Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 July 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Master in comunicazione della Scienza (L’Unione - La Nuova)

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Seminario. Università
Scienza, ecco come raccontarla: al via un Master
 
Rendere accessibile anche ai non addetti ai lavori il linguaggio della scienza. È l’obiettivo del Master di II livello in Comunicazione della scienza, istituito in Sardegna per la prima volta e presentato in una conferenza stampa nella sede dell’Ordine dei giornalisti.
Progettato e realizzato dalla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell’Università di Cagliari in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, l’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), l’Osservatorio astronomico di Cagliari e il CRS4 (Centro di ricerca sviluppo e studi superiori in Sardegna), il Master prenderà l’avvio all’inizio del prossimo anno accademico (ottobre 2008).
Come hanno spiegato i relatori (il preside della facoltà di Scienze Roberto Crnjar, il direttore dell’Osservatorio astronomico di Cagliari Nicolò D’Amico, il direttore del Master Elisabetta Marini e il ricercatore del CRS4 Andrea Mameli), l’iniziativa si propone di avvicinare il mondo dell’informazione a quello della scienza, formando degli operatori specializzati nel porgere al pubblico le notizie di ambito scientifico, che spesso hanno bisogno di essere proposte in maniera più accessibile ai lettori. Articolato in tre moduli, Scienza, Tecnologia e Comunicazione, prevede un periodo di tirocinio in una struttura qualificata convenzionata, regionale o extraregionale. L’iscrizione al Master è aperta a laureati (laurea specialistica o di vecchio ordinamento) in qualsiasi disciplina, che potranno avere accesso ai 25 posti disponibili previo superamento di una prova di selezione. È prevista anche la partecipazione in qualità di uditori di 5 iscritti all’Ordine dei giornalisti per le lezioni dei moduli “Scienza” e “Tecnologia” e di alcuni dipendenti della Pubblica amministrazione per le lezioni del corso “Comunicazione”. In questi casi il requisito della laurea non è richiesto. I dipendenti di imprese private, anche con contratto part-time o occasionale, purché residenti in Sardegna, possono richiedere l’erogazione di contributi per la copertura delle spese di iscrizione al Master. Le domande devono essere presentate all’assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale della Regione entro il 27 agosto. Per ulteriori informazioni: http://mcs.sc.unica.it
IGNAZIO SANNA 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Cagliari
Acque pulite con 25 milioni 
Portovesme, con questa cifra si può depurare la falda 
I tempi previsti per la realizzazione di tutto l’intervento sono inferiori ai due anni 
ERMINIO ARIU 
 
