gli ultimi appelli dei due aspiranti rettori, e la competizione elettorale serrata fin dal primo momento. D'altronde non poteva essere altrimenti dopo diciotto anni di regno quasi incontrastato di Pasquale Mistretta. E fino a ieri sera i due candidati, Faa e Melis, hanno cercato di tessere le strategie e le alleanze per conquistare i voti di Maria Del Zompo, rimasta fuori dal ballottaggio per sole sette preferenze. In particolare, fino a ieri si segnalavano trattative aperte sui voti della lista che ha vinto le ultime elezioni universitarie, Unica 2.0. Il 4 giugno molti studenti avrebbero scelto di appoggiare Faa dopo che inizialmente avevano garantito il sostegno a Maria Del Zompo. Ora, cosa faranno gli altri? E cosa faranno anche quei dipendenti amministrativi che avevano appoggiato il secondo candidato della facoltà di Medicina?
Lo scontro tra il polo economico-giuridico e la facoltà di Medicina, dunque, è stato duro fino all'ultimo e non sono mancati anche i colpi bassi. Come ad esempio alcuni tam tam attraverso sms circolati ieri sui telefonini di docenti e dipendenti amministrativi dell'Università.
URNE APERTE Oggi si potrà dunque esprimere il voto per il ballottaggio dalle 8 alle 19 nei quattro seggi della Facoltà di Ingegneria (aula magna - piazza d'Armi), di viale Sant'Ignazio, nel dipartimento di Scienze botaniche (Aula A), della facoltà di Lingue e letterature straniere (Polo Aresu - via San Giorgio 12) e della cittadella universitaria di Monserrato (Aula 11 - primo piano). Saranno chiamati a scegliere il nuovo rettore 1514 elettori: 671 professori ordinari e associati, 527 ricercatori e assistenti, 120 rappresentanti del personale tecnico e amministrativo e 196 studenti. Questa volta non serviranno maggioranze qualificate: basterà anche un voto in più dell'avversario per sedersi nell'ufficio di Palazzo Belgrano. Lo spoglio dovrebbe essere piuttosto veloce e intorno alle 20 si conoscerà il nome del successore di Pasquale Mistretta. ( g. d. )
 
2 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 41
Sulla lingua comuna
La politica tace il sardo muore
 
«Purtroppo, in Sardegna c'è molta confusione nel riproporre o nel respingere la lingua sarda come mezzo espressivo della minoranza etnico-linguistica. Si fa fatica ad uscire dal groviglio delle faide esasperatamente polemiche e si stenta a trovare un linguaggio scientifico accettabile da tutti, mentre l'opinione pubblica assiste sgomenta e disorientata a manifestazioni di marca provincialistica e quindi antistorica»… Parole di Fernando Pilia su Sardegna fieristica di aprile-maggio 1978.
Già nel febbraio 1971, il Consiglio di facoltà a Lettere e Filosofia aveva approvato, all'unanimità, una proposta di Antonio Sanna, sostenuta anche da Giovanni Lilliu, a favore dell'insegnamento del sardo nelle scuole, in quanto «i metodi didatticamente errati» dell'insegnamento dell'italiano in Sardegna «non tengono in alcun conto la lingua materna dei sardi». Quando Pilia scriveva, il Comitadu Limba Sarda presieduto da Francesco Masala raccoglieva le firme autenticate degli elettori (13.723) che sarebbero state consegnate, il 13 luglio del 1978, nelle mani del Presidente del Consiglio Regionale, a corredo della Proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela della minoranza linguistica sarda. Sarebbero arrivate, col tempo, la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (1992); la Legge regionale 26 del 1997; la Legge dello Stato italiano 482 del 1999 e le proposte di due Commissioni scientifiche nominate dalla Regione recanti le norme di una possibile Lingua sarda unificata o comuna, ossia del possibile «linguaggio scientifico accettabile da tutti» già ipotizzato da Pilia.
Nessuna delle proposte di unificazione linguistica e ortografica è stata condivisa e la lingua sarda non viene oggi insegnata - ufficialmente - in alcuna scuola italiana della Sardegna. Lo è, ma a titolo sperimentale: tentativi apprezzabili ma inefficaci e comunque costati vari miliardi. Sono attivi almeno 200 sportelli comunali della lingua sarda. E la polemica selvaggiamente continua.
Tra vedere e non vedere, lo stesso Fernando Pilia, quando un compianto presidente degli Amici del libro giudicava «gaglioffi» i sostenitori dell'insegnamento ufficiale del sardo, concludeva così quel suo pezzo: «La lingua sarda deve essere studiata e valorizzata sia a livello scientifico nelle università e sia a fini contrastivi per insegnare ai giovani sardi le altre lingue moderne. Ma andare oltre questo e parlare di lingua nazionale significa innescare un meccanismo a sfondo sciovinista che, lungi dal favorire la crescita del nostro popolo, lo respingerebbe indietro, al tempo delle faide paesane». Absit iniuria verbis! È possibile che il politico competente ci comunichi il proprio parere su quanto comunque ci affascina e ci preoccupa, mentre il sardo è in agonia e, si est biu, no est biatzu?
MATTEO PORRU - CAGLIARI 
 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Faa-Melis, ballottaggio all’ultimo voto 
Competizione senza sosta. Questa sera il nome del Magnifico 
Telefoni roventi, incontri continui e discesa in campo dei grandi elettori 
ROBERTO PARACCHINI 
 
