Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 January 2009
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’ufficio stampa
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Azienda mista
Oculistica, in città un progetto pilota
 
Uno studio sperimentale sulla cecità. L'Azienda ospedaliera mista di Cagliari parteciperà a uno studio pilota per perfezionare una nuova pratica diagnostica. A presentare l'iniziativa, unica in Italia, oggi a Cagliari alle 10, nella biblioteca della Clinica oculistica dell'azienda ospedaliero universitaria nell'ospedale San Giovanni di Dio, sarà Robert W. Flower, professore della New York University school of Medicine.

 
2 – La Nuova Sardegna
Prima pagina - Gallura
Università, fabbrica di posti di lavoro 
Tutti i laureati del polo di economia del turismo hanno trovato impiego 
Ora si punta ai master per la preparazione dei manager del turismo 
 
 OLBIA. Il polo universitario diventa la fabbrica dei nuovi manager del turismo. Il corso supera i 400 iscritti e porta a casa un piccolo record. Nessuno dopo la laurea triennale è rimasto disoccupato. Un primato ancora più prestigioso in tempi di recessione e crisi del mondo del lavoro. Tra i laureati anche chi ha scelto di continuare e ha puntato al master spesso ha dovuto respingere l’offerta di un posto. Anche quest’anno oltre 100 nuovi immatricolati nella fucina dei nuovi manager dell’industria delle vacanze. La nuova sfida per il polo di economia del turismo è la creazione di master in collaborazione con Confidustria e con le imprese più importanti del territorio.
 
Pagina 35 - Altre
Università, la nuova fabbrica di posti di lavoro 
Dopo la laurea nessuno rimane disoccupato, in molti scelti già durante lo stage 
LUCA ROJCH 
 
 OLBIA. Il miracolo economico, la ricetta contro il crollo dell’occupazione, non ha i contorni grigio fabbrica o il volto senza coscienza di un palazzinaro devoto al mattone. Le tute blu lasciano la scena ai colletti bianchi. Il posto di lavoro oggi passa dai banchi dell’università. Il corso di laurea in economia del turismo vanta un record da guinness dei primati. Nessuno studente laureato è rimasto senza impiego.
 Il dato è una garanzia, un pugno in faccia a tutti i contestatori delle sedi gemmate. Ma è anche un piccolo miracolo in tempi di recessione e crollo dell’economia. Il corso di laurea non è una fabbrica di illusioni, ma un opificio in cui si creano manager su misura. Il corso, al di là dei contributi da elemosina che arrivano dalla Regione, appena 130 mila euro contro gli oltre 3 milioni dati a Nuoro, ha numeri da primato. Gli immatricolati quest’anno sono stati intorno ai 140, in totale sono 420 quelli a posto con le tasse, ma che gravitano intorno all’orbita della facoltà ci sono più di 700 studenti. I fuori corso sono solo 165. Numeri da buonumore per il corso di laurea triennale, che da quest’anno ha varato anche una serie di master. Il polo universitario di Olbia ha già messo in atto una sua rivoluzione copernicana. Ha trovato un assetto che lo rende più dinamico, più attivo, collegato in modo reale al mondo del lavoro. A spiegare i segreti del laboratorio del sapere, il responsabile dell’area didattica, Carlo Marcetti, cervello pensante del polo di Olbia. «Abbiamo fatto un lavoro di collegamento con le imprese del territorio e gli operatori - spiega Marcetti -. Questo è il tipo di formazione che portiamo avanti. Ci ha consentito in tutti questi anni di riuscire ad assicurare un posto di lavoro ai nostri iscritti. Chi non ha scelto di continuare negli studi e di fare un master è stato assunto. Un primato che ci dà una particolare soddisfazione». Per il corso di laurea un record che mette la facoltà al riparo da qualsiasi tentativo di ridimensionamento. Ci sono oltre 220 imprese convenzionate con il polo. Ma questa non è l’unica caratteristica del corso che ha il suo cuore all’aeroporto. Qualcuno aveva sorriso all’idea di mettere una sede universitaria all’interno di uno scalo aereo. Contestava il contesto. Un po’ come mettere una cattedrale della conoscenza in una stazione dei treni. Ma proprio l’atemporalità, lo stare sospeso dell’aeroporto, luogo di passaggio e incrocio di tutto quello che succede, ha dato al corso un valore aggiunto. Una specie di full immersion nel mondo delle imprese turistiche. «Credo che anche la scelta dell’aeroporto come sede del corso abbia contribuito al suo successo - continua Marcetti -. Abbia consentito da subito a tutti gli studenti di immergersi nella dimensione più imprenditoriale della nostra didattica. Quest’anno partirà un altro progetto. Puntiamo a una formazione integrativa. Siamo un corso triennale, non possiamo attivare la specialistica per ora. Per questo il nostro obiettivo sono i master. Facciamo una diversificazione ulteriore del percorso formativo. Partiremo con un “Sea master”, che sarà realizzato in collaborazione con l’associazione degli armatori legata Confindustria». Il corso nato nel 2002 è riuscito a radicarsi nel territorio, a creare un filo rosso che unisce formazione e lavoro. «Il polo universitario è riuscito a creare uno stimolo culturale che innerva un ricco tessuto produttivo - continua Marcetti -. Non è un caso che molti frequentanti non siano ragazzi, ma imprenditori che hanno già un’attività. Un altro fattore che deve far riflettere sulla progressiva radicazione del polo universitario nel tessuto produttivo è il numero degli iscritti, rimasto costante in tutti questi anni. C’è poi un valore aggiunto dato dalla grande attività di seminari e convegni internazionali che sono stati fatti con frequenza crescente in questi anni». Ma il numero che fa gongolare i vertici della facoltà è lo zero accanto alla casella disoccupati. Un successo per il corso che conferma il suo ruolo di fucina dei futuri manager dell’industria del turismo.
 
