Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 February 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
ALTRAVOCE.NET

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 25
Un antipasto di università per gli studenti
Le Giornate di orientamento aiutano a scegliere la facoltà giusta
Alla Cittadella di Monserrato previsti in diecimila da tutta la Sardegna dal 17 al 21 febbraio
 
Informazioni anche per chi decide di lavorare. Quest’anno gli studenti potranno anche provare i test di ammissione.
Una settimana per capire se è il caso di continuare a studiare o meno. E, in caso di decisione positiva, per scegliere la facoltà alla quale iscriversi. La prossima settimana (dal 17 al 21 febbraio), per il decimo anno consecutivo, l’Università ospita, alla Cittadella di Monserrato, le Giornate di orientamento, uno strumento destinato agli studenti del quarto e del quinto delle superiori. Quei giovani che intendono interrompere gli studi troveranno le indicazioni per inserirsi nel mondo del lavoro; per gli altri, invece, saranno disponibili tutte le informazioni necessarie per scegliere il proprio corso di studi.
OLTRE CENTO SCUOLE Saranno cinque giorni ai quali hanno aderito un centinaio di scuole (su 160 presenti nell’Isola): alla Cittadella arriveranno oltre diecimila studenti da tutta la Sardegna (dieci dalla provincia di Olbia). Richieste che hanno costretto gli organizzatori a organizzare queste giornate nonostante la mancanza di fondi. I ragazzi, dunque, potranno conoscere tutti gli indirizzi di studi, confrontandosi con i docenti delle varie facoltà. Sapranno, per esempio, se quella specializzazione a cui sono interessati offre solo il corso trienale oppure ha anche gli altri due anni.
TEST D’ACCESSO Ma, novità di quest’anno, avranno la possibilità di prendere confidenza con i test d’accesso. Una prova a tutti gli effetti visto che i questionari sono stati predisposti dalle singole università. I ragazzi che puntano a iscriversi nelle facoltà a numero chiuso capiranno se davvero potranno aspirare a superare quello scoglio. I test saranno disponibili anche per gli altri atenei. Ogni studente conoscerà i risultati che ha ottenuto. Un report, invece, di quello che ha fatto un’intera classe verrà messo a disposizione dei docenti con l’obiettivo di colmare le lacune degli studenti.
CINQUE GIORNI Per cinque giorni, dunque, sarà un antipasto di università per gli studenti delle superiori (altri assaggi sono previsti con le visite di docenti universitari nelle vari scuole). Potranno anche assistere a conferenze divulgative, tipiche dell’università, su argomenti di interesse per i giovani: il 17 Angelo Cau parlerà dei “cambiamenti climatici e della tropicalizzazione del Mediterraneo”, il 18 Giovanni Delogu si occuperà delle “investigazione scientifiche dei Ris dei carabinieri”, 19 Luciano Burderi si soffermerà su “ecologia scientifica e modelli di sviluppo”, il 20 Roberto Manca affronterà il tempo di “giovani e internet: problematiche, pericoli si possibili reati” e il 21 Maria Del Zompo concluderà parlando di “emozioni tra biologia e sentimenti”. (mar.co.)
2 – L’Unione Sarda
Iglesias Pagina 25
Appello per il Polo universitario
Dal movimento dei Verdi la richiesta di un patto
Il Consiglio di facoltà avrebbe già deciso il trasferimento a Cagliari
 
