Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 November 2008
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio Stampa

AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA
 
3 - L’anomalia del finanziamento privato all’Università, un commento di Marco Diana (Università di Sassari)
 
 

1 - Agenzia Italia - martedì 11 novembre - ore 15.59
ATENEO CAGLIARI: "SPORTELLO LAVORO" PER LAUREATI E LAUREANDI
(AGI) - Cagliari, 11 nov. - L’Universita’ di Cagliari ha attivato uno sportello per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei laureandi e laureati. L’iniziativa ha anche lo scopo di venire incontro ai fabbisogni professionali delle aziende locali, attraverso l’erogazione di servizi di "operatori unici di placement". La Direzione Orientamento e Comunicazione dell’Ateneo ha aperto lo "Sportello Lavoro" grazie al Programma FIxO "Formazione e Innovazione per l’Occupazione" promosso e sostenuto dalla direzione generale per le Politiche per l’orientamento e la formazione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e realizzato con la collaborazione tecnica di Italia Lavoro Spa. Gli operatori unici del placement - si legge in una nota - forniranno informazioni ai laureati e ai laureandi sui contratti di lavoro e sulle pari opportunita’, offriranno assistenza nella redazione del proprio progetto professionale e nei percorsi di inserimento lavorativo; inoltre, offriranno supporto alle aziende del territorio nella ricerca di personale tramite la banca dati laureandi/laureati, pubblicando annunci di lavoro e analizzando i fabbisogni professionali (job profile). Lo Sportello lavoro del Programma FixO consentira’ ai laureandi e laureati e alle aziende di attivare i tirocini di inserimento lavorativo dal 20 ottobre al 10 dicembre 2008. i tirocini, realizzabili in enti pubblici e aziende private con almeno 2 dipendenti a tempo indeterminato, sono rivolti ai laureati presso l’Universita’ di Cagliari che abbiano conseguito il titolo da non oltre 18 mesi e ai laureandi che abbiano ricevuto l’assegnazione del titolo della tesi e/o maturato 150 Cfu per le lauree di primo livello e 100 Cfu per le lauree di secondo livello. Il programma prevede a favore dei tirocinanti l’erogazione "a sportello" di 250 borse dell’importo di 200 euro lordi mensili per 3 mesi, nonche’ di 55 rimborsi di massimo 2.300 euro a favore delle strutture ospitanti che procedano all’inserimento lavorativo del tirocinante tramite un contratto della durata di almeno 12 mesi. L’attribuzione delle borse a favore dei tirocinanti avverra’ in base all’ordine di attivazione del tirocinio; a favore dell’azienda, in base all’ordine di inserimento lavorativo del tirocinante. Tutte le informazioni sono reperibili presso lo Sportello Lavoro - Job Placement della Direzione Orientamento e Comunicazione in Via Ospedale 121 a Cagliari, aperto il lunedi’, mercoledi’ e venerdi’ dalle 10 alle 12.30. Lo sportello telefonico e’ funzionante il martedi’ e giovedi’ dalle 10.30 alle 13 ai numeri 070 6758749/ 070 6758772/ 070 654625/ 070 6758404. Il numero di fax e’ 070 6758402. Sito internet www.unica.it - sezione "orientamento e occupazione". L’indirizzo e-mail e’ orientamento@amm.unica.it. (AGI) Red/Cog

2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
Uno sportello lavoro per laureati e laureandi
Università. Previste borse di studio e rimborsi per le aziende che assumono
   
Uno Sportello lavoro per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei laureandi e laureati e venire incontro ai fabbisogni professionali delle aziende locali, attraverso l’erogazione di servizi di operatori unici di placement.
La Direzione orientamento e comunicazione dell’Ateneo lo ha aperto grazie al Programma FIxO Formazione e Innovazione per l’occupazione promosso dalla direzione generale per le Politiche per l’orientamento e la formazione del ministero del Lavoro con la collaborazione di Italia Lavoro.
Lo sportello consentirà ai laureandi e laureati e alle aziende di attivare i tirocini di inserimento lavorativo realizzabili in enti pubblici e aziende private con almeno 2 dipendenti a tempo indeterminato. Ne possono usufruire i laureati che abbiano conseguito il titolo da non oltre 18 mesi e i laureandi che abbiano ricevuto l’assegnazione del titolo della tesi e maturato 150 Cfu per le lauree di primo livello e 100 Cfu per le lauree di secondo livello. Il programma prevede a favore dei tirocinanti l’erogazione a sportello di 250 borse dell’importo di 200 euro lordi mensili per 3 mesi, nonché di 55 rimborsi di massimo 2.300 euro a favore delle strutture ospitanti che procedano all’inserimento lavorativo del tirocinante tramite un contratto della durata di almeno 12 mesi.
Tutte le informazioni sono reperibili allo Sportello Lavoro, in via Ospedale 121, aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12.30. Telefoni: martedì e giovedì dalle 10.30 alle 13 ai numeri 070 6758749/ 070 6758772/ 070 654625/ 070 6758404. E-mail è orientamento@amm.unica.it. (p. l.)
3 – L’Unione Sarda
Commenti – pagina 43
I docenti alla ricerca scientifica, non di fondi
L’anomalia dell’Università sul finanziamento privato
   
