Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 July 2008
Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
 
1. L’Unione Sarda
Pagina 21 - Cronaca di Cagliari
master
Il parricidio, seminario al Magistero

«Il parricidio: analisi psicologica, criminologica, investigativa e giuridica». Questo il tema del seminario che si terrà il 18 e il 19 luglio prossimi nell’aula magna della Facoltà di Scienze della Formazione, in via Is Mirrionis a Cagliari. La due giorni di studi rientra tra le attività organizzate nell’ambito del Master universitario biennale di secondo livello in Psicologia giuridica e criminologia diretto dalla docente Cristina Cabras e promosso dalle facoltà di Scienze della Formazione e Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, in collaborazione con la facoltà di Medicina. Parteciperanno al workshop Luciano Amato Fargnoli (direttore della Sezione di criminologia applicata della Polizia scientifica di Roma), Sonia Moretti (psicologa e criminologa) e Giovanni Giaquinto (avvocato penalista del Foro di Roma). Per acquisire ogni ulteriore informazione gli interessati possono rivolgersi direttamente alla segreteria organizzativa del master all’indirizzo e-mail masterpsicologiagiuridica@unica.it o in alternativa possono telefonare dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, al 328/3226959 (Elisabetta Boeddu). ( p.l. )


 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Sciopero bianco della didattica
Molte facoltà si asterranno dai corsi non obbligatori. I precari: è la fine

ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Il decreto Tremonti «compromette in modo gravissimo il funzionamento degli atenei penalizzando in particolare i ricercatori precari», affermano in un documento i professori-ricercatori dell’università di Cagliari. «Allarme e preoccupazione per le gravissime conseguenze che il provvedimento avrà sulla ricerca, sul normale funzionamento degli atenei e, in generale, sul sistema dell’università», recita la delibera approvata dal consiglio di facoltà di Lingue e letterature straniere. E «forte preoccupazione per le gravissime conseguenze», sono espresse anche dal consiglio del dipartimento di Filosofia e teoria delle scienze umane.
I docenti e i ricercatori, ma anche gli amministratvi, sono più che spaventati: «Se passa questo decreto è la fine». La conferenza dei rettori ha chiesto al govenro di modificare gli aspetti della manovra finanziaria che interessano il mondo della ricerca. Ciò che ha sconcertato di più gli operatori dell’università sono innanzi tutto le restrizioni, sia in termini economici che di personale: meno 500 milioni in cinque anni e blocco del turn over al 10-20 per cento, su dieci docenti o amministrativi che se ne vanno solo uno o due vengono riassunti. E poi c’è la «sollecitazione» alla privatizzazione, vista anche come possiblità «premiale»: se crei una fondazione universitaria di diritto privato lo Stato ti darà più finanziamenti.
Ma tutti sono concordi nel dire che in Sardegna non esiste un tessuto imprenditoriale tale da poter «reggere» un ateneo. Esiste, certo, la Regione, ma non (non ancora, almeno) norme in grado di regolare eventuali supporti, senza venire assoggettati all’interesse politico di turno.
Martedì si riunirà anche il consiglio dei docenti della facoltà di Scienze politiche. «Stiamo vivendo un momento molto buio - precisa Raffaele Paci, preside della facoltà - se il decreto non dovesse essere modificato saremmo costretti ad agire di conseguenza, prendendo atto che questo bloccherà la normale attività universitaria». Da molte parti si sta spingendo per indire un senato accademico straordinario allargato: per una presa di posizione di tutti i componenti dell’università. Per il momento il rettore Pasquale Mistretta ha indetto, martedì scorso, una conferenza stampa in cui, alla presenza del senato accademico, ha denunciato il rischio di chiudere bottega.
Nel documento accennato e approvato dalla facoltà di Lingue, si è deciso di adottare immediatamente alcune «iniziative di protesta»: astensione dalla partecipazione a tutti gli organi di governo e sciopero bianco della didattica con l’astensione dalle attività didattiche non obbligatorie per legge, rifiuto dei professori di accettare incarichi di insegnamento oltre quello istituzionale (di 60 ore) e diniego da parte dei ricercatori di accettare «comunque incarichi di insegnamento».
Infine nei prossimi giorni, informa Lorenzo Espa (presidente del consiglio degli studenti dell’università), «terremo, probabilmente, un consiglio straordinario per valutare la situazione. Decideremo il da farsi per difendere il diritto allo studio che, con questo decreto, verrebbe pericolosamente compromesso.

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Docenti universitari in assemblea proclamato lo stato di agitazione
SASSARI. Il recente decreto legge del Governo in materia di stabilizzazione della finanza pubblica è stato analizzato in un’assemblea di docenti dell’ateneo sassarese, svolta nella facoltà di Veterinaria e conclusasi con la stesura di un documento e la proclamazione dello stato d’agitazione. Tra gli articoli del decreto legge nel mirino, quello che prevede la possibilità di trasformare le università in fondazioni. Nella mozione, tra gli effetti deleteri che scaturirebbero dal decreto legge, sono elencati «la cancellazione delle aspirazioni di tanti giovani ricercatori e il dissesto economico e gestionale degli atenei, finalizzato alla progressiva scomparsa del sistema pubblico attraverso la privatizzazione degli atenei più appetibili e il fallimento degli altri». Oltre alla dichiarazione dello stato d’agitazione, il documento comprende la richiesta ai consigli di facoltà di discutere e di prendere posizione sull’argomento e una sollecitazione al rettore per indire un’assemblea plenaria che esamini la portata dei provvedimenti del Governo e le misure per contrastarlo. Tutti i docenti e i ricercatori vengono invitati a non assumere incarichi di insegnamento che non siano quelli strettamente istituzionali. «Non si esclude - conclude la mozione - il ricorso ad azioni più eclatanti, come il blocco degli esami di profitto e di laurea. E’ intenzione dell’assemblea procedere a una sempre più ampia diffusione delle informazioni tra i colleghi e a un loro più vasto coinvolgimento». (m.d.)

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari
L’Università nel «Costi-Garau»
Bandita la gara d’appalto per la ristrutturazione dell’edificio

OZIERI. Avviate le pratiche per la ristrutturazione del palazzo Costi-Garau, che diverrà la sede dell’Università. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha bandito la gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, che saranno finanziati dalla Regione con i fondi del progetto Civis. L’antico edificio, situato nel centro storico della città, sarà sottoposto a una radicale e salutare ristrutturazione, che dovrà tenere conto delle peculiarità architettoniche e storiche del fabbricato. Si tratta senza dubbio dell’operazione più qualificante tra quelle comprese nel programma Civis.
Programma a suo tempo presentato dal comune di Ozieri in partnership con le amministrazioni di Pattada e di Ittireddu e volto al recupero dei centri storici e degli antichi percorsi urbani e rurali. Il tutto con lo scopo della riscoperta e delle valorizzazione delle peculiarità tipiche di ciascun territorio. La preparazione del progetto di restauro del palazzo, a suo tempo affidata a un pool di esperti, è stata lunga e laboriosa, proprio perché ha dovuto tenere conto delle particolarissime caratteristiche dell’edificio che, dopo anni di abbandono, versa in condizioni strutturali piuttosto critiche. Grazie ai finanziamenti regionali sarà possibile sottoporlo a un restauro radicale e restituire alla città un pezzo della sua storia. La casa Costi-Garau, futura sede dell’Università e di altri servizi ad essa collegati, tornerà così all’antico ruolo e al centro della vita della città. Un’idea non nuova, ma emersa già qualche anno fa, quando l’allora assessore alle Attività produttive Leonardo Taras, della giunta Cubeddu, aveva condotto la trattativa per l’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale.
Ora, con il decollo definitivo del progetto Civis, in attuazione già da un anno, quell’idea sarà finalmente messa in pratica. Si è trattato di un investimento cospicuo, che ha già visto una spesa di 200mila euro per l’acquisizione dell’immobile, mentre sono già previsti altri 120mila euro per l’acquisto dell’arredamento e delle attrezzature. Oltre a questi è ancora più imponente la spesa prevista per l’opera di restauro, che supera il milione e seicentomila euro. Sarà questa la cifra entro la quale dovrà tenersi l’impresa aggiudicataria dell’appalto, il cui nome si conoscerà dopo il 20 agosto, giorno dell’apertura delle buste. Questo stanziamento rappresenta, come accennato, una fetta cospicua del finanziamento del Civis, che Ozieri e gli altri comuni aderenti hanno voluto incentrare su una delle più forti caratteristiche del territorio: l’allevamento e la “cultura” del cavallo. In questo ambito si colloca anche il piano di recupero dell’antico tracciato della ferrovia, da trasformare in percorso naturalistico, sia pedonale sia soprattutto in ippovia, che conduca i visitatori alla riscoperta degli angoli più belli del territorio e degli antichi sentieri rurali.
Nel palazzo Costi-Garau dovrebbe quindi trovare posto anche una struttura di ricezione e di assistenza ippoturistica, oltre a un centro di documentazione sul cavallo. Ma, soprattutto, il palazzo diverrà una sede universitaria, e ospiterà servizi didattici concertati con gli atenei sardi. In particolare con l’Università di Sassari, che ha già attivato in passato un corso di medicina veterinaria incentrato appunto sul cavallo. Un corso che, nonostante le difficoltà, si è qualificato tra i primi nell’isola, e che celebrerà la prossima settimana le prime lauree.
Barbara Mastino

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