Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 June 2009
Rassegna quotidiani
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Rettorato. Vigilia movimentata per un ballottaggio dall'esito ancora molto incerto
Faa-Melis, arriva lo sponsor dei presidi
Il voto di Medicina e Giurisprudenza per i due candidati
Caccia all'ultimo voto per il rettore: con la sfida di domani si gioca il futuro dell'Ateneo
 
Non finirà con un pareggio ma la distanza tra i due candidati non sarà abissale. È l'unico pronostico della vigilia che si concedono i fan dei due concorrenti in corsa per la poltrona di rettore: chiunque sia il vincitore è certo che sarà una vittoria sudata.
SFIDA ALL'ULTIMO VOTO A ventiquattr'ore dal ballottaggio che segnerà la svolta nell'Ateneo di Cagliari, mettendo fine dopo quasi 4 lustri all'era Mistretta, è difficile prevedere come andrà a finire: sulla partita di domani pesano ancora tante incognite e, una di queste, è proprio l'incognita Del Zompo. A chi andranno i 429 consensi della professoressa neuroscienziata? All'economista Giovanni Melis o al medico Gavino Faa? L'interrogativo rimbalza di facoltà in facoltà, senza che si riesca ad abbozzare una risposta convincente. È certo che per l'appuntamento di domani l'attesa è grande per tutti i 1514 elettori che, sul voto del dopo-Mistretta, ripongono tutte le loro aspettative sul futuro dell'Università. E c'è da scommettere che fino a qualche ora prima dell'apertura dei seggi sarà caccia grossa al voto: ne basterà uno in più, in quest'ultimo turno, per decidere le sorti delle elezioni più seguite dai cagliaritani di questi tempi.
SCHIERAMENTI Non tutti escono allo scoperto: il nome del candidato preferito resta top secret , anche per una questione di diplomazia. Ma, alla vigilia, almeno i presidi che rappresentano i due poli in campo si schierano. Così dal preside di Medicina, Mario Piga , giunge l'auspicio, quasi d'ufficio, di un'incoronazione per il medico-anatomopatologo Gavino Faa. «Medicina aveva due validissimi candidati, non di facoltà ma dell'ateneo: ora che per una questione di numeri la professoressa Del Zompo è uscita di scena, è chiaro che il preside di Medicina auspichi che sia Faa a tagliare il traguardo, pur riconoscendo la validità di entrambe le candidature in campo». In ogni caso, sottolinea Piga, «chiunque vincerà sarà un ottimo rettore e, soprattutto, un rettore di tutti. Decideranno le urne, anche se auspico che il progetto Faa, condiviso da molti e dedicato alla ricerca, alle esigenze del territorio e all'internazionalizzazione dell'Ateneo, possa andare in porto».
Spera di poter brindare alla fine del “bipartitismo universitario” retto dai colossi di Medicina e Ingegneria che hanno partorito i rettori degli ultimi 30 anni (Duilio Casula per 12 anni e Pasquale Mistretta per 18), il preside di Giurisprudenza Massimo Deiana . «Il nostro polo, che è quello delle facoltà minori che non hanno trovato mai rappresentanze nel rettorato, è da un anno e mezzo che lavora per una candidatura forte, tanto che alla fine ne sono uscite tre - spiega Deiana - non c'è alcuna contrapposizione con Medicina ma vogliamo interrompere questa diarchia che ha contraddistinto gli ultimi 50 anni di vita dell'Università: un'alternanza è portatrice di ricchezza e offre prospettive differenti. Proviamo a giocare con maglie diverse, credendo in un progetto che tiene conto anche delle esigenze di facoltà con interessi frustrati».
SINDACATI Una sfida all'ultimo voto anche per i sindacati. «Il nostro candidato è ancora in corsa», dice Ivana Locci della Uil senza scoprire le carte. «Bisogna vedere cosa faranno le tantissime donne dell'Università che hanno votato la Del Zompo». Per Tomaso Demontis (Cisl) quei 429 consensi verranno spartiti equamente tra i due candidati. Nessuna indicazione dalla Cgil: «Dopo 18 anni gli elettori sanno bene a chi dare il voto - dice Pino Calledda - c'è forte tensione in questi giorni e il mio rammarico è vedere dirigenti dell'Università scatenarsi nella caccia al voto. Questo è molto grave».
IL VOTO Si vota dalle 8 alle 19 nei seggi di Ingegneria, Scienze Botaniche, polo Aresu, Monserrato. Il più votato sarà rettore.
CARLA RAGGIO
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Nuova Università, Cagliari tra le finaliste
Proposta di legge scritta dagli studenti per un concorso indetto da Mtv
 
