Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 September 2008

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

       L’Unione Sarda
1 - I Giovani sardi: "Santità, il nostro dramma è la mancanza di lavoro"
2 - Continuità. Roberto Devoto: "Nuovo regime con prezzi alti"
3 - Orune, indagati due docenti che coordinavano gli studenti-archeologi
4 - Architettura di Alghero al premio di design Lucky Strike
5 - Alghero. Ospedale vecchio, la Facoltà prende forma


 
RASSEGNA WEB

6 - Perugia, 700 anni di università
7 - Seminario su motori di ricerca e web semantico
8 - Multiversitas, articoli del 7 settembre 2008
        

 
L’Unione Sarda
 
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano - Pagina 7
La protesta
«Santità, il nostro dramma è la mancanza di lavoro»
Sono di Cagliari e sono stati prescelti per raccontare i problemi dei giovani sardi al Papa. Andreina Pintor e Antonio Cao, senza remore, gli hanno parlato come ad un parente. «Vorremmo condividere con lei», hanno detto a Papa Benedetto XVI, «la fatica del suo mandato ma ci affidiamo al suo essere il nostro esperto timoniere perché ci possa aiutare nelle nostre difficoltà: dalla mancanza di lavoro, alla precarietà. Spesso la nostra strada resta solo l’emigrazione, ma noi vogliamo stare nella nostra terra. È allora che ci sentiamo demotivati. Antonio Cao nel 1998 si è iscritto all’Università per laurearsi in Scienze Biologiche. «Pur di lavorare il 24 aprile di quell’anno, giorno della Madonna di Bonaria, ho fatto il colloquio in una raffineria. Volevo continuare a studiare, ma per guadagnare dei soldi che mi mantenessero agli studi sono diventato operaio. Non ricordo più quante mattine, pomeriggi e notti ho passato sui libri anche dopo la fatica del lavoro. Dopo 4 anni di fuori corso mi sono laureato ma ancora oggi nessuno ha capito che siamo noi giovani sardi l’unica ricchezza della Sardegna». (b.s.)  
 
