Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 July 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
2 - Opportunità e lavoro nell'inserto de L'Unione Sarda
1 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 9
Fra il Mille e il Trecento costruite nell'Isola oltre centocinquanta Chiese
Roberto Coroneo: linguaggio artistico di respiro europeo
E nei Giudicati regna il Romanico
DI GIANCARLO GHIRRA
 
Era da poco passato l'Anno Mille e la Sardegna, divisa nei quattro Giudicati di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura, viveva un periodo di relativo benessere: agricoltura e pastorizia garantivano, insieme ai traffici con i mercanti pisani e genovesi, un dignitoso livello di vita. La popolazione cresceva, le risorse economiche erano in grado di garantire un benessere tale da rendere possibile nel giro di quasi tre secoli l'edificazione di oltre centocinquanta chiese romaniche, quasi tutte ancora oggi visibili e visitabili. L'Isola che oltre duemila anni prima aveva costruito la peculiare civiltà nuragica conobbe fra Metà del Mille e metà del Trecento, prima della terribile pestilenza che devastò l'Europa, una vera e propria fioritura artistica. E oggi quelle chiese rappresentano una delle offerte culturali che l'Isola è in grado di offrire ai suoi abitanti e ai turisti alla ricerca di un'offerta non limitata al sole e al mare.
Gli oltre venti Comuni che ospitano le basiliche romaniche si sono messi in rete, e hanno presentato all'Unione europea un progetto di valorizzazione dei loro monumenti. E si sono affidati per quanto riguarda il progetto culturale a Roberto Coroneo, ordinario di Storia dell'arte medioevale all'Università di Cagliari, eletto all'unanimità nelle scorse settimane preside della facoltà di Lettere e Filosofia.
Autore di studi e pubblicazione fondamentali sul Romanico, già studiato in profondità da Renata Serra, il professor Coroneo guarda con attenzione non soltanto agli aspetti più squisitamente artistici, ma anche alle potenzialità turistiche di una realtà che attrae quotidianamente migliaia di turisti in visite spesso non organizzate e non guidate da solidi supporti storico - artistici-culturali. «C'è un interesse crescente - spiega il docente - per il Romanico, primo vero linguaggio artistico di respiro internazionale in una Sardegna che usciva da alcuni secoli di silenzio. Se i nuraghi sono una specificità che rendono unica l'Isola, la civiltà romanica rappresenta un momento in cui la Sardegna ha saputo esprimere la sua specificità in un quadro mediterraneo ed europeo più vasto, quello della civiltà romanica».
Tutto ciò avviene a metà dell'XI secolo, quando i quattro giudicati ( o regni), difesi militarmente da castelli sulle cime dei colli, sono divisi in curatorie che corrispondono alla ripartizione ecclesiastica in diocesi. Le chiese più grandi, cattedrali e abbazie, ospitano il vescovo, e da loro dipendono altre, più piccole. chiese parrocchiali o monastiche. Sono sedi vescovili non soltanto Cagliari ma anche Santa Giusta, Ardara, San Pietro di Sorres, San Pantaleo di Dolianova, per citarne soltanto alcune. Sono chiese donate dai giudici dopo il 1054 (la data dello scisma d'oriente) a favore dei monaci benedettini più vicini al papa. Nel 1065 si hanno le prime donazioni a favore dei Cassinesi, cui seguiranno quelle ai Vittorini, ai camaldolesi, ai Vallombrosani ai Cistercensi. Il primo a costruire la basilica di San Gavino a Porto Torres nella metà del Mille è il giudice Comita, mentre donna Giorgia, sua sorella, dà il via alla costruzione della Basilica di Santa Maria del Regno di Ardara. Via via seguiranno le altre, in particolare sull'asse Cagliari Porto Torres, con deviazione importante verso Olbia, dove viene edificata San Simplicio. L'unica area priva di chiese romaniche è l'Ogliastra, dove le condizioni economiche e lo sviluppo dei traffici commerciali evidentemente non favorisce la costruzione di chiese, che si bloccherà con la fine dei Giudicati e la conquista aragonese, anche perché intanto il romancio sta cedendo il posto al gotico. Un gotico che in Sardegna sarà influenzato da elementi provenienti dal Penisola Iberica, mentre il romanico è caratterizzato da punti di riferimento italici: pisani, ma anche lucchesi e pistoiesi, toscani in genere, oltre che genovesi. Un filo rosso lega le 150 chiese della Sardegna, prevalentemente edificate nella parte occidentale dell'Isola, sul percorso della vecchia strada romana Kalaris - Turris Libisonis. Molto minore la presenza sulla costa orientale, se si eccettuano San Simplicio, San Nicola di Galtellì e San Nicola di Quirra a Villaputzu.
È molto interessante scoprire anche attraverso le chiese il paesaggio geologico della Sardegna, perché i materiali utilizzate da architetti e maestranze sono quelli delle cave vicine. «Si passa da basiliche quali San Nicola di Ottana, costruita internamente in vulcanite o Ardara realizzata in basalto -spiega ancora Roberto Coroneo- a opere quali San Pietro di Sorres e la Basilica di Saccargia realizzate in bicromia, con i colori chiari del calcare e scuri delle pietre vulcaniche». In ogni caso emerge dalla visita alle chiese romanica l'antica perizia dei sardi nel taglio della pietra, evidente eredità dell'arte nuragica: «Anche questo dato qualitativo - precisa il professor Coroneo-
concorre a collocare il Romanico sardo al livello più alto fra le aree italiane ed europee nelle quali si sviluppò».
C'è da dire che l'architettura della Sardegna si può apprezzare e studiare perché si è mantenuta nei secoli fedele a se stessa prima di tutto per l'assenza nell'Isola di attività sismiche rilevanti: in regioni come la Campania, al contrario, i terremoti hanno creato distruzioni sconvolgenti . Un'altra fortunata coincidenza è stato l'impoverimento dell'Isola dopo la con quista aragonese del Trecento. In mancanza di denaro, le basiliche esistenti non hanno conosciuto i rifacimenti gotici, rinascimentali, barocchi di altre chiese europee, e dunque si sono conservate quasi integre.
Motivi storici e artistici rendono dunque interessante e suggestivo un percorso che da Cagliari ( con San Saturno) può portare a Santa Giusta con brevi deviazioni per Dolianova e Santa Maria di Uta. Un salto a Bonarcado e a San Pietro di Zuri, nell'Oristanese, poi via verso il Nord Ovest ( Saccargia Ardara, San Gavino di Portotorres). Da qui, attraverso Sant'Antioco di Bisarcio vicino a Ozieri, si può puntare su Olbia.
Andando per basiliche si scopre spesso quanto è difficile visitarle. Le chiavi sono spesso nelle tasche dei parroci, o di qualche volontaria, laica o religiosa. Il progetto europeo proposto dai sindaci, per iniziativa del primo cittadino di Santa Giusta Antonello Figus, punta proprio a ottenere aperture in orari prestabiliti o, meglio ancora, a garantire nei Comuni una sorta di presidio formato da giovani laureati e specializzati in Arte che possano guidare i visitatori. Grazie ai corsi nel settore dei Beni culturali organizzati dalle Università di Cagliari e Sassari sono tanti gli studiosi e i giovani ricercatori impegnati sul campo. «Con l'iniziativa dei Comuni - precisa Roberto Coroneo - si punta a far diventare la cultura anche una risorsa economica e una fonte di occupazione, fermo restando che una collettività realmente civile tutela e valorizza i suoi beni culturali anche quando ciò comporta dei costi».
2 – L’Unione Sarda
Lavoro e Previdenza Pagina 16
Due posti per disabili
 
L'Università di Cagliari ha indetto le selezioni, riservate alle persone disabili (legge 68/1999) iscritte negli elenchi del collocamento obbligatorio della Provincia di Cagliari, per due posti di diplomato per il Dipartimento di scienze botaniche e la Biblioteca della facoltà di economia. Le domande devono essere presentate entro lunedì 21 luglio. Gli avvisi sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale 48 di venerdì 20 giugno. I bandi sono consultabili nel sito www.unica.it, nelle pagine concorsi. Per informazioni rivolgersi agli uffici concorsi dell'Ateneo, telefono 070.6752375-2075-2117-2055.
 
Lavoro e Previdenza Pagina 17
Due assegni di ricerca
 
L'Università di Sassari ha indetto una procedura di valutazione comparativa per l'attribuzione di due assegni di ricerca. I due assegni saranno finanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna e attribuiti dalla Facoltà di Medicina veterinaria. I partecipanti alle procedure dovranno aver conseguito la laurea in Medicina veterinaria e il dottorato di ricerca nel settore scientifico disciplinare di riferimento. Le domande dovranno essere inviate, per raccomandata con ricevuta di ritorno, al Magnifico Rettore, piazza Università 21, Sassari entro il 9 luglio. I bandi sono disponibili nel sito della facoltà www.veterinaria.uniss.it. (r. f.)
3 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 18
I PRECARI DELL'UNIVERSITÀ
Diritti garantiti dalla legge
 
Sono precaria nell'Università di Cagliari da otto anni. Vorrei far notare, a chi dice che non abbiamo diritti da vantare per quanto riguarda le assunzioni, che tali diritti sono stati sanciti da ben due Leggi finanziarie. Che diritti hanno gli idonei ad un concorso? A me non ne risultano, in quanto non sono vincitori, ma entrano in gioco se questi ultimi rinunciano. L'Università di Cagliari ha come consuetudine quella di assumere dalle graduatorie, ma non siamo in Inghilterra, qui in Italia valgono le Leggi scritte.
Lettera firmata

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Aristhot, biblioteca sulle scienze 
DOMANI LA PRESENTAZIONE IN VIA NEWTON 
 
CAGLIARI. Aristhot è la nuova biblioteca digitale sulle scienze del Mediterraneo: sarà presentata domani, alle 11, nel salone della biblioteca comunale, in via Newton. Il dipartimento di filosofia e teoria delle Scienze umane dell’università ha partecipato al progetto con il recupero e la digitalizzazione di manoscritti, tra cui molti inediti, strumenti, trattati scientifici e carte geografiche prodotti nell’isola tra il XIV e il XIX secolo. Le trentamila immagini digitalizzate sulla Sardegna sono già consultabili nella biblioteca digitale Arsthot, all’indirizzo www.aristhot.eu.
2 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
Sindacati all’attacco dell’Azienda mista 
Cgil, Cisl e Uil contestano la mancata nomina del direttore generale 
E i medici di famiglia hanno proclamato lo stato d’agitazione 
 
SASSARI. Una dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali sullo stato della sanità a Sassari. In particolare, le segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro la gestione del caso Azienda mista ospedale-università da parte della Regione. L’Azienda, istituita nel luglio del 2007, è ancora oggi priva di un direttore generale con pieni poteri. Quello attualmente in carica, David Harris, infatti non ha mai firmato il contratto con la Regione non avendo tutte le carte in regola dal punto di vista burocratico. Sull’argomento intervengono con due interrogazioni i consiglieri regionali Roberto Capelli (Udc) e Tore Amadu (Pdl), che chiedono i motivi della mancata revoca.
 
Pagina 19 - Sassari
Azienda mista, attacco dei sindacati 
Mentre è slittata ancora la nomina del nuovo direttore generale 
«Questo vuoto amministrativo è stato tollerato dall’Università che è ancorata a vecchi schemi: la sanità sassarese è ormai al collasso»
Medici di famiglia in stato di agitazione 
Segreterie di Cgil, Cisl e Uil contro l’immobilismo della Regione 
GABRIELLA GRIMALDI 
 
