Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 May 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 16 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Andare avanti, ma solo per meriti, un editoriale del prof. Beniamino Moro
2 - Addio cartacce: 30 anni di Teleamministrazione con il prof. Giovanni Duni
3 - Seconda edizione di Festarch (L’Unione - La Nuova)
4 - La primavera universitaria nell’ex clinica Aresu (L’Unione - La Nuova)
11 - Start Cup anche a Sassari, l’idea che diventa impresa 
1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
L’Università e gli studenti
Andare avanti, ma solo per meriti
di Beniamino Moro  
 
Oggi nessuno mette più in dubbio la relazione esistente tra ricerca scientifica e sviluppo economico. La teoria economica dimostra che il processo di crescita endogena di un dato sistema si può sostenere solo se cresce l’accumulazione di capitale umano, che in larga misura corrisponde all’accumulazione di conoscenze scientifiche. Tradizionalmente, si distingue la ricerca di base, non finalizzata ad applicazioni immediate, dalla ricerca applicata, che è finalizzata al conseguimento di brevetti specifici di applicazione industriale o in altri campi.
Nel settore dell’innovazione industriale, il recente Piano Industria 2015 elaborato dal Ministero dello sviluppo economico con il coinvolgimento del Ministero dell’Università mette a disposizione 990 milioni di euro in tre anni per finanziare progetti di ricerca applicata nel campo dell’efficienza energetica (250 mln), della mobilità sostenibile (220), delle nuove tecnologie della vita (150), del made in Italy (220) e per i beni culturali (150). A questi finanziamenti si aggiungono altri 500 milioni sotto forma di credito d’imposta, che può arrivare sino al 40% dell’investimento per i progetti in collaborazione con l’Università.
Per la ricerca di base, che prevalentemente si svolge in ambito universitario, invece, la situazione è meno rosea. In Italia, infatti, l’Università e la ricerca scientifica sono state abbastanza trascurate negli ultimi lustri. Dietro il paravento di una maggiore autonomia, di fatto si è celato un drastico ridimensionamento delle risorse pubbliche destinate agli atenei e uno strisciante scivolamento verso la trasformazione di questi ultimi in università di servizio, di fatto dei super licei dediti all’alfabetizzazione di massa. I risultati sul piano didattico sono stati deludenti, mentre la ricerca vera è rimasta appannaggio della buona volontà di singoli ricercatori e dipartimenti in assenza di politiche lungimiranti.
A livello locale, inoltre, la diffusione delle Università di servizio ha determinato la moltiplicazione dei compiti organizzativi e didattici e la nascita di organi e strutture certamente funzionali alla gestione del potere accademico, ma inefficienti e spesso mortificanti per la selezione, l’alta formazione e la sperimentazione scientifica. Anche nell’Università di Cagliari la parola d’ordine è stata quella di promuovere il più possibile per ridurre il numero dei fuori corso. Il risultato è stato deleterio perché i fuori corso invece di diminuire sono schizzati al 46,6% della popolazione studentesca, tra le più alte negli atenei italiani.
Solo di recente si è iniziato ad ammettere che la mancata crescita del nostro sistema economico, anche a livello regionale, ha molto a che fare con il declino dell’Università. Allo stesso tempo si levano le voci critiche contro questo sistema e si riparla dell’esigenza, come ha fatto il nuovo ministro dell’Istruzione Maristella Gelmini, di reintrodurre nella scuola i principi meritocratici. Anche nell’opinione pubblica sta cominciando a farsi strada l’idea che la laurea intesa come titolo (il classico pezzo di carta) serva a ben poco e che la competizione nel mercato globale, per i laureati non meno che per le imprese, si fa solo sfruttando il merito e una buona preparazione scientifica e culturale.
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 19
Ricercatori a confronto sull’utilizzo del computer negli uffici pubblici
Burocrazia, le cartacce finiranno nel cestino
 
Niente più carta per i documenti, ma nemmeno per fascicoli o per l’istruzione di pratiche. Con l’informatica e le nuove tecnologie l’intera burocrazia potrebbe scomparire, cedendo il passo a sistemi più rapidi ma altrettanto sicuri. Insomma la carta finirà nel cestino per lasciare posto ai computer. Alcuni docenti universitari cagliaritani trent’anni fa avevano iniziato le prime ricerche sulla “Teleamministrazione”, collocando l’ateneo cittadino all’avanguardia per quanto riguarda lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie sul lavoro svolto negli uffici con i computer.
Per celebrare il trentennale della ricerca, l’Università di Cagliari ha organizzato per questo pomeriggio un convegno internazionale che ha ottenuto l’alto patrocino della presidenza della Repubblica.
«In questi anni - spiega Giovanni Duni, docente di diritto amministrativo nella facoltà di Scienze politiche e uno dei massimi esperti della cosiddetta amministrazione digitale - si sono sviluppate idee che permettono di realizzare un’amministrazione pubblica telematica con piena validità giuridica della propria azione e degli atti emanati in forma elettronica, senza carte. Già alla fine degli anni Settanta noi parlavamo di eliminazione dei documenti e dei procedimenti cartacei. Restiamo all’avanguardia sulla ricerca, ma ci sono regioni come l’Emilia Romagna che sono molto più avanti nell’applicazione».
Basta entrare in un qualsiasi ufficio del Comune, ma anche osservare i tribunali e le cancellerie dei ministeri, per comprendere quanto ancora la carta ingombri la vita amministrativa, nonostante l’informatica si sia ampliante radicata. «Servirebbe - conclude Duni - che l’Europa emani una direttiva comunitaria che disciplini i principi sul procedimento telematico». Al convegno cagliaritano, ospitato nell’aula magna della facoltà di Scienze politiche, parteciperanno anche i docenti Luis Ortega Alvarez (Università Castilla La Mancha), Floretta Rolleri (Cnipa), Vincenzo Cerulli Irelli (La Sapienza) e i docenti sardi Andrea Pubusa e Paola Piras Alle 16,30 l’introduzione è affidata a Giovanni Duni, poi l’intervento dell’assessore regionale agli Affari generali Massimo Dadea che illustrerà lo stato di modernizzazione dell’amministrazione pubblica isolana.
FRANCESCO PINNA 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 18 - Cultura
Architetti, scrittori e artisti per sognare a voce alta
Il 29 all’ex Manifattura di Cagliari via al Festarch: i “Nobel della progettazione” disegnano il nuovo turismo  
 