La possibile chiusura dell’Università del Sulcis Iglesiente riscalda il clima degli ultimi giorni di campagna elettorale. È di ieri l’appello lanciato dal presidente del neonato Movimento Federalista Verde, Giampiero Pinna, «per salvare il Polo di Monteponi attraverso un nuovo patto tra Regione, istituzioni e consorzio Ausi, per la rinascita culturale, economica e sociale del territorio». Pinna si rivolge in primo luogo alle istituzioni (in particolare all’amministrazione di Iglesias), accusate di indifferenza rispetto alla crisi della sede universitaria sulcitana, e punta il dito contro la Giunta Soru, che secondo l’ex commissario del Parco Geominerario avrebbe «disatteso clamorosamente gli impegni assunti nel precedente programma elettorale e nell’Intesa istituzionale, sottoscritta con i capoluoghi sulcitani e la Provincia, per consolidare le esperienze dell’Università diffusa nel territorio». Pronta la replica del sindaco di Iglesias Pierluigi Carta, secondo il quale le affermazioni di Pinna sono «dettate da rancori personali, e sono prive di qualsiasi fondamento amministrativo». Carta ricorda che «dal 2005 la partecipazione del Comune di Iglesias all’esperienza del Polo di Monteponi è andata sempre in crescendo, sia dal punto di vista del contributo economico che di quello organizzativo», e tiene a precisare che «la crisi deriva da una presa di posizione dei docenti, ispirata più da convincimenti politici che non da concrete ragioni legate alla gestione del Polo. La Regione ha già erogato 400 mila euro per coprire le spese dell’anno accademico 2009, ai quali vanno aggiunti gli ulteriori 170 mila deliberati dall’Ausi. Inoltre - conclude Carta - la Giunta Soru ha già previsto una spesa di oltre 30 milioni di euro, provenienti dai fondi Fas, per l’ammodernamento e l’ampliamento del Polo di Monteponi, dove troveranno sede nuovi laboratori e strutture d’eccellenza».
Intanto, nella sua ultima seduta, il Senato accademico cagliaritano, cui spetta l’ultima parola sul destino di Monteponi, non ha inserito all’ordine del giorno la deliberazione del Consiglio della facoltà di Scienze, che vorrebbe trasferire il corso di Scienze dei materiali da Iglesias a Monserrato, determinando così la chiusura della sede decentrata sulcitana. La decisione è dunque sospesa fino alla prossima riunione del Senato, che avrà luogo soltanto in aprile.
PAOLO MOCCI 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 36
Concorsi: la Finanza all’Ateneo
Sospetti su un esame per il dottorato in Scienze
Sassari. La denuncia presentata da un ricercatore sassarese escluso e costretto a trasferirsi a Stoccolma
 
 Il ricercatore, primo nelle prove scritte, è stato messo in difficoltà nell’orale da un docente universitario esterno alla commissione esaminatrice. Poteva assistere, ma non intervenire durante la prova orale.
La Guardia di finanza della compagnia di Sassari ieri mattina ha sequestrato decine di incartamenti relativi a un concorso universitario per un dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie chimiche. Il blitz all’ateneo arriva dopo la denuncia presentata da uno dei partecipanti.
Quel concorso stravinto nella prova scritta e svanito all’orale, a quel giovane candidato non è andato proprio giù. Il ricercatore sassarese, prima di fare armi e bagagli e trasferirsi a Stoccolma per l’anno di dottorato negatogli a Sassari, ha preso coraggio e denunciato tutto alla Procura della repubblica. Secondo la ricostruzione del giovane, assistito dagli avvocati Claudio Mastandrea e Antonio Secci, la borsa di studio quasi certa è svanita sulle domande tranello di un docente esterno alla commissione esaminatrice. Di un professore universitario che in teoria avrebbe potuto assistere alla prova orale, ma che non era tenuto a fare domande. Il ricercatore, primo su sei partecipanti nella prova scritta sul tema «l’equilibrio chimico», si è presentato il giorno successivo all’esame orale. E per quattro o cinque volte è stato ripreso e interrotto dal docente esterno, mentre la commissione esaminatrice composta da altri tre professori sceglieva la strada del silenzio. Una neutralità sospetta, secondo il ricercatore.
Per il ventiseienne sassarese il concorso finiva nel peggiore dei modi: quinto in graduatoria e fuori dai benefici universitari. I primi due hanno goduto delle borse di studio, un terzo potrà portare avanti la propria ricerca anche se senza retribuzione.
Una esclusione che ha fatto andare su tutte le furie il ricercatore e soprattutto il padre, anche lui docente universitario seppur in un’altra facoltà.
Immediata la presentazione di un esposto querela. La denuncia è quindi approdata sul tavolo del sostituto procuratore Andrea Garau che ha disposto il sequestro della documentazione dell’esame. Il blitz degli uomini del capitano Alessandro Troisi è avvenuto ieri mattina nell’ufficio dottorati di ricerca di largo Macao e nel dipartimento di chimica di via Vienna.
Nel frattempo il giovane ricercatore ha fatto domanda all’università di Stoccolma per un progetto di ricerca simile. Domanda accolta e trasferimento in vista per il brillante chimico sassarese.
MAURIZIO OLANDI
4 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 45
Appuntamenti
L’Acit e la Giornata della Memoria
 
