Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 May 2008
RASSEGNA QUOTIDIANA A CURA DELL’UFFICIO STAMPA E WEB
   
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 25
L’economia sarda secondo il Crenos
Il Centro ricerche economiche Nord Sud (Crenos) presenterà oggi, alle 10, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria (in piazza d’Armi) il 15° Rapporto sull’economia della Sardegna, realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. Interverrà, tra gli altri, il direttore del Crenos Raffaele Paci.
 
2 - L’Unione Sarda
Attualita - Pagina 9
Dai collezionisti all’inquinamento: tutti i nemici di rettili e anfibi
Quando si parla di fauna di Sardegna subito si fa riferimento ai grandi mammiferi selvatici come il cervo sardo, o agli uccelli come il fenicottero, il pollo sultano o il gipeto di recentissima reintroduzione nel supramonte di Orgosolo. Poco spazio si dà alla cosiddetta fauna minore, ma che minore non è per il rilevante valore scientifico che rappresenta, nota alla comunità scientifica internazionale ma meno al grande pubblico. Stiamo parlando di rettili, anfibi, micromammiferi (pipistrelli) e insetti presenti con numerose specie endemiche nella nostra isola. Purtroppo non esiste una legislazione ad hoc per la fauna minore se si eccettua la legge regionale sulla caccia (la 32/’98) che tutela - ma solo sulla carta - le specie cosiddette minori.
La rarità della nostra piccola fauna attira da oltre 2 secoli studiosi ma, purtroppo, anche collezionisti senza scrupoli che hanno letteralmente depredato (e questa pratica continua tuttora) siti conosciuti e non dei nostri insetti troglobi, rettili e anfibi, depauperando un patrimonio unico al mondo. Università straniere di tutto il mondo detengono illegalmente esemplari di fauna sarda prelevati senza alcuna autorizzazione del governo regionale. Basta navigare sulla rete telematica per scoprire che l’Università di Berkeley in California studia le tecniche di cattura del geotritone di Supramonte, che università russe e tedesche hanno ricevuto da università italiane esemplari di anfibi prelevati nell’isola; che studiosi italiani e stranieri ancora oggi svolgono studi sui nostri rettili e anfibi senza che la Regione sappia alcunché. Eppure le normative comunitarie, nazionali e regionali, sono oltremodo severe sul prelievo illegale e prevedono sanzioni salatissime. In un recente lavoro del famoso erpetologo Lanza, pubblicato nella rivista dell’Accademia delle Scienze della California, risulta che ben 2783 esemplari di podarcis tiliguerta prelevati dalla Sardegna e dalla Corsica, si presume illegalmente, sono stati utilizzati per «fini scientifici».
Va da sè che il rapido declino a cui sta andando incontro, ad esempio, l’erpetofauna sarda non è imputabile solo al prelievo illegale: alterazione degli habitat, inquinamento, siccità, disturbo antropico, sono alcune delle cause che hanno portato alla rarefazione o addirittura alla scomparsa di alcune specie da determinati areali: è il caso del tritone sardo la cui popolazione negli ultimi trent’anni si è ridotta considerevolmente in particolare nel Sarrabus-Gerrei. Un aspetto che è stato sottovalutato, in particolare per i nostri anfibi, è la criminale mancanza di apporto idrico negli alvei sottesi alle dighe: la Sardegna è terra di invasi, tutti i nostri grandi fiumi sono stati ingabbiati, ma non è stato garantito il minimo deflusso a valle delle dighe, col risultato che i nostri fiumi, specialmente nei periodi siccitosi, ma non solo, sono addirittura in secca. Questo significa salinizzazione delle falde costiere, aumento della salinità delle acque lagunari con la conseguente scomparsa di specie di fauna e flora legate ad ambienti di acque dolci: i primi a scomparire sono proprio gli anfibi ma anche rettili legati all’acqua. Altro fatto allarmante si sta verificando nel Sulcis-Iglesiente dove per mettere in sicurezza i numerosissimi siti minerari dismessi si è proceduto a “tombare” gli stessi; in altre parole, chiudere ermeticamente col cemento le bocche di miniera provocando in tal modo un vero e proprio disastro ecologico per gli animali che frequentano questi ambienti (in particolare pipistrelli e geotritoni) che non hanno più vie di fuga.
Antonello Secci, collaboratore Programma Mediterraneo Sardegna/Corsica WWF Italia
 
3 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 18
appuntamenti
Al via con “Koyaanisqatsi”
Convegni e spettacoli
Orgosolo festeggia la ricerca scientifica
Questo è l’anno mondiale del Pianeta Terra, e non è un caso se la terza edizione del Festival della Scienza di Orgosolo ha come tema “Emergenza climatica ed energie alternative”. Un tema di importanza vitale che richiede una riflessione approfondita e risposte urgenti. L’inaugurazione è fissata per stasera alle 21 con la proiezione nell’auditorium comunale d “Koyaanisqatsi”, il film di Godfrey Reggio che denuncia la follia dei nostri ritmi vitali. Domattina spazio ai giovanissimi con i giochi scientifici e l’animazione in piazza a cura di Pietro Olla e il Centro d’Infanzia “Io e gli altri” e poi il “Prof. Pietrosky e il coniglio nel cappello”, mentre gli adulti alle 9 potranno seguire il Laboratorio su energie rinnovabili e costruzione di forni solari a cura di Andrea Mameli (ricercatore Crs4), la conferenza su Risparmio energetico e consumo critico (11,30), i Laboratori e giochi scientifici nelle strade sulle fonti di energia rinnovabili (alle 15) e la conferenza scientifica “Il sole: la fonte principale di energia” in programma alle 17: coordina Andrea Mameli, intervengono Luciano Burderi, astrofisico dell’Università di Cagliari, Bruno D’Aguanno, responsabile del settore Energie Rinnovabili del CRS4, e Michele Saba, ricercatore del dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. La giornata si concluderà con una gara poetica in lingua sarda sul tema del Festival: a sfidarsi saranno i poeti improvvisatori Bruno Agus e Mario Masala, accompagnati dal tenore di Orgosoloe presentati dal giornalista Paolo Pillonca.
Tra gli appuntamenti di domenica è da segnalare il convegno all’aperto “Emergenza climatica e desertificazione in Sardegna” che si terrà alle 10 in via Nuoro. Interverranno Giuseppe Bianco (direttore del Servizio Agrometeorologico Regionale), Massimo Coraddu (ricercatore dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare), Pierpaolo Duce (Istituto di Biometeorologia), Piero Pili (task force ministeriale Solare Termodinamico. Coordinerà il giornalista Roberto Morini. Per tutta la durata del festival, in piazza Caduti In Guerra, sarà possibile visitare la “Casa Eco-logica”, un esempio pratico di uso delle tecnologie alternative e a basso consumo energetico. Orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.
ANNALISA FERRUZZI Stasera alle 19,30 la scrittrice Annalisa Ferruzzi sarà ospite dell’associazione “KaraLettura” in una serata a lei dedicata, al Caffè Savoia di Cagliari. Un’occasione per parlare del suo nuovo libro “Ineffabili teste d’uovo” edito da Aisara.
CHIESA IN SARDEGNA A Sassari alle ore 18 nella facoltà di Scienze Politiche viene presentato “I cattolici sardi e il Risorgimento” di Giuseppe Zichi, che propone materiale archivistico inedito rivelando le convinzioni non sempre allineate alla chiesa di Roma del mondo cattolico isolano. È il terzo volume della collana “Chiesa in Sardegna” curata dal coordinamento regionale per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Sarda. ( giamp.m. )
COMINELLI A SASSARI A Sassari alle 18,30 nella Sala consiliare di Palazzo Ducale la Libreria Koinè, con il Comune di Sassari, la Fondazione per la Sussidiarietà e Diesse (Didattica e innovazione scolastica), promuove l’incontro con Giovanni Cominelli sul suo “La caduta del vento leggero”, romanzo autobiografico ambientato nelle montagne bergamasche negli anni ’40 e ’50. ( giamp.m. )
 
4 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 18
Architettare il turismo è una questione d’amore
Come le monocolture imposte dai dominatori ai Paesi dominati, come quelle piantagioni di un unico cereale o di un solo legume rovinano i paesaggi e impoveriscono il suolo, «così il turismo di massa è una forma di colonialismo».
È il concetto che ieri a Cagliari, in una Manifattura Tabacchi strapiena di visitatori, ha aperto la seconda edizione di Festarch, il festival internazionale dell’architettura voluto e organizzato dalla Regione, dalle due università isolane e dall’Inarch.
A pronunciarle è stato Jacques Herzog, il progettista olandese noto nel mondo (anche) per aver firmato il Nido, il nuovo stadio di Pechino, e conosciuto in Sardegna (anche) per aver ripensato il sito minerario di Monteponi. È stata la sua lezione magistrale ad aprire una edizione dedicata proprio al concetto di turismo globale. «Parliamo continuamente di turismo - ha detto il presidente della Regione Renato Soru aprendo il Festarch - ma non abbiamo ancora trovato parole definitive: speriamo che da queste giornate venga un pensiero fattivo». Le occasioni non mancheranno, visto che la sola giornata di oggi conta venticinque appuntamenti in programma. «C’è un avvicinamento affettuoso tra Cagliari e l’architettura», gongolava ieri Gianni Campus, assessore comunale all’Urbanistica e architetto. Di sicuro c’è un allontanamento - spiegava Herzog - tra il turista di domani e le mete sempre uguali, standard, omologate nei comfort e nelle attrattive. Così come c’è - o dev’esserci - un allontanamento dal«modello Costa Smeralda»: un posto per pochi o comunque per poco, nel senso che ci si passa qualche giorno e poi via.
Reinventare il turismo, ripensare un fenomeno che pochi decenni fa non esisteva e oggi è un motore dell’economia mondiale vuol dire caratterizzare i luoghi, dare un segno al territorio dopo averlo capito a fondo, dopo averne inteso la storia e i caratteri. A quel punto può scattare l’incantesimo che ieri mostravano le diapositive scattate da Herzog in Cina: l’innamoramento tra gli abitanti e il segno architettonico. Nel caso specifico: l’entusiasmo dei pechinesi per il Nido, che da stadio si trasforma ora in logo per magliette, ora in cappello intrecciato e ancora in struttura per i giochi dei bimbi in un giardino pubblico.
