Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 May 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Giovani cervelli in fuga, editoriale di Giuseppe Marci
5 - La Giunta regionale ha stanziato fondi per gli studenti fuori-sede (L'Unione - La Nuova)
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Giovani cervelli in fuga
Difficile lavorare nella propria terra
di Giuseppe Marci
 
Carlo Rambaldi, tre premi Oscar per gli effetti speciali, creatore di E. T., in una intervista si domanda: «Che fine fanno i ragazzi che escono dalla scuola?». E quando l’intervistatore lo incalza chiedendogli se consiglia ai giovani di fuggire in America, aggiunge: «Be’, io ci sarei dovuto andare venti anni prima di quando ci sono sbarcato la prima volta. Non averlo fatto lo considero l’errore della mia vita».
Già, l’Italia esporta intelligenze e basta frequentare qualcuno di coloro che se ne sono andati a realizzare i loro sogni un po’ dovunque nel mondo per capire la fisionomia di quella straordinaria "legione straniera". Molti cercano ciò che l’Università italiana non può offrire: spazio e riconoscimenti. Spesso raggiungono l’obiettivo, svolgono lavori corrispondenti alle attitudini e alla competenza che cresce facendosi sempre più raffinata. È un piacere sentirli parlare, ma, non di rado, al fondo dei discorsi cogli l’eco di un’amarezza, la sensazione di un dislocamento non sempre interamente voluto e mai privo di rimpianto.
Nel corso di un convegno internazionale incontro un illustre collega, siciliano trapiantato in una nazione europea nella quale ha trascorso più di quarant’anni, dalla laurea alla pensione, mettendo su famiglia e divenendo parte della collettività che lo ha accolto.
Poi il fascino della propria terra, così importante nella percezione di sé, ha avuto il sopravvento e lo ha spinto a utilizzare una delle possibilità offerte dalle leggi intese a favorire il ritorno dei "cervelli". Non ha funzionato: «Sono tornato con tutti gli onori - dice - ma sostanzialmente non ho potuto sviluppare uno solo dei miei progetti. Laggiù è diverso da qui, c’è una minore operatività, un intreccio di formalismi che rendono inefficace l’azione. A questa terra che mi ha accolto ho dato molto, e molto ho ricevuto. Non ho mai incontrato ostacoli; la vita, per me e per quanti vi sono nati, è più semplice, priva delle complicazioni italiane. Piacevole, specialmente quando si invecchia e non si hanno più le energie, e il tempo, per affrontare troppe lungaggini».
Insieme a me lo ascoltano alcuni giovani ricercatori che operano in sedi universitarie sparse in ogni parte del mondo. Confrontano le esperienze, i successi e le preoccupazioni, la risonanza internazionale del lavoro e l’incertezza per il futuro legato al rinnovo del contratto, alla chiamata che potrebbe arrivare da un altro ateneo. Tutti, più o meno celata, hanno la speranza di rientrare in Italia, il Paese dal quale sono partiti spinti dal desiderio di conoscenza e confronto e nel quale sanno che sarà molto difficile tornare.
Forse, giocando con le parole di Rambaldi, possiamo dire: sia chi resta, sia chi parte, tutti sbagliamo. Quel che abbiamo fatto all’Italia è l’errore della nostra vita. 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 49
Sassari. L’Università fa marcia indietro e riapre i termini per due dei tre bandi
Irregolari i concorsi last minute
 
I concorsi last minute erano irregolari: l’Università di Sassari fa marcia indietro e riapre i termini per due dei tre bandi finiti nell’occhio del ciclone restituendo tempo e speranze ai canditati in pectore per due contratti da cococo all’ateneo sassarese. Il clamoroso dietrofront arriva con una pagina pubblicata sul sito web dell’Università dove, con la formuletta dell’errata corrige, si comunica lo slittamento dei termini di presentazione delle domande e si correggono gli articoli dei relativi bandi.
La spiegazione la fornisce anche il prorettore, Attilio Mastino: «Ci scusiamo. Si è trattato di un mero errore materiale. Abbiamo subito provveduto a correggerlo fissando nuovi termini e allungando ulteriormente i tempi: per legge dalla data di pubblicazione dovrebbero trascorrere dieci giorni, noi abbiamo deciso per quindici. Comunque per entrambi i concorsi non era pervenuta nemmeno una domanda». Tutto risolto in una giornata quindi: il concorso per un posto da cococo per la gestione della didattica on line, deciso con un decreto del 28 aprile e pubblicato nello stesso giorno, scadrà il 12 maggio. Inizialmente il bando aveva fissato la scadenza per la presentazione delle domande al 2 maggio: tre giorni dopo la pubblicazione. Impresa impossibile per i candidati rintracciare il bando, raccogliere tutti i documenti necessari e inviarli agli uffici dell’Università nei giorni a cavallo del 1° maggio. Nuovi termini anche per l’altro concorso vittima dell’«errata corrige»: pubblicato anche questo il 28 aprile, prevedeva la scadenza ieri. Il bando è stato modificato spostando al 12 maggio la data per la presentazione delle candidature a un posto da cococo come esperto della comunicazione. Per rimediare ai concorsi last minute è bastata una mattinata di conclave fra i responsabili del settore: chiusi in ufficio a quattrocchi per riconoscere l’abbaglio e trovare la soluzione. In serata il sito dell’ateneo aveva già messo a posto le cose pubblicando i nuovi termini. Ora i candidati avranno tutto il tempo per mettere assieme tutta la documentazione necessaria e inviarla per raccomandata agli uffici amministrativi dell’Università di Sassari. Restano invariati invece i termini per il terzo concorso pubblicato il 28 aprile, riservato a chi rincorre un posto, sempre da cococo, come psicologo del lavoro: dovrà operare nel settore formativo e di orientamento e avrà tempo fino al 13 maggio per presentare la domanda di partecipazione, e fino al 20 maggio per prepararsi al colloquio.
V. G. 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 41
Armungia, l’incontro promosso dal Comune per sabato
Un dibattito su Lussu e la Resistenza con studenti e docenti della Sapienza
 
Sabato alle ore 16,30 presso il Centro di aggregazione sociale di Armungia, si svolgerà un incontro-dibattito per la presentazione dei lavori della ricerca antropologica effettuata tra la popolazione, alcuni anni fa, da un gruppo di studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nell’occasione, i ragazzi erano guidati dal professor Pietro Clemente. Una operazione che allora, aveva suscitato tanto interesse con la collaborazione del paese. Donatella Dessì, assessore alla Cultura si dice «felice di ospitare ancora gli studenti romani e i loro docenti, e ancor più di poter presentare gli esiti della ricerca antropologica agli armungesi, che ne sono stati i veri protagonisti. Il nostro è un paese che è rimasto legato alle tradizione. Da qui l’interesse per questo lavoro».
Spiega il sindaco Antonio Quartu: «L’iniziativa, promossa dai ricercatori, dall’Istituto sardo della storia della resistenza e dell’autonomia e dal Comune di Armungia, costituirà un ulteriore momento di scambio e arricchimento culturale, vista anche la presenza di alcuni dei più grandi conoscitori "Lussiani" come Gian Giacomo Ortu, Giuseppe Caboni, Maria Luisa Plaisant e di docenti antropologi della Facoltà di lettere di Cagliari». La ricerca su Armungia è stata anche pubblicata sulla rivista antropologia Lares, diretta da Pietro Clemente.
Il professor Ortu e il dottor Giuseppe Caboni interverranno a nome dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Autonomia, presso il quale è depositato il fondo Lussu, la raccolta delle carte lasciate dal grande statista armungese. (ant.ser.)
4 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 14
Turismo e commercio. Comune, Fiera di Milano, Confcommercio e Università firmano l’accordo
La Maddalena, alta formazione
A ottobre i primi corsi e master nel nuovo polo
 Sottoscritto l’accordo per la scuola di alta formazione promossa da Confcommercio, Ente fiera di Milano e Università di Sassari
 
Da ieri c’è un tassello in più nella strada che porta alla realizzazione del polo di eccellenza per la formazione e ricerca a La Maddalena. E i primi corsi potrebbero partire già ad ottobre. Ieri mattina, il sindaco della Maddalena Angelo Comiti e il Comitato promotore del nuovo polo di alta formazione (composto dall’Ente fiera di Milano, l’Università di Sassari e la Confcommercio nazionale e provinciale), hanno sottoscritto l’accordo già raggiunto nei mesi precedenti. L’intesa sarà quanto prima sottoposta all’approvazione del consiglio comunale e degli organi interni di Università di Sassari, Ente fiera di Milano e Confcommercio. Passati gli esami, nascerà ufficialmente l’Associazione polo di formazione e ricerca della Maddalena.
L’INTESA Nell’accordo sottoscritto ieri mattina, predisposto dal presidente del Comitato promotore Antonino Menne, infatti, si ribadisce che sarà predisposto «uno Statuto sulla base della bozza consegnata agli enti sottoscrittori. Le parti si impegnano a condividere e approvare il testo definitivo entro il prossimo mese di giugno 2008». L’amministrazione comunale della Maddalena metterà a disposizione la struttura scolastica di Trinita, dove materialmente si terranno i corsi, mentre gli altri enti garantiranno un impegno sul fronte della formazione, cercando di «coinvolgere la Regione e la Provincia di Olbia-Tempio in vista della sottoscrizione dell’atto costitutivo». Inutile affermare che il sindaco Angelo Comiti ha mostrato grande soddisfazione per la firma dell’accordo: «È un ottimo progetto, fortemente attinente alla realtà di quest’isola, sempre più votata a un futuro da turismo di qualità».
I CORSI Il rettore dell’Università sassarese Alessandro Maida ha affermato che si vorrebbe «partire il prossimo ottobre con le prime attività, ovvero per il prossimo anno accademico. L’Università di Sassari è interessata al progetto con tutte le facoltà, secondo le esigenze che esterneranno i partner». Francesco Morandi, docente della facoltà di Economia, ha rilevato tre finalità principali per l’iniziativa: «L’organizzazione a carattere stabile delle attività, il contributo di idee e programmi in particolare rivolti allo sviluppo socio-economico dell’isola e il lavoro per l’ideazione di formazione a carattere innovativo», come innovativo dovrà essere «il mercato della formazione professionale». Raul Longo, responsabile del settore formazione di Confcommercio, vede nella scuola un «punto fondamentale per la crescita turistica e del settore del terziario, perché si può così dare risposta a una serie di domande su come vendere un prodotto». Renato Borghi, vicepresidente della Confcommercio nazionale, ravvisa nella futura scuola una risorsa non solo per «la formazione privata, ma anche sul fronte delle amministrazioni pubbliche: nessuno meglio delle imprese e degli enti locali conosce i bisogni commerciali e di sviluppo delle attività produttive sul territorio». Il numero due di Confcommercio ha anche previsto la possibilità di tenere a La Maddalena le cosiddette convention formative che potrebbero portare qui giovani imprenditori da tutto il mondo.
FRANCESCO NARDINI 
 
Economia Pagina 14
le ipotesi
Tre proposte su turismo e benessere
 
Ancora pochi mesi e l’accordo firmato ieri diventerà operativo. A spiegarlo è Riccardo Borghi, numero due della Confcommercio nazionale, uno degli enti promotori del nuovo polo di alta formazione che nascerà a La Maddalena. «Oggi abbiamo definito le scadenze e in tempi ravvicinati, giugno o luglio, i soci fondatori potranno stendere lo statuto e definire le modalità di contribuzione per il progetto, con la costituzione di una fondazione», spiega Borghi. Quello di ieri, dunque, «è un ulteriore passo avanti importante e abbiamo anche licenziato alcune ipotesi formative sulle quali lavorare». I primi corsi, dunque, potrebbero partire già a ottobre, in coincidenza con il prossimo anno accademico. «Abbiamo sei mesi per vagliare le proposte e poi decideremo come procedere», aggiunge Borghi.
I MASTER Le ipotesi sui primi corsi da far partire nel prossimo mese di ottobre sono state vagliate già ieri mattina. E ci si sta orientando su almeno tre idee, come spiega Raul Longo, responsabile della scuola di formazione di Confcommercio: «Di sicuro ci si muoverà sulla possibilità di promuovere un master su tema del turismo sostenibile, a cura dell’Università di Sassari, mentre si sta vagliando anche l’ipotesi di un corso su turismo e “wellness”, dedicato quindi al binomio vacanze e benessere, al quale prenderanno parte anche esperti dell’Università di Sassari e della facoltà di medicina». Infine, la scuola di Milano di Confcommercio ha proposto «un progetto per la preparazione dei formatori italiani che si occupano di turismo, con un progetto pilota legato all’innovazione del terziario e alla formazione del personale che si occuperà della vendita di beni di lusso». 
5 – L’Unione Sarda
Primo Piano Pagina 103
Giunta. In arrivo 25 milioni. Pronti altri 10 per assegni di studio
Contributi per la prima casa
 
Venticinque milioni di euro per promuovere l’accesso alla proprietà della prima casa, attraverso la concessione di un contributo di 25mila euro a fondo perduto per ciascun nucleo familiare. È il finanziamento deliberato ieri dalla Giunta regionale: per assegnare i fondi sarà pubblicato un bando sul Buras, poi gli interessati dovranno presentare domanda alla Regione 90 giorni.
L’intervento prevede la costruzione in proprio, recupero, acquisto di immobile. Sarà data la priorità al recupero e all’acquisto del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto del territorio e dell’ambiente. Le famiglie considerate a maggior tutela sono le coppie di nuova formazione, le famiglie costituite da genitori soli con uno o più figli a carico, i nuclei familiari con persone gravemente disabili. «Dopo 24 anni - sottolinea l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni - si ripropongono i cosiddetti buoni casa che, nel 1984, avevano riscontrato un buon gradimento da parte dei cittadini sardi».
Altri tre bandi saranno pubblicati a breve dall’Area, Azienda regionale per l’edilizia abitativa, per i concorsi di progettazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nei comuni di La Maddalena (dove saranno costruiti 50 alloggi), Sassari (per il recupero del Quadrilatero) e Oristano (per il recupero di un edificio dell’Istituto case popolari).
ISTRUZIONE La Giunta ha anche approvato, su proposta dell’assessore Maria Antonietta Mongiu, un intervento da 10 milioni di euro per concedere assegni di merito agli studenti che intendono intraprendere con profitto lo studio universitario, in particolar modo nelle facoltà scientifiche. Gli assegni prevedono un importo annuo di 6.000 euro per gli studenti fuori sede e 3.000 euro per gli altri, a favore di figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni.
Sempre su proposta dell’assessore Mongiu, sono stati stanziati i fondi a favore delle biblioteche scolastiche per l’acquisto di prodotti dell’editoria regionale: 500mila euro ripartiti tra biblioteche scolastiche già funzionanti e biblioteche scolastiche di primo impianto.
LITORALI Infine l’esecutivo regionale ha autorizzato con una delibera proposta dall’assessore Gianvalerio Sanna l’esercizio delle attività turistico-ricreative sui litorali per la stagione estiva 2008. Le strutture ricettive e balneari della Sardegna potranno operare dal primo maggio al 31 ottobre, in base alle concessioni demaniali già autorizzate. 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Cambiano i presidi in cinque facoltà 
Possibile qualche riconferma
A Ingegneria i candidati sono tre 
 
CAGLIARI.Cambio della guardia in cinque facoltà universitarie: per i presidi di Ingegneria, Scienze Politiche, Medicina, Lingue e letterature straniere, Lettere e Filosofia i mandati sono prossimi alla scadenza e da qui a un mese i consigli di facoltà si riuniranno per eleggere i successori. Qualcuno potrebbe essere riconfermato, qualcun altro vedrà la sua esperienza chiudersi qui: dopo le modifiche dell’anno scorso, lo statuto dell’ateneo prevede infatti che l’incarico di preside può essere rinnovato una volta sola. Mentre in qualche facoltà, come Ingegneria, le carte sono già state scoperte, con l’indicazione dei candidati, in qualcun altra si lavora ancora per trovare un nome condiviso, mentre in altre è ancora buio fitto.
 E’ notizia dell’altro ieri la presentazione dei tre candidati nella facoltà di Ingegneria che venerdì si sfideranno per succedere a Francesco Ginesu, al suo terzo mandato, il limite previsto prima delle modifiche dello statuto: si tratta di Giacomo Cao, ordinario di Princìpi di ingegneria chimica, Giorgio Massacci, presidente del corso di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, e di Giuseppe Mazzarella, docente del dipartimento di Ingegneria elettrica. Una sfida che potrebbe concludersi anche con un nulla di fatto: per essere eletti al primo turno è necessaria la maggioranza (la metà più uno) degli aventi diritto e dato l’alto profilo di tutti e tre i candidati non è difficile ipotizzare un ritorno alle urne per una seconda votazione - che si terrebbe il 16 maggio - in cui per vincere basterebbe la maggioranza dei votanti. Se anche in questo caso si risolvesse tutto in un nulla di fatto, il 23 maggio si andrebbe al ballottaggio.
