Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 February 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

Pagina 49 - Commenti
1 – L’Unione Sarda
Le sfumature nei colori e nell’anima
di Paolo Pani*  
 
I colori esprimono le nostre emozioni, ma, contemporaneamente, ne sono anche strumento attivo. È quanto possiamo verificare nella storia dell’arte e nei comportamenti dell’uomo. I colori sono stati sempre associati alla linea, in un continuo confronto, spesso d’alterna prevalenza. In un periodo che in Occidente, a grandi linee (forse grossolanamente), potremmo definire "classico", dalla Grecia al rinascimento, ha prevalso largamente la linea, la razionalità contro le emozioni: è il pericolo che avverte il neuroscienziato Antonio Damasio come "errore di Cartesio", in altri termini l’impraticabilità esistenziale e biologica della sola ragione se non associata alle emozioni.
Nel periodo "classico" la linea obbliga i colori entro confini ben netti, ad esclusivo supporto della stessa linea, le emozioni entro i rigidi limiti ben definiti dalla razionalità. È la filosofia greca di Platone a dettare le regole. La stessa separazione e discrezionalità, linea-colori, è evidente in altre manifestazioni artistiche, nelle rappresentazioni teatrali fra palcoscenico e pubblico, nelle stesse rappresentazioni musicali, fra orchestra e pubblico, quasi a tener lontana la partecipazione emotiva degli spettatori, nella discrezionalità dei rispettivi ruoli. La città è, anch’essa, immaginata, oltre la realtà, come "città ideale", d’ordine (possono essere ricordati i molti riferimenti letterari), oltre la complessità emotiva delle sue stratificazioni sociali. Nelle arti visive, nella pittura, il prodotto artistico è rinchiuso nella cornice a segnare una rigida cesura fra l’opera stessa e l’ambiente dell’osservatore. Non sarà sempre così. Il colore irrompe quasi con prepotenza nella linearità rinascimentale, è alle origini il manierismo (è lo stesso Michelangelo a segnare il passaggio), quindi il barocco: è l’inizio della modernità e della sua complessità emotiva. Le opere urbanistiche escono dal loro isolamento e discrezionalità per dare un valore alle stesse contraddizioni della città, la linea curva attenua la rigidità della linea retta. Succede nonostante i nostalgici e frequenti ritorni al classicismo e alla sua rigida e lineare razionalità. Sono le arti visive, con l’irruzione del colore, a segnare il passo e a dettare nuove regole, a rompere l’egemonia della linea.
Con il barocco nasce la scenografia moderna, un ambiente immaginato per assecondare lo stato emotivo dello spettatore e rompere la discontinuità fra pubblico e rappresentazione. Nelle "moderne" arti visive è continuo sconvolgimento della linearità della rappresentazione figurativa. Nella più recente modernità, sul piano della teoria, è forse il surrealismo a decretare la fine del classicismo. Per Breton, «la conoscenza scientifica della natura (della nostra razionalità) non può avere alcun pregio a meno che non possa essere ristabilito il contatto con la natura attraverso le vie poetiche e, oserò dire, mitiche (delle nostre emotività esistenziali)».
Con l’avvento del nazifascismo, il surrealismo si trasferisce in America, sarà determinante per l’arte moderna statunitense, che esce definitivamente dal suo dignitoso provincialismo per affermarsi con prepotenza sul piano internazionale. È ancora il colore a uscire definitivamente dalle sue chiudende, è "l’espressionismo astratto" nelle sue diverse forme, dalla grande e dirompente energia artistica ed emotiva di Jackson Pollock, al modo più contenuto, quasi rinascimentale, nella composizione dei colori di Mark Rothko. Praticamente scompare la cornice fino ai suoi limiti estremi, dei graffiti dell’afro-americano Jean-Michel Basquiat, il gergo artistico e popolare delle strade di New York. È il gran contributo d’originalità dell’America all’arte occidentale, espressione delle "libertà americane", del suo pragmatismo che si confronta con la "cultura alta" dell’Occidente europeo.
All’espressionismo astratto si associa, anch’esso in modo del tutto originale, un altro grande evento americano (afro-americano), l’affermazione del jazz. Nasce come puro stato emotivo, dai postriboli di New Orleans e dai tamburi africani. Rompe la tradizione classica della musica occidentale, è continua improvvisazione, al suo interno e con il suo pubblico, esce dalle sue originarie radici afro-americane per diventare, a pieno titolo, cultura occidentale, insieme non solo popolare ma anche, nella sua specificità, cultura musicale dotta. È evento musicale, ma non solo. Scombina le tradizioni, rompe la discontinuità fra pubblico e rappresentazione artistica, libera gli stati emotivi di quanti partecipano all’evento, in evidente sintonia con le arti visive dell’espressionismo astratto.
*Università di Cagliari

2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Dopo il diploma, quale facoltà scegliere? 
La decima edizione delle giornate di orientamento post-scolastico 
 
CAGLIARI. Saranno due le novità della decima edizione delle giornate di orientamento che prenderanno il via martedì prossimo. La “Settimana Unica Open Day” si propone ancora una volta di offrire agli studenti delle superiori il supporto informativo per l’individuazione del percorso universitario e professionale da intraprendere: hanno già aderito più di cento scuole da tutta l’isola. La direzione orientamento e comunicazione, che organizza l’evento, prevede di superare quest’anno le diecimila presenze della precedente edizione. La prima novità è la simulazione dei test di selezione: negli spazi della cittadella universitaria di Monserrato, gli studenti del quarto e quinto anno delle superiori potranno infatti cimentarsi con le prove di verifica della preparazione iniziale, ormai obbligatorie in tutti i corsi dell’ateneo. E potranno farlo su moduli a lettura ottica ogni giorno con l’aiuto dei docenti delle undici facoltà cagliaritane che presenteranno l’offerta formativa, mentre i tutor e i manager didattici forniranno informazioni sull’accesso ai corsi di studio e ai servizi generali di Ateneo. I risultati saranno poi illustrati agli insegnanti delle scuole superiori che accompagnano gli studenti.
 La seconda innovazione è rappresentata da una postazione di counseling in cui i ragazzi potranno accedere a brevi colloqui personalizzati con psicologi che ne verificheranno aspirazioni e aspettative, per giungere ad una scelta più consapevole e precisa del corso giusto e ridurre così abbandoni e ritardi negli studi.
 Fino al 21 febbraio saranno cinque giorni di incontri di presentazione di ciascuna facoltà, e di conferenze divulgative su temi di interesse generale, organizzate con la collaborazione di docenti universitari e di esperti di altre istituzioni, come il Ris dell’Arma dei Carabinieri e la Polizia postale.
 L’iniziativa è da sempre la prima fase del rapporto università-scuole, di carattere prevalentemente informativo, organizzata dall’Università per non disattendere le aspettative delle scuole e dei ragazzi, alle prese con una scelta che può rivelarsi decisiva per la carriera professionale. Durante l’anno sono previste altre forme di interazione con il mondo della scuola, proposte dalle facoltà e dalla direzione Orientamento.
 Il programma dettagliato della manifestazione, in continuo aggiornamento, è consultabile sul sito dell’Università degli Studi di Cagliari, all’indirizzo http://www.unica.it.
 
 

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