Valorizzazione del merito, scambi con l'estero, incentivi per gli affitti: sono alcune indicazioni che emergono dalle tre proposte di legge scritte dagli studenti per cambiare l'Università e finaliste di un concorso indetto da Mtv.
È un progetto - spiega una nota - durato un anno di lavoro sostenuto da una campagna via web e tv e che ha potuto contare sul contributo di artisti come Jovanotti, J-Ax, Marracash, Giusy Ferreri e Le Vibrazioni. Le proposte sono state scritte ed elaborate da studenti con il supporto di ricercatori e professori di Diritto costituzionale.
Le tre Università finaliste sono: Milano Bicocca, Cagliari e Bologna. Milano Bicocca propone la valorizzazione del merito, le politiche di sostegno agli studenti e gli incentivi alla mobilità sociale; Cagliari pone al centro dell'interesse gli scambi con l'estero, l'educazione alla cittadinanza europea e i tirocini; Bologna propone carte dei servizi, incentivi ai proprietari di immobili che affittano ai fuori sede e conciliazione di tempo studio e tempo lavoro.
Da venerdì si potrà votare on line il testo di legge da portare in Parlamento. Da settembre Mtv inizierà la raccolta firme per proporre il disegno di legge alle aule parlamentari.
3 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 12
Cagliari
Un incontro sui promotori finanziari
 
La figura del promotore finanziario sarà al centro di un seminario domani dalle 9.30 all'Università di Cagliari, nell'aula magna della direzione Orientamento e Comunicazione (via Ospedale, 121). Sono invitati laureati e laureandi in Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Relatori saranno Fabrizio Alessandrini, Giorgio Lobina e Daniele Pani dell'Anasf (Associazione nazionale promotori finanziari). 
 
4 – L’Unione Sarda
Nuoro – pagina 15
Università, le proposte del sindaco
Nella lettera a Deriu un piano di azione fra Comune e Provincia per rilanciare l'idea di costituire un polo rappresentativo del territorio
   
Un piano strategico per l'Università di Nuoro da realizzare sotto la guida di un comitato tecnico-scientifico e che possa essere adottato da Comune e Provincia - coi Consigli riuniti in seduta congiunta - entro il prossimo settembre. È questa la proposta del sindaco Mario Zidda, contenuta in una articolata lettera inviata al presidente della Provincia Roberto Deriu, con la quale il primo cittadino propone un metodo di lavoro che possa portare ad una soluzione che, scrive Zidda «abbia la dignità di un progetto organico e qualificato sotto il profilo politico, tecnico-scientifico, culturale e sociale. Ciò potrà consentire a noi tutti di riconoscerci in un processo unitario, che superi in una sintesi positiva e unitaria il faticoso iter sin qui seguito che, alla luce dei fatti, non ha prodotto una efficace integrazione dei pur numerosi sforzi compiuti».
L'idea è quella di utilizzare gli strumenti della pianificazione strategica di “ascolto del territorio” e di elaborazione tecnico-scientifica delle istanze, per arrivare ad un progetto di università condiviso e di alta qualità. «Un piano strategico per l'Università - scrive il sindaco - che si inserisca organicamente e armonicamente fra gli altri qualificati strumenti di pianificazione territoriale strategica realizzati dalle nostre amministrazioni, dove il ruolo di regia dei processi decisionali e programmatori del territorio propri delle amministrazioni locali, costituisca una leva a disposizione di un processo di grande rilevanza, per ciò stesso da perseguire attraverso un metodo ampiamente condiviso tra soggetti istituzionali e non, tra pubblico e privato, associazioni, gruppi e singole personalità che esprimano legittimamente un interesse alla affermazione di un nuovo progetto che entri nel merito di una definizione organica di forma e contenuto, in stretta relazione con gli interessi riconosciuti e condivisi della nostra comunità locale tutta intera».
Nella lettera il primo cittadino ha ripercorso criticità e percorso storico del Consorzio universitario nuorese, sottolineando le diverse competenze e responsabilità dei soggetti coinvolti, dalla Regione allo Stato. «Il Consorzio, la cui nascita e la cui vita hanno rappresentato un autentico - e storicamente significativo - patrimonio di progettualità, di lotta e di impegno democratico delle nostre comunità per l'affermazione di un'idea concreta di riscatto e di sviluppo, è nato dall'esigenza di non subire passivamente l'attuazione del progetto di università locale, ma per poterlo porre nella giusta relazione con le istanze del territorio e le proprie strategie di sviluppo, senza cedere a localismi e a forme parassitarie di sopravvivenza, ma al contrario con la ambizione di collegare la progettualità del territorio del Nuorese a più ampi disegni di sviluppo, di conoscenza e di competenza dell'intera regione», scrive ancora Zidda nella lettera al presidente. E ribadisce che l'università - qualunque sia il progetto al quale si arriverà, non potrà che essere pubblica: «Non è inutile discutere di Consorzio o di Fondazione o di altre forme alternative perché sia, uno di questi, il nuovo soggetto destinato alla promozione degli studi universitari nel Nuorese. Come pure va fatto ogni approfondimento per studiare e attuare il massimo coinvolgimento possibile di tutti i soggetti di diritto pubblico e privato disponibili ed interessati a cooperare per il rafforzamento dell'università nuorese che non potrà che essere pubblica, al dì là delle forme di fiancheggiamento di cui potrà utilmente godere».
L'iniziativa del Sindaco si inserisce in un lavoro di intervento per affrontare le situazioni di crisi delle istituzioni culturali cittadine tra le quali anche la biblioteca Sebastiano Satta.

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«La politica deve restare fuori dalla gara» 
Molti docenti in allarme
Domani il ballottaggio 
Faa: «La ricerca, la didattica e apertura all’Europa» 
ROBERTO PARACCHINI 
 
