Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 November 2008
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio Stampa

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 44
Iglesias. Dopo i freni ai corsi di laurea imposti dalla Regione, arrivano i tagli decisi dal Governo
Un colpo da ko sull'Università
Monteponi non vuole accettare la chiusura
Nubi minacciose si addensano sul futuro dei corsi di laurea della sede universitaria di Monteponi: se ne è discusso nel corso di un dibattito che si è svolto nella sede dell'Archivio storico di Iglesias
 
Nubi sempre più minacciose si addensano sul futuro dei corsi di laurea di Monteponi. L'esistenza stessa del Polo universitario del Sulcis Iglesiente è ormai drammaticamente in discussione. I problemi sono quelli che il consorzio Ausi denuncia da tempo: fondi insufficienti, una Regione che ogni anno tarda ad erogarli, e che latita quanto a partecipazione alla vita dell'università sulcitana, il Cda che da tempo non riesce a deliberare per mancanza del numero legale. Problemi sottolineati anche giovedì scorso dal Consiglio di corso di Scienze dei Materiali, attualmente con sede a Iglesias, che i docenti vorrebbero unanimemente riportare a Cagliari, a causa del clima di perenne incertezza che accompagna l'attività didattica e la vita del Polo nel suo complesso. Se ciò non bastasse, l'imminente varo della riforma del sistema scolastico voluta dal Governo Berlusconi, che prevede significativi tagli anche a danno delle sedi universitarie decentrate, rischia di diventare un colpo da ko per Monteponi. Venerdì scorso se n'è discusso all'Archivio storico di Iglesias, nel corso di un dibattito organizzato dall'associazione Argentaria e dal circolo del Pd intitolato ad Angelo Corsi, al fine di mettere a confronto le posizioni degli studenti, dei docenti e delle istituzioni sui temi legati alla riforma. Fatale che la discussione, inizialmente incentrata sui controversi aspetti della nuova legge, finisse per concentrarsi sul futuro di Monteponi, all'indomani del parere espresso dal corpo docente di Scienza dei Materiali.
CIRCOLO CORSI Alla relazione tenuta dal portavoce del circolo Corsi Fabio Usai, sono seguiti gli interventi dell'assessore provinciale alle Politiche per l'istruzione Tiziana Frongia e del docente universitario Fabio Botta, che hanno illustrato ai presenti i diversi aspetti della legge Gelmini. Entrambi si sono soffermati in particolare sulle conseguenze che, nel territorio ma non solo, potranno derivare oltre che dai famigerati tagli, anche da quelli che Botta ha definito «provvedimenti spot», riferendosi alle misure studiate dal Ministero per arginare i mali storici dell'università: «misure assolutamente inefficaci e di facciata, che non elimineranno i problemi di un sistema che pure necessita di una riforma radicale», ma - come ha concluso Botta - radicalmente diversa da quelle varate negli ultimi anni. Presenti all'incontro anche gli studenti del Collettivo interfacoltà di Cagliari, che da un mese lavorano, coordinati con le altre università occupate d'Italia, all'elaborazione di una autoriforma del sistema universitario, da proporre in alternativa a quella del Governo. Dagli studenti cagliaritani è arrivata la solidarietà a quelli iglesienti, la cui amarezza per le prospettive di Monteponi è stata espressa da Sandro Palmieri, presidente dell'associazione che li riunisce.
IL CDA Una preoccupazione manifestata con forza anche dai membri del Cda del Consorzio Ausi presenti al dibattito. Il presidente della Provincia Pierfranco Gaviano e il commissario del Parco Geominerario Giampiero Pinna hanno fatto appello a una «comune assunzione di responsabilità» per evitare la soppressione «non di una semplice sede staccata dell'università di Cagliari - ha sottolineato Gaviano - ma di un luogo di alta formazione saldamente legato alla nostra storia e alla nostra identità». Assente per impegni di maggioranza, anche il sindaco di Iglesias Pierluigi Carta si è detto favorevole «a cercare insieme le condizioni per il rafforzamento del Polo, che è ancora fortemente sostenuto sia dalla Regione che dall'ateneo di Cagliari».
PAOLO MOCCI
 