 CAGLIARI. Tutto si può dire ma non che la campagna per l’elezione del nuovo rettore sia passata sotto silenzio. Oggi l’ultima sfida: il ballottaggio tra i due più votati. Alla seconda tornata, i tre candidati rimasti, la farmacologa Maria Del Zompo, l’anatomo patologo Gavino Faa e l’economista Giovanni Melis avevano riportato risultati molto simili mostrando come gli oltre 1.300 elettori avessero le idee chiare.
 Del Zompo era stata sconfitta per soli sette voti in meno rispetto a Melis (che aveva ottenuto 436 preferenze) e un distacco di 23 da Faa. Ed è anche per questo che le urne che si apriranno domani mattina dalle 8 alle 19 saranno all’ultimo voto. Le facoltà più interessate stanno facendo quadrato: il preside di Medicina si è espresso a favore di Faa e quello di Giurisprudenza per Melis. Poi c’è la Cgil che ha messo in guardia da pressioni verso una serie di elettori. E altri, come Francesco Pigliaru, che hanno lamentato la pericolosità degli interventi del patere politico.
 «L’un l’altro armati» vi sono due ricercatori, entrambi con le carte in regola, ma molto diversi. Non solo per formazione, un patologo e un economista, ma anche per carattere e storia personale: espansivo il primo, più riservato il secondo. Entrambi si presentano come la discontinuità. Ricerca ed Europa, per Faa. Internazionalizzazione e trasparenza per Melis. Tutte e due hanno anche chiaro che la macchina amministrativa dell’università dovrà avere una burocrazia efficiente per le nuove sfide. Ed entrambi sono consapevoli di rappresentare una svolta epocale. Come dire che dopo la monarchia di 18 anni di governo (più o meno costituzionale) del Magnifico uscente Pasquale Mistretta, si passerà alla Repubblica con la possibilità di un mandato di quattro anni, rinnovabile solo una volta.
 Faa punta molto pure sugli studenti, anche come voce critica; Melis su una efficienza concertata. Entrambi sul territorio. Al di là delle polemiche dei giorni scorsi, chi sarà incoronato rettore dalle urne dovrà affrontare moltissimi problemi, aumentati - se possibile - dalle aspettative che la discontinuità comporta. Sino a fine autunno, ad ogni modo, continuerà il regno di Mistretta che il primo novembre cederà lo scettro di capo dell’ateneo al nuovo Magnifico eletto oggi.
 Ora l’università si trova con un patrimonio edilizio del tutto rinnovato: il quasi completamento della cittadella di Monserrato, numerosi interventi a Cagliari città e il policlinico in stato di buon avanzamento. Tra i problemi da gestire vi sarà il trasferimento delle cliniche del San Giovanni di Dio nel Policlinico e il rapporto con la città. Gli studenti, ad esempio, sono una ricchezza anche per l’economia che possono muovere. Da qui l’ambizione di Cagliari: diventare un vero centro universitario. Poi c’è l’Europa (anche per i finanziamenti), la valorizzazione dei giovani, la didattica e la il rapporto con la Regione e Sardegna ricerche.
 