Pagina 35 - Altre
Ci sono oltre 400 iscritti al corso di economia del turismo 
La facoltà si afferma anche a livello internazionale grazie anche a stage prestigiosi 
 
 OLBIA. Da oggetto misterioso a laurea prestigiosa. Sono bastati meno di dieci anni per trasformare il corso di economia e imprese del turismo in una risorsa strategica del territorio, necessario come il sole per poter far funzionare l’industria delle vacanze. Al corso sono iscritti 420 studenti, se mettiamo anche quelli che non sono del tutto in regola con le tasse tocchiamo i 700. Le nuove immatricolazioni sono intorno alle 140. I fuori corso sono 165. I laureati sono oltre 70. Ma il punto forte del polo di Olbia è la profonda compenetrazione tra mondo accademico e mondo imprenditoriale. Gli studenti hanno fatto oltre 80 stage, molti di loro sono stati assunti subito dopo il traguardo della laurea dalle imprese in cui hanno fatto stage o tirocini. Tra le aziende in cui è possibile fare esperienza ci sono alcune delle perle della Costa Smeralda. Dalla catena internazionale degli hotel di lusso, la Starwood, allo Yacht club Costa Smeralda, ma anche società di primo livello come Meridiana o la Geasar, le compagnie di navigazione Moby, Snav, Grandi navi veloci e Tirrenia. Ma il corso non rimane chiuso in una dimensione solo gallurese. I dati che arrivano dalla segreteria didattica, guidata da Alessandro Cossu, rivelano che ci sono iscritti da tutta l’isola, dalla penisola, quasi il 5 percento, e una piccola fetta arriva dall’estero. Anche il corpo docente ha un respiro internazionale. Convegni e seminari sono tenuti anche da professori in arrivo da università estere. Un respiro internazionale che consente di confrontarsi col mercato globale. (l.roj.)
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Due piante di mirto da record 
Ne hanno parlato gli esperti in un convegno a loro dedicato 
LA CURIOSITÀ Da secoli nell’orto di San Pietro 
 
