Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 January 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Pagina 44 - Cultura
Appuntamenti
Enzo Collotti a Cagliari, si parla di Olocausto
   
Una serata rivolta a docenti e studenti delle scuole e dell’Università e a tutta la città di Cagliari, dal titolo “Storia e memoria della Shoah. Resistenza e solidarietà civile nell’Europa nazifascista”. Si volge dalle 16 nell’aula magna del corpo aggiunto delle facoltà umanistiche e prevede due conferenze: Enzo Collotti parlerà del “Lager di Mauthausen: ordine del terrore e resistenza”. Klaus Voigt si occuperà di un episodio di resistenza civile. Titolo della relazione “Resistenza civile a Berlino: il salvataggio di tremila ebrei berlinesi da parte di concittadini tedeschi”. Introdurranno Claudio Natoli e Luisa Maria Plaisant. Organizzano Issra, Università (Dipartimento studi storici), Istituto Scano, Ufficio scolastico regionale della Sardegna, Ersu, in collaborazione con l’Archivio di Stato, gli Istituti D’Arborea e De Sanctis, Dettori, Siotto, e Brotzu di Quartu.
LIBRERIA MURRU Stasera alle 18, libreria Murru di via San Benedetto, a Cagliari, si presenta il libro “Kriegsgefangenen, Prigionieri di guerra, Diario clandestino di un internato militare italiano” di Giorgio Marras, edito da Aipsa e curato da Maria Cristina Sanna. Intervengono Gianluca Scroccu, Annamaria Baldussi e Maria Cristina Sanna.
ISTITUTO GRAMSCI Domani alle 17, Società Operaia di Cagliari, via XX Settembre 80, un tema di attualità: “Deprivazione del lavoro e disagio sociale”. Coordina Eugenio Orrù, direttore dell’Istituto Gramsci della Sardegna che chiude così il ciclo 2008, intervengono quattro esperti: Nereide Rudas, presidente del “Gramsci” e psichiatra, la sociologa Efisia Meloni, la psicologa Maria Pia Lai Guaita, l’economista Gianfranco Sabattini.
 
 2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 17
Università. L’odissea a lieto fine di due studentesse escluse dal corso di laurea in Biologia sperimentale
Due esami, poi scoprono di non essere iscritte
Il preside rimedia: errore nostro, ma dovranno colmare i debiti formativi  
 
Iscritte da ottobre dopo aver superato un regolare test. Ore e ore trascorse a seguire lezioni e due esami passati brillantemente. Poi la notizia che non ti aspetti: non siete state ammesse . Un colpo da “ko” per Maura Serena Scintu, 24 anni di Carbonia, e Laura Ibba di Lanusei che ieri hanno scoperto di essere studentesse “abusive”: con incredibile ritardo sono state escluse dal corso di laurea specialistica in Biologia sperimentale e applicata nella facoltà di Scienze. Un caso risolto a tempo di record: «La risposta alle due ragazze è arrivata con colpevole ritardo», fa sapere il preside Roberto Crnjar, «quindi le studentesse saranno riammesse».
LA DENUNCIA Tutto è bene quello che finisce bene. Ma le ragazze se la sono vista davvero brutta. «Abbiamo frequentato il corso di laurea in Scienze e tecnologie erboristiche, nella facoltà di farmacia», racconta Maura Scintu, «e lo scorso ottobre ci siamo laureate. Un mese prima avevamo dato il test per iscriverci alla specialistica Biologia sperimentale e applicata. Siamo state ammesse. Dai colloqui con i docenti ci è stato detto che avremmo dovuto recuperare alcune lacune formative con esami aggiuntivi».
BORSA DI STUDIO E AFFITTO «Ho ottenuto anche la borsa di studio Ersu», aggiunge la studentessa di Carbonia, «e per farlo ho dovuto firmare un contratto d’affitto di dieci mesi». Poi la scoperta, del tutto casuale: «Mi ha avvisato una docente. La conferma mi è arrivata dalla segreteria studenti. Il motivo? Gli esami che avevamo dato nel corso triennale non erano sufficienti per essere accettate alla specialistica di Biologia. Ma non potevano dircelo quattro mesi fa?»
IL PRESIDE Quando il preside Crnjer è venuto a conoscenza del problema non ha avuto dubbi: «Ci prendiamo le nostre responsabilità. Non si possono escludere due studentesse con tanto ritardo. Verranno riammesse. Dovranno però sostenere un certo numero di esami per colmare i debiti formativi che si portano dietro dalla laurea triennale di Farmacia». (m. v.)
 
3 – L’Unione Sarda
Carbonia – pagina 23
L’incontro Un laboratorio a cielo aperto
La città è diventata materia di studio
   
Carbonia si conferma materia di studio ad alto livello. Un “laboratorio” diventato ieri meta di ricerche da parte di una nutrita schiera di studenti universitari di Cagliari e di Montpellier, in Francia. Sono protagonisti, con i rispettivi docenti, di una cinque giorni di analisi economiche, urbanistiche e geografiche sulle più significative realtà sarde. Il tour, organizzato dalla cattedra di Geopolitica della facoltà di Economia di Cagliari, d’intesa con l’Ateneo francese, ha quindi toccato anche Carbonia, scelta per la sua origine recente (ha compiuto da poco 70 anni), la sua storia, la sua capacitò di trasformazione.
Ad incontrare in aula consiliare i 39 universitari (24 francesi e 15 italiani) sono stati il sindaco Tore Cherchi e l’assessore Giacomo Guadagnini, assistiti dai docenti Giovanni Sistu e Maurizio Memoli. Perché “studiare” Carbonia e non altre realtà sarde? «Per il suo assetto urbanistico - hanno premesso gli insegnanti - per la capacità di riconversione dei vecchi siti minerari». Una riconversione a fini turistici «benché dalle nostre parti questo settore - ha puntualizzato il sindaco Cherchi - rappresenti ancora un contributo marginale allo sviluppo dell’industria turistica». Ma nonostante Carbonia non abbia il mare, può giovare altre carte: «Come lo sviluppo dei servizi», ha precisato l’assessore.
Il dibattito che poi è seguito con gli amministratori ha avuto quasi il valore di una classica lezione scolastica. Carbonia è in sostanza finita in cattedra. Gli studenti universitari riporteranno infatti nelle loro tesi i risultati di questo breve tour sardo fra le città che giocano la carta della propria storia per il rilancio turistico. (a. s.)

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cagliari
La città come imponente laboratorio urbano 
Studenti francesi e italiani “vivisezionano” tipologie abitative e spazi minerari 
di Gianfranco Nurra 
 
  CARBONIA. Espansione della città e spazi urbani, tipologie caratteristiche, riconversioni e ristrutturazioni, progetti di crescita. Sono gli elementi di un laboratorio che impegna da qualche giorno in Sardegna studenti universitari della facoltà di Scienze politiche di Montpellier, in Francia, insieme a un gruppo di colleghi di Cagliari. È un progetto dalla cattedra di Geografia politica ed economica dell’Università di Cagliari, nell’ambito di un accordo interuniversitario.
 Obiettivo principale dello studio la città ma anche le seconde case, l’uso delle coste e delle bellezze naturalistiche e storiche e ambientali in genere.
 Carbonia è stata scelta come oggetto di studio per gli studi sulla città e l’insediamento urbano.
 Ma anche per i progetti di riconversione economica e sociale che hanno seguito la chiusura delle miniere per evitare, terminata la fonte di vita, un tracollo e trasformazione in una città fantasma.
 Un centro emblematico, insomma, che ad un passato minerario contrappone una speranza di futuro caratterizzato dal settore terziario, ma anche da nuove identità, turistica soprattutto.
 Gli studenti, accompagnati dai professori Maurizio Memoli e Giovanni Sistu del’Università di Cagliari e dal professor Cattedra, di origine Italiana, docente a Montpellier, hanno dapprima visitato la Grande miniera di Serbariu, per valutare una riconversione di una attività mineraria in attività turistica; poi hanno esplorato la città, rendendosi conto delle modifiche, anche sociali, del tessuto urbano, nei settanta anni di vita, e poi, in sala consiliare, sono stati accolti dal sindaco Tore Cherchi che ha fatto da “guida” attraverso i cambiamenti, spiegando la situazione del presente ma anche i progetti per il futuro.
 Rilevante l’interesse da parte dei giovani e dei loro accompagnatori, per un progetto di sviluppo urbano che in questi anni ha subìto una evidente accelerazione.
 E, forse anche una sorta di sorpresa, nell’approfondimento dei temi, nello scoprire che nei grandi progetti di crescita della città non appare presente la collaborazione, anche finanziaria dei privati, e l’intera partita si gioca con fondi pubblici e con unici protagonisti enti pubblici o enti che comunque possono essere assimilati agli enti pubblici.
 Di grande impatto e che ha rappresentato sicuramente uno dei pezzi forti della visita, sono apparsi il museo del carbone, e le gallerie, assieme alla intera area dell’ex cantiere minerario di Serbariu, e la trasformazione da luogo del lavoro in luogo della cultura.
 Quasi un laboratorio nel laboratorio, che è stato visto come un elemento strategico per le ipotesi di nuova crescita della città. Gli elementi raccolti saranno presentati a Cagliari domani nel corso di un incontro all’Università.
 E saranno studenti e docenti, a Cagliari come a Monpellier ad approfondire i temi all’interno dei corsi di studio.
 Una ricaduta significativa per la città che diventa così oggetto di analisi e conoscenza approfondita anche oltralpe.
 
 

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