Per le iniziative dedicate alla Giornata della Memoria l’ACIT di Cagliari organizza per domani Tet Arnold von Borsig - Il fotografo dimenticato , conferenza con proiezione di fotografie, relatore Titus Heydenreich, dell’ Università di Erlangen- Norimberga. L’appuntamento con l’iniziativa dell’associazione culturale italo tedesca presieduta da Maria Luisa Pinna è alle 18 nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari, via Università. La conferenza è in lingua italiana, ingresso libero. In collaborazione con Goethe-Institut, Biblioteca Universitaria, Ministero Beni Culturali, Comune e Provincia. Col patrocinio dell’Ambasciata di Germania in Italia.
INCONTRI D’AUTORE Per la rassegna Incontri d’autore domani alle 18.30 alla Libreria Murru di Cagliari, via San Benedetto 12, presentazione del romanzo di Mario Mereu Prima della pioggia di settembre , edizioni Aìsara.
CORSI DI CUBASE Sono aperte le iscrizioni al corso di Cubase (livello avanzato) organizzato dalla sezione territoriale di Cagliari della Siem (Società italiana per l’educazione musicale). Le lezioni, tenute da Pier Paolo Cardia, esperto di informatica musicale, sono volte ad approfondire la conoscenza del software considerato da sempre punto di riferimento mondiale nella creazione di basi musicali MIDI. Sono previsti sei incontri a cadenza settimanale, nel corso dei quali saranno illustrate le diverse applicazioni di Cubase. Info tel. 070305347, mail: siemca@tiscali.it.
MANÀMANÀ Oggi alle 19 al Manàmanà di Cagliari, piazza Savoia, ritorna Un mercoledì da lettori. Tema: l’India cambia... anche nella letteratura: da Anita Desai a Arundhati Roy, da Vikram Chandra a Lavanya Sankaran.    

5 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
Blitz delle Fiamme gialle all’Università 
Inchiesta sull’assegnazione del dottorato di ricerca in Scienze chimiche 
Dubbi sulla regolarità Un concorrente escluso si è trasferito in Svezia 
 
 SASSARI. Dubbi sulla regolarità di un concorso universitario per l’ammissione al dottorato di ricerca in Scienze tecnologiche chimiche. Uno dei partecipanti ha presentato una denuncia perché ritiene di essere stato penalizzato dall’intervento di un docente estraneo alla commissione. Dalla denuncia è partita l’attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Garau e affidata ai militari della Guardia di finanza che ieri hanno sequestrato numerosa documentazione all’Università. Nel frattempo il candidato escluso ha presentato domanda per un dottorato di ricerca all’Università di Stoccolma e, in breve tempo, ha ottenuto il riconoscimento che cercava a Sassari.
 