In definitiva è stata una lezione sull’amore tra abitanti e architettura, quella che il premio Pritzker ha tenuto nel suo inglese piano e discorsivo davanti a un pubblico attentissimo. Alla fine applausi e ricreazione, con le performance degli artisti portati dal Man di Nuoro tra le mura della antica fabbrica di sigarette. Le lezioni riprendono stamattina alle 10,30, anche se in realtà oggi non si tratterà tanto di dissertazioni ex cathedra quanto di racconti, dialoghi e approfondimenti. Il primo appuntamento della giornata è nella Sala 1 con il giornalista Francesco Erbani (redazione culturale di Repubblica ) che racconta lo scempio del paesaggio in Italia. Interverrà Elio Garzillo, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici. Sempre alle 10,30, ma nella Sala 4, Benedetto Camerana (rappresentante dello studio di architettura Camerana & Partners), Gianfranco Bombaci (2a+p) e Marco Rainò (brh+) presentano il loro lavoro. Interviene Fabrizio Gallanti, fondatore del Gruppo A12.
Tre incontri alle 11:30. Nella Sala 2 si parla di paesaggio rurale e scenari turistici in Marmilla con Pierre Donadieu, Paola Cannavò, Ippolita Nicotera, Roberto Gambino, Andreas Kipar, Carlo Monti, Bruno Gabrielli e con i coordinatori del workshop LabMar08. In Sala 5 appuntamento con Floris Alkemade - dell’Oma, fondato dal caposcuola e Premio Pritzker Rem Koolhaas che interverrà domenica alle 14,30 e non oggi come inizialmente previsto - che illustrerà con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Carlo Mannoni il progetto di riqualificazione di Sant’Elia, mentre in Sala 3 l’architetto cinese Qingyun Ma si confronterà con Luca Martinazzoli. Densissimo il programma pomeridiano. Da segnalare la lectio magistralis di Benedetta Tagliabue alle 14:30, l’incontro delle 17,30 sul rapporto fra architettura e media e, alle 21, la lezione di Guido Bertolaso, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’emergenza rifiuti campana.
Celestino Tabasso
 
5 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 4
sanità
In Sardegna mancano infermieri: trenta in arrivo dalla Romania
Nonostante i cronici problemi del mercato del lavoro locale, la Sardegna ha bisogno di reclutare gli infermieri all’estero. La conferma arriva dall’accordo sottoscritto lo scorso 26 maggio dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil con una società di lavoro temporaneo milanese, per formare con nozioni di lingua italiana, di deontologia professionale, di sicurezza e di contrattazione collettiva 30 rumeni già in possesso del titolo di infermiere specializzato.
L’intesa prevede che al termine dell’attività formativa da svolgersi in Romania, l’agenzia di lavoro (la Metis spa) assuma con contratto di somministrazione per minimo sei mesi, almeno il 50 per cento dei partecipanti che avranno superato le verifiche finali.
La necessità di reclutare infermieri all’estero è legata al meccanismo del numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea di primo livello: nell’anno accademico 2007-2008, i posti a concorso nelle università di Cagliari e Sassari sono stati 220, a fronte di 940 giovani aspiranti infermieri che hanno presentato domanda. Il dato risulta dal rapporto elaborato dal professor Angelo Mastrillo sulle lauree triennali nelle professioni sanitarie, presentato nell’ambito della conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie.
Con una percentuale del meno 105 per cento, la Sardegna è, dopo la Sicilia (meno 110), la Regione col più ampio scarto fra i posti negli atenei e le domande presentate dagli aspiranti infermieri. Diletta Peretti, coordinatrice del corso di laurea in infermieristica della facoltà di Medicina di Cagliari, ha spiegato che «per garantire la qualità della formazione degli infermieri è necessario tener conto delle risorse disponibili, e quindi anche del rapporto fra posti letto e infermieri in servizio nei reparti che possano svolgere il tutoraggio per gli studenti. Non possiamo aumentare i posti disponibili senza tener conto di questi aspetti». 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
   
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Caro Mistretta, le tasse sono pazzesche  
I collettivi della Sinistra antagonista: «Più soldi in cassa ma dove sono i servizi?» 
CAGLIARI. Centinaia di lettere, ciascuna firmata da uno studente, per dire al rettore che l’aumento delle tasse proprio non ci voleva, e che nonostante l’Università abbia ora quattro milioni in più i servizi lasciano ancora a desiderare. È la nuova forma di protesta scelta dai collettivi studenteschi della sinistra antagonista “Entula Arrubia”, che fa capo alla facoltà di Scienze Politiche, e “Stalingrado”, Giurisprudenza.
I Collettivi ieri si sono riuniti in un’aula del Magistero per fare il punto della situazione e capire come muoversi davanti ai nuovi aumenti che proprio in questi giorni hanno mandato a farsi benedire la tranquillità di molte famiglie.
