Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 April 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 36
Mercati finanziari
Cultura, storia e politica risolvono la crisi
di Gianfranco Sabattini*
 
 Nei mesi scorsi, su iniziativa della Banca d'Italia, è stato stampato e distribuito il testo della lezione "I fondamenti giuridici della corporate governance e della regolamentazione del mercato" di Andrei Shleifer, professore alla Harvard University. La lezione si inquadra nell'ambito delle "Lezioni Paolo Baffi di Moneta e Finanza", istituite in omaggio a colui che dal 1975 al 1979 è stato Governatore dell'allora Istituto di emissione. Il momento in cui è stata programmata la lezione, verso la fine del 2007, cadeva alla vigilia della crisi finanziaria che avrebbe coinvolto gran parte del mercato mondiale, mentre la divulgazione a mezzo stampa del testo, all'inizio del 2009, non poteva cadere in un momento più appropriato come quello attuale, in cui si discute dell'opportunità di una maggiore regolamentazione dei comportamenti degli attori, le banche, da tutti indicate tra i maggiori responsabili della crisi dei mercati finanziari.
Shleifer, muovendo dall'assunto (dimostrato empiricamente) che in molti Paesi capitalisticamente avanzati la protezione giuridica degli investitori riduce l'entità della perdita di valore dell'investimento causata dai comportamenti opportunistici dei responsabili della gestione delle istituzioni finanziarie, e favorisce la stabilità dei mercati, analizza i motivi per cui le norme dei diversi Paesi presentano una sostenuta variabilità. La differenza nella protezione degli investitori è da ricondursi alla diversità delle famiglie giuridiche, intese come prevalenti modalità di controllo sociale della vita economica all'interno dei singoli Stati. Accade così che la common law (originante dal diritto inglese) rappresenti una modalità di controllo sociale della vita economica volta a sostenere l'interesse dei privati, mentre la civil law (originante dal diritto romano e, più modernamente, dal diritto francese) tenda a sostituire i risultati del mercato con interventi espressione del potere pubblico. Seguendo il pensiero dell'economista liberale Friedrich August von Hayek, le differenze nei sistemi giuridici sarebbero riconducibili a quelle riscontrabili nella visione della libertà, nel senso che la tradizione della common law si sarebbe affermata all'interno dei Paesi nei quali è prevalsa una visione empirica dei problemi del mondo, mentre la tradizione della civil law negli Stati in cui è prevalsa una visione razionalistica. La prima avrebbe trovato l'essenza della libertà nella spontaneità e nell'assenza di coercizione, mentre la seconda l'avrebbe trovata nelle soluzioni valutate valide a priori.
Shleifer, tuttavia, respinge la tesi da molti sostenuta secondo cui i fattori che, principalmente, influenzerebbero le soluzioni giuridiche adottate dai diversi Paesi sarebbero prevalentemente la cultura, la storia e la politica; egli, al contrario, afferma che le tradizioni giuridiche non sono dei puri e semplici surrogati di altre variabili e ritiene non-vera l'idea che la tradizione giuridica sia un mero sostituto di uno qualsiasi dei fattori prima indicati. Se è vero che cultura, storia e politica possono spiegare almeno in parte la diversità delle tradizioni e delle istituzioni giuridiche, è però ancor più vero che all'interno dei diversi Stati le differenze assumono un significato solo in funzione dei fini economici e sociali che si vogliono perseguire.
Quali le conseguenze dell'analisi di Shleifer rispetto a possibili riforme unificatrici delle tradizioni giuridiche? Rispetto a una possibile convergenza di queste ultime, si hanno diversi argomenti a favore. Intanto, la globalizzazione in atto delle economie nazionali porta a uno scambio più veloce delle idee in fatto di tradizioni e istituzioni regolamentari; in secondo luogo, l'omogeneizzazione giuridica stimola la competizione tra i Paesi per attirare i capitali esterni.Tuttavia, alle osservazioni conclusive di Shleifer va aggiunta la necessità che la civil law , con le sue soluzioni regolamentari, non escluda mai la necessità che la stabilizzazione dei mercati finanziari sia sempre accompagnata, nell'interesse degli investitori, da un ricambio dei componenti del top-management delle attività finanziarie che risultino tra i responsabili delle turbolenze. La sostituzione sarebbe l'elemento che, in presenza di una civil law dominante, garantirebbe la contendibilità dei fattori, la cui assenza, nella forma del mancato ricambio nella gestione della stabilità, come sta accadendo in Italia, lascerebbe spazio al rimpianto del primato del mercato garantito dalla common law .
*Università di Cagliari 
 