  SASSARI. Due piante di mirto guardano la città dall’orto di San Pietro in Silki ormai da centinaia di anni. E’ quanto è emerso dall’incontro sul tema che si è svolto alla fine dello scorso mese di dicembre nella casa di riposo Regina Margherita, organizzato dallo stesso istituto assieme alla facoltà di Agraria dell’Università di Sassari. Due arbusti dall’età incerta, che potrebbe arrivare a circa 5-600 anni, e che sono stati menzionati per la prima volta dal francese Valery, nel suo “Voyage en Corse, a l’Ile d’Elbe et en Sardaigne”, del 1837. A breve verrà fatta richiesta alla Regione di inserirli nel registro dei monumenti naturali.
 «Il paesaggio della Sardegna ha fra i suoi aspetti tipici la presenza di numerosi alberi monumentali - ha detto Ignazio Camarda, docente di Botanica sistematica alla facoltà di Agraria - identificabili dalle dimensioni e dal portamento, ossia la loro forma naturale, non intaccata da interventi esterni. E vista l’abitudine nella nostra isola di potare gli alberi nel periodo autunnale, non è frequente che queste piante conservino nel corso degli anni il loro portamento naturale. L’oleastro di Luras, con i suoi 13 metri di circonferenza è il più grande della Sardegna, ma anche gli arbusti possono raggiungere dimensioni ragguardevoli. I più vecchi sono i tassi di Bono. Tutti questi esemplari sono stati definiti beni paesaggistici con la legge regionale 42/2004».
 Nel corso di un censimento ne sono stato identificati 450, di varie specie, anche esotiche, vista la loro diffusione a causa dei cambiamenti climatici. Il mirto invece è un arbusto sempreverde, che di norma non supera i tre metri di altezza, conosciuto fin dal terzo millennio avanti Cristo, per esempio fra gli antichi egizi. Romani e Sabini, dopo il famoso ratto, si riconciliarono proprio con il mirto, ed è sempre stato considerato una pianta sacra e simbolo dell’amore coniugale.
 «Non esistono in letteratura altri esempi di mirti così grandi e antichi come quelli di San Pietro - ha proseguito Camarda - la pianta A è alta 4,50 metri, con circonferenza di 220 centimetri alla base e 370 alla prima ramificazione, la B è alta 5 metri, con 400 centimetri alla base e 250 alla prima ramificazione. Un altro visitatore francese, Delessert, racconta nel 1854 che le piante occupavano uno spazio di 15 metri quadri, e l’anno scorso da entrambe sono stati raccolti 70 chili di bacche». E proprio da queste bacche è stato ricavato il classico liquore di mirto che è stato imbottigliato con il nome di “Mirto saeculum”. E’ possibile acquistarlo presso la casa di riposo, ed il ricavato andrà a finanziare altre iniziative da avviare nella struttura. Al termine dell’incontro è stata servita una cena a base di fettuccine al mirto, e la serata è stata animata dall’esibizione di danza sportiva del gruppo Studiodance.
Fabio Fresu 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
APERTE LE DOMANDE 
Studenti universitari, contributi dell’Ersu per gli affitti 
 
SASSARI. Anche quest’anno gli studenti universitari che non hanno beneficiato di altre borse di studio o posto alloggio, potranno partecipare al bando di concorso per il “fitto casa” indetto dall’Ersu di Sassari, per l’abbattimento dei costi relativi al canone di locazione (in applicazione della delibera della giunta regionale n 27/36 del 17 luglio 2007).
 Con questo strumento la Regione, tramite gli Ersu di Cagliari e Sassari, intende favorire il diritto allo studio agli studenti che non possono essere ospitati nelle residenze universitarie. A questo contributo possono accedere infatti anche gli studenti appartenenti ad una fascia di reddito superiore a quella richiesta per le borse di studio sino a un Isee non superiore a 35.000 euro. Il provvedimento inoltre tende ad abbattere i costi delle locazioni per gli studenti universitari anche in quelle realtà come quelle di Olbia e Alghero che non dispongono di case dello studente.
 Possono beneficiare del contributo gli studenti fuori sede, nati o residenti in Sardegna, iscritti all’Università degli studi Sassari (corsi di laurea, laurea magistrale, laurea specialistica a ciclo unico e biennale), all’Accademia di Belle Arti, al Conservatorio di musica. I richiedenti devono essere iscritti all’anno accademico 2008/09 entro i termini consentiti, devono inoltre essere in possesso dei requisiti relativi alla condizione economica, al merito e alla carriera universitaria.
 Sono esclusi dal contributo gli studenti con un numero di anni di carriera superiore alla durata del corso di studi.
 Non saranno ritenute ammissibili le domande tendenti ad ottenere il contributo per la seconda laurea. Il bando completo, con tutti i dettagli e le modalità di partecipazione, si può scaricare dal sito www.ersusassari.it. Le domande devono essere inviate on line (tramite lo stesso sito) entro le ore 13 del 30 gennaio 2009, pena l’esclusione. La richiesta può essere inviata da qualsiasi computer collegato alla rete internet.
 La domanda dovrà contenere tutti i dati anagrafici, i dati sul merito e la carriera scolastica e/o universitaria; i dati sulla condizione economica della famiglia dello studente che risultano nell’attestazione Isee o Iseeu e dovrà essere regolarmente sottoscritta da chi inoltra la richiesta.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Per i fuori sede 6mila euro all’anno, per gli altri vincitori 3mila.
Soddisfazione in assessorato, piovono critiche sulle graduatorie 
Primi assegni di merito, ma è bagarre 
Università: tra plausi e polemiche via ai fondi per 715 studenti sardi 
 