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina  - Cagliari
«Professor Biagini, lei è un omofobico» 
L’Arcigay nazionale contesta e attacca i libri del docente di geografia 
«Inqualificabile il suo disprezzo nei confronti delle persone omosessuali» 
 
CAGLIARI. Mentre gli altri due consigli di corso si esprimono sui testi del docente genovese Emilio Biagini, contestati dagli studenti della facoltà di lingue e letterature straniere, bocciati dal rettore Pasquale Mistretta e dal preside Massimo Arcangeli, il presidente dell’Arcigay nazionale Aurelio Mancuso attacca, con una nota, il lavoro del professore di geografia e annuncia una lettera d’appoggio alla facoltà cagliaritana «per segnalare il comportamento palesemente omofobico di Biagini, il quale esprime disprezzo nei confronti delle persone omosessuali» e «le considera deviate rispetto a una presunzione di normalità dettata dalla morale cattolica».
 
Pagina 2 - Cagliari
Arcigay: «Via i testi omofobi» 
Mistretta: «Uso improprio di materiale didattico» 
Bufera sul docente di geografia Emilio Biagini dopo le proteste degli studenti 
 
 CAGLIARI. Mentre gli altri due consigli di corso si esprimono sui testi del docente genovese Emilio Biagini, contestati dagli studenti di lingue e letterature straniere, bocciati dal rettore Pasquale Mistretta e dal preside Massimo Arcangeli, il presidente dell’Arcigay nazionale Aurelio Mancuso attacca con una nota il lavoro del professore di geografia e annuncia una lettera d’appoggio alla facoltà cagliaritana «per segnalare il comportamento palesemente omofobico di Biagini, il quale esprime disprezzo mei confronti delle persone omosessuali» e «le considera deviate rispetto a una presunzione di normalità dettata dalla morale cattolica».
 Nella stessa nota diffusa dall’ufficio stampa il responsabile scuola di Arcigay Marco Coppola ringrazia «il consiglio di corso di laurea in culture e mediazione che ha già preso posizione definendo quel testo inadeguato alla didattica» e invita l’Università a «vigilare sul rispetto del principio di pari opportunità e non discriminazione» e a «farsi garante del principio di laicità».
 «Arcigay - dichiara il responsabile cultura Federico Carminara - è comsapevole del ruolo fondamentale che la formazione universitaria detiene nel costruire un nuovo clima culturale che possa rendere più inclusiva la nostra società per tutte le identità e per stimolare una riflessione sull’importanza delle differenze di genere e di orientamento sessuale». Un ruolo che i testi di Biagini - definiti omofobi e razzisti - rischiano di vanificare.
 Intanto la presidenza del consiglio di facoltà ha pubblicato il verbale dell’ultima seduta, quella in cui i docenti hanno esaminato - con Biagini presente - i problemi sollevati dalle lettere degli studenti. Non tutti i docenti hanno espresso valutazioni negative sul contenuto dei testi di geografia egeografia economica che il docente impone agli studenti di tre corsi. Categorico invece il rettore Mistretta: «L’uso del testo del professor Biagini nei corsi di insegnamento - scrive in una nota ufficiale - costituisce uso improprio di materiale didattico». Per Mistretta «gli studenti non possono ovviamente esprimersi condividendo o meno talune formule ed espressioni che da un lato esaltano la chiesa cattolica ed il suo magistero, dall’altro attribuiscono ad altre religioni altrettanto degne di una lettura rigorosa ed intellettualmente pluralistica limiti, difetti e comportamenti dal docente non condivisibili, anzi deprecabili». Mistretta conclude sostenendo che «la questione va vista interpretando il limite tra libertà di docenza e di utilizzo di testi o dispense proprie del docente e il rispetto delle libertà intellettuali degli studenti, quando questi possano professare o meno altre religioni o sviluppare una lettura critica e paritetica tra le religioni occidentali e le altre». (m.l)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
LA FACOLTÀ CHE CRESCE 
Dal prossimo anno un master in architettura del paesaggio 
 