Prov Sulcis Pagina 44
«Scienza dei materiali non deve essere trasferita a Cagliari»
Studenti in assemblea permanente
 
Assemblea permanente per dire no al trasferimento di Scienza dei materiali. Gli studenti iscritti alle facoltà del polo universitario di Monteponi non intendono perdere neanche un minuto di tempo: la mobilitazione per salvare l'Università riparte subito, già da lunedì. Una decisione forte ma necessaria, presa subito dopo la delibera del Consiglio dei docenti che venerdì si sono espressi per lo spostamento, dall'anno prossimo, del primo anno della facoltà di Scienza dei materiali a Cagliari, come già accaduto per Ingegneria ambientale. Sanno bene gli studenti che il trasferimento, come la soppressione o istituzione di nuovi corsi, deve avere il via libera del Senato accademico. Ma, in questa situazione di grande incertezza, la presa di posizione dei docenti assume un significato politico molto forte e preoccupante. Perché sinora il polo di Monteponi è andato avanti di anno in anno, senza potere contare su supporti finanziari costanti, indispensabili per una programmazione più ampia e consona ad un centro di eccellenza. Ecco perché i docenti hanno assunto la sofferta decisione, peraltro già annunciata da tempo e rinviata in attesa di fatti concreti da parte della Regione. La reazione degli studenti è stata, dunque, immediata e da domani saranno a Bellavista, sede delle facoltà, per riprendere la lotta finalizzata a contrastare lo smantellamento. «Diciamo no a ogni ipotesi di chiusura e trasferimento di corsi di laurea - ribadisce Cinzia Pateri, rappresentante degli studenti - siamo pronti a mobilitarci per fare in modo che Monteponi non solo continui a esistere, ma venga potenziato». (c.s.)
 
2 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società Pagina 60
L'Alma de Cuba stasera per i trent'anni del Cruc
 
Una serata di puro sabor cubano oggi a partire dalle 19, nell'Auditorium comunale di piazzetta Dettori a Cagliari per celebrare il trentennale della fondazione del CRUC, il circolo ricreativo dell'ateneo cagliaritano. Star della serata l'intera orchestra El alma de Cuba, diretta da Papo Zulueta e della quale fanno parte Lolo Perez, Raisa Hernandez e Anabel Rodriguez (voci); Ernesto Varona (sax); Glenn Miller (tromba); Octavio Ibarguen (basso); Pavel Hernandez (timbales); Sixto Marquez (direzione artistica e congas) con i brani dei maestri del "son", della "guaracha" e dei molti altri stili che hanno fatto la storia della musica latina e che anche oltreoceano, in Europa e in Italia, non hanno mai smesso di incantare il pubblico. Tra questi i grandi Compay Segundo, Eliades Ochoa, Polo Montanez e Ibrahim Ferrer, interpreti principali tra l'altro, di quel "Buena Vista Social Club" firmato da un Wim Wender eccezionale.
Nel concerto dal titolo El calor de la musica cubana la ritmica, la melodia e la voce danno vita ad una forte e speciale sonorità. Un vasto repertorio con la particolarità di basarsi principalmente sulla salsa y timba, ma anche son, cha cha, rumba, afro, sucu sucu, danzon, songo, gujiaras, per finire con il romantico bolero. Una proposta ben articolata, presentata dal Palazzo d'Inverno nel progetto Sardegna Cuba si incontrano, che viene interpretata dal gruppo con l'obiettivo di contagiare i presenti per un'ora e mezza. Sixto Marquez, direttore artistico, dopo varie sperimentazioni decide di formare una orchestra di soli cubani di gran livello artistico e di indiscussa fama e con quella gira il mondo. Da 3 anni in Sardegna, ha collaborato con i più prestigiosi artisti latino americani. Patrocinano la serata Regione, Fondazione Banco Sardegna e Comune. Biglietto 5 euro. 
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 51
Alghero
Alleanza tra industriali e architetti
 
