Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 April 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA - ePOLIS
 
 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 10
itinerario
Arte e natura a braccetto tra le piante dell’Orto botanico
 
 Unire l’arte e la natura per convincere i cagliaritani distratti e i turisti curiosi a conoscere e amare l’Orto botanico di viale Fra Ignazio, oasi verde nel cuore della città. Con un occhio, nel lungo periodo, all’antica idea di trasformare l’area che va dal vecchio ospedale militare all’orto dei Cappuccini in un nuovo centro di attrazione culturale, capace di soddisfare tutti i gusti.
È l’obiettivo che ha portato il Comune e l’Università ad organizzare “Bastimenti carichi di alberi verso la città del sole”, la manifestazione di pittura, scultura, musica, lettura e botanica che animerà lo storico giardino cittadino fino al prossimo 18 aprile.
I visitatori, nell’itinerario proposto dagli ideatori dell’iniziativa, partiranno ammirando la suggestiva “Palma del viaggiatore” - una composizione dell’artista Antonino Soddu Pirellas che rappresenta l’uomo in viaggio tra i cinque continenti - proseguiranno facendo la conoscenza di alcune delle migliaia di specie botaniche ospitate dall’Orto e termineranno con la visione dei calligrafelli di Pierluigi Serra, dipinti degli alberi della Sardegna realizzati utilizzando esclusivamente pigmenti naturali. (l. m.) 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 10
lettere
Biblioteca, un’aula dedicata a Ubaldo Floris
 
Una sala dell’ex biblioteca interfacoltà di Lettere e di Scienze della formazione intestata a Ubaldo Floris. La cerimonia di inaugurazione si svolge oggi, alle 16.30, nei locali della sezione Dante Alighieri della biblioteca del distretto umanistico del polo universitario di via Is Mirrionis. Floris, professore di Letteratura Francese presso l’Università di Cagliari, è deceduto nel 2005. I libri lasciati in eredità al dipartimento di Filologie e Letterature Moderne verranno così resi accessibili al pubblico con una breve cerimonia: interverranno Sandra Teroni, illustre francesista, Elena Garofalo, allieva di Ubaldo Floris, e Radhouan Ben Amara. 

 
3 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
Giambenedetto Melis: «Dirindin? Un fallimento» 
 
CAGLIARI. Giambenedetto Melis, direttore della clinica ginecologica dell’università di Cagliari, non usa mezzi termini nel rispondere all’intervista in cui l’ex assessore Dirindin rivendicava le proprie scelte: «Quello che ha fatto è stato un fallimento. Ha solo tentato di importare modelli».
 
Pagina 5 - Sardegna
L’universitario replica alla Dirindin «La sua gestione? Fallimentare» 
SANITÀ Intervista al professor Melis 
ALESSANDRA SALLEMI 
 