Il decreto Gelmini è legge e, con buona pace di tutti, i nostri fanciulli riprenderanno a indossare il grembiule. Ciò che ancora non è codificato in legge è la riforma universitaria, che promette di essere ben più dolorosa. L’Università italiana rantola, sommersa da problemi che i recenti governi hanno dimostrato di non sapere risolvere e si annuncia l’ennesima cura palliativa che invece di sanare guai come il nepotismo, la gerontocrazia, l’inefficienza dei docenti e l’insufficienza delle risorse, rischia di far scivolare il sistema in uno stato di irreversibile catatonia. Come sempre, la cronica e asfittica situazione dei finanziamenti è uno dei temi frequentemente citati come l’origine di tutti i mali. Ma chi deve finanziare il sistema di ricerca più imponente del Paese? Lo Stato, come dicono gli accademici italiani, oppure fonti alternative come mostrano gli esempi concreti di sistemi universitari efficienti quali quelli anglosassoni? Queste istituzioni si autofinanziano per il 65 per cento negli Usa, per il 27 nel Regno Unito, e per il 79 per cento in Corea. L’Italia si accontenta di un 22 per cento (del PIL che è inferiore a quello della California).
Le migliori Università inglesi (Oxford e Cambridge), consce della propria inadeguatezza, si apprestano a lanciare imponenti campagne di fund raising anche stimolate dall’aggressività di più giovani istituzioni che mirano a soppiantare nelle classifiche mondiali gli austeri atenei della terra d’Albione. Sulla scorta degli insegnamenti americani, si reclutano esperti (veri) che vanno a formare l’organo esecutivo del governo universitario ( council ), e sono intenzionalmente ottenuti dal mondo extrauniversitario. Sarebbe possibile questo nel sistema nostrano, dove l’Università è governata dal senato accademico (composto dai presidi delle varie Facoltà) e dal consiglio d’amministrazione formato per elezione dalle varie figure (professori, ricercatori, studenti) del sistema stesso? È questo un sistema efficiente di auto-governo-finanziamento? Come è possibile che un preside di Medicina, o un ricercatore di Farmacia, o un docente di Architettura possano avere le idee chiare su come procacciare danaro per mantenere in vita un ateneo? Non sarebbe meglio se facessero ricerca, per cui sono pagati, e lasciassero raccogliere i fondi a chi lo fa per professione? Questo priverebbe l’accademico di una quota di potere ma potrebbe rimpinguare quelle casse di cui oramai si è raschiato il fondo. È triste vedere come, a dispetto del fatto che facciamo parte dei G8, nella ricerca siamo a stento nei G100. Lo stato in cui versa la ricerca italiana è catastrofico e non lascia intravedere un futuro prossimo roseo. Forse gli accademici, prima di tutti, dovrebbero modificare i loro comportamenti autogestionali se oltre al grembiule della Gelmini non vogliamo presto indossare anche il cappello di Pinocchio.
MARCO DIANA
(Università di Sassari)
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
la protesta
Venerdì un nuovo corteo
   
Ad una settimana dalla mobilitazione che ha portato in piazza oltre seimila studenti, Cagliari si prepara ad un nuovo corteo per venerdì 14 novembre, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Roma contro i tagli all’università e alla ricerca che vedrà comunque la partecipazione di un’ampia delegazione sarda.
Promotori della protesta regionale questa volta sono i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil e all’appello hanno subito aderito gli studenti universitari del coordinamento Unicamente che in questo ore stanno anche organizzando la trasferta nella capitale. Posti in nave e in aereo vengono riservati dagli stessi sindacati: la Cgil ne ha già confermati un centinaio.
Per chi resterà in Sardegna l’appuntamento è alle 9,30 in piazza Garibaldi: da qui muoverà il corteo che attraverserà le vie del centro (via Sonnino, via XX Settembre, via Roma) per poi confluire in piazza del Carmine dove parleranno i rappresentanti sindacali e degli studenti.
OGGI TAVOLA ROTONDA Intanto oggi nell’aula magna della facoltà di Scienze della Formazione a partire dalle 17 è in programma una tavola rotonda dal titolo “Quale Formazione? Interventi legislativi, specificità e autonomia del sistema scolastico”, per dibattere dei temi riguardanti la scuola e la sua autonomia. (p. l.)
5 – L’Unione Sarda
Lettere e opinioni – pagina 42
Sistema da riformare
Per l’Università oltre l’ideologia
   
Ho assistito a un’assemblea di docenti e studenti convocata nell’aula magna dell’Università di Cagliari per decidere come contrastare la Legge 133 che prevede, anche, una riduzione delle risorse da destinare alla Università. I docenti sono stati duri e sprezzanti. La norma, hanno affermato, è destinata a sconvolgere il sistema e finalizzata a consegnare l’Università nelle mani dei privati. Le forme di lotta ipotizzate sono state varie: dal blocco della didattica e degli esami, alle dimissioni del Magnifico Rettore. Toni molto accesi anche negli interventi degli studenti, contrari a possibili tagli di risorse e orientati a mettere in evidenza le molteplici carenze dell’Università.
Anch’io sono stato invitato a esprimere la mia opinione. Purtroppo, vediamo che l’Università ha subito un forte degrado: illegalità nei test di ammissione ad alcune facoltà a numero chiuso, dissennata gestione delle risorse, irrazionale proliferazione di facoltà e corsi di laurea, qualcuno con uno o due iscritti. È opinione diffusa che l’Università oggi non abbia al centro del sistema gli studenti, ma sia diventata una sorta di riserva privata per molti cattedratici, i quali si servono della istituzione in modo assolutistico per costruire brillanti carriere per familiari e affiliati. È umiliante apprendere dall’autorevole Times che in una classifica mondiale l’università di Bologna, prima tra le italiane, è al numero 192, preceduta addirittura da Hong Kong, Bombay, Tallin. In questo scenario deprimente, molti bravi docenti e ricercatori operano con difficoltà e con scarse risorse, distribuite male. L’Università è gravemente malata ed è inderogabile l’esigenza di intervenire con cure drastiche e appropriate, che rimuovano le sacche di inefficienza gestionale, neutralizzino il potere dei burosauri delle cattedre, rinnovino i meccanismi di reclutamento dei docenti e dei ricercatori. Non possiamo continuare ad ascoltare inerti gli studenti che denunciano un disagio profondo perché l’Università non valorizza le intelligenze, mortifica la dignità, cancella il merito, favorisce i soliti "figli di…". Il corpo docente si impegni a fare proposte e a elaborare progetti per una riforma complessiva dell’Università. Propongo: si sperimenti in un paio di atenei il modello delle Fondazioni americane.
Alcuni giovani studenti, simpaticamente, mi hanno fatto osservare di non condividere le mie opinioni perché non erano «di sinistra», ma «di destra». Ho risposto che le mie idee sono di sopra , cioè semplicemente dettate dal buon senso, prive di pregiudizi ideologici. Ragazzi, spero che un giorno non lontano possiate frequentare una Università moderna e di alto livello culturale.
CARLO CORDA - CAGLIARI
Primario medico
6 – L’Unione Sarda
Nuoro – pagina 18
università Il sì di “Città in Comune”
«La Fondazione è un’ottima proposta, subito il dibattito»
   
Il futuro dell’università nuorese tiene banco nel dibattito politico. Due giorni fa il presidente della Regione Renato Soru ha rassicurato i sindacati sulla scelta di corsi unici a Nuoro. Oggi è in programma un vertice del Pd che sceglierà il nuovo assessore e punta a superare la contrapposizione tra Provincia e Comune nata attorno alla Fondazione, reclamata dal presidente Roberto Deriu. Sulla questione dice la sua “Città in Comune”. Il gruppo dell’opposizione bacchetta il sindaco Mario Zidda e si esprime a favore della Fondazione.
«La proposta appare interessante soprattutto per due aspetti», dice una nota della segreteria politica. Intanto - spiega -, perché prevede l’impegno di denaro, equivalente a 500 mila euro, «e non chiacchiere». A dimostrazione - si legge - «che si tratta di un obiettivo vero per il quale si è disposti anche a qualche sacrificio». E poi perché si punta al «coinvolgimento convinto e paritario dei Comuni del territorio, che è un altro elemento innovativo e indispensabile».
Sulla Fondazione il gruppo consiliare di “Città in Comune” ha presentato due ordini del giorno che, però, non hanno portato al dibattito sperato.
Il primo risale a maggio scorso. «Non fu ritenuto degno di interesse da sindaco, giunta e maggioranza, che abbandonarono l’aula evitando palesemente di affrontare la questione in quanto impegnati a preparare una piattaforma, secondo l’assessore Teresa Pintori», ricorda “Città in Comune”. Il secondo ordine del giorno è più recente: è stato presentato assieme all’Udc lo scorso 17 ottobre. «Finora è stato rinviato con scuse procedurali», precisa la nota.
«È incredibile - commenta “Città in Comune” - che su un tema così importante e strategico sul quale maggioranza e opposizione non possono avere obiettivi diversi, chi amministra la città, impudentemente e impunemente, rifiuti la discussione. La difficoltà dell’amministrazione è apparsa palese anche in occasione dell’ultimo Consiglio quando l’assessore delegato dal sindaco non ha fatto alcun riferimento all’università nella relazione sullo stato di attuazione del programma. Eppure l’occasione era assolutamente pertinente. I problemi non si risolvono evitando di parlarne. Né le soluzioni possono arrivare da superficiali atteggiamenti di presunzione e di arroganza o da personalismi esasperati, non ammissibili in chi riveste ruoli istituzionali. Per raggiungere un obiettivo così importante per la comunità, sarebbe stato più utile un sereno e umile confronto e una maggiore disponibilità alla collaborazione». La nota ribadisce il sì alla Fondazione: «È un’opportunità sulla quale è importante e urgente che il Consiglio discuta, tralasciando primogeniture e sgarbi personalistici». Ma annuncia la disponibilità a sostenere «qualsiasi valida alternativa, da chiunque provenga, che valga a portare certezza ai corsi e di prospettiva per l’università di Nuoro».
7 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 45
Cagliari, giornata di studio sulle acque
   
Nell’Aula magna della facoltà di Ingegneria (piazza d’Armi) a Cagliari domani dalle 8,30 giornata di studio sul tema “Gestione degli acquiferi costieri nell’area del Mediterraneo”. Saranno affrontati alcuni importanti aspetti della gestione degli acquiferi; in particolare saranno presentati i risultati del progetto “Tecnologie innovative per la gestione delle risorse idriche in climi aridi”.
8 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 45
Festival Scienza: oggi due incontri
   
Battute finali per il Festival della Scienza all’Exmà di Cagliari. Nella sala conferenze si conclude oggi la serie di incontri-dibattito con due importanti appuntamenti: alle 16,30 sarà Gianluigi Gessa, dell’Università di Cagliari, a tenere la conferenza “I neurotrasmettitori delle emozioni”. Le cellule del nostro cervello, i neuroni, comunicano tra di loro attraverso la “liberazione” di sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori, responsabili del nostro comportamento, delle emozioni, delle passioni e dei nostri pensieri e in generale di tutte le funzioni e disfunzioni del cervello. Alla scoperta del linguaggio dei neuroni la farmacologia ha contribuito in maniera determinante.
Alle 18 sarà invece Silverio Piro, infettivologo all’ospedale SS Trinità di Cagliari, a tenere la conferenza “Le epidemie nella storia dell’umanità”. Le epidemie hanno accompagnato l’uomo dai primordi della sua vita in società: hanno talvolta messo a rischio la sopravvivenza di intere popolazioni; oggi alcune di queste epidemie sono quasi scomparse, ma nuove si sono affacciate minacciose nello scenario della medicina moderna
Nello spazio espositivo dell’Exmà sono stati inoltre allestiti apparecchi per esperimenti eseguibili dal visitatore in prima persona o con l’aiuto dei dimostratori presenti nelle varie sezioni. Di particolare interesse è anche lo spazio riservato a Sardegna Ricerche, in cui è possibile osservare da vicino il modello in scala del Sardinia Radio Telescope (il radiotelescopio in fase di costruzione a San Basilio).