Pagina 21 - Sassari
«Indagate su quel concorso» e vince lo stesso posto in Svezia    
GIANNI BAZZONI 
 
 SASSARI. Dubbi sulla regolarità di un concorso universitario per l’ammissione al Dottorato di ricerca in Scienze tecnologiche chimiche. Uno dei partecipanti ha presentato una denuncia perchè ritiene di essere stato penalizzato dall’intervento di un docente estraneo alla commissione.
 Il professore, secondo quanto contenuto nell’esposto depositato alla procura della Repubblica - sarebbe intervenuto «arbitrariamente quattro o cinque volte per fare domande e correggere le mie risposte, mettendomi in grave difficoltà e senza che alcuno dei commissari effettivi si adoperasse per evitare l’intromissione». In realtà, sembrerebbe che il docente (che avrebbe la titolarità di presidente della commissione) pur partecipando all’esame del candidato non risulti, poi, nei verbali.
 Dalla denuncia è partita l’attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica, Andrea Garau, e affidata ai militari della compagnia della Guardia di finanza guidati dal capitano Alessandro Troisi. Ieri mattina una pattuglia si è presentata negli uffici dell’Università e ha sequestrato tutta la documentazione relativa al concorso «per verificare la correttezza sull’assegnazione dei benefici previsti». Nel frattempo il candidato escluso, dopo un momento di sconforto per l’evoluzione negativa della vicenda personale, ha presentato domanda per un dottorato di ricerca all’Università di Stoccolma e, in breve tempo, ha ottenuto il riconoscimento che cercava a Sassari. Gli è stato assegnato l’incarico per il dottorato di ricerca e ha anche avuto la disponibilità di un alloggio. E’ partito per la Svezia, ma prima - forse più per una questione di principio che altro - ha deciso di presentare l’esposto alla procura della Repubblica e si è affidato agli avvocati Claudio Mastandrea e Antonio Secci.
 Il caso ripropone un tema sempre attuale, quello relativo alla cosiddetta «fuga dei cervelli», e sarà interessante vedere il finale dell’inchiesta.
 La vicenda comincia il 17 ottobre del 2008, quando viene pubblicato il decreto del Rettore dell’Università che, a pagina 13, prevede la Scuola di dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie chimiche, durata tre anni: due posti con borsa dell’ateneo, uno del Dipartimento di chimica e uno senza borsa. Le prove scritte cominciano il 24 novembre e si presentano sei candidati (quattro uomini e due donne) per quattro posti.
 Il firmatario della denuncia, un sassarese di 26 anni, laureato in chimica e figlio di un docente universitario, supera brillantemente la prova che dura tre ore. Si classifica al primo posto, anche gli altri partecipanti accedono agli orali fissati per il giorno seguente.
 Ai tre componenti della commissione (tutti professori universitari) - sempre secondo quanto scritto nell’esposto - si aggiunge una quarta persona (che poi sarebbe il direttore del Dipartimento di chimica) già presente anche alla prova scritta. Il commissario racconta nell’atto di denuncia che «pur non essendo commissario è intervenuto quattro o cinque volte per fare domande e per correggere le mie risposte, per dirmi che ho sbagliato e per invitarmi sarcasticamente a usare una terminologia più precisa».
 Il concorso si era concluso con la graduatoria che collocava il firmatario della denuncia al quinto posto (non vincitore) e il decreto sarebbe stato firmato «dai commissari effettivi nominati per decreto, nonchè dal Rettore, e pubblicato il 17 dicembre».
 Dopo un momento di sconforto che gli aveva fatto maturare l’idea di abbandonare gli studi, il giovane sassarese ha deciso di reagire: ha fatto domanda all’Università di Stoccolma per un progetto di ricerca similare e ha ottenuto parere positivo. E’ già partito per la Svezia. Con l’esposto ha chiesto all’autorità giudiziaria di accertare i fatti e procedere, eventualmente, contro chiunque possa averlo danneggiato. Al momento non ci sono indagati.
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Dateci la struttura di viale La Plaia» 
Manifestazione e sit-in di studenti universitari davanti al palazzo comunale 
 
