Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 October 2008
Rassegna quotidiani locali

 L’UNIONE SARDA
1  - Università, il vento della crisi  
2 - Un esercito di cinquantaduemila studenti  
3 - In Consiglio l’università del futuro  
4 - Rettorato, occupazione-lampo  
5 - Orientamento in 80 ore  
6 - Cagliari, assegni di ricerca per diciassette laureati  
7 - «No alla riforma Gelmini»
8 - Nuovi ritrovamenti archeologici  Sant’Elia  
9 - Università, corsi per stranieri 


LA NUOVA SARDEGNA
10 - Verso il blocco dei corsi 


1 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Speciale
Università, il vento della crisi
Negli atenei di Cagliari e Sassari mobilitazione di docenti e studenti: nel mirino i tagli della legge 133
Assemblee e stato di agitazione nelle facoltà
Blocco della didattica e proteste: docenti, ricercatori e studenti contestano la legge 133 del 5 agosto.

Università, cova la rivolta: da ieri gli studenti occupano il rettorato cagliaritano. Nel capoluogo come a Sassari gli atenei sono pentole in ebollizione: cinquantaduemila iscritti, centinaia di docenti, ricercatori e personale amministrativo sono infuriati contro la legge 133 del 5 agosto. «Prevede tagli drastici che porteranno in pochi anni all’impennata delle tasse e all’ impoverimento dell’offerta formativa». Partorita da una legge maldigerita, la contestazione è corale, sebbene ancora priva di un coordinamento.
Negli atenei la si respira da giorni: assemblee, cortei, manifesti che invitano alla mobilitazione, stati di agitazione dei docenti e dei ricercatori e interruzioni della didattica (apripista Scienze della formazione a Cagliari) stanno facendo da corollario a un disagio profondo che lo stesso senato accademico dell’Università cagliaritana, guidato dal rettore Pasquale Mistretta, ha sottolineato in un documento del 9 ottobre. «Ascoltate le relazioni dei presidi sull’inizio dell’anno accademico», precisa la delibera approvata all’unanimità, «il senato esprime la più viva preoccupazione sugli effetti che la recente normativa nazionale ha già prodotto sull’Ateneo, limitandone la funzionalità a livello di numerosi corsi e, soprattutto, sulle ulteriori conseguenze che potrebbero prodursi in prospettiva in assenza di un deciso cambiamento di rotta».
Tre i punti contestati della legge 133: la possibilità di trasformare le università in fondazioni private («mettendo in pericolo l’autonomia degli atenei e la sopravvivenza della ricerca»), il blocco del turnover al 20 per cento nel periodo 2009-2013 (ci saranno un solo assunto per cinque professori destinati alla pensione e la quasi impossibilità di stabilizzare i precari) e il taglio per i prossimi cinque anni di 1500 milioni di euro ai fondi ordinari delle facoltà.
Cosa fare per opporsi al disegno del Governo che, denunciano gli studenti di Libertà studentesca dimenticata (Lsd), intende «smantellare la scuola pubblica e modificare la radice dell’impianto costituzionale»? Roberto Coroneo, preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Cagliari: «Intanto evitare la dispersione ma unire le forze. Docenti e studenti devono intraprendere un’azione comune, certi di non essere soli, come dimostra il documento del senato accademico».
La paura degli studenti (la stessa che li ha spinti a occupare il rettorato) è emersa l’altra mattina in un’assemblea nell’aula magna di Lettere e filosofia a Sa Duchessa: «Gli effetti dell’ultima legge finanziaria demoliranno l’intero apparato universitario. A rischio l’indotto fatto di affitti, utilizzo dei mezzi pubblici e spese varie. Gli iscritti all’Ateneo cagliaritano sono circa 40 mila ma con i tagli ai fondi ordinari e delle assunzioni previsti dalla legge, questo numero è destinato a diminuire».
La prospettiva per le facoltà di trasformarsi in fondazioni di diritto private allarma tutti. «Se questo dovesse accadere», spiega Guido Mula, fisico della facoltà di Scienze a Cagliari, «l’Università perderebbe i locali demaniali dove oggi garantisce l’attività didattica. La sede di Sa Duchessa e l’orto botanico, per fare due esempi, passerebbero gratuitamente alla fondazione».
Virgilio Mura, preside della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Sassari: «Diminuire le risorse vuol dire bloccare tutto e tornare indietro in un momento che ci vede impegnati a elaborare un rilancio produttivo e qualitativo». L’alternativa sarà l’aumento delle tasse e la contrazione degli iscritti? «Non si possono incrementare le rette a dismisura ma non credo che un’impennata dei costi porterebbe a una diminuzione del numero di studenti. Prospettiva, questa, da evitare, tenuto conto che la Sardegna è la regione con il minor tasso di diciannovenni che si iscrivono all’Università». Che un aumento delle tasse ci sarà è convinto Marco Pitzalis, sociologo della facoltà di Scienze della formazione dell’Ateneo di Cagliari: «I tagli che oggi fanno indignare professori e studenti si tramuteranno in un raddoppio dei tributi a carico delle famiglie». Nell’aula magna gremita di docenti, studenti e genitori allarmati, Pitzalis ha sottolineato «il governo francese ha chiesto ai privati di investire nell’Università un miliardo e 800 milioni di euro nei prossimi tre anni. Questo dimostra che la Francia, a differenza dell’Italia che fa un’operazione di bassa amministrazione, ha a cuore la formazione dei giovani». Proposta: «Da noi potrebbe intervenire la Regione».
Antioco Floris, professore di storia del cinema nella facoltà di Scienze della formazione a Cagliari, ha deciso di astenersi dalle attività didattiche (esempio seguito da altri docenti) «non previste dall’attuale stato giuridico per tutto l’anno accademico 2008-2009». Floris chiarisce il senso della protesta in un avviso agli studenti: «Esprime lo sconcerto e il disagio causati dai provvedimenti del Governo con la manovra finanziaria, con particolare riferimento all’ingente e progressiva riduzione dei fondi destinati alla ricerca e alla didattica, alla drastica limitazione del turnover del personale docente e amministrativo, alla trasformazione delle università in fondazioni di diritto privato e alla riduzione degli aumenti stipendiali».
La rotta da seguire nell’immediato. Mentre il sociologo Marco Pitzalis ha proposto il blocco dell’attività per quindici giorni, gli studenti inizialmente hanno temporeggiato ma ieri sono passati all’azione: occupazione. «Formiamo gruppi di lavoro», ha suggerito Giacomo Vargiu, a nome degli studenti di Lettere e filosofia, «ma è bene non fermare la didattica. L’Università deve continuare». Gianluca Peruzzi: «Urliamo il nostro dissenso acquistando una pagina sui quotidiani». Gianvito Di Stefano: «Riconquistiamo i nostri spazi per le assemblea e stringiamo relazioni con soggetti diversi». Con un obiettivo: portare la protesta e la preoccupazione per il futuro dell’Università al di fuori delle aule. «Tra la gente, nelle nostre famiglie».
PIETRO PICCIAU