9 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
A.A.A. nuovi studenti cercansi 
Cagliari: a Scienze della comunicazione mancano 75 iscritti 
SABRINA ZEDDA 
 
CAGLIARI. Sembrava uno dei corsi di laurea tra i più gettonati, ma ad anno accademico già cominciato è costretto a riaprire i termini per le iscrizioni. Il corso di laurea in Scienze della comunicazione (interno alla facoltà di Scienze della formazione) riapre le file: dei duecento posti disponibili, dopo le prime selezioni di settembre, ne sono rimasti vuoti ancora settantacinque.
 Vanno riempiti entro martedì 18. Stranezze del mondo accademico: in un momento in cui si parla tanto di università che scoppiano, e corsi che si moltiplicano, con un continuo aumento anche degli studenti, si assiste a fenomeni completamente inversi. Per iscriversi in Scienze della comunicazione gli studenti - 195 italiani più cinque stranieri - devono affrontare prima una sorta di selezione: un colloquio di lingua italiana per le matricole straniere, uno di lingua straniera per gli studenti italiani, più alcune domandine per verificare la preparazione in materie come scienze naturali, logica e matematica, cultura generale storico-filosofica. «In realtà da noi non si assiste ad alcuna stranezza - precisa il presidente del corso, Michele Camerota - Anche negli anni precedenti è successo che le iscrizioni fossero riaperte per dar modo a chi abbia voglia di seguire questo percorso di iscriversi. Una cosa che capita in altri corsi, che non sempre all’inizio riescono a coprire l’intero numero dei posti disponibili».
 Per chi si accingesse a iscriversi, poi, niente paura. «Quelle che chiamiamo selezioni - aggiunge Camerota - altro non sono che un semplice colloquio. Un modo, imposto per la prima volta da un decreto ministeriale, di valutare le “competenze in entrata”. Comunque vada, resta il diritto d’immatricolarsi, garantito per il solo fatto di possedere un diploma». Le iscrizioni possono farsi on line. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.unica.it.
 E mentre nell’ateneo si riprende con la didattica, studenti, ricercatori e docenti non si dimenticano della lotta contro la legge 133, che prevede tagli e blocchi del turn over del personale docente. Oggi, dalle 10 alle 12, proprio nell’aula magna del corpo centrale della facoltà di Scienze della formazione, si terrà un seminario dal titolo «Messi a nudo», in cui la professoressa Gabriella Baptist farà una riflessione sullo stato dell’accademia italiana. Questo pomeriggio, invece, dalle 12 alle 16, nella terrazza del Bastione di Saint Remy, il docente Piero Nonnis terrà un seminario su «Promozione del benessere nelle organizzazioni». Mentre alle 17, nel “corpo aggiunto” incontro sul tema «Quale futuro per la scuola»: parteciperà l’assessore regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu. Per domani alle 12 la facoltà di Scienze della formazione organizza, ancora al Bastione, una lezione di Storia contemporanea con la docente Carmela Soru.
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Ancora proteste a Cagliari 
Venerdì universitari e sindacati in corteo 
 
CAGLIARI. A una settimana dalla mobilitazione che ha portato in piazza oltre ottomila studenti, Cagliari si prepara a un nuovo corteo per venerdì prossimo, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Roma contro i tagli all’università e alla ricerca che vedrà comunque la partecipazione di un’ampia delegazione sarda. Promotori della protesta regionale sono i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil. All’appello hanno subito aderito gli universitari del coordinamento «Unicamente», che in questo ore stanno anche organizzando la trasferta nella capitale.
 Posti in nave e in aereo vengono riservati dagli stessi sindacati: la Cgil ne ha già confermati un centinaio. Per chi resterà in Sardegna l’appuntamento è alle 9.30 in piazza Garibaldi, a Cagliari: da qui muoverà il corteo che attraverserà le vie del centro (via Sonnino, via XX Settembre, via Roma) per poi confluire in piazza del Carmine. In questa piazza parleranno i rappresentanti sindacali e degli studenti. «Uniti per la scuola, l’università, la ricerca e l’alta formazione di tutti»: questo il principale slogan al centro della manifestazione del 14 nel capoluogo di regione.
 