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia Pagina 15
Campus e caserma, accordo con l'Esercito
Università. I lavori inizieranno quasi contemporaneamente in viale Sardegna e a Pratosardo
 
Arriva alla stretta finale il progetto per la realizzazione della nuova caserma dell'Esercito a Pratosardo e del campus universitario nel'area dell'Artiglieria di viale Sardegna. Intanto il rettore dell'Università di Cagliari Pasquale Mistretta ha garantito al presidente della Provincia Roberto Deriu che non c'è nessuna intenzione di ridimensionare la presenza universitaria a Nuoro.
«Questa mattina abbiamo definito molti dettagli, direi gli ultimi. In tempi brevi arriveremo alla fase esecutiva», con queste parole il generale Sandro Santroni, responsabile del Comando Militare della Sardegna, ha commentato il risultato della riunione che si è svolta in Comune e del sopralluogo a Pratosardo dove sorgerà la nuova caserma. Per la prima volta dalla firma del protocollo aggiuntivo che ha ridefinito gli accordi per la realizzazione del campus e della nuova caserma, si sono riuniti i rappresentanti del Comune, del Ministero della Difesa, dell'Esercito e dell'impresa Pellegrini (quella che dovrà realizzare la nuova caserma), per fare il punto della situazione e chiarire gli ultimi dettagli per entrare nella fase di realizzazione delle strutture. Erano presenti il sindaco Mario Demuru Zidda, l'assessore ai lavori pubblici Ventura Meloni (con il dirigente del settore Massimiliano Schirru) e il generale Santroni, accompagnato dal Capo Ufficio delle Infrastrutture del Geniodife e dal suo staff.
Sono stati ribadite le scadenze: entro 40 giorni il Geniodife dovrà consegnare al Comune lo studio di fattibilità della nuova caserma, si potrà così modificare il progetto e permettere all'impresa di avviare i lavori. Per quanto riguarda la caserma Loi, si è chiarito che l'intervento verrà iniziato senza dover trasferire i militari e i civili che attualmente ci lavorano. «Entro due mesi - ha detto il sindaco -avremo il nuovo progetto preliminare per far sì che l'impresa possa redigere quello definitivo». Il primo cittadino non ha nascosto la propria soddisfazione per un risultato cruciale. Il campus va infatti andrà ad aggiungersi alle sedi già operative e all'intervento di ristrutturazione dell'ex convento delle carmelitane in corso di realizzazione.
Nessun ridimensionamento dell'Università a Nuoro, semmai il contrario. Questa la sintesi del colloquio fra il rettore dell'Università di Cagliari Pasquale Mistretta e il presidente della Provincia Roberto Deriu, che, nei giorni scorsi aveva annunciato l'intenzione di destinare il contributo da 500 mila euro a finanziare le iniziative interateneo. Mistretta si è detto certo riguardo all'esistenza di un futuro per l'Università nuorese proprio per il fatto che l'iniziativa della Provincia ha definito la partecipazione del territorio al progetto. In mattinata l'assessore Franca Carroni ha parlato con il preside della facoltà di Agraria di Sassari, Pietro Luciano, che ha ipotizzato la possibilità di utilizzare le somme stanziate dalla Provincia per pagare ricercatori, tutor e supplenti. Infine Deriu ha incontrato i rappresentanti degli studenti dell'Università di Nuoro (Maria Grazia Boneddu, Maria Assunta Floris, Marco Fois, Laura Melis e Laura Piras). «La vostra manifestazione di protesta di qualche mese fa - ha detto Deriu - è servita: ora il territorio mette a disposizione un finanziamento strategico. Abbiamo messo soldi veri, le Università hanno detto che li utilizzeranno per stabilirsi a Nuoro. Il Consorzio non esiste più, fra breve verrà nominato il commissario liquidatore». 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
università
Rettorato: i candidati incontrano il personale
 
L'appuntamento è fissato alle 10 di oggi nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Lettere, a Sa Duchessa. I cinque candidati alla carica di rettore incontrano tutto il personale dell'Università riunito in assemblea. Un'iniziativa organizzata da Cgil, Cisl e Uil dell'Ateneo cagliaritano che arriva a una settimana dall'elezione dei rappresentati del personale tecnico-amministrativo che si svolgerà il 23 aprile.
Un confronto diretto per discutere dei problemi organizzativi e del personale dell'Università insieme ai cinque docenti (Maria Del Zompo, Gavino Faa, Giovanni Melis, Raffaele Paci e Antonio Sassu) che puntano a prendere il posto che da diciannove anni è occupato da Pasquale Mistretta.
Prima della tornata elettorale per la scelta del rettore (il 21 maggio, secondo turno il 4 giugno) manca ancora una votazione, quella del personale Ata. I 120 rappresentanti che verranno eletti il 23 aprile parteciperanno poi alle elezioni per il rettore. (m. v.) 