 CAGLIARI. Astensione? Difficile, l’atmosfera che si respira in questi giorni all’interno dell’università per l’elezione del rettore, è tutto fuorchè un ambiente rilassato o indifferente. I telefoni sono sempre più roventi ed è caccia all’ultimo voto. La svolta, si è detto, è epocale anche perchè si cambia timoniere dopo diciotto anni. La paura, però, è per le pressioni esterne: quelle politiche.
 Le urne del ballottaggio apriranno domani alle 8 e chiuderanno alle 19. Sarà eletto il più votato tra i due finalisti: l’anatomo patologo Gavino Faa e il docente di economia aziendale Giovanni Melis. In queste ore, ma già da venerdì scorso, la battaglia è per la conquista delle 429 preferenze avute dalla farmacologa Maria Del Zompo, la candidata sconfitta nella seconda votazione per sette voti. Faa aveva riportato 452 preferenze e Melis 436. Molte delle schede che avevano puntato sulla Del Zompo provengono dalla facoltà di Medicina, ma anche da Ingegneria e da Lettere, oltre che dal settore tecnico amministraivo.
 Con un appello pubblico (scritto su inSardegna.eu), l’economista Francesco Pigliaru, già assessore regionale alla Programmazione, chiede che la politica stia fuori dalle elezioni. E denuncia il fatto che «nei giorni precedenti il secondo turno (...), persone collegate all’attuale governo regionale avrebbero contattato numerosi elettori, soprattutto dell’area medico-scientifica», esercitando pressioni per orientare il voto. Faa risponde e rilancia affermando che «anche a me sono giunte voci che ci siano stati incontri a casa di Renato Soru, ma io non ci ho creduto». Mentre Melis sottolinea che «l’autonomia dell’università è un valore importante e va difeso: l’ateneo deve poter elaborare la propria politica universitaria senza l’ingerenza del sistema dei partiti».
 I punti di intersezione del sistema Università col potere politico ci sono e sono molti (dalla sanità all’economia), il problema è quello del dialogo, partendo dalle reciproche (e solide) autonomie. Ma pensare che gli enti locali del territorio si tengano elegantemente fuori da questa competizioni è poco realistico.
 Domani si vota: quali sono i motivi per cui i 1.514 elettori (671 tra docenti ordinari e associati, 527 ricercatori, 120 in rappresentanza dei 1.200 amministrativi e tecnici, e 196 per conto degli studenti) dovrebbero scegliere Faa o Melis. Lo abbiamo chiesto agli interessati. Il primo sdrammatizza: «Beh, innanzi tutto perchè sono simpatico... Parlando seriamente: perchè non mi sono mai dimenticato di quanto ero studente. Perchè sulla ricerca sono credibile e perchè ho sempre dato grande importanza alla didattica. Il fatto di essere stato sempre vicino agli studenti credo sia importante: in questo modo i problemi vengono messi nella giusta prospettiva e col loro contributo si possono trovare le soluzioni». Per Melis lo si deve votare «per realizzare un progetto per il rilancio dell’ateneo sul piano locale, nazionale e internazionale. Con il supporto della buona amministrazione il mio programma punta a migliorare i risultati della didattica e della ricerca in tutte le aree dell’Ateneo, nonché a potenziare la funzione di trasferimento delle conoscenze al territorio a supporto dello sviluppo socio-economico e del servizio sanitario».
 L’uscente Pasquale Mistretta sta governando per il 18º anno: quale l’elemento del programma di maggiore discontinuità col passato? «La grande attenzione che l’università deve avere verso l’Europa - risponde Faa - l’internazionalizzazione deve diventare una realtà non più una parola vaga. E questo richiede un grande progetto e una nuova organizzazione del nostro ateneo. In questo senso la mia esperienza in Belgio, a pochi chilometri da Bruxelles, credo siano una garanzia». Per Melis la discontinuità sarà «la visione progettuale e programmatica, la partecipazione e la trasparenza nei processi decisionali, l’attenzione alla funzionalità, alla qualità e al merito». Tutti elementi che «costituiscono alcuni dei più importanti valori che occorre rafforzare nella cultura direzionale dell’Ateneo».
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
CONCORSO MTV 
L’ateneo finalista con un progetto 
 
CAGLIARI. Valorizzare il merito, intensificare gli scambi con l’estero, incentivare gli affitti a favore degli studenti fuori sede: sono alcune delle idee che emergono dalle tre proposte di legge scritte dagli studenti per cambiare l’università e finaliste del concorso organizzato dal network Mtv. Nel terzetto delle finaliste c’è l’ateneo cagliaritano. A contendere il primo posto a Cagliari sono Milano Bicocca, che propone la valorizzazione del merito, politiche di sostegno agli studenti e incentivi alla mobilità sociale, e Bologna, con la carta dei servizi e gli incentivi ai proprietari di immobili che affittano ai fuori sede. Da venerdì sarà possibile votare online il testo di legge da portare in Parlamento. Da settembre Mtv inizierà la raccolta firme per proporre il disegno di legge alle aule parlamentari.
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Nell’ateneo il futuro dell’isola 
Incontro con il candidato rettore Pietro Luciano 
 