Venite in Sardegna a sognare a voce alta. L’invito è piuttosto seducente e infatti saranno una marea gli ospiti - progettisti ma anche scrittori, fotografi, artisti e filosofi - della seconda edizione del Festarch, il festival internazionale di architettura che si terrà nell’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari dal 29 maggio al primo giugno.
Tra i protagonisti dell’appuntamento, chiamati a discutere di architettura e dintorni con il “turismo planetario” come argomento centrale di lezioni e dibattiti, ci saranno i premi Pritzker Jacques Herzog e Rem Koolhaas e firme della progettazione come Iñaki Ábalos, Minsuk Cho, Junya Ishigami, Fabio Novembre, François Roche e Bjarke Ingels.
Ma anche scrittori. Nomi “planetari”, tanto per restare in tema, come Richard Mason, Geoff Dyer, Bruce Sterling, e narratori made in Sardinia come Flavio Soriga, Michela Murgia (che converserà con il filosofo Alessandro Aresu) e Marcello Fois. Presenza significativa, quest’ultima. Lo scrittore nuorese sarà alla Manifattura anche per esporre il programma 2008 dell’Isola delle Storie, il festival letterario di Gavoi: l’anno scorso Festarch si tenne proprio negli stessi giorni del festival presieduto da Fois, quest’anno si evita di ripetere la sgradita sovrapposizione e anzi si riserva all’appuntamento culturale barbaricino una vetrina di primo piano. E a dimostrazione che Festarch sta crescendo anche sul piano della diplomazia, oltre che della varietà dell’offerta culturale, è pace fatta anche con la facolta di Architettura algherese. Lo scorso anno il preside Vanni Maccioco aveva dovuto protestare con vigore per il ruolo marginale riservato al Capo di Sopra nel calendario degli incontri. Quest’anno invece Alghero ospiterà - dal 26 al 29 giugno - un workshop di quattro giorni sui fattori ambientali e la sostenibilità negli interventi urbani. I protagonisti saranno architetti e studi come IaN+ (Roma), Josep Mias (Barcellona), 5+1 (Genova), Raumlabor (Berlino) e studio.eu (Berlino). Un evento direttamente collegato al festival ma costruito più come seminario di approfondimento che come evento.
A Cagliari invece ci sarà spazio non solo per gli studenti di architettura (cento di loro, spiegava orgoglioso il preside della facoltà cagliaritana Carlo Aymerich, lavoreranno come volontari «senza guadagnarcui neanche un credito») ma anche ai mini-architetti. Che non sono i geometri ma i bambini: “Disegna la tua casa ideale” e “Racconta la tua casa ideale” sono i due workshop riservati agli ospiti più giovani (rispettivamente dai 6 agli 11 anni e dagli 11 ai 13) che si terranno sotto la guida di Andrea Mosconi. Quanto all’arte, in alcuni casi è difficile separare nettamente i momenti dedicati all’architettura da quelli pensati per l’espressione creativa. È il caso della lezione magistrale del designer Fabio Novembre su “La libertà delle rondini”. E come etichettare il colloquio tra due protagonisti della cultura italiana come Gillo Dorfles e Enzo Mari, o la conversazione tra François Roche e Bruce Starling?
Di sicuro siamo nel campo artistico con la collaborazione tra il Festarch e il Man, il museo nuorese d’arte contemporanea. Nel segno di questa partnership l’artista sassarese Leonardo Boscani installerà in una sala dell’ex Manifattura la sua Agenzia Viaggi Clandestini “Vu Vulà”, con videoproiezioni e rilascio di passaporti clandestini. Si svolgerà invece in autobus il “Tour della vittima” pensato da Paco Cao, un giro per i luoghi cagliaritani riletti secondo il punto di vista delle vittime (nel senso più ampio: anche vittime della bruttezza, per esempio). Delle vittime e della loro prospettiva si parlerà anche nell’incontro tra Boscani, Fernando Castro, il critico Achille Bonito Oliva e Cristiana Collu, direttore del Man. Un’altra sala della Manifattura, invece, ospiterà “Museums Sprints”, una serie di brevi video che ritraggono l’artista Florian Slotawa mentre - in tuta e scarpette da jogging - percorre nel minor tempo possibile gli spazi espositivi dei maggiori musei d’arte tedeschi.
E poi ancora l’incontro con lo scultore Pinuccio Sciola, che ricostruirà le tappe del suo percorso artistico dialogando con Giacomo Mameli e Barbara Cadeddu. Tra arte, video, letteratura e fotografia (tra gli ospiti spiccano Paolo Rosselli e Mario Dondero) protagonista sarà sempre l’idea, il concetto di turismo. Anche in termini critici e accesi. Così promette il titolo della prolusione che il fotografo e creativo Oliviero Toscani pronuncerà sabato 31: “Il turismo è la fine dell’inizio della fine”. Ma il turismo è anche uno dei principali motori dell’economia mondiale - come sottolineavano ieri gli organizzatori del festival nella conferenza stampa di presentazione al Lazzaretto di Cagliari - da governare e alimentare nel modo più armonioso (forse allude a questo la foto color nostalgia del Poetto pre ripascimento, scelta come immagine simbolo di questa edizione). Armonia e sostenibilità: non a caso Gianni Campus, architetto e assessore cagliaritano all’urbanistica, ha parlato del festival come di una “festa della consapevolezza”.
Proprio sul turismo - diceva Gianluigi Ricuperati, direttore artistico di Festarch insieme a Stefano Boeri - gli ospiti saranno chiamati a illustrare le loro ricerche, commissionate dagli organizzatori per fare della Manifattura un luogo di elaborazione, non una passerella di progetti e carriere. Sarà un’occasione per affrontare il paradosso esposto ieri da Giuseppe Vallifuoco, presidente della sezione sarda dell’Inarch: «Dover costruire qualcosa che appena sorto sembri lì da sempre. Oppure che sembri non esserci ancora, nel senso che non lo si nota». E nel segno dell’esserci o non esserci, l’augurio conclusivo dell’assessore regionale al turismo Luisanna Depau è - ovviamente - che alla Manifattura arrivino anche più dei 35 mila visitatori della scorsa edizione.
CELESTINO TABASSO
4 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cronaca di Cagliari
primavera universitaria
All’ex clinica Aresu musica, dibattiti e beneficenza
   