2 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Speciale
Un esercito di cinquantaduemila studenti
I dati. Più iscritti a Ingegneria, Farmacia e Scienze, calo (provvisorio) negli altri insegnamenti

I dati sono provvisori ma la tendenza è evidente: nelle undici facoltà dell’Università di Cagliari cresce il numero di iscritti, calano nelle dodici facoltà sassaresi. Nel capoluogo sono 41.296 (36.762 nel 2007) con 21.255 in corso, 4.509 matricole e 7.561 iscritti al primo anno. Nell’Università di Sassari sono 11.441 (17.710 nel 2007) con 2.084 immatricolazioni. La provvisorietà a Cagliari è dovuta a tre motivi: manca la conferma delle immatricolazioni, sono presenti (nella tabella) studenti iscritti nei corsi di laurea triennale ma in attesa di conseguire il titolo per accedere al corso di laurea specialistica (scadenza il 28 febbraio 2009) e sono assenti gli studenti che hanno debiti curriculari che «impediscono l’immatricolazione alla laurea magistrale» (termine per il recupero dei debiti il 28 febbraio prossimo). All’8 ottobre, ad avere un numero di immatricolati in crescita a Cagliari sono soltanto le facoltà di Ingegneria (722 contro i 625 del 2007-2008), Farmacia (221 contro 211 dell’anno scorso) e Scienze (618 contro 596 di un anno fa). In calo tutte le altre facoltà. Ingegneria ha il più alto numero di iscritti al primo anno (1.136, erano 965 l’anno scorso), seguono Economia (1.035) e Scienze (923). Nella tabella dell’Università di Sassari mancano i dati delle facoltà di Nuoro (terzo polo universitario sardo con un migliaio di studenti) e il numero di iscritti include solamente quanti hanno effettuato il pagamento della prima rata delle tasse. Al di là dei numeri e delle preferenze degli studenti, resta fermo per tutti un obiettivo: ribaltare la classifica pubblicata a luglio dal quotidiano Sole 24 ore. L’Università di Cagliari è agli ultimi posti in Italia tra le città capoluogo di regione: quota 49, appena più su di Bari (52) e Palermo (59). Sassari è in quarantasettesima posizione. Tra le varie graduatorie: a Cagliari l’89 per cento degli studenti non riesce a laurearsi nei tempi previsti, il 32 per cento dei docenti è valutato positivamente e l’1 per cento degli iscritti viene da un’altra regione o dall’estero. L’Università di Cagliari non attrae. E le prospettive - considerati i tagli ai fondi annunciati dalla legge 133 - sono cupe. Roberto Coroneo (preside della facoltà di Lettere e Filosofia a Cagliari), assieme ai docenti, ai ricercatori, al personale tecnico-amministrativo e agli stessi studenti ha inviato una lettera alle famiglie: «Voi inviate i vostri figli, spesso con duri sacrifici economici,a continuare gli studi superiori, nella speranza di garantire loro una prospettiva di lavoro qualificato e dignitoso. Ma oggi sentite vacillare la certezza che questo sforzo venga coronato da successo». L’invito: «Discutiamo insieme. Nei prossimi giorni organizzeremo un incontro aperto alle famiglie e a tutte le forze sociali e sindacali».
(p. p.)

