Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 May 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 12
Sa Duchessa, libro di Paola Boi
 
Oggi alle 16, nell’aula Magna al secondo piano della facoltà di Lettere, si terrà una conferenza con Deborah McDowell, della University of Virgina. Nel corso dell’incontro verrà presentato il libro “Le anime del popolo nero” (versione italiana di The souls of black folk), a cura di Paola Boi.
 
All’Ersu Cocaina, il saggio di Gessa
   
Oggi a partire dalle 18, nella sala Cosseddu della casa dello Studente di via Trentino a Cagliari, sarà presentato il libro Cocaina del naurofarmacologo Gian Luigi Gessa. Interverrà, con l’autore, Pier Paolo Pani.
 
Divina Commedia oggi all’Exmà
   
Oggi alle 18 all’Exmà, in via San Lucifero 71, Carlo Ricci, co-autore del Salinari e Ricci, noto testo di letteratura, converserà su “I primi commenti alla Divina Commedia”. È l’ultima serata dedicata a Dante e alla Divina commedia per quest’anno sociale degli Amici del libro.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Attualità
Tumori, scoperti cento nuovi geni 
Consentiranno di studiare farmaci oncologici molto più efficaci 
SCIENZA Pubblicazione di «Nature» 
Già quattordici di quelli studiati si sono rivelati indispensabili allo sviluppo di molte neoplasie 
 
ROMA. “Sgominata” una nuova famiglia di 100 geni legati al cancro: prendono ordini direttamente dai’boss’ dei tumori, gli oncogeni responsabili di innescare il processo tumorale, ma sono ancora sani e’rieducabili’. La loro scoperta traccia una “roadmap” verso una nuova generazione di farmaci oncologici, anche contro quei tumori resistenti ai farmaci oggi in uso. Secondo quanto riferisce la rivista Nature, si tratta di 100 geni che cooperano insieme in risposta ai comandi degli oncogeni per far crescere il male. Già 14 tra quelli studiati finora si sono rivelati indispensabili allo sviluppo di molte neoplasie. Battezzati’geni di risposta cooperativa’ (cooperation response genes - CRGs), sono stati isolati dall’equipe di Hartmut Land, professore dell’Università di Rochester e direttore scientifico del James Wilmot Cancer Center dell’ateneo, un pioniere della ricerca sul cancro che, 25 anni fa, fu tra i primi a capire che le neoplasie sono il risultato di un processo di mutazione multipla a carico di più geni. La particolarità di questa nuova’gang’ di geni é che, pur avendo un ruolo critico nella crescita del male, sono del tutto sani. Il loro torto, quindi, é solo trovarsi a diretto servizio dei’boss’ del tumore, gli oncogeni, che però, senza i loro’aiutanti’, non risulterebbero così pericolosi. «La nuova famiglia traccia una roadmap verso una nuova generazione di terapie mirate - ha detto Land all’Ansa - soprattutto per i tumori più resistenti ai farmaci». Gli oncogeni sono i geni del cancro per eccellenza. Sono mutati per difetti ereditari o acquisiti, per esempio a causa di esposizione scorretta al sole o per altri fattori ambientali e comportamentali. Sono geni chiave dello sviluppo cellulare e regolano la normale crescita del corpo, per questo le mutazioni a loro carico danno il via al cancro. Un esempio tipico é p53, una proteina’freno’ normalmente accesa per evitare che le cellule si moltiplichino troppo e, dunque, per frenarne la crescita. Se p53 si danneggia si determina allora un tumore, e anche dei più resistenti perché, senza freno, le cellule crescono a briglia sciolta. Tuttavia gli oncogeni da soli non hanno grande potere. La loro potenza risiede nel fatto che sono a capo di una’montagna’ di geni che costituiscono gli ingranaggi fondamentali della moltiplicazione cellulare. E’ proprio mettendosi sulle tracce di questi’scugnizzi’ alle dipendenze dei’boss’ del cancro che gli scienziati Usa hanno scoperto i CRG: in tutto 100 geni che rispondono sinergicamente ai comandi di alcuni dei più importanti oncogeni noti da anni come RAS e p53. Finora gli scienziati ne hanno studiati a fondo 24 e, di questi, 14 sono risultati cruciali per la formazione dei tumori. La differenza con gli oncogeni é non solo marcata ma anche determinante per fare dei CRG un bersaglio importantissimo di nuove terapie anticancro mirate e senza effetti collaterali. Infatti, mentre gli oncogeni sono malati, rotti, irreparabili, «i geni di cooperazione sono invece del tutto sani - spiega Land - e, resettandone il normale livello di attività, si può bloccare facilmente la crescita del male». Ciò «rappresenta un’opportunità di intervento enorme in futuro - rileva Land - e la nostra scoperta traccia dunque una roadmap per una nuova generazione di terapie mirate».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cronaca
Droga, allarme rosso giovanissimi 
Prima esperienza anche a 11 anni e intanto viene rilanciata l’eroina 
INDAGINE NELLE SCUOLE MEDIE 
 