CAGLIARI. «Che cosa ci siamo persi? Un campus universistario all’avanguardia nel centro di Cagliari, mille posti letto, tre milioni e 500mila ore di lavoro e 105 milioni di euro già finanziati». Una cinquantina di studenti universitari ha partecipato ieri mattina al sit-in sotto il Comune di via Roma. La manifestazione è stata promosso dalle associazioni Sinistra universitaria, Udu e Jan Palach per protestare contro la bocciatura del progetto per la realizzazione del campus universitario in viale La Playa. I manifestanti, che hanno distribuito volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica, hanno chiesto, inoltre, un incontro con il sindaco Emilio Floris per un chiarimento sulle scelte che hanno indotto la Giunta comunale, il 29 gennaio scorso, a respingere la richiesta di deroga avanzata dall’Ersu per la costruzione di uno struttura da oltre 1.008 posti letto. «Vorremmo capire perchè l’amministrazione comunale non dà questa opportunità agli oltre 12.000 studenti fuori sede che frequentano in città l’università», hanno spiegato i rappresentanti delle associazioni. «Ci spiace che il Comune non pensi a noi come a una risorsa per limitare l’esodo dei cagliaritani», hanno aggiunto ricordando che, in assenza di una struttura adeguata, le famiglie sono costrette a sobbarcarsi costi, anche fino a 300 euro al mese di affitto, per consentire ai ragazzi di frequentare le lezioni. «Purtroppo - hanno sottolineato i manifestanti - il campus che ci avrebbe dato nuovi punti di aggregazione, nuove aule di studio, una nuova mensa universitaria, ma soprattutto nuovi alloggi, rimarrà solo un tristissimo sogno nel cassetto che speriamo venga recuperato».
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
«La lezione sassarese» di Paolo Sylos Labini 
Presentato ieri al Banco di Sardegna un saggio che rievoca l’insegnamento all’ateneo turritano 
Il ricercatore Daniele Porcheddu ha raccolto in un libro preziose testimonianze 
MARTA VIRDIS 
 
Scoprire che attorno al Duemila uno studioso aveva preannunciato eventi come la crisi economica mondiale, la forte disoccupazione, i disastrosi debiti pubblici e privati e la concorrenza dei paesi emergenti, fa riflettere e non poco. Il profetico personaggio in questione è l’economista Paolo Sylos Labini, che oltre a essere stato un apprezzato accademico di fama internazionale, per due anni della sua vita fu anche professore incaricato di Economia politica presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. E a testimoniare l’importanza umana e professionale di questo importante docente italiano è anche l’ultimo libro del ricercatore dell’ateneo turritano Daniele Porcheddu: «La lezione sassarese di Paolo Sylos Labini». Il volume, presentato ieri sera nel palazzo del Banco di Sardegna, contiene una precisa analisi storiografica e umana del biennio sardo di Labini. Quello che va dal 1956 al 1958 e al quale non solo risale un fecondo periodo di insegnamento e di ricerca scientifica, ma anche la pubblicazione dell’edizione provvisoria dei libri «Saggio sulle classi sociali», e «Oligopolio e progresso tecnico», il manuale che contribuì a rendere celebre questo economista in ambito internazionale.
 Studioso, intellettuale e anche uomo di politica, Sylos Labini, secondo Marco Vannini, coordinatore dell’incontro, era anche «un libertario che non accettava condizionamenti di nessun tipo. Sia in ambito lavorativo sia nel campo professionale. Perché fondamentalmente preferiva stare vagamente nel giusto piuttosto che precisamente nel falso». E questo impegno lo metteva in pratica quotidianamente. Qualità messe in risalto anche dall’economista Andrea Saba nel suo intervento e nella prefazione del libro (vedi articolo in basso).
 «Mio padre - ha detto il figlio Francesco Sylos Labini - era un economista ma anche un attivista. Nella sua vita non c’era soltanto l’impegno universitario, ma anche quello sociale. Basta ricordare il famoso “Appello contro la Casa delle Libertà” firmato nel 2001 insieme con Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso».
 «Non va dimenticato - ha concluso l’autore del libro, Daniele Porcheddu - che fu anche più volte candidato al premio Nobel».
 