Musica, beneficenza e divertimento, con Gianfranco Zola probabile ospite d’onore. Ma anche dibattiti sui problemi che gli studenti dell’ateneo devono affrontare ogni giorno. “Primavera universitaria”, l’iniziativa organizzata per oggi all’ex clinica Aresu dall’associazione Università per gli studenti, è tutto questo.
La manifestazione inizierà alle 17 con l’esibizione di dieci bande musicali universitarie che cercheranno di conquistare il titolo di Band Unica 2008. Alle 21 ci saranno gli interventi di Gianfranco Zola, ambasciatore Unicef, e di Bienvenu Kasole, rifugiato politico della Repubblica democratica del Congo. Alle 21,45 si esibiranno i Drunk’ n dirty e alle 22 toccherà al gruppo cagliaritano Sikitikis.
“Primavera universitaria” sarà dedicata alla lotta contro l’Aids: l’Unicef provinciale allestirà dei banchetti per sensibilizzare gli studenti e per raccoglier fondi. Si parlerà anche del fenomeno dello sfruttamento minorile.
Saranno presenti anche altre associazioni come Terra di Mezzo 2000, Elsa, Volontariato universitario. «Ci saranno momenti di discussione», ha ricordato Lorenzo Espa di Università per gli studenti, «per parlare del problema degli esami tappo, che stanno bloccando la carriera di molti ragazzi, di diritto allo studio e di nuovi servizi da attivare all’Università con i fondi dell’aumento delle tasse». (m. v.)
5 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cronaca di Cagliari
Lezione magistrale di David Mitrani
   
S’intitola “Parallelismi e divergenze tra l’improvvisazione poetica cubana e sarda” la conferenza che lo scrittore David Mitrani terrà oggi, alle 17,30, nella facoltà di Scienze della formazione. Coordinerà il docente Paolo Zedda.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Università. Dopo le elezioni riprende il dibattito 
«Ma la mia è l’unica proposta» 
Deriu vuole andare alla conferenza con la fondazione 
 
NUORO. Altro che contrordine. «Io porterò la proposta della Fondazione alla Conferenza di servizi» annuncia il presidente della Provincia, Roberto Deriu, che comunque non esclude «proposte alternative» per il rilancio dell’università nuorese. Il messaggio ora è più chiaro: con il sindaco del Comune o senza, Deriu è deciso ad andare avanti per la sua strada.
 E lo farà sulla linea tracciata nei giorni scorsi dal rettorre di Cagliari Pasquale Mistretta. Una linea che presuppone oltre che un nuovo progetto anche una piena integrazione dell’ateneo col sistema universitario sardo. Con quale ruolo e quali corsi, ancora non si sa. Ma è certo che a decidere tutto sarà il senato accademico. E questo, anche sui corsi nuoresi, che lo stesso Mistretta aveva invece garantito di “ripristinare” a Nuoro. Anche quelli di Pubblicazione amministrazione e Servizio sociale. La certezza comunque si avrà soltanto con la pubblicazione del «manifesto studi» di luglio. Quello infatti sarà il momento della verifica.
 Intanto a Nuoro i soggetti coinvolti nella lunga telenovela sono in attesa della Conferenza servizi, prevista in Finaziaria regionale: ma i 90 giorni di tempo scadono entro maggio. E ancora poco si vede. A parte la battuta del presidente Deriu, che dice di volerci arrivare con la proposta della Fondazione (al posto del consorszo), con Zidda o senza Zidda. Il «dualismo» insomma continua in modo aperto.
 «Dualismo? Qui più che dei cerimoniali occorre preoccuparsi del rilancio concreto dell’ateno nuorese, puntando dritti all’obiettivo» replica il presidente della Provincia. Che dice di non accettare neppure la tesi del “contrordine”
 «Io sono disponibile a valutare tutte le proposte alternative - chiarisce - se però queste sono finalizzate al raddoppio della presenza universitaria a Nuoro. La proposta della Fondazione dunque resta in piedi. Anzi, questa al momento è l’unica in campo». E questa sembra anche l’opinione del presidente della Provincia dell’Ogliastra, Piero Carta, il quale ha già sollecitato il Comune di Nuoro sulla convocazione del consiglio comunale per discutere di università. Consiglio che, però, quasi sicuramente, non si terrà entro maggio, poichè il calendario è stato impegnato in altri argomenti. Così almeno sembra aver deciso ieri la Conferenza del capigruppo in Comune. Detto questo, il pallino torna sul campo di Deriu e Mistretta. I due si sono incontrati più volte. L’ultima, mercoledì a Nuoro. E qui Deriu dopo averlo ascoltato ha ribadito la linea del radicamento universitario con un nuovo soggetto: cioè la Fondazione. «Ma bisogna superare le polemiche per andare a investire 1,5 milioni di euro per aprire nuovi corsi e raddoppiare il numero degli studenti. I numeri sono a nostro favore: per Cagliari 40 mila studenti sono troppi, quindi molti di questi potrebbero scegliere Nuoro».
 Due giorni fa, sempre a proposito dell’ateneo nuorese, il rettore Mistretta ha tracciato questa linea. «Assume una dimensione particolare un riesame delle sedi decentrate sul territorio regionale - ha detto il rettore - delle quali tuttavia occorre valutarne l’evoluzione e le concrete prospettive per razionalizzare e finalizzare interventi e risorse spendibili. L’argomento dibattuto in tutte le sedi politiche e universitarie va infatti affrontato in modo diverso rispetto al passato per evitare il protrarsi di una presenza universitaria precaria con risultati complessivamente diseconomici e scarsa incisività. Occore dunque che l’Università nelle sedi decentrate sia effettivamente parte integrante del sistena formativo e della ricerca scientifica attraverso la costituzione di presidi stanziali ovvero radicato nel territorio e dotati di strumentazione adeguata in modo che possano diventare attratori di studenti e ricercatori». Questa linea di sviluppo - ha concluso Mistretta - sottintende un forte interesse della regione e della collettività locale per la «partecipazione del pubblico e del privato» a un programma di investimenti a lungo periodo che possa giustificare concorsualità e garantire l’inquadramento in loco di «ricercatori e docenti» universitari. Per il rettore di Cagliari quindi la «scelta dei progetti» su cui investire potrà o dovrà tener conto delle «risorse strutturali del territorio» e della dotazione del livello delle «infrastrutture» cui integrarsi per rendere non soltanto condivisa l’attività istituzionale dell’Università ma per garantire al sistema produttivo un importante «valore aggiunto» attraverso i risultati.
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Fatto del giorno
Dov’è la concorrenza sleale? 
Università diffusa, il Politecnico di Torino colma una carenza 
Posso garantire che il nostro ateneo ha sempre rispettato le regole 
di Giuseppe Rosa* 
 
