Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 February 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana Pagina 8
all'università di torino
Studenti contestano l'inaugurazione
 
TORINO Professori senza toghe ed ermellini per dare il segno evidente della crisi, in un palazzo del rettorato blindato e, fuori, in piazza, studenti arrabbiati contro la riforma Gelmini: sono state le facce della stessa medaglia dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Torino. Due i momenti di tensione: uno in strada tra corteo e polizia, che si è concluso con la denuncia di un manifestante, l'altro durante la cerimonia quando uno studente, ammesso a entrare nell'Aula Magna, ha preso il microfono al grido «questa è una farsa, puzza di marcio» e detto fatto è stata lanciata verso il palco dei relatori un fialetta puzzolente. Una protesta, comunque, che non è degenerata e che non ha centrato l'obiettivo annunciato nei giorni scorsi dall'Assemblea No Gelmini e da Onda Anomala di impedire lo svolgimento di un evento che per tradizione rientra tra i principali dell'anno nella vita di una città.
Poche anche le autorità presenti, tra cui il procuratore Giancarlo Caselli. 
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp Pagina 21
Villacidro
Borse di studio per celebrare Giuseppe Dessì
 
Ad agosto ricorrerà il centenario della sua nascita e sono già partiti i preparativi per celebrare degnamente Giuseppe Dessì, lo scrittore che ha immortalato Villacidro e le sue montagne nelle opere letterarie delle quali è autore. A corollario delle previste manifestazioni, il Comune ha deciso di investire in cultura nel nome di Dessì, intitolandogli una borsa di studio che verrà assegnata a cinque studenti meritevoli appena diplomati e iscritti all'università.
In collaborazione con la Fondazione omonima, l'amministrazione comunale ha perciò bandito il concorso per cinque assegni da mille euro ciascuno. I criteri sono assolutamente indicativi e fortemente territoriali. Per partecipare all'aggiudicazione delle borse, infatti, gli studenti dovranno essere residenti a Villacidro ed aver frequentato (durante l'anno scolastico 2007-2008) la quinta classe di una scuola pubblica secondaria superiore. Vincolante inoltre che i candidati abbiano superato l'esame di Stato con un punteggio non inferiore a novantacinque centesimi e che risultino iscritti ad un corso di laurea.Le domande andranno presentate all'Ufficio protocollo del Comune di Villacidro entro le 14 del 16 febbraio 2009. Alla documentazione si dovranno allegare il certificato di diploma o maturità, il certificato d'iscrizione all'università, la certificazione Isee sul reddito 2007. Nel dettaglio, l'importo dell'assegno di mille euro sarà soggetto alla ritenuta alla fonte del 20 per cento, sulla base delle normative vigenti. La certificazione Isee, invece, sarà presa in considerazione nel caso di parità di punteggio e la borsa sarà assegnata allo studente appartenente al nucleo familiare con reddito inferiore.
SIMONE NONNIS
 
3 – L’Unione Sarda
Carbonia Pagina 19
Partecipa anche l'Università
Bullismo a scuola, Provincia e Procura faranno un'indagine
 
Di episodi eclatanti se sono stati registrati giusto due: uno ad Iglesias e uno a Sant'Antioco. Pochi, è vero, ma non per questo occorre abbassare la guardia contro uno dei fenomeni sociali in via di diffusione: il bullismo nelle scuole. Il Sulcis Iglesiente, sino a prova contraria, sembra essere un'isola felice ma a tenere alta l'attenzione ci penserà un progetto promosso dalla Provincia, dal Coni, dall'Università di Cagliari e dalla Procura della Repubblica. Fra alcuni giorni scatterà infatti un'indagine sul bullismo nelle scuole superiori. Coinvolgerà, in forma anonima, un migliaio di ragazzi. L'indagine servirà a capire se e quanto il fenomeno sia diffuso anche in questo territorio, a identificare le possibili motivazioni e ad elaborare le strategie di prevenzione e di intervento. Il progetto è stato presentato ieri nella sede provinciale di Carbonia dal presidente Pierfranco Gaviano, dal presidente regionale del Coni Gianfranco Fara e da uno dei magistrati di spicco della Procura cagliaritana, Paolo De Angelis. La conoscenza del fenomeno nel territorio è, sinora, piuttosto frammentaria. Di casi veri e propri di bullismo, negli ultimi anni, ne sono registrati forse due, uno ad Iglesias e uno a Sant'Antioco. Altri episodi (come furtarelli di cellulari) non sono sembrati tali da essere considerati come atti di sopruso sistematici. «Ma ciò non toglie - ha sottolineato il magistrato - che occorra mandare un messaggio chiaro di legalità ai minori, un messaggio che illustri anche le conseguenze penali di simili comportamenti».
L'indagine scatterà nelle scuole superiori di Carbonia, Iglesias, Sant'Antioco e Carloforte. Si comincia con la distribuzione di questionari, si proseguirà con cicli di incontri, dibattiti e proiezioni di film e documentari cui prenderà parte anche il magistrato cagliaritano. «Fondamentale - ha premesso il presidente Gaviano - la partecipazione dei dirigenti scolastici e delle famiglie».
Contestualmente partirà anche la seconda fase dell'indagine sull'incidenza dell'obesità fra i bambini e gli adolescenti del Sulcis. Dopo che la prima fase aveva messo in luce percentuali preoccupanti, la seconda sarà incentrata sull'analisi delle cause dell'obesità, in particolare la nutrizione e l'attività motoria. Anche in questo caso, partner dell'iniziativa sono la Provincia, il Coni e l'Università di Cagliari. (a. s.) 