 
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Campus universitario, ricorso al Tar 
È stato presentato dall’Ersu contro il no del consiglio comunale 
Il presidente dell’Ente: vertice con la Regione per gli studenti fuori sede 
 
CAGLIARI. L’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio, ricorre al Tar contro il Comune per il rifiuto del progetto del campus universitario progettato dall’architetto Paulo Mendes Da Rocha. Lo ha riferito Gian Carlo Nonoi, il presidente facente funzioni dell’Ersu: «Si è trattato di un atto di autotutela, altrimenti sarebbe stato come dire che la nostra richiesta era illegittima». Nonoi ha anche domandato un incontro col presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore alla Cultura Lucia Baire, per esporre la situazione e chiedere di poter realizzare il progetto precedente: «I fuori sede senza alloggio meritevoli e bisognosi sono 1.500: bisogna dare loro una risposta».
 
Pagina 1 - Cagliari
Campus universitario, l’Ersu ricorre al Tar 
Il presidente Nonnoi: «Occorre trovare subito una soluzione per i fuori sede» 
di Roberto Paracchini 
 
 CAGLIARI. I numeri parlano di millecinquecento studenti fuori sede, meritevoli e bisognosi, che rischiano di vedere la loro carriera universitaria andare in fumo perchè non possono avere un posto in cui alloggiare, nè hanno i soldi per affittare una camera. Ed è per queso che Gian Carlo Nonnoi spinge per la realizzazione del campus universitario di viale La Plaia. Docente di Filosofia, Nonnoi è il facente funzioni di presidente dell’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio), in attesa che il governatore della Regione, di concerto col Rettore, nomini il nuovo responsabile.
 Ed è anche per questo che nell’ultimo consiglio d’amministrazione, informa Nonnoi, «preso atto del rigetto da parte del Comune della domanda di deroga per la realizzazione del progetto dell’architetto Paulo Mendes Da Rocha, noi come Ersu, abbiamo deciso di resistere in giudizio e, quindi, di ricorrere al Tar».
 - Una decisione di contrapposizione: come mai?
 «Innanzi tutto per una questione di ordine amministrativo: per autotutela. Se non lo avessimo fatto era come ammettere che la nostra richiesta fosse illegittima...».
 - Ma le cubature superavano gli standard...
 «La motivazione del Comune per il rifiuto è stata: eccesso di cubature e insufficienti posti d’auto. Ma noi avevamo chiesto una deroga per la realizzazione di un complesso di interesse pubblico, mentre siamo stati considerati come una attività commerciale. Inoltre siamo vincolati alla delibera della Giunta regionale, che dispone la realizzazione del progetto di Da Rocha».
 - Ma anche il rettore Pasquale Mistretta ha mostrato perplessità per questo progetto e parlato di moda per gli archistar.
 «Sì, dal rettore mi sarei aspettato, però, un rammarico per gli studenti che si vedono privati di un importante strumento per il diritto allo studio. E avrei preferito che l’intervento critico fosse stato fatto ieri, mentre prima ha dominato il silenzio».
- Che cosa propone per uscire dall’impasse?
 «Io ho chiesto ufficialmente un incontro col presidente Ugo Cappellacci e con l’assessore alla Cultura Lucia Baire: per presentare il quadro generale dell’ente e, in particolare, per illustrare i problemi connessi alla realizzazione del campus. E qualora venisse a cadere la direttiva precedente sulla realizzazione del progetto di Da Rocha, che si possa passare a quello precedente di De Martino».
 - A suo tempo anche lei espresse forti perplessità sul progetto di Da Rocha...
 «Sì, e le confermo: per la tipologia e le modalità che quel fabbricato avrebbe rappresentato. Solo che, in qualità di facente funzioni di presidente dell’Ersu, non posso che applicare le disposizioni della Regione. Queste sono le regole della democrazia».
 - Vi sono anche altre ipotesi per il campus universitario: dallo studentato diffuso nel centro storico a quella che parla del recupero in questa chiave dell’ospedale San Giovanni Di Dio.
 «Tutte rispettabili, ma non ufficializzate e sempre proiettate nel futuro. Noi dobbiamo dare delle risposte subito...».
 - Quindi avete bisogno di ipotesi immediatamente cantierabili.
 «Abbiamo le risorse finanziarie e le richieste degli studenti ci impongono di trovare una soluzione praticabile in tempi rapidi».
 - Dica.
 «L’ipotesi di Da Rocha, che ha i servizi, è un progetto che richiede un po’ di tempo per essere cantierabile, in quanto è solo un progetto. Quello di De Martino lo è immediatamente, ma è senza servizi».
 Quindi?
 «Io propongo uno student village, con diverse unità abitative continue o discontinue, servizi, spazi verdi e camminamenti, da realizzarsi con le cubature indicate dal Comune. Ma ripeto: è la Regione che deve darci delle disposizioni».
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Istruzione. Presto un incontro tra i rettori di Cagliari e Sassari e gli esponenti del territorio 
«Università, nuovi corsi per poter rinascere» 
Mistretta telefona a Deriu: l’impegno della Provincia è il primo passo del nuovo cammino 
GIOVANNI BUA 
 