Dirigo da dieci anni il Centro Universitario MIIT, Ente senza scopo di lucro, che in Sardegna conferisce la laurea di primo livello in ingegneria informatica del Politecnico di Torino. Vorrei sviluppare alcune considerazioni in merito alla lettera del Direttore dell’orientamento e comunicazione dell’Università di Cagliari, prof. Luigi Sotgiu, da Voi pubblicata a pag.20 nella «Nuova» del 1º maggio scorso. Sono sollecitato da una frase che cita il Politecnico di Torino e che mi è suonata sprezzante. La riporto testuale per trarne spunto: «I due Atenei isolani hanno dovuto fronteggiare una concorrenza senza regole da parte di Università anche prestigiose, Bologna e Politecnico di Torino su tutte, che attivano Corsi di laurea nei centri più disparati della Sardegna».
 Sono costretto ad alcune puntualizzazioni e spero che il prof. Sotgiu non me ne vorrà. Mi sono chiesto che significato dare al termine “concorrenza senza regole” riferito ad una delle Università più prestigiose ed all’avanguardia nel mondo, il Politecnico di Torino appunto. La nostra Università non è in “concorrenza” con nessun’altro ateneo sardo (non mi risulta che esistano facoltà di ingegneria informatica in Sardegna) e posso garantire che rispetta le “regole”.
 Del resto non è sovvenzionata dallo Stato ed è ospitata in locali inutilizzati resi disponibili da una Amministrazione Comunale lungimirante.
 Per quanto riguarda i “centri più disparati della Sardegna”, noi siamo in un’unica sede e siamo in provincia per una scelta molto ragionata fatta a suo tempo. Il Politecnico di Torino ha voluto attivare un corso di laurea avanzato in ingegneria informatica in un contesto ambientale alternativo alla città e per farlo ha scelto il territorio di Scano Montiferro nella provincia di Oristano. Chi ha vissuto l’esperienza sa quali costi comporta trasferirsi per studiare in città, in università stracolme al limite della capienza, oppure lontano dall’isola. Il nostro centro invece è inserito nella splendida natura locale e consente quel grado di concentrazione allo studio indispensabile per una materia d’eccellenza come quella che insegniamo. Io credo si tratti di una notevole opportunità per le ragazze ed i ragazzi sardi quella di acquisire un titolo ed una professionalità che consenta loro di non dover emigrare dalla Sardegna né prima, per studiare, né dopo per lavorare.
Qualsiasi lettore attento sa in quale tipo di crisi si sta addentrando il Paese. Nella nostra Isola da tempo vediamo i segnali di questa crisi: le fabbriche che chiudono, l‘industria langue, ecc. e sono sempre meno le opportunità di lavoro.
 L’unica speranza di futuro per l’economia dell’Isola è quella di investire sui giovani e di creare laureati richiesti dal mercato oramai globalizzato del lavoro e poi fare in modo che non vadano via dalla Sardegna. Noi questo tentiamo di fare e i risultati ci danno ragione: i nostri laureati sono richiesti da ogni tipo di azienda già dal secondo anno di corso e grazie al fatto che maneggiano con destrezza la professionalità del presente e del futuro, possono interagire con il mondo senza abbandonare la loro terra.
* Università di Torino
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cagliari
L’aria fresca entra negli edifici con l’aiuto dei raggi del sole 
Il progetto nasce dalla ricerca effettuata da uno studente per la propria tesi di laurea 
Il Parco Geominerario finanzia uno studio per la refrigerazione 
 
 IGLESIAS. È possibile alimentare i refrigeratori con energia solare? Al Parco Geominerario ne sono convinti, tanto da decidere di stanziare una somma considerevole per sostenere la sperimentazione nell’ambito dei progetti di ricerca per l’energia alternativa.
 Il Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, partendo da una serie di interessanti risultati, proposti nell’ambito di una tesi di laurea compilata da un giovane iglesiente, di cui è stato relatore il professore Paolo Giuseppe Mura, coordinatore del Piano Energetico Regionale, ha sottoscritto nei giorni scorsi una convenzione con l’Università degli studi di Cagliari-Dipartimento di Ingegneria del territorio, settore Fisica Tecnica, Energetica - per la sperimentazione e la ricerca nel campo delle energie rinnovabili.
 Il Consorzio del Parco Geominerario intende sostenere tale sperimentazione per verificare la possibilità di realizzare un impianto di refrigerazione ad energia solare mediante macchina frigorifera ad assorbimento alimentata da collettori solari termici.
 Poiché gli impianti di climatizzazione estiva si stanno diffondendo sempre di più, questi concorrono non meno degli impianti di riscaldamento ad aggravare gli effetti negativi sull’ambiente delle emissioni di anidride carbonica. L’utilizzo dell’energia solare negli impianti di refrigerazione estiva può contribuire in modo significativo a limitare le emissioni nocive responsabili del surriscaldamento del pianeta.
 In caso di esito positivo della sperimentazione, sarà possibile passare alla fase di produzione industriale del prototipo per la quale si cercherà di promuovere il coinvolgimento dell’imprenditoria locale. Un investimento di cinquantamila euro nel settore della ricerca scientifica che, oltre a rappresentare un importante incentivo nel settore delle energie rinnovabili, rappresenta una concreta possibilità di incremento e approfondimento della formazione tecnica- specialistica di ricercatori locali.
 Con il prototipo di impianto che s’intende sperimentare sarà possibile refrigerare un appartamento da 100mq con una riduzione della produzione annuale di CO2 pari a quasi due tonnellate.
 “La ricerca scientifica, con particolare riferimento alle energie rinnovabili è un impegno che il Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna intende sostenere - commenta il Commissario Straordinario Giampiero Pinna. Un preciso impegno, contemplato tra le finalità statutarie del Parco al quale il Consorzio intende rivolgere attenzione prioritaria per contribuire a mitigare gli effetti del surriscaldamento del pianeta generato dall’emissione del gas serra, generato dall’impiego dei combustibili fossili per la produzione di energia elettrica”.
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cagliari
Da Jena a Nuraxi, universitari tedeschi oggi alla Carbosulcis per studiare metano e stoccaggio di Co2 
 