 Situazione ancora da delineare nella facoltà di Lettere e filosofia, dove al timone c’è Giulio Paulis che potrebbe essere rieletto. Per presentare le candidature c’è tempo sino a un momento prima che il consiglio di facoltà si riunisca per votare. In questo caso, si riunirà in prima convocazione il 4 giugno. La seconda votazione potrebbe avvenire l’11 e l’eventuale ballottaggio il 18.
 Non è uscito alcun nome dal cilindro neppure nella facoltà di Lingue, dove l’attuale preside, Ines Loi Corvetto, al suo secondo mandato, dovrà passare il testimone. Qui i componenti del consiglio di facoltà saranno chiamati a esprimersi il 14 maggio. Passaggio di consegne anche nelle facoltà di Scienze Politiche (si vota al primo turno il 17 giugno) e di Medicina, dove i rispettivi presidi, Raffaele Paci e Gavino Faa, hanno raggiunto i limiti massimi di mandato: «Da noi - spiega Paci - il consiglio di facoltà si riunirà il 20 maggio per un dibattito aperto sulle possibili candidature». Troppo presto però, avverte il preside di Scienze Politiche, per dire quali potranno essere gli eventuali papabili: «L’obiettivo è arrivare a una candidatura condivisa da tutti».
 Mentre a Medicina il nome di chi succederà a Faa, il cui terzo mandato (ogni mandato dura tre anni) scadrà a ottobre, già esiste: Mario Piga, presidente del corso di laurea in Medicina e chirurgia. Qui il consiglio di facoltà si riunirà a metà giugno.
Sabrina Zedda 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Cultura e Spettacoli
«L’identità sarda? Quasi un business» 
L’antropologa Clara Gallini, a Cagliari per «Sardegna Digital library», parla di uno dei temi caldi del dibattito dell’isola 
Il mio autore preferito resta Giulio Angioni e il suo «L’oro di Fraus» 
di Giacomo Mameli
 
Clara Gallini è tornata dopo un quarto di secolo. «È stato un taglio forte, ma sto cercando di recuperarlo. Vado spesso a Nuoro», dice passeggiando nella sua Cagliari tra piazza Costituzione e piazza San Cosimo. Le fanno festa alcune alunne entusiaste di incontrare la loro insegnante-mito. Vede l’antica basilica romano-bizantina protetta da grandi vetrate, i palazzi retrostanti di via Logudoro quasi penetrano nel tempio: «No, non mi disturba, è una visione post-moderna, fa pensare a un’associazione tra lo schermo tv e la pietra, i palazzi restano comunque fuori dalla basilica. È un segno di come Cagliari si è rifatta il look, di quanto è cambiata». Vuol rivedere «il vecchio specchio Talmone del caffè Genovese, era il mio caffè preferito, ricco di suggestione».
 Un ritorno importante, dovuto alla presentazione di Sardegna Digital Library nella biblioteca settecentesca di via Università. È colpita dal «linguaggio preciso, politico-telematico, del presidente della Regione Renato Soru».
 La direttrice della biblioteca, Ester Gessa, non sta nella pelle. Gli altri l’accolgono con affetto. Perché è uno dei nomi sacri della cultura sarda, uno di docenti che dal dopoguerra - con Ludovico Geymonat, Gillo Dorfles, Paolo Spriano, Giuliano Procacci - hanno concorso a dar lustro al sapere scientifico del capoluogo sardo. Con Ernesto De Martino (suo maestro) e con Alberto Mario Cirese, Clara Gallini aveva contribuito a far salire l’università di Cagliari su uno degli olimpi dell’antropologia italiana. Pioniera della ricerca sul campo, ha dato dignità sociale alle «classi subalterne», ai senza voce, a una donna di nome Maria sentita davanti a un caminetto di Tonara, ad altre Maria ascoltate dai medaus del Sulcis agli stazzi della Gallura. Una delle sue opere principali («Il consumo del sacro, feste lunghe di Sardegna») è un testo-cult per chi vuol capire l’isola dei nuraghi e dei post-nuragici, fatta di mille sagre e di tanto folklore. Sacro e profano che esplodono soprattutto il primo maggio per la festa di Sant’Efisio dalla chiesetta di Stampace al litorale di Pula. «Ho voluto rivedere la sagra che negli anni settanta mi aveva tanto colpito».
- E’ la sagra del primo maggio 2008?
«Le emozioni sono rimaste certamente grandi. Questa volta non ho visto le traccas ma solo i costumi, i cavalieri, il cocchio del Santo. Mi ha colpito un aspetto per me insolito: le donne non hanno sfilato con quell’ austerità regale che le segnava nel passato. Insomma, mi è sembrato quasi facessero una passeggiata, non ho ritrovato quella solennità che avevo colto le prime volte. Mi ha colpito il gran numero di cavalli, decisamente superiore rispetto al passato».
- Sant’Efisio è sempre una potente calamita, Cagliari è stata presa d’assalto dai turisti.
«È vero. Ne ho notato tanti anch’io. E nel pubblico ho colto un’attenzione, una compostezza insolita in manifestazioni di questo genere. Ci si rivolgeva agli anziani per sapere com’era la sagra di tanti anni fa, che cosa è cambiato e come. Ho poi toccato con mano la voglia di avere testimonianze orali, il desiderio di ricevere quasi la trasmissione di una memoria, di frugare in un archivio per documentare con la parola una pagina di storia locale. E mi ha colpito la lunga teoria di applausi che davano il segno della partecipazione del pubblico, del feedback. E mi ha intrigato l’ironia dell’Alternos, mi è parso che ridesse e un poco dello stesso potere che rappresentava. Incrociandone lo sguardo rideva anche il pubblico. Comunque un grande momento popolare».
 
- Nel consumo contemporaneo del sacro e del profano.
«Non c’è dubbio. È lo stesso consumo che possiamo trovare anche ad Assisi e a Lourdes, ma che per Sant’Efisio si traduce in un grande momento di messa in mostra dei segni visibili della propria appartenenza».
- Come le appare la Sardegna?
«Manco da tanti anni, mi chiamano come pezzo storico che è stato inglobato nell’identità sarda».
- Com’è oggi questa identità sarda?
«È fatta di aperture. Ieri, se non eri sardo, non eri legittimato a parlare della Sardegna, il lavoro di assorbimento e legittimazione degli esterni è stato molto ampio e aperto. In ciò - in questa fine della chiusura verso lo straniero - vedo i tratti della crescita. Negli anni settanta l’identità era tema riservato a poche persone, oggi il dibattito è più esteso. Certo mi chiedo se tutti i sardi si pongano questo dell’identità come tema centrale. O se, invece, sia alimentato da un vasto gruppo di intellettuali che operano in questo campo che dà anche posti di lavoro. È un’operazione che in queste dimensioni vedo più in Sardegna, che in altre regioni. E la Sardegna ha una produzione, direi un consumo dell’identità che vede il convergere di diversi soggetti. Sono cattiva: mi chiedo se l’identità non possa, per alcuni, diventare un business, nel bene e nel male».
- È un business?
«Mi documenterò».
- Alcuni autori sardi sono sulla cresta dell’onda. I suoi preferiti?
«Resto fedele a Giulio Angioni, a “L’oro di Fraus”».
- I sardi che ricorda maggiormente.
«Sicuramente Umberto Cardia, personalità di grande finezza, Sebastiano Dessanay e la sua ironia. Un altro politico stimolante era Piero Soggiu, sardista, federalista autentico. Frequentavo Virgilio Lai, un grande fotografo documentarista nato a Ulassai, editore della Edes. E poi va citato il libro di Peppino Fiori, «Baroni in Laguna»: è stato il primo vero pamphlet perché emergeva chiara la ricerca di strade nuove per l’indagine giornalistica e l’analisi sociale in Sardegna. Si capiva che aveva letto e meditato sugli studi di Franco Cagnetta ed Ernesto De Martino».
- E nel mondo universitario?
«Senz’altro Giovanni Lilliu, il mio preside. È stato il primo - dopo l’analisi del Partito sardo d’Azione di Camillo Bellieni ed Emilio Lussu - a insistere sul concetto di Autonomia, sulla necessità di studiare in profondità la Storia sarda...».
- A proposito di Autonomia: nelle ultime elezioni politiche si è assistito al boom del fenomeno localistico Lega. In Sardegna - patria dell’autonomismo e, se vogliamo, del localismo - è quasi dissolto del tutto il Partito sardo d’azione, forza residuale nel dibattito politico. Perché?