ALGHERO. Un’offerta formativa già ampia, come quella della facoltà di Architettura di Alghero, è stata ulteriormente arricchita con l’istituzione del Master Internazionale Universitario, di II livello, in Architettura del Paesaggio dal titolo “Mediterranean Landscape Urbanism Mmlu@aa”, il cui primo corso partirà nell’anno accademico 2009/2010. L’importante progetto, che promette di consolidare la posizione di Alghero e della sua facoltà come centro di scambio e diffusione culturale del Mediterraneo, è stato presentato ieri mattina nell’aula magna dell’Asilo Sella. Per introdurre la nuova ‘creatura’ della facoltà non poteva mancare il preside Giovanni Maciocco, che, dopo una breve introduzione, ha dato la parola al referente del Master, Stefan Tischer, docente di Architettura del paesaggio e progettazione ambientale. Quest’ultimo ha descritto le caratteristiche didattiche, il cui obiettivo è quello di “formare esperti nella lettura delle problematiche dei territori urbani, peri-urbani, agrari e naturali del Mediterraneo”. L’aggiunta di nomi di prestigio e una decisa risposta positiva, di interessamento internazionale, hanno dato ulteriore enfasi alla proposta. Si tratterà di un impegno di 1500 ore, per una durata complessiva di 16 mesi, suddivise in didattica frontale, attività di laboratorio assistito, attività di studio assistito, attività didattica individuale e cooperativa a distanza, attività di tirocinio e un progetto finale. La didattica frontale sarà concentrata in due giorni a settimana, prevalentemente il venerdì e il sabato, per agevolare gli studenti-lavoratori. Sarà, quindi, richiesto un notevole impegno ai 30 studenti che saranno ammessi, dopo un’attenta valutazione dei titoli - indispensabile la laurea specialistica oppure quella cosiddetta del vecchio ordinamento, però di qualunque tipologia - e delle esperienze nel settore. La pubblicazione del bando è prevista per luglio, mentre la scadenza della presentazione delle domande sarà a metà settembre.
 In conclusione è stato definito il costo del Master, che per quest’anno non darà ancora la possibilità di ottenere delle borse di studio: 5000 euro di tassa, alla quale è necessario aggiungere il costo delle tasse universitarie e quello per un’assicurazione generica, indispensabile e a carico dello studente. Per ulteriori informazioni è già attiva la pagina dedicata al Master sul sito www.architettura.uniss.it/MMLU.
Monica Caggiari 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Nella lettera di risposta al sindaco il presidente della Provincia dice di condividere con lui molte cose 
Università, Deriu e Zidda quasi uniti 
Il dialogo è ripreso ma il nodo della fondazione è ancora da sciogliere 
 