2 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 16
Continuità. Compensazioni indispensabili
«Nuovo regime con prezzi alti»
Con il nuovo regime di continuità territoriale si potrebbe fare un passo indietro. «Forse si liberalizzeranno le tariffe per i non residenti, ma c’è il rischio che la concorrenza non aumenti». È questa l’opinione di Roberto Devoto, docente di Trasporti aerei alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari. Il modello di continuità territoriale che viene fuori dal bando pubblicato nei giorni scorsi non lo convince. Soprattutto se «lo scopo deve essere quello di promuovere il turismo e non solo abbattere le tariffe per i sardi».
LE RISORSE La mancanza di fondi per finanziare il regime di continuità territoriale sulle rotte che collegano la Sardegna per Roma e Milano, secondo Devoto, penalizzano l’efficienza del sistema. «Fino ad ora, la quota dei non residenti veniva pagata dalle tariffe più alte dei non residenti», spiega Devoto, «e la situazione non cambierà». In altri termini, per i non residenti il prezzo del biglietto resterà alto e non stimolerà il turismo.
Il confronto tra i voli delle compagnie a basso costo permette di completare il ragionamento. Il Cagliari-Firenze, in regime di continuità territoriale, è stato utilizzato da 43.000 passeggeri nel 2007. Ryanair, che fa invece il Cagliari-Pisa, ha trasportato 112 mila persone. «Questo significa che la gente preferisce i voli che costano meno, anche per una destinazione un po’ più distante, e che la concorrenza delle compagnie low cost finisce per togliere traffico ai voli in continuità territoriale, pur stimolando anche traffico aggiuntivo», è la conclusione di Devoto, che poi si chiede: «Ma allora non era meglio mettere tutti in concorrenza, con un rimborso a passeggero trasportato?».
IL MODELLO I numeri, peraltro, confermano questo fenomeno dello spostamento dei passeggeri dai voli in continuità territoriale a quelli low cost (anche le compagnie a basso costo in un modo o nell’altro ricevono finanziamenti pubblici, sotto forma di sconti negli aeroporti o contributi pubblicitari) anche nel Nord Italia. I trasferimenti in continuità territoriale da Cagliari a Linate, da quando sono stati riammessi i voli sugli scali di Malpensa e Orio al Serio, hanno perso circa 14 mila passeggeri. In questo quadro, suggerisce il docente cagliaritano, è chiaro che «non si possono promuovere basse tariffe senza un sacrificio in denaro. Le compensazioni sono indispensabili, altrimenti qualcuno deve pagare gli sconti: in questo caso, i non residenti». Il modello migliore, dunque, «è quello con un rimborso a passeggero a prescindere dalla residenza», spiega Devoto, «in quel modo, come ha fatto la Regione Calabria per il bando, appena pubblicato, sulla linea Milano-Crotone, si garantisce uno sconto a tutti coloro che viaggiano». Qualunque compagnia può decidere di effettuare voli e avrebbe una compensazione a passeggero trasportato: «Così si ottiene una vera concorrenza tra le compagnie, low cost e tradizionali», conclude Devoto, «mentre in Sardegna corriamo ora il rischio che resti un duopolio a garantire la continuità territoriale, con prezzi non proprio concorrenziali».
Giuseppe Deianaricchezza della Sardegna». (b.s.)    
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro - Pagina 44
Orune. Indagati i due docenti che coordinavano l’attività degli studenti-archeologi
Sigilli giudiziari nel sito di Sant’Efis
Scavi non autorizzati: la Procura mette sotto sequestro l’area
Secondo la magistratura la convenzione tra Università di Sassari e Ministero è scaduta da un anno ma i lavori nel sito sono proseguiti.
Una parte dell’area archeologica di Sant’Efis, il sito a pochi chilometri da Orune nel quale sta venendo alla luce uno splendido villaggio romano di Età Imperiale, è stata messa sotto sequestro su ordine del sostituto procuratore di Nuoro Ornella Chicca.
SIGILLI E INCHIESTA Il provvedimento - emesso il 4 settembre e immediatamente eseguito dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico di Sassari - riguarda solo la zona su cui questa estate, stando all’ipotesi della magistratura, un gruppo di studenti dell’università di Sassari avrebbe eseguito degli scavi non autorizzati. Sotto chiave sono finiti anche diversi scatoloni di reperti conservati in un’asilo comunale di Orune adibito a deposito, tra cui migliaia di frammenti di terracotta e decine di bronzetti. Ancora: due avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettanti docenti dell’università sassarese coordinatori del Progetto Sant’Efis, che rischiano una contravvenzione piuttosto salata.
PASTICCIO BUROCRATICO Dietro - meglio chiarirlo - non c’è però la solita squallida storia di tombaroli, bensì un incredibile pasticciaccio burocratico che tra l’altro ha bloccato una campagna archeologica che negli ultimi anni ha consentito di riportare alla luce reperti di inestimabile valore. Sino alla scorsa estate infatti, gli studenti sassaresi arrivavano a Sant’Efis in base a una convenzione di tre anni stipulata tra l’Istituto di archeologia delle province romane della loro università e il Ministero dei beni culturali. Poi però la convenzione è scaduta (novembre 2007) e la richiesta di una nuova concessione da parte dell’ateneo è arrivata alla Sovrintendenza solo a fine luglio. Col risultato che quando a fine luglio i 23 studenti sassaresi sono arrivati a Sant’Efis per riprendere gli scavi insieme ai loro professori non avevano più alcuna titolo per farlo. Da qui l’apertura dell’inchiesta, sfociata nel sequestro dell’area e dei reperti ritrovati nel corso degli scavi non autorizzati andati avanti sino ad agosto.
LA DIFESA Le contestazioni erano state però respinte nei giorni scorsi da uno dei coordinatori del progetto, il professor Alessandro Teatini. «Quest’estate non abbiamo eseguito alcun scavo - erano state le parole del docente sassarese - ma siamo stati a Sant’Efis solo una volta in gita didattica per far vedere il sito agli studenti. Attualmente siamo infatti in una fase di rinnovo delle autorizzazioni, ma ovviamente non faremo nulla sino a quando non arriverà la concessione dal ministero». Prima però sono arrivati i sigilli.
Massimo Ledda
  
4 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 11009
Concorsi
Design, il premio “Lucky Strike”
C’è anche la Facoltà di Architettura di Alghero fra i centotrenta atenei e scuole di design che partecipano alla quarta edizione italiana del Lucky Strike Designer Award, uno tra i più prestigiosi concorsi di design internazionale, ideato per stimolare e sostenere la creatività delle promesse di questo settore. Il 5 ottobre la scadenza per la partecipazione, entro dicembre il verdetto della Giuria. Il premio, rivolto a laureati e laureandi di design e promosso dalla Raymond Loewy Foundation, nata in Germania nel 1991 con l’obiettivo di far conoscere a livello mondiale le discipline del design, coinvolgerà più di 37 città italiane. Negli anni passati, l’edizione internazionale del riconoscimento ispirato al padre del design industriale del XX secolo, riservata a professionisti già affermati, ha visto protagonisti alcuni tra i maggiori esponenti mondiali del settore: l’italiano Bruno Sacco (1997), l’inglese Donna Karan (1999), i tedeschi Karl Lagerfeld (1993), Ingo Maurer (2000), Michael Ballhaus (2001) e il giapponese Kenji Ekuan (2003).
In Italia il Lucky Strike Designer Award è rivolto a tutti gli studenti che abbiano concluso (o stiano per concludere) il loro corso di laurea o di diploma in tutti i campi del design: per il concorso saranno prese in esame le tesi discusse tra il giugno del 2007 e il settembre del 2008. Questi lavori (l’anno scorso furono coinvolti oltre 60 atenei italiani per circa 300 produzioni) saranno esaminati da una giuria, composta da una commissione permanente di esperti, vincitori delle precedenti edizioni e affermati professionisti del settore, che assegnerà un premio di 30mila euro al miglior progetto.
Qualità del design, contenuti innovativi, valore d’uso e funzionalità, potenzialità future, benefici sociali e compatibilità ambientale, significato economico ed industriale , capacità di emergere nel complesso panorama del design i canoni di valutazione dei progetti. Il bando del concorso è scaricabile dal sito www.raymondloewyfoundation.it.
Raymond Loewy (1893 - 1986) è stato un eccezionale designer e, senza dubbio, il più versatile ambasciatore del suo mondo, divenuto una leggenda del design quando era ancora in vita. È stato anche il più influente protagonista del design industriale che il Nord America abbia mai conosciuto e ha avuto un notevole impatto sui gusti e gli stili di vita di molte generazioni. La sua filosofia ha ancora oggi una grandissima influenza sul mondo del design industriale.  
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 24
Alghero. La Facoltà prende forma
Ospedale vecchio: aperta l’antica porta che dà sul mare
Altri 700 mila euro per riaprire l’antica porta a mare, che dal cortile dell’ospedale vecchio permetterà di raggiungere il porto turistico. Mentre nella vicina chiesa di Santa Chiara si stanno già facendo le prove di colore sugli intonaci nuovi di zecca. L’edificio di culto sarà la prima opera a venire consegnata al Comune, trasformato in una biblioteca-mediateca a disposizione della collettività. L’impresa conta di portare a termine i lavori entro marzo. Per vedere conclusi gli interventi nel complesso sui bastioni Magellano, invece, occorrerà attendere dicembre 2009. Prende forma la futura sede della facoltà di Architettura. Quasi nove milioni spesi, due anni di lavori, per restaurare tremila metri quadrati risalenti al 1600. Il preside della facoltà, Vanni Macciocco, autore del progetto di restauro, è ottimista. «Rispetteremo la tabella di marcia nonostante gli importanti ritrovamenti archeologici che inevitabilmente hanno rallentato i lavori». Nel cantiere di Santa Chiara l’indagine archeologica coordinata da Marco Milanese, dell’Università di Sassari, sta portando a galla antiche strutture, probabilmente riconducibili alle residenze del quartiere degli ebrei. Porzioni di mura, resti di imponenti colonne, testimonianze del passato che riemergono da sottosuolo. «Le scoperte non interferiranno con i lavori di restyling - assicura Macciocco - abbiamo già realizzato tutti i solai e le coperture nel tetto». La chiesa di Santa Chiara e il dormitorio delle monache Isabelline saranno adibiti a biblioteca e mediateca nazionale con sale di lettura vista mare. Gli ampi spazi dell’ospedale, in pietra di arenaria, con i soffitti di legno, ospiteranno le aule e i laboratori della facoltà. I tecnici nei giorni scorsi hanno valutato come ripristinare il varco che mette in comunicazione l’area del porto con i bastioni. Per quest’opera sono stati reperiti ulteriori 700 mila euro. Per oltre 20 anni il vecchio ospedale ha rappresentato un monumento al degrado e all’abbandono. Di proprietà della Asl, l’edificio era stato ceduto al Comune di Alghero per mezzo di una permuta, con una contropartita in beni immobili e un conguaglio in denaro. Per riuscire a mettere le mani sul complesso dell’ospedale, infatti, la giunta di centrodestra aveva deciso di cedere alla azienda sanitaria l’ex carcere mandamentale del Mariotti, valutato circa 400 mila euro e altri beni immobili di proprietà comunale per un valore complessivo di 665 mila euro. Uno scambio di beni patrimoniali tra i due enti, insomma, l’unica strada percorribile dal Comune per affrontare una spesa così importante senza dover intaccare pesantemente le casse pubbliche. Il taglio del nastro nel Natale del 2009.
Caterina Fiori

Rassegna a cura dell’UFFICIO STAMPA E WEB dell’Università di Cagliari: sono possibili aggiornamenti con successive integrazioni alla selezione di notizie e articoli

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