 SASSARI. Soddisfazione. Delusioni. Proteste. Attesa. Sono contrastanti le reazioni e i sentimenti che in queste ore stanno accompagnando la prima svolta nel varo degli assegni di merito per gli studenti universitari voluti dalla Regione. C’è l’orgoglio, da parte degli amministratori e dei loro collaboratori tecnici, di aver dato vita a un’iniziativa unica in Italia per premiare i più bravi e azzerare le differenze di reddito.
 E c’è naturalmente l’amarezza dei tanti, almeno per il momento, esclusi dalle graduatorie per l’assegnazione dei dieci milioni stanziati per l’anno accademico 2008-2009.
 Presto 715 ragazzi sardi incasseranno le prime quote degli assegni, tratte dai 3 milioni e 303mila euro già disponibili. I fuori sede otterranno seimila euro l’anno, gli iscritti che vivono a Sassari e a Cagliari la metà. Altri 1.308 candidati, sui quasi diecimila, che complessivamente hanno presentato domanda all’assessorato per la Pubblica istruzione, sono stati giudicati idonei: per loro si aspetta lo storno di finanziamenti europei che non dovrebbero tardare ad arrivare. Gli esclusi, in questa fase, sono invece 724. Ed è proprio la loro posizione a suscitare qualche polemica.
 «Gli elenchi diffusi sinora sono provvisori: ricorsi e segnalazioni possono essere tranquillamente presentati sino a fine gennaio, secondo quanto previsto di norma per i bandi regionali - chiarisce l’assessore Maria Antonietta Mongiu, del Pd - Io in ogni caso vorrei soffermarmi sugli aspetti positivi che la nostra azione politica permette da subito. Sono tanti. E tutti degni di nota».
 La responsabile della Cultura e Pubblica istruzione comincia ricordando come gli universitari sardi siano oggi oltre sessantamila: un quarto a Sassari, due quarti a Cagliari, l’ultimo costituito da chi studia in atenei della penisola e all’estero. «Ma se pensiamo che gli assegni di merito sono destinati unicamente ai ragazzi in regola con gli esami e con i crediti va innanzitutto rimarcato come un universitario sardo su tre abbia richiesto il contributo regionale - sottolinea l’assessore - È questo un dato che da solo deve fare riflettere: tra le nuove generazioni c’è una tenace, fortissima volontà di concentrare ogni risorsa sul lavoro accademico. È un elemento che mi pare molto importante. Ha sorpreso perfino noi: non ci attendevamo una risposta così entusiasmante, coinvolgente».
 L’ultimo giorno dell’anno appena concluso gli uffici della Regione hanno inserito nel sito online dell’amministrazione la prima di tre graduatorie. Riguarda i diplomati nel 2007-2008 con voto superiore a 80 centesimi immatricolati per la prima volta all’università. Nelle prossime settimane verranno diffusi un elenco in via di ultimazione che comprende gli iscritti al primo anno nei corsi di laurea specialistica e un secondo elenco che interessa tutti gli altri universitari sardi in possesso dei requisiti di merito. Per loro c’è già la copertura di 6 milioni e 700mila euro. Le prime tranche di pagamento, assicurano in assessorato, avverranno in febbraio.
 Che i premi stabiliti dalla Regione incontrino riscontri positivi, vista la crisi economica che nell’isola colpisce migliaia di famiglie, è dimostrato ancora da un altro dato: le centinaia di telefonate e le decine di segnalazioni online che gli uffici cagliaritani continuano a ricevere dal momento della pubblicazione della prima delle tre graduatorie. «Non bisogna poi dimenticare che è possibile dare gli assegni, su base integrativa, calcolando con esattezza la differenza, a chi già beneficia di agevolazioni da parte degli Ersu - aggiunge Maria Antonietta Mongiu - In questo modo mi sembra che il diritto allo studio, alla mensa e all’alloggio possa venire permesso a tutti. Cinquecento euro al mese per i fuori sede non sono pochi se in molte circostanze possono sommarsi a contributi per l’acquisto dei computer e dei libri, a una stanza e a pasti a costi vicini allo zero. Non è così un caso se per gli assegni di merito oggi riceviamo telefonate con richieste di dettagliate spiegazioni da ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle superiori. Tutto ciò dimostra che, quando si crea un clima favorevole, la risposta dei giovani e delle loro famiglie non tarda ad arrivare».
 Corsie preferenziali, nel progetto regionale «Chi studia merita», sono state promosse per gli iscritti alle facoltà scientifiche. Le domande per l’ottenimento degli assegni provenienti da chi segue questo genere di discipline sono state 4.620. Ma tra i beneficiari immediati e gli idonei figurano comunque molti ragazzi che frequentano corsi in materie umanistiche e letterarie.
 Per prendere visione dell’intero quadro generale legato ai benefici e scorrere i nomi degli universitari inseriti nella prima graduatoria è sufficiente cliccare sul sito www.regionesardegna.it. I funzionari dell’assessorato per il momento hanno cercato di sopperire alle grandi richieste d’informazioni introducendo una serie-tipo di domande e risposte per fare capire chi ha diritto alle agevolazioni e chi no. «Gli uffici sono stati messi sotto pressione e pur lavorando a pieno ritmo ci siamo trovati a dover fare fronte a una mole impressionante di richieste - è la conclusione dell’assessore - Tutti i ragazzi sappiano comunque fin da ora che gli elementi di criticità segnalati saranno tenuti in debita considerazione: tanta attenzione è l’ennesima prova di vitalità e passione negli studi».
 