3 - L’Unione Sarda
Pagina 18 - Cronaca di Nuoro
In Consiglio l’università del futuro
Comune. Consorzio Satta: attività regolare grazie al commissario degli enti montani
L’opposizione chiede il dibattito in aula sulla Fondazione
Udc e “Città in Comune” chiedono chiarimenti anche sulla biblioteca Satta: la giunta Zidda delibera l’incremento di 20 mila euro.

La Fondazione al posto del consorzio per l’università, lanciata con forza dalla Provincia che conta sul sostegno delle categorie produttive e del sistema bancario, irrompe nell’agenda dei lavori del consiglio comunale. L’assemblea sarà chiamata a esprimersi su un ordine del giorno presentato dai gruppi d’opposizione “Città in Comune” e Udc che chiedono un incontro tecnico-operativo con tutti i soggetti coinvolti, compresi i sindaci del territorio, per decidere sul futuro. La scelta - spiegano Giuseppe Tupponi, Francesco Fadda, Luigi Floris, Paolo Manca, Pierpaolo Saba, Roberto Capelli, Filippo Cambedda e Paolo Manca - è legata alla Fondazione, come propone la Provincia, o ad «altre alternative che rilancino con convinzione l’università nuorese».
I TEMPI Gli otto consiglieri sollecitano il vertice entro un mese. Richiesta condizionata dai tempi della crisi politica in atto in Comune che, se non blocca l’attività della giunta, paralizza però quella del Consiglio. L’assemblea, oltretutto, non ha ancora approvato gli equilibri di bilancio in scadenza il 30 settembre. Il mancato rispetto espone il Comune al rischio del commissariamento. In questo clima l’opposizione chiede impegni chiari su questioni importanti, come l’università e anche il consorzio Satta. Vicende, in qualche modo, collegate su cui la Provincia porta avanti una sua linea. L’amministrazione presieduta da Roberto Deriu, infatti, vorrebbe salvaguardare il consorzio Satta trasformando quello universitario in Fondazione: in questo modo Comune e Provincia rispetterebbero la norma nazionale che vieta di condividere più di un ente. Interpretazione cara alla Provincia, ma diversa da quella contenuta nel parere della Regione che ritiene obbligatorio il consorzio Satta senza esporre, dunque, gli enti proprietari ad alcuna scelta.
CONSORZIO SATTA In una interrogazione congiunta, Udc e “Città in Comune” chiedono «quali siano gli atti e le azioni che sindaco e presidente del Consiglio hanno adottato per tentare di dare continuità amministrativa al consorzio, quali le prospettive programmate e il risultato finale raggiunto». I due gruppi fanno riferimento agli impegni presi durante la seduta consiliare dello scorso maggio con una risoluzione che invitava sindaco e presidente della Provincia a risolvere la questione del “Satta”, rimasto orfano delle Comunità montane del Nuorese e delle Baronie. L’assemblea, pur ridimensionata, però sta andando avanti con regolarità grazie alla presenza del commissario straordinario per la liquidazione degli enti montani. Proprio per questo il consorzio ha potuto approvare gli equilibri di bilancio rispettando la scadenza del 30 settembre. Nel frattempo, una proroga dà tempo fino al 31 dicembre a Comune e Provincia di prendere eventuali decisioni legate alla natura obbligatoria del consorzio, ritenuto tale dalla giunta Deriu. La Provincia manterrebbe l’ente, trasformando quello universitario in Fondazione. Soluzione che finora ha lasciato molto freddi sindaco e giunta comunale. Intanto, l’esecutivo guidato da Mario Zidda ha accolto la richiesta del presidente del consorzio “Satta” Priamo Siotto sull’aggiornamento della quota di partecipazione. Appello rivolto anche alla Provincia perché le quote di entrambi gli enti sono invariate dal 1998. La giunta Deriu non si è ancora pronunciata. Il Comune, invece, ha già disposto un aumento di 20 mila euro.
MARILENA ORUNESU

4 - L’Unione Sarda
Pagina 19 - Cronaca di Cagliari
Rettorato, occupazione-lampo
Università. Si estende la protesta di studenti e docenti contro i tagli agli atenei Assemblee in tutte le facoltà, oggi dibattito a Scienze politiche
Domani gli studenti decideranno se occupare le facoltà o portare la protesta fuori dall’ateneo, organizzando manifestazioni.
Cortei, un’occupazione-lampo del rettorato con l’appello a Mistretta «perché si dimetta in polemica con le decisioni del governo», qualche interruzione e primi tentativi di blocco totale, assemblee in tutte le facoltà.
La protesta degli universitari cagliaritani si fa sempre più incandescente. Ovunque si discute su quale possa diventare la strategia più efficace per dare peso alla mobilitazione contro la Legge 133 e i tagli agli atenei. Ancora non si è raggiunta una decisione comune. Previsto un incontro decisivo domani mattina, alla presenza del rettore.
Pasquale Mistretta, intanto, già ieri, intorno alle 12, ha accolto circa 200 studenti, giunti alla sede del Rettorato di via Università a conclusione di un corteo partito dal Magistero. Un tentativo di occupazione, nemmeno troppo convinto. Motivo: chiedere al Magnifico di prendere una posizione ufficiale sulla protesta. In particolare, i giovani hanno suggerito due possibili vie: il blocco delle lezioni e la rassegnazione delle sue dimissioni.
Sull’argomento il rettore è stato chiaro. «Non possiamo interrompere la didattica». E inoltre. «Questa legge non piace a nessuno ma dimettermi non servirebbe a conseguire alcun obiettivo».
Ultimato l’incontro, gli studenti sono tornati a Sa Duchessa, diventato ormai il centro della protesta. È qui che gli studenti di tutte le facoltà arrivano per confrontarsi sul da farsi, anche se ieri pomeriggio si è radunata un’assemblea pure nella cittadella universitaria di Monserrato. Da ogni parte si discute a lungo su quale strada intraprendere. Principalmente: occupare le facoltà o portare la protesta fuori dall’ateneo, organizzando manifestazioni, blocco del traffico e quant’altro possa servire per stimolare l’opinione pubblica.
Di questo si parlerà domani mattina, alle 9.30, nell’aula magna del corpo aggiunto del Magistero, alla presenza di studenti, ricercatori, docenti e il rettore. All’ordine del giorno: blocco della didattica, lezioni in piazza, corteo del 30 ottobre e altre manifestazioni. «Decideremo insieme cosa fare», spiega Roberto Coroneo, preside della facoltà di Lettere e Filosofia. «Vogliamo creare un contatto col mondo esterno all’università, così che tutti sappiano cosa sta succedendo. Ma allo stesso tempo non possiamo far mancare la didattica. Potrebbe però esser valutata una sospensione limitata delle lezioni. Non vogliamo penalizzare gli studenti. Il semestre non salterà. Potrebbe al limite subire un ritardo».
Intanto, però, ieri sera, tra le 16 e le 18, un gruppo di iscritti in Psicologia ha di fatto interrotto lo svolgimento di alcune lezioni, entrando nelle aule per spiegare ai propri colleghi le ragioni della protesta e sollecitando una partecipazione attiva alla mobilitazione. Occupata anche un’aula, utilizzata per un’assemblea permanente, attiva anche oggi dalle 8 alle 20. Sempre stamattina, alle 10, raduno per gli studenti di Scienze politiche, nell’Istituto ciechi.
STEFANO CORTIS

Pagina 19 - Cronaca di Cagliari
Il rettore Mistretta: «Niente dimissioni» l’incontro
«Questa legge non piace a nessuno ma dimettermi non servirebbe a conseguire alcun obiettivo e inoltre non possiamo interrompere la didattica». Lo ha detto il rettore Pasquale Mistretta incontrando ieri mattina una rappresentanza di studenti che hanno pacificamente occupato il rettorato. Ottenuto l’incontro, gli studenti sono tornati nelle loro facoltà.

5 - L’Unione Sarda
Pagina 15 - Economia
Orientamento in 80 ore
La Direzione Orientamento e comunicazione dell’Università di Cagliari ha organizzato un corso di formazione per neolaureati di 80 ore, denominato “Dalla laurea al lavoro: le competenze per competere”, rivolto a laureati in materie umanistiche ed economico-giuridiche, ma aperto anche ai laureati in discipline scientifiche. Il corso, dedicato al professore Pietro Rutelli, è stato organizzato in collaborazione con i professori Giuseppe Melis di Economia e Marcello Nonnis di Psicologia. Si svolgerà per quattro settimane (31 ottobre - 26 novembre 2008), dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19. Iscrizioni entro martedì 28 ottobre prossimo. Il bando e il modulo di domanda sono reperibili nel sito internet http://www.unica.it/pub/19/show.jsp?id=3115&iso=322&is=19. Informazioni al Centro orientamento di Ateneo, via Ospedale 121, Cagliari, tel. 070.6758771. Responsabile del procedimento è il dott. Luigi Sotgiu, tel. 070.6758401, e-mail fsotgiu@amm.unica.it .

6 - L’Unione Sarda
Pagina 15 - Economia
Cagliari, assegni di ricerca per diciassette laureati
Una selezione dell’Università

La selezione (per titoli e colloquio) per l’attribuzione di diciassette assegni di ricerca, indetta dall’Università di Cagliari, è aperta a tutti i residenti nella Ue. Anche se è indispensabile la conoscenza della lingua italiana. Nello specifico si tratta di: un assegno per scienze matematiche, uno per scienze fisiche, uno per scienze chimiche, uno per scienze della terra, tre per scienze biologiche, due per ingegneria civile e architettura, tre per ingegneria industriale e dell’informazione, due per scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, due per scienze giuridiche e uno per scienze politiche e sociali. Per partecipare alla selezione i concorrenti devono avere una laurea specialistica o magistrale oppure il diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento didattico (a seconda dell’assegno per cui si concorre) conseguiti da almeno due anni e accompagnati da un curriculum scientifico professionale comprovato da pubblicazioni, diplomi di specializzazione, attestati di frequenza a corsi di perfezionamento post-lauream, ottenuti in Italia o all’estero o da altri titoli; titolo di dottore di ricerca (solo per gli assegni per i quali è espressamente richiesto). L’importo annuale di ciascun assegno, della durata di due anni, è di 16.138 euro, al netto degli oneri a carico dell’amministrazione.
Le domande di ammissione, redatte su carta semplice, dovranno pervenire al Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Cagliari, Settore concorsi tecnici, amministrativi e assimilati, via Università 40, 09124 Cagliari, entro le 13 di giovedì 23 ottobre. Le date e le sedi di svolgimento dei colloqui saranno comunicate ai candidati lunedì 27 ottobre con un avviso che sarà affisso all’Albo ufficiale dell’Ateneo e nel sito internet dell’Università di Cagliari sezione concorsi. Il bando è disponibile nel sito internet dell’Università all’indirizzo www.unica.it/~concorsi/index.php?page=assegni.
(al. co.)

7 - L’Unione Sarda
Pagina 10 - Cronaca Italiana
«No alla riforma Gelmini»
È rivolta da Trieste in giù
Scuola. Il ministro attacca la sinistra: dite bugie
ROMA Da Trieste a Palermo la settimana scolastica si riapre all’insegna delle contestazioni contro i provvedimenti del ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Dopo le imponenti manifestazioni di venerdì scorso, con il grande corteo di Cobas a Roma, ieri la protesta si è distribuita su tutto il territorio, anche se ha avuto il suo epicentro a Palermo, dove il ministro era atteso per un incontro pubblico a Palazzo Steri, sede del rettorato dell’Università. Nel capoluogo siciliano 15 mila studenti sono scesi in piazza insieme a ricercatori e personale amministrativo dell’Università. Gli studenti universitari sono usciti dalla cittadella di viale delle Scienze per manifestare davanti alla città il loro dissenso alla riforma. Partiti dalla facoltà di Lettere e Filosofia dove da giorni è in atto l’assemblea permanente, i manifestanti hanno sfilato per le strade portando in spalla una bara nera di cartone fino al rettorato, dove era in corso un convegno al quale avrebbe dovuto partecipare anche il ministro, alla fine assente per impegni istituzionali a Ginevra. Contro le proteste la Gelmini non si scompone, anzi attacca, accusando l’opposizione di diffondere per il Paese, per quanto riguarda la riforma della scuola, solo bugie e falsità. «Ma le bugie hanno le gambe corte - ha affermato il ministro - e tra qualche mese, quando si vedrà come stanno le cose, tutte quelle falsità si ritorceranno contro chi le ha dette». Il ministro ha parlato con veemenza e convinzione della sua riforma in una scuola brianzola, a Carate Brianza (Milano), dove si sono riuniti dirigenti scolastici di istituti brianzoli. Ad attenderla una trentina di contestatori al grido di «Bocciata, bocciata».

8 - L’Unione Sarda
Pagina 20 - Cronaca di Cagliari
Nuovi ritrovamenti archeologici Sant’Elia
Saranno presentati oggi alle ore 11, al Lazzaretto di Sant’Elia, i più recenti ritrovamenti effettuati nel corso delle indagini archeologiche avviate nello scorso mese di aprile dal Comune, dal Dipartimento di scienze archeologiche e storico artistiche dell’Università e dalla Soprintendenza archeologica per la Sardegna nell’area di Capo Sant’Elia.

9 - L’Unione Sarda
Pagina 18 - Cronaca di Cagliari
Università, corsi per stranieri
Il Centro Linguistico di Ateneo organizza un corso di italiano per stranieri (principianti) che inizierà il 12 novembre. Scadenza delle iscrizioni: 25 ottobre Per informazioni 070/6757392-7396-7397.

 

10 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Verso il blocco dei corsi
UNIVERSITA’ - Domani assemblea con studenti, docenti e precari
CAGLIARI. Sale il livello della protesta dell’università di Cagliari dove gli studenti sono mobilitati contro la Legge 133 e i paventati tagli agli atenei. Ieri, in tarda mattinata, intorno alle 14, circa 200 studenti hanno protestato spontaneamente sfilando fino alla sede del Rettorato, in via Università. Gli universitari sono stati ricevuti dal rettore Pasquale Mistretta, il quale è stato sollecitato a prendere posizione ufficialmente sulla protesta. Dopo la replica del rettore, che secondo gli studenti, ha in sostanza rigettato la proposta appellandosi al suo ruolo istituzionale, la manifestazione spontanea si è sciolta. Nei giorni scorsi in un editoriale sul giornale universitario il rettore aveva elencato i problemi che sarebbero seguiti ai tagli voluti dal governo. Prosegue intanto l’assemblea permanente nella sede di Magistero, dove gli universitari stanno discutendo anche sulla possibilità di occupare oggi la facoltà. Per domani alle 9.30 nell’aula Magna del Corpo Aggiunto, è prevista, inoltre, un’assemblea della facoltà di Lettere e Filosofia cui sono invitati anche ricercatori e docenti per discutere sulle modalità di prosecuzione dello stato di agitazione con l’ipotesi ventilata di un blocco della didattica.

11 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Scuola, dalla Regione assegni di merito ai maturati 2008 con voto non inferiore a 80/100
Il bando sarà pubblicato oggi, da 3mila a 6mila euro

CAGLIARI. Sarà pubblicato oggi il bando per la concessione di assegni di merito ai maturati dell’anno scolastico 2007/08 con una votazione non inferiore a 80/100. I giovani che vogliono proseguire gli studi e laurearsi - è detto in una nota dell’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione - adesso hanno una ragione in più. La Regione premia il merito concedendo un assegno di 3.000 euro per ogni studente in sede e 6.000 euro per ogni studente fuori sede. L’atteso provvedimento segue il bando già indirizzato agli studenti universitari cui hanno risposto in oltre diecimila. L’intervento incentiva le immatricolazioni e l’alto rendimento universitario, in particolare gli studi in ambito tecnico-scientifico, nell’intento di generare figure professionali adeguate agli odierni fabbisogni di competenze, relativi soprattutto al settore dell’Itc. Una prima graduatoria, finalizzata al pagamento del 40% dell’assegno di merito, verrà predisposta sulla base dei seguenti parametri: votazione conseguita con il diploma (da 80/100 a 100/100 e lode); curriculum studiorum, in relazione alla durata legale del corso e al tempo effettivamente impiegato per l’acquisizione del titolo, con riferimento all’anno scolastico di prima iscrizione della Scuola secondaria di II grado. Gli iscritti a facoltà scientifiche avranno precedenza assoluta sugli studenti iscritti ad altre facoltà.

12 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Cerimonia all’Università. Medaglie per i 50 anni di professione
Ieri il giuramento dei giovani medici
SASSARI. “Approcciarsi alla professione medica con umiltà e senso di dedizione”. Così il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari Agostino Sussarello, si è rivolto ai neo laureati in medicina e odontoiatria, che ieri pomeriggio hanno gremito l’aula magna dell’ateneo sassarese. Questa volta non per sostenere un esame, ma per prestare e sottoscrivere il giuramento deontologico, il «Giuramento di Ippocrate».
Sono tante le ragioni che inducono i medici non solo a custodire lo spirito “ippocratico”, ma a conservare la memoria del fondatore della loro disciplina. Qualcosa, dopotutto, vorrà pur dire se, alla vertiginosa distanza di 2400 anni da quando fu scritto, il giuramento di Ippocrate, quale documento fondativo dell’etica medica, è ancora valido quando si parla di principi e di responsabilità del medico.
«Perchè la medicina non è un mestiere qualunque, ma una professione delicata e carica di responsabilità - ha detto il rettore Alessandro Maida durante la cerimonia -. Ciò che si chiede al medico non è una competenza tecnica, ma bensì una serie di valutazioni globali sul paziente».
«Le scelte di ciascun medico, e mi riferisco in particolare a voi che state iniziando ora la carriera medica, devono essere mosse dall’unico intento di tutelare il bene del paziente, a prescindere dalla razza o dall’estrazione sociale”, ha detto Sussarellu.
Lo sanno bene i decani della medicina sassarese, che, in occasione della 53º Giornata del Medico, hanno festeggiato, accanto ai giovani colleghi che hanno prestato giuramento, le nozze d’oro con la professione medica. Una sorta di staffetta fra due generazioni distanti anagraficamente, ma accomunate dallo stesso spirito di abnegazione e dedizione verso il prossimo. A ricevere la medaglia per il traguardo di cinquant’anni di carriera nel campo medico, i dottori Salvatore Canu, Antonio Dettori, Giovanni Battista Murineddu, Salvatore Petretto, Paolino Pintus, Giovanni Scarpa e Giovanni Battista Vedele. Impeccabili in abito scuro, con i capelli bianchi, ma con lo stesso spirito che ha caratterizzato le loro carriere negli anni di lavoro.
Al termine della cerimonia si è parlato inoltre di come la presenza massiccia di donne medico, sia un fenomeno in continua crescita. Una vera e propria inversione rispetto al passato anche recente. La «curva» nelle iscrizioni all’ordine professionale, nella provincia di Sassari, rileva una percentuale del 70 per cento di donne iscritte all’albo, contro il 30 per cento degli uomini. Quasi una rivoluzione che giusto lo scorso fine settimana è stata argomento di un convegno dedicato proprio «alle donne nella salute».
Daria Pinna

13 - La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Attualità
Lezioni di fisica in piazza
Professori e studenti davanti a Montecitorio: no ai tagli Le Università perderanno 1,5 miliardi di euro in cinque anni

ROMA. Due lavagne in piazza Montecitorio si sono riempite di formule in un silenzio carico di preoccupazione e nel quale la voce del professore di meccanica relativistica spiccava senza fatica e senza l’aiuto di microfoni. Sono cominciate così, ieri mattina a Roma, le lezioni che docenti e studenti del dipartimento di Fisica dell’università di Roma La Sapienza hanno organizzato nelle piazze da ieri fino a venerdì.
Dopo Montecitorio sarà la volta di piazza del Campidoglio e piazza Navona. Sono lezioni di protesta contro la legge 133 che - dicono ricercatori e studenti - taglia i finanziamenti pubblici all’università, riduce il turnover, apre la strada alle università-fondazioni e sospende le scuole di specializzazione per la formazione dei docenti. «Adotta uno studente italiano», c’è scritto in italiano e in inglese sul cartello che Daniele, 22 anni, ha appeso al collo. «Chiedere aiuto all’estero - dice lo studente di fisica - è l’unica nostra possibilità di concludere qualcosa». A fianco della scritta, il disegno di un cervello pronto a partire con tanto di valigia. E’ in agguato, insomma, il rischio che, dopo la cosiddetta fuga dei cervelli, l’Italia assista alla fuga degli studenti universitari.
D’altro canto basta confrontare le cifre: l’Italia è ultima fra i Paesi industrializzati per spesa annuale per studente (8.026 euro contro 24.370 degli Usa, 13.506 di Gran Bretagna e 10.995 della Francia). Cartelli simili a quello di Daniele spuntano fra gli studenti seduti a terra ad ascoltare la lezione di Omar Benhar. La prima scritta ad essere tracciata sulla lavagna indica i riferimenti dell’ultimo numero della rivista Nature, nel quale due articoli criticano duramente la situazione della ricerca italiana: «Sono tempi di tenebre e rabbia per gli scienziati italiani, che si trovano a confrontarsi con un governo che sta ponendo in essere una filosofia di tagli alle spese...», legge il professore. Poi comincia la lezione. I tagli al Fondo per il funzionamento ordinario delle università (Ffo) previsti dalla legge 133 dal 2009 al 2013 sono progressivi: 63,5 milioni nel 2009, 190 nel 2010, 316 nel 2011, 417 per il 2012 e 455 per il 2013: complessivamente per l’università ci saranno 1.500 milioni in meno per il 2013. «L’università italiana si troverà ad avere sempre meno fondi e meno persone», rileva uno dei promotori dell’iniziativa, il fisico Carlo Cosmelli. Le conseguenze, aggiunge, saranno meno servizi per gli studenti, meno infrastrutture, peggioramento della qualità della didattica e riduzione dell’attività di ricerca.

14 - La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Attualità
Dilaga la protesta, migliaia in corteo
Occupazioni, autogestioni e assemblee contro la riforma Gelmini
Bruciato in piazza a Milano un testo della legge. I rettori dalla parte degli studenti E si mobilita anche Forza Nuova (destra)
ROMA. Non conosce tregua la protesta contro le «riforme» del ministro Gelmini. Anche ieri migliaia di studenti liceali e universitari sono scesi in piazza in tutta Italia e per i prossimi giorni, in concomitanza con la discussione in Parlamento del decreto 137 (che introduce il maestro unico), sono annunciate occupazioni, autogestioni e assemblee.
«Il 23 ottobre - promette la Rete degli studenti - occuperemo le entrate delle scuole per sbarrare la strada alla riforma e ai tagli». Sulla stessa linea l’Unione degli studenti che, al grido di «provate a fermarci», intende bloccare le scuole di tutta Italia.
Intanto ieri una copia del decreto Gelmini è stata bruciata davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove oltre 200 studenti delle superiori hanno dato vita a un sit-in. A Livorno almeno 8 mila studenti hanno partecipato a una manifestazione che ha attraversato le vie del centro e a Pistoia altri 2 mila hanno sfilato sventolando cartelli con gli slogan «Noi la crisi non la paghiamo» e «Gelmini cambia lavoro». Nuove scuole sono state occupate invece a Roma, Trieste, Imperia e a Prato dove un preside ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Contestazioni anche a Napoli dove gli alunni del liceo Genovesi, dopo aver tentato un’occupazione, hanno indetto un’assemblea pubblica in piazza.
Accolta al grido di «bocciata, bocciata» in una scuola di Carate Brianza, il ministro Mariastella Gelmini sostiene che «la mia riforma non ha niente a che vedere con l’università». Ciò nonostante ieri (mentre un gruppo di rettori lanciava al governo la proposta di «tagliare meno negli atenei dove si spende meglio») è stata una nuova giornata di mobilitazioni anche negli atenei di molte regioni. Alcune migliaia di universitari (15 mila secondo gli organizzatori) hanno sfilato a Palermo portando a spalla una bara di cartone e il rettore Giuseppe Silvestri, annunciando per oggi l’oscuramento del sito dell’Università e il blocco della didattica, si è schierato con gli studenti.
Dal canto suo il preside della Facoltà di Scienze di Trieste, Rinaldo Rui, ha tenuto una lezione di fisica in piazza. Lezioni «open air» anche a Genova per gli studenti del corso di Storia della Russia e a Torino dove per oggi il movimento No Gelmini ha in programma la notte bianca. Mentre l’astrofisica Margherita Hack terrà una lezione domani in piazza della Signoria a Firenze. Oltre un migliaio di studenti dell’università di Padova ha poi «festeggiato» con un corteo la sospensione della didattica in tutte le facoltà decisa ieri dal Senato accademico per giovedì dalle 10 alle 13. Una cinquantina di studenti ha invece occupato simbolicamente il Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona. E se a Catania è stata occupata l’aula magna di Scienze politiche, sale il livello della protesta anche a Cagliari dove circa 200 studenti hanno manifestato davanti al Rettorato. Ma l’offensiva anti-Gelmini non arriva solo da sinistra. Se, infatti, Azione studentesca continua a definire i ragazzi che scendono in piazza una «minoranza organizzata, figlia di una certa logica di sindacato», intanto anche gli studenti legati a Forza Nuova hanno annunciato la loro partecipazione agli scioperi e alle proteste.
(m.v.) 