Pagina 13 - Attualità
La Cgil conferma lo sciopero di venerdì 
Negativo l’incontro con la Gelmini. Cisl e Uil invece non rompono 
Gli studenti preparano la manifestazione nazionale a Roma in concomitanza con l’iniziativa sindacale 
 
 ROMA. Il ministro Mariastella Gelmini ha chiesto ai sindacati, incontrati ieri pomeriggio al ministero dell’Istruzione, di rinviare lo sciopero e la manifestazione proclamati per venerdì per l’università e la ricerca.
 La Cgil ha già risposto no, mentre Cisl e Uil di categoria stanno valutando se le rassicurazioni date dal ministro - in particolare per quanto riguarda stabilizzazione dei precari e risorse per i rinnovi contrattuali - sono sufficienti a fare dietrofront.
 Questioni che continueranno a essere approfondite al ministero e che saranno riprese domani in una riunione alla quale parteciperà anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Intanto gli universitari si stanno organizzando: con pullman, treni e viaggi “fai da te”: venerdì, a prescindere dalla decisione che prenderanno i sindacati, arriveranno a Roma da tutta Italia per partecipare alla manifestazione nazionale organizzata contro i tagli dei finanziamenti e le riforme ipotizzate dal ministro Gelmini.
 Una protesta, quella dell’Onda, che è restata in piedi nonostante il decreto legge «tecnico» varato giovedì scorso dal consiglio dei ministri, e già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che detta nuove norme sui concorsi, alleggerisce il blocco del turn over, stanzia più risorse per gli atenei migliori e incrementa borse di studio e posti letto per gli studenti. Un fronte di protesta che potrebbe dunque soltanto perdere un pezzo, anche se politicamente importante, se i sindacati, o parte di essi, decidessero di revocare lo sciopero.
 «Ho proposto di rinviare lo sciopero di venerdì, programmato prima che il governo approvasse le linee guida e il decreto, e di continuare un proficuo lavoro di approfondimento dei problemi» ha dichiarato Mariastella Gelmini che ha invitato i sindacati a «non avere un atteggiamento pregiudiziale nei confronti della volontà del governo di individuare le migliori soluzioni».
 Chiusura da parte della Cgil: «Sono del tutto insufficienti le proposte del ministro» ha commentato il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo, che ha confermato sciopero e manifestazione del 14. «Pur apprezzando alcune dichiarazioni di buona volontà del ministro ad affrontare alcune criticità relative al problema del precariato e dei contratti - ha spiegato - complessivamente vengono riconfermati i tagli previsti dalla legge 133 e l’impianto del decreto Brunetta».
 Intanto, le iniziative degli studenti sono proseguite. A Firenze è partita una 24 ore non stop di lezioni per protesta. Nelle università di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria (dove continuano lezioni all’aperto e assemblee) gli universitari hanno raccolto le adesioni alla manifestazione e si sono dati da fare per racimolare i soldi necessari a pagare l’affitto degli autobus per raggiungere Roma. Altri pullman sono previsti dall’Abruzzo e una delegazione partirà dalla Sardegna dove venerdì, in contemporanea con la manifestazione romana, è in programma un corteo a Cagliari. Circa 4.000 ragazzi dovrebbero arrivare nella capitale da Napoli con i treni e altre partenze si stanno organizzando nelle altre regioni.
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Sassari
Liceo scientifico, un convegno con docenti e politici 
«Dalla Regione 30 milioni per l’autonomia della scuola» 
 
 ALGHERO. «Se la scuola rischia di fare passi indietro e le politiche nazionali di contenimento della spesa mettono in pericolo professionalità e competenze, grandi aspettative si hanno ora verso la Regione che deve approvare al più presto la Legge regionale sull’istruzione per tentare di stemperare gli effetti della riforma Gelmini». E’ quanto è emerso dal convegno «Scuola: autonomie a rischio?», che si è tenuto nell’auditorium del liceo scientifico. A confronto il prorettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, la dirigente scolastica Angela Cherveddu, la rappresentante dei genitori Adelaide Vignola, il portavoce degli studenti Emanuele Ninu e il docente Antonio Budruni. L’incontro moderato da Nicola Nieddu e al quale ha partecipato il consigliere regionale Mario Bruno in assenza dell’assessore Maria Antonietta Mongiu, impegnata nella discussione in Giunta della finanziaria regionale, ha suscitato un vivace dibattito tra gli operatori della scuola e i cittadini già attivi nella mobilitazione soprattutto contro il gli interventi di contenimento della spesa sull’istruzione varati dal Parlamento. In un video iniziale gli studenti del Liceo classico Manno hanno espresso le loro opinioni sulla riforma della scuola. Per quanto riguarda le politiche regionali Mario Bruno ha ribadito l’impegno del Consiglio regionale che ha stanziato nell’ultima Finanziaria circa 30 milioni di euro per interventi a favore dell’autonomia organizzativa e didattica e per migliorare la qualità dell’offerta formativa. A margine dei lavori del convegno si è appreso, a conferma dell’impegno della Regione sul fronte dell’istruzione e della cultura, che dalla Giunta regionale sono stati stanziati a favore della Facoltà di Architettura di Alghero oltre 10 milioni di euro. Una risorsa finanziaria importante che ha consentito lo svolgimento dell’attività didattica e fornito un supporto indispensabile alla facoltà.
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Gestione del territorio in salsa europea 
Venerdì seminario internazionale di studio alla facoltà di Scienze 
 
NUORO. Venerdì sarà in città un gruppo di giovani laureati di vari Paesi europei e del bacino del Mediterraneo, per partecipare a un seminario di studio sulla gestione e conservazione del territorio e delle acque, che si terrà nella facoltà di Scienze ambientali e Forestali di “Sa terra mala” e nei laboratori di “Cartaloi”. Relatrice Chiara Rosnati, dell’Università di Sassari.
 Nel pomeriggio gli ospiti assisteranno anche alle lezione del professor Sergio Vacca su “Land Evaluation”; dell’ingegener Paolo Bitti, dell’Ente Foreste, su idrologia e rischio ambientale; dei docenti Padedda, Vacca e Capra, dell’ateneo turritano, sulla qualità delle acque e gli usi del territorio. Si parlerà, inoltre, dei problemi gestionali, della salvaguardia e valorizzazione dei bacini artificiali, al trattamento e riutilizzazione delle acque reflue.
 La visita in Sardegna dei giovani laureati specializzandi è stata organizzata da “Hydroaid Water For Devolopment Management Istitute”, mentre l’Ente acque della Sardegna, di cui è presidente il professor Sergio Vacca, ne ha curato l’organizzazione. La delegazione ha già visitato la diga del Flumendosa e del Cixerri, oltre a quella all’impianto di trattamento delle acque reflue di Serramanna e alla stazione di compostaggio. A Milis i tecnici hanno preso parte a un convegno sulla presentazione dei modelli agricoli antichi e recenti della Sardegna, insieme agli studi preliminarei dei modelli per l’irrigazione. Tra le visite tecniche, quella al Museo dell’agrume, ai canali e alle condotte di distribuzione primaria e secondaria, sempre a Milis, del Consorzio di Bonifica di Oristano. Con l’occasione i giovani tecnici hanno fatto un sopralluogo conoscitivo alla diga sul fiume Tirso.
 L’Enas non è nuovo all’organizzazione delle visite guidate, giusto perchè ritiene estremamente utili lo scambio di informazioni e di esperienze didattiche, nonchè tecniche e umane. Negli anni scorsi, infatti, altri giovani tecnici, tra i quali alcuni provenieni da Israele e la Palestina, che partecipavano a uno stage di specializzazione, sempre in collaborazione con la “Hydroaid”, hanno avuto modo di visitare Nuoro, mostrandosi entusiasti per l’esperienza fatta in Barbagia. (a.b.)
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
«Università in grossa crisi» 
I presidi di Scienze tracciano un quadro allarmante 
 
SASSARI. La Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di Scienze ha preso posizione, attraverso un documento, sulle questioni relative ai tagli all’Università prospettati dal decreto ministeriale dello scorso giugno. Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico e la stabilizzazione della finanza pubblica, poi riportate dalla recente legge 133. Le analisi della Conferenza vengono rimarcate dal preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’ateneo sassarese, Giovanni Micera.
 «Nel nostro documento si ribadisce che nell’Università si svolge e si produce per il Paese la parte preponderante delle attività e della produzione scientifica - ricorda Micera -. Il taglio dei fondi e la limitazione del turnover, affidato a meccanismi automatici e non selettivi, aggravano una situazione già pesante per i mancati investimenti in ricerca e sviluppo. Una carenza dovuta alla progressiva riduzione della quota del Pil destinata a Università e ricerca, con l’Italia che si muove purtroppo in controtendenza rispetto agli altri paesi europei». Si lamenta poi il progressivo invecchiamento dell’accademia e della scienza italiana, dovuto anche alla mancata offerta ai giovani scienziati di condizioni competitive di lavoro e di remunerazione e all’insufficiente reclutamento che determina un costante flusso verso l’estero dei migliori talenti. La forte limitazione del turnover, anche se ridimensionata nelle linee guida recentemente presentate dal ministro Gelmini, e l’annunciata riduzione del finanziamento, se non corretta da strumenti e criteri selettivi, a parere dei presidi di Scienze interferiranno drammaticamente nel ricambio generazionale e nell’offerta didattica, con il ridimensionamento degli standard di eccellenza della ricerca universitaria. Si ritiene che in ogni caso siano da accogliere come un segnale favorevole e in controtendenza le linee guida finalizzate a favorire il reclutamento di giovani ricercatori. La Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di Scienze dichiara che non ci si vuole sottrarre a un serio processo di valutazione e a una conseguente ridistribuzione di risorse, sempre che a fare questo siano organi terzi competenti e indipendenti, capaci di premiare le buone pratiche e i risultati di qualità. «Nel documento diciamo la nostra, con l’invito a un’attenta riconsiderazione di analisi spesso generiche e affrettate, sull’esigenza di razionalizzazione del sistema universitario, fornendo chiarimenti circa dubbi e valutazioni negative su quello che sarebbe, in campo nazionale, un eccessivo numero di atenei, di corsi di studio, di docenti e di settori disciplinari - evidenzia ancora il professor Giovanni Micera -. Questi problemi potrebbero essere risolti da alcuni semplici provvedimenti. Al contrario, pochi articoli di una legge di natura finanziaria come la 133 causano gravi difficoltà allo sviluppo e alla continuità della ricerca scientifica. Per questi e altri giustificati motivi, come Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di Scienze sollecitiamo uno stralcio o quantomeno la sospensione dell’impianto dei tagli al finanziamento pubblico all’Università. Chiediamo un gesto in favore di un’analisi più attenta e di un confronto più approfondito tra costi e benefici. Riteniamo le linee guida del ministro Gelmini come un primo passo verso una valutazione dei problemi dell’Università che sia condivisa tra tutte le forze politiche, sociali e accademiche e che porti, in sede parlamentare, alla progettazione di nuove regole per l’Università del futuro. La comunità degli scienziati italiani, rappresentata anche dai presidi delle facoltà di Scienze, chiede di essere ascoltata su questi temi vitali per il Paese». (m.d.)
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cronaca
Università. Il dibattito riesplode con la discussione sulla vertenza Sardegna centrale 
Il comitato studenti: «Ma qual è il vero Soru?» 
I giovani nuoresi diffidenti dopo gli impegni del governatore 
«Città in Comune» per la Fondazione e contro Mario Zidda 
NINO BANDINU 
 
 NUORO. Rilancio dell’Università? Il giorno dopo gli impegni assunti con i sindacati, gli universitari diffidano. E in tanti ironicamente si chiedono: ma qual è il vero Soru? Quello che di febbraio che non voleva l’università diffusa o questo di oggi? Nel nuovo corso, se ci sarà, infine i nuoresi chiedono un posto nel Cda. Il gruppo della Città in Comune invece è per la Fondazione e contro Zidda.
 Gli universitari del Comitato partono dagli «impegni presi» da Soru l’università e in particolare dal «campus universitario» e dalla «casa dello studente» promessi. Ma anche dai «corsi esclusivi» collegati allo sviluppo. Laura Melis però, una studentessa del gruppo, comincia a porre subito domande forti. Tipo queste, e tutte a raffica: «E’ lo stesso Soru che nel febbraio scorso a Nuoro si dichiarava contrario all’università diffusa? E’ lo stesso che ci ha definito «l’università dei pastori e degli agricoltori» contro quella dei commercialisti e degli avvocati? Eppoi, cosa significa far parte integrante del «sistema formativo regionale»? C’è un impegno economico diretto per l’università nuorese? E cosa dice poi degli accordi presi tra atenei sardi e Regione circa la sede universitaria nuorese, abbondantemente disattesi dagli stessi atenei?». Infine l’ultima quesito, ma forse il più graffiante: «Quello di Soru è un segnale di disgelo verso il Nuorese, o dipende dal fatto che alle porte ci sono le elezioni regionali?». Poste le domande la studentessa, passa poi alla Fondazione promossa dal presidente della Provincia, Roberto Deriu, e commenta: «Il problema non è Fondazione sì o Fondazione no, ma Fondazione come e perchè». Trattandosi poi della costituzione di un fondo (e dando per scontato che la Provincia vi partecipa per un terzo) al Comitato non risulta chiaro «se il Comune di Nuoro vi partecipi per un altro terzo».
 Così come non è chiaro se le Fondazione bancarie dovrebbero costituirne «l’ultimo terzo». Eppoi, trattandosi di fondi nuoresi, e per Nuoro, per gli studenti sarebbe anche auspicabile un’altra cosa: che un rappresentante della fondazione entrasse nel Cda delle università di Cagliari e Sassari, per avere più voce in capitolo nelle scelte. Insomma, detto in parole povere, la «paura» del Comitato è che la Fondazione diventi «solo un contenitore di denaro più grande» da cui due atenei continueranno ad attingere «senza controllo». Comunque per loro la cosa più importante è che si cominci a prendere le decisioni giuste, consapevoli che la situazione grava sulla loro pelle e sui loro investimenti, sulla fatica e i sacrifici, per i quali meriterebbero una «considerazione migliore» da parte degli amministratori. «Oltre che più trasparenza e chiarezza».
 Sullo stesso tema della Fondazione interviene poi anche il gruppo consiliare della «Città in Comune» che comincia dagli articoli sui giornali in cui il sindaco Zidda «sgradevolmente si lamenta di non essere stato invitato all’incontro con i rettori di Cagliari e di Sassari». E ciò mentre era in atto iln tentativo per «invertire la rotta»: cioè la proposta di costituire una Fondazione.
 «Questo progetto - prosegue il leader Giuseppe Tupponi - ha raccolto larghi consensi e richieste di partecipazione da parte di importanti soggetti istituzionali come la Camera di Commercio, la Asl, gli Industriali, la Fondazione del Banco di Sardegna e diversi Comuni del Territorio».
 Progetto interessante, dunque, soprattutto per due aspetti: «Il primo, che prevede l’impegno in solido dei soci (essi interverrebbero infatti con una quota in denaro, e non con chiacchiere, la Provincia ad esempio investirebbe 500.000 euro all’anno, mentre il Comune finora versava per il Consorzio universitario 20.000 euro), a dimostrazione che si tratta di un obiettivo vero per il quale si è disposti anche a qualche sacrificio; e il secondo, perchè prevede il coinvolgimento convinto e paritario dei Comuni del territorio». Sull’iniziativa il gruppo di opposizione la «Città in Comune» ricorda inoltre che ha presentato due ordini del giorno in consiglio comunale, con l’intenzione di sollecitare un dibattito. Ma nulla si è mosso. Eppure si sa che i problemi non si risolvono «evitando di parlarne». Né le soluzioni possono arrivare da «superficiali atteggiamenti di presunzione e arroganza». O da personalismi esasperati e «non ammissibili in chi riveste ruoli istituzionali». Tutte frecce contro il sindaco Mario Zidda.
15 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
In vetta alle graduatorie nazionali per gli alloggi 
Ersu di Sassari al top «Sì» a tutte le richieste 
 
 SASSARI. Boom di domande (tutte soddisfatte) all’Ersu. Con questa performance straordinaria sugli alloggi per gli universitari fuori sede l’ente si colloca in vetta alle classifiche nazionali. «A Sassari il trend di crescita è confermato dai risultati di un’indagine statistica che ha analizzato le dinamiche nel territorio», dicono i dirigenti. Il che conferma l’eccezionalità dei risultati ottenuti. Le richieste di posti per il 2008-2009 sono infatti aumentate del 25 per cento.
 Stavolta al concorso hanno partecipato 908 ragazzi. Lo scorso anno erano stati 680. Nello stesso periodo le domande di borse di studio sono lievitate del 10%. Hanno concorso 3.101 ragazzi, mentre nel 2007 le domande erano state 2.838. L’ente sassarese ha dunque messo a disposizione per questa partita oltre 7 milioni. «Questi dati rispondono all’aumento dell’offerta Ersu che, nell’ultimo triennio, ha migliorato notevolmente la qualità dei servizi offerti e incrementato i benefici», spiegano i responsabili dell’ente. «Il successo ottenuto dal nostro Cda - sostiene il presidente, Antonello Mattone - è stato di aver concesso le borse a tutti gli aventi diritto». «L’ente ha consolidato l’importante obiettivo di 544 alloggi andando incontro a un gran numero di studenti - prosegue il presidente - Gli studenti tuttavia chiedono altri posti letto. Hanno ragione. E noi stiamo già lavorando in questa direzione. Tra Ex Fondazione Brigata Sassari e palazzo nel centro storico in via di acquisizione saremo in grado di offrire ulteriori 130 alloggi. L’obiettivo che intendiamo raggiungere è comunque di 1000 posti complessivi».
 Già in funzione le mense di via dei Mille e di via Padre Manzella. I 544 posti messi a bando sono stati assegnati. Gli studenti che non otterranno il posto letto, un centinaio, riceveranno la borsa, per intero, come fuori sede. Potranno pagare l’affitto di un’abitazione privata a fronte di un regolare contratto di locazione. In dicembre gli iscritti che non hanno usufruito di alloggi o borse potranno concorrere per il bando «Fitto casa». Per la qualità dei servizi, l’Ersu si conferma all’avanguardia. Da un’indagine Eurostudent pubblicata sul «Sole 24 ore» emerge che in Italia, nell’anno accademico 2005-06, solo l’11% degli aventi diritto è stato beneficiario di una borsa. La mancanza di risorse in diverse parti della penisola costringe dunque 1 idoneo su 5 a «cavarsela da solo». Invece l’ente turritano già da due anni soddisfa il 100% degli aventi diritto e rappresenta dunque una sorta di «realtà modello» collocandosi in una situazione di netto vantaggio rispetto ad altri. Commenta il il direttore generale, Maria Grazia Piras: «L’Ersu si propone di rafforzare il ruolo di Sassari come città universitaria capace di catalizzare l’interesse non solo degli studenti dell’area regionale ma anche della penisola».
 Le residenze, equiparabili a strutture alberghiere di buon livello (le camere hanno frigo e aria condizionata), hanno quasi tutte la rete wireless. «Dati interessanti - dicono i consiglieri del Cda Giuseppe Masala, Antonello Peru, Giorgio Antonio Mario Pintore, Simone Campus - emergono dall’indagine realizzata dal master in Statistica applicata dell’ateneo diretto da Giorgio Garau su un campione di 500 fuori sede. Lo studente che vive in una residenza Ersu paga una retta media pari a metà dei canoni delle abitazioni private. A ciò si aggiungono luce, acqua, gas, riscaldamento, connessione internet gratuiti».
 
16 - altravoce.net
A Sassari un prof ogni 15 studenti: è record nazionale tra gli atenei
Il Sole24: “Pesanti tagli in arrivo”
 
A Sassari i tagli più consistenti ai fondi universitari. Lo prevede una statistica del Sole 24 Ore. Ma alla base della scelta non ci sarebbe nessun accanimento del Governo. Soltanto un computo economico. Visto che la città che ha dato i natali a due Presidenti della Repubblica, mantiene la media più alta in Italia di docenti universitari, ogni mille studenti in corso.
Ne conta 65, secondo la classifica pubblicata ieri dal quotidiano di Confindustria, seguita da Trieste, con 59 ogni 1.000 studenti, e Siena con 56. In particolare nell'ateneo sassarese ci sono 477 professori su una popolazione di 7.284 studenti (questi ultimi in calo dal 2000 del 7,1%), cioè un docente per poco più di 15 allievi. Sassari sarà anche uno degli atenei a sopportare i più consistenti tagli del fondo statale per studente previsti dal governo da qui al 2011, con 1.917 euro in meno, preceduta dall'università per stranieri di Siena (3.476 euro) e da Roma Iusm (2.830).
Più contenuto, invece, l'organico dei docenti a Cagliari. Nella facoltà di Pasquale Mistretta ci sono 690 professori su una popolazione di 15.319 studenti: cioè un docente per poco più di 22 allievi. L'Università del capoluogo regionale, decima in classifica per entità dei tagli, subirà una riduzione di 1.529 euro per studente. A regime nel 2011, secondo quanto previsto dal governo, il taglio medio dei fondi per studente in corso nelle università italiane sarà pari a 1.258 euro. Il calcolo, però, non tiene conto del 5% di fondi che saranno distribuiti con criteri meritocratici.
Relativamente ai docenti ordinari, dal 2000 l'aumento medio nazionale è stato del 32%. A Cagliari, che conta 329 ordinari, l'incremento di docenti è stato di quasi il 49%, a Sassari, con 228, l'aumento è stato del 54%. Quanto ai professori associati, l'aumento medio nazionale è stato dell'8,8%: a Cagliari sono 361 (+4,9% rispetto al 2000), a Sassari 249 (+37,6%), mentre i ricercatori (+23,2% a livello nazionale) sono rispettivamente 507 (+40,8%) e 236 (+11,8%).
Eppure, in entrambi gli ateneo il numero degli studenti negli ultimi otto anni è diminuito: a Cagliari sono iscritti in 15.319, con un calo del 13,3% rispetto al 2000, a Sassari 2.784, pari al 7,1% in meno. Nelle università italiane nel complesso, invece, il numero di studenti iscritti è aumentato del 10,6%. Secondo Il Sole 24 Ore Cagliari e Sassari non figurano tra gli atenei italiani coi bilanci in rosso.
(red)
 
 

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