Pagina 4 - Sardegna
«Vizi formali, centinaia di esclusi» 
Burocrazia sotto tiro per lentezze, correzioni, rinvii 
DENUNCE E ACCUSE Molti bocciati protestano: troppi disguidi amministrativi 
 
 SASSARI. Agli oltre 700 ragazzi felici per il presalario regionale fanno da contraltare molti scontenti tagliati fuori dall’accesso ai fondi. Le lamentele sono centrate soprattutto sulle modalità di erogazione degli assegni di merito e sugli ostacoli burocratici sorti per riuscire a ottenerli. Dal 31 dicembre scorso - e la per la verità già durante i mesi che hanno preceduto la divulgazione della prima graduatoria - si susseguono così lettere ai giornali, pubbliche prese di posizione, annunci di ricorsi, segnalazioni d’incongruenze e contraddizioni sul piano strettamente tecnico-amministrativo. Incomprensibilmente, sono numerosi i candidati bocciati per non aver firmato la domanda in termini corretti o per aver partecipato senza avere in partenza i requisiti.
 Suscitano però dubbi, perplessità e più di un interrogativo le centinaia di richieste scartate perché le domande non sono state presentate online oppure in forma cartacea (erano infatti previste entrambe le spedizioni). Casi nei quali i difetti nell’accesso ai dati regionali di riferimento nel bando, stando alle recriminazioni avanzate da candidati bocciati, sembrano avere giocato un ruolo non secondario. Gioverà forse, in premessa, specificare che i dirigenti dell’assessorato incaricati di seguire questa specifica partita rispediscono al mittente le accuse, difendendo la linearità dell’intero percorso amministrativo. A loro detta la procedura non dava possibilità di equivoci. In maniera analoga vengono negate revisioni in corsa sulla modulistica e altre correzioni sostanziali. Ma questo non significa che tanti non abbiano incontrato difficoltà e disguidi.
 Come per esempio parecchi che, dall’autunno, cominciano a domandarsi perché non vengano date risposte sicure sui tempi di pubblicazione delle gradutorie. Per continuare con Fabrizio Fara, sardo fuori sede in un ateneo della penisola. «I problemi sono nati subito - sostiene lo studente - All’inizio ci si richiedeva la compilazione online e la successiva spedizione per raccomandata, insieme con qualche documento. La scadenza del bando era prevista per il 26 luglio. La richiesta doveva essere compilata e inviata tramite un “form” (o modulo) su un sito collegato alla Regione (www.conoscere.it). Peccato che la domanda fosse in un formato del tutto anomalo. Da qui è iniziata una serie di telefonate verso i numeri riservati ai chiarimenti. A fine luglio, dopo tante chiamate a vuoto, riesco un giorno a parlare con un’impiegata. Mi dice che non si può pretendere chissà quale assistenza, dato che si è in un periodo di vacanza e quindi molti addetti non sono disponibili». «La scadenza è stata poi rinviata al 2 agosto: ci si è accorti che sarebbe stato un po’ difficile compilare una domanda online in quei formati - prosegue Fara - Superati questi piccoli problemi, silenzio assoluto: nessuna notizia sulla data di pubblicazione degli elenchi. Il bando specificava solo che il pagamento della prima rata, pari al 70% del totale, sarebbe stato fatto entro dicembre 2008». Nuove telefonate, sostiene lo studente, «e mai una risposta». Alla fine gli elenchi vengono pubblicati il 31 dicembre. «“Ma in quel mese non doveva essere liquidata la prima rata degli assegni”?, chiedo a un’addetta che replica spiegando come il bando non fornisse date - prosegue l’universitario - Il caso però ha voluto che io l’avessi davanti a me: così, indicandole la pagina e il punto preciso, è stata costretta a scusarsi. A ogni mia domanda su graduatorie e pagamenti la signora sembrava spiazzata, mortificata».
