Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 October 2008
Rassegna quotidiani locali

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Cittadella. Ieri assemblea di studenti e ricercatori sulla legge 138
«No alla riforma, così muoiono le università»
 
«No alla riforma». A dirlo sono stati i ricercatori e gli studenti della facoltà di scienze, riuniti ieri in assemblea alla Cittadella universitaria: in discussione, la legge 138 che prevede una piccola rivoluzione per gli atenei italiani. La trasformazione in fondazioni, ad esempio. «Ma la Cultura, a nostro avviso, non può essere regalata a privati senza nessun criterio di protezione e di salvaguardia di alcuni valori fondamentali», spiega Guido Mula, del Coordinamento dei ricercatori universitari di Cagliari. «Lei si immagina cosa succederebbe se qualcuno decidesse quale storia deve essere insegnata?».
La legge prevede anche che la sostituzione dei pensionamenti nei prossimi anni sia limitata al 20 per cento. Un turn over basso. «L’azione governativa viene giustificata con il fatto che abbiamo un rapporto tra gli assegni fissi e fondo di finanziamento ordinario troppo elevato, del 90 per cento e oltre. Abbiamo, sempre secondo il governo, troppi docenti». L’Italia spende, in percentuale sul Prodotto interno lordo, meno dell’1,1 per cento in ricerca e sviluppo. «La media Europea è all’1,8, gli Usa al 2,7, il Giappone al 3,3. E la produttività delle università italiane è ancora molto alta, specie se confrontata con il livello di finanziamento». ( m.r. ) 
2 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 45
Arte
Il mondo di Nivola, studiosi a Palazzo Regio
 
Prende il via domani alle 17,30, nella sala consiliare di Palazzo Regio, con cadenza settimanale, il ciclo di conferenze promosso dalla Provincia di Cagliari, con l’organizzazione di Ilisso e Fondazione Nivola, pensato per approfondire e diffondere argomenti e riflessioni intorno alla figura di Costantino Nivola, versatile protagonista di esperienze artistiche multiformi e diversificate.
Gli incontri sono tenuti da docenti universitari e storici dell’arte e spaziano dall’analisi dei contesti storici, sociali e culturali in cui l’artista ha operato, alla riflessione sulla complessità delle scelte stilistico espressive e quindi all’indagine sui rapporti intessuti con i protagonisti delle più importanti correnti artistiche americane del secondo dopoguerra. Il ciclo di conferenze si aprirà con l’intervento di Carlo Pirovano, curatore scientifico. Seguiranno la relazione della storica dell’arte Simona Campus, incentrata sull’analisi delle creazioni artistiche nivoliane nello spazio pubblico, e l’intervento di Giuliana Altea, docente di storia dell’arte contemporanea a Sassari, che affronterà il problema dei rapporti di Nivola con la nuova versione del modernismo europeo e americano. L’ultimo appuntamento sarà un incontro a due voci tenuto da Marisa Volpi, professore emerito di storia dell’arte contemporanea alla Sapienza di Roma, e da Maria Luisa Frongia, professore ordinario di storia dell’arte contemporanea dell’Università di Cagliari, che ricostruiranno le vicende umane e artistiche di Nivola attraverso gli studi e l’esperienza della conoscenza diretta dell’artista. L’ingresso è gratuito.
Intanto, la mostra antologica dedicata a Costantino Nivola, ospitata nelle sale del Palazzo Regio di Cagliari, è stata prorogata fino all’11 gennaio 2009. 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cagliari
Da uno studio consegnato alla Provincia dati sconfortanti sulle ammissioni all’Università 
Materie scientifiche, ostacolo insormontabile 
Pochissimi studenti riescono a superare i test di ingresso per l’iscrizione alle facoltà 
 
 CARBONIA. «Tutti giù per terra». Non è il finale di una nota filastrocca ma l’analisi dei risultati dei test per l’accesso degli studenti del Sulcis Iglesiente ai corsi di laurea a numero programmato negli atenei sardi. L’accesso, tra le altre, alle facoltà di medicina e chirurgia, veterinaria, fisioterapia, assistenza sanitaria, tecniche di radiologia, odontoiatria, biologia, ostetricia, igiene dentale, scienze motorie, farmacia, tecniche di laboratorio biomediche, chimica e tecnologia farmaceutiche è legato al superamento di test che si basano su conoscenze di matematica, fisica e altre materie scientifiche.
 Da due anni l’assessorato provinciale alle politiche sociali, con la collaborazione del Cral di Carbonia, e dell’istituto tecnico “G.M Angioy” ha organizzato un corso di preparazione per facilitare l’accesso alle varie facoltà universitarie.
 I risultati conseguiti dagli studenti degli istituti superiori di Iglesias, Carbonia e Sant’Antioco sono decisamente scoraggianti.
 Lo si legge dalla relazione che i due docenti Stefania Bianco (matematica e fisica) e Giovanni Milia (biologia e chimica) hanno inviato a Pietro Gibillini, (Cral) all’assessore provinciale, Tiziana Frongia e all’assessore alla pubblica istruzione del comune di Carbonia, Maura Saddi, dove emerge il preoccupante flop di un esercito di studenti partiti alla volta di Cagliari e Sassari con velleità importanti ma che, a conti fatti, sono tornati a casa, con una solenne bocciatura.
 Anche con il sostegno delle 52 ore di corso i 31 giovani che hanno seguito le lezioni hanno avuto risultati poco apprezzabili e solo un’esigua parte ha superato i test.
 Più precisamente: uno in medicina, 2 in veterinaria, 2 in scienze motorie, 3 in farmacia, 2 in infermieristica, 2 in CTF, 2 un fisioterapia, 1 in biologia e 1 in tecniche di radiologia.
 C’è da precisare che alcuni di questi giovani hanno superato più selezioni e quindi il numero delle iscrizioni è destinato comunque a ridursi.
 «Una prima analisi di questo fenomeno ci porta a individuare diverse cause alla base dei risultati così infelici - sostengono Stefania Bianco e Giovanni Milia - tra queste l’esiguità dei posti disponibili nell’università di Cagliari rispetto al numero dei partecipanti alle prove. Sono stati ben 1153 gli studenti che hanno partecipato ai test di medicina per soli 165 posti disponibili; in ostetrica si sono presentati in 392 per consentire l’accesso a 20 giovani un esercito di 600 studenti, in radiologia per soli 20 posti a disposizione».
 Se quelli che hanno frequentato il corso non hanno conseguito i risultati sperati c’è da rimarcare che anche per gli altri le cose non sono andate meglio. Gli studenti di Carbonia, Iglesias e Sant’Antioco, per scendere nei dettagli, hanno conseguito risultati fortemente negativi a testimonianza dello scarso livello di preparazione».
 In sintesi, ecco i dati riferiti a medicina. Liceo scientifico “Amaldi” di Carbonia: 10 partecipanti, nessun ammesso; liceo Classico “Gramsci” di Carbonia su 16 partecipanti 2 ammessi: liceo Scienze Sociali “Baudi di Vesme” di Iglesias: 8 partecipanti, nessun ammesso; liceo scientifico “Lussu” di Sant’Antioco 18 partecipanti e solo una ammissione; liceo “G. Asproni” Iglesias, 19 partecipanti 3 ammessi ed infine dall’istituto tecnico Angioy e tecnico minerario Iglesias, rispettivamente con 3 e 4 partecipanti, nessuno ha superato gli esami di ammissione.
 «Si evidenzia - ammettono Stefania Bianco e Giovanni Milia - un’altra amara constatazione: le facoltà di medicina di Sassari e Cagliari sta diventando terra di conquista per gli studenti del continente che, dopo la laurea, abbandonano l’isola proponendo un impoverendo della classe medica sarda». Ma il dato sulle ammissioni a medicina si può riproporre, anche con maggiore nettezza per altre facoltà, come fisica o matematica.
 La provincia, pur avendo corsi di laurea breve in scienze dei materiali apprezzati anche nella penisola, paga come le altre aree dell’isola, per il livello globalmente sempre più basso di apprendimento dei ragazzi che concludono le superiori.
 I dati peggiori sono quelli legati alle materie scientifiche.
 Un elemento di preoccupazione notevole perché il cuore delle future attività produttive di una regione si basa sulle conoscenza delle sue giovani generazioni, soprattutto nelle materie scientifiche.
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Gallura
Santo Stefano, gli studenti di Harvard studiano la riconversione dell’isola 
ANDREA NIEDDU 
 
 LA MADDALENA. E’ in corso di svolgimento il master, fortemente voluto dal Comune, dalla Regione e dall’architetto Stefano Boeri, che hanno coinvolto lantico Harvard College, che organizza corsi per laureandi e laureande per il conseguimento di un diploma di Bachelor of Arts (Ba). I 37 studenti sono arrivati alla Maddalena per studiare la storia dell’isola di Santo Stefano, ex base americana, e individuare le prospettive di riconversione turistica.
 «Credo che sia giusto - ha detto l’assessore Belli - che i giovani studiosi si impegnino in un lavoro simile. Chi viene qui con esperienze e motivazioni diverse, vede tutto con occhio diverso dal nostro e dunque può prosurre idee che oggi a noi sfuggono».
 I ragazzi termineranno tutta l’operazione sabato, poi ci sarà la presentazione pubblica dei loro progetti dai quali si potrà capire con quale filosofia sono nati e le linee architettoniche che loro tracceranno. Presenteranno delle schede illustrative per far capire il tutto, in modo che si potrà avere l’idea di quanto si potrebbe sviluppare in quell’isola. A giudizio di Belli, il master potrà dare una visione di quello che l’isola deve avere per essere riconvertita, «perché la città e l’arcipelago si stanno tuffando senza paracadute in uno sviluppo turistico e quindi credo che Santo Stefano possa svolgere un ruolo importante».
 Non da meno il giudizio dell’architetto Stefano Boeri che già sabato potrà avere nuove idee sulla possinbilità di trasformazione dell’ex base dei sommergibili nucleari. Il gruppo di studenti della piu importante e qualificata università americana viene a ragionare insieme agli studenti sardi sul futuro dell’isola. «Questo è un segno straordinario di cooperazione ed è un modo di dire di come oggi il mondo può usare la globalizzazione in modo positivo. Trovo emozionante il fatto che dei giovani americani si propongano, non più come soldati, ma come studiosi e anche come turisti per studiare l’arcipelago del La Maddalena».
 Gli studenti ieri hanno potuto ascoltare il sindaco Angelo Comiti, l’ex sindaco Pasqualino Serra, l’assessore Pier Franco Zanchetta, ma anche uno studioso della storia americana come Salvatore Sanna. «Gli stessi giovani - prosegue l’architetto Boeri - ora stanno raccogliendo suggestioni e proposte per costruire un’idea cosa ne esce fuori. Siamo stati sull’isola di Santo Stefano per renderci conto della situazione».
 Il lavoro non terminerà qui, gli studenti torneranno a casa, in America, e continueranno a lavorare nei prossimi tre mesi in modo assiduo su questo tema.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
POZZOMAGGIORE 
In un archivio le tesi di laurea dal 1900 ai giorni nostri 
 