 CAGLIARI. Tocca l’università, anzi, la facoltà di Medicina, e muori. Se poi le facoltà di un’isola come la Sardegna sono due e le scontenti tutt’e due, muori di sicuro. Si parla di politica, naturalmente, e del risultato delle elezioni dove Soru sarebbe stato sconfitto in larga parte a causa della gestione della sanità e anche dei torti subìti dalle facoltà di Medicina. Lo afferma Giambenedetto Melis, il direttore della clinica ginecologica e ostetrica dell’università di Cagliari, in replica all’ex assessore Nerina Dirindin che sulla Nuova Sardegna ha accettato di raccontare fatti vissuti e opinioni maturate durante il suo mandato nell’isola. E’ drastico, Melis: «Quello che ha fatto l’assessore Dirindin è stato un fallimento».
 Tutto? Anche le leggi che hanno reso possibile l’attuazione di qualunque piano sanitario la Sardegna vorrà darsi?
 «Io non sono un esperto di leggi. Ma mi sono accorto di quello che è successo nella psichiatria: un sistema di cura è stato sostituito con un altro, forse più moderno, ma che è rimasto a metà, che i colleghi non hanno accettato, che ha dovuto utilizzare consulenze costose per introdurre un approccio alla malattia mentale che sia a Trieste (dove è stato realizzato in modo compiuto) sia in Sardegna ha fatto aumentare i suicidi. E questo perché è stata abbandonata un’intera fascia di malati a favore di un’assistenza molto costosa per alcuni tipi di pazienti soltanto».
 Perché lei, o altri, non avete cercato il dialogo con l’assessore?
 «Perché è stato impossibile. E’ venuta qui in visita nella clinica, di per sé aveva un atteggiamento indisponente, quando le ho fatto presente che metà reparto era ristrutturato e metà no, mi ha risposto ma secondo lei per le donne sarde è meglio avere un reparto mezzo ristrutturato o nessuno?. Ecco, ha sempre affrontato le cose in modo aggressivo».
 Gli eventuali modi non sono necessariamente sostanza: la Dirindin è arrivata con un’esperienza e un curriculum.
 «Ne siete sicuri? Il curriculum della dottoressa Dirindin è abbastanza relativo: in una facoltà dove si diventa ordinari piuttosto giovani lei sarà al massimo un associato».
 E la direzione generale del ministero della sanità?
 «Un incarico politico. Ma il problema non è se la Dirindin avesse titoli per fare l’assessore, bensì il risultato del suo operato. Tanto è vero che non ha certo contribuito al successo elettorale del centrosinistra. Sa quanto ha contato il suo essere piemontese?».
 Lo dica lei.
 «Nulla. Ma alla prova dei fatti l’assessore Dirindin ha saputo solo comprare modelli e importarli. Parliamo di primari, dei corsi Ippocrate, di consulenze, dello stesso piano sanitario. A me, in Toscana, nessuno ha mai rimproverato di essere sardo, qui le si è rimproverato non di essere piemontese, ma filocontinentale: avevamo gente che poteva essere preparata».
 E’ un fatto che la Dirindin appena arrivata sia riuscita subito a comporre le aziende miste.
 «Certo i suoi predecessori hanno perduto una grande occasione. Ma in un anno ha fatto il protocollo per le aziende miste e poi ce sono voluti quattro perché venissero istituite».
 Lei sarà al corrente delle resistenze incontrate a Sassari.
 «Sì, ma l’assessore poteva procedere ben prima con l’azienda di Cagliari. La cosa non fu fatta perché la Regione avrebbe dovuto stanziare denari che Dirindin ha preferito destinare all’Asl 8 di Cagliari. Poi l’hanno creata, ma come una costola dell’Asl 8. E comunque c’è stata difficoltà a far nascere anche quella di Cagliari».
 Sì, per le trattative con gli universitari.
 «No, perché il direttore generale dell’Asl 8, Gumirato, non gli dava un euro. Il San Giovanni, che si sapeva sarebbe andato nell’azienda mista, ci è arrivato svuotato. E posso affermare che nei quattro anni di gestione Gumirato-Dirindin c’è stata una discriminazione nei confronti della nostra e di quasi tutte le altre cliniche».
 Perché?
 «L’università è meno facile da controllare: non si è soli, ci sono i consigli di facoltà, i presidi, i rettori. Più semplice manipolare un’azienda dove basta nominare un manager per fare quel che si vuole. Anche costruire un ospedale nuovo da 700 posti letto anziché finire il policlinico universitario e creare il vero ospedale dell’area di Cagliari. E infatti il nuovo assessore ha subito preso in mano il problema».
 Suscitando perplessità: il policlinico universitario ha una missione diversa da un ospedale e basta. Magari agli universitari può piacere che tutto debba passare dall’università. O che tutto si accentri nell’università.
 «No, se si parla di economia sanitaria bisogna guardare ai costi: un ospedale nuovo da 500 milioni di euro deve venire dopo un completamento, come quello che serve al policlinico, per il quale ne bastano 100. La Regione attraverso i direttori generali ha fatto guerra alle strutture universitarie: guardi Sassari».
 Guardiamo.
 «L’assessore Dirindin chiese alla facoltà di Medicina di Sassari quali fossero i problemi organizzativi, logistici ecc, il direttore della clinica ginecologica Salvatore Dessole presentò un elenco scritto: è una clinica che fa parti quasi quanto noi (che siamo a 1.600 l’anno), buona chirurgia, ma nel nido continua a pioverci dentro. Quella clinica è stata depauperata del personale: Dessole è dovuto andare alla procura della Repubblica, ha dovuto minacciare di chiudere il servizio. Non veniva neppure ricevuto dal manager Zanaroli. Poi fu ricevuto, e da quel momento ottenne anche di meno».
 Professore, forse al sistema non piace che la Dirindin e i «suoi» manager abbiano eliminato le clientele tra assessore, direttori generali, primari e direttori di clinica.
 «La Dirindin non ha eliminato affatto le clientele. Prima gli assessori ricevevano chiunque lo chiedesse. E così i manager. Primari e direttori di clinica hanno il diritto di andare a chiedere ciò che serve ai reparti: è questo diritto che è stato cancellato da Dirindin e dai manager di sua nomina. A favore di una metodica a senso unico nella distribuzione dei fondi per il giusto apporto che la Regione deve dare alla ricerca e al miglioramento dell’assistenza».
 Cioè cosa è successo?
 «Che i finanziamenti sono andati solo al gruppo del professor Gessa e al Microcitemico, col professor Cao e il dottor Monni. Bene che venga riconosciuto il lavoro clinico dei colleghi, ma io credo che un assessore alla sanità dovrebbe finanziare non solo la ricerca di base, che dà risultati utili alla salute delle persone vent’anni dopo».
 Forse ha voluto incoraggiare le eccellenze.
 «Le eccellenze in Sardegna non sono soltanto queste. Cao e Gessa è da molti anni che gestiscono fondi per la ricerca e poi i tempi sono cambiati. La talassemia oggi per esempio si affronta bene con trapianti di midollo mentre qui si continua a puntare sulla diagnosi prenatale. In ogni caso io credo che premiare le eccellenze non debba significare l’abbandono degli altri o, peggio, la loro diffamazione quando si dice che i sardi non sanno lavorare assieme. Molti sardi di valore non sono stati scelti nelle commissioni perché avevano le loro idee e non si facevano convincere da affermazioni sbagliate. La commissione per la riduzione dei tagli cesarei era composta da operatori che, al 90 per cento, non ne avevano mai visto uno. Oppure: come si pretendeva che venisse accettato il fatto che, nella commissione oncologica, non dovesse esserci il preside della facoltà di Medicina, Gavino Faa, che è un anatomo patologo? Faa a suo tempo s’era impegnato per realizzare il protocollo d’intesa dell’azienda mista, mentre Dirindin e Gumirato volevano fargli accettare tagli su tutto ciò che riguardava l’università: fondi, posti letto, strutture».
 Professore, possiamo parlare un momento dell’arroganza degli universitari che decidono insindacabilmente chi vincerà una cattedra, fosse pure un asino il prescelto?
 «Adesso quest’arroganza è passata ai politici. Sono stati nominati primari senza casistica in un campo come la chirurgia oncologica, quando c’era un collega che aveva davvero un mare di titoli in più».
 Qualcosa di buono che l’ex assessore ha lasciato?
 «Io analizzo quello che ha fatto nel mio campo e posso citare solo scelte negative. Si è camuffato un vecchio ambulatorio di diagnosi preventiva e cambiandogli il nome lo si è trasformato in un Centro donna che, per essere tale, avrebbe dovuto offrire ben altri servizi e non lo si è fatto perché ci si è guardati dall’utilizzare quel che la nostra clinica poteva dare. Per non parlare dell’assenza di iniziative nel campo della diagnosi precoce del tumore alla mammella».
 Citi almeno un merito della professoressa Dirindin.
 «Non ne ha».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cronaca
Vince la lista Ichnusa di centrodestra 
Battuti Pd e Sinistre, Laura Melis è stata la studentessa più votata 
NINO BANDINU 
 