 SASSARI. I risultati dell’indagine “Sassari Ateneo Sostenibile” verranno presentati lunedì prossimo dal candidato rettore dell’ateneo turritano, il professor Pietro Luciano. «Abbiamo svolto un inedito lavoro di ascolto rivolto a istituzioni e imprese e a un gruppo qualificato di docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti. Credo sia utile condividere i risultati dell’indagine, perché nella relazione università-territorio esistono risorse e opportunità da capire e valorizzare nell’interesse di tutti».
 «Il presente-futuro di “Sassari Ateneo Sostenibile” è infatti una sfida ineludibile per chiunque assumerà la responsabilità più importante della nostra comunità universitaria». Con questa dichiarazione, il professore Pietro Luciano, candidato rettore dell’università di Sassari per il mandato 2009-2012, invita tutti i protagonisti di quella comunità a un confronto sull’attualità e le prospettive, mai avvenuto prima d’ora, nel quale la qualità culturale dell’offerta formativa e della ricerca è per oltre 15 mila studenti dell’ateneo specchio del presente, giacimento dell’identità per il futuro e valore per il territorio. Conoscenza e qualità della vita sono un binomio inscindibile. Nel futuro possibile di oltre 1.600 docenti, ricercatori e addetti tecnico-amministrativi dell’università di Sassari c’è infatti una quota rilevantissima dello sviluppo sostenibile del centro-nord Sardegna, in termini di qualità culturale, economica, sociale e ambientale.
 L’incontro di presentazione dell’indagine “Sassari Ateneo Sostenibile”, che ha coinvolto 80 “portatori di interesse” interni ed esterni all’Università e avviene dopo un tour serrato di numerosi incontri con consigli di facoltà, dipartimenti e assemblee del personale, ha dunque lo scopo di rendere evidente il bisogno di cambio della gestione accademica e accrescere il comune senso di responsabilità e partecipazione. Molte e complesse le problematiche con le quali ci si dovrà misurare: miglioramento degli standard didattici e di ricerca per recuperare risorse finanziarie a livello statale e regionale; allineamento dell’investimento in Formazione e Ricerca in Sardegna ai valori della media nazionale (+2,5%); sviluppo di nuovi progetti per snellire e rafforzare l’offerta formativa; riqualificazione dei rapporti con l’insieme del personale e le rappresentanze sindacali; trasparenza nella gestione amministrativa finora condotta senza adeguata programmazione; riforma dello Statuto e degli organi di governo e, infine ma non ultimo, un modo concreto e misurabile per collaborare con territorio, istituzioni e imprese, strutturando nuovi strumenti e percorsi comuni e integrati.
 Come fare? Lunedì prossimo, alle 16,30 nell’aula magna della facoltà di Scienze in via Vienna n. 2, le prime risposte in pubblico. Per aggiornamenti informativi e conversazioni on-line consultare il blog http://ateneosostenibile.wordpress.com/.
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
E’ nato un nuovo materiale 
L’inventore, nuorese, premiato da Napolitano 
NADIA COSSU 
 
 NUORO. Il nonno, pastore a Desulo, lo diceva sempre che il mestiere dell’allevatore è troppo faticoso. «Fate altro nella vita». E i figli hanno seguito quel consiglio. Alessandro Fais, suo nipote, 30 anni, nato a Nuoro e cresciuto tra la Sardegna e gli Stati Uniti, dottore di ricerca in Ingegneria metallurgica al Politecnico di Torino, ha ricevuto il Premio nazionale dell’Innovazione dal Presidente della Repubblica.
 Anche lui ha decisamente scelto di percorrere una strada diversa nella vita. Come anni fa aveva fatto suo padre, ingegnere minerario. Madre di Pozzomaggiore, fino a 8 anni Alessandro ha vissuto tra Siniscola e il sud Sardegna. Poi la partenza per gli Stati Uniti e infine il rientro in Italia, a Torino. «Ma con nel cuore sempre l’identità sarda» tiene a precisare.
 Lunedì sera il prestigioso riconoscimento durante la cerimonia al Quirinale. La EPoS srl, fondata dai due giovani ingegneri, è salita sul podio grazie a un’idea decisamente innovativa sviluppata da Alessandro Fais nella tesi di laurea in Ingegneria dei materiali e poi approfondita durante il dottorato. La start up EPoS è nata all’interno dell’Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino che Alessandro Fais aveva contattato per tentare di avvicinarsi al settore industriale. Poi l’incontro con Alessandro Daniele, ingegnere gestionale specializzato proprio in avvio di start up e asset management. E quindi il decollo.
 «La fisica è sempre stata la mia passione - racconta Alessandro Fais -, durante la tesi ho studiato un processo di sinterizzazione per ottenere materiali nuovi. In sintesi, partendo da polveri metalliche e ceramiche, si arriva in pochi secondi a un oggetto con una forma e delle caratteristiche fisiche ben precise. Un’innovazione da sfruttare soprattutto in campo industriale per gli utensili per la lavorazione dei metalli e delle pietre, per componenti magnetici, elettrodomestici e industria aerospaziale». I vantaggi sono balzati subito all’occhio: possibilità di produrre materiali con caratteristiche superiori rispetto a quelle al momento presenti sul mercato e la drastica riduzione della durata del processo produttivo.
 «Avevo preso contatti con alcune imprese che si erano mostrate molto interessate al mio progetto - racconta -, a quel punto ho capito che doveva essere davvero vincente e ho deciso di andare avanti. Insieme al mio collega». Hanno recuperato un gruppo di investitori che garantissero la copertura finanziaria e hanno creato l’azienda. «Ora ci lavoriamo full time, abbiamo ordinato i macchinari e ci siamo dati una scadenza di un anno e mezzo per consegnare le prime commesse, considerato che abbiamo già dei contratti».
 Il successo è dietro l’angolo e Alessandro oggi parla della sua storia con un grandissimo entusiasmo. Non nega di esser stato fortunato, «soprattutto - spiega - per aver avuto il supporto, anche finanziario, della mia famiglia. Eppure non dovrebbe essere così. Chiunque abbia voglia di fare ricerca deve esser messo nelle condizioni di poter studiare».
 La forza per andare avanti, ne è sicuro, arriva anche dalla sua terra. «Non bisogna aver paura di lasciare il paese d’origine. È proprio la nostra identità a darci la spinta giusta per credere in quello che facciamo. È fondamentale viaggiare e conoscere. Mio padre, come tanti altri padri, ha avuto il coraggio di andar via dalla Sardegna. Ma le origini le portiamo sempre dentro di noi». Intelligenza e umiltà che, lunedì, lo hanno fatto arrivare davanti al Presidente Giorgio Napolitano e al ministro per l’Innovazione Renato Brunetta.
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Nazionale
«L’università non può che essere pubblica» 
Ora Zidda e Deriu dialogano: lettera del sindaco al presidente 
Consorzio o Fondazione? Il primo cittadino inserisce l’ateneo in un Piano strategico 
«Caro Roberto, sono fiducioso nella tua disponibilità» 
NINO BANDINU 
 