Accordo strategico tra Confindustria e Facoltà di Architettura per la realizzazione di progetti comuni, che da una parte arricchiscano l'ateneo sull'esperienza del mondo del lavoro e della produzione e dall'altra offrano alle imprese il supporto della ricerca universitaria.
La firma mercoledì scorso, presenti il preside Giovanni Maciocco e Stefano Lubrano in rappresentanza di Confindustria-Nord Sardegna.
Le priorità poste a base della collaborazione si articolano in quattro assi fondamentali, che verranno sviluppati nell'immediato: Informazione e comunicazione, premialità, team progettualità e team formazione.
Per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione, «la facoltà di Architettura e Confindustria intendono impegnarsi in uno sforzo comune per la condivisione delle informazioni e per la realizzazione di campagne di informazione specifiche - si legge in una nota - volte alla sensibilizzazione e alla formazione del mondo imprenditoriale e degli studenti, sui progetti e le opportunità presenti sul territorio, anche grazie all'utilizzo dei più avanzati strumenti informatici via web».
Poi borse di studio per gli studenti meritevoli e la costituzione di gruppi di lavoro sui temi della sostenibilità, legati alle conoscenze concrete del mondo della produzione e dei servizi industriali e ai temi di pianificazione strategica del territorio. Infine la formazione. I due enti lavoreranno per un costante monitoraggio delle necessità di formazione. La collaborazione tra la Facoltà d'Architettura e la Confindustria è un ulteriore segnale dell'apertura verso l'esterno dell'Ateneo algherese. ( c. f. )
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana Pagina 13
Non si ferma la protesta dopo il sì del Senato al decreto legge Gelmini: in Italia ricerca calpestata
Università, l'Onda in piazza
A Bologna, Milano e Roma: il futuro è nostro
Insieme ai ricercatori anche gli studenti delle scuole superiori sfilano nei cortei della contestazione: questi tagli sono una rovina
 
ROMA L'approvazione al Senato del decreto legge 180 sull'Università - provvedimento che contiene norme sul diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario - non frena le contestazioni.
BOLOGNA I ricercatori di Bologna hanno messo in scena ieri una singolare protesta: si sono fatti calpestare per denunciare il fatto che in Italia anche la ricerca è calpestata. Non sono stati, ovviamente, calpestati in prima persona, ma hanno tappezzato il Crescentone di Piazza Maggiore con le loro 1.800 fotografie, invitando i passanti a camminarci sopra. Più che una manifestazione (durante la quale sono state ribadite le ragioni della protesta contro i tagli alla ricerca e all'Università) l'iniziativa è stata una festa. Ai lati della piazza i ricercatori hanno presentato una serie di esperimenti, cercando di spiegare in maniera semplice e divertente alcuni principi della fisica e della chimica: particolare successo, soprattutto fra i bambini, ha riscosso l'esperimento delle “fontane di Coca Cola” provocato dalle caramelle Mentos, grazie a una reazione dell'anidride carbonica.
MILANO A Milano tre cortei di studenti e insegnanti hanno sfilato per le vie del centro per poi ritrovarsi a piazza Duomo per una festa con tanto di animatori, bande musicali, giocolieri e saltimbanchi. Alla protesta (circa 10 mila partecipanti, secondo gli organizzatori) hanno preso parte studenti medi e universitari, ricercatori, professori, genitori, bambini, personale tecnico amministrativo Ata e maestre di ReteScuole. Il tema della manifestazione: «io non ci sto. Il futuro è di chi lo ricerca».
ROMA La protesta della scuola si è intrecciata con quella dell'università a Roma dove in piazza Bocca della Verità è stato allestito un laboratorio di giochi e di arti a cielo aperto. Bambini, genitori e insegnanti del movimento «Non rubateci il futuro» hanno manifestato così la disapprovazione e insieme la richiesta di chiarezza a proposito delle recenti iniziative del Governo in materia di istruzione. Presente anche lo stand del coordinamento precari dell'istituto nazionale di fisica nucleare di Roma e di Frascati.
PALERMO Intanto, a Palermo continua l'occupazione della facoltà di Lettere e filosofia da parte degli studenti che intendono utilizzare la sede per le previste «cinque giornate di incontri e dibattiti sulla precarietà, l'autoriforma, i beni comuni».