NUORO. L’università di Nuoro soppravviverà. E grazie al rinnovato impegno delle istituzioni potrà anche iniziare a pensare in grande. A patto che si leghi sempre di più al territorio. Migliori i servizi complementari. E rinnovi l’offerta formativa, per ridare nuovo slancio alle iscrizioni. Parole del rettore dell’Università di Cagliari Pasquale Mistretta che, a un mese e mezzo dalla scadenza del suo quinto mandato consecutivo, ieri mattina ha alzato il telefono e chiamato il presidente della Provincia Roberto Deriu.
 Oggetto della conversazione la lettera che lo stesso Deriu aveva spedito nei giorni scorsi ai rettori di Sassari e Cagliari, annunciando che avrebbe messo interamente a disposizione i 500 mila euro messi in bilancio dalla Provincia per finanziare iniziative interateneo. Lettera a cui Mistretta ha anticipato telefonicamente la risposta, dando la sua disponibilità a un incontro in tempi brevi a Nuoro. In mattinata l’assessore Franca Carroni ha parlato poi con il preside della facoltà di Agraria di Sassari, Pietro Luciano, che, ribadendo la volontà di mantenere e rafforzare la presenza a Nuoro, ha ipotizzato la possibilità di utilizzare le somme stanziate dalla Provincia per pagare ricercatori, tutor e supplenti.
 «I fondi che la Provincia mette a disposizione - sottolinea Mistretta - sono un segnale importante. Significano che il territorio, e le sue istituzioni, vogliono investire con forza nell’università. Questo è il messaggio più importante. E a questo si deve aggiungere la creazione di tutti i servizi complementari necessari per attirare gli studenti e rendere il polo nuorese un polo di eccellenza». Spazio poi all’offerta formativa: «Che deve essere assolutamente diversificata - sottolinea Mistretta - servono nuovi impulsi. E dunque nuovi corsi. Senza cadere nel falso problema dell’unicità degli insegnamenti. Se la qualità degli insegnamenti e delle infrastrutture crescono gli alunni si iscrivono. Altrimenti non si iscrivono, sia che un insegnamento sia unico o sia replicato». Sulla proposta di Carroni di utilizzare i soldi della Provincia per pagare ricercatori, tutor e supplenti Mistretta sottoliena: «Quei soldi non possono essere utilizzati per coprire vuoti di organico, che competono ai ruoli delle università di Sassari e Cagliari». In mattinata il presidente Deriu ha poi incontrato i rappresenatnti degli studenti: «Le vostre proteste sono servite - gli ha detto - e ora per l’università di sono soldi veri, un finanziamento strategico che abbiamo messo a disposizione per garantire un futuro migliore».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Caserma e Campus iniziati i sopralluoghi 
 