 NUORO. Consorzio o Fondazione? «L’Università non potrà che essere pubblica» scrive il sindaco Mario Zidda in una lettera, indirizzata al presidente della Provincia, Roberto Deriu, e dove inserisce il punto all’interno di un Piano strategico mirato e condiviso. Dopo un lungo silenzio, dunque, i due big del Pd nuorese riprendono a dialogare, e cominciano dall’ateneo.
 Un piano strategico per l’Università entro settembre e da realizzare sotto la guida di un comitato tecnico-scientifico e tale da essere adottato da Comune e Provincia in seduta congiunta. E’ questa la proposta del sindaco Mario Zidda contenuta in una lettera inviata al presidente della Provincia Roberto Deriu, in cui il primo cittadino propone un metodo di lavoro per superare lo scoglio Università. «Una proposta - scrive Zidda - che abbia la dignità di un progetto organico e qualificato sotto il profilo politico, tecnico-scientifico, culturale e sociale. Ciò potrà consentire a noi tutti di riconoscerci in un processo unitario, che superi in una sintesi positiva e unitaria il faticoso iter sin qui seguito che, alla luce dei fatti, non ha prodotto una efficace integrazione dei pur numerosi sforzi compiuti». L’idea del sindaco è quella di utilizzare gli strumenti della pianificazione strategica di “ascolto del territorio” e di elaborazione tecnico-scientifica, per arrivare a un progetto di università condiviso e di alta qualità. «Un piano strategico per l’Università - sottolinea il sindaco - che si inserisca organicamente e armonicamente fra gli altri qualificati strumenti di pianificazione territoriale strategica realizzati dalle nostre amministrazioni, dove il ruolo di regia dei processi decisionali e programmatori del territorio, propri delle amministrazioni locali, costituisca una leva a disposizione di un processo di grande rilevanza, per ciò stesso da perseguire attraverso un metodo ampiamente condiviso tra soggetti istituzionali, e non, tra pubblico e privato, associazioni, gruppi e singole personalità che esprimano legittimamente un interesse alla affermazione di un nuovo progetto che entri nel merito di una definizione organica di forma e contenuto, in stretta relazione con gli interessi riconosciuti e condivisi della nostra comunità locale tutta intera».
 Nella lettera a Deriu, Zidda ricorda le criticità e il percorso storico del Consorzio universitario nuorese, con le competenze e le responsabilità dei soggetti coinvolti: dalla Regione allo Stato che ha voluto l’Università a Nuoro. «Il Consorzio, la cui nascita e la cui vita hanno rappresentato un autentico, anche storicamente significativo, patrimonio di progettualità, di lotta e di impegno democratico delle nostre comunità per l’affermazione di un’idea concreta di riscatto e di sviluppo - sottolinea il sindaco - è nato dall’esigenza di non subire passivamente il progetto di università locale, ma per poterlo porre nella giusta relazione con le istanze del territorio e le proprie strategie di sviluppo, senza cedere a localismi e a forme parassitarie di sopravvivenza, ma al contrario con la ambizione di collegare la progettualità del territorio del Nuorese a più ampi disegni di sviluppo, conoscenza e competenza dell’intera regione». Quindi Zidda ribadisce che l’università - qualunque sia il progetto - non potrà che essere pubblica: «Non è inutile - precisa - discutere di Consorzio o di Fondazione o di altre forme alternative perché sia, uno di questi, il nuovo soggetto destinato alla promozione degli studi universitari nel Nuorese. Come pure va fatto ogni approfondimento per studiare e attuare il massimo coinvolgimento possibile di tutti i soggetti di diritto pubblico e privato disponibili ed interessati a cooperare per il rafforzamento dell’università nuorese che non potrà che essere pubblica». L’iniziativa del sindaco si inserisce in un programma di interventi mirato ad affrontare le situazioni di crisi delle istituzioni culturali cittadine, tra le quali anche la biblioteca Satta, per cui Zidda propone la convocazione di una formale “Conferenza di servizi” che si occuperà di presentare delle proposte per scogliere i nodi più urgenti sul tema: primo fra tutti quello della preparazione del nuovo statuto, e delle partecipazioni pubbliche, dopo lo scioglimento delle Comunità montane.
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
Importante scoperta del farmacologo sassarese Gino Serra 
Così ti miglioro l’umore dei depressi 
Con la nematina, ora usata contro la malattia di Alzheimer 
ANTONELLO PALMAS 
 