NURAXI FIGUS. Trenta studenti dell’università tedesca di Jena sono oggi in Sardegna per una visita didattica organizzata attraverso un accordo con l’università di Cagliari. A suscitare particolare interesse nella delegazione sono i progetti di recupero del metano e stoccaggio di Co2 nel sottosuolo, voluti e sostenuti dalla società mineraria Carbosulcis in sintonia con importanti istituti di ricerca internazionali.
 Agli ospiti sarà consentito un sopralluogo nei cantieri di superficie dell’azienda, saranno poi accompagnati dai tecnici della Carbosulcis a visitare le aree dove si stanno effettuando i primi sondaggi per lo stoccaggio.
 Gli studenti tedeschi potranno anche visitare il sottosuolo, dove potranno vedere a quale punto sia arrivata la tecnologia di estrazione, in quella che è rimasta l’unica miniera Carbonifera operativa in Italia. «Ancora una volta - osservano con soddisfazione nell’azienda - Carbosulcis, con le sue tecnologie all’avanguardia e con i suoi ambiziosi progetti in cantiere, rappresenta un esempio studiato e apprezzato in tutto il mondo». Il sopralluogo giunge a poche settimane dal meeting internazionale organizzato dall’Azienda, a Cagliari, per discutere di produzione di metano dalle miniere carbonifere. L’incontro, che l’ha vista al centro di un’importantissima rete intercontinentale, si era concluso con una visita da parte dei alcuni partners all’interno dei cantieri minerari di Nuraxi Figus, «giudicata, anche in quell’occasione, come esempio di azienda che opera nell’utilizzo di tecnologie avanzate, nel rispetto dell’ambiente e nella sicurezza dei lavoratori».
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Domani sera nel piazzale dell’ex Clinica Aresu 
«Primavera universitaria» per l’infanzia e contro l’Aids 
 
CAGLIARI. Una giornata dedicata ai bambini e alla lotta contro l’Aids per far capire che l’università non è solo studio, ma anche socializzazione, riflessione, crescita umana. È in programma domani, a partire dalle 17, nel piazzale dell’ex Clinica Aresu, “Primavera universitaria”: sarà una serata di musica, festa e solidarietà pensata per promuovere il diritto allo studio nella sua accezione più ampia. Organizzata dall’associazione studentesca Università per gli studenti, l’iniziativa quest’anno è dedicata ai bambini e all’Aids: i bambini sono infatti, fa notare l’Unicef nella sua campagna mondiale “Uniti per i bambini, uniti contro l’Aids”, il volto invisibile di questa terribile patologia. Così gli universitari hanno deciso di riflettere su questo tema proprio nella giorno in cui si riappropriano dell’ateneo. Per l’occasione sarà presente Gianfranco Zola, nominato nel 2007 ambasciatore dell’Unicerf, e anche Bienvenu Kasole, rifugiato politico del Congo. Parteciperanno all’iniziativa anche giovani e studenti impegnati nell’associazionismo a vari livelli, come i ragazzi del Volontariato Universitario, nato con l’obiettivo di raccogliere le eccedenze alimentari delle mense universitarie per portarle alle mense dei poveri. Ci saranno inoltre l’Elsa e TdM 2000, associazioni da sempre impegnate negli scambi culturali con studenti e atenei stranieri. Per chiudere in bellezza la serata è prevista la prima edizione di Band Unica 2008, gara tra gruppi musicali universitari, che sarà arricchita dalla presenza del gruppo dei Sikitikis.
‹‹Quella di oggi - dice il portavoce Lorenzo Espa - sarà l’occasione per far capire che gli studenti devono vivere gli spazi universitari non solo per studiare ma anche per favorire momenti di socializzazione e riflessione››. Ma sarà anche l’occasione, aggiunge Espa, per riportare in primo piano i problemi del sistema universitario. (s.z.)
6 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
«Festarch» indaga sul turismo di massa 
Architetti, critici dell’arte e fotografi saranno ospiti della rassegna 
Tra i relatori c’è anche Oliviero Toscani
Le migrazioni epocali 
 
CAGLIARI. Dai tour in solitario dei viaggiatori dell’Ottocento al turismo di massa, dalle grandi esplorazioni alle immigrazioni epocali. È l’umanità che si sposta in lungo e in largo per il pianeta, con tutte le conseguenze che questo vagare crea sul paesaggio, il tema portante di Festarch 2008, il festival dell’architettura promosso dalla Regione, dalle università di Cagliari e Sassari e dall’Istituto nazionale di architettura. Una kermesse di livello internazionale che dopo il successo dello scorso anno (30mila presenze) ritorna dal 29 maggio al primo giugno nella suggestiva sede dell’ex Manifattura Tabacchi. Presenti architetti e anche il fotografo Oliviero Toscani.
 
Pagina 1 - Cagliari
L’architetto Stefano Boeri, direttore artistico di Festarch, sposa il progetto del borgo della creatività 
«Ecco come immagino l’ex Manifattura» 
Restano le frizioni tra Soru e Comune, infranto il sogno di Pellegrini 
ANDREA MASSIDDA 
 
 CAGLIARI. L’idea forte di Renato Soru è quello di farla diventare un grande fabbrica della creatività, con aule universitarie, laboratori gestiti da talenti, sale prova per le band cittadine, una cineteca ma anche spazi destinati alle imprese, specie a quelle orientate verso le nuove tecnologie. Un progetto che trasformerebbe l’area dell’ex Manifattura Tabacchi in un borgo per gli artisti grande 90mila metri cubi e in grado di far incontrare chi ha le intuizioni con chi ha il capitale per trasformarle in business. Per dirla come come Stefano Boeri, architetto, direttore della rivista «Abitare» e direttore artistico di Festarch (ma anche colui che ha l’incarico di ridisegnare La Maddalena in vista del prossimo G8): «Un incubatore per creare sviluppo e occupazione».
 Soltanto un sogno ad occhia aperti? Forse no, visto che lo spazio - ritornato da un anno alla città (più precisamente alla Regione) ha esaltato i cagliaritani. Al punto che ognuno ha pensato a come sfruttarlo. Gli esempi non mancano. L’amministrazione comunale - tanto per citarne uno istituzionale - attraverso l’assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini ne rivendica proprietà e gestione immaginandoci il primo museo italiano della Scienza e della Tecnologia dei Fenici. Peccato che la sua idea sia andata a scontrarsi dritta dritta sul presidente della Regione, che dopo aver vinto la lunga battaglia con il demanio, di cedere il controllo dell’ex Manifattura non ne vuole proprio sapere.
 Risultato? Un immenso quartiere nel cuore di Cagliari pressoché inutilizzato, una suggestiva opera architettonica alla quale, ironia della sorte, manca un’architettura gestionale. E se l’assessore comunale all’urbanistica, l’architetto Giovanni Maria Campus, immagina di buttarne giù i muri di recinzione per regalare un rione «vivo» ai cagliaritani, il collega Boeri insiste con la visione della factory. «L’ex Manifattura - spiega - sembra una piccola città nella città. Così, a mio avviso, la logica corretta non può che essere quella di conquistarla piano piano». Nel resto del mondo gli esempi non mancano di certo. «Se penso a idee simili diventate qualcosa di concreto - contina Boeri - immagino le azioni di riqualifica che sono state fatte per certi spazi di Parigi, New York o Berlino. Luoghi chye sono diventati davvero un punto di contatto tra artisti e uomini d’affari, in grado di liberare tutte le conseguenze virtuose che possono sortire da certi incontri».
 
 
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Festarch, un certo sguardo sul turismo 
Dall’élite del Grand Tour all’industria delle vacanze 
 
Dai tour in solitario dei viaggiatori dell’Ottocento al turismo di massa, dalle grandi esplorazioni alle immigrazioni epocali. È l’umanità che si sposta in lungo e in largo per il pianeta, con tutte le conseguenze che questo vagare crea sul paesaggio, il tema portante di Festarch 2008, il festival dell’architettura promosso dalla Regione, dalle università di Cagliari e Sassari e dall’Istituto nazionale di architettura. Una kermesse di livello internazionale che dopo il successo dello scorso anno (30mila presenze) ritorna dal 29 maggio al primo giugno nella suggestiva sede dell’ex Manifattura Tabacchi, sempre con la direzione artistica a cura di Stefano Boeri e Gianluigi Ricuperati.
 Tra i 130 ospiti di questa seconda edizione - presentata ieri mattina a Cagliari dall’assessore regionale al Turismo Luisanna Depau, dall’assessore comunale all’Urbanistica Giavanni Maria Campus e dal direttore artistico Gianluigi Recuperati - i più attesi sono gli architetti Jacques Herzog e Rem Koolhaas (entrambi premi Pritzker, ma anche altri nomi prestigiosi del settore (ad esempio Inaki Abalos, Floris Alkemade, Franchois Roche, Italo Rota e Benedetta Tagliabue), della letteratura e della critica dell’arte (tra gli altri Achille Bonito Oliva, Richard Mason, Geoff Dyer, Tom McCarthy) e della fotografia (Oliviero Toscani, Mario Dondero e Paolo Rosselli).
 «Il nostro intento principale - ha detto la Depau - è quello di promuovere la Sardegna non soltanto come meta di vacanze, ma anche come luogo di pensiero, sede di dibattiti culturali e sociali importanti, come appunto quello che affronteremo quest’anno, sul radicale mutamento del turismo a partire dal 1950». In effetti, il business basato sulle vacanze, con un giro d’affari annuo di 500 miliardi di dollari, si avvia a diventare l’industria più importante del mondo. E oramai i servizi turistici danno lavoro a centinaia di milioni di esseri umani.
 L’inaugurazione di Festarch è fissata per giovedì 29 maggio alle 21,30, quando - dopo gli interventi delle autorità - a tenere banco sarà Jacques Herzog con una lezione magistrale. Poi una serie lunghissima di appuntamenti illustrati ieri da Gianluigi Ricuperati. Si va da l’intervento di Francesco Erbani su «L’italia maltrattata» alla conferenza di Floris alkemade sul progetto di riqualificazione del quartiere di Sant’Elia, dallo scrittore Mauro Bersani che spiega il rapporto tra Gadda e il paesaggio di Roma al racconto dei luoghi di provenienza dei Rom fatto da Maddalena Bregani e Salvatore Porcaro. E ancora l’intervento Rem Koolhas sul tema «Architettura e pensiero politico», il punto di vista Jonathan Olivares xul turismo, l’arredamento e il paesaggio americano, una lezione megistrale del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, quella Goncalo Byrne sulle strategie truristiche del Portogallo, il dialogo tra Gillo Dorfles ed Enzo Mari e ancora l’intervista pubblica del direttore del Tg1 Gianni Riotta con Renato Soru, sul tema del G8 in Sardegna.
 Un programma vastissimo, dunque (davvero impossibile citare tutti i protagonisti) che verosimilmente richiamerà su Cagliari l’attenzione dei media nazionali. Uno sforzo organizzativo immenso che sarà sostenuto da ben 130 studenti delle due facoltà di Architettura isolane. Anche perché Festach 2008, oltre alle consuete conferenze, prevede mostre, alcune delle quali particolarmente interessanti (si pensi a quella dello Studio Herzog&De Muron sul progetto di riqualificazione del complesso minerario di Monteponi, nel Sulcis) e persino un concerto del compositore Stefano Scodanibbio, che proporrà una performance dal titolo «Voyage that never ends».
 Quest’anno la manifestazione ospiterà al suo interno anche uno spazio dedicato ai bambini dagli undici ai quattordici anni, che potranno partecipare a un labopratorio dal titolo «Disegna e racconta la tua casa ideale».
Andrea Massidda
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
All’università sit-in sulla stabilizzazione dei precari 
Collaboratori linguistici, il cda decide di aspettare 
 
