Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 January 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro – pagina 16
Interpellanza
L'opposizione accusa l'assessore: «Sull'Università continua a tacere»
   
L'assessore alla pubblica istruzione ha la delega a rappresentare il Comune nel consorzio universitario e i consiglieri comunali di Udc e Città in Comune (Giuseppe Tupponi, Roberto Capelli, Francesco Fadda, Luigi Floris, Paolo Manca, Pierpaolo Saba, Paolo Manca e Filippo Cambedda) chiedono in un'interpellanza «a quanto ammonta l'importo mensile dell'indennità percepita dall'assessore e a quanto ammonta l'indennità totale percepita negli ultimi otto anni».
«Tutto questo - spiegano gli otto consiglieri - al fine di quantificare il danno economico prodotto alle casse pubbliche da un amministratore che l'otto luglio scorso, in Consiglio, si definì “assessore della maggioranza” e si rifiutò di fornire informazioni al Consiglio sullo stato dell'arte dell'Università a Nuoro. E ancora nel Consiglio del 6 novembre non ha nemmeno citato l'Università come problema aperto e indicato le relative soluzioni. Nel Consiglio del 19 dicembre, con all'ordine del giorno l'Università a Nuoro - conclude l'interpellanza - lo stesso assessore, pur ripetutamente sollecitato, ha perseverato nel mutismo assoluto sul tema».

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Reparto operativo a due mesi dall’inaugurazione 
La Chirurgia pediatrica finalmente decolla 
 
SASSARI. A due mesi dall’inaugurazione ufficiale, avvenuta lo scorso 11 novembre, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, si è completato ieri il trasferimento definitivo dei piccoli e dei loro genitori. «Il ritardo per il decollo effettivo del nuovo reparto - ha dichiarato il direttore generale Renato Mura - è stato causato dalla carenza di personale infermieristico».
 «L’Azienda - ha aggiunto il direttore generale - ha subito provveduto ad avviare una selezione per reperire figure professionali altamente specializzate per la particolarità del settore in cui andranno ad operare».
 Il reparto di Chirurgia pediatrica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari è quindi oggi una realtà. Dopo un anno di lavori e qualche mese di assestamento organizzativo, a partire da ieri i piccoli pazienti avranno spazi completamenti dedicati a loro. La struttura ha otto posti letto ed è stata concepita per il massimo comfort: i letti hanno sponde alte e in base all’età del piccolo paziente possono diventare vere e proprie culle. Le pareti e gli armadi sono colorati con tinte vivaci. Sono stati inoltre acquistati particolari comodini che all’occorrenza si trasformano in letti estraibili, per permettere anche a mamme e papà di passare serenamente le notti accanto al proprio bambino. La nuova Chirurgia pediatrica, diretta dal professor Antonio Dessanti, ospiterà bambini da zero a 14 anni ai quali, a breve, verrà dedicato un ulteriore spazio dove sarà creata una stanza dei giochi: i piccoli potranno così superare con meno difficoltà il trauma del ricovero e dell’allontanamento dai propri affetti, amici e divertimenti. Non solo: in cantiere c’è la creazione di uno “spazio scuola” dove insegnanti qualificati terranno lezioni di gruppo o frontali ai bambini degenti. Lo scorso 11 novembre per l’inaugurazione ufficiale della struttura, ubicata al terzo piano della seconda stecca bianca, erano presenti, oltre al direttore generale dell’Aou, anche Loreta Puddu e Iosto Cherchi, moglie e primogenito del compianto Giovanni Battista Cherchi, primo direttore generale dell’Aou scomparso il 22 Dicembre.

3 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 27
Sanità. Prima del 2006 per i camici in formazione lo stipendio era la metà: ora chiedono gli arretrati
Gli specializzandi battono cassa
Causa al Ministero per 5 milioni
Oltre 500 i ricorsi tra Cagliari e Sassari promossi da MedSpeKa e Federspecializzandi
di Roberto Murgia
 
I medici non finiscono mai di studiare, è noto. Ma i veri problemi sono altri, e riguardano gli specializzandi. Un contratto che li tutela in pieno solo dal 2006, scuole che non insegnano loro a usare il bisturi, aziende ospedaliere che li utilizzano in modo improprio. Ora hanno deciso di farsi riconoscere il maltolto: 5 milioni di euro, chiesti per vie legali da oltre 500 nuovi camici in tutta l'Isola.
NOVECENTO euro per chi ha partecipato alle scuole di specializzazione prima del 2006, 1800 per chi le ha frequentate dopo quell'anno. Stesse mansioni e una sperequazione totale nella retribuzione tra chi oggi lavora fianco a fianco. Per non parlare delle differenze di tutela. Ce n'è abbastanza per adire le vie legali, hanno pensato gli specializzandi dell'associazione cagliaritana MedSpeka e quelli della sassarese Federspecializzandi. Dopo il fallito tentativo di conciliazione di agosto, nelle prossime settimane il legale degli specializzandi, Renato Chiesa, depositerà i ricorsi. L'obiettivo: il riconoscimento del rapporto di lavoro per tutti i medici che hanno frequentato i corsi prima del novembre 2006, farsi rendere circa 10mila euro a testa per coloro che erano retribuiti con una semplice borsa di studio. Ne valesse la pena, poi. A Cagliari ci sono 44 scuole di specializzazione, eppure «non riceviamo la formazione che dovremmo», spiega Nicola Cillara, specializzando in Chirurgia generale. «Chi prende gastroenterologia dovrebbe poter fare, durante tutta la durata della scuola, almeno 300 gastroscopie. Bene, ne fa 20 al massimo». Carenze nella formazione, dunque. «Soprattutto quando bisogna procedere con «attività pratiche, d'equipe», precisa Cillara, che parla anche a nome dell'associazione che rappresenta, MedSpeka (Medici specializzandi Karalitani): «Vorremmo che venissero coinvolte altre strutture, magari con obiettivi strategici, per una formazione più completa». Le aziende poi non aiutano gli specializzandi. Dice Nicola Cillara: «Non forniscono strumenti identificativi. Cioè, tutto quello che facciamo, dovrebbe essere certificato, supervisionato e controfirmato da un tutor. A volte non è così». Ne va del diritto alla salute, insomma. «Non bisogna commettere l'errore di utilizzare i medici specializzandi per colmare carenze nel Sistema sanitario nazionale. La nostra presenza - chiarisce - sta diventando fondamentale per gestire queste unità». Si riferisce al Policlinico universitario, al San Giovanni di Dio. Come se non bastasse, i neo laureati, quelli cioè che hanno finito l'università a ottobre e vorrebbero iniziare la scuola di specializzazione entro marzo, in realtà non sanno se lo potranno fare. Perché ancora non è stato bandito il concorso per accedervi. «Negli anni scorsi c'è stata variabilità nell'emissione dei bandi - conclude Cillara - e molti restavano anche un anno senza far nulla». ■

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