Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 June 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 37
Sassari. Avvocati, veterinari, architetti: in centinaia ancora in cerca di occupazione
Il farmacista adesso usa la cazzuola
Indagine dell'Ateneo sui neo laureati, un esercito in bolletta
 
Il campione di giovani selezionato è di 1283 laureati, il novanta per cento ha deciso di non sottrarsi alle domande.
Farmacisti impiegati nell'edilizia. Veterinarie che guadagnano un terzo dei colleghi uomini. Matematici alle prese con il lavoro nei campi. Molti a spasso e qualche fortunato con una busta paga a fine mese. Il quadro dei laureati all'università di Sassari riserva qualche sorpresa o forse no. Un anno dopo la cerimonia, i brindisi e gli auguri, c'è ben poco da festeggiare. A scorrere i dati dell'Almalaurea, ovvero l'ente che monitora la condizione lavorativa dei giovani che hanno concluso il percorso formativo, ci si scoraggia un po'. Il campione di giovani selezionato è di 1283 laureati, il novanta per cento ha deciso di non sottrarsi alle domande. La media del voto finale è di tutto rispetto, sempre superiore al 100 su 110, con un picco positivo per la facoltà di Medicina e chirurgia, dove si sfiora il 109, e uno negativo per quella di Economia, dove la media non va oltre il 100,4. Le differenze nell'indirizzo di studi si notano anche nel percorso che segue il grande giorno. Meno brusco lo scossone dell'ingresso nel mondo del lavoro per i camici bianchi che di solito da ex studenti studiano ancora: la maggior parte di loro è impegnata nei corsi di specializzazione disponibili tra le corsie delle cliniche universitarie. Degli 87 intervistati, il sessantasette per cento ha iniziato a lavorare un mese dopo il conseguimento della laurea. Meno fortunati gli aspiranti avvocati che si trovano con una toga sulle spalle e pochi clienti da accontentare. L'ottantadue per cento, continua a svolgere lo stesso lavoro che aveva iniziato prima di concludere gli studi, e alla domanda «Quanto è efficace la laurea nel vostro lavoro?», il sedici per cento non esita a rispondere «Per nulla». A far due conti a fine mese, poi, si vede che la laurea non è garanzia di guadagno facile. Lo stipendio medio supera di qualche spicciolo le mille euro al mese. In bolletta permanente le ragazze che hanno scelto di lavorare con gli animali: le veterinarie guadagnano più o meno 394 euro al mese, a fronte dei loro colleghi del sesso forte che tirano su almeno 1771 euro. Busta paga leggera anche per gli architetti: le donne riescono a raggranellare a mala pena una banconota da cinquecento euro, mentre gli uomini ne portano a casa più del doppio. Lo studio di Almalaurea è tutto in uno schema: una casella dopo l'altra per fare il punto della situazione su un lavoro che molto spesso non c'è. Sui giovani che, finiti gli studi devono andare a caccia di un impiego qualunque. Laureati che sorridono e festeggiano per una scrivania in un call center, dottoresse in fila per un grembiule da cameriera. Contratti in scadenza come le mozzarelle del supermercato che fanno accettare tutto, straordinari gratis compresi. Insomma, un esercito di bamboccioni acculturati, con il sogno di una carriera che tarda ad arrivare.
MARIELLA CAREDDU

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Medici contro esami senza... Ordine 
Animato dibattito degli odontoiatri dopo la modifica dei test per l’abilitazione: «Ridimensionato il nostro ruolo» 
Rivendicata la dignità delle rappresentanze: «Chiediamo ascolto ai poteri ignoranti che non riflettono» 
 
