Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 May 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Gli 80 anni del professor Macciotta, angelo custode dei neonati
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 25
Gli 80 anni di Macciotta, l'angelo custode dei neonati
Festeggiato da colleghi e parenti nella clinica che ha diretto
   
Consigliere regionale durante la giunta Palomba , ha diretto per anni la clinica che porta il nome di suo padre.
Quelle candeline, 80, non poteva che spegnerle nella biblioteca dell'ospedale che ha diretto per anni e che porta il nome di suo padre. Per Aniello Macciotta la clinica pediatrica di via Ospedale è come una casa: è lì che ha festeggiato insieme a figli (Giovanni, Giuseppe e Delia), parenti e amici di una vita. E, ovviamente, i colleghi: non è un caso se ieri la sala di lettura era piena di camici bianchi. Quasi tutti suoi allievi.
Sassarese di nascita ma cagliaritano da sempre, è entrato per la prima volta nell'istituto di puericultura nel 1951, fresco di laurea. Una struttura fondata da suo padre Giuseppe nel 1938 e inaugurata da Umberto di Savoia e Maria Josè: negli anni della seconda guerra mondiale diventò un centro di avanguardia e contribuì alla nascita di una scuola di pediatria. Oggi ospita le strutture di Neonatologia, Patologia neonatale, l'Istituto di Puericultura e la Neuro psichiatria infantile.
Macciotta ha lavorato come medico pediatra e docente universitario fino al 1993, quando è andato in pensione. Un riposo durato poco. L'anno successivo è iniziata la sua carriera politica nel Patto Segni: eletto consigliere regionale per l'undicesima legislatura (dal '94 al '99), quando il presidente della giunta era Federico Palomba. Prima, ha ricoperto la maggior parte delle cariche universitarie. Assistente negli anni '60, professore straordinario e ordinario di puericultura nei '70, dopo aver insegnato negli atenei di Cagliari e Sassari. Una carriera che ha toccato il culmine con la nomina a pro Rettore - carica mantenuta per 8 anni - per la Medicina nell'Università del capoluogo. È stato anche membro, per 12 anni, del Consiglio di Amministrazione e successivamente ha fatto parte della Commissione di Ateneo e del Senato Accademico. Tra le librerie della biblioteca dove ha festeggiato i suoi ottanta anni, Aniello Macciotta ha conservato le sue 150 pubblicazioni realizzate durante la sua lunga carriera di docente.
È stato direttore dell'istituto di puericultura e patologia neonatale e della Scuola di specializzazione in puericultura, pediatria, ostetricia e ginecologia dell'Università di Cagliari. E' socio della Società italiana di pediatria, della Società italiana di pediatria preventiva e sociale e della Società italiana di nutrizione umana. Le sue opere scientifiche sono state presentate in diversi congressi nazionali ed internazionali.
Ma la puericultura e la neonatologia non sono stati gli unici campi d'azione: Macciotta, oltre a essere membro di diverse società di ricerca, è stato anche direttore del centro provinciale per la lotta contro le microcitemie.
2 – L’Unione Sarda
Lettere – pagina 18
Scienze ambientali
Laureati ed emarginati
   
Nel novero dei laureati in attesa di lavoro e che non hanno la possibilità di fare esperienza all'estero con Master and Back, c'è un piccolo gruppo di laureati in Scienze ambientali - del quale faccio parte - che dopo dieci anni si chiede se colui che ha creato e creduto in questa Facoltà fosse un Dio minore. Infatti di noi nessuno si ricorda, magari nessuno sa della nostra esistenza. O, forse, chi sa che esistiamo ha in qualche modo paura perché ritiene che possiamo intralciare l'ingresso di altri giovani laureati nel mondo del lavoro e delle attività volte alla tutela dell'ambiente.
La nostra è una laurea specialistica la cui scelta deve essere particolarmente ponderata e sentita, nel convincimento di poter concretamente operare per il rispetto e la tutela della Natura. Il suo corso di studi quinquennale, con 29 esami scritti e orali e tesi sperimentale, non è certamente dei più facili. Non a caso è inserito nella facoltà di Matematica, fisica e chimica dell'Università di Sassari, anche se ha la sua sede decentrata a Nuoro.
Ed è questo il punto dolente: se Scienze ambientali fosse stata istituita a Cagliari, il problema occupazionale dei suoi laureati non sarebbe sorto. Invece, poveri noi, il suo corso di studi è stato istituito nella sede gemmata di Nuoro.
Noi laureati abbiamo approfondito tematiche di chimica degli inquinamenti dei metalli pesanti, quali agenti aggressori delle acque interne e costiere, nonché del territorio. Alcuni di noi sono esperti nel trattamento dei rifiuti, con tutto ciò che ne segue; altri nella Biodiversità della fauna e della flora. E mi sia consentito lo sfogo, quando parliamo di "Bioma" ed "Ecosistema" non ne parliamo come se fossero dei sinonimi!
Ebbene, domandiamo al governatore Renato Soru e all'assessore agli Enti locali Gianvalerio Sanna: sembrerebbe che stia loro a cuore la nostra Sardegna, perla del Mediterraneo, perché allora nei concorsi e nelle convenzioni non fate cenno alla nostra laurea? perché non la includete tra i requisiti relativi al titolo di studio quando vengono banditi i concorsi e le selezioni? Perché l'assessore all'Ambiente Ciccito Morittu sembra volutamente ignorarci e non accenna minimamente a noi? Perché nei bandi pubblici vengono richiesti cinque anni di esperienza, se nella realtà ci viene concretamente impedita ogni possibilità di utilizzare il bagaglio tecnico culturale acquisito nel corso di studio? Quale esperienza possiamo noi vantare?
Si, forse è vero, siamo figli di un Dio minore, quello che nulla può in presenza dei vari Soru, Sanna e Morittu. Chissà, forse preferirebbe sopprimerci. Ma, d'altra parte, è ciò che si sta verificando!
LETTERA FIRMATA - ORISTANO
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 25
Elezioni Usa, venerdì incontro
   
Venerdì, alle 16.30, nell'aula A del polo economico-giuridico di viale Fra Ignazio, Erik Jones, docente della Johns Hopkins University, discuterà con il pubblico della campagna elettorale in corso negli Stati Uniti d'America. Coordinerà l'incontro il giornalista Andrea Frailis.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cagliari
Alla ricerca dell’origine della capra 
L’obiettivo è quello di creare un «data base» da mettere on line 
Urzulei. Nuove indagini dell’équipe del professor Pirastu 
 
 URZULEI. Riscoprire le radici genetiche della capra sarda è il nuovo obiettivo del Parco Genetico, che ha allargato la ricerca dal genoma umano agli animali. Gli studi saranno condotti in tutta l’isola, ma coinvolgeranno in maniera particolare l’Ogliastra.
 Protagonista, ancora una volta, sarà l’équipe guidata del professor Mario Pirastu, in collaborazione con una serie di partner. Il gruppo di scienziati, già da diversi anni, sta conducendo una serie di ricerche sul patrimonio genetico degli ogliastrini ed è riuscito a isolare diversi importanti geni tra i quali, ultimamente, quello che causa l’alopecia antropogenetica.
 La nuova impresa è uno studio sulla conoscenza, dal punto di vista genetico e morfologico, del tipo di capre esistenti in varie parti della Sardegna. Si vuole creare un «data base» dove tutta l’indagine condotta verrà messa on line, a disposizione di chi è interessato all’argomento. È la prima volta che si fa uno studio di questo tipo su un numero così ampio di animali. Nei giorni scorsi, a Urzulei, si è tenuto il primo incontro nel centro sociale comunale, con una grande partecipazione degli allevatori.
 «Si tratta di un progetto interessantissimo e di una ricerca che in un secondo tempo - dice il sindaco di Urzulei Giusepe Mesina, con la sua personale esperienza di veterinario e che ha sostenuto l’incontro - verrà estesa anche ai maiali, visto che da poco abbiamo riscoperto la razza suina sarda».
 «Ancora una volta mi ha colpito il grande spirito di partecipazione della popolazione, sempre estremamente collaborativa - dice il professor Mario Pirastu -. Ormai la gente, in Ogliastra, ha grande fiducia in noi: anche quando proponiamo altre linee di ricerche, come questo progetto che prende il nome di: “Sviluppo di un sistema informatico integrato per l’identificazione, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio caprino in Sardegna”». Un progetto al quale, oltre Parco Genetico dell’Ogliastra S.c.a.r.l.-Perdasdefogu (Genos) il cui responsabile scientifico è il dottor Mario Pirastu, partecipano: l’Istituto Zootecnico e Caseario della Sardegna-Olmedo (Izcs), responsabile scientifico Antonello Carta; il Dipartimento di biologia animale-sezione di fisiologia dell’ Università degli studi di Sassari (Uniss), responsabile scientifico Salvatore Naitana; l’Istituto di genetica delle popolazioni del Cnr-Alghero, responsabile scientifico Daniela Piras, e l’Associazione regionale allevatori della Sardegna-Aras, Cagliari, responsabile scientifico Marino Contu.
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Il Master and back è una grande opportunità ma perché impedire di lavorare durante il corso? 
 
Sono una delle partecipanti al Master and back per il “rientro in Sardegna”. Naturalmente aspetto da marzo una risposta sul progetto dell’università di Sassari al quale dovrei partecipare. Volevo complimentarmi per l’articolo e per il fatto che finalmente si fa un po’ di chiarezza su questa situazione che è davvero un opportunità, anche se ci costa molto cara. Volevo segnalare una cosa, a mio avviso gravissima, che anche altri colleghi hanno definito tale e che vale la pena di rendere nota.
 Il bando prevede che chi partecipa al Master and back debba chiudere ogni rapporto di lavoro, di qualsiasi genere e firmare un esclusiva col Master and back: ossia non è possibile percepire alcun reddito, seppure irrisorio. Mi chiedo perchè, dato che la borsa di studio che ci dovrebbero dare è tassata a norma di legge, non prevede nè malattia, nè diritti di altro genere, come ferie, tredicesima e quattordicesima e in più non potremo di certo chiedere mutui o finanziamenti con il tipo di contratto che ci verrebbe fatto. Allora, perchè una persona nn potrebbe integrare con un’altra entrata? Non ne faccio solo una questione di soldi, ma ancor più grave ritengo il fatto che per due anni non avremo nessun contatto con i vari enti che ci pemetterebbero di crescere professionalemnte e che ci darebbero l’opportunità, una volta finito il Master and back, di rimanere nel mondo del lavoro. Perchè il Master and back non da nessuna garanzia e una volta terminato il progetto mi ritroverò, a 35 anni, con un’esperienza in più, sicuramente con maggiori competenze ma con nessuna certezza.
 Adesso faccio due lavori, la mattina a scuola come tutor in un progetto contro la dispersione scolastica, che mi da molto professionalmente e umanamente ma non mi fa campare e la sera in un call center: inutile dire perchè. Se dovessi vincere il Master and back sarò costretta a lasciare il lavoro a scuola, e questo non mi sembra giusto, dato che anche su quel lavoro e sul mio reddito totale pagherò regolarmente le tasse. Un problema importante soprattutto in questo momento storico nel quale non si sente parlare d’altro che di precariato e di povertà.
Ester Serafino 

Questionnaire and social

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