 SASSARI. Chiedono di essere stabilizzati in base alla finanziaria 2008. Il consiglio di amministrazione dell’università ha invece deciso che per i collaboratori linguistici ci sarà una mobilitazione a livello nazionale. Intanto, però, 20 precari di madrelingua e non restano «appesi» a continui rinnovi contrattuali. Per non parlare del fatto che in ogni caso verrebbero inquadrati nella normativa riguardante il personale tecnico amministrativo con il quale non hanno niente a che spartire.
 «È proprio per questa ragione - ha detto ieri il rettore Alessandro Maida ricevendo i precari durante il consiglio di amministrazione dell’università - che sarebbe un errore stabilizzare adesso una parte dei collaboratori. È meglio attendere che il nuovo governo diventi operativo e trattare con il ministro per un contributo statale relativo alla stabilizzazione dei Cel come ricercatori». Attualmente, infatti, l’università non sarebbe in grado di assorbire con i propri fondi tutti i collaboratori linguistici. «Stabilizzare come tecnici amministrativi circa 9 persone su 20 - ha detto - indebolirebbe la vertenza a livello nazionale. In più, ritengo giusto che questi lavoratori vengano inquadrati come docenti, perchè questa è la loro attività». La giornata era cominciata con un sit-in davanti alla sede centrale dell’università al quale erano presenti non soltanto i collaboratori linguistici ma anche tanti precari che lavorano da anni nelle strutture universitarie. «Ciò che manca - hanno detto i rappresentanti sindacali - è soprattutto una buona organizzazione del lavoro. Per questo motivo chiederemo una concertazione con il consiglio di amministrazione». Dopo alcuni minuti i lavoratori si sono presentati alla porta del consiglio di amministrazione convocato per ieri e che aveva fra i punti all’ordine del giorno proprio la stabilizzazione dei precari. Alla delegazione è stato permesso di entrare nell’aula e di esporre le proprie ragioni». L’università, con due delibere di dicembre e aprile, ha intanto assunto dieci tecnici amministrativi e quattro operai agricoli. Ma sui Cel il cda è rimasto sulle sue posizioni: per stabilizzarli è meglio aspettare. (g.g.)
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Start Cup, l’idea che diventa impresa 
L’Università affianca i progetti e li avvicina al mercato del lavoro 
 
 SASSARI. Per fare accendere la lampadina servono coraggio, forza di volontà e un angelo custode che modella l’idea per farla diventare vincente. Si chiama Start-cup Sardegna la competizione che premia i migliori progetti d’impresa: da altre parti c’è chi sulla sua intuizione ha costruito un business.
 La terza missione dell’università, il trasferimento tecnologico, va nel cuore del mercato e punta al mondo imprenditoriale. Gli atenei di Sassari e Cagliari si alleano e accendono i motori della Start Cup per arrivare al Pni, il premio nazionale per l’innovazione in programma il 27 novembre a Milano. La competizione prevede la formazione di gruppi che lavorano attorno a un’idea. In palio ci sono premi in denaro e la possibilità di farsi conoscere e trovare gli agganci giusti per dare gambe al progetto. Dopo quello che si è svolto a Pirri martedì pomeriggio, nell’aula magna dell’Università c’è stato il secondo incontro di presentazione. Il prorettore Attilio Mastino ha spiegato come la Start Cup rappresenti «la seconda parte del processo di trasferimento tecnologico sul quale sono impegnati da quasi un anno i Liason office. Tra i progetti più importanti, c’è quello dell’anagrafe della ricerca; le idee, i progetti, tutta l’attività che brulica nei laboratori, finisce in rete. A disposizione del mondo accademico e delle imprese». Ora la Start Cup stabilisce un collegamento ancora più veloce e diretto. La prima a credere nella bontà dell’iniziativa è la Sfirs, il braccio finanziario della Regione, che «premierà i progetti migliori e soprattutto li accompagnerà nel percorso successivo», ha spiegato il consigliere Maria Grazia Piras. Chiunque può partecipare, a patto che abbia una buona idea. Originale, applicabile nel mercato, non necessariamente calata nell’ambito della ricerca scientifica. Le porte della Start Cup si aprono a docenti, ricercatori e specializzati, anche a chi ha una laurea umanistica e non trova un impiego adeguato. Per mettersi in gioco è sufficiente cliccare sul sito www.startcupsardegna.it (le iscrizioni sono già cominciate). Francesco Meloni e Giuseppe Demuro, responsabili del Liaison Office di Sassari e dei progetti Spin-off (società per azioni che utilizzano i risultati della ricerca a scopi imprenditoriali) hanno spiegato quello che succederà dopo: incontri con i tutor (professionisti dell’Unione giovani dottori commercialisti), seminari e preparazione del business plan. Il comitato scientifico premierà i tre migliori: in palio 10mila, 5mila e 2500 euro. Tutti andranno di diritto al Pni: «La Vodafone - ha spiegato Elisabetta Dessì - assegnerà 60mila euro al vincitore, premi da 30mila e da 20mila euro al secondo e terzo». Andrea Berti, dell’Università di Padova, ha raccontato una storia che fa venire voglia di tentare. «Due anni fa l’idea di una ricercatrice veneta è arrivata terza al Pni. Si tratta di un farmaco che arriva dritto dove deve agire, senza giri dannosi nell’organismo. Bene, questa ragazza e la sua squadra riceveranno un finanziamento di due milioni di euro per trasformare l’idea in impresa».
 Un esempio da seguire, come dice Enrico Grosso (delegato dal rettore per il trasferimento tecnologico): «La vita, se non ci si pone degli obiettivi, non ha molto senso. I più giovani dovrebbero tirare fuori la grinta: accettare le sfide e cercare di vincerle».
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Oggi un convegno sulla famiglia e sul suo ruolo educativo 
 
SASSARI. Oggi, nell’aula magna della facoltà di Agraria dalle ore 19, si parla del tema sempre più complesso della famiglia. Parlare di famiglia non è ovvio né scontato, anzi la problematicità critica della famiglia è nota, e sarebbe un errore sottovalutare le difficoltà nelle quali essa si trova. Che cosa sta propriamente accadendo? Qual è la trasformazione in atto? Esperienza della famiglia e speranza di una società migliore: Su cosa si fondano? Come aiutare la famiglia nel suo compito educativo? Saranno questi alcuni dei temi oggetto di riflessione e dibattito in un incontro dal titolo «Famiglia. L’insostituibile rischio di educare», organizzato dal Gruppo Universitario Montessori in collaborazione con «Famiglie per l’Accoglienza», associazione Cultivarnova e Centro Culturale di Sassari. Relatore di questo incontro-dibattito sarà Felice Nuvoli, docente di pedagogia generale all’Università di Cagliari, che sarà chiamato a soffermarsi in particolare sul rapporto tra famiglia e rischio educativo. In una società in cui da molti viene sempre di più sottolineata l’urgenza-emergenza educativa, la famiglia viene chiamata ad assumere un ruolo insostituibile. Nello stesso tempo vive la fragilità del compito alla quale è chiamata. Pertanto è necessario e vitale discutere su come si possa sostenerla nell’essere se stessa: vera comunità di persone, nella quale l’individuo non è mai anonimo, ma può scoprire il suo carattere di persona. Occorre cioè aiutare la famiglia ad essere educatrice. (r.sp)
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Cagliari ricorda Ludovico Geymonat Il filosofo che sfidò il fascismo 
IL CONVEGNO Nel centenario della nascita 
 