«Ripeto di non conoscere bene la Sardegna di oggi, ne sono lontana da troppo tempo. Mi limito a considerazioni generali. Al Nord la sinistra non si è accorta che le fabbriche erano dominate da operai che si sentivano rappresentati dalla Lega, operai che non si sono riconosciuti nel sindacato come luogo di tutela del lavoro, ma alla Lega hanno affidato la tutela delle loro sicurezze esterne, nel sociale.
 Colleghi lombardi mi hanno confermato che al Nord la Lega ha lavorato come il Pci del dopoguerra, col porta a porta. La forza della Lega è stata la forza della mobilitazione, non quella mediatica di cui si avvale Silvio Berlusconi. Eccolo il mutamento: ci accorgiamo che il localismo non è la voce del Sud, delle classi povere, oggi vediamo un localismo ricco che è la voce del Nord e del Nord Est».
- Dopo gli scrittori, i registi. Ha visto Sonetàula?
«Sì, a Roma.. Ho apprezzato i tempi, le pause, le lentezze, i silenzi. Ma qualche scena mi è sembrata greve».
- Un desiderio.
«Tornare a san Francesco di Lula, stare nelle cumbessias con le prioresse, capire che cos’è diventato oggi il consumo sardo del sacro».
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Approvati anche i fondi per incentivare l’acquisto di editoria regionale da parte delle biblioteche scolastiche 
Studenti, dieci milioni per i più bravi 
Previsti assegni di merito per coloro che saranno «in corso» all’Università 
 
 CAGLIARI. Dieci milioni di euro per stimolare gli studenti ad intraprendere con profitto lo studio universitario, in particolar modo nelle facoltà scientifiche. E’ quanto prevede una delibera varata ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore Maria Antonietta Mongiu. Si tratta di un nuovo intervento significativo nel senso dell’effettività del diritto allo studio - spiega una nota dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione - che si aggiunge alle precedenti misure della Giunta Soru miranti a triplicare il numero di posti letto per gli studenti nelle città universitarie, a prevedere contributi al “fitto-casa” e ai programmi comunitari. Gli assegni di merito, che possono coprire l’intera durata del corso di studi, prevedono un importo annuo di 6.000 euro per gli studenti fuori sede e 3.000 euro per gli altri, a favore di figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni.
 Gli studenti suscettibili di essere raggiunti da tale provvedimento sono quelli diplomati nell’anno scolastico 2006/07 con votazione non inferiore a 80/100 ed iscritti alla prima annualità di un corso di laurea - magistrale, specialistica o specialistica a ciclo unico - presso una qualsiasi Università della Sardegna o della Penisola e quelli iscritti nelle annualità successive che abbiano una media non inferiore a 27/30, siano in corso nell’anno accademico 2007/08, abbiano acquisito almeno il 70% dei crediti previsti entro il 30 settembre dell’anno solare successivo a quello di iscrizione (es. 30 settembre 2008) e il restante 30% entro il 28 febbraio dell’anno accademico successivo (es. 28 febbraio 2009).
 E, sempre ieri, sono stati stanziati i fondi a favore delle biblioteche scolastiche per l’acquisto di prodotti dell’editoria regionale: 500 mila euro ripartiti tra biblioteche scolastiche già funzionanti (per un massimo del 70% dello stanziamento disponibile) e biblioteche scolastiche di primo impianto.
 Sono 127 le domande accolte (98 per biblioteche scolastiche già funzionanti il cui contributo può arrivare fino a euro 35.000 per biblioteca, 29 per biblioteche di primo impianto con un contributo massimo di 15.000 euro per ciascuna biblioteca) nel secondo anno di applicazione della misura che, sostenendo i prodotti degli editori sardi, incentiva la formazione di reti di biblioteche il più possibile aperte alla comunità scolastica. Già 30 biblioteche scolastiche risultano inserite in sistemi bibliotecari urbani, territoriali o in reti di biblioteche. Tra i criteri adottati dalla delibera proposta dall’assessore della Pubblica Istruzione Maria Antonietta Mongiu, che integrano quelli dell’anno precedente, la distinzione tra le scuole per tipologia nell’attribuzione del contributo ulteriore rispetto a quello di base. Privilegiati gli Istituti tecnici e professionali e le scuole primarie e secondarie di primo grado.
Gli ulteriori criteri hanno tenuto conto della popolazione scolastica, della modalità di funzionamento della biblioteca e delle sue caratteristiche di funzionamento, della consistenza del patrimonio, delle risorse e servizi rivolti all’utenza e del personale addetto al funzionamento della biblioteca.
 

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