 PORTOVESME. Serviranno un’ottantina di pozzi, ad una distanza variabile tra gli 80 e i 100 metri l’uno dall’altro, per prelevare dal sottosuolo l’acqua di falda contaminata dai metalli pesanti e dalle altre sostanze inquinanti, ed inviarla nell’impianto di depurazione.
 La soluzione tecnica, per la realizzazione della barriera idraulica, individuata dei ricercatori dell’Università di Cagliari, Battista Grosso e Aldo Muntoni, è stata condivisa unanimemente approvata dalle aziende di Portovesme, dalla Regione, dalla provincia e dal Consorzio Industriale di Portovesme che sperano nella condivisione del progetto anche da parte ministero dell’industria e dell’ambiente.
 «Concretamente si tratta di prelevare, attraverso i pozzi i flussi inquinati - hanno spiegato Battista Grosso e Aldo Muntoni - per inviarli all’impianto di depurazione. In questo modo si evita di far mischiare le acque di falda con quelle del mare e con lo stagno di Boe Cerbus che subirebbero danni incalcolabili dal punto di vista ambientale. La zona interessata dall’intervento è tutta la zona industriale insistendo con le perforazioni maggiormente in prossimità degli stabilimenti. La profondità dei pozzi varia dai 25 ai 50 metri seguendo il profilo dello strato impermeabile su cui poggia la falda stessa. Le acque prelevate dal sottosuolo, nella prima fase, andranno nel depuratore consortile ma il progetto è stato concepito anche per consentire alle varie aziende di intervenire, in proprio, al fine di specificare le modalità di trattamento delle acque».
 Tempi di realizzazione del sistema pozzi sei mesi mentre per adeguare il depuratore consortile occorrerebbe almeno un anno.
 Anche la spesa complessiva dell’opera appare decisamente abbordabile. Agli oltre 100 milioni di euro, stimati per la realizzare la barriera fisica sotterranea (bocciata definitivamente dal Tar che ha accolto il ricorso delle aziende contro le direttive del ministero dell’ambiente) Grosso e Muntoni propongono cifre intorno ai 25 milioni di euro. «Indubbiamente - chiarisce Ignazio Cuccu, presidente del Cnisi - abbiamo ridotto la spesa ad un quarto di quella ipotizzata per il progetto faraonico e di dubbia efficacia. Questa spesa dovrà essere ripartita tra le aziende attualmente in attività e la parte restante, quella più consistente, dovrà essere messa a disposizione dal ministero del Tesoro perchè l’inquinamento della falda risale ai primi anni di attività delle fabbriche ed è stato causato dalle imprese a partecipazione statale. Alle aziende, oggi in attività, sarà richiesta una partecipazione finanziaria commisurata all’effettiva presenza a Portovesme».
 Anche le aziende metallurgiche sembrano aver fretta di bonificare la falda sotterranea e stanno già lavorando per realizzare i primi pozzi. A carico delle aziende rimarrebbe l’onere del trattamento delle acque che una prima stima fissa in cinque milioni di euro all’anno da sopportare con equa ripartizione.
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Comune: «Difendiamo la nostra università» 
Giorgio Pellegrini: è una risorsa per tutti
Ninni Depau: più progetti per l’università 
ROBERTO PARACCHINI 
 
CAGLIARI. La città non può vivere senza l’università e, viceversa, l’ateneo ha bisogno di Cagliari: questo in sintesi il pensiero del Comune. Ora il centro studi cittadino, come quasi tutti gli atenei nazionali, si sente accerchiato. Ma i problemi sono tanti. Innanzi tutto - per riprendere alcuni discorsi fatti in consiglio comunale - Cagliari può essere detta città degli studenti come Pisa, Urbino, Bologna, solo per fare qualche esempio? Per niente. Gli iscritti nell’ateneo cagliaritano sono trentottomila circa, i pendolari oltre ottomila. Le case dello studente sono insufficienti e la maggior parte sono «vittime» della speculazione degli affitti. Manca una politica concordata coi proprietari di case e tutto è lasciatlo al caso. Inoltre secondo l’indagine de Il Sole 24 Ore, Cagliari è all’ultimo posto degli atenei nazionali per numero di immatricolati da fuori regione. E tre consiliture fa, quando si parlava di trasformare l’hotel Cannas di via Roma in casa dello studente (come è poi avvenuto) dai banchi della maggioranza si erano levate diverse proteste. Oggi quest’atteggiamento è scomparso, ma i problemi non sono mutati. Intanto l’università sta per subire «la mazzata finale», come lamentano gli operatori del settore: la manovra finanziaria, se attuata coi tagli ai trasferimenti e il blocco del turn over, relegherebbe sempre più ai margini il centro studi cittadino.
 «Sino ad ora il Comune e l’ateneo hanno vissuto in una felice e reciproca autonomia - spiega Giorgio Pellegrini, assessore municipale alla Cultura - ora lo scenario sta cambiando. In questa situazione credo che spetti all’università elaborare un progetto e una proposta per una più stretta collaborazione. E credo che il Comune debba rispondere adeguatamente». Che cosa può fare l’amministrazione? «Più che intervenire sull’istituzione università - sottolinea Massimiliano Tavolacci, Udc, presidente della commissione consiliare all’Urbanistica - noi possiamo contribuire a fornire servizi. In questo senso ci stiamo muovendo col discorso sui centri storici: per il recupero del patrimonio anche in funzione dell’ospitalità agli studenti. E in questo senso stiamo lavorando sul piano quadro degli antichi rioni. Inoltre c’è il discorso sul campus universitario di viale La Plaia (interno all’accordo di programma Comune-Regione non ratificato dal Comune - ndr) che va ripreso e portato avanti».
 Non va «dimenticato però - precisa Ninni Depau, capo gruppo del Pd - che l’università è il patrimonio culturale della città. In questo quadro di difficoltà per l’ateneo è importante esserci. I suoi problemi sono anche della città e della regione». Nello stesso tempo «va detto che la non ratifica dell’accordo di programma, che comprendeva anche il campus universitario, non indica sensibilità. Manca, poi, una progettualità adeguata in grado di contribuire a creare la massa critica indispensabile per lo scambio e la dialettica delle intelligenze. Noi abbiamo proposto, per il recupero del centro storico, di coinvolgere direttamente anche l’ateneo».
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Master per i comunicatori della scienza 
Organizzato dall’Università, dall’Ordine giornalisti, dall’Osservatorio astronomico e dal Crs4 
 