‹‹Questo perché oggi scade il termine per pagare il saldo delle tasse - dice Luigi Pisci del collettivo Entula Arrubia - Dobbiamo, in sostanza, pagare la parte che mancava compresi gli aumenti decisi a dicembre››. All’indomani della prima rata, scaduta a ottobre, e della seconda, a gennaio, ora per gli studenti è arrivata davvero la resa dei conti: calcolatrice alla mano ogni famiglia, con uno o più figli all’università, ha dovuto mettere mano al portafoglio per pagare, in base al proprio reddito, quel che ancora rimaneva, da integrare però in base a quanto previsto dal nuovo regolamento tasse.
Che per le prime due fasce di reddito ha lasciato le cose inalterate, mentre per i redditi dai trenta mila euro in su ha fatto scattare aumenti anche del venti per cento, arrivando al trenta per cento e più per gli studenti iscritti al secondo anno fuori corso e oltre. Un sistema che, avvertono dai collettivi studenteschi, non è stato abbastanza pubblicizzato tanto che per molti nuclei familiari è stata una sorpresa, una volta in banca, scoprire di dover spendere più del previsto.
‹‹Senza contare - va avanti il portavoce Luigi Pisci - che un reddito di trentamila euro, che magari per il servizio di ragioneria dell’Università è quello di una famiglia media, dove i genitori lavorano come impiegati, in realtà è davvero basso: oggi quei soldi non bastano più». Per capirlo basta confrontare gli stipendi con il costo della vita: ormai neppure una famiglia che prima avrebbe potuto vivere senza troppi pensieri economicamente è davvero tranquilla. E quel che è peggio, rincarano la dose gli studenti, è che i servizi aggiuntivi annunciati e causa dell’aumento delle tasse non si sono ancora visti.
‹‹Nella facoltà di Giurisprudenza - aggiunge Luigi Pisci- mancano, ad esempio, libri fondamentali per gli studenti››. A tutto questo si aggiunge la vertenza dei ricercatori precari, che secondo la Finanziaria 2008 dovrebbero essere stabilizzati, ma per i quali non si è ancora capito cosa riserva il futuro.
Da qui la decisione della lettera di protesta da spedire al rettore Mistretta, in modo che abbia subito la misura reale del malcontento degli studenti.
Sabrina Zedda
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Il progetto è stato presentato dal dipartimento di Ingegneria del territorio dell’Università 
L’idrogeno sarà prodotto in cantina
Il Comune: «Vogliamo raggiungere l’autonomia energetica» 
La Provincia primo sponsor 
VILLASALTO. Il dipartimento di Ingegneria del territorio dell’Università di Cagliari ha un progetto all’avanguardia: realizzare un impianto pilota per produrre energia e idrogeno dai pannelli foltovoltaici. L’idea geniale ha trovato già uno sponsor istituzionale: è la Provincia di Cagliari, che ha chiesto subito all’Unione europea di partecipare al progetto attraverso «Emergence 2010», il piano finanziario per la promozione e la diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili.
«Il problema delle fonti energetiche - ha detto Rosaria Congiu, assessore all’Ambiente della Provincia - è molto avvertito e dibattuto a livello nazionale e comunitario: basti considerare, ad esempio, che le politiche sull’energia in Europa impongono la riduzione dell’emissione nell’atmosfera di ossido di carbonio in percentuali ancora inferiori rispetto a quelle stabilite dal protocollo internazionale di Kyoto».
L’impianto per la produzione di idrogeno per via elettrolitica sarà realizzato a Villasalto nell’area ora occupata dagli edifici dell’ex cantina sociale del Comune, all’ingresso del paese e destinata - secondo il piano urbanistico - ad attività di tipo artigianale.
Nell’ex cantina, secondo la proposta dell’accoppiata Università-Provincia, sarà realizzato il laboratorio dell’idrogeno, composto da uno o più sistemi di produzione, compressione e stoccaggio del vettore energetico. La sezione di distribuzione sarà realizzata invece nell’area vicino all’interno della zona rifornimento.
Nei giorni scorsi, il progetto è stato presentato nel corso di un affollato convegno-dibattito nella palazzina liberty sede dell’ex direzione minieraria di Su Suergiu.
«La possibilità di produrre in sito il combustile per alimentare i mezzi di trasporto - ha sottolineato Paolo Giuseppe Mura, uno degli ideatori - attraverso lo sfruttamento di una energia primaria sempre disponibile, come quella solare, può contribuire in modo sostanziale a ridurre le condizioni di isolamento di Villasalto dal contesto regionale e dall’area metropolitana di Cagliari».
Secondo le stime dell’Unione nel 2030 circoleranno in Europa oltre sedici milioni di automobili ad idrogeno. Ma oggi un freno allo sviluppo di queste motori sono soprattutto le difficoltà nel rifornimento del combustibile visto che le stazioni che erogano’idrogeno non sono diffuse.
«Il nostro progetto-pilota - dice Sandro Lorrai, assessore all’ambiente del comune di Villasalto, che questa mattina partecieperà a Marsiglia all’incontro europeo promosso per presentare i progetti Emergence 2010 -, è in grado di produrre energia per le abitazioni di tutto il paese con zero emissioni serra. E sarà possibile attraverso un sistema solare fotovoltaico. In altre parole, saremo in grado di realizzare la tanto auspicata autonomia energetica».
Jacopo Bulla
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 0 - Cagliari
Il nuovo ospedale sarà a Monserrato
Intorno al Brotzu verrà realizzato invece il polo delle eccellenze sanitarie 
Le strategie sulla sanità del presidente Soru e dell’assessore Dirindin 
CAGLIARI. Il nuovo ospedale dell’area cagliaritana sarà realizzato vicino al policlinico universitario di Monserrato. La decisione definitiva sarà presa in questi giorni, ma il presidente della Regione Renato Soru pensa che questa sia la scelta migliore: sia perchè i tempi di realizzazione possono essere molto minori (i permessi ci sono già), sia perchè quell’area permette di mettere «a fattore comune tecnologie e servizi».
Nell’area di Cagliari vi sarà, poi, anche un altro polo sanitario d’eccellenza, da realizzarsi attorno all’ospedale Brotzu. Il complesso coinvolgerà anche i presidi Microcitemico e Oncologico. E nella zona saranno trasferiti i centri di ricerca biotecnologica e farmacologica del parco Polaris di Pula.

Pagina 1 - Cagliari
Attorno all’area del Brotzu la scelta di valorizzare il polo di eccellenza 
È deciso: a Monserrato il nuovo ospedale 
Renato Soru lo vuole vicino al Policlinico per la velocità nelle procedure 
Le società di biotecnologie e di farmacologia di Polaris trasferite vicino al San Michele 
CAGLIARI. È quasi certo: il nuovo ospedale dell’area cagliaritana sarà realizzato vicino al policlinico universitario di Monserrato. La decisione definitiva sarà presa in questi giorni, ma il presidente della Regione Renato Soru si è espresso in questa direzione. In diverse occasioni, ma anche l’altro ieri durante l’inagurazione dei nuovi spazi dell’ospedale Brotzu, il governatore della Sardegna ha precisato che la scelta dell’area sarà fatta in rapporto alla funzionalità e al tempo per realizzarlo («è meglio impiegarci tre anni che non dodici»). Ed è per questo che l’area prescelta sarà quella di Monserrato, adiacente al policlinico universitario: sia perchè i tempi possono essere molto minori, in quanto vi sono già tutti i permessi; sia perchè quell’area permette di mettere «a fattore comune tecnologie e servizi». Come «possiamo fare massa critica sulla ricerca - si è domandato il presidente Soru - affinchè l’attività di cura, insieme all’attività di ricerca, possa anche portare impresa e lavoro?». E quale sito migliore, se non quello universitario (a fianco al policlinico), può permettere una «massa critica sulla ricerca» e creare sinergie tra quest’ultima e l’assistenza? Ed è per questi motivi che tra le aree di San Lorenzo e quelle di Elmas (precedentemente individuate), vincerà qualla di Monserrato, dove sarà realizzato uno dei due poli sanitari dell’area vasta. L’altro, di ricerca e sviluppo, sarà costruito con e attorno all’ospedale Brotzu.
«Dobbiamo ripensare anche il ruolo del Brotzu - ha affermato l’altro ieri il presidente Soru - e renderci conto che accanto a questo ospedale c’è il Microcitemico e che, adiacente, c’è la nuova radioterapia e, un po’ più in là, il Businco». Un’area, questa, per la quale si deve «pensare in grande (...), come un’unica cittadella sanitaria». E ciò «ricomponendo questi presidi ospedalieri e acquisendo le aree che sono interposte. A chiunque appartengano». Alcune anche alla famiglia del sindaco Emilio Floris. L’altro ieri, inoltre, il governatore Soru ha incontrato il responsabile di Sardegna ricerche Giuliano Murgia con cui ha discusso lo spostamento delle ricerche, legate al settore farmacologico e biotecnologico, dalla sede del parco scientifico di Pula all’area del Brotzu. In questo modo, e visto l’alta specializzazione dei tre presidi ospedalieri della zona, la Regione punta a creare un complesso interconnesso e in grado di diventare «il polo della degenza e della cura, ma anche della ricerca, pubblica e privata». Capace, quindi, di creare know how: conoscenza utilizzabile anche da imprese in grado di farne business.
L’idea è stimolante anche perchè nel microcitemico (tramite la scuola di Antonio Cao, ma non solo) si svolgono importanti ricerche nel campo biotecnologico. Lo stesso dicasi, solo per fare due esempi (i punti di eccellenza sono tanti), per il dipartimento trapianti del Brotzu, o per l’ematologico del Businco. Si tratterà, poi, di verificare nella pratica la realizzabilità del progetto.
Per il nuovo ospedale (il presidio che dovrà sostituire il Santissima Trinità, l’ospedale Marino e il San Giovanni) è già prevista una dotazione di centocinquanta milioni di euro (come scritto nella delibera «Prima indicazione dell’area su cui costruire il nuovo ospedale di Cagliari» approvata dalla Giunta regionale il 22 novembre scorso) su una spesa stimata in 250 miloni. Gli antefatti del futuro presidio parlano di un concorso, per la scelta dell’area in cui realizzare il nuovo ospedale, a cui hanno partecipato i comuni di Cagliari, Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu, Selargius e Sestu. E raccontano dell’individuazione, come aree giudicate appropriate, delle zone proposte dal capoluogo (presso la Piana di San Lorenzo) e da Elmas (l’area ad ovest della dorsale Casic). Ultimamente, però, la verifica dei tempi necessari per la realizzazione della struttura hanno spinto - come accennato - il presidente Soru a optare per l’area adiacente alla cittadella universitaria di Monserrato, dove si trova il Policlinico.
Roberto Paracchini
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
Architettura e turismo, due realtà in divenire 
Da oggi il festival nel vivo con dibattiti, mostre e confronti interdisciplinari 
CAGLIARI. Festarch, si parte. Dopo il taglio del nastro ieri sera da parte del Presidente della Regione Renato Soru, la lezione magistrale dell’architetto svizzero Jacques Herzog e l’inaugurazione della mostra «Monteponi verso un piano» oggi negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi si entra nel vivo della seconda edizione del festival questo anno incentrato sul rapporto tra architettura e turismo planetario. Fino a domenica sono previsti settantaquattro eventi, tra incontri, dibattiti, lezioni magistrali e tavole rotonde. Partenza molto forte stamane alle 10,30 nella Sala 1, dove si discuterà de «L’Italia maltrattata», cioè dello scempio del paesaggio nel Belpaese con il giornalista Francesco Erbani di «Repubblica» ed Elio Garzillo, neo direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna. In contemporanea, nella Sala 4, alcuni studi di architettura italiana presenteranno i loro lavori: sono Benedetto Camerana Gianfranco Bombaci e Marco Rainò. Interviene Fabrizio Gallanti. A mezza mattina tre incontri in contemporanea (dalle 11,30 in poi). Nel primo attenzione al paesaggio rurale e turistico della Marmilla. Idee e progetti di Pierre Donadieu, Paola Cannavò, Ippolita Nicotera, Roberto Gambino, Andreas Kipar, Carlo Monti, Bruno Gabrielli e con i coordinatori del workshop Lab Mar08. Da non perdere la presentazione del progetto per la riqualificazione di Sant’Elia curato dallo studio di Koolhaas. Vi partecipano Floris Alkemade, l’assessore regionale Carlo Mannoni, Enrico Corti dell’Università di Cagliari, Giovanni La Varra e Salvatore Porcaro del Politecnico di Milano. Vale la pena naturalmente conoscere da vicino un personaggio come l’architetto cinese Qingyun Ma intervistato alla stessa ora da Luca Martinazzoli.
Il pomeriggio (14,30) si apre con «La febbre dello spazio costruito». Intervengono: Pinuccio Sciola con Giacomo Mameli e Barbara Cadeddu. Benedetta Tagliabue parla del suo lavoro (Sala 2) mentre Mauro Bersani dell’Einaudi, racconterà il rapporto di Carlo Emilio Gadda con il paesaggio costruito della città.
Dubbi e problemi del progettare sotto la lente di Matteo Poli e Anna Foppiano che incontrano l’architetto e designer Andrea Branzi (che più tardi, alle 19,30, racconterà la sua carriera in uno spazio tutto suo) e il collega coreano Minsuk Cho. Spazio agli scrittori sardi con Flavio Soriga che legge un suo testo originale.
Alle 16 lezione magistrale di Marco Casamonti, fondatore dello Studio Archea. Piero Lissoni, designer, illustra invece un progetto della Florida. Mentre le architetture per il paesaggio minerario del Sulcis sono al centro dell’incontro con Andreas Althenoff, Mauro Pala e Wolf Prix. Segue una tavola rotonda. Italo Rota, Mario Piazza e Maria Giulia Zunino alle 17,30 dialogano di grafica e spazi del turismo.
Media e architettura al centro dell’incontro con Luigi Prestinenza Puglisi e i giornalisti Enrico Arosio, Stefano Bucci e Carlo Antonelli.
Spazio alla fotografia con un maestro come Mario Dondero che racconta a Federico Nicolao la sua professione.
L’enfant prodige Junya Ishigami, illustra le sue idee al direttore della galleria Storefront for Art di New York, Joseph Grima.
Lo scrittore americano Luc Sante, autore di «Low Life» parlerà della sua New York degli anni Settanta.
Paolo Conrad-Bercah presenta invece «West workroom». Alle 21 ancora un fotografo, Paolo Rosselli, si confronta con Giovanna Silva, di «Abitare». Alla stessa ora anche la Lezione magistrale di Italo Rota.
Evento speciale confermato la lezione magistrale di Guido Bertolaso, direttore del Dipartimento della Protezione Civile e da poco nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con il compito di affrontare l’emergenza rifiuti in Campania. Alle 21,30 incontro con la scrittrice Michela Murgia a tu per tu con Alessandro Aresu. Era previsto per le 22 «Confini, poteri ed eccezioni», incontro con l’architetto Rem Koolhaas, Premio Pritzker nel 2000, ma è stato spostato a domenica.
Walter Porcedda
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Cagliari: l’architetto Herzog al Festarch presenta il rilancio del centro minerario 
«Per Monteponi 40 milioni dalla Regione» 
L’impegno del presidente Soru per il progetto che richiede un investimento di 120 milioni 
Il recupero si estenderà su 39mila metri quadrati e un comfort hotel si articolerà su undici livelli, sei sopra e cinque sotto il piano stradale 
CAGLIARI. Per lui Monteponi, la riqualificazione urbanistica di un’area industriale più impegnativa mai realizzata in Italia, appartiene al passato. Il presente lo porterà al Museo d’arte Moderna di Miami, alla centrale di polizia di Hong Kong, alla città del flamenco di Jerez in Spagna, e al Parrish museum di Southampton. Ieri Jacques Herzog, l’architetto elvetico che ha firmato il “nido d’uccello”, lo stadio Olimpico di Pechino, ha presentato nella serata inaugurale del Festival di Architettura di Cagliari il documento conclusivo di un progetto che vuole essere anche una sfida intellettuale.
Ridisegnare, scomponendo e ricomponendo quasi in un gioco di Lego, i volumi e le superfici di una vastissima area industriale, 39mila metri quadri trasformandola da rudere abbandonato in una metafora di come gli spazi, da vuoto tra elementi, diventino essi stessi elemento architettonico. L’esempio migliore di questo concetto si ricava dalle finestre degli appartamenti degli hotel, con muri così spessi da contenere logge abitabili, nicchie prodotto delle proiezioni inclinate delle finestre.
Ieri la “lectio magistralis” di Jacques Herzog, preceduta dagli interventi di Renato Soru e dell’assessore all’urbanistica di Cagliari Giovanni Campus, che ha portato i suoi sinceri saluti mentre il suo collega di giunta Pellegrini protestava fuori dai cancelli con volantini e striscioni carichi di un livore verbale del secolo scorso. Il presidente della giunta, a margine del suo intervento, ha confermato che la Regione investirà in attività pubbliche legate al progetto di Herzog 40 milioni di euro, su 120 necessari per realizzare l’intero intervento.
È toccato poi a Herzog incantare il folto pubblico, nonostante l’ora tarda, con la sua visione di architettura rimodulata partendo dal progetto forse prodromo anche di Monteponi: lo stadio di Pechino. «La composizione e la ricomposizione delle forme tradizionali cinesi ha dato origine al progetto finale, con una costruzione (Herzog cita Pechino, ma lo ha applicato a Monteponi, ndr) che riunisce le persone locali e i turisti, che abbatte le barriere e che si apre al nuovo».
Il progetto di Monteponi a grandi linee è quello ormai conosciuto: al posto della Laveria, unico grande edificio da abbattere secondo gli architetti svizzeri, per l’irrecuperabilità delle strutture ancora in piedi, sorgerà un comfort hotel articolato su undici livelli, sei sopra e cinque sotto il piano stradale, con suites, camere e studi, oltre a piscine, ristoranti e sale fitness. Questo hotel sarà collocato in avanti rispetto agli altri edifici e vedrà a destra e a sinistra i fanghi rossi. Lo studio Herzog ha scelto, delle tre ipotesi credibili per mettere in sicurezza l’area inquinata, la meno impattante, dal punto di vista economico e ambientale. Impossibile portarli via, per costi (50 milioni di euro), per l’arco temporale necessario (10 anni) e l’inquinamento aggiuntivo che ne deriverebbe dal continuo passare dei camion. Così si è proposto di rimuovere i fanghi rossi nell’area sottostante l’hotel (2-3 anni di tempo) e di coprire con un film adeguato la restante area. A questo punto è entrata in gioco la fantasia, o l’incoscienza, degli architetti, che hanno ipotizzato la piantumazione non solo di essenze mediterranee, ma di tappeti fioriti che a seconda della stagioni vedono predominare il giallo, il rosso o il blu. Tutt’intorno gli altri elementi che disegneranno la nuova Monteponi: residence, appartamenti, un nuovo edificio per l’Università, negozi e attività commerciali e artigianali. Non ci sarà più la torre alta 52 metri, con sedici piani per dieci appartamenti (due su due livelli) più ristorante e caffè. Era prevista nel progetto finale, ma è scomparsa: (consiglio di Soru o della Soprintendenza?). Poco importa. L’impatto del progetto è per i non addetti ai lavori un pugno nello stomaco rispetto alla iconografia tradizionale delle aree minerarie, ma il confronto non va fatto solo con la memoria, ma anche con la realtà. E questa dice che oggi Monteponi è un rudere inquinato e pericoloso. La mostra, visitabile sino al 1º giugno al Festarch arriverà nei prossimi giorni anche a Iglesias.
 
11 - La Nuova Sardegna
La Nuova Sardegna
Pagina 41 - Sport
BREVI
UNIVERSITARI
Pioggia di medaglie per il judo sardo
SASSARI. Medaglie sarde ai tricolori universitari di judo. Daniele Delogu (Torres) nei 73 kg ha vinto l’argento. Finale sarda per l’oro nei 60 kg. Antonio Melis (Pirri), ha battuto Davide Ticca (Sedilo, Cus Roma). Bene Stefano Mulas (Serrenti, e Simone Patteri (Teiko Nu, Cus Pavia). Argento per Tania Volpi (Fox Quartu) nei 57 kg, Bronzo per Claudia Talloru 63 kg (Serrenti). Quinta Federica Ibba. (p.g.)