SASSARI. Ridimensionato il ruolo degli ordini professionali negli esami di Stato per l’abilitazione professionale? L’allarme è stato lanciato ieri mattina dagli odontoiatri sassaresi durante la conferenza promossa, in una delle sale convegni della Camera di Commercio, dalla commissione degli iscritti all’albo presieduto da Pierluigi Delogu. Le prime conferme ai timori diffusi nella categoria arriverebbero dalla prova per i medici chirurghi, recentemente rivisitata dal Miur (ministero per l’Università e la Ricerca) sia dal test all’esame di abilitazione per gli ondontoiatri. Anche questa prova sta per essere riformata.
 Circostanziate le critiche all’attuale sistema di esame. È stata rivendicata la dignità del ruolo degli Ordini, anche in relazione a un diffuso pregiudizio e a impressioni di corporativismo. Ci si è, soprattutto, soffermati sul concetto di missione dell’ordine professionale per una seria valutazione degli abilitandi, della loro capacità cognitiva, di analisi e di relazione nel lavoro. «All’Università spetta insistere nella formazione, ma all’Ordine non può essere negato il compito di ausiliario del ministero della Salute» è stato ribadito nel convegno introdotto da Agostino Sussarellu, presidente provinciale dell’Ordine dei medici e chirurghi, e da Pierluigi Delogu.
 Giulio Rosati, preside della facoltà di Medicina, ha affermato che occorre fare fronte comune per rimediare a impostazioni discutibili e conformiste, che non danno adeguato spazio a coloro che avrebbero elementi concreti e capacità per valutare.
 Luigi Conte, presidente dell’Ordine dei medici di Udine e componente del comitato centrale della Federazione dei medici e odontoiatri, ha espresso notevoli perplessità sulla parte di esame incentrata sui quiz. «Si è imposto il termine della comunicazione a sessanta giorni dall’esame delle cinquemila possibile domande e risposte da cui vengono selezionati 90 quesiti preclinici e 90 clinici - ha ricordato Conte -. L’esperienza ci ha detto che quelle cinquemila domande e risposte possono essere immagazzinate nell’arco di tempo dalla loro ricezione all’esame. E non cambia niente il fatto che ogni anno ci sia un’integrazione di quattrocento domande. In realtà si è temuto di fare una “strage” di candidati che mettesse sotto accusa il sistema di preparazione e si è rimediato con una scelta che non incentiva le capacità critiche e di analisi da parte degli abilitandi, ma che sfocia in uno sterile nozionismo». «Constatiamo però che in cima al gradimento dei candidati non c’è la parte teorica, ma il tirocinio al di fuori dell’università - ha detto ancora Conte -. Questo la dice lunga sul ruolo serio e fondamentale che l’Ordine può e deve esercitare, anche per rettificare riforme che non cambiano niente, che sono inutili e costose. Chiediamo di essere seriamente ascoltati su questi aspetti».
 Sulla stessa falsariga, con critiche al Garante per la Concorrenza e il Mercato, la relazione di Raffaele Iandalo, della commissione nazionale degli iscritti all’albo degli odontoiatri. «Garante che alluderebbe a presunte responsabilità dell’Ordine circa surrettizie restrizioni nell’abilitazione e nell’esercizio della professione. Ma la tutela della salute può essere meno importante della concorrenza e del mercato? Dobbiamo lottare contro “poteri ignoranti” che non riflettono sul ruolo degli ordini», ha concluso polemicamente Iandalo.(m.d.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
«Turismo prima ricchezza, soppiantato il sughero» 
Antonello Paba: ora bisogna puntare al rafforzamento, la fase di espansione del settore si è esaurita 
PAOLETTA FARINA 
 
SASSARI. «L’alto tasso di occupazione che contraddistingue il sistema Gallura? Ad averlo trascinato è il settore turistico che sta sostituendo, per valore aggiunto, i risultati che dava il distretto del sughero Tempio-Calangianus». Antonello Paba, economista, docente all’università di Sassari ed ex assessore regionale all’Agricoltura, dà la sua valutazione personale sul «fenomeno» rappresentato dal triangolo Olbia-Arzachena-La Maddalena e certificato dall’ultimo rapporto annuale dell’Istat.
 In questo spicchio di paradiso nell’inferno della disoccupazione, il tasso di occupazione ha valori più alti non solo rispetto al resto del Meridione ma anche al Centro-Nord del Paese, cioè aree dove il mercato del lavoro, tradizionalmente, ha meno sofferenze.
 - Allora è vero che l’isola può puntare sul turismo per sviluppare la propria economia sempre in affanno?
 «E’ vero che al momento il sistema turistico rappresenta la risorsa locale con la maggiore espansione. Per dirla in termini economici presenta il miglior vantaggio comparato. Ora, il rapporto Istat si ferma al 2008, bisognerà quindi vedere se il dato sarà confermato anche per l’anno che è in corso. E poi c’è pure da valutare un altro aspetto...»
 - Cioè quale?
  «Probabilmente la fase strutturale di crescita del settore, con tutto l’indotto che lo sostiene, dalle manutenzioni all’edilizia, è finita. Quindi bisogna puntare verso il rafforzamento ma tenendo conto degli elementi congiunturali».
 - Se si riferisce alla crisi ha già prodotto un calo delle prenotazioni negli alberghi o della richiesta di case vacanze in affitto.
  «Perciò bisogna valutare se all’aumento dell’offerta, che passa attraverso un aumento della ricettività, corrisponda anche un aumento della domanda. Occorre quindi un esame dettagliato su cosa sia opportuno fare. Di certo siamo di fronte ad una razionalizzazione dei consumi che coinvolge anche il turista. E di cui si deve tenere conto».
  - Appunto la flessione registrata negli hotel e nelle case al mare per le vacanze.
  «Non solo. Per fornire un dato, diciamo così, di economia domestica, sono rimasto colpito da quanto mi ha riferito un operatore di una società di servizi di San Teodoro il quale mi raccontava che la scorsa estate hanno avuto un boom di vendite di bombole di gas. Dunque significa che chi è andato in vacanza ha consumato soprattutto in casa, risparmiando su ristoranti e pizzerie».
  - Comunque la strada del turismo per la Gallura finora ha dato buoni frutti, almeno a sentire l’Istat.
  «Rafforzare il moltiplicatore turistico, cioè la spesa di chi arriva in Sardegna, deve essere l’obiettivo. Se si riuscirà a far aumentare la quota dei soldi che rimangono nell’isola, otterremo risultati reali».
 
 

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