 Altre amarezze esprime Beatrice Scappini, sarda iscritta in Architettura a Firenze. «Ho appreso con piacere la decisione di stanziare 10 milioni per gli assegni di merito», rileva, subito dopo elencando però intoppi circa tempi e procedure. Ecco il suo racconto: «Durante la compilazione dei moduli mi accorgo che questi, privi di alcune informazioni necessarie, sono stati poi sostituiti da quelli corretti senza alcun avvertimento: così, fiera di aver superato l’ostacolo, ristampo e compilo la corretta documentazione e la invio il 26 luglio, con la rapidità di chi non è informata della posticipazione della scadenza. Dovrò attendere altri cinque mesi per ottenere i risultati delle graduatorie e, soprattutto, la sorpresa: esclusa per non aver inviato la domanda online. Che io sono certa di aver inviato. Così scopro che, oltre alla modulistica per la domanda cartacea, è stato modificato il sito su cui fare la domanda online. Ma, in questo caso, il precedente sito non è stato disattivato: evidentemente è stato possibile utilizzarlo da me come da altre 200 persone escluse per lo stesso motivo. Non riesco a non leggere in quanto successo una mossa subdola volta a eliminare tutte le persone che, colte dall’imminenza della scadenza, hanno provveduto a quanto richiesto, senza pensare che sarebbero state cambiate le regole del gioco. Questa è la meritocrazia italiana». Richiesti di un parere sul caso, comunque, i dirigenti degli uffici regionali ritengono non attendibile questa versione e a ogni modo invitano l’interessata a presentare ricorso.
 Ultime notazioni negative da un altro iscritto a uno dei due corsi sardi in Chimica, Simone Secchi. Lo studente ha inviato alla «Nuova» una lettera, inoltrata in copia all’assessorato. In estrema sintesi, sostiene di essere stato «sorpassato», nella prima graduatoria resa pubblica, «da chi impiega 10 anni per diplomarsi». L’elenco è riservato a chi ha concluso gli studi alle superiori nel 2007-2008. «Tuttavia - sostiene - nella graduatoria figurano persone nate non ne 1988, ma nel 1981 o nel 1984. Mi chiedo come sia possibile che nel programma si reputino vincitrici, e dunque assegnatari di una borsa, persone che si sarebbero dovute diplomare “regolarmente” nel 2003». (pgp)
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Attualità
BREVI
CAMERA
Decreto Gelmini, votata la fiducia
 
 La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull’università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà stamani in tarda mattinata, dopo l’esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio, pena decadenza.
 «Criminale è chi distrugge l’università». Con questo slogan un centinaio di studenti hanno protestato contro i tagli all’università e la riforma della scuola con un sit-in a piazza Montecitorio.
 
 

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