 

15 - Giornale di Sardegna
Pagina 26 – Grande Cagliari
In marcia fino al Rettorato oggi la protesta continua
Incontro pacifico con Mistretta:«I conti sono in ordine, per quest’anno non corriamo rischi»
Università. Sa Duchessa cuore della protesta contro la riforma Gelmini-Tremonti
Lettere e Psicologia in assemblea permanente. Niente occupazione, almeno per ora. La decisione alla fine di una giornata trascorsa a protestare in centro e dentro le facoltà, culminata con il blitz in Rettorato per un faccia a faccia con il magnifico Pasquale Mistretta che ha rischiato di trovarsi con il palazzo circondato dagli studenti in lotta. Prosegue l’agitazione del mondo universitario contro la riforma voluta dalla Gelmini e da Giulio Tremonti. Pesanti tagli ai finanziamenti e trasformazione degli Atenei in fondazioni private. Con l’incubo (per gli studenti) di aumenti indiscriminati di tasse e pesanti condizionamenti dei programmi.
Dopo l’assemblea di venerdì, ieri il bis alle 10,30 nella facoltà di Lettere, poi il corteo. Obiettivo: l’occupazione del Rettorato. Il corteo si dirige verso la facoltà di Ingegneria: gli studenti entrano nelle aule, bloccano le lezioni e convincono i loro colleghi ad aggregarsi. Dopodiché, un secondo blitz al palazzo delle Scienze di via Anfiteatro e poi l’arrivo in via Università, pro-prio sotto le finestre Rettore. quattrocento studenti affollano l’Aula magna ricevuti da Mistretta che prende il microfono e dice la sua. Anche grazie ai vostri sforzi economici di due anni fa, oggi l’Università di Cagliari ha il bilancio in pareggio - assicura - e quindi l’attività di quest’anno, i corsi ed il personale non sono assolutamente in discussione. Per il resto non posso certo nascondermi. Sono concreti i dubbi per il futuro. Infatti gli studenti non occupano. Lasciano il Rettorato verso le 15 per tornare nuovamente in Lettere. In serata la decisone. Siamo in assemblea permanente - spiegano Luca Loi, Silvia Loi, Elisa Casula e Ines Desogus, a capo del gruppo “Psicologicamente” - e abbiamo sostituito l’attività didattica con lezioni di carattere informativo sulla riforma. Stiamo comunque valutando l’ipotesi di occupare la facoltà. L’assemblea permanente è un punto di aggregazione importante, spiega Roberto Coroneo, preside di Lettere, che qualifica l’azione comune di studenti e docenti, sempre più decisi verso il coordinamento. Ci saranno momenti di discussione e di approfondimento. Tuttavia non faremo mancare nulla nell’arco del semestre e gli esami si svolgeranno regolarmente. Le lezioni, annuncia riferendosi alla didattica si terranno in piazza. Se ne discute oggi alle 9, 30 nell’Aula magna di Lettere.

16 - Giornale di Sardegna
Pagina 26 – Grande Cagliari
La Regione incentiva aspiranti universitari
Diritto allo studio

Sarà pubblicato oggi il bando per la concessione di assegni di merito ai maturati dell’anno scolastico 2007-08 con una votazione non inferiore a 80-100. I giovani che vogliono proseguire gli studi e laurearsi – fa sapere l’assessorato regionale della Pubblica Istruzione - adesso hanno una ragione in più. La Regione premia il merito concedendo un assegno di 3.000 euro per ogni studente in sede e 6.000 euro per ogni studente fuori sede.

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