NUORO. Concluso il primo congresso cittadino del Pd la macchina del partito si rimette in movimento sui programmi di fine mandato. E pone al centro tre questioni: bilancio, Puc e Università. Del Puc se ne parlerà per tre giorni in consiglio comunale. Il bilancio comunale invece sarà discusso a fine giugno. Mentre di università si incaricano di parlarne direttamente il sindaco e il presidente della Provincia. Oggi infatti Deriu risponde alla lettera di Zidda e dice di condividere molto. Ma restano sempre aperte alcune questioni di fondo. Tipo questa: Consorzio o Fondazione?
 La lettera del presidente della Provincia entra subito nel vivo della proposta avanzata due giorni fa dal sindaco di Nuoro. E comincia con parole di miele: «Caro sindaco - scrive Deriu - ho molto apprezzato la tua lettera, nella quale con forza esamini il tema dell’Università nuorese, arrivando a conclusioni totalmente condivisibili, per poi proporre un percorso d’azione che si inserisca nella pianificazione strategica territoriale». Quindi il presidente dice di condividere anche la considerazione che «debbano ricercarsi soluzioni grazie alla collaborazione fra le istituzioni locali e tutti i soggetti che vogliano concorrere al radicamento della Università nel capoluogo» e con ciò allo sviluppo del nostro territorio.
 «Ritrovo nelle tue parole - sottolinea ancora Deriu - alcuni concetti e proposte che da tempo abbiamo sottoposto al ragionamento pubblico, e che si sono esplicitati nella esigenza di operare una revisione del modo d’agire delle Istituzioni locali e dei propri bracci operativi, perché allineino la propria iniziativa politica e di governo alle mutate condizioni socio-demografiche, culturali ed economiche, e si dotino di strumenti amministrativi adeguati per riuscire a incidere su una prospettiva altrimenti drammatica».
 E tale ragionamento avrebbe portato la Provincia di Nuoro a ritenere il radicamento e il potenziamento della presenza dell’Università nel capoluogo «obiettivo strategico e prioritario» da perseguire con «investimenti ugualmente strategici» per consegnare al territorio uno strumento di sviluppo e un’arma per combattere il primo dei suoi problemi: «Lo spopolamento. In questo passaggio della lettera il presidente della Provincia, chiaramente, allude alla somma di 500 mila euro messa a disposizione da lui per l’Università nuorese.
 «Queste considerazioni - scrive Deriu - hanno stimolato il consiglio provinciale a esplorare soluzioni che prevedono una forte spinta dei livelli locali e che possono contribuire alla redazione del Piano strategico per l’Università della Sardegna Centrale” proposto nella sua lettera dal sindaco». Il presidente della Provincia poi afferma ancora di condividere le proposte del sindaco e ritiene utile iniziare immediatamente la fase operativa. «Mi permetto di trasmettere la tua lettera alla commissione Cultura del Consiglio provinciale - conclude la lettera - perché ne esamini i contenuti e poiché il consiglio è titolare della attività di pianificazione, sia esso ad affrontare il tema per determinare con le proprie decisioni la struttura del piano».
 Nell’ultima parte Roberto Deriu, dunque, rinvia la parte operativa della proposta di Zidda all’assemblea provinciale, per lui unica deputata a pianificare il destino dell’Università con l’approvazione del Piano strategico.
 
7 - Il Sardegna
Grande Cagliari
Ateneo. Oggi ballottaggio per il rettorato
Finisce il regno di Mistretta, è il giorno del successore
 
 Dalle urne di oggi uscirà il nome del nuove rettore, dopo il regno di Pasquale Mistretta, incontrastata guida dell'Università per 19 anni. Questa mattina inizia il ballottaggio tra Gavino Faa, ordinario di Anatomia patologica, e Giovanni Melis, docente di Economia aziendale. Sono gli unici due aspiranti alla poltrona di Magnifico che hanno resistito alla corsa iniziata giovedì 21 maggio, con i 1.500 studenti dell'Ateneo chiamati a scegliere tra cinque candidati: Maria Del Zompo, professore ordinario in Farmacologia, Raffaele Paci, ordinario dei economia applicata, e Antonio Sassu, ordinario di politica economica europea, Melis e Faa. Dopo il primo turno, che aveva visto favorita anche la Del Zompo, la docente aveva abbandonato la competizione con vena polemica, facendo riferimento a «logiche di potere variamente intese » che sarebbero subentrate all'attenzione a «programmi e valore delle candidature». Infine, era arrivato l'appello contro il rischio astensionismo dei due ultimi sfidanti, Faa e Melis, che questa mattina si contendono la poltrona più alta dell'Ateneo.  
 
Rettore eterno
Inossidabile Mistretta
 
L'ingegner Pasquale Mistretta siede sullo scranno più alto dell'Università da 19 anni, grazie a cinque
mandati ottenuti anche modificando lo Statuto per abolire l'iniziale limite di due - divenuto di tre - mandati.
 
 
 

Questionnaire and social

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