NUORO. «Abbiamo definito molti dettagli, direi gli ultimi. In tempi brevi arriveremo alla fase esecutiva». Parole del generale Sandro Santroni, comandante del Comando militare autonomo della Sardegna, a margine dell’incontro di ieri mattina nel palazzo del Comune, e del successivo sopralluogo effettuato nell’area di Prato Sardo dove sorgerà la nuova caserma. Primo incontro ufficiale, dalla firma del protocollo aggiuntivo, tra il Comune di Nuoro, il Ministero della difesa, l’esercito e l’impresa Pellegrini (che dovrà realizzare la nuova caserma).
 A fare il punto della situazione c’erano il sindaco Mario Zidda, l’assessore ai lavori pubblici Ventura Meloni con il dirigente del settore lavori pubblici Massimiliano Schirru e il generale Santroni, accompagnato dal capo ufficio delle infrastrutture del Geniodife e dal suo staff, venuti per effettuare dei sopralluoghi tecnici dell’area di Prato Sardo. Durante la discussione sono stati ribadite le rispettive scadenze: entro circa 40 giorni il Geniodife dovrà consegnare al Comune di Nuoro lo studio di fattibilità della nuova caserma, il Comune potrà così modificare il progetto e permettere all’impresa di avviare i lavori. Per quanto riguarda la caserma Loi si è chiarito il tipo di intervento che dovrà essere effettuato per permettere di iniziare i lavori per la realizzazione del campus, senza dover trasferire i militari e i civili che attualmente ci lavorano. «Questo incontro e questo sopralluogo - ha commentato il sindaco - entrano nel merito, con l’impresa, di una fase che è ormai operativa e molto avanzata. I tempi dell’installazione del cantiere sono ravvicinatissimi anche se è chiaro che le prossime settimane serviranno a compiere le incombenze burocratiche connesse. È certo che entro i due mesi avremmo il nuovo progetto preliminare per far sì che l’impresa possa redigere il definitivo e operare». Sull’Artiglieria il sindaco chiarisce: «Il campus costituirà una fondamentale struttura a servizio dell’università nuorese: entro quindici giorni si potrà disporre delle ultime indicazioni per gli interventi da fare per la parte dell’esercito. Oggi si sono definite le tipologie di intervento e questo permette di guardare con serenità all’avvio di entrambi gli interventi». L’accordo di programma per la realizzazione del campus universitario a Nuoro e la contestuale costruzione di una nuova caserma a Prato Sardo, risale al 1997. Da allora si sono dovute affrontare diverse difficoltà, legate prima al recupero del finanziamento regionale e poi alla modifica delle esigenze dell’esercito dovuta all’abolizione della leva e alla mutata organizzazione del corpo militare. Ultimamente si è giunti ad una modifica dell’accordo: la caserma da realizzare infatti sarà destinata non più a base logistico-addestrativa ma ospiterà una compagnia (circa 200 -250 unità)
 Sarà compito della Regione Sardegna, garantire le risorse - fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro - necessarie per coprire i costi aggiuntivi derivanti dalle modifiche del progetto. Il finanziamento originale per caserma e campus è di 20 milioni di euro. (g.bua)
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Grandi manovre elettorali, l’imbarazzo della Cgil e gli ultimi dubbi della Cisl 
di Sabrina Zedda
 
 CAGLIARI. Dopo l’elezione dei rappresentanti degli studenti, per il mondo accademico è di nuovo ora di aprire i seggi: tra una settimana esatta il personale tecnico-amministrativo dell’ateneo sarà chiamato a scegliere chi lo rappresenterà e che saranno anche i 120 grandi elettori chianati a scegliere, a maggio, il successore di Pasquale Mistretta, al timone dell’università da diciotto anni.
 Negli ambienti universitari accanto alla campagna elettorale dei cinque candidati alla carica di rettore (Maria del Zompo, Gavino Faa, Giovanni Melis, Antonio Sassu, Raffaele Paci), in questi giorni ferve dunque anche una campagna elettorale più interna e silenziosa, ma non priva d’importanza dato il peso che gli stessi sindacati avranno sulla scelta di chi verrà dopo Mistretta.
 Posizioni ufficiali non ce ne sono ancora, qualcosa di più si potrà comunque sapere già questa mattina, quando gli aspiranti rettori incontreranno il personale dell’ateneo in un’assemblea organizzata a partire dalle dieci nel polo umanistico di Sa Duchessa.
 In attesa di vedere che cosa sarà detto, valgono però i commenti dei ben informati, secondo cui i sindacati principali, che nell’ateneo sono Cgil e Cisl, si preparano all’appuntamento non senza spaccature.
 La Cgil, in particolare, si troverebbe piuttosto in imbarazzo, perché appartengono alla sua area tanto Maria del Zompo, quanto Raffaele Paci e Giovanni Melis, che pare abbiano tutti e tre in tasca la tessera del sindacato. Chi sostenere ufficialmente? Difficile decidere, anche perché fare un nome anziché un altro potrebbe significare bruciarsi: sempre secondo i ben informati, favorita sarebbe Maria Del Zompo, ma dentro alla sigla non mancano le pressioni a favore degli altri due, soprattutto sul nome di Paci che, secondo una corrente di pensiero, essendo uomo molto vicino all’ex presidente della Regione, Renato Soru, dovrebbe rappresentare l’alternativa di sinistra già uscita vincitrice nelle elezioni per i rappresentanti degli studenti.
 In area Cisl, il superfavorito è l’ex preside della facoltà di Medicina, Gavino Faa, il cui nome pare sia stato ostacolato nelle ultime settimane a favore di Giovannino Melis. Uno squilibrio evidente che qualcuno dice sia rientranto solo grazie all’intervento diretto del numero uno del sindacato, Mario Medde, a favore proprio di Faa.
 Da questo quadro ben si comprende quanto le manovre in vista delle elezioni della prossima settimana abbiano un peso.
 Giovedì 23 si vota dalle nove alle diciotto in quattro seggi: i locali dell’ex centro stampa della facoltà di Scienze della formazione, l’aula B del corpo centrale del dipartimento di Botanica, in viale Sant’Ignazio, l’aula tredici dell’ex Clinica Aresu, e l’aula 205-asse D5 della Cittadella universitaria di Monserrato. Ciascuno potrà esprimere tre preferenze e questo non esclude, come già accaduto in passato, che si possano votare candidati appartenenti a sindacati differenti.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Sardegna
Antiriciclaggio, istruzioni per l’uso 
Sassari, un convegno mette a confronto esperti e studiosi 
 