L’immagine che resta più impressa, per chi l’ha avuto come docente, è quella del sorriso: aperto, spontaneo e disponibile. E quegli occhi celesti che ti accarezzano con dolcezza, ma che sanno anche essere taglienti, se incontrano il pressapochismo. Ludovico Geymonat, l’uomo che ha avuto la prima cattedra, in Italia, di Filosofia della scienza (dal 1956 al 1978) e che negli anni Trenta del secolo scorso, in piena egemonia gentiliana e crociana, fortemente avversa alle scienze, si laureò sia in Filosofia che in Matematica...; questo signore nato a Torino nel maggio di cento anni fa (1908-1991) non era solo uno studioso serio e rigoroso che ha contribuito a ripristinare in Italia il valore conoscitivo (e non solo pratico) delle scienze, ma anche un formidabile organizzatore di cultura e un personaggio che, se necessario, non esitava a “sporcarsi” le mani nella realtà. Così, ad esempio, non esitò a prendere le distanze dal fascismo (e questo gli costò l’insegnamento, che potè esercitare solo in privato), né a partecipare alla lotta partigiana col nome di battaglia di Luca.
 A Torino, ha raccontato a suo tempo il giurista Alessandro Galante Garrone (anche lui scomparso), lo studente Geymonat non esitò a intervenire in sua difesa e di altri colleghi che stavano per avere la peggio con alcuni camerati maneschi.
 Curioso e restio ai sistemi di pensiero chiusi, Geymonat si avvicinò al gruppo di Vienna (Rudolf Carnap, Moritz Schlick, Friedrich Waismann ecc.), da cui nacque il neopositivismo logico: era affascinato dalla volontà di eliminare la metafisica dalle scienze. Ma poco dopo virò in favore di un nuovo intellettuale razionalista che doveva avere le competenze sia del filosofo, che dello scienziato, senza rinnegare, però, il patrimonio neopositivista di logica formale e di analisi del linguaggio. Geymonat passò attraverso l’epistemologia contempornea (da Gastone Bachelard a Imre Lakatos) per approdare a una visione legata al concetto di «patrimonio scientifico», in cui anche l’aspetto storico delle scienze gioca un ruolo importante.
 Con la Sardegna il filosofo torinese ha avuto un legame privilegiato sin dai primi anni Cinquanta del secolo scorso quando, a Cagliari, iniziò la carriera universitaria. Nell’allora facoltà di Magistero (oggi Scienze della formazione) Geymonat insegnò Filosofia teoretica e, in parallelo, Analisi matematica nella facoltà di Scienze. In più, per non smentire la sua voglia di «compromettersi», fu anche consigliere comunale per il Pci. E così nel capoluogo dell’isola non solo lasciò i suoi primi discepoli (Alberto Pala), ma vi mandò altri suoi allievi, come Silvano Tagliagambe che un ruolo importante ha poi svolto sia nell’isola (ha contribuito anche alla creazione della facoltà di Architettura di Alghero), che in campo nazionale.
 Ed è a Cagliari che lunedì scorso Antonio Cadeddu, Michele Camerota, Roberto Giuntini e Tagliagambe hanno promosso un simposio in onore dei cento anni dalla nascita di Geymonat. Convegno a cui hanno partecipato, tra gli altri, Giulio Giorello, Ettore Casari, Giuliano Toraldo di Francia, Maria Dalla Chiara e il figlio Mario, e che ha visto anche la presentazione del volume «L. Geymonat. Scritti sardi» (Cuec editore). Tra gli argomenti sottolineati nell’incontro anche l’importanza che Geymonat diede alla diffusione della cultura scientifica, come dimostra la sua intensa attività di organizzatore editoriale: curò per la Utet i «Classici della scienza», per la Feltrinelli la collana «Filosofia della scienza», per la Mondadori «Scienziati e tecnologi contemporanei» e per la Garzanti la monumentale «Storia del pensiero filosofico e scientifico».
 Ma il sorriso accativante del maestro resta sempre in primo piano nel ricordo dei tanti suoi allievi, spesso disarmati e incantati di fronte a quel maître à penser che ospitava i giovani studenti a casa sua, a Milano (dove insegnava), per continuare a discutere: magari con una tazza di tè o un bicchiere di vino, di filosofie e scienze, e di come cambiare il mondo. Ma questo è un altro discorso.
Roberto Paracchini
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Oggi e domani convegno a Sassari sul giornalismo 
 
 SASSARI. «I media tra globale e locale». È il titolo di un convegno internazionale organizzato da Scienze politiche che si apre oggi nell’aula rossa della facoltà, in viale Mancini, e prosegue domani alla presenza del presidente della Regione Renato Soru. La sessione di oggi si apre alle 17 ed è intitolata «Giornalismo: uno sguardo al futuro». Intervengono il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, il segretario della Federazione nazionale della Stampa, Franco Siddi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Filippo Peretti, Fabrizio Meli, direttore di Tiscali notizie, Enzo Iacopino, segretario dell’Ordine dei giornalisti, Andrea Cerase della Sapienza, Alessandro Barbano, vicedirettore del Messaggero. Presiede Virgilio Mura, preside di Scienze politiche.
 Domani alle 9,30 dibattito con Renato Soru su «La tv pubblica nelle realtà locali» con Del Boca, Joan Barata Mir dell’università di Barcellona, Flavia Barca della Fondazione Rosselli, Norbert Beveridge consulente della BBC, Romano Cannas direttore Rai Sardegna, Rosario Cecaro dell’Università di Sassari, Pierre Jean Luccioni di France 3 Corsica, Vincenzo Vita, senatore e docente dell’università di Sassari.
 Domani mattina verranno consegnate le due borse di studio ad alunni del master sassarese intitolate al giornalista della «Nuova Sardegna» Mario De Murtas, scomparso esattamente sei anni fa, il 16 maggio del 2002.

Questionnaire and social

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