NUORO. Svolta all’Università nuorese. Alle elezioni dell’ateneo la lista di centrodestra batte quelle del Pd e della Sinistra. Unico caso in Sardegna. E anche un segnale, che i protagonisti della lista civica Ichnusa, interpretano in modo ottimistico per il rilancio dell’Università barbaricina. La più votata Laura Melis, protagonista nello sciopero dei tremila.
Alle elezioni universitarie a Nuoro stavolta vince la lista civica «Ichnusa», ispirata al centrodestra, che ha battutto per un pugno di voti quelle ispirate al Pd e alla Sinistra in genere. La studentessa più votata è risultata Laura Melis che ha fatto parte del comitato di lotta che ha preparato lo sciopero dei tremila dello scorso anno e che probabilmente entrerà a far parte del Cda di Scienze politiche dove si faranno le scelte didattianche per l’ateneo nuorese. Stando ai dati non ancora ufficiali raccolti da Pier Luigi Saiu, responsabile dei giovani del Pdl sardo, i risultati delle urne nuoresi sarebbero questi: 78 gli studenti votanti di Scienze infermieristiche e politiche, con 36 voti alla lista Ichnusa, 33 voti alla lista Uxs, 8 alla lista Unica di sinistra, 1 a Università futura della destra. Risultati quasi identici per i rappresentanti nuoresi candidati al Senato accademico: 39 voti per Ichnusa, 27 per Uxs, e 15 per la lista Unica di Sinistra. Ichnusa vince ancora per il Senato allergato con 41 voti, 27 all’Uxs, e 9 alla lista Unica di sinistra. Così anche i dati per il Cus sportivo: 44 a Ichnusa, 31 a Uxs, e 8 alla lista Unica di Sinistra. Infine quelli relati ai rappresentanti del consiglio di facoltà: 38 Ichnusa, 9 per Uxs e 9 per Unica di sinistra.
 In questo contesto tutto nuorese Laura Melis si è piazzata come 4ª votata dell’ateneo di Cagliari, con la possibilità che possa entrare a far parte del consiglio di facoltà di Scienze politiche.
 «Il risultato - afferma Melis - lascia sperare per l’ateneo di Nuoro e io ringrazio tutti quelli che mi hanno votato». La stessa studentessa precisa che la lista era «sostenuta dal centrodestra», ma non per questo, per lei, il voto deve considerarsi partitico. «Mi hanno votato - precisa la ragazza - da destra e da sinistra e io spero che l’unità serva a difendere e rilanciare il nostro ateneo».
 Anche Pierluigi Saiu, responsabile dei giovani sardi del Pdl, ritiene quello nuorese un «ottimo segnale» per il futuro dell’università nuorese e della città.
5 - Il Sardegna 
Grande Cagliari – pagina 22
Facoltà di Ingegneria
Incontro su imprese e efficienza energetica
 
Oggi alle 9 negli spazi della facoltà di ingegneria, in via Marengo, si terrà un Convegno sul tema “Efficienza energetica e tecnologie: quali opportunità per le imprese”. L’iniziativa è organizzata dal Centro Servizi Promozionali per le Imprese, con l'Enea e con l'Università. ■
 

Questionnaire and social

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