CAGLIARI. E’ allarme rosso: in città ricompare l’eroina. Controllori e spacciatori del mercato della droga hanno deciso che dopo dieci anni di cocaina sono maturi i tempi per tornare alla regina delle droghe pesanti. La minaccia diventa ancora più forte perché l’incontro con gli stupefacenti si fa sempre più precoce. Ora anche a 10-11 anni di età.
 Un risultato drammatico e sconvolgente registrato dal master universitario di secondo livello, il primo in Italia, sul “Rischio sociale della droga in Sardegna. Operatori di prevenzione primaria e secondaria”, diretto da Maria Pia Lai Guaita, docente di Psicologia sociale nella Facoltà di Lettere.
Anche i numeri aggiornati al 2007 sono d’allarme rosso. Il 26 per cento di un campione di 200 alunni delle scuole medie della città e dell’hinterland ha amici che fanno uso di droghe o alcool, il 9% ha sperimentato direttamente hashish, marijuana, cocaina, a 10 anni, ma soprattutto a 12, soglia fatidica e diffusa di questo primo incontro con il pericolo.
 “C’è una quota del pianeta giovanile cagliaritano - dice la professoressa Guaita - decisamente a rischio tossicoesperienze e quel che è peggio il problema non solo è diffuso, ma anche sottovalutato”.
 La minaccia ha mille volti e molte occasioni: in discoteca con la solita cricca, in casa di amici, soprattutto in strada con il gruppo, a scuola con uno o più compagni. Ragazzini che provano la droga perché piace lo sballo (33%), per curiosità (16%), per stare con gli altri (21%), perché il proibito attrae (13%).
 “Il problema è lo sballo - dice Maria Pia Lai Guaita - cioè voler uscire dalla propria dimensione, emozionarsi, che può anche piacere. Sballarsi con alcool, cannabis, cocaina. Quando il mercato ha accettato la cocaina, aveva già programmato di sostituirla con l’eroina. Ce l’aspettavamo. In Afghanistan i contadini poveri coltivano in quantità industriali il papavero dell’oppio da cui deriva anche l’eroina. Una droga da esportare per vincere la fame. Ora gli spacciatori si danno da fare per convincere i cocainomani che l’“ero” non è più lo sballo dei droghini, ma può diventarlo anche dei toghi”
L’incontro dei ragazzini con la droga alcune volte è un’esperienza isolata, altre è ripetuta di tanto in tanto, per il 6 per cento diventa un’abitudine. In questo pianeta “ragazzino”, una parte rilevante si fa con gli alcolici: il 48% beve birra, il 25% vino, il 27 superalcolici.
 “Purtroppo i nostri ragazzi - aggiunge ancora la docente - sono lasciati molto soli di fronte a queste esperienze. Anche se non è detto che chiunque vive tossicoesperienze ha una famiglia disastrata dietro. Una cosa è certa: papà e mamma sono molto distratti e il fenomeno dei bambini con le chiavi in tasca è in espansione. Quando rientrano a casa sono accolti né da genitori né da baby sitter, ma dalla televisione, che lancia i suoi incontrollati messaggi”.
Facile immaginare una famiglia anche all’oscuro delle precoci esperienze sessuali dei ragazzini. A questa domanda ben 180 studenti della scuola media inferiore e del primo anno delle superiori non ha risposto, ma 20 hanno “confessato”: 2 hanno incontrato il sesso a 11 anni, 5 a 12 anni, 8 ragazzini a 13 e 5 a 14 anni d’età.
 Perché professoressa? “La risposta - dice la psicologa - in famiglie dove non si educa ai valori, non si insegna che il sesso va ordinato, preparato e vissuto a tempo debito, non solo quando se ne ha voglia”.
 Come affrontare l’emergenza? Un surplus di dialogo genitori-figli, un po’ più di attenzione, una società pronta alla prevenzione sistematica dei rischi. Non risolve il problema, ma aiuta ad allontanare le tossicoesperienze.
Mario Girau 
 
3 – La Nuova Sardegna
Cronaca di Cagliari – pagina 19
CASA DELLO STUDENTE
“Cocaina” di Gessa
 
CAGLIARI. Oggi alle 18 nella sala Cosseddu della casa dello studente di via Trentino sarà presentato il libro “Cocaina” di Gian Luigi Gessa. Con l’autore interverrà Pier Paolo Pani.
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie