Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 June 2008

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna



L’UNIONE SARDA
1 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 105

fondazione segni
Dati impietosi sulla scuola sarda: è tra le peggiori d’Italia


Se l’Italia vanta un suo record negativo per i suoi studenti “somari” nel mondo, la Sardegna deve battersi il petto per il contributo all’abbassamento di quel livello: l’impietoso rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha bocciato la scuola italiana ponendola al 38° posto su 57 paesi di tutto il mondo, raggiunge infatti il livello più basso quando l’analisi scende ad osservare la situazione del sud e delle isole.
Del problema si sono occupate, con un convegno nell’aula magna dell’università, l’associazione Amici di Sassari e la Fondazione Antonio Segni, che hanno chiamato a raccolta esperti e politici, alla ricerca di soluzioni e di strumenti in grado di risollevare le sorti della scuola sarda. «Una scuola a due velocità: la realtà sarda» era appunto il titolo dato alla discussione, che ha evidenziato il contrasto tra le diverse aree d’Italia, come emerge dall’analisi condotta a livello mondiale.
I dati appaiono davvero sconfortanti: se al nord-est gli studenti hanno guadagnato un punteggio di 520 punti, il livello delle isole, con la Sardegna allineata, scende verso il basso collocandosi a 432 punti. Un abisso separa il nord dalla nostra isola, secondo il coordinatore del rapporto Ocse-Pisa e docente di Pedagogia dell’Università di Roma, Bruno Losito, e del professor Mario Branca, dell’Università di Sassari.
Naturalmente lasciando ai tecnici, compreso il sovrintendente scolastico regionale Armando Petrella, gli aspetti strutturali, gli esponenti politici hanno cercato risposte sociali ed economiche al problema. «C’è un sistema che non motiva allo studio», ha sostenuto Antonietta Duce, assessore del Comune di Sassari: «Quando un sistema non dà motivazioni non vengono fuori gli stimoli. Gli studenti sanno che non è dalla scuola che si ricevono le opportunità».
GIUSEPPE FLORENZANO

LA NUOVA SARDEGNA
2 - La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna

Nell’isola la scuola è in crisi ma cresce la voglia di riscatto

PIER GIORGIO PINNA

SASSARI. Tante voci, un coro unanime. La scuola sarda è in difficoltà. I suoi nemici? L’abbandono anticipato di troppi studenti. La scarsa preparazione di numerosi ragazzi. Una razionalizzazione inadeguata. Carenze nell’insegnamento. Tagli ai finanziamenti. Eccessivo accentramento da parte dell’apparato statale. Continue contrazioni nel numero dei docenti e delle classi. Così qualche volta, questa scuola talmente spesso al centro di polemiche e passioni accese, arranca tanto da finire in coda alle graduatorie di valutazione sui risultati, nazionali e internazionali. A cominciare da quelli del rapporto Ocse-Pisa.
L’ultima radiografia su un quadro di frequente desolante è stata fatta ieri sera in un convegno all’università di Sassari. Se più o meno tutti si sono ritrovati d’accordo sull’analisi di fondo, diverse sono apparse le contromisure suggerite per fare superare il gap all’isola. Non solo un confronto tra opinioni differenti, comunque. Dal dibattito sono scaturite nuove notizie sulle prospettive prossime venture. L’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Mongiu, ha confermato che a partire da quest’anno e sino al 2012 saranno destinati alle esigenze della scuola sarda 165 milioni. I relatori esperti nelle indagini sulle stime e sul «peso» dei risultati dell’insegnamento hanno ribadito come l’isola non faccia bella figura di fronte ad altre aree d’Italia e d’Europa. Il soprintendente regionale Armando Pietrella ha fatto cenno agli ostacoli operativi, rivelando comunque una riduzione della cosiddetta «dispersione», cioè il fenomeno per il quale troppi ragazzi sardi non concludono gli studi. Dati poco incoraggianti sotto questo profilo sono arrivati in apertura dei lavori dal prorettore Attilio Mastino: «Ci risulta ancora oggi un abbandono pari al 23%. E all’università un ragazzo su tre molla tutto o cambia facoltà dopo il primo anno. Ci sono diffuse e insufficienti competenze nelle lingue straniere, l’inglese su tutte. Ecco perché c’è bisogno di aria fresca e noi come ateneo cerchiamo di realizzare nuove iniziative per favorire una didattica più al passo con i tempi». Concetti ripresi dal presidente dell’associazione Amici di Sassari, il notaio Giovanni Maniga, nel saluto di apertura. E da Mario Segni, in rappresentanza della Fondazione intitolata alla memoria del padre Antonio, altro ente promotore dell’incontro di ieri. Il quale si è detto convinto che dal confronto siano emersi elementi utili per l’avvio d’interventi in grado di arrestare il declino.
Una curva discendente esaminata a fondo dai due relatori. Bruno Losito, coordinatore del rapporto Ocse-Pisa e professore a Roma Tre, ha parlato degli indicatori sul rendimento scolastico dei quindicenni, in funzione delle comparazioni con i Paesi membri dell’organizzazione. «In Italia - ha fra l’altro ricordato - il campione Pisa è costituito da 21.773 studenti (di 806 scuole) che rappresentano circa mezzo milione di adolescenti. In Sardegna è rappresentato da 1390 ragazzi di 55 scuole». Dall’altra relazione svolta da Mario Branca, docente di chimica e fisica all’università di Sassari, sono arrivanti ulteriori e preoccupanti riscontri. Non è esclusivamente l’inchiesta Ocse a dar conto di situazioni tutt’altro che esaltanti (come dimostrato dalla tabella qui accanto). Ci sono parecchi altri indicatori, report e indagini scientifiche sulla stima dei sistemi di conoscenza e apprendimento che conducono nella medesima direzione. «Tra le aree internazionali e nazionali la Sardegna è purtroppo tra i fanalini di coda per quanto riguarda la scuola - ha concluso - E anche nei test d’accesso alle facoltà a numero chiuso l’andamento è negativo rispetto ad altre regioni». La parola, prima del breve dibattito finale, è quindi passata ai politici. O, meglio, alle amministratrici, visto che tutti e tre gli assessori alla Pubblica istruzione (regionale, oltre che per il Comune e la Provincia di Sassari) sono donne. Ma, a parte la volontà di riscatto espressa da tutte loro, l’analisi di fondo non è cambiata di molto.
In pillole, commenti amari e tante speranze. Maria Antonietta Mongiu: «I soldi ci sono. Mancano competenza e consapevolezza d’azione. La Regione finanzia una quantità di attività culturali, ma non sposta il quadro sfavorevole Ocse. Continueremo comunque a investire. Crediamo nella formazione e nell’istruzione». Laura Paoni (Provincia): «Tempi difficili con tanti interogativi aperti. Credo in ogni caso nei processi d’inclusione scolastica, a iniziare dai disabili e dagli stranieri. Ma dobbiamo lavorare per creare altre, più convincenti forme d’apprendimento». Antonietta Duce (Comune): «Non basta progettare soluzioni esclusivamente interne. Lo Stato deve investire di più nelle aree di ristagno economico, garantire a tutti pari opportunità».

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno

Incontro a Calvi tra il presidente della Regione Renato Soru e il presidente dell’esecutivo corso Ange Santini
Sinergie possibili tra Sardegna e Corsica
Collaborazione su energia, lotta al fuoco, trasporti, ambiente e formazione



PIERO MANNIRONI


CORTE. Il pretesto è stato l’inaugurazione della mostra «Corsica e Sardegna, Isoli sureddi (isole sorelle)» che ospita pregevoli collezioni di arte, fotografia e descrizioni di grandi viaggiatori in Corsica e in Sardegna nell’Ottocento e nel Novecento. Ma l’appuntamento culturale di Corte - organizzato nel museo che sorge ai piedi del castello del Nido dell’Aquila, nell’antica capitale della Corsica indipendente di Pasquale Paoli - è stato preceduto da una lunga preparazione tra gli staff del presidente della Regione sarda Renato Soru e del presidente dell’esecutivo della Corsica Ange Santini.
Dunque, per Soru e Santini un’agenda politica densa di proposte, progetti comuni e possibili collaborazioni. Ieri mattina i due presidenti si sono incontrati a Calvi, la capitale della Balagna, dove Santini è stato sindaco dal 1995 fino a pochi mesi fa, quando ha sostituito Camille de Rocca Serra alla guida dell’esecutivo territoriale corso.
Un incontro finalizzato a rafforzare le relazioni tra le due isole, finora molto distanti nonostante la vicinanza geografica e le affinità culturali. Con un’espressione un po’ immaginifica, ma sicuramente efficace, l’ex europarlamentare corso Max Simeoni aveva detto che «la Sardegna e la Corsica sono come due sorelle le cui schiene si sfiorano, ma tutte e due guardano in direzioni opposte: una verso la Francia e l’altra verso l’Italia».
Metanodotto Galsi. Prima di tutto il tema dell’energia. La Francia ha messo in moto la sua diplomazia politica fin dal 2002 per potersi inserire nel gasdotto e nel 2003 furono così messe le prime basi per l’inserimento della Corsica nella rete di distribuzione del metano algerino: il corso Camille de Rocca Serra ne discusse infatti a Bruxelles con Romano Prodi
Quando il gasdotto sarà a regime, dall’Algeria dovrebbero arrivare addirittura 40 miliardi di metri cubi. Cioé il 45% del fabbisogno nazionale italiano. E dal 2012 la Sardegna potrà assorbire nel suo sistema interno fino a due miliardi di metri cubi l’anno. Del progetto Galsi fanno parte il colosso algerino Sonatrach, che possiede la quota più consistente (36%), Edison (primo operatore italiano (18%), Enel (13,5%), la tedesca Wintershall (13,5%), la Regione Sardegna (10% attraverso la Sfirs e la Progemisa) ed Hera Trading (9%).
Il fiume di gas scorrerà in una pipeline lunga 900 chilometri, dei quali 600 offshore a profondità vicine ai tremila metri. Attraverserà la Sardegna dal Sulcis fino alla Gallura e poi si aggancerà alla rete nazionale in Toscana, vicino a Piombino.
Ad aprile il governo francese ha nominato Jean-Pierre Leteurtrois come delegato a gestire il progetto dell’inserimento della Corsica nel gasdotto Galsi. Soru e Santini hanno ieri analizzato il progetto francese che prevede l’allaccio alla pipeline in Sardegna. Da qui si svilupperanno due linee: una verso Bastia e l’altra verso Ajaccio. Nelle due maggiori città corse (dove sono concentrati i due terzi degli abitanti dell’Isola di Bellezza) saranno riconvertite le attuali due centrali a olio combustibile. Soru ha garantito che eserciterà tutta la sua influenza per accelerare l’incontro tra il presidente del consorzio Galsi e Leteurtrois.
Collegamenti. Sarebbe già a buon punto il progetto di una compagnia corsa di istituire una linea aerea plurisettimanale tra Ajaccio e Cagliari. Un progetto del quale si parla da anni e che finalmente sarebbe vicino alla fase esecutiva. Tra i due presidenti si è concordata un’iniziativa comune per abbattere i costi della compagnia attraverso tutti gli strumenti giuridici e finanziari consentiti dall’Unione Europea.
Università. Una sinergia tra gli atenei sardi e quello corso di Corte è possibile. Soru vede con particolare favore una collaborazione scientifica sullo sviluppo sostenibile per rivitalizzare così le facoltà di scienze ambientali e scienze forestali dell’università di Nuoro. Per quanto riguarda gli studenti corsi, si favorirebbe invece un loro inserimento, attraverso soprattutto un sistema di borse di studio, nelle facoltà di medicina e architettura in Sardegna.
Trasporti. Perfetta sintonia tra Soru e Santini in un progetto di collaborazione per sviluppare i collegamenti marittimi. La Sardegna guarda con interesse al traffico merci verso il nord, attraverso il nodo strategico di Porto Torres, mentre la Corsica è interessata a stabilire un filo diretto con il porto canale di Cagliari, punto di partenza per i paesi meridionali del Mediterraneo.
Incendi. Il sistema antincendi corso è molto evoluto e conta su uomini e mezzi molto efficienti. Ma questa volta potrebbe essere la Sardegna a fornire alla Corsica uno strumento tecnologicamente avanzato, in grado di essere determinante nella lotta contro il fuoco. Soru ha infatti proposto di estendere all’«isola gemella» il monitoraggio che viene effettuato sulla Sardegna da un satellite in orbita geostazionaria il quale, con una foto ogni quindici minuti, rileva gli incendi al loro insorgere. Di più: attraverso un complesso sistema di algoritmi e di analisi della temperatura, il satellite indica anche le zone più a rischio di incendio giorno per giorno.
Ambiente. Argomento spinoso, questo. La collaborazione tra Sardegna e Corsica nella gestione del parco internazionale delle Bocche di Bonifacio è stata, sulla carta, sempre ottima e sono maturi i tempi per pensare a una gestione unica. C’è comunque qualcosa che sembra non aver funzionato, soprattutto sul fronte sardo.
Soru è stato molto esplicito con Ange Santini: è il parco nazionale della Maddalena che purtroppo ha «dimostrato i suoi limiti». Il governatore ha così parlato della sua idea di ripensare completamente la gestione dell’area naturalistica protetta.
Energie rinnovabili. La nuova frontiera è oggi quella del fotovoltaico. Un sistema che comunque ha bisogno di una regolamentazione per lo sviluppo programmato di questa fonte di energia alternativa. Tra Soru e Santini è stata raggiunta un’intesa per arrivare a una disciplina comune del settore in Sardegna e Corsica.




 

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