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Attualità
Università, Bologna «calpesta» i ricercatori 
Singolare protesta contro la riforma Gelmini, cortei anche a Milano e Roma 
di Annalisa D’Aprile 
 
 ROMA. Il mondo della scuola scende ancora in piazza e chiede al governo di fare dietro front sulla riforma scolastica. Dopo le manifestazioni di venerdì, anche quella di ieri è stata una giornata di cortei che da Milano a Bologna fino a Roma hanno unito simbolicamente il paese in un coro di «no» al decreto legge Gelmini.
 Tre i cortei milanesi che sono confluiti nel pomeriggio a piazza Duomo. Diecimila i partecipanti tra studenti delle scuole medie superiori e universitari, ricercatori, professori, genitori, bambini, personale tecnico amministrativo Ata e maestre di Rete Scuole, esponenti di partiti della sinistra e dei sindacati. «Io non ci sto. Il futuro è di chi lo ricerca», il leitmotiv dell’iniziativa di Onda Anomala che anagrammando il proprio appellativo ha dato vita, prima sul web e poi sugli striscioni, al ministro dell’Istruzione antagonista di Mariastella Gelmini, Anna Adamolo.
 Un gruppo di ragazzi però, si è staccato dal corteo e ha disegnato il volto virtuale della Adamolo sui muri della città con la vernice spray, una bravata che potrebbe costare ai responsabili una multa di 500 euro. Tra slogan contro il governo, il ministro Brunetta e la Gelmini, e richieste di abolizione della riforma sulla scuola, la manifestazione di Milano, come le altre, è stata l’occasione per i sindacati di base, Cub, Cobas e Sdl, per dare ancora una volta appuntamento al 12 dicembre, giorno dello sciopero generale.
Pacifica la protesta/festa organizzata a Roma, a piazza Bocca della verità, da genitori, docenti e studenti, aderenti al coordinamento «Non rubate il futuro». «Ma che senso ha tagliare i fondi alla scuola che è una risorsa fondamentale per il futuro? - si domanda l’onorevole Maria Coscia, del Pd - Si devono razionalizzare gli sprechi, si deve intervenire sulla riqualificazione della spesa ma non si può tagliare e basta». Tanti anche i bambini che al loro arrivo in piazza hanno trovato un laboratorio all’aperto per dipingere, modellare la creta e costruire forme di legno.
 Decisamente singolare invece, la forma di protesta dei ricercatori universitari di Bologna. Una sorta di patchwork di fotografie di 1.800 volti di persone che lavorano nel mondo della ricerca italiana ha completamente ricoperto il Crescentone di piazza Maggiore. Ben preciso l’appello rivolto ai passanti invitati a camminarci sopra per simboleggiare come i diritti di questa categoria vengano calpestati. All’iniziativa, nata e diffusa rapidamente in rete, hanno aderito rappresentanti di 215 tra istituti, enti e università, perfino un 3 per cento proveniente dall’estero ha voluto partecipare. Ai lati della piazza i ricercatori hanno presentato esperimenti, cercando di spiegare in maniera semplice e divertente alcuni principi della fisica e della chimica: particolare successo, soprattutto fra i bambini, ha riscosso l’esperimento delle «fontane di Coca Cola» provocato dalle caramelle «Mentos», grazie a una reazione dell’anidride carbonica.
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie