Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 October 2008
Rassegna quotidiani locali

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Una biologa di Donori ha contribuito a scoprire il farmaco anti-Alzheimer
Dottoressa Serena, da precaria a scienziata
 
Laureata in biologia, faceva lavoretti part time tra Donori (suo paese natale) e Cagliari: sbarcava il lunario, sognando di fare la ricercatrice di Neuroscienze. Poi a 32 anni Serena Deiana ha colto al volo la possibilità di un dottorato nell'Università di Abedeen in Scozia. Il suo talento è stato subito notato al primo colloquio e in pochi mesi si è inserita a pieno titolo nello staff di ricercatori di fama internazionale che qualche mese fa ha scoperto un farmaco decisivo nella cura dell'Alzheimer. Da precaria a scienziata.
 
Provincia di Cagliari Pagina 13
Donori. Il racconto di una biologa emigrata finita in un team di famosi ricercatori
Qui era precaria, in Scozia è scienziata
Ha dato una mano a scoprire il farmaco anti-Alzheimer
Lavora come ricercatrice nell'Università di Aberdeen. Dal part time allo staff di scienziati che studiano i rimedi anti-Alzheimer
 
Quando sulle agenzie giornalistiche di tutto il mondo è rimbalzata la notizia della scoperta del farmaco Rember per la cura dell'Alzheimer ad opera di un gruppo di ricercatori dell'Università scozzese di Aberdeen con a capo il professor Claude Wischik, lei ha potuto dire con orgoglio: «Io c'ero».
FIDANZATO Serena Deiana, 32 anni, da quattro ha lasciato Donori per dedicare la sua vita alla ricerca e agli studi ad Aberdeen in Scozia.
E' partita con qualche valigia, col suo fidanzato (anche lui ricercatore), e con un bagaglio di conoscenze ed esperienze costruito in oltre vent'anni di studio, nel suo paese natale prima, a Cagliari poi: diploma al Liceo scientifico, laurea a pieni voti in Scienze biologiche, tirocinio, specializzazione in farmacologia, pubblicazioni scientifiche e incarichi nei laboratori di neuroscienze.
«Ma qui non ero retribuita» racconta, «dovevo guadagnarmi da vivere facendo mille lavori diversi e questo mi distraeva dai miei obiettivi. Avevo scelto per passione di studiare biologia e specializzarmi in neuroscienze: perché accontentarmi di fare in part-time ciò che più amavo e soprattutto non poterne fare il mio vero lavoro?». La grande determinazione e la consapevolezza di non poterla mettere a frutto in Italia sono i suoi punti di partenza.
DOTTORATO Nel 2004 scopre la possibilità di un dottorato in neuroscienze ad Aberdeen. Non perde tempo e vola in Scozia. «Già dopo la prima riunione il professore mi diede un incarico importante». Tutto un altro mondo:«in Italia manca la scommessa sui giovani» prosegue, «è ancora troppo forte il senso di gerarchia. I neolaureati e la ricerca non sono considerati una ricchezza su cui investire. Qui invece è molto forte la connessione tra Università e aziende private, che finanziano gli studi permettendo l'acquisto di nuove e sofisticate strumentazioni nonché l'importazione di nuove menti che lavorando insieme portano a importanti progressi».
PRESTIGIO Con lei ci sono altri tre ricercatori sardi, tre italiani, altri provenienti da Giappone, India, Germania, Srilanka, Cina e Nuova Zelanda. Ma, anche se tutto quello che in Italia ha investito in termini di tempo, lavoro e denaro, per ora ha fruttato prestigio e fondi a un'Università straniera, non ama essere definita un «cervello in fuga».
Si sente piuttosto una cittadina del mondo, che va in giro per gli Istituti di ricerca europei a tenere lezioni e può vantare di aver illustrato lei, in una conferenza a Chicago, il lavoro sul farmaco Rember, una speranza vitale per prevenire la malattia degenerativa dell'età come l'Alzheimer. «Non è importante che l'abbiamo scoperto in Scozia piuttosto che in Italia» conclude, «perché potranno giovarne in tutto il mondo».
ALESSIA PILLOLLA 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 51
«Sull'Università Deriu appoggia il Governo»
Nuoro. Gli studenti contestano la decisione della Provincia di trasformare il Consorzio in fondazione
 
Mentre il Partito democratico fa uno dei punti di forza della manifestazione di sabato a Roma l'opposizione alla legge Gelmini, a Nuoro il suo presidente regionale e presidente della Provincia Roberto Deriu, insieme alla maggioranza di centrosinistra, sposa la filosofia del ministro decidendo di sciogliere il consorzio universitario per puntare sulla tanto avversata fondazione. A denunciare l'incongruenza sono gli studenti universitari barbaricini riuniti nell'associazione “Ochlos” che ricordano il voto di giovedì scorso quando la maggioranza di centrosinistra con 13 voti (con il voto contrario solo del consigliere di Rifondazione, mentre il centrodestra ha abbandonato l'aula) ha deciso di dare mandato ai propri rappresentanti di sciogliere il Consorzio con il Comune di Nuoro per andare verso quella Fondazione. «In questo modo, scrivono la presidentessa di “Ochlos” Manuela Delogu e la vice Sara Deriu «la nostra Provincia di Nuoro, ha anticipato prima e seguito poi il Ddl 133 del 2008 con tutti gli articoli ad esso connessi. Tale legge, varata dal Governo, è la causa di protesta in tutte le Università, scuole e piazze italiane. In particolare vorremmo per l'articolo 16 della dove si parla appunto della possibilità di trasformare le Università in Fondazioni».
Gli studenti nuoresi ricordano i presunti rischi di questa privatizzazione: tra l'altro aumento delle tasse universitarie, pericolo che i privati col loro ingresso nei consigli di amministrazione diventino proprietari dei beni degli atenei, possibile chiusura di corsi e facoltà non redditizi o scomodi. «Ci piacerebbe capire - scrivono le dirigenti di “Ochlos”- se e quanti esponenti della maggioranza del Consiglio provinciale che hanno votato la delibera a favore della fondazione, ieri hanno partecipato alla grande manifestazione indetta dalle opposizioni parlamentari contro il Governo e le sue leggi (in particolare la riforma della scuola) e quanti si recheranno alla manifestazione del 30 di ottobre, sempre a Roma, in difesa della scuola. «Ci viene difficile pensare - concludono Manuela Delogu e Sara Deriu - che, amministratori responsabili e capaci, quali sono i nostri rappresentanti provinciali, possano andare a manifestare e protestare con fischietto in bocca e bandiera in mano contro se stessi, visto che la legge 133/08 e in particolare l'articolo 16 sulla trasformazione degli atenei in fondazioni, non è nient'altro che quello che la maggioranza in Consiglio provinciale tenta di riproporre insistentemente a Nuoro in questi ultimi mesi».
Anche il problema della fondazione approvato dalla sola maggioranza sarà con tutta probabilità al centro della seduta di oggi del Consiglio provinciale convocato per discutere la mozione di sfiducia contro Roberto Deriu e la sua giunta firmata da dieci oppositori. Nel pomeriggio invece la Giunta provinciale è stata convocata alle 16,30 a Irgoli, paese che cerca di uscire da una spirale di violenza. 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 12
Le manifestazioni di protesta contro i tagli proseguono stamattina al Bastione
Lezione universitaria fra le bancarelle
Il professore spiega Tuvixeddu ai clienti del mercatino
Ore 10, piazza Sorcinelli: Alfonso Stiglitz fa lezione fra le bancarelle del mercatino
 
«Quant'è bella questa mercanziaaaa. Dài che è venduta quasi tutta!», si sgola il venditore di frutta e verdura. Il solito mercatino domenicale di piazza Sorcinelli, tra viale Trieste e viale Trento: grammofoni, biciclette, elmi militari, albi a fumetti, vecchi stereo, scarpe nuove e usate. E studenti e prof in vendita, con i cartelli dei prezzi appesi al collo.
Sono loro a rendere diverso il mercatino di quest'ultima, soleggiata domenica di ottobre. Siedono sulle gradinate dello spiazzo triangolare che si trova sul lato della piazza verso viale Trento. Al centro, una cuffia microfono da operatore di call center in testa e un amplificatorino appeso come un marsupio sotto una spalla c'è Alfonso Stiglitz, direttore del museo civico del Comune di San Vero Milis e docente di Archeologia greca e romana all'Università di Cagliari. Spiega le caratteristiche delle tombe fenicie e di quelle romane che si trovano sul colle di Tuvixeddu, «la più grande necropoli punica - dice - che si trovi al mondo. A Cartagine non sono rimaste così tante tombe».
Ad ascoltarlo non ci sono soltanto i ragazzi con i cartelli (non solo quelli con i prezzi o con gli slogan, ma anche quelli necrologici, per segnalare la morte della pubblica istruzione in Italia e dare appuntamento per il corteo di giovedì prossimo, partenza alle 9,30 da piazza Garibaldi), ma anche qualche prof. Non tantissimi, certo: diciamo una trentina di studenti, che di domenica, considerato che molti sono pendolari, non sono pochi. Ma in fondo l'obiettivo è un altro: farsi vedere, portare la protesta fuori dalle mura dell'università, tra la gente comune, quella che passeggia fra le bancarelle in cerca di svago o di un'occasione. E far circolare il messaggio che, con gli atenei pubblici trasformati in fondazioni private, l'istruzione universitaria rischierebbe di diventare un prodotto come gli altri sul mercato: un prodotto inevitabilmente caro, come ricordano i volantini distribuiti ai passanti, che con «l'abnorme aumento delle rette» non potrà che essere «un'università per pochi (ovviamente danarosi... o strangolati)». Il futuro dell'istruzione pubblica non riguarda solo gli studenti.
Molti non si fermano: un'occhiata, giusto il tempo di capire di che si tratta, poi via, a frugare fra gli abitini a buon prezzo e le calze tre paia dieci euro. «Eh, bisogna raccontarle, le cose di Cagliari», sospira una signora tirandosi dietro il marito verso il bancone della frutta e verdura. Ma c'è anche chi, sacchetto della spesa in mano, si ferma qualche minuto ad ascoltare.
Stiglitz comincia a parlare alle 10 e qualcosa e smette alle 11 in punto, ringraziato con un applauso. Da quel momento si trasforma in fornitore di amplificazione a chi vuole intervenire. Inclusa l'assessore regionale alla cultura Maria Antonietta Mongiu.
Le lezioni all'aperto continuano: l'appuntamento è per stamattina a partire dalle 10 al Bastione Saint Remy, dove Claudio Natoli parlerà di “Costituzione, antifascismo e cittadinanza democratica”, Annamaria Loche di “Pace e diritti umani” e Cristina Lavinio di “Educazione linguistica democratica”. Alle 14 si torna in Facoltà di Lettere per una performance di Pinuccio Sciola con le sue pietre sonanti. Alle 16,30, in aula magna, un seminario di Maurizio Virdis su “Idee di letteratura”. Alle 20,30, nella sala Cosseddu dell'Ersu, proiezione di “Fahreneit 451” di François Truffaut e dibattito, a cura di David Bruni e Antioco Floris.
MARCO NOCE 
 
Cronaca Italiana Pagina 7
Roma
Da oggi lezioni al Colosseo
 
Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al senato del decreto Gelmini. E da domani, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan "Avanziamo dei diritti" e annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto.
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano Pagina 49
ales
Oggi il convegno “Open Marmilla”
 
Il software libero può risultare molto utile alle pubbliche amministrazioni ed agli enti locali. Di questo si parlerà oggi alle 9 nella sala conferenze della sede dell'Unione dei Comuni dell'Alta Marmilla di Ales nel convegno “Open Marmilla”, organizzato dall'Agenzia di sviluppo locale Due giare. In informatica open source, ovvero software libero, indica un programma rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è aperto alla disponibilità di eventuali sviluppatori. Con la collaborazione ed il confronto il prodotto finale potrà raggiungere una complessità maggiore rispetto ad un singolo gruppo di programmazione. Dunque col confronto di conoscenze diverse si ottengono obiettivi più importanti nell'uso di programmi multimediali. Messaggio che sarà ribadito oggi ad Ales. Partner dell'iniziativa l'Università degli studi di Cagliari, Sardegna Ricerche, Istituto Itis Othoca, l'assessorato regionale agli Affari generali e la Commissione nazionale open source.
«Durante il convegno saranno presentate diverse esperienze realizzate in ambito regionale e nazionale ed è prevista anche la partecipazione delle scuole del territorio», hanno annunciato il coordinatore dell'Agenzia Diego Loi ed il presidente del Consorzio Due giare Lino Zedda. ( an. pin. )

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Decreto Gelmini, si apre una settimana di fuoco
Cresce la protesta sarda 
 
ROMA. Berlusconi dice: «Andiamo avanti: le critiche alla Gelmini sono strumentali». Ma nelle scuole e nelle università l’«Onda» è pronta per un’altra settimana di contestazioni. Anche in Sardegna lezioni in piazza e autogestioni in vista del voto al Senato e dello sciopero nazionale di giovedì.
 
Pagina 20 - Nazionale
LA PROTESTA DELL’UNIVERSITA’ 
Lezione all’aperto sulla necropoli di Tuvixeddu
Gli studenti: «Ora deve intervenire l’Unesco» 
 
 CAGLIARI. Gli studenti continuano la loro protesta dimostando voglia di imparare: ieri mattina si sono ritrovati nel bel mezzo del mercatino di piazza Sorcinelli per una lezione di Alfonso Stiglitz su Tuvixeddu. L’incontro si è svolto tra l’iniziale diffidenza dei venditori che pian piano, però, si sono a loro volta interessati al problema.
 L’insolito assemblamento di persone ha richiamato l’attenzione di diversi passanti che si sono avvicinati a vedere di cosa si trattasse. Poi la discussione ha affrontato anche i motivi che hanno portato i privati a impadronirsi del colle di Tuvixeddu. Gli studenti hanno domandato «che cosa può fare l’Unesco?». Il tutto è stato accompagnato da una piccola manifestazione di studenti con appeso al collo un cartello con un prezzo, come simbolo della svendita dell’università pubblica. Diversi passanti hanno ricevuto informazioni e volantini riguardanti la legge 133 sull’università e le proteste avanzate dal governo.
 Continuano, intanto, le lezioni pubbliche. Oggi al Bastione di Saint-Remy alle ore 10 vi sarà quella di Caudio Natoli su «Costituzione, antifascismo, e cittadinanza democratica»; alle 10,30 Anna Maria Loche parlerà di «Pace e diritti umani»; e alle 11 Cristina Lavinio di «Educazione linguistica democratica».
 Nel pomeriggio nella facoltà di Lettere e filosofia alle 14, nella gradinata dell’ingresso vi sarà una performance sonora di Pinuccio Sciola: «La musica delle pietre»; alle 16 nell’aula magna, al terzo piano, si terrà un seminario su «Idee di Letteratura» tenuto da Maurizio Virdis; e alle 20,30 nella sala Cosseddu sarà proiettato il film di François Truffaut «Fahrenheit 451», con dibattito a cura di David Bruni e Antioco Floris.
 
Pagina 10 - Attualità
IN SARDEGNA 
Lezioni in piazza nelle università e classi autogestite 
 
SASSARI. Un’altra settimana di contestazioni nelle due università sarde e in molte scuole dell’isola. Da stamane gli studenti sassaresi delle facoltà che si sono maggiormente mobilitate (Lettere, Lingue, Scienze politiche) cominceranno a fare lezione all’aperto, in piazza Santa Caterina, nel centro storico. Sempre da oggi gli stessi universitari che si battono contro i provvedimenti governativi si sono impegnati a ritrovarsi tutti i giorni, alle 12 in punto, davanti alla sede della prefettura, in piazza d’Italia, come segno di dissenso rispetto alle scelte di Berlusconi e del ministro Gelmini.
 A Cagliari, nella facoltà di Scienze politiche, prosegue l’occupazione dell’aula magna, senza blocchi della didattica. Proteste sono in corso in molti altri istituti e dipartimenti. Sempre nel capoluogo, studenti e professori di Lettere e Filosofia si preparano ad altre lezioni en plein air.
 Autogestioni nelle scuole in tante città dell’isola: Sassari, Oristano, Cagliari sono in prima fila nel dire no alle misure adottate dal governo Berlusconi. Dopo gli scioperi, i cortei, i sit-in e le altre manifestazioni che si sono susseguite giorno dopo giorno la scorsa settimana, anche sul fronte degli istituti superiori e delle elementari si segnalano ulteriori forti dissensi sulla politica riguardante la scuola nell’isola.
 
Pagina 10 - Attualità
Manifestazioni in tutt’Italia in vista del voto al Senato, giovedì sciopero nazionale 
Gli studenti non mollano: rush anti-Gelmini 
Berlusconi parla di strumentalizzazioni e dice: «Continueremo ad andare avanti» 
 
