Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 September 2008

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna



Pagina 21 - Cronaca di Cagliari
Università. Firmato un accordo di collaborazione fra i dipartimenti di Neuroscienze di Cagliari e Halifax
Sardegna e Canada alleati contro i suicidi


Non solo nuove soluzioni terapeutiche al suicidio ma anche farmaci in grado di agire sui sistemi biologici che stanno alla base di questa tragica predisposizione. C’è un filo concreto di speranza che unisce la città di Cagliari e l’intera Sardegna al Canada nella lotta contro un nemico che nasconde ancora troppi segreti.
Ieri mattina, in Rettorato, il dipartimento di Neuroscienze "Bernard Brodie" dell’Università di Cagliari e il dipartimento di Psichiatria della Dalhousie University di Halifax, in Canada, hanno siglato un accordo di cooperazione scientifica per arginare il fenomeno, che è molto diffuso anche in Sardegna (emblematico il caso di Sestu, sette suicidi in tre mesi). I casi di suicidio sono passati, infatti, dal 1982 al 1996, da quasi sei a oltre 13 per 100 mila abitanti.
La direttrice del dipartimento dell’ateneo Cagliaritano Maria Del Zompo e Martin Alda dell’università canadese, alla presenza del rettore Pasquale Mistretta e dell’ambasciatore canadese in Italia Alex Himelfarb, hanno illustrato il significato di una firma che aprirà certamente nuove frontiere di ricerca. «Vogliamo capire qual è il meccanismo di azione dei sali di litio, che rappresentano l’attuale terapia. Il fenomeno del suicidio è ancora oggi sottostimato, così come lo è la patologia», ha spiegato la professoressa Del Zompo. Bisogna quindi inquadrarlo in maniera più chiara e «identificare nuovi target terapeutici». Il comportamento che porta al suicidio, hanno spiegato gli studiosi, ha una componente genetica importante. I risultati del progetto congiunto potrebbero aiutare a fare chiarezza anche su quest’ultimo aspetto. Il primo obiettivo è quello di sviluppare un’alternativa al litio, capire quali effetti ricoprano maggiore importanza sul comportamento detto suicidario e isolare nuove molecole per creare altre possibilità di cura».
Per l’ambasciatore Alex Himelfarb «unire le forze può dare esito a un prodotto molto più efficace. Ci sono aree in cui Cagliari è più forte e, viceversa, può esserlo il Canada con la Dalhousie University». L’università di Cagliari, ha spiegato il rettore Mistretta, ha ottime referenze nei settori dell’elettronica, fisica, biomedica e medicina, per citarne alcuni». La concezione di scambio «per noi si basa su rapporti diretti con gli interlocutori scientifici, anche in misura maggiore di quanto non accada nelle grandi università, dove mettono gli aspetti umani in secondo piano». Che, invece, sono utili a creare un ambiente adeguato a favorire lo sviluppo della ricerca.
MARIANGELA LAMPIS

 Pagina 1 - Cagliari
Protocollo all’Università, una ricerca scientifica comune per individuare farmaci più efficaci
Sardegna e Canada, un ponte contro il suicidio


CAGLIARI. Da ieri, Sardegna e Canada sono più vicini. A fare da ponte tra due realtà in apparenza così distanti è la ricerca scientifica, con particolare attenzione verso i meccanismi che alimentano e favoriscono le tendenze suicidarie. Secondo quanto previsto dal protocollo siglato ieri mattina dal rettore Pasquale Mistretta insieme alla docente Maria Del Zompo, in rappresentanza del dipartimento di neuroscienze dell’università di Cagliari “Bernard Beryl Brodie”, e Martin Alda, professore presso il Departmen of psychiatry della Dalhousie university di Halifax, in Nova Scotia, i team di ricerca dei due atenei dovranno lavorare alla realizzazione di un progetto che si pone l’obiettivo di individuare nuovi target farmacologici e studiare il ruolo del “sistema poliaminergico nel comportamento suicidario e nel meccanismo d’azione del litio”.
Alla firma del documento di collaborazione erano presenti l’ambasciatore canadese in Italia Alexander Himelfarb e l’addetto culturale dell’ambasciata del Canada, John Picard. Secondo la professoressa Del Zompo, ‹‹comprendere il meccanismo biologico attraverso cui i sali di litio esercitano il loro effetto benefico, risulta di importanza notevole poiché aprirebbe le porte alla scoperta e allo sviluppo di nuovi farmaci efficaci, e con minori effetti collaterali rispetto al litio››. Ed è proprio questo lo scopo principale del progetto che partirà a breve: individuare cause e possibili risposte terapeutiche al suicidio, definito come problema sociale che, nel corso degli anni, sta assumendo un’incidenza via via sempre maggiore. Basti pensare che in molti Paesi si tratta della principale causa di morte tra gli uomini al di sotto dei 35 anni. È il caso, ad esempio, alle repubbliche baltiche, che registrano il triste primato di suicidi rispetto agli altri paesi europei.
Posto che alla base di un gesto così estremo si trova quasi sempre un disturbo dell’umore - va ricordato come tra i soggetti affetti da sindrome maniaco-depressiva il suicidio sia la prima causa di decesso - i ricercatori puntano all’individuazione delle basi biologiche che potrebbero indurre o comunque facilitare il suicidio. I dati finora raccolti, peraltro, testimoniano come i soggetti maggiormente inclini siano gli uomini, mentre l’incidenza sulle donne risulta molto minore. Perché? È questo l’interrogativo al quale tenteranno di dare una risposta i due team di ricerca di Cagliari e Halifax, nel primo di una serie di progetti che nei prossimi anni vedranno Italia e Canada collaborare in diversi settori chiave dell’innovazione tecnologica e scientifica come la sanità, l’ambiente, l’informazione e la comunicazione, l’energia e i trasporti.
Quello firmato ieri a Cagliari, insomma, non è che il primo passo verso una partnership voluta dai due governi e promossa dall’ambasciata canadese a Roma e da quella italiana a Ottawa.
Pablo Sole

Questionnaire and social

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