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
In Sardegna il primo incarico nel ’56 Saba: il mio maestro, ironico e geniale 
LUCIANO PIRAS 
 
Università di Sassari, cinquant’anni fa: «Ad un tratto, irruppe uno strano personaggio, raffazzonato, che procedeva a grandi e veloci passi». Aveva un’aria simpatica e non sembrava certo un professore, Paolo Sylos Labini. Eppure... Il nuovo docente di Economia politica dell’ateneo turritano, era appena sbarcato in Sardegna, nel gennaio 1956. Fresco di incarico e pieno d’entusiasmo. Era alla sua prima esperienza di insegnamento accademico. Certo, allora nessuno avrebbe mai pensato che quel giovane arrivato da Roma potesse un giorno essere candidato al premio Nobel. Chissà, magari è proprio per questo che ancora oggi di Sylos Labini «non si può parlare “scindendo” il grande scienziato dal personaggio che divertiva tutti i ragazzini della spiaggia con la sua famosa, terrificante, risata subacquea, o il durissimo polemista dallo studioso dell’evoluzione sociale».
 Torna indietro fino agli anni della Pelosa, alle gite in barca e ai tuffi nel mare di Stintino, Andrea Saba, allievo sassarese di «Sylos», come lui stesso ama ricordarlo. Niente di strano, perciò, se il ritratto del «maestro» è carico d’affetto e di ricordi personali. Saba, già professore di Economia applicata e industriale all’università di Roma La Sapienza e visiting professor in diverse università americane ed europee, firma così la prefazione al volume di Daniele Porcheddu, «La lezione sassarese di Paolo Sylos Labini (1956-1958)», in libreria da qualche mese appena per i tipi della casa editrice milanese Franco Angeli.
 È il racconto di un biennio fondamentale, decisivo nella vita del grande economista morto tre anni fa. Tanto per dirne una: è proprio nel 1956 che Sylos Labini dà alle stampe la versione provvisoria di «Oligopolio e progresso tecnico», la monografia che lo renderà celebre nel mondo, una piccola Bibbia nel campo dello studio delle forme di mercato non concorrenziali, pubblicato prima dalla Giuffrè, poi riproposto dall’Einaudi, per un totale di sei edizioni italiane, tradotto in inglese, spagnolo, portoghese, cecoslovacco, giapponese e persino persiano. Un vero e proprio pilastro monumentale, insomma. Non a caso Paolo Sylos Labini, dopo aver terminato la prima stesura del volume, confessa (in una lettera del 2 settembre 1956) al collega ed amico dell’università di Sassari Antonio Pigliaru di aver avuto bisogno di un mese di assoluto riposo.
 È soltanto una, quest’ultima, delle numerose curiosità che Daniele Porcheddu svela sui due anni turritani del professore. Al centro della «Lezione sassarese», comunque, non c’è solo l’aneddotica. È soprattutto la documentazione storiografica inedita, infatti, a fare delle 180 pagine del libro un prezioso contributo alla ricostruzione della bio-bibliografia completa di Sylos Labini. «Non sono pochi, tra l’altro, - sottolinea Porcheddu -, gli studiosi che, ripercorrendo la lunga carriera accademica del noto economista, “omettono” di citare l’esperienza sassarese o la “confondono” con una inesistente tappa nell’altra università sarda: quella di Cagliari».
 Ricercatore confermato e docente di Economia e gestione delle imprese della facoltà di Economia dell’università di Sassari, Daniele Porcheddu ha poi un altro grande merito: aver portato alla luce, dopo cinquant’anni di oblio, gli «Appunti sull’analisi marginale» che Sylos Labini ciclostilò per l’anno accademico 1955-1956, dispense ad uso e consumo degli allievi che allora frequentavano le lezioni di Economia politica della facoltà di Giurisprudenza a Sassari. Lezioni affascinanti - così le ricordano quegli stessi studenti -, di un corso per niente facile, da metabolizzare in vista di un esame particolarmente impegnativo, visti soprattutto gli scogli (alquanto ostici) della matematica. Sin da allora, tuttavia, era chiara l’impostazione del professore, affascinato dai numeri e dai castelli teorici ma soprattutto appassionato della società viva e reale.
 «Il lavoro dell’economista teorico e quello dell’economista applicato non possono essere tenuti separati in compartimenti stagni, dato che il primo deve lavorare su ipotesi concrete e il secondo deve ragionare analiticamente sui dati» scrive a proposito, nella postfazione al libro di Porcheddu, Alessandro Roncaglia, economista accademico dei Lincei. Niente di più coerente con il modo sylosiano di vedere l’economia, spiega Daniele Porcheddu: «Per uno sviluppo scientifico ci vogliono due “erre”, non una, cioè rigore, che può essere data appunto dai metodi matematici, e rilevanza, cioè i problemi devono essere reali».

8 - altravoce.net
Ora l’Ersu chiede al Comune gli atti sul campus negato.
“Hanno colpito i diritti dei meno ricchi e meritevoli”
 
Trattati come nemmeno un supermercato. E dire che si trattava di alloggi per studenti meno abbienti e meritevoli. Il no del Comune colpisce direttamente il diritto allo studio di tanti giovani sardi. Ma sul no al campus universitario l’Ersu vuole vederci chiaro. Acquisirà tutta la documentazione con cui il Comune, con una delibera approvata lo scorso 29 gennaio, ha respinto la richiesta di deroga dell’ente per la realizzazione di un campus, in viale La Playa, da 1008 posti letto. L’ha annunciato il presidente dell’Ersu Giancarlo Nonnoi che ieri, incontrando i giornalisti, ha manifestato l’intenzione di verificare, anche tramite il supporto dei propri legali, la correttezza delle procedure che hanno portato alla bocciatura del progetto dell’architetto Mendes Da Rocha, gradito alla Regione.
 
L’iniziativa dell’Ersu non preclude però il dialogo con l’amministrazione comunale, visto che gli stessi vertici dell’Ersu hanno auspicato l’apertura di un tavolo tecnico con il Comune per rivedere la decisione. «Non vogliamo sindacare le scelte», ha detto Nonnoi esprimendo il punto di vista ufficiale dell’Ersu sulla vicenda, «ma avvertiamo la necessità di portare avanti le esigenze abitative e di alloggio di tanti studenti fuori sede meritevoli con condizioni di reddito svantaggiate».
 
In ogni caso, l’Ente, titolare della concessione edilizia del precedente progetto che scade il prossimo 30 maggio, porterà avanti la costruzione del campus universitario così come approvato nel 2005, cioè una struttura tipo "studentato" da 914 posti letto per un costo totale di 55 milioni di euro, di cui 15 milioni di contributo statale. Dal confronto tra questo progetto e quello bocciato dal Comune emergono differenze nella volumetria, che diventano 145.000 metri cubi nel fabbricato pensato da Da Rocha rispetto ai 60.000 di quello progettato dall’ingegner Di Martino, che l’Ersu vuole portare avanti.
 
Un ulteriore elemento di differenziazione riguarda i costi totali dell’opera che lievitano fino a 105 milioni di euro rispetto al progetto iniziale che prevedeva una spesa di 55 milioni. L’aggravio dei costi è però giustificato, secondo quanto sostenuto dai vertici dell’Ersu, per la maggior quantità di servizi da realizzare rispetto al solo studentato, poiché sono previste nel progetto una mensa, un teatro e una piazza coperta, una biblioteca e una palestra, una sala informatica, uffici e parcheggi.
 
«L’amministrazione comunale ha forse un po’ ecceduto nel rigore delle prescrizioni aggiuntive imposte per la realizzazione dell’opera, applicando per intero i parametri che regolano di norma la costruzione di edifici commerciali», ha spiegato il presidente, «ma riteniamo che gli studenti abbiano subito una disparità di trattamento, anche in considerazione del fatto che la nostra intenzione é quella di edificare una casa dello studente e non di realizzare servizi commerciali».
 
 
 
 

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