 ROMA. Berlusconi a tarda sera conferma: «Andiamo avanti», anche perché le critiche al decreto Gelmini «sono strumentali». Ma gli studenti non mollano: nelle scuole e nelle università l’«Onda» è pronta per un’altra settimana di contestazioni. Un programma ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza. Tutto in vista dello sciopero nazionale. Indetto per giovedì prossimo, sarà accompagnato da una grande manifestazione di protesta a Roma e da assemblee in molte città italiane.
 «Andiamo avanti a governare - spiega comunque il premier -, a fare le cose di buon senso che sono nel programma, qualunque affermazione faccia Veltroni o chiunque altro dell’opposizione. Hanno usato la scuola: pensate all’università, dove non abbiamo ancora fatto nulla e già hanno mosso critiche e studenti nelle strade con strumentalizzazioni difficilmente definibili».
 Le rivolte dei ragazzi mirano a bloccare l’approvazione definitiva (prevista mercoledì 29) al Senato del decreto Gelmini. Altre pesanti contestazioni riguardano la legge 133 che taglia fondi per la ricerca e colpisce il turnover dei docenti che vanno in pensione. Da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l’approvazione della riforma voluta dal ministro al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione in piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani.
 La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» e annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato». Ma l’appuntamento clou delle proteste è appunto per il 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi e universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono».
 Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l’avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). La sua assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello la Gelmini: «I contenuti del decreto non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico».
 Teodoro Buontempo, presidente della «Destra», giudica «inquietante il silenzio dell’organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Berlusconi». Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: «Ci sono i baroni, i corsi per appena 10 studenti e così via». Proteste senza sosta negli atenei. Gli studenti dell’ateneo romano Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l’obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro della ricerca italiana».
 La facoltà di fisica della Sapienza, occupata da giorni, ha ieri aperto le aule alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e le sperimentazioni sulle materie di studio. Da oggi, poi, a Roma, partirà una settimana di lezioni all’aria aperta, in luoghi simbolo come il Colosseo. Alla Normale di Pisa, sono apparsi alcuni eloquenti. Uno diceva: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cronaca
«Università, la Provincia si schiera con la Gelmini» 
 
NUORO. Si dichiarano «perplessi e interdetti», per quanto è avvenuto nei giorni scorsi nel consiglio provinciale dove con 13 voti a favore e 1 contrario, la Provincia ha deciso di uscire dal consorzio universitario, dando mandato al Cda del consorzio stesso di convocare l’assemblea e sancirne lo scioglimento e impegnando il Presidente della provincia di Nuoro a trovare una forma alternativa al consorzio.
 «Questa forma alternativa - scrive in una nota il direttivo dell’associazione Ochlos, che riunisce gli universitari nuoresi - non è nient’altro che la fondazione universitaria, inseguita e auspicata dal consiglio provinciale già da qualche tempo. Ci sarebbe piaciuto citare la Provincia di Nuoro, come esempio, per la sua capacità di essere, un precursore in tema di riforme propositive e socialmente condivise. Invece con rammarico dobbiamo prendere atto del fatto che la nostra Provincia ha anticipato prima e seguito poi il Ddl 133 del 2008 con tutti gli articoli ad esso connessi. Tale legge, varata dal governo nazionale di centrodestra, pubblicamente e profondamente contestata è la causa di protesta in tutte le università, scuole e piazze italiane. In particolare vorremmo portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’articolo 16 della già citata legge dove si parla appunto della possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni».
 Secondo gli universitari nuoresi, la trasformazione in fondazione «porterebbe delle conseguenze disastrose per l’università italiana». Tra le tante, secondo l’associazione, significherebbe «più tasse per tutti perché un privato non è tenuto a rispettare un tetto del 20 per cento sul fondo finanziario ordinario dell’università». E poi, scrivono gli universitari «lo statuto di ogni singola fondazione può provvedere l’ingresso di soggetti privati nel CdA e prevede anche la possibile chiusura corsi e facoltà non redditizi o scomodi. Ci piacerebbe capire - aggiungono in conclusione gli studenti - se e quanti esponenti della maggioranza del consiglio provinciale, che hanno votato la delibera a favore della fondazione, si sono recati alla grande manifestazione indetta dalle opposizioni parlamentari contro il governo nazionale e le sue leggi e quanti si recheranno alla grande manifestazione del 30 di ottobre a Roma, in difesa della scuola italiana. Diciamo questo perché ci viene difficile pensare che, amministratori responsabili e capaci, quali sono i nostri rappresentanti provinciali, possano andare a protestare contro se stessi, visto che la legge 133/08 e in particolare l’articolo 16 non è nient’altro, che quello che la maggioranza in Consiglio tenta di riproporre insistentemente in Provincia in questi ultimi mesi».
 

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