POZZOMAGGIORE. L’amministrazione comunale fra le numerose iniziative ha voluto inserire anche la creazione di un archivio un po’ particolare nel quale sono catalogate e raccolte tutte le tesi di laurea discusse dagli studenti di Pozzomaggiore dal 1900 ad oggi. La ricerca è stata affidata ad Antonello Solinas e Lucia Sechi che, con grande impegno e professionalità, hanno reso possibile l’idea e realizzato un progetto che rappresenta un ulteriore arricchimento culturale per la comunità. Il compito dei ricercatori è stato facilitato dall’adesione di tanti giovani laureati che hanno messo a disposizione la documentazione in loro possesso, mentre è stato ben più difficile il percorso a ritroso per il recupero, la catalogazione e il commento, ricco d’aneddoti e particolari, alle tesi più lontane nel tempo. All’inaugurazione dell’archivio sono intervenuti numerosi cittadini e dopo il saluto del sindaco, Tonino Pischedda, è intervenuto l’assessore alla Cultura Giorgia Pinna, il giornalista Tonino Oppes, Giancarlo Pinna Parpaglia, Antonio Pinna e Gianni Piu. Nel suo intervento il sindaco ha invitato i giovani studenti a donare la propria tesi di laurea all’archivio, che ne conserverà la memoria storica. Per incoraggiare la crescita culturale del paese l’amministrazione ha inoltre deciso di sostenere finanziariamente i giovani studenti con l’istituzione di un bando per la concessione di borse di studio a favore dei residenti particolarmente meritevoli. Borsa di studio che si aggiunge a quella già istituita, nel 1981, dalle sorelle Castagna Cossu. (e.m.)
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Gli universitari uniti contro i tagli 
Lunedì il sindacato dei docenti ha organizzato un’assemblea
Gli studenti temono un blocco dell’attività didattica 
MICHELE SPANU 
 
 SASSARI. Nell’Università turritana l’avvio dell’anno accademico non è affatto sereno: a turbare gli animi di studenti e docenti ci sono i tagli causati dalla manovra finanziaria. Lunedì mattina un’assemblea nell’aula magna della sede centrale ha permesso ai rappresentanti sindacali di spiegare le difficoltà e preparare le contromosse.
 Il boccone più difficile da mandare giù è il taglio di 500 milioni di euro nel triennio dal 2009 al 2011. Ma gli effetti non riguarderanno soltanto i bilanci: secondo una stima del quotidiano il Sole 24 ore, l’anno prossimo gli atenei italiani potranno assumere soltanto l’8% dei posti banditi per la cattedra di docente. La finanziaria, infatti, prevede una limitazione del turn-over, cioé dell’ingresso di nuovo personale; una barriera che impedirà alla maggior parte dei vincitori di un concorso di prendere effettivamente possesso della cattedra per la quale hanno dedicato anni di studio e di ricerca, spesso a loro spese.
 All’incontro di lunedì, organizzato dai rappresentanti sindacali dei docenti Ciriaco Carru e Manlio Fadda, è intervenuto anche il magnifico rettore Alessandro Maida, che si è fatto portavoce della presa di posizione della Crui (Conferenza dei rettori dell’Università italiane». Maida, inoltre, si è detto fiducioso in un cambio di direzione del governo e ha rassicurato gli studenti dell’ateneo: «I tagli non porteranno ad un incremento delle tasse universitarie».
 Tra le preoccupazioni del professor Carru, docente della facoltà di Medicina e Chirurgia, c’è la poca informazione sul tema da parte degli studenti sassaresi: «Nei prossimi giorni - ha detto Carru - promuoveremo assemblee per spiegare agli studenti e ai colleghi la gravità della situazione. Molti di loro, purtroppo, ignorano la portata dei tagli e preferiscono continuare l’attività come se nulla fosse; la scarsa partecipazione all’incontro di lunedì lo dimostra chiaramente». I gesti di protesta dei docenti universitari non sono ancora stati definiti a livello sindacale: c’è chi pensa ad una manifestazione nazionale assieme agli studenti, ma anche chi ha scelto spontanemanente di ritardare l’inizio delle lezioni per rallentare l’attività didattica. Pertanto non si escludono blocchi delle sessioni d’esame e di laurea. «Sappiamo che si tratta di un gesto forte - ha concluso Carru - ma si tratta di un metodo che ci può permettere di far sentire la nostra voce».
 Su questo punto, però, gli studenti non sono disposti a seguire i loro docenti. Antonella Puggioni, esponente del gruppo «Non solo numeri di matricola», e Daniela Marredda, rappresentante degli studenti nel CdA d’Ateneo, sono concordi: «Non si può scioperare sulla pelle degli studenti. Siamo disposti a partecipare ad una manifestazione unitaria perché anche noi siamo contrari a tagli del governo. Ma non accettiamo di subire un blocco della didattica».
 
 

Questionnaire and social

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