CAGLIARI. Un’opportunità formativa unica in Sardegna, capace di aprire nuovi sbocchi: è il master in Comunicazione della scienza, percorso post-universitario pensato dalla facoltà di Scienze dell’università, in collaborazione con l’Ordine regionale dei giornalisti, il Crs4 e l’Osservatorio astronomico, che da ottobre permetterà la formazione di professionisti capaci di tradurre in linguaggio accessibile i concetti della scienza. Nato dopo un anno e mezzo di preparativi, e ispirato, ha detto durante la presentazione del master, la direttrice Elisabetta Marini, ‹‹alle poche esperienze del genere già esistenti in Italia››, il corso punta alla ‹‹formazione e aggiornamento di figure professionali capaci d’inserirsi efficacemente nel contesto culturale della società›› con l’obiettivo di ‹‹diffondere le conoscenze scientifiche in modo corretto, chiaro, facilmente fruibile e attendibile sul piano dei contenuti››. Una svolta attesa, anche perché, ha osservato il preside della facoltà di Scienze, Roberto Crnjar, ‹‹gli scienziati sono pessimi comunicatori››, e per comunicare la scienza «c’è bisogno della capacità di comunicatori professionisti››.
 Il corso, rivolto a venticinque laureati in qualunque disciplina, e a cinque uditori iscritti all’Ordine dei giornalisti, durerà un anno e sarà composto per metà da un percorso didattico con lezioni in aula (si svolgeranno prevalentemente negli spazi della facoltà di Scienze) articolate nei tre moduli comunicazione, scienza, tecnologia, per l’altra metà da attività pratiche e, alla fine, un tirocinio formativo. Insegnanti saranno docenti universitari ma anche giornalisti e altri esperti come Pietro Greco, direttore del Master in comunicazione della scienza di Trieste. Un’occasione anche per chi è già giornalista, che, ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Filippo Peretti, da un lato offre nuove opportunità di sbocchi occupazionali, dall’altro permetterà di affinare la propria preparazione. Per iscriversi ci sono due possibilità: partecipare (scadenza 27 agosto) al bando per l’alta formazione, dato che la Regione ha inserito il master nel catalogo, oppure partecipare al bando universitario di prossima pubblicazione. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://mcs.sc.unica.it.
Sa.Ze. 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Nuovi voti agli atenei, Cagliari migliora 
Altra inchiesta sull’università, Sassari fatta retrocedere da «Campus» 
PIER GIORGIO PINNA 
 
SASSARI. Mese che vai, statistica che trovi. E sull’università, in tempi di analisi febbrili prima delle iscrizioni di agosto-settembre, le indagini a campione si moltiplicano. Tanto da diventare, in questa fase, quasi settimanali. L’ultima inchiesta è di Campus, il periodico degli studenti che frequentano gli atenei italiani. Arriverà in edicola e nelle librerie venerdì prossimo, a breve distanza di tempo dalle tre elaborazioni distinte fatte di recente da Censis, Il Sole 24 Ore e Alpha Test. Ma sin da oggi alcuni aspetti permettono di ribaltare, almeno in parte, e soprattutto per la situazione sarda, altri dati acquisiti sino a oggi. In un elenco di una sessantina di sedi nazionali, per la prima volta tra i report di quest’anno, Cagliari batte Sassari. E nettamente. L’ateneo del Capo di sotto dell’isola è tredicesimo nella classifica delle università di medie dimensioni, tra i 10mila e i 50mila iscritti. Quello del Capo di sopra risulta ventiquattresimo. Per Cagliari il voto finale, espresso in centesimi, è pari a un lusinghiero 90,41. Per Sassari si ferma a 87,83.
 Le anticipazioni sulla nuova indagine giungono da Italia Oggi Sette. Come recita la sottotestata, è il settimanale dei professionisti del lavoro, dell’economia, del diritto e del fisco. Al top c’è Bolzano. E in ogni settore: qualità, servizi, didattica. Al secondo posto della graduatoria stilata da Campus si piazza la Bocconi, che ha sempre ottenuto ottimi punteggi anche in tutte le precedenti elaborazioni. Segue il Politecnico di Torino. Fanalino di coda, l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
 Quella del mensile degli studenti italiani è una guida in piena regola per l’anno accademico 2008-2009. La pubblicazione dà le pagelle ai singoli atenei nazionali, compresi i non statali, ormai da quattro anni. Per comprendere bene, comunque, è indispensabile una doverosa messa in guardia. Le analisi dei numeri sono a volte ingannevoli. Parecchi decenni fa lo diceva persino Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa: «Sai ched’è la statistica? È ’na cosa/ che serve pe’ fa’ un conto in generale/ de la gente che nasce, che sta male,/ che more, che va in carcere e che sposa.../ Seconno le statistiche d’adesso/ risurta che te tocca un pollo all’anno:/ e, se nun entra ne le spese tue,/ t’entra ne la statistica lo stesso/ perché c’è un antro che ne magna due».
 In questi casi tuttavia, con buona pace per lo strabiliante sarcasmo del poeta romano, non sono la matematica, le percentuali o le cifre a poter essere messe in discussione. Nessuno dubita delle moderne elaborazioni e dei sistemi avanzati di analisi. La questione è un’altra. Si parla dei parametri considerati per arrivare al traguardo finale. È così la diversità dei criteri e degli indicatori presi in considerazione, effettivamente riscontrabile tra l’inchiesta di Campus e le altre indagini, a spiegare i differenti esiti raggiunti dalle varie classifiche.
 E veniamo dunque agli elementi ritenuti qualificanti dal mensile. La guida di Campus prende in esame le conclusioni del Comitato nazionale per la valutazione della ricerca universitaria, le pagelle dell’Istituto Shangai, di Time Higher Education, del centro olandese Cwts di Leida e di quello dell’istruzione superiore di Taiwan. A loro sono state sommate le attività di Erasmus e gli accordi internazionali siglati dagli atenei italiani. A larghe spanne, un punteggio basato su una graduatoria un po’ più globale rispetto ad altre parametrate su scale nazionali o europee.
 Ma ecco le categorie, o settori d’intervento. Stavolta la classifica viene espressa in trentesimi, come per i voti negli esami universitari. Cagliari. Studenti (con riferimento a numero iscritti e laureati in corso, più crediti acquisiti con gli esami): 19,83. Strutture - aule, biblioteche, computer, rapporto prof-allievi - 23,55. Servizi come tutorato e counselling psicologico 25,50. Diritti, in relazione alla capacità d’incidere da parte dei ragazzi sull’attività dell’ateneo, 25,50. Web 23,95. Ricerca 27,26. Impegno valutato in un’ottica internazionale 21,27. Risorse 25,65. Sbocchi di lavoro 25,15. Money 26,63. Sassari. Studenti 19,94. Strutture 24,50. Servizi 25,94. Diritti 21,71. Web 23,04. Ricerca 27,19. Impegno internazionale 20,34. Risorse 24,41. Lavoro 23,10. Money 24,29.
 
 
 

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