KARATE
Spicca l’oro di Corregia
Sassari. Ai tricolori universitari nel kumite 70 kg, oro per Nicola Corregia (Cabras). Nel kumite 5ª Marina Melis (Cabras), 7ª Antonio (Putifigari), nel kata 5ª Cosso (Sassarese), 11º Canu (Uri) e Piana (Sorso). (pg)
 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
CAPPELLANIA UNIVERSITARIA 
Esibizione di cori oggi a Santa Caterina 
SASSARI. Oggi alle ore 19,30, nella chiesa di Santa Caterina, Cappellania universitaria, si svolgerà un concerto dei cori delle università di Modena e Reggio Emilia e di Sassari per promuovere le attività pastorali e culturali della Cappellania sassarese, concessa dall’arcivescovo monsignor Paolo Atzei.
L’iniziativa costituisce un importante occasione di scambio culturale tra atenei, che contribuisce anche alla diffusione della musica promuovendo contatti tra ambienti e tradizioni diverse, nell’intento di cooperare al consolidamento dei legami di conoscenza e d’amicizia tra le università di Modena-Reggio Emilia e Sassari.
Il Coro dell’ateneo turritano, che si è esibito a dicembre nel Teatro Ariosto di Reggio Emilia, ha iniziato la sua attività nel 1999 come Coro degli studenti dei corsi di musica istituiti dal rettore Alessandro Maida. Il preparatore vocale è il maestro Michele Cossu, la voce solista è Ilenia Romano mentre il Coro è diretto dal maestro Daniele Manca.
Il Coro dell’Università di Modena e Reggio Emilia nasce nel 2001 come attività culturale, promossa in favore degli studenti dell’Ateneo per favorire l’aggregazione e la socializzazione giovanile universitaria attraverso l’espressione musicale, sia vocale che strumentale.
I due cori sono composti da studenti universitari e da personale docente e tecnico-amministrativo degli atenei.
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
Tesi di laurea dedicate a Nulvi
«Su Siddhadu» illustra quella dello scomparso Useli 
NULVI. Quarto appuntamento oggi, alle 19 nella sala conferenze di Santa Tecla, per “I venerdì de Su Siddhadu”, il ciclo di incontri promosso ed organizzato dall’associazione culturale “Su Siddhadu” di Nulvi che sta raccogliendo e divulgando attraverso dei piccoli convegni a tema alcune interessanti tesi di laurea su Nulvi, sulla sua storia, i suoi personaggi, le sue peculiarità. L’incontro di stasera assume un significato particolare perché l’autore della tesi “Nulvi, centro dell’Anglona, storia, economia, cultura”, il prof. Alessandro Useli, è purtroppo prematuramente scomparso alcuni anni fa. Originario di Nulvi, Alessandro Useli si trasferì giovanissimo nella provincia di Cagliari per motivi di lavoro. Qui, conseguita la laurea in Lettere insegnò sino all’età della pensione nelle scuole medie. Una volta in pensione, all’età di 65 anni, volle iscriversi di nuovo all’università e conseguì la sua seconda laurea in Scienze Politiche, ma quasi esclusivamente per poter esaudire un suo antico desiderio, quello cioè di elaborare una tesi di laurea su Nulvi, di cui aveva sempre conservato un affettuoso ed indelebile ricordo grazie soprattutto ai tanti racconti dei genitori e ai periodi di vacanze estive che spesso vi trascorreva. Purtroppo ebbe giusto il tempo di discuterla e di conseguire la laurea, il 27 marzo del 1992, perché, nemmeno un anno dopo, una grave malattia mise fine ai suoi giorni. Venuti a conoscenza dell’iniziativa de “Su Siddhadu” i parenti di Alessandro Useli hanno perciò fatto dono del suo prezioso elaborato all’associazione. Sarà Carlo Patatu, scrittore e studioso dell’Anglona, nonché molto vicino all’associazione nulvese, a presentare la tesi di laurea di Useli. All’incontro prenderà parte anche don Pietrino Usai, parroco di Castelsardo, nulvese, che collaborò con Useli per reperire il materiale necessario alla stesura del lavoro. Fra i diversi momenti dell’incontro sono inoltre previsti alcuni intermezzi musicali proposti da Tore Senes, cantante nulvese con una particolare predilezione per i brani di Piero Marras. Seguirà un dibattito.
Mauro Tedde
 
14 - La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
SCUOLA 
Progetto contro la dispersione 
ALGHERO. Stasera con inizio alle 17 il Palazzo dei Congressi di Maria Pia ospiterà la presentazione del programma di formazione del progetto Por Atena contro la dispersione scolastica. L’iniziativa è organizzata dalla Facoltà di Architettura, sede locale dell’Università di Sassari.
Il progetto Atena ha coinvolto circa 500 studenti di 2 istituti in laboratori di potenziamento delle competenze logico matematiche e linguistico comunicativo nelle materie di matematica, fisica. chimica, scienze naturali, informatica, latino, greco, italiano, linguaggi non verbali, teatro e tecniche della comunicazione. Il progetto è coordinato dalla dottoressa Maria Vittoria Porcu.
 

Questionnaire and social

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