SASSARI. Un farmacologo del dipartimento di Scienze del farmaco dell’Università di Sassari ha brevettato un prodotto contro la depressione. Gino Serra ha scoperto che la memantina migliora l’umore dei pazienti.
Il farmaco è già usato, in altri dosaggi, contro l’Alzhaimer. Uno studio clinico «pilota» in collaborazione con Athanasios Koukopoulos, direttore del Centro Bini di Roma, ha dimostrato l’efficacia della scoperta nel 75% dei pazienti da molti anni resistenti agli attuali trattamenti. Ieri la presentazione ufficiale nell’aula magna dell’ateneo sassarese alla presenza di un raggiante rettore Alessandro Maida. Di certo una notizia capace di mettere il buonumore: una felice intuizione destinata probabilmente a dare una spallata alle convinzioni nel trattamento di una delle malattie più diffuse e invalidanti dei nostri tempi. All’annuncio ufficiale erano presenti anche due illustri studiosi dell’Università di Cagliari come Gian Luigi Gessa e Walter Fratta e il preside di Farmacia, Giuseppe Paglietti. Koukopoulos ha spiegato come il responsabile di molti disturbi dell’umore sia l’eccitazione e come il peso di questa malattia sia di rilievo mondiale. «Tanti uomini illustri erano affetti da disturbo bipolare, da Carlo Magno a Hitler, da Robespierre a Alessandro Magno, da Lincoln a Mussolini. Quest’ultimo era un bipolare 2: in estate dichiarava guerre come se fossero partite di calcetto, in inverno cadeva in depressione e sembrava non capire cosa accadeva. Le terapie sono fallimentari: più suicidi, più malati, abbiamo mezzi che in acuto agiscono, ma il risultato finale non va. Colpa anche dello stile di vita cambiato (si va a letto più tardi). E poi ci sono le droghe. L’errore è dare antidepressivi anche quando non servono facendo diventare i malati più malati. Così si passa dalla depressione all’euforia sempre più rapidamente». E’ lo stesso scopritore a raccontare come è arrivato a questo risultato: «Studiando i guai provocati dagli antidepressivi -dice Serra -. E’ ormai chiaro che provocano i cicli di mania e ipomania. Utilizzati senza controllo, ma seguendo solo le logiche delle case farmaceutiche, inducono il decorso rapido ciclico, che non risponde più nemmeno al litio, è intrattabile. Gli studi degli ultimi 50 anni dicono che possono provocare lo switching dalla depressione alla mania-ipomania, non solo nei malati bipolari ma anche unipolari. Gli stabilizzanti dell’umore attualmente in uso non prevengono questo viraggio provocato dagli antidepressivi, ma anzi si osserva un leggero aumento dei casi». E ancora: «Nessun prodotto - spiega il docente sassarese - riesce a limitare la trasmissione dopaminergica, chiaramente implicata nello scatenamento della mania. Che c’entra la memantina, allora? Sappiamo che la stimolazione del recettore Nmda è essenziale in questo processo, ma l’unico composto efficace nel bloccarla è l’Mk-801. Che però è tossico e non proponibile in clinica. Ho pensato che la memantina ha gli stessi effetti bloccanti dell’Mk-801, ma ha il vantaggio di essere sicura». Confortanti le sperimentazioni animali, così Serra ha convinto Koukopoulos. «Quattro pazienti sono migliorati in 7 giorni, nove in 1-4 mesi, e 7 di questi 9 erano rapidi-ciclici - dice Koukopoulos-. Certo è uno studio dai numeri limitati, ma se pensiamo che guarire un bipolare con le cure tradizionali in 12 mesi rappresenta un’impresa che ha dell’incredibile, direi che la nemantina è molto promettente». Per Gessa si tratta di «una scoperta eccezionale». Per Serra ha le caratteristiche per rappresentare una vera innovazione terapeutica. Anche perché senza importanti effetti collaterali come altri antimaniacali. L’opera di Serra è stata resa possibile da Paolo d’Aquila, che ha coordinato i collaboratori. E il 16 febbraio è stato depositato il brevetto.
 
 
 
 
 
 
 

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