 SASSARI. L’impresa, già riuscita, è mettere intorno a un tavolo tutti i protagonisti della normativa antiriciclaggio. Venerdì prossimo, a Sassari, saranno in tanti a parlare nel convegno organizzato dalla Banca d’Italia e dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università con la collaborazione degli ordini professionali degli avvocati, dei commercialisti e dei notai.
 «Normativa antiriciclaggio, evoluzione del quadro regolamentare e connessi aspetti procedurali e operativi». Convegno per addetti ai lavori e prezioso laboratorio di idee, quello che tra poco più di una settimana metterà Sassari al centro della scena nazionale nell’analisi normativa dell’antiriciclaggio. La giornata di studi è il frutto di una proficua e collaudata collaborazione tra la filiale cittadina della Banca d’Italia e la facoltà di Giurisprudenza.
 Ieri il convegno è stato presentato da alcuni dei suoi organizzatori: il direttore locale di Bankitalia, Gennaro Gigante; il docente universitario Antonio Serra, ordinario di Diritto commerciale nell’ateneo cittadino; il presidente dell’Ordine dei commercialisti, Piero Scudino; il notaio Giovanni Maniga.
 «Abbiamo voluto dare ai diversi mondi - istituzionale, accademico, professionale e investigativo - la possibilità di offrire le rispettive chiavi di lettura della normativa antiriciclaggio», ha spiegato il direttore Gigante. I contributi, in effetti, saranno tutti di notevole spessore.
 La prima sessione dei lavori, coordinata da Gennaro Gigante, dalle 9,30 di venerdì prevede relazioni di Giovanni Castaldi, direttore dell’Unità nazionale di informazione antiriciclaggio della Banca d’Italia. Seguiranno gli interventi di Anna Maria Carriero, dell’area di Vigilanza bancaria; di Adriana Cosseddu e di Giovanni Maria Uda, rispettivamente ricercatrice e docente associato dell’Universtà di Sassari; di Paolo Faedda, responsabile dell’ufficio di consulenza legale del Banco di Sardegna.
 Il capitano Pasquale Ambrosino, della Guardia di Finanza, chiuderà la prima sessione dei lavori.
 Si riprende nel pomeriggio, alle ore 15, con lavori coordinati dal professor Antonio Serra. Dopo i funzionari della Banca d’Italia e gli accademici sarà la volta degli addetti ai lavori: il sostituto procuratore Michele Incani, il procuratore generale Claudio Lo Curto, il notaio Vincenzo Gunnella la commercialista Lucia Maria Starola, Alfredo Tidu della Banca d’Italia. Tutti i relatori hanno maturato anni di esperienza nell’applicazione delle norme antiriciclaggio.
 Al professor Serra la conclusione dei lavori «e una riflessione che non può mancare sulla evoluzione e le prospettive della disciplina - ha detto ieri il docente universitario -. Come ogni normativa, anche quella antiriciclaggio ha margini di miglioramento».(d.s.)
 
 
 
 

Questionnaire and social

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