 SASSARI. Una dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali sullo stato della sanità a Sassari. In particolare, le segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro la gestione del caso azienda mista ospedale-università da parte della Regione. L’azienda, istituita nel luglio del 2007, è ancora oggi priva di un direttore generale con pieni poteri. Quello attualmente in carica, David Harris, infatti non ha mai firmato il contratto con la Regione non avendo tutte le carte in regola dal punto di vista burocratico.
 Una situazione di incertezza che si riflette anche sui medici di famiglia. Il sindacato Fimmg, infatti, ha proclamato lo stato di agitazione per i medici di medicina generale di tutta la Provincia.
 «Dopo la presa di posizione del consiglio della facoltà di Medicina, contro la proposta regionale di affidare l’incarico di Direttore generale dell’azienda mista a Bruno Zanaroli e l’elogio all’attuale dirigenza per l’ottimo lavoro svolto nei mesi successivi alla scomparsa di Gianni Cherchi, riteniamo opportuno inserirci nella discussione - dicono i rappresentanti sindacali -. Non condividiamo il giudizio positivo per la conduzione dell’azienda perché, salvo avere gli occhi e la mente rivolta ad altro, basterebbe guardarsi intorno per capire che l’organizzazione sanitaria in generale è al pieno collasso e quei rari tentativi di riorganizzazione di servizi sono stati scandalosamente inadeguati e confusionari.
 «Abbiamo denunciato pubblicamente la situazione della clinica Ginecologica e della Radioterapia, che continuano a funzionare a regime ridotto per carenza di personale tecnico e sanitario. Aggiungiamo il disagio degli utenti che si recano nelle casse ticket dell’Azienda mista e vengono rimandati indietro perché gli addetti non sanno attribuire un codice».
 Questa della cassa ticket era stata una delle prime mosse fatte da David Harris per tentare di rendere da subito più facile la vita agli utenti, ma il sistema non sembra essere ancora funzionale.
 E così i sindacati rincarano la dose. «Per non parlare dell’impossibilità di fare alcune analisi per carenza di vetrini e provette, di carta per la stampa dei referti e poi la carenza di personale del servizio di Radiologia che fa ulteriormente allungare le famigerate liste d’attesa. Ancora: la pessima gestione delle agende di prenotazione, per cui sempre più spesso riceviamo segnalazioni di utenti che richiedono una prestazione, che viene fissata a distanza di mesi, ma pagando, come per incanto, la disponibilità è immediata. E il caos organizzativo delle sale operatorie, la mancanza di materiale di prima necessità in diversi reparti e la mancata trasparenza sugli atti amministrativi».
 Scaduti ormai da tempo i termini per la nomina del nuovo direttore, la Regione sembra non avere ancora preso una decisione, nella speranza che magari nel frattempo gli ostacoli che impediscono la piena legittimazione di Harris (e cioè il riconoscimento dei suoi titoli di studio in Italia) vengano superati. «Non ci sono scusanti per il grande ritardo nella nomina del Direttore generale e la Regione deve assumersene le responsabilità, ma sicuramente non è esente da colpe anche l’università - continuano i sindacati - che ha tollerato anzi, gradito, questo vuoto e si è dimostrata culturalmente involuta e ancorata a vecchi schemi, ormai abbandonati ovunque. La nuova azienda, che doveva essere il fiore all’occhiello della sanità di tutto il nord Sardegna e poteva esserlo per la presenza di professionalità ed eccellenze, e doveva servire a superare le vecchie rivalità è stata invece il campo di battaglia per affermare la superiorità di una componente rispetto all’altra - concludono -.
 «Acquista credibilità quindi, secondo i rapresentanti dei lavoratori, la proposta messa in campo da alcuni esponenti politici, di creare una casa comune: un unico grande ospedale o meglio ancora da subito un’unica azienda ospedaliera basata sulle professionalità e con un’organizzazione moderna che ponga finalmente al centro l’assistenza alla persona».
 Sulla mancata nomina degli organi direttivi dell’azienda mista, il gruppo Udc in consiglio regionale ha presentato un’interpellanza (primo firmatario Roberto Capelli) al presidente della regione e all’assessore alla Sanità. «Qual è il motivo per cui non è stata ancora revocata la nomina del dottor Harris e perché il professor Ganau stia svolgendo ugualmente l’attività di direttore sanitario, nonostante il suo incarico sia illegittimo?»
 Lo stesso problema è stato portato in consiglio da Tore Amadu, con una interrogazione. «Cosa intende fare la giunta regionale per sanare la grave situazione dell’azienda mista di Sassari? La mancata nomina di un manager in possesso dei requisiti previsti sta creando gravi problemi all’azienda sassarese».
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Accademia di Belle Arti, Frau riconfermato 
 
SASSARI. È stato nominato il presidente dell’Accademia di belle arti. Il ministro dell’Istruzione dell’università e della ricerca, Mariastella Gelmini, ha scelto il nome del nuovo presidente dalla terna presentata dal consiglio accademico nell’aprile 2007, ma congelata dal prececente ministro, l’onorevole Fabio Mussi.
 È stato confermato l’avvocato Marcello Frau, già presidente nel triennio precedente.
 
 
 
 

Questionnaire and social

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