 
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Campus, «dicono no a mille studenti» 
L’assessore regionale Mongiu contro il Comune per la bocciatura del progetto 
«Sono indignata, bloccano un’opera importante» 
 
 CAGLIARI. L’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu non ha digerito il «no» del Comune al campus universitario di viale La Plaia: «Sono veramente indignata, bloccano un’opera importante e dicono no agli studenti». La storia racconta dell’amministrazione municipale che ha bocciato il nuovo progetto, quello dell’architetto Paulo Mendes da Rocha, premio Pritzker (il Nobel di questa disciplina), per eccesso di metri cubi. «Ma il piano di De Rocha è un vero campus - precisa Mongiu - e l’aumento della volumetria è funzionale alla realizzazione di uno spazio in cui vi sia la biblioteca, la mensa e gli altri servizi in grado di realizzare un’ospitalità dignitosa e fare di Cagliari una città universitaria».
 
Pagina 1 - Cagliari
L’assessore regionale Mongiu contro il Comune per il rifiuto del campus universitario 
«È una vergogna, dicono no a mille studenti» 
«Una struttura indispensabile per far crescere la città e combattere gli affitti in nero» 
Prima la questione parcheggi poi il silos, ora le volumetrie «Fanno solo giochi elettorali» 
ROBERTO PARACCHINI 
 
 CAGLIARI. Lei, Maria Antonietta Mongiu, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, non ha digerito il «no» del Comune al campus universitario di viale La Plaia. «Ai miei tempi, quando studentesse pendolare a Cagliari - racconta - non riuscivo a trovare un posto letto perchè non c’erano case dell’Ersu per le studentesse, la situazione era pesante. Oggi, invece, con una Regione che ha fatto un progetto di vero campus universitario per mille posti letto, è assurdo che il Comune dica “no” accampando scuse pretestuose». Poi: «Io sono veramente indignata». La storia recente racconta dell’amministrazione municipale che ha bocciato il nuovo progetto del campus unversitario, quello dell’architetto brasialiano Paulo Mendes da Rocha, premio Pritzker (il Nobel di questa disciplina), per eccesso di volumetria.
 L’amministrazione municipale afferma che il passaggio dal progetto iniziale, pronto sin dal 2004, a quello di De Rocha ha aumentato le volumetrie di 40mila metri cubi: da 96mila a 136mila. Un fatto che «ha impedito l’approvazione» (negando l’autorizzazione edilizia) da parte del Comune.
 Nello stesso tempo, però, nel marzo del 2008 il sindaco Emilio Floris aveva approvato un accordo di programma per la riqualificazione abitativa di Sant’Elia, il museo Betile e il campus di viale la Plaia, che comprendeva già la nuova volumetria. Questa è l’accusa che rivolge al primo cittadino il centrosinistra del consiglio comunale, che lamenta anche che un mese dopo il capo dell’esecutivo ha fatto marcia indietro sostenendo e incoraggiando la non ratifica dell’intesa da parte della sua maggioranza in assemblea municipale. Il centrodestra aveva giustificato la decisione affermando che i documenti erano incompleti. La settimana scorsa, infine, l’amministrazione ha detto «no» perchè la volumetria «è superiore» e non ci sono gli standard. «Ma come - protesta Maria Antonietta Mongiu - prima tirano fuori la questione dei parcheggi. Poi si vede che per una struttura di questo tipo la questione-posti auto non è come dicono loro e il problema viene superato. Allora si appellano all’ex silos come bene da salvaguardare. E anche questo intoppo viene superato. E ora si sono appellati alla volumetria...».
 Il Comune chiede più servizi e spazi verdi. «Ma se il progetto di De Rocha è proprio questo - precisa Mongiu - e l’aumento della volumetria è funzionale alla realizzazione di uno spazio in cui vi sia la biblioteca, la mensa e gli altri servizi in grado di realizzare un vero campus. E poi sono proprio loro, quelli del Comune, che parlano di volumetria quando a Tuvixeddu, in un’area pregiata per la vicinanza della necropoli punico romana, hanno fatto un accordo di programma che prevede un numero molto elevato di cubature. È come se il bue dicesse cornuto al’asino. Mentre con questo atteggiamento incomprensibile e strumentale alle elezioni non si rendono conto di passare come coloro che dicono “no” agli studenti: a mille universitari che con questo campus avrebbero la possibilità di avere un posto dove dormire senza dover venire sfruttati dagli affitti in nero. Questa opposizione della giunta comunale è una vergogna inaccettabile».
 L’assessore non si dà pace: «Il progetto di De Rocha - continua - punta a ricucire la città con Santa Gilla e il campus ha anche la funzione di creare un luogo in grado di venire fruito non solo dagli studenti, ma anche dalla cittadinanza. Si tratta della stessa operazione, pur in una situazione completamente diverse, che venne fatta quando Cagliari scese dal Castello, oltre le mura: di apertura verso il mare. Lo stesso dicasi per il museo Betile, che rappresenta un’altra porta sul mare. Ma un “no” è arrivato anche dalla riqualificazione abitativa di Sant’Elia. Tra campus, Betile e riqualificazione hanno bloccato investimenti per circa 250 milioni di euro».
 A Cagliari vi sono trentottomila studenti universitari. Di questi ben ventimila sono: o pendolari (che risiedono fuori dal Comune, ma entro un raggio di 50 chilometri dall’ateneo), o fuori sede (oltre 50 chilometri). Nello stesso tempo, però, le cinque case dello studente esistenti hanno una capienza di soli mille posti letto in totale. Un fatto che taglia fuori almeno altrettanti universitari che, per legge (reddito e profitto) dovrebbero poter avere un posto in una struttura pubblica e questo significa che un altissimo numero di giovani non potrà continuare gli studi (o avere difficoltà a farlo) perchè non è in grado di pagare le spese che un soggiorno a Cagliari comporta. «Il problema - sottolinea Mongiu - è che qui si sta parlando di un campus che dovrebbe contribuire a rendere Cagliari città universitaria nel vero senso del termine. E questo significa permettere anche a studenti di altri Paesi di venire in città a studiare. Ma senza questa struttura non è possibile. La verità è che oggi siamo meno città degli studenti di quanto eravamo trent’anni fa. Con queste chiusure facciamo solo passi indietro».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Orientamento universitario per scegliere la facoltà giusta 
 
 SASSARI. Orientare gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie superiori nel delicato compito della scelta della facoltà universitaria più adatta. E’ questo l’obiettivo della manifestazione “Studiare a Sassari: informazione e orientamento all’Università”, organizzata dall’ateneo sassarese e il centro Orientamento, che si svolgerà dal 9 al 13 febbraio nella facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, prevede una serie di incontri dedicati alla presentazione generale dell’università, con docenti che illustreranno i programmi dei loro corsi, pronti a rispondere alle esigenze delle future matricole. La manifestazione comunque, oltre all’offerta universitaria, è attenta anche agli studenti che vorrebbero intraprendere strade diverse, piuttosto che continuare gli studi, con la presenza della polizia di Stato, della Guardia di finanza e dell’esercito con la Brigata Sassari. Uno spazio apposito sarà riservato all’ateneo di Cagliari, all’Ersu, Cus, Cappellania universitaria, Provincia e Comune di Sassari. A tutti i partecipanti saranno regalati gadget in ricordo della giornata.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Attualità
Torino, contestato l’anno accademico 
Tensione tra studenti e polizia, accuse al rettore 
 
TORINO. Professori senza toghe ed ermellini per dare il segno evidente della crisi, in un palazzo del rettorato blindato e, fuori, in piazza, studenti arrabbiati contro la riforma Gelmini: sono state le facce dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Torino.
 Due i momenti di tensione: uno in strada tra corteo e polizia, che si è concluso con la denuncia di un manifestante, l’altro durante la cerimonia quando uno studente, nell’Aula Magna, ha preso il microfono al grido «questa è una farsa, puzza di marcio» e detto fatto è stata lanciata verso il palco dei relatori un fialetta puzzolente. Una protesta, comunque, che non è degenerata e che non ha centrato l’obiettivo annunciato nei giorni scorsi dall’Assemblea No Gelmini e da Onda Anomala di impedire lo svolgimento di un evento che per tradizione rientra tra i principali dell’anno nella vita di una città. Poche anche le autorità presenti in sala, tra cui il procuratore Giancarlo Caselli e il cardinale Severino Poletto. Molto, invece, il disagio, l’amarezza, palpabile nell’aria e, concretamente, nella relazione del rettore Ezio Pelizzetti. Rettore bersagliato da opposti schieramenti. Dai manifestanti che ieri hanno distribuito volantini e urlato slogan accusandolo «d’indifferenza» di fronte alla «situazione economica dell’università italiana che è drammatica».
 E dai giovani della Destra Universitaria che, al contrario, gli imputano permissivismo e ne hanno chiesto le dimissioni. Lui ha difeso la sua linea con cifre su cifre che smentiscono il buco da 30 milioni di euro denunciato